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Autore: Rufio89    21/03/2020    3 recensioni
Rey è viva. Palpatine sconfitto. La guerra è vinta.
Cos’è successo tra la battaglia su Exegol e la reunion con Finn e Poe? E se Ben non fosse morto, cos’avrebbe fatto Rey? E Ben?
Il cinema è fatto di continue ellissi temporali, tra le scene e tra le inquadrature, perché il cinema manipola il tempo. Pensate a questa storia come ad un respiro tra le due scene. Insomma, ho voluto riempire quel nero con delle immagini, con delle parole.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Così quello era un senato galattico. Rey non ne aveva mai visto uno. Era grande, maestoso, ora quasi riempito completamente. Come una volta, le dicevano tutti quelli che incontravano. Lei non poteva certo ricordare quei tempi, ma certo l’emozione deve essere stata la stessa dei suoi predecessori. Così tante specie diverse provenienti da ogni parte della Galassia erano radunate lì dopo tanto tempo. Guerrieri della Resistenza e politici di vecchia data. Si sentiva fortunata a poter assistere ad un momento storico del genere. 

Rey era nascosta dietro ad una colonna cercando di non dare nell’occhio, ma non prestava attenzione alle parole. Troppo complicate, troppa politica per lei. Guardava però le varie facce di amici e conoscenti parlare animatamente.

Era su Coruscant ormai da un mese ma continuava a sentirsi fuori posto, sebbene chiunque incontrasse la guardasse con stupore, elargendole grandi sorrisi. E tutto ciò la faceva sentire un’attrazione da circo. Non si sentiva a casa. Leia avrebbe adorato tutto ciò - pensò. Sì, Leia l’avrebbe adorato, si sarebbe presa il centro dell’attenzione e tutti le avrebbero dato retta. Ma lei no, tutto questo non era da lei. Davanti a lei vedeva Finn in una nuova veste, autorevole, sicuro di sé mentre parlava con altri senatori. Sorrise. Finn era cresciuto, era al suo posto, esattamente dove doveva essere.

Si sistemò il cappuccio sulla testa e indietreggiò nell’ombra. Finn si voltò, ma Rey era già sparita. 

Mentre percorreva i corridoi del palazzo del senato percepì qualcosa dietro di sé. Si voltò. Vide  un volto, quello di Ben. Si guardarono solamente, nessuna parola, poi il collegamento si interruppe improvvisamente.

Rey”  - la voce di Finn risuonò per i corridoi “Tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma” - disse Finn avvicinandosi e afferrandole le spalle. Rey annuì tornando presente a se stessa. 

Sì, solo…non ero a mio agio là dentro” - continuò.

Capisco” - rispose Finn. 

Cos’avete deciso?

Mi hanno affidato la guida delle reclute del nuovo esercito. Niente più assaltatori. E sai qual’è la prima cosa che farò?

Quale?” - disse Rey sorridendo. Finn era felice ed eccitato. Le sue mani si muovevano veloci nel gesticolare.

Niente più caschi. Odio quella robaccia. Mi ricorda lui. Il solo pensiero mi fa ancora venire i brividi…” - disse Finn, mentre lo sguardo di Rey si rabbuiava. Se solo avessero saputo cosa aveva fatto Ben, pensò, e invece disse solo: “Penso sia una cosa fantastica. Sarai bravissimo”.

Sai,…c’è posto anche per te se vuoi. Tutti voterebbero per te, la Jedi che ci ha salvato. Sei già una leggenda, Rey! Le persone raccontano già le tue imprese” - disse Finn esaltandosi ad ogni parola.

No, Finn. Non posso restare. Te l’ho già detto.” - rispose Rey.

Perché? Cosa ti trattiene? Noi siamo la tua famiglia ora” - disse Finn stringendo la sua presa sulle spalle di Rey nella speranza di farla rimanere ancora qualche secondo. Rey scostò le braccia di Finn da sé e si allontanò di qualche passo.

Non posso restare. Non appartengo a questo posto. Non so niente di politica. Non sono Leia. Vi ho aiutato il tempo necessario a raccogliere i nuovi senatori dei vari pianeti, ma il mio contributo finisce qui” - disse Rey voltandosi verso Finn. 

