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Autore: diaspro_LMX987    19/03/2020    2 recensioni
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Verrà un tempo in cui il Male prenderà il sopravvento, nel quale sembrerà non esserci più speranza, durerà secoli, millenni, molti soffriranno, molti moriranno, molti pregheranno la fine di questa maledizione, pochi sopravviveranno. In quel tempo nascerà la Prescelta: ella si troverà in un mondo non suo, dove non esiste la magia e non sarà possibile stabilire in che luogo e tempo sarà capitata...
Solo dopo anni dal momento in cui scomparirà riuscirà a tornare nel suo paese natale, dove assieme a coloro che dovranno aiutarla nella sua impresa si ritroverà a fare scoperte interessanti sulle sue origini...
Qui inizia la storia di Ellise.
Questa è la sua storia.
Benvenuti nel suo mondo.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VIII
Kintsugi (parte I)
 
11 ottobre 2009, domenica, 19:58
Nella notte scura tutte le luci del castello erano spente, il cielo era coperto e minaccioso, e nulla permetteva di scorgere tutt'intorno mentre quelle nubi cariche di pioggia riversavano le loro lacrime su quella terra martoriata ma salva.
Un vento impetuoso si infiltrava fra i rami tremanti degli alberi spingendo qua e là neri nuvoloni che si rincorrevano come cavalli imbizzarriti.
L'acqua veniva giù decisa, col suo rumore copriva ogni cosa. Col suo scroscio regolare e costante sembrava quasi che volesse scandire il tempo.  
I minuti scorrevano lenti.
Seduta sugli scalini di marmo, aveva i calzini bagnati e nonostante avesse il cappuccio i capelli le ricadevano fradici sul volto.
In ogni caso lei non si muoveva da lì. 
Sentì dei passi dietro la porta. Doveva essere Madame Fimis. Doveva nascondersi? Nah.
Strinse forte il peluche a forma di Ratatoskr.
"Oh, piccola peste, vieni subito qui".
Non si mosse.
Sentì i passi di Madame Fimis dietro di lei e poi la governante la prese per il braccio e la tirò su.
"Si può sapere come ti vengono in mente queste cose? Ma cos'hai in testa, bambina? Adesso ti sarai presa un brutto raffreddore!". 
"E allora?!" parlò lei per la prima volta staccandosi di dosso la mano della signora grassottella. "Mica si muore per un raffreddore" ribatté insolente. 
"Venga dentro, subito!".
"Entraci tu, dentro!".
"Ma come si permette! Riferirò del suo comportamento a...". 
"A chi lo va a dire? Sentiamo, voglio sapere cosa si inventa questa volta per nascondermelo".
"Signorina Rilshy, adesso ha oltrepassato il limite!".
Madame Fimis le prese il braccio sinistro, e lei lasciò andare il peluche. 
"No!". 
Guardò la governante con uno sguardo carico di paura. 
"Hai cinque minuti" riprese lei, "per entrare e cambiarti. Non disturbare il signor Colbins e neanche me. Non entrare nella sala da pranzo, ha ospiti a cena. Non entrare con le scarpe, sono in condizioni deplorevoli, sporcherai tutto il pavimento". 
"Non è che le calze siano in condizioni migliori" borbottò.
"Cosa?".
"Niente".
Madame Fimis rientrò in casa chiudendosi dietro la porta con un sonoro
sbang.
Nel frattempo lei entrò nell'aiuola, e adesso insieme all'acqua nelle scarpe aveva anche il fango.
Per arrivare a Ratatoskr spinse un vaso, che cadde e si ruppe. “Nessuno ne conosceva l'esistenza” pensò, “adesso che l'ho rotto starò in punizione per due mesi perché ho distrutto un vaso inestimabile”.
Si allungò a prendere il peluche e si tagliò con uno dei cocci.
Un taglio profondo. 
“La fortuna mi adora”.
“Stupido scoiattolo!” imprecò in mente. “Tutto a me!”. 
Lanciò via quello stupido coso insignificante ed entrò in casa. Corse subito nella sala da pranzo, dove sapeva che avrebbe trovato Madame Fimis, e urlò interrompendo tutti. 
"Madame Fimis! Corri a prendere un cerotto, è un macello, schizzo sangue dappertutto!".
Madame Fimis la squadrò con un espressione non proprio carina.
Cavoletti di Bruxelles.
Punto uno: non si era cambiata e stava ancora peggio di quando Madame Fimis l'aveva lasciata;
Punto due: aveva lasciato le impronte sul pavimento che era stato di un bianco candido;
Punto tre: aveva disturbato il signor Colbins;
Punto quattro: dei ricconi in tutto e per tutto la fissavano straniti schizzare un misto di fango e sangue nei loro piatti.
"Ti prego di farmi la cortesia di esprimerti correttamente" rispise la governante dopo due secondi di silenzio.
Punto cinque: non aveva usato un linguaggio adeguato. 
Sbuffò.
"Mia cara signorina Fimis," riformulò, "mi sono tagliata e il sangue cola abbondantemente dalla ferita".
Madame Fimis poggiò i piatti sul tavolo.
"Ma datti una mossa, ma un male cane!"
"Non capisco questo tuo linguaggio" insistette.
"Il dolore è intollerabile" tradusse, "e quindi le sarei infinitamente grata se se volesse accordarmi senza ulteriori dilazioni le cure necessarie".
"Ah ecco, così va meglio" commentò Madame Fimis soddisfatta. "Vieni di là che esaminiamo un po' più da vicino questo graffio".
Madame Fimis la spinse fuori dalla stanza.
"Ma sei fuori o che?" gridò Madame Fimis furiosa. "Levati dalle scatole, schizzi sangue dappertutto! Hai fatto un casino sul pavimento! Fila in bagno, fa qualcosa! Non voglio vedere ʼsto macello! E cambiati, che sembri una senzatetto!"
Forse non avrebbe dovuto farlo. Ma... 
"Adorata signorina Fimis, il suo modo di parlare mi lascia alquanto stranita. Le sarei quindi grata se volesse esprimersi con un lessico appropriato".

