Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Emmastory    20/03/2020    4 recensioni
Dopo essersi unita al suo Christopher nel sacro vincolo del matrimonio, Kaleia è felice. La cerimonia è stata per lei un vero sogno, e ancora incredula, è ancora in viaggio verso un nuovo bosco. Lascia indietro la vecchia vita, per uscire nuovamente dalla propria crisalide ed evolvere, abituandosi lentamente a quella nuova. Memore delle tempeste che ha affrontato, sa che le ci vorrà tempo, e mentre il suo legame con l'amato protettore complica le cose, forse una speranza è nascosta nell'accogliente Giardino di Eltaria. Se avrà fortuna, la pace l'accompagnerà ancora, ma in ogni caso, seguitela nell'avventura che la condurrà alla libertà.
(Seguito di: Luce e ombra: Essere o non essere)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Luce e ombra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Luce-e-ombra-III-mod
 
 
Capitolo XLVII

La dama, il merlo e il futuro incerto

Era bastato un attimo, e mi ero allontanata dalla finestra. Dalla sera era trascorso un tempo che non ero stata in grado di definire, e ora, a notte fonda, non facevo che ripensarci. Silenziosa com’ero ma non mi piaceva essere, restavo sdraiata a letto senza nemmeno un fiato, sacrificando la mia posizione preferita per il bene dei bambini. Di solito preferivo giacere sullo stomaco, ma al momento non mi è certo possibile, perciò eccomi lì, a fissare il soffitto bianco e spoglio, in completo e perfetto contrasto con la mia mente. Sospirando cupamente, spero di non disturbare Christopher, ma all’improvviso la mia mano è più veloce del mio pensiero, e quasi come se quel movimento facesse ormai parte di un riflesso condizionato, cerco prima la sua mano, poi il suo abbraccio. Tutt’altro che tranquilla, mi stringo a lui, e non appena risponde, imitandomi, scopro che è sveglio. “Chris?” chiamo, sussurrando appena. “Sì? Cos’hai, va tutto bene?” replica, il suo primo pensiero rivolto a me e al mio stato di salute. Fermandomi a pensare, riconosco che tanta dedizione abbia del lodevole nei miei confronti, ma almeno ora il problema non siamo né io né i piccoli, che come al solito riposano appena sotto il mio cuore, ma al contrario, i miei pensieri. Non dormo da ore, se ci riesco sogno, e l’unica cosa che vedo è quel petalo di rosa che volteggia nel vento. So bene che è un simbolo di benessere, le parole di Noah e il libro di magia della famiglia di Chris lo confermano, ma mentre il tempo scorre, tre domande mi tormentano come quegli spiriti ora muti. Avrà raggiunto Sky? Lei l’avrà raccolto? Ma soprattutto, avrà compreso le mie vere intenzioni? Non ne sono sicura, non posso esserlo, e in silenzio, aspetto. Pur senza muovermi dall’abbraccio di Chris, tendo l’orecchio al mondo esterno, e dopo quella che sembra un’eternità, eccolo. In lontananza, il solito stridio di Midnight accompagnato anche stavolta da quello di Ranger. Vicini l’uno all’altro, solcano i cieli insieme ormai da ore, e per la prima volta in questa nottata senza fine, sentire i loro versi mi riempie di speranza. Attento e allarmato al tempo stesso, anche Cosmo si sveglia per controllare, e zampettando verso la finestra, si sforza per alzarsi su due zampe come gli ho insegnato, ma sfortunatamente, non vede nulla. Confuso, sposta lo sguardo in più direzioni, e mosso solo dall’istinto, rompe il silenzio con qualche piccolo ululato. “Cosmo, silenzio.” Gli ordino, seria ma mai arrabbiata. Drizzando le orecchie, il mio Arylu obbedisce, e in un istante, la calma, spezzata solo da quei caratteristici stridii regna sovrana. Spinta dalla curiosità, mi libero dalle coperte per alzarmi, ma all’improvviso, afferrandomi un polso, Christopher mi ferma. “Kia, no. Non muoverti. Non li senti? Ascolta, non è con te che comunicano.” Mi fa notare, serio come mai prima d’ora. Mantenendo il silenzio, lo guardo senza capire, e non appena la sua presa sul mio polso si allenta e il mio ciondolo prende vita brillando nell’oscurità della notte, tutto acquista un senso. È questione di un istante, e quando finalmente chiudo gli occhi e riesco a calmarmi, le sento. Sempre metaforiche e mai reali, le parole dei due uccelli, che stando a ciò che vedo fuori dalla finestra, si evitano pur volando insieme, ma solo per non intralciare l’uno la traiettoria dell’altro. I loro discorsi notturni sono pure grida, urla di dolore da me già sentite in precedenza, quando a soffrire era soltanto la natura proprio per mano di mia sorella, e ora più che mai, chiare come il sole che ancora non è spuntato. Ci vorranno ore prima che accada, ne sono certa, e di nuovo al sicuro fra coperte leggere, attendo. Spaventato, Cosmo uggiola e prega di potersi avvicinare a noi, e non appena glielo concedo, sale a fatica sul letto, mordendo per aiutarsi un lembo della coperta. Volendo rassicurarlo, Chris ed io gli regaliamo a turno qualche carezza, e poco dopo, lui fa lo stesso con me. Vivo quanto i miei poteri, il mio ciondolo brilla ancora al buio, e colta da un freddo improvviso, tremo impercettibilmente. Quasi per istinto, porto una mano al ventre, e per pura fortuna, sento che va tutto bene. I miei figli non si muovono, ma la tenue luce che emettono mi conforta, e così, coprendomi al meglio, spero davvero che