Quando partirai?” - chiese Finn

Domani mattina” - rispose Rey

Sei proprio cocciuta. Non posso dirti niente per farti restare, vero?” - disse Finn. Rey scosse la testa e lo abbracciò. Poi si staccò, ebbe un’idea.

Non è che per caso posso prendere il Falcon, vero?” - chiese Rey.

Ah. Non guardare me. Devi chiedere a Chewie” - rispose Finn “È al molo tre. Ma io non ti ho detto niente”.

Rey sorrise, ringraziò con la testa e si avviò verso il molo tre.

Ci rivedremo vero? Promettimelo! Non posso perdere la mia migliore amica.” - gridò Finn, mentre vedeva la sua amica andar via.

Rey annuì. “Certo. E ti prometto che quando ci vedremo capirai molte cose”- disse prima di sparire dietro ad una colonna. Era arrivato il tempo di tornare a casa. Di tornare da Lui.

 

Chewie non lo distruggerò, promesso” - disse Rey mentre stava ultimando le riparazioni sul Falcon. Chewie guardò per un’ultima volta la navicella e pensò ai bellissimi ricordi che aveva là dentro. Rey corse ad abbracciarlo e sprofondò con il viso nel suo pelo. “Ti voglio bene anche io, Chewie”.

Nell’abbraccio Chewie annusò il suo odore, disse qualcosa. La staccò da sé e la guardò dubbioso. “Cosa?” - chiese Rey. Chewbecca sorrise solamente. Rey intuì che aveva capito qualcosa. Sulla sua pelle, forse, aveva ancora il suo odore, un odore che certo non era sconosciuto a Chewbecca. L’odore del figlio del suo migliore amico. Il Wookie la salutò con la mano e scese dalla scaletta. Rey lo accompagnò fuori.

Improvvisamente il suo stomaco fece degli strani gorgoglii. Rey si fermò, si portò una mano alla bocca. Ebbe una forte sensazione di nausea e fu costretta a vomitare. Si asciugò la bocca. No, non può essere - pensò. Erano tre mesi che aveva lasciato Ben su Naboo. Si convinse che non potesse essere incinta e decise di scacciare il pensiero dalla testa. Chissà se lui l’aveva percepito… Non fece in tempo a pensarci che una voce la fece voltare a destra.

 

Qualcuno mi ha detto che sei in partenza” - disse Maz.

Maz! Sono felice di vederti” - disse Rey avvicinandosi per abbracciarla.

Piccola mia. Tu nascondi un segreto…o più di uno.” - disse solamente guardandola negli occhi “Le vie della Forza sono infinite. Quello che è morto vive. Due diventano uno e uno diventa due”. Max aveva capito? Parlava sempre in modo enigmatico. Rey sentì che con Maz poteva essere sincera.

Cosa dovrei fare Maz? Ho riportato l’equilibrio nella Forza. Abbiamo finalmente la pace” - disse Rey “Leia avrebbe voluto…”. 

Lascia stare, Leia. Fai quello di cui hai bisogno. Ma non chiuderti alla Forza” - continuò Maz - “potremmo ancora avere bisogno di te”.

Perché? I Sith sono morti” - chiese Rey.

Diffida di chi ti dice che la pace dura in eterno perché non è così” - concluse Maz. 

Ci sarò” - disse Rey risoluta, se la Galassia aveva ancora bisogno di lei, lei ci sarebbe stata.

Maz sorrise contenta, le mise una mano sulla guancia, poi diede un veloce sguardo alla sua pancia.

Congratulazioni, a proposito.” - disse facendole l’occhiolino. Rey la guardò stupita. “No..io…non…”  - disse solamente. Maz sorrise sotto i baffi. E poi nell’andare via disse quelle parole che l’avevano accompagnata nel suo cammino: La Forza sia con te. Sempre.