*
5 marzo 2020, giovedì, 06:33
- Uff, questi cosi non servono più a nulla! Non sento niente! -.
- Non ci servono più, ormai abbiamo la seconda moneta. Abbiamo noi l'indizio -.
- Cosa c'è sopra? -.
- Un triangolo con un buco al centro -.
- Potrebbe essere l'indizio -.
- Possibile -.
- Allora come lo decifriamo? -.
- Forse è un problema matematico. Magari di geometria - tentò una voce.
- O forse è un logo -. 
- Potrebbe essere -.
- Comunque sia dobbiamo sbrigarci. Forse li abbiamo addosso -. disse una voce. - Insomma, non ne sono sicuro, non riesco a sentire niente! -.

- Noi abbiamo la moneta e l'indizio. I prescelti sono fuori gioco. Porterò la moneta in missione e cercherò di decifrare l'indizio -.
- Okay, noi indagheremo su quel simbolo -.


Nyck chiuse il barattolo con il simbolo dentro.
- Wow! È incredibile, ha funzionato! -.
- Pensavano di poterci spiare! -.
- Beh, un incantesimo degli opposti ha trasformato il microfono in altoparlante! -.
- Adesso sappiamo che domani porteranno con sé la moneta -.
- E ci serve qualcuno che vada con loro -.
Tutti guardarono Laetitia.
- Non ci tengo, grazie -.
- Non abbiamo detto che potevi scegliere - puntualizzò Estris.
*
Moto Instentaneo.
- Ciao, eh? - disse una voce dietro di lui.
- Undici? -.
- No, sai, dieci. Certo che sono Undici! -.
- Ma non ti avevano presa i Prescelti? -.
- Quei pappamolle? Credi che quei miserabili angioletti che non resistono nemmeno ad un Confundus mi abbiano imprigionata? Dopo un veloce interrogatorio ero già parte del gruppo. Adesso io sarei in "missione" -.
- E quale sarebbe la tua missione? -.
- Spiarvi -.
- Ah. E dopo... -.
- Dovrò tornare. Altrimenti chi li spierà per voi? Ah, giusto. Mi stavo chiedendo, allora, dov'è questa moneta? -.
Otto gliela mostrò. Era un cerchietto di metallo scuro con un buco al centro e un triangolo.
- Cosa significa? -.
- Non lo sappiamo -.
- Avete provato con un incantesimo traduttore? -.
Dall'espressione di Otto dedusse che non ci avevano pensato.
Laetitia pronunciò la formula e i tre lati del triangolo si spostarono fino a formare...
- H2O -.
*
- Ragazzi! - urlò Estris.
- Cosa c'è? - chiese Ellise che stava accarezzando Nives, uno dei gatti di Mulan, seduta su una panchina.
- Sapete, il simbolo sulla moneta... -.
- E? -.
- Ho scoperto che John Reynolds prima di... -.
Ellise la bloccò.
- Chi è John Reynolds? -.
- Ehm... -.
Estris si sedette accanto a Ellise.
- Sai, Jaroslavl' Reban... Ci siamo... Mi sono sbagliata. Dopo che l'ha detto Laetitia ho fatto delle ricerche. Lui è J. R. Prima di diventare re ha lavorato alla giostra e al Teatro dell'Opera. Quindi la terza moneta si deve trovare in uno dei posti dove ha lavorato. E sulla moneta c'è un triangolo, il simbolo alchemico dell'acqua. Quindi opterei per l'Acquario di Sappir. In Kar-tr. -
*
Otto immerse la moneta nell'acqua. Schiumò, poi nell'acqua riuscirono a vedere il riflesso dell'Acquario di Sappir.
- Wow -.
- Sono molto colpito, Undici -.
Quella voce la fece sobbalzare.
- Come ci sei arrivata? - le domandò Valmaas Derumm.
- Ehm... Beh... È stata un'intuizione -.
- Un'... Ottima intuizione -.
*
- John Reynolds lavorava nell'ala est -.
- È lì che dovremmo andare -.
- Forza, per di qua -.
- Oh oh - esclamò Kimit indicando tre vestiti di nero.
- Non fa niente, siamo comunque in vantaggio -.
- Dev'essere alla mostra -.
- Non abbiamo tempo per fare la fila -.
- Ci sono. Da questa parte -.