Sky riesca a sentire quello che la natura cerca di dirle. Anche stavolta soffre, e nonostante la colpa non sia sua, io rischio di piangere. Non riesco a crederci. Appena ieri tutto sembrava andar bene, e ora nulla è al suo posto. Il vento non soffia, le stelle non cadono, nascosta fra le nuvole la luna non brilla, e con l’aria piena di strazianti lamenti, rifletto. Il freddo mi blocca, quasi non riesco a muovermi, e se il tempo atmosferico è l’ultimo dei miei problemi, lo stesso non vale per Sky, che probabilmente ignara di tutto questo, soffre a sua volta. Ad occhi chiusi, ancora non dormo, e concentrandomi, ho la sensazione di riuscire a vederla. È a letto come me, ma se le coperte le fasciano il corpo, lo stesso discorso non è applicabile al suo cuore, ancora visibilmente ferito e sanguinante dopo quelli che lei considera la rottura di un rapporto e un conseguente allontanamento da parte del ragazzo che più ama. I minuti stanotte mi sembrano ore, ma finalmente, ecco la conferma che cercavo. Troppo stanca perfino per piangere, Sky rimane sdraiata dov’è, con lo sguardo assente rivolto al paesaggio scuro della notte, e più in alto, una luna pallida e invisibile cerca a sua volta di consolarla. Lentamente, ognuna di noi raccoglie i cocci della propria anima, provando a rimetterli insieme per nascondere o almeno provare a curare ferite che solo noi siamo in grado di vedere, ma sfortuna di entrambe, ogni sforzo si rivela tristemente vano. Ancora una volta, sono troppo lontana per aiutarla, e lei non ha la forza di reagire. Sono quasi sicura che non dormirò, e sveglia, non sento altro che quei lamenti uniti a qualcosa di diverso, e al mio udito vagamente simile ad un pianto. A quanto sembra, la mia condizione acuisce temporaneamente le mie capacità di fata, e seppur consapevole di dover essere felice, non riesco a gioire. Non ora, non mentre qualcuno di così vicino a me soffre in questo modo. innervosita da mille domande, ignoro il mio ora dormiente protettore, e alzandomi dal letto, raggiungo la cucina. L’ora è tarda, l’orologio appeso al muro sembra fermo, anche con la finestra aperta l’aria che respiro è pesante, ma memore delle parole di Aster e del rito suo e delle sorelle ninfe, afferro in fretta un foglio e una penna, decidendomi finalmente a scavare ancora più a fondo nei miei ricordi e agire, facendo l’unica cosa che lei stessa mi ha chiesto di fare. Così rimango da sola, e lentamente, intreccio parole. “Cara Sky, sono sempre io, Kaleia. Non ho risposto abbastanza in fretta alla tua ultima lettera, e quasi me ne vergogno, scusa. Sappi che non era mia intenzione, e che da ora in poi farò davvero il possibile per aiutarti. Tu stessa mi hai chiesto di scriverti e darti un motivo per sorridere, e ora io ti chiederò soltanto una cosa. Pensaci. Non c’è un vero bisogno di descriverteli uno per uno, ma lo farò comunque. Tu, regina dei venti, puoi sorridere, puoi farlo davvero. Hai molto per cui farlo, iniziando dall’amore di Eliza e finendo con quello per Noah. So che forse non mi crederai, sentiti libera di ignorare queste prossime righe se questo è il caso, ma lui ti ama ancora, non ha mai smesso di farlo. L’ho visto per caso al Giardino di Eltaria, quella che è giunta a te è stata solo una stupida voce, ma lui non prova nulla per Eden, nulla. Gli ho parlato brevemente quel giorno, gli ho chiesto perché non fosse con te, e nonostante non abbia risposto, io ho visto il dolore nei suoi occhi quando si è allontanato da quell’elfa. Sarò sincera, so bene che non c’è molto altro che possa dirti per provare a convincerti, perciò se stai ancora leggendo, ascolta il tuo cuore. Chiudi gli occhi, resta in silenzio e ascoltalo davvero. Fidati di me come di te stessa, datti tempo e perdona chi ami, ma per favore, non lasciare che il tuo animo sia freddo come il vento che controlli, né che questa e quelle a venire diventino notti di tempesta. A presto, e non mollare, come dicevi a me quando eravamo bambine, Kaleia.” Parole tanto crude quanto vere, dovevo ammetterlo, ma in ogni caso pregne del significato e del sentimento che sin dall’inizio avevo immaginato di comunicare trasponendo quei miei pensieri su carta. Una lettera che riportai nella mia stanza, piegai e affidai al vento, compiendo per la terza volta un gesto semplice ma importante. Ad essere sincera, non sapevo se Sky avesse davvero trovato quel petalo, o se questo rito avrebbe funzionato, ma con le mani giunte e il corpo scosso da tremiti che non calmai, la mia certezza fu una sola. Come mia sorella, e come la natura, anch’io attendevo, crescevo, vivevo, gioivo e soffrivo, e di nuovo sdraiata, in attesa di un nuovo giorno e delle novità che mi avrebbe mostrato, ero sicura di non voler vivere più una notte come quella che ormai stava svanendo, e che avrei ricordato, fino al mattino e anche oltre, come notte della dama, del merlo e del futuro incerto.



Di nuovo salve a tutti i miei lettori. Mi scuso per il ritardo nell'aggiornamento della storia, anche stavolta per motivi che non dipendono da me. Stasera riesco a pubblicare, e spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio ogni di voi del supporto costante, ci rivedremo nel prossimo,
 
Emmastory :)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Emmastory