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Autore: rosy03    20/03/2020    4 recensioni
*Alcune storie partecipano alla Challenge 'Hugs&Kisses' di carlotta.97 sul Forum di EFP*
*Altre storie partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" di Soly Dea sul forum di EFP*
| Raccolta | Flashfic & One Shot |
Racconterò della mirabolante ciurma di Cappello di Paglia e dei suoi stravaganti componenti, seguendo le tracce fornite dalla Challenge in questione: tanti Baci e tanti Abbracci ^^ Momenti fluff, drammatici e comici!
O... in alternativa, utilizzando parole che non hanno un vero e proprio corrispettivo in italiano ^^
P.S. Potrebbe sopraggiungere qualche Law selvatico o, peggio, un utilizzatore a caso del frutto Mera Mera.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Pirati Heart, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro, Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bacio senza motivazione + Abbraccio da dietro




Era lì che ammirava l’alba, seduto a gambe incrociate sulla polena della Thousand Sunny. Non era raro che si svegliasse così presto, anche se normalmente preferiva dormire fino a che il sole non fosse già alto nel cielo o fino a che Sanji non lo chiamava per la colazione.
Quella mattina era diversa dalle altre. Aveva più fame del solito e si sentiva impaziente, c’era qualcosa che premeva infondo al suo stomaco. Chissà cos’era. Forse lo spezzatino della sera prima.
Intento com’era a godersi lo spettacolo che si accorse della presenza di Nami alle sue spalle soltanto dopo averla sentita attirare la sua attenzione.
– Buogiorno –
Lui le sorrise ampiamente, come al solito – Ciao! –
Era molto presto e lei indossava un golfino leggero, i lunghi capelli arancioni danzavano seguendo la piacevole brezza marina.
– Vieni a sederti qui – le suggerì, slegando le gambe e facendole intendere di sedersi davanti a lui cosicché potesse vedere anche lei l’alba.
Per la verità aveva tante cose da fare, Nami, per esempio doveva terminare di disegnare la cartina di Wa ma accettò comunque l’invito del capitano. Un poco per volta lo raggiuse, cercando di rimanere in equilibrio sulla testa di leone.
Si era sempre chiesta come facesse quello stupido a non avere paura di cadere.
Per lui, poi, era ancora più pericoloso poiché aveva mangiato un frutto del diavolo: se fosse caduto in mare sarebbe annegato in un batter d’occhio.
– Come mai sveglio a quest’ora? – gli chiese.
Rufy le sorrise e indicò l’orizzonte con un movimento del capo – Volevo vedere l’alba. Oggi è ancora più bella del solito – spiegò.
Lei non ne era affatto sorpresa, Sanji le aveva detto che qualche volta gli capitava di vedere il capitano seduto sulla polena o in cima all’albero maestro mentre si indaffarava a preparare la colazione. Non era un segreto. A volte anche Nico Robin l’aveva visto, mentre riportava in biblioteca il libro letto durante il turno di guardia.
E a proposito di turni di guardia... – Zoro è tornato in cabina? –
Il moro annuì.
Nami decise poi di concentrarsi sul sole che pian piano usciva dal mare. Il cielo era diventato di un rosa candido e le nuvole sembravano fatte di zucchero filato, come quello che Chopper tanto amava.
Rabbrividì a causa di una folata di vento un po’ più forte e fredda delle altre, niente di nuovo dato che si trovavano nel Nuovo Mondo, ma si ritrovò a strofinare le mani sulle braccia per tentare di scaldarsi. Rufy lo intuì e, senza avvertirla, allungò le braccia in avanti e l’abbracciò da dietro poggiando il mento sulla sua spalla.
Nami rimase immobile, percepiva il calore del suo petto e del suo respiro sul collo. Non si lamentò neanche del fatto che le stava involontariamente tirando qualche capello e lentamente si lasciò andare, aderendo la schiena ai suoi addominali scolpiti.
Schiuse le labbra e inspirò profondamente come per assaporare il momento.
Avvertì l’odore della salsedine pizzicarle il naso e sorrise involontariamente.
– Ehi Nami –
Lei si voltò per cercare di guardarlo e fu allora che le labbra del ragazzo catturarono le sue, all’improvviso. Con una naturalezza che la spiazzò, come se non avesse fatto altro nella sua vita se non baciarla.
Si ritrovò a chiudere gli occhi, lui li aveva già chiusi da un pezzo, e cercò di imprimere la sensazione di quel dolce bacio sulle labbra. Quando si staccarono, nello stesso esatto momento l’uno dall’altra, lei avvertì le guance colorarsi lievemente di rosso.
Non era imbarazzata per il bacio di per sè, ma perché Rufy la fissava totalmente rilassato.
– Perché...? – gli chiese, curiosa.
Lui alzò le spalle e le sorrise limpido – Non c’è un motivo. Volevo solo farlo –
Poteva dire di conoscerlo, Nami. Rufy era una persona parecchio istintiva e quando faceva una cosa spesso neanche lui sapeva il perché e questo la lusingò parecchio.
Si girò dall’altra parte, verso l’orizzonte, ormai il sole era perfettamente visibile, mentre un sorriso nasceva spontaneo sulle sue labbra. Ancora una volta.
Appoggiò nuovamente la schiena contro il suo petto e abbandonò la testa nell’incavo del collo, mentre lui strinse inavvertitamente le braccia attorno alla sua vita.
– Ti sei arrabbiata? – le chiese, temendo il peggio per un attimo.
Lei ridacchiò e scosse la testa, alché lui tornò a rilassarsi.
Sospirò mordendosi il labbro inferiore: Aspetterò...










# Questa è stata una giornata profiqua, già ben due OneShot! La seconda è decisamente più Fluff che altro... ^^ grazie per essere arrivati sin qui, è un piacere scrivere per questa Challenge!

rosy

 
  
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