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Autore: Newmoon    15/03/2020    1 recensioni
Sasuke è finalmente tornato a Konoha e chiede a Sakura di partire con lui per la ricerca di un fiore particolare. Fanfiction ispirata a tutto ciò che manca della coppia Sasusaku in Naruto.
Tratto dalla storia:
"Arrivarono prateria sconfinata. Il sole stava tramontando e, per quanto si sforzasse, Sakura non riusciva a vedere la fine dell’orizzonte. Un po’ di vento scombinava i capelli di entrambi ma non faceva affatto freddo, anzi.
“Ci sono pochi fiori qui” annunciò la ragazza “Dev’essere perché l’autunno è alle porte..”
Sasuke attivò lo Sharingan.
“Trovato”"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 4


Sakura saltò sul centesimo, forse millesimo, ramo di quella giornata; aveva seguito Sasuke senza fare domande su dove stessero andando ma dopo ore di cammino le forze iniziavano ad abbandonarla.

 “Sasuke-kun.. manca ancora molto?” azzardò con voce flebile, sperando di non infastidirlo.

“Cosa c’è, Sakura? Sei stanca?” questa frase risuonò alle sue orecchie come uno scherno.  “Puoi anche fermarti qui ed aspettarmi sei vuoi”

Assolutamente no! Anche se tutte le parti del suo corpo gridavano pietà, non si sarebbe mai più mostrata debole davanti a lui e non sarebbe più rimasta indietro rispetto a lui e a Naruto.

“Non sono stanca” mentì “ero semplicemente curiosa di sapere dove siamo diretti”
Parlò con tono fermo, cercando di risultare convincente.

Sasuke sorrise impercettibilmente senza voltarsi.

“Lo scoprirai presto allora” 

Le suole delle sue scarpe atterrarono sul legno di un possente arbusto per poi alzarsi rapide, dirette verso il prossimo obiettivo.

Erano quasi le cinque del pomeriggio; il sole nel cielo si apprestava a tramontare oltre l’orizzonte, inondando il paesaggio e i suoi abitanti di un’accecante luce color arancio che segnava la fine di un’altra giornata.

Un cumulo di foglie ai piedi di una piccola montagna veniva sospinto dal vento, rivelando a tratti l’ingresso di un rifugio volutamente tenuto segreto.

Sasuke scese ai piedi dell’altura, invitando la compagna a fare lo stesso.

“Siamo arrivati”

Sakura sorrise soddisfatta: ce l’aveva fatta, non aveva mollato!

“Dove siamo?”  guardandosi intorno cercò invano qualche riferimento che le risultasse familiare ma con scarsi risultati.

“Questo è uno dei covi di Orochimaru. Seguimi, entriamo”

La rosa non riuscì a nascondere la sorpresa: cosa voleva Sasuke da Orochimaru?
Aveva davvero intenzione di entrare nel nascondiglio del pericolosissimo nunkenin che aveva assassinato il terzo Hokage e messo a soqquadro Konoha come se niente fosse?

“Aspetta, Saske-kun!”

Provò invano a fermarlo ma l’Uchiha, come era solito fare, si era già avviato senza attendere altre opinioni.

“Shannarooo”
 
******
L’interno della grotta era lugubre ed umido, reso ancor più tetro da piccole goccioline d’acqua che ritmicamente si staccavano dal soffitto andando a ticchettare sul pavimento.

Sasuke camminava con passo sicuro a qualche metro di distanza mentre lei si guardava intorno intimorita: quel posto faceva davvero paura!

“Chi va là?”

Una voce la fece sobbalzare.
Divaricò le gambe preparandosi ad un eventuale corpo a corpo mentre una cadenza regolare di passi annunciava che qualcuno si stava avvicinando.

“Ohi, Saske! Ma sei davvero tu?”

Un’esile figura che reggeva una torcia infuocata comparve dalle tenebre.

“Suigestu”
Loquace come al solito, il moro si era limitato a pronunciare il nome del nuovo arrivato, facendo presagire che si trattasse di un suo conoscente.

Sakura lo guardò meglio; era sicura di già visto, forse durante la quarta grande guerra ninja, doveva essere uno dei membri del team taka.

“Cosa ci fai qui?” indagò il nuovo arrivato, allungandosi oltre la spalla dell’Uchiha per osservare meglio la ragazza che era rimasta indietro.

