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Autore: Sia_    25/03/2020    3 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo dodici
 

In un angolo buio della Biblioteca, in quel luogo nascosto che ha scoperto l’anno prima con Viktor, Hermione Granger si sta mettendo le mani nei capelli, lasciandosi scappare dei rumorosi sospiri, senza preoccuparsi di essere fastidiosa. Madama Pince non dice niente, ma lascia che una delle sue alunne preferite si sfoghi e fa finta di nulla, concentrandosi sulla miriade di libri che ha da sistemare. 

La giovane non sa come procedere: non può accettare che un bacio sulle labbra sia l’unico modo per liberarsi degli effetti della caramella. Eppure, dopo tre intense ore di ricerche in Biblioteca, è sull’orlo della disfatta: non riesce più a concentrarsi come una volta. Si chiede se Ginny sia ancora nella sua stanza ad aspettarla: probabilmente, se avesse baciato Harry, a quest’ora non avrebbe avuto più problemi. 

Sospira nuovamente, appoggiando la testa al libro che ha aperto sulla sua scrivania. L’idea di dover baciare qualcuno non la preoccupa, si tratta solo di due bocche che si incontrano: il punto, il problema, è dover baciare lui. La mente di Hermione è rimasta ancorata alla testa, per quanto possibile si è concentrata sulle sue ricerche, ma adesso che l’entusiasmo e la foga sono sparite, Fred è di nuovo ovunque. Ogni cosa che vede e pensa è tinta di rosso, un rosso inequivocabile. Si gratta il naso, sconsolata. Lei non sa se se ne è innamorata: potrebbe essere una semplice sbandata, una rotta sbagliata, uno stupido equivoco. Fred Weasley le piace? Il suo cuore perde un battito ed è sicura che il suo volto sia arrossato. Miseriaccia

Passa una ciocca di capelli dietro l’orecchio, rialzandosi dal libro, cercando di darsi un minimo di contegno. Magari la caramella dei gemelli può simulare i sentimenti, infonderne l’idea. In quel modo, quella strana fissazione, sarebbe solo un’illusione. Quell'amicizia potrebbe essersi trasformata al contatto con la caramella, simulando l’amore. Sorride, improvvisamente sollevata. 

"Ti ho trovata." qualcuno le sussurra all’orecchio, appoggiando le mani sulle sue spalle, "Non ti ho vista a pranzo, ho semplicemente fatto due più due." Hermione si irrigidisce, perché conosce la voce, sa perfettamente che Draco Malfoy è talmente vicino da poter annusare l’odore dei suoi capelli. Le accarezza una guancia con l’indice, scendendo poi verso il collo.

"Mi sei mancata, volevo vedere il tuo viso." continua lui, leccandosi le labbra. Una strana fame gli attanaglia lo stomaco, ha bisogno di sentire la bocca di Hermione contro la sua, di sentirla sospirare.

"Cosa stai facendo, Draco?" gli chiede, allontandosi di scatto, esattamente quando Fred scompare dalla sua mente. Si alza, indietreggiando velocemente verso la libreria alle sue spalle: non un ottimo piano di fuga, ma una soluzione all’improvvisa vicinanza del Serpeverde. Non può credere che Malfoy sia venuto da lei, che sia minimamente interessato ad una che da anni chiama sangue sporco. Si schiaccia contro la superficie, sentendo i libri dalla copertina dura sprofondarle nella schiena: potrebbe tirargliene uno, nel caso.

"Non l’hai ancora capito?" Draco avanza, introppolandola contro gli scaffali, "Granger sei così saccente, sai il mondo, comprendi ogni cosa, ma non riesci a leggere il mio desiderio, mi sorprendi."

Hermione normalmente sarebbe in grado di controbattere, se Draco la stesse insultando, se le stesse sputando in faccia un odio profondo, non se lo farebbe ripetere due volte: tirerebbe fuori la sua bacchetta, gliela punterebbe addosso senza remore, o semplicemente alzerebbe un pugno, l’ha già fatto in passato in fondo. Ma Draco non la sta insultando, la sta mettendo alla prova. Ogni secondo che passa, è un centimetro in meno che li divide. Hermione deglutisce rumorosamente, cercando di farsi il più piccola possibile contro la libreria. 

"Perché adesso?"

Malfoy le prende una ciocca di capelli tra le mani, giocando con il suo ricciolo ribelle, "C’è qualcosa in te, in me. C’è qualcosa nell’aria che mi dice che devi essere mia, ora." le sussurra con calma, "Me lo leggi negli occhi, ancora una volta non c’è bisogno di chiedere."