 

Erano passati già quattro mesi che non vedeva Ben. Era già troppo tempo. Chissà se anche lui pensava lo stesso. Si sentiva in colpa ad averlo lasciato lì, ma da quando se n’era andata lui non l’aveva mai cercata attraverso la Forza. Tranne oggi. Le stava dando spazio? O forse si era già stancato di lei? Rey non sapeva cosa pensare. Sapeva solo che gli mancava terribilmente. A volte di notte cercava di chiudere gli occhi e ricordarsi la sensazione del suo corpo sopra il proprio, il suo odore,  i suoi occhi che la guardavano intensamente. Pensò alle altre donne che aveva visto su Coruscant. Erano così eleganti e belle. Chissà se lui la vedeva bella come loro. Corse verso il bagno del Falcon. Era piccolo, ma c’era uno specchio abbastanza grande. Rey si soffermò a guardare il suo volto riflesso. Si sciolse i capelli e pensò alla notte passata con Ben. Nella mente solo frammenti di ricordi, era successo tutto molto in fretta. Poteva ancora sentire i suoi capelli sulla sua faccia, il suo odore, la sensazione dei loro corpi uniti. Ricordava le mani di Ben scorrere sulla sua pelle, e istintivamente fece lo stesso gesto. Guardò di nuovo sé stessa allo specchio, chiuse gli occhi. Lo voleva ancora, voleva ancora quella sensazione, voleva Ben. Lasciò cadere i vestiti a terra e riaprì gli occhi. Lo specchio rifletteva ora il suo corpo nudo che stava cambiando, sebbene non si potesse vedere ancora la pancia. Per un momento le sue mani passarono sul suo ventre. Le tolse subito, come tolse subito quel pensiero dalla mente. No, continuava a ripetere a se stessa. Un rumore improvviso. Si voltò di scatto. Qualcuno era entrato nel Falcon.

 

Si mise addosso un accappatoio che aveva trovato lì accanto, non c’era tempo per rivestirsi. Aprì la porta del bagno.

Diamine, Rey. Mi hai fatto spaventare

Poe. Cosa ci fai qui? Pensavo fossi in missione con gli altri generali” - disse Rey.

Lo ero. Sono appena tornato” - disse Poe abbassando lo sguardo sulle sue gambe nude. Rey sentì lo sguardo di un altro uomo su di sé. Era una strana sensazione.

Poe si schiarì la voce e continuò: “E tu parti. Non abbiamo avuto nemmeno tempo…Senti, ma poi, cosa vai a fare nello spazio? Non ti sentirai un po’ sola?” 

“Starò benissimo” - disse Rey stringendosi nell’accappatoio.

Non vorresti un compagno?” - disse Poe sporgendosi in avanti.

Chi? Tu? Non sei diventato uno dei leader della Nuove Repubblica o cosa?” 

Poe si passò una mano tra i capelli. “Sì, beh…ma pensa a quello che potremmo fare insieme. Io e te”. A Rey gli si strinse il cuore. Quelle parole… Tutti a dirmi quello che devo fare, pensò. Rey aveva sempre fatto di testa sua e anche ora sapeva esattamente dove andare.

Poe non sentendo risposta pensò che Rey stesse considerando davvero la sua proposta. “Sei bellissima, te l’ho mai detto?” - disse prima di avventarsi sulle sue labbra, prendendo Rey alla sprovvista. Rey si ritrovò schiacciata dal peso di Poe sullo stipite della porta. Sentì qualcosa, una perturbazione nella Forza. Aprì appena gli occhi. Ben era davanti a lei e la stava guardando. La connessione si interruppe quando Rey spinse Poe lontano con la Forza. Poe finì a terra, battendo la testa contro le pareti della navicella.

Diamine, Rey!” - disse Poe toccandosi la testa alla ricerca di un bernoccolo. “E tu cosa ti guardi?” - continuò voltandosi verso BB-8, che lo guardava curioso. Rey tornò in sé e si avvicinò per assicurarsi che stesse bene. “Scusa…” - disse Rey - “Poe…” 

Potevi semplicemente dire di no” - la interruppe Poe, offeso.

Poe” - continuò Rey con voce calma - “Zorii ti ha scaricato di nuovo?

Poe chinò la testa per annuire. 

Lo immaginavo” - disse porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi. Sorrise. Poe e le sue delusioni amorose. Quel bacio era solo una scusa per cercare di togliersi Zorii dalla testa.

Mi mancherà il nostro trio” - disse Poe. “Anche a me mancherà” - rispose Rey. 