“E lei chi è?” gli chiese poi indicando la rosa con una certa curiosità.

Sakura restò spiazzata. Cosa gli avrebbe risposto Sasuke? Chi era lei adesso per lui?
Cosa significavano davvero quel gesto sulla fronte e il fatto che era tornato a prenderla?

“Una mia ex compagna di squadra”

Una risposta pronta, senza necessità di pensarci. Beh, cosa altro si aspettava da uno come lui?
In fondo aveva ragione, loro erano solo ex compagni di squadra.

Suigetsu le si avvicinò, continuando a squadrarla come se fosse stata un alieno, fin quando la voce del compagno non la salvò da quella imbarazzante situazione.

“Non perdiamoci in chiacchiere, portami da Orochimaru!” sembrava più un ordine che una richiesta.

“Ehi! Ogni volta che vieni qui ti metti a fare il padrone, datti una calmata amico”

Leggermente irritato ma troppo annoiato per fare storie, il ragazzo acconsentì, invitandoli a seguirlo attraverso una serie infinita di labirintici cunicoli fino a giungere davanti ad una grossa ed anonima porta bianca.

 “Ecco a voi signori, siamo arrivati”

Con finto perbenismo spinse vigorosamente le pesanti ante che si aprirono mostrando agli ospiti un’anticamera color verde ospedale, arredata solo da una specie di divano, un armadio e qualche scaffale pieno di libri e scartoffie.

“Aspettatemi qui, vado a chiamarlo”
 
********
La luce bianca del neon, il particolare colore delle pareti e il silenzio di Sasuke, seduto accanto a lei con gli occhi chiusi, rendevano tutto ancora più surreale.

Sakura si girò verso l’ingresso: da lì a breve sarebbe entrato lo spaventoso ninja dalle viscide sembianze.
Rabbrividì al solo pensiero.

“Sasukeeeeee sei quiii?!!”

Una voce stridula richiamò l’attenzione dei presenti.
Sasuke non si mosse, restando nel suo stato di apparente meditazione, quando l’enorme porta si spalancò ed una ragazza dai lunghi capelli rossi gli si fiondò addosso con poco riguardo.

 “Ho sentito da Suigetsu che eri qui! Sei passato a salutarmiiii?”

Mentre parlava, la giovine si era appigliata all’unico braccio di Sasuke, strusciandocisi sopra in un modo a dir poco vergognoso.

Una vena iniziò a pulsare sull’ampia fronte di Sakura mentre la mano destra si stringeva involontariamente in un pugno.

Ma come si permetteva di buttarsi addosso a Sasuke in quel modo?
Con lei davanti, per giunta! Dove aveva lasciato la dignità?!

Solo allora Karin si accorse della sua presenza.

Tornando improvvisamente seria, si sistemò gli occhiali sul naso senza mai lasciare il braccio del ragazzo.

“Ah. Vedo che ci sei anche tu.”

Si erano conosciute quella volta sul ponte e la rossa aveva avuto modo di apprendere di non essere l’unica ad essere così interessata all’Uchiha.
D’ improvviso un terrificante pensiero balneò nella sua mente.

“Sasuke… perché sei con lei? Non mi dire che è la tua ragazza adesso?”

Sasuke non rispose.

Karin sgranò gli occhi.

“Sasuke perché non rispondi?” l’Uzumaki pronunciò queste parole con un brivido di terrore, come se l’intero pianeta fosse sul punto di esplodere “Che cosa significa questo?”

Sakura lo guardava incredula. Perché non rispondeva? Con Suigestu non aveva esitato a definirla un “ex compagna di squadra”.
Che volesse solo togliersi quella rompiscatole da torno usando lei come arma?

Continuando a non ricevere risposta, l’ex membro del team taka spostò il suo sguardo sull’oggetto della discussione, iniziando a squadrare la rosa da capo a piedi.

 “Sasuke ma come può piacerti una come quella?”

Le orecchie di Sakura si drizzarono. Cosa stava insinuando?

“Non ha neanche le forme!”

Adesso basta. Piatta a chi? Stava davvero esagerando.

“Perché, scusa, tu invece porti una quarta di reggiseno, miss occhialuta?”

Sbam. Ora Karin era davvero infuriata.

“Ragazzi c’è da aspettare qualche secondo, Orochimaru sama è un attimo impegn-“

Suigetsu era tornato per avvisare che ci sarebbe stato da attendere quando fu fulminato dallo sguardo delle due donne furiose.