"Tu mi detesti." continua lei imperterrita, incastrando lo sguardo con quello di Draco, che improvvisamente ferma la sua corsa. 

"Detestarti?" un sorriso gli si stampa sul volto, "Io ti odio, Granger. Eppure ogni cellula del mio corpo sta chiedendo di incontrarti." le dice, baciandole la ciocca di capelli che ha nella mano. 

Hermione lo ammette: per quanto Draco sia insopportabile, quel gioco lo sta portando avanti bene, si sta vendendo meglio di quanto abbia mai fatto Viktor. Scuote il capo, cercando di tornare alla realtà. La sua mente comincia a connettere i puntini: che anche lui abbia ingerito una delle caramelle dei gemelli? Il suo comportamento è strano da giorni, da quando in Sala Grande si è alzato arrabbiato dalla cena. D’altronde, un filtro d’amore non sarebbe in grado di trasformare l’odio in desiderio: la caramella le sembra essere l’unica spiegazione. Il cuore di Hermione, in quell’esatto momento, si risolleva: è un’illusione, il prodotto dei gemelli può creare l’illusione dell’amore, della passione. 

 

Oh, al diavolo

 

Prende tra le mani la cravatta di Draco, attirandolo verso il suo volto: incuriosita dalla soluzione di Lee Jordan, immagina di poter eliminare gli effetti di Malfoy nello stesso modo, ma un colpo di tosse interrompe i due, che non riescono nemmeno a far sfiorare le labbra. Si girano, il Serpeverde per lo più infastidito, Hermione imbarazzata. Ha avuto paura di incontrare lo sguardo severo di Madama Pince, quello arrabbiato della McGranitt, ma sono niente, rispetto a quello di George Weasley, che ha seguito il Serpeverde dalla Sala Grande, sospettando le sue intenzioni.

"Serve qualcosa?" chiede Draco, distanziandosi un poco dalla ragazza, impedendole comunque di potersi allontanare. La mano di lei lascia la cravatta, rimanendo a mezz’aria. 

"Mi serve Hermione." 

"Siamo nel mezzo di una conversazione interessante, mi dispiacerebbe interromperla." Draco mette una mano nella tasca, inclinando il corpo verso la direzione dell’altro ragazzo, con aria di sfida. Ed è lì che la Grifondoro si rende improvvisamente conto delle sue azioni: stava davvero per baciare Malfoy. Più per disperazione, che vero desiderio. Più per scopi scientifici, che piacere. 

"Arrivo." si affretta a dire, muovendo la bacchetta per riporre tutti i libri consultati sugli scaffali, prendendo la sua borsa il più velocemente possibile, per non essere interrotta, avvicinandosi infine al gemello, che la sta aspettando sulla porta. Non riesce a riconoscerlo immediatamente, per questo il suo cuore sta continuando a sperare che sia George – e non Fred – ad averla beccata in atteggiamenti compromettenti con un ragazzo. Perché poi dovrebbe importarle tanto? Fred è solo un amico, solo un amico. 

"Non rinuncio tanto facilmente." le intima Draco, passandosi una mano fra i capelli. È accesso dall’odio, l’odio per quella ragazza che tanto detesta, l’odio per il desiderio che prova nei suoi confronti, l’odio per non averle potuto rubare le labbra. Da un pugno alla libreria, scuotendo il capo. Avrebbe avuto il suo momento di gloria, prima o poi, Hermione sarebbe stata sua. 

 

 

L’eco dei passi di Hermione e George rimbomba in quel corridoio deserto, mentre gli altri studenti sono persi tra la Sala Grande, le Sale Comuni e la Biblioteca. Nessuno si aggira per i corridoi, nessuno ha intenzione di muovere un muscolo inutilmente. Il gemello, di tanto in tanto, lancia uno sguardo ad Hermione, che fissa il terreno imbarazzata. Le sue guance, nota, sono leggermente arrossate e le dita di lei sono attorcigliate intorno alla tracolla. Per quanto la conosca, ancora non riesce a capire, studiare, individuare cosa la caramella possa averle fatto. Sarebbe venuta a dirglielo, se avesse avuto un problema? 

La sua mente poi corre a Fred, al quale ha promesso di non nascondere più niente, ma anche solo l’idea di dovergli spiegare dei sentimenti di Draco Malfoy è atroce: nonostante ci abbia pensato per ore, non è ancora sicuro della sua possibile reazione. Si sarebbe dato una mossa, finalmente? Avrebbe ragionato a mente lucida? George si è accorto dei sentimenti di Fred fin dal primo giorno, li ha scrutati da lontano, aspettando, sicuro che prima o poi se ne sarebbero accorti entrambi di aver seminato nei loro cuori qualcosa di più di un'amicizia. Per Fred, ne è sicuro, sono bastati giorni, forse settimane, ma qualcosa era già germogliato. 