Posso abbracciarti o rischio di essere di nuovo scaraventato via?” - chiese Poe spaventato.

Rey sorrise e aprì le braccia. Si abbracciarono per qualche secondo.

Questo sa di un addio, non di un arrivederci” - disse Poe prima di sparire dal Falcon. Sì, forse era un addio. Ma ora doveva pensare a Ben, a quello che aveva visto e alla sua testa calda. Doveva partire subito. Sicuramente - pensò Rey - starà spaccando qualcosa in quel momento

 

Rey aveva ragione. Su Naboo Ben stava spaccando qualcosa. Non riusciva a stare fermo per sua natura. Non era più un Jedi, eppure sentiva ancora la Forza potente in sé. Passava le giornate su Naboo esplorando il pianeta, raccogliendo da mangiare, e meditando. Meditava perché era l’unica cosa che lo faceva stare calmo, impaziente com’era. Aveva amato il potere, la sensazione di poter fare quello che voleva. Eppure in quella situazione, pensando a Rey, non poteva fare niente. Non aveva mai avuto quel potere su di lei. Aveva cercato di tenere la mente occupata, non voleva pensare a lei perché sapeva che quando l’avrebbe fatto le sarebbe mancata terribilmente. Avrebbe sentito il vuoto che lei aveva lasciato nel suo cuore. In passato era stato un soldato, un cavaliere di Ren, addestrato a combattere, e benché ora non ci fosse alcuna guerra, non poteva fare a meno di allenarsi. Si era costruito un percorso tutto suo. Saltava da un albero all’altro, atterrava per terra, faceva uno slalom tra l’erba alta, e ovviamente finiva sempre per spaccare qualcosa, anche se spesso era legna per il fuoco. Un giorno, durante il suo allenamento quotidiano, il suo piede scivolò sul muschio di un ramo. Qualcosa lo aveva distratto: Lei. La vide attraverso la Forza. Ben fu costretto ad atterrare sul battuto della foresta. Davanti a sé vide Rey baciare Poe, e per di più in accappatoio. Rimase fermo, vide gli occhi di Rey accorgersi della sua presenza. Poi più niente. 

Aprì la mano e sradicò un albero, che cadde  con un grande tonfo davanti a sé. Maledizione a lei, pensò. Quella sensazione era tornata, quella di sentirsi impotente, di non poter far niente. Si guardò le mani preoccupato. Sentiva il lato oscuro pulsare dentro di sé.

 

Ti brucia da dentro” - Ben si voltò dietro di sé.“Quella sensazione di non poter far niente ti fa diventare matto”.  Era una voce nuova, un volto nuovo. Un uomo alto con i capelli lunghi.

Chi sei?” - chiese Ben afferrando il bastone con cui si allenava.

La figura si avvicinò, aveva abiti Jedi. Sorrise. Ben pensò ad un volto famigliare, gli ricordava qualcuno…

Hai il mio stesso temperamento, Skywalker. E la determinazione di tua madre ovviamente” - disse.

Nonno…” - rispose Ben con un filo di voce. Anakin annuì. “Mi sento perso” - continuò Ben.

Non lasciare che quella sensazione ti offuschi la mente. Sentirai sempre il richiamo del lato oscuro, ma finché starai con lei sarai al sicuro” - disse Anakin.

Ben sentì un rumore lontano. Una striscia di fumo nel cielo di Naboo. Si voltò ma Anakin era scomparso. Qualcuno era appena atterrato. Lei era qui. E ora si sarebbero confrontati.

 

 

Il Falcon era appena atterrato su Naboo. Rey spense i comandi. Rimase seduta per qualche secondo. Era agitata di vederlo, una sensazione nuova. D’istinto si sistemò i capelli, si morse le labbra per l’agitazione. Poi, sentì il portello aprirsi. Corse nel corridoio. 

Ben era appena salito su quella che era una nave famigliare che conteneva molti ricordi. Guardava a destra e a sinistra alla ricerca di Rey. 