“Ehm..Cosa sta succedendo?” chiese lo spadaccino prevedendo guai.

Sasuke si alzò con nonchalance, sottraendosi all’ira delle due fanciulle che si trovarono pericolosamente faccia a faccia.

“Ma la vedi che fronte enorme che hai? Non ti vergogni a girare così?”

Nell’ira della conversazione, Karin tirò un libro in faccia a Suigetsu che si trasformò in limpida acqua schizzante.

Sakura si alzò per rimarcare la sua supremazia.

“Tsk, si vede che non ti sei mai guardata allo specchio, cara! Da quanto tempo non ti lavi i capelli? Sono tutti arruffati e scombinati, come pensi che Sasuke possa anche solo guardarti?”

Karin si sentì colpita nell’orgoglio.

Si alzò violentemente, andando verso Suigetsu che cercava invano di indietreggiare.

“MA COME TI PERMETTIIIIIIIIII??”

I suoi violenti pugni venivano attuiti dagli zampilli dell’acqua nella quale il povero malcapitato si era trasformato per sfuggire agli urti.

“IO TI DISINTEGRO BRUTTA STRONZA, PROVA A RIPETERE QUELLO CHE HAI DETTO SE HAI IL CORAGGIO”

Lontano dalla scena, Sasuke Uchiha avvertì qualcosa di viscido accarezzargli l’orecchio sinistro; aprendo gli occhi di scatto poté notare con orrore che si trattava della lunga lingua di Orochimaru che, silenzioso come un felino, era posizionato a meno di un centimetro da lui cingendogli le spalle in una specie di strano abbraccio.

 “O-Orochimaru-sama!” avvertita la presenza del suo superiore, Karin bloccò a mezz’aria il pugno rivolto al compagno che ormai giaceva a terra in una pozza d’acqua.

“Smettetela di litigare voi due, tanto Sasuke me lo prendo io”

Ci fu un momento di pausa nella stanza, poi la ninja sensitiva continuò:
“Cosa?? Non mi dica che vuole provarci anche lei con Sasuke, Orochimaru-sama?! Contro di lei non avrei nessuna speranza!”

Sasuke non commentò ma Sakura poté chiaramente notare nei suoi occhi un’espressione di disgusto.

“Ahaha” la sonora risata del ninja leggendario ruppe l’atmosfera di imbarazzo che si era creata.

“E chi lo sa..”

Così dicendo fece pressione sul braccio che circondava il collo di Sasuke, costringendolo così a girarsi e a seguirlo verso l’ingresso del suo studio.

 “In fondo, una volta volevo anch’io il suo corpo”

Le due figure si incamminarono, sparendo nell’oscurità, mentre la porta si chiudeva alle loro spalle lasciando i presenti increduli.
 
***
“Toglimi queste manacce di dosso!” appena la porta si fu chiusa, Sasuke si scostò violentemente da quello che poteva essere chiamato il suo maestro.

 “Su, non fare così. In fondo ti ho salvato da una situazione spiacevole, no?” Il nunkenin sorrise divertito.

“Tsk!” Sasuke si allontanò ulteriormente da lui, palesemente infastidito.  

“In ogni caso...”  la voce dell’androgino divenne sibilante “..hai quello che cercavo?”

Senza farselo ripetere, il ninja mise la mano nella maglia estraendo una bustina di plastica contenente il fiore che aveva raccolto con Sakura.

“Eccellente” gli occhi gialli divennero bramosi mentre Orochimaru afferrava con cura quel prezioso tesoro e lo posizionava sotto la lente di un microscopio.

“Questo stupido fiore mi è costato un sacco di problemi” gli comunicò l’Uchiha con fare rancoroso.

“Che succede Sasuke-kun?” chiese l’altro senza distogliere lo sguardo dal microscopio con il quale era intento ad osservare il suo pregiato bottino.

“Per colpa tua e di quell’affare ho dei formicolii al braccio che non vanno via”

“Uh?” la questione sembrò attirare l’attenzione del suo interlocutore che, alzatosi, gli si avvicinò senza indugio per afferrargli il polso e scorgere un piccolo segno violaceo all’altezza del pollice.

“Devi aver toccato qualcosa di velenoso” decretò quindi.