"Dissendium." la voce di George torna a farsi sentire, dopo che i due hanno percorso i corridoi in totale mutismo. Hermione lo ha seguito senza fiatare, preferendo il gioco del silenzio alle labbra di Draco Malfoy. Davanti a loro compare velocemente l’antro segreto dei gemelli, che la prefetto scruta subito con un certo disappunto. 

"Mi avevate giurato di non avere un magazzino personale." ritrova il coraggio di parlare, incrociando le braccia al petto, lanciando lo sguardo per la piccola stanza, ricolma in ogni punto di boccette e strani prodotti.  

"Una piccola bugia, sia io che Fred abbiamo concordato che sarebbe stato meglio tenerlo segreto." si scusa in fretta George, accertandosi che il passaggio si chiuda dietro di loro, prima di girarsi di nuovo verso Hermione, "Malfoy?" alza un sopracciglio sorpreso, con il semplice intento di imbarazzarla. 

Ci riesce, chiaramente, perché il viso di lei si colora di una sfumatura rossastra più intensa, ma Hermione non si fa intimorire del tutto e rilancia, a sua volta, con una domanda, "Gli avete dato una delle vostre caramelle?" 

Nonostante l’imbarazzo, il cuore di Hermione sembra essersi calmato di colpo: Fred non l’ha vista a contatto con Draco e spera che non lo venga mai a sapere. Non si sa dare una spiegazione razionale per quel pensiero, perché il gemello è un amico, come è amico Ron, come è amico Harry. Fred dovrebbe essere un fratello maggiore, che la protegge, che la fa ridere e le tiene compagnia. Se l'è sempre imposto, alla fine, che non avrebbe mai e poi mai amato uno dei Weasley: innamorarsi di Ron è fuori discussione, ma è peggio il pensiero di essersi presa una sbandata per uno dei suoi innumerevoli fratelli. Se con Percy ci sono delle basi per una relazione stabile e duratura, tutti gli altri sono fuochi d'artificio, imprevedibili: Fred, il più incontrollato tra tutti – immagina, poiché non ha avuto modo di conoscere Charlie al meglio – sarebbe una sfida. Eppure, si chiede, potrebbe diventare anche calma, quotidianità e famiglia. 

"Potrebbe essere." George si appoggia al tavolo, "Il punto è che non capisco perché proprio te, fra tutti quanti." dice sinceramente. Era sicuro di aver trovato la risposta a tutte le sue domande, ma Malfoy è riuscito a rompere tutti i suoi meravigliosi progressi. 

Hermione, tornando a concentrarsi sulle caramelle, si passa una ciocca di capelli dietro l’orecchio, "Crea un’illusione, basandosi sui legami più forti che uno prova, ma che non è ancora riuscito a confessare: suppongo che tu non abbia sentito nessun effetto, considerando che tu e Angelina state insieme e che Fred sa di essere il tuo fratello preferito. Se non hai nulla da dire, se è tutto perfetto, l’illusione è la realtà. A differenza di Draco, che mi odia, ma non l’ho ha mai detto ad alta voce, non guardandomi negli occhi: cosa che la caramella gli ha dato il coraggio di fare. Non pensavo mi odiasse più di Harry, in effetti. Per quanto riguarda Ginny, è innamorata di Harry dalla prima volta che l’ha visto entrare in casa: vuole talmente tanto stare con lui, che, a causa vostra, lo sente parlare nella mente tutto il giorno." 

George è colpito per l’ennesima volta: ad Hermione non sfugge quasi mai niente, "Le tue ricerche in Biblioteca ti hanno suggerito qualcos’altro?" le chiede quindi, incuriosito. In poco tempo ha raggiunto una parte di verità: non è illusione, è solo puro amore, ma il fatto che lei non se ne renda conto, è per George un fattore interessante, come interessante è che non sappia cosa Ron o Harry abbiano sperimentato a causa della caramella. 

"Ho cercato come annullare gli effetti delle vostre caramelle, sempre che tu le voglia chiamare caramelle e non “invenzioni completamente non collaudate che avrebbero potuto ucciderci”."

"E?" George fa finta di non averla sentita davvero, ma apprezza l’ironia velata che esce dalla bocca della prefetto-perfetto: passare del tempo con Fred le ha fatto bene. 