Ben…” - si voltò verso la sua voce. Rey e Ben erano a pochi passi di distanza, si scrutavano l’un l’altro senza dirsi una parola. Ben cercava di capire se Rey fosse un’illusione, mentre Rey lo guardava ipnotizzata dal suo fisico. Aveva i capelli scompigliati, la fronte imperlata di sudore, il petto nudo e i muscoli che pulsavano per la corsa e l’allenamento appena concluso. Diamine se gli era mancato. Lui e quella sua faccia.

 

Sei tornata” - disse Ben impassibile, passò accanto a lei senza darle un bacio o un abbraccio. Andò verso la cabina di comando da dov’era appena arrivata Rey. Mise entrambe la mani sui sedili e piegò la testa in avanti. Chiuse gli occhi.

Perché diavolo hai portato qui questa reliquia?” - disse Ben.

Pensavo ti avrebbe fatto piacere” - disse Rey. Non c’era preoccupazione nelle sue parole, ma solo determinazione. Ben fece un risolino ironico. “Certo. E pensavi che mi avrebbe fatto piacere anche guardarti mentre te la spassavi con quel damerino?” - continuò Ben, voltandosi verso di lei. Aveva gli occhi lucidi e i pugni stretti a trattenere la rabbia.

Non è come pensi” - rispose Rey.

Ti stava baciando!”. Ben diede un pugno alla parete del Falcon che subito si piegò lasciando la forma del suo pugno. Rey rimase interdetta, per qualche secondo vide un pezzo di Kylo Ren. “Potevi anche non tornare. Potevi risparmiarmi…questo” - disse Ben indicandola. Rey non poteva arrendersi, non adesso che aveva delle novità. Lo vide afferrare delle cianfrusaglie presenti sul Falcon e preparasi a lanciarle contro di lei. Rey tese la mano. Gli oggetti si fermarono in aria, prima di arrivare a lei. Li fece cadere a terra davanti a sé.

Stai esagerando, Ben” - disse Rey.

Tu dici? Vuoi fare la leader, come mia madre? Avanti! Fallo!” - disse Ben arrabbiato, avvicinandosi pericolosamente. Rey indietreggiò fino a finire con le spalle alle pareti, lo sguardo fiero. “Oppure vuoi fare il Jedi come Luke? Fai quello che vuoi, ma non tormentarmi. Tu e quel pilota…giuro che io…”. Non finì la frase. Ben sferrò un pugno al muro alle spalle di Rey.

Sono esattamente dove voglio essere” - disse Rey furiosa. Questo era il modo di accoglierla dopo così tanto tempo? Girò la mano e lo scaraventò sulla parete opposta con la Forza. Ben si alzò. “Mi hai mentito” - disse Ben.

L’unica volta che ho mentito è stata quando ti ho detto che eri un mostro. Ma forse lo sei, visto come ti stai comportando. Me ne vado”. - disse Rey mettendo distanza tra loro. 

Ben la rincorse e la prese da dietro alzandola da terra. Rey scalciò. “Tu non vai da nessuna parte. A costo di legarti come quando ci siamo incontrati”. Rey cercò di dimenarsi per ribellarsi a quella stretta. “Lasciami andare! Ben!”. Ma Ben era il doppio di lei. Sentì il suo corpo possente dietro di sé. Ben la poggiò a terra continuandola a stringere da dietro. Era un bisogno, doveva tenerla con sé. Ben vide Rey aprire la mano per afferrare qualcosa… Si spostarono appena in tempo. La spada di Rey si schiantò contro il parabrezza del Falcon. Ansimarono entrambi. La faccia di Rey ora si trovava a pochi centimetri dalla parete del corridoio.

Rey…” - disse Ben. Cercò di leggere nella sua mente.

Non ci provare!” - Rey chiuse gli occhi, impedendogli l’ingresso.

A fare cosa?” 

“Qualunque cosa. A volte rendi tutto così difficile, razza di canaglia. E io che pensavo che fossi cambiato” - gridò Rey ancora stretta nella sue braccia.

Ben avvicinò le labbra all’orecchio di Rey.

“Canaglia. Mi piace quanto mi chiami così” - sussurrò Ben. Il corpo di Rey fu come attraversato da una scossa elettrica che partì dal basso.

“Lasciami” - disse, cercando di rimanere risoluta.