- Dove sono? -.
- Non li vedo più -.
- Devono essere qui -.


Ryan si fiondò a spingere una porta.
- È chiusa - constatò.
Prolessi.
- Aspetta - disse Estris. - Tre... Due... Uno... -.
Un uomo che probabilmente lavorava lì la aprì. Fecero finta di stare guardando un acquario e quando se ne fu andato bloccarono la porta che si stava chiudendo e si introdussero nella sala est.
- Di qua -.
- Potrebbe essere ovunque qui dentro - dichiarò Nhoa con il suo solito ottimismo.
- Meglio trovarla in fretta -.
- Ehi - disse Fes osservando una teca, - quei denti di squalo sembrano un simbolo alchemico -.
- Credete che la moneta sia in uno di quei denti? -.
- Dobbiamo tentare -.
Ellise era pronta a estrarre la parte di sotto della teca per prenderlo ma Estris la fermò:
Prolessi.
- Aspetta -.
Un ragazzo che lavorava lì li avvertì: non dovevano toccare la teca.
Annuirono, Mulan arrossì.
Quando se ne fu andato Ellise allungò la mano dentro la teca.
- No, non quello. Nemmeno quello. Quello no -.
- Allora qual è?! - sbottò rivolta ad Estris.
- Quello là -.
Ellise lo afferrò.
Staccò un pezzo di dente dal retro e trovò la terza moneta.
- Trovata -
- Daccela -.
Si voltarono.
- Perché dovremmo darvela? - domandò Nhoa agli Emissari.
- Noi siamo più forti. Sappiamo cosa farci -.
- Ne dubito -.
Confundus, sibilò la voce.
- Oh, guardate, un pony! - esclamò Estris, che spinse gli altri fuori e corse via, mentre gli Emissari cercavano il pony nell'acquario.
- Abbiamo poco tempo. Sono forti, non so quanto resiste l'incantesimo su di loro -.
Moto Instantaneo.
- Ehi, tu, doppiogiochista! - esclamò Ryan rivolto a Laetitia, che si era appena materializzata lì.
- Non sono una doppiogiochista, faccio finta di esserlo -.
- Allora perché hai dato la soluzione a quei due? -.
- Devo essere credibile - ribatté lei.
- E ORA DIAMO IL BENVENUTO - urlò una voce da un altoparlante, - ALLA PRINCIPESSA SCOTCH!!! -.
- Più alto no? - si lamentò Estris.
Vide un'ombra nera volare alla velocità della luce sul palco. Però sul palco non c'era nulla. Anzi, adesso c'era qualcosa, o meglio, qualcuno: stava salendo “la Principessa Scotch”.
Prolessi.
Estris già lo vedeva.
- Andiamo - disse agli altri.
Dovevano salvare la principessa Scotch. Lei lo sapeva grazie all'Incantesimo di Settimo Interludio: Prolessi. Riusciva a prevedere il futuro.


- Attaccate il manheimr. Sarà più facile per noi -.

Writer's Corner
Aloha! Sono tornata! Dieci giorni precisi, come al solito! Per il pezzettino della ragazzina ho preso spunto da una lettura dei miei vecchi libri di testo. Okay, passando al capitolo, so che è finito un po'... così. In realtà avevo scritto di più, ma il pezzo seguente lo terrò per il nono (decimo contando il prologo) capitolo. In effetti, nella prossima parte si chiariranno alcune cose. Quindi...
Kintsugi.
Beh, per adesso non ha molto senso come titolo, ma si riuscirà a capire meglio nella parte seguente. 
Se ho frainteso qualche personaggio avvisatemi! 
Ciao!

 
   
 
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