"E mi hai interrotto, volevo sapere se un bacio potesse distruggere l’illusione di Draco, così come è successo a Lee. Non sono basate sullo stesso sentimento, anche se gli effetti portano inevitabilmente ad un folle desiderio, per questo mi stavo chiedendo se… "

"Capisco tre ore in Biblioteca a leggere libri alti come te, ma baciare Draco Malfoy per una semplice teoria… Non starai esagerando, Hermione?"

"Hai un’idea migliore?" chiede lei, scuotendo il capo, "Non voglio rischiare di essere accerchiata da lui ogni ora del giorno, non è carino." 

"Perdona il cliché, ma ho davanti a me la migliore strega della sua età." George le sorride, appoggiando la mano sinistra sulla spalla destra, "Credo che tu sia in grado di trovare un altro modo."

"Ho pensato che forse ci potrebbe essere un’altra soluzione." dice imbarazzata, grattandosi la guancia: verso l’una, mentre Hermione stava giocando con una ciocca di capelli, le è capitata sotto gli occhi la ricetta di una pozione che, è sicura, nessun professore ha mai nominato nei suoi cinque anni di studi ad Hogwarts. Finita, nasconde meticolosamente l’ultimo ingrediente in un indovinello.

 

Sono liquido, ma non sono acqua. 

Sono appiccicoso, ma non sono colla.

Vengo creato e a mia volta creo.

 

Hermione l’ha riletto più volte per provare a risolverlo, rotto una piuma, scarabocchiato una pergamena e, alla fine, ha dichiarato la sua sconfitta. La sua mente, a quell’ora, gridava solo il nome di Fred Weasley. 

George alza un sopracciglio, "Che genere di soluzione?"

"C’è una pozione che ho letto qualche ora fa: dovrebbe annullare gli effetti di quasi tutti i filtri ed incantesimi del mondo magico ingeriti nell’ultimo mese: conveniente, non è vero?" commenta, sarcasticamente.

"Eppure non mi sembri molto euforica." George alza un sopracciglio, piegando la testa per osservarla meglio. Lei si zittisce, imbarazzata. Oh, al diavolo.

"Non riesco a trovare l’ultimo ingrediente." dice con un filo di voce. 

"Come?"

"È nascosto da un indovinello." ripete con più fermezza, alzando gli occhi verso George, che è scioccato, "Non sono riuscita a risolverlo e sono sicura di non essere in grado di trovare la soluzione." La risata di Fred irrompe nella sua mente e lei si trova costretta a mordere un labbro, per evitare di urlare.

"E allora non cercarla da sola." le dice il gemello con calma. Vedere Hermione così insicura è decisamente sorprendente: lei, lei che ogni volta alza la voce, lei che si fa sentire, che punta i piedi, che protegge, che si fa in quattro affinché ogni cosa sia perfetta. 

Lo guarda, passandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio, "Proprio qui ti volevo: vedi di non farmelo ripetere due volte." lo ammonisce, deglutendo, "Mi aiuteresti, George?"

"Ad una condizione." dice lui tranquillamente, allargando le sue labbra in un enorme sorriso. 

"Sarebbe?" Hermione, che sta già cercando nella tracolla il libro con la ricetta della pozione, torna a guardare il gemello con un’espressione curiosa in volto. 

"Non provare mai più a baciare Draco Malfoy."

 

Sono tremendamente in anticipo, ma in casa non ho mai nulla di fare: prometto di rispondere a tutte le recensioni in arretrato, lo so che non sono molto brava a stare al passo. Sono pigra, abbiate pietà. 
Questo capitolo è un po' un esperimento: l'ho riscritto così tante volte, riletto così tante volte, che per me è quasi difficile pubblicarlo. Forse, l'ho consumato talmente tanto, che vedo solo un difetto dietro l'altro. 
Per quanto riguarda la pozione in questione, ho cercato qualcosa che fosse in grado di cancellare gli effetti di un filtro d'amore, certo, ma alla fine mi sono detta che fosse troppo semplice: ho fatto qualche ricerca sugli ingredienti, riletto qualche capitolo della Saga e ho pensato che non fosse male l'idea di inventarla proprio da principio, per quanto possibile. Esistono tante pozioni senza nome, che riportano solo il numero: potrebbe essere la 220no? – Non lo è e non lo sarà mai, è un becero tentativo di una scrittrice squattrinata come me di non cadere nel ridicolo. – 
Scusate lo sproloquio, perdonate questo momento dramione – so che molte non ne sono affezionate – e vi lascio con la promessa di più Fred/Hermione il prima possibile. 
A presto, 
Sia ❤
   
 
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