Sei innamorata di Poe?” - Ben strinse la presa su di Rey. Potevano sentire i cuori di entrambi battere all’unisono.

No! Mi ha baciata lui per dimenticare una sua vecchia fiamma…” - disse Rey voltando la testa verso il suo volto. Le labbra a pochi centimetri di distanza.

“Stai tremando” - constatò Ben.

“Non sto tremando” - Rey non voleva abbassare la guardia. La stava di nuovo sfidando. E lei non era solita perdere le sfide.

“Sì invece. Questa canaglia ti piace”  - sorrise Ben. Fece scorrere le sue labbra sul collo di Rey per provocarla. Chiuse gli occhi e inspirò a pieni polmoni il suo odore. Le gambe di Rey si fecero molli, se non ci fosse stato Ben a sorreggerla con le sue braccia sarebbe di certo caduta. Poggiò le mani sulla parete, ma quel gesto le fece sentire ancora di più il corpo di Ben sul suo. Non disse niente. Fu Ben a parlare.

“Dal momento in cui ti ho incontrata, non è passato un solo giorno senza che pensassi a te. E  anche adesso che sei qua... soffro da morire. Più sto vicino a te, più mi tormento. Al solo pensiero di stare un attimo senza di te, mi sento soffocare. Sono ossessionato da te. La mia anima si tortura per te. Che devo fare? Dimmelo, e io lo farò” - dette queste parole lasciò la presa.

Rey si voltò. Lo sguardo di Ben era sincero, e tormentato, così come lo era lei.

Dimmelo! Cosa vuoi che faccia?” - ribadì Ben. Rey si poggiò con la schiena alla parete, guardando verso il basso.

Voglio che tu mi prenda. Ora. E non essere gentile, perché ho un disperato bisogno di te e perché …perché ti amo perdutamente” - disse Rey rimanendo quasi senza fiato per quanto le era costata quell’affermazione. Ben la guardò e avvicinò il volto a quello di Rey. 

Farò di più. Voglio sentirti gridare il mio nome. Anzi, voglio sentirti gemere e singhiozzare, perché non ne puoi fare a meno. Voglio farti sospirare come se ti stesse spezzando il cuore, e farti urlare di desiderio, e alla fine sentirti gridare tra le mie braccia. Voglio che tu non ne abbia mai abbastanza di me”. Il vortice, partito dalle cosce, sfrecciò come un dardo nelle profondità del ventre di Rey. Inarcò la schiena, con le rotondità dei seni schiacciate contro il petto di Ben. Rabbrividì, e fu allora che Ben si avventò sulle sue labbra in un misto di rabbia e bisogno primordiale. Nella foga le strappò quasi i vestiti che aveva addosso. 

 

Si presero a vicenda, in un silenzio urgente, a colpi feroci che finirono in pochi istanti, spinti da un bisogno per loro incomprensibile. Lì, in piedi, il corpo nudo di Rey sulle pareti del Falcon e quello di Ben sul suo. Poi per terra, ancora e ancora. La loro forza era nella loro unione, per affogare i ricordi di morte e desolazione che si portavano dentro. Restarono avvinghiati, nudi sul pavimento del Falcon, coperti di sudore, ansimanti. La pelle umida che si raffreddava nell’aria, in attesa che il ritmo dei loro cuori rallentasse e che il respiro ritornasse nei corpi ansimanti. 

Occhi negli occhi. Rey era a casa dopo tanto tempo. E Ben giaceva lì accanto a lei. Lo sguardo di Rey si soffermò sulle goccioline di sudore che scivolavano sui muscoli ancora tesi di Ben. La sua mano andò a togliere alcuni capelli dal viso di Ben.

Mi sei mancato. Ogni giorno” - sussurrò Rey.

Lui la prese e la fece accoccolare tra le sue braccia, ma quando le sue mani toccarono il ventre di Rey, percepì qualcosa. Non seppe bene cosa, una perturbazione nella Forza, ma non riusciva a vedere niente. Rey si mise a sedere improvvisamente.

Rey…cosa…” - disse Ben spaventato. Rey nascose il volto: doveva dirgli la verità. Ben si alzò.