“Ma non preoccuparti, posso prepararti un antidoto anche se mi ci vorranno almeno 24-48 ore. Nel frattempo tu e la tua amica potrete stare qui, abbiamo un sacco di stanza libere, in fondo!”

****
Sakura e Karin si stavano studiando con lo sguardo mentre Suigetsu pregava che qualcuno arrivasse a salvarlo da quella bruttissima situazione nella quale si era cacciato.

“Quindi Suigetsu, secondo te chi è più bella tra noi?” gli chiese d’un tratto Karin senza distogliere gli occhi dall’avversaria.

Suigetsu deglutì. Cosa aveva fatto di male per meritarsi questo?

“È inutile che cerchi il supporto del tuo amico, BEFANA. Non ti conviene metterti contro di me, potrei ridurti a brandelli” la ammonì Sakura sfoggiando il pugno con fare minaccioso.

“Questo è davvero troppo! Se vuoi una rissa, eccoti accontentata!” Karin fece per colpire Sakura, già pronta a parare il suo colpo, quando una salda presa le afferrò l’avambraccio.

La porta si era aperta e Sasuke ed Orochimaru erano rientrati in stanza.

“Karin, basta così. Sakura, andiamo”

Dopo aver lasciato la presa, il ragazzo si diresse verso l’uscita seguito a ruota dalla rosa, trionfante, mentre l’altra si accasciava al suolo con fare melodrammatico.

“Sasuke che vuol dire questooo??”

Le urla rimbombavano nel corridoio mentre Sakura, al fianco di Sasuke, sorrideva mimando con il braccio un’espressione di vittoria.
Uno a zero per me, befana!

Dopo pochi minuti di indugio, i due ninja di Konoha furono raggiunti da un affannato Suigestu che armeggiava con un grosso mazzo di chiavi in ottone.

 “Scusate l’attesa ragazzi ma non è stato facile sfuggire a Karin...è molto provata, dovresti parlarci, Sasuke”

“Uhmpf”

 “… Orochimaru-sama mi ha detto che resterete qui per un po’! Vi accompagno subito alle stanze”

Sakura lo guardò esterrefatta. Quando avevano deciso di restare? Perché Sasuke non ne aveva parlato anche con lei? Era mai possibile che contasse così poco per lui da non coinvolgerla neanche nelle decisioni che la riguardavano in prima persona?

Percorsero un enorme corridoio illuminato da centinaia di torce disposte sulle pareti e costernato di un’infinità di porte, tutte perfettamente identiche. Come le riconoscevano esattamente?

 “Allora questa è la tua stanza… Sakura, giusto?” l’albino si fermò davanti ad una delle tante entrate, inserendo nella serratura una chiave leggermente arrugginita.
“Mentre tu, Sasuke, puoi stare qui” disse poi rivolgendosi all’altro ed indicando una stanza poco distante.

“Grazie, Suigestu, puoi andare” lo congedò il moro.

“Ah, la ringrazio per il suo buon cuore nel lasciarmi andare, padrone” ironizzò, mentre si allontanava chiedendosi quanto tempo ancora sarebbe passato prima che Sasuke si rendesse conto che lui e gli altri non erano al suo servizio.

Dal canto suo, Sakura ridacchiò sotto i baffi: in fondo quel Suigetsu le stava simpatico, a tratti le ricordava anche un po' Naruto!

Poggiò la mano sulla maniglia della sua porta per aprirla quando un’altra mano si poggiò sulla sua.

Si girò arrossendo violentemente dopo aver realizzato che il proprietario di quella mano era il suo ex compagno di squadra.

“Sa-su..” non fece in tempo a terminare il suo nome che lui ribatté.

“Non è sicuro per te stare qui stanotte. Conoscendo Karin, scommetto che vorrà vendicarsi”

Ah. La stava solo mettendo in guardia.

Sasuke si allontanò da lei ed inserì la sua chiave nella serratura, spalancando la porta della sua stanza.

“Staremo tutti e due qui, sempre che tu lo voglia ovviamente.”

Stava forse sognando? Dormire nella stessa stanza di Sasuke?
Calma. Non doveva farsi vedere agitata, doveva dimostrargli che era cambiata e che era una persona forte ora.

Attese qualche minuto dopo che Sasuke fu entrato, dopodiché si decise a varcare l’uscio.

