Di nuovo.
La violenza è così prevedibile.
Quando essa non viene manifestata, puoi solo attendere quando si farà rivedere.
La mia testa è finita contro il banco, quella di Reb, insanguinata, contro l'asfalto.
Nessuno ha detto nulla.
Nessuno ha fatto nulla.
Hanno continuato a urlarci "checche, froci, squilibrati".
Per poi lanciarci addosso, come ormai è ordinaria amministrazione, bustine di ketchup.
É per questo che ormai indosso soltanto abiti neri.
Almeno non si vede che giro sempre pieno di macchie.
Mi sono chiuso in bagno a fumare, trattenendo il respiro per fermare i singhiozzi, ma è stato tutto inutile.
Mi hanno sentito, hanno aspettato che uscissi dal bagno e mi hanno lanciato addosso... Merda.
Credo anche fresca.
Ho perso una lezione per ripulire i capelli ed asciugarli.
A pranzo non ho mangiato in mensa per il terrore, ho portato il vassoio in macchina ma non sono riuscito a mangiare nulla.
Non riesco più a reggere tutto questo.
Sono passato dall'infermeria per vedere come stava Eric, ma era già andato a casa.
E io solo, contro un mondo popolato da creature assolutamente infernali.
Sono tornato a casa con il cuore a pezzi, ho parlato dieci minuti con la mia amatissima e mai banale Robyn e poi ho provato a cenare.
Il mio stomaco è come di cemento, il terrore mi ha annientato.
Non riesco ad avere né fame né sonno.
Non so nemmeno se riuscirò a tornare.
La paura è ancestrale, devo avere fede solo nel nostro piano.
Finirà, finirà.
Se non finirò prima io.
Ogni notte sono tentato da scendere in garage e mangiarmi un bel proiettile.
Codardo.