Credo di essere incinta…” - disse Rey, lasciando Ben con la bocca aperta inuma misto di sorpresa, paura e confusione. Quando Rey alzò lo sguardo Ben era già andato via.

 

Rey rimase seduta sull’erba fuori dal Falcon per qualche ora. Ben era andato via senza dire una parola come suo solito. Rey non era pronta a fare la madre. Lei non aveva avuto una madre. Aveva paura. E Ben? L’avrebbe amata anche con il pancione. Aveva quasi pensato di andarlo a cercare, ma stava diventando buio e non conosceva quel pianeta.

Spero di non averti fatto male…prima” - sentì la voce di Ben alle sue spalle. Rey scosse la testa. “Sto bene” - rispose. Ben aveva bisogno di pensare. Per questo si era allontanato e ora le avrebbe detto cosa gli passava per la testa. Rey notò che aveva tra le mani un vestito, quel vestito che aveva trovato nel vecchio castello. Ben lo porse a Rey, che lo prese nonostante non ne capisse il motivo. Perché le aveva dato un vestito?

Sposami. Sarò un padre migliore del mio. E voglio che tu sia con me, fino alla fine” - disse Ben.

Ben..” - disse Rey prima di chiudere la distanza tra loro e baciarlo. Due che erano uno. Ora sarebbero diventati tre.
Sono felice”- disse Ben, poggiando la fronte su quella di Rey “Dopo tanto tempo. Sono felice, felice che la Forza ci abbia fatto incontrare.”.
E scontrare” - disse Rey. Risero, mentre dietro di loro il sole su Naboo stava tramontando inondandoli di luce arancione.ù
Ti amo, Rey. Ora e per sempre”. Si scambiarono un bacio che era la premessa di una nuova vita, una nuova avventura, una promessa.

La vita essa crea e accresce. Sempre in movimento il futuro è. Skywalker non ultimo è” – disse lo spirito di Yoda, non trattenendo una risata sotto i baffi. Lontano, sulla linea dell’orizzonte, dall’alto di una collina lo spirito di Yoda era appena comparso accanto quello di Anakin e di Leia, felici di godersi quella scena. Questa sì, era la fine della loro storia, l’inizio di una nuova generazione in bilico costante tra luce e ombra, tra bene e male, tra vita e morte. Una generazione che sapeva com’era il mondo e ogni giorno sceglieva la strada giusta.

 

Una spia del Falcon si accese improvvisamente. Cominciò a lampeggiare. Stava emettendo un segnale.

 

TRE ANNI DOPO

Un bambino da lunghi capelli corvini e penetranti occhi scuri sta correndo tra le praterie di Naboo. In lontananza Ben apre le braccia per accogliere il figlio e prenderlo in braccio. I due sorridono felici. “Piccola canaglia” - disse Ben al figlio, lanciandolo in aria. “Hai fatto arrabbiare la mamma?”. Il bimbo fece sì con la testa. “Bravo. Lo facevo anche io, sai? È per questo che si è innamorata di me” - rispose Ben facendo l’occhiolino al figlio. Si voltò a guardare Rey, bella come sempre, anche con il pancione, avvicinarsi a loro. “Ecco dove vi eravate cacciati tutti e due. È pronta la cena” - disse Rey toccandosi la pancia “È una femmina, la sento”. Ben toccò il suo pancione e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, sorrise. Sì era una femmina.

 

Dalle colline intravidero qualcuno. Una piccola navicella. Ben e Rey guardarono meglio. Due figure stavano venendo verso di loro. Man mano che si fecero più vicine riconobbero qualcuno. Finn e Poe erano lì e li guardavano sorpresi. Qualche secondo di imbarazzo e di sorpresa, ma poi un sorriso comparì sui volti dei due vecchi amici. E Rey seppe che sarebbe andato tutto bene. 

Il mondo ora era ricco di nuove possibilità.

SPAZIO AUTRICE

Grazie per aver letto la mia one shot! Spero vi sia piaciuta. Sentitevi liberi di lasciare una recensione o di consigliarla a qualche vostra amica che ama i reylo!

Spero di avervi fatto sognare un po' in questi tempi bui.

Un abbraccio a tutti e che La Forza sia con voi sempre.

Rufio
  
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