Era una stanza abbastanza grande, completamente in legno; dall’ingresso si poteva vedere un letto matrimoniale accostato alla parete frontale, un grosso armadio posizionato sulla sinistra e un gigantesco tappeto di pelle verde.

Sulla destra c’erano un tavolo e due sedie, su una delle quali Sasuke aveva ordinatamente riposto il suo mantello prima che lei entrasse.
Si ritrovò a fissarlo mentre gli rivolgeva il quesito che si era imposta di chiedergli.

“Perché hai deciso di fermarti qui, Sasuke-kun?”

Non ottenne risposta se non una galantissima voltata di spalle dopo la quale il suo compagno andò a stendersi sul letto con noncuranza.
Come poteva essere così strafottente?

 “Saske-kun, per favore, rispondimi!”

Aveva tutto il diritto di sapere perché erano lì, così come aveva il diritto di essere presa in considerazione nelle sue scelte egoistiche.
Strinse i pugni ed iniziò a tremare dalla rabbia.
Avrebbe preferito rischiare di farsi uccidere nel sonno da Karin quella notte, piuttosto che restare a parlare con i muri!

Sì girò con delusione, appoggiando la fronte alla grossa porta di legno e la spinse per aprirla appena.

“Cosa sono io per te, Sasuke-kun?”

Fu un pensiero ad alta voce, una domanda che la ossessionava da anni e che non aveva ancora trovato il coraggio di porgli.

“Ascolta, Sakura”

Quella voce, così roca ed inaspettata le bloccò il respiro.
Si girò, sperando di non incontrare i suoi occhi.

“È così importante per te sapere ciò che siamo?”

Siamo? Stava parlando di loro due al plurale?
Certo che era importante! Doveva sapere se stava continuando ad illudersi, se lui la vedeva solo come una buona amica, se era lì per mantenere una promessa fatta in un momento di euforia o perché c’era dell’altro.

“..ed è così difficile per te dirmi ciò che siamo?”

Perché non poteva parlarle chiaramente? In fondo, in passato era stato molto chiaro nel farle capire che non era interessato a lei; poteva farlo anche stavolta, così si sarebbe messa l’animo in pace. O forse no.

“Sì”

Una risposta semplice, chiara e sincera come l’animo di quel ragazzino altruista di cui si era innamorata.
Lui pensava a loro ma non riusciva ad etichettare quella strana relazione che avevano, forse perché non aveva ben chiari i suoi sentimenti verso di lei.

“Come ti ho già detto una volta, non ho intenzione di giocare ai fidanzatini”

Ricordava perfettamente quando glielo aveva detto e sapeva perfettamente che da Sasuke non avrebbe potuto aspettarsi la relazione che poteva avere con Naruto o con una persona qualunque ma a lei non importava. Lei voleva solo ed esclusivamente lui.

“Dimmi solo una cosa, Sasuke-kun..”

Raccolse ancora una volta tutto il coraggio che aveva.

“Dimmi solo…se io sono importante per te”

Seguirono interminabili minuti di silenzio dove si diede mentalmente della stupida per avergli fatto una domanda così pesante.
Voleva farlo scappare e farsi abbandonare in quel posto così poco raccomandabile?

Sorrise amaramente e si apprestò a spegnere la luce per poi andare a posizionarsi nella sua parte di letto. Come avrebbe potuto dormire quella notte?

“Sì”

Si girò verso la sua figura, avvolta dalla penombra.

Sì, era importante per lui. Lo aveva supposto dalle attenzioni che riservava solo a lei, se lo era sentita dire centinaia di volte da Naruto e del maestro Kakashi ma sentirlo uscire dalle sue labbra era la conferma che aveva cercato per tutto questo tempo.

“Grazie Sasuke-kun..”

Sorrise di nuovo, stavolta era un sorriso dolce riservato alle sue spalle eppure, anche se lui era di schiena, ebbe l’impressione che fosse riuscito a vederlo.


To be continued.....

Angolo dell'autrice: 
Grazie a questa quarantena forzata ho trovato il tempo di pubblicare il prossimo capitolo! Ed ecco che come promesso entra in giro Karin eheh
Dal prossimo capitolo potrei essere costretta ad alzare il raiting al rosso..

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e che seguono la storia!

PS: ditemi se volete che metta una dimensione maggiore del formato per rendere più agevole la lettura o se secondo voi sono necessari più o meno spazi mmmh..


See you soon,
Newmoon
  
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