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Autore: BlackHawk    30/03/2020    1 recensioni
Drake scoppiò a ridere. Una risata amara che in realtà nascondeva una grande disperazione e sofferenza.
Quando si accorse che Kailey stava per rientrare nel locale, si ritrovò a pronunciare le parole che era riuscito a dire ad alta voce solo una volta da quando aveva parlato con suo fratello. –È morta.-
- Drake mi dispiace, non volevo….-iniziò a dire Kailey, ma lui la interruppe bruscamente.
-Ieri, ma l’ho scoperto stamattina.-
Non immaginava che ne avrebbe mai parlato con qualcuno, ma con lei non era riuscito a trattenersi.
-Drake, mi dispiace.- ripeté Kailey, mostrandosi sinceramente dispiaciuta.
-Era incasinata.- si ritrovò a dire. –Però non era colpa sua. Mio padre la picchiava e quando lui se ne è andato, lei ha cominciato a drogarsi. Non riusciva a smettere.-
-Non è facile.- osservò Kailey, dopo essersi schiarita la voce.
-Davvero non ricordi nulla?- le chiese, cambiando completamente argomento.
-Per ora ricordo molto poco, Drake.- rispose. -Però…-
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Drake aveva decisamente bisogno di bere.
Solo una considerevole quantità di alcool nel corpo gli avrebbe consentito di affrontare la serata senza distruggere la sua chitarra o prendere a pugni qualcuno, mettendo a rischio il contratto con Mark e quindi la sua unica fonte di reddito.
Aveva atteso con impazienza il momento in cui sarebbe salito sulla sua moto per dirigersi verso il locale, consapevole che solo la musica gli avrebbe fatto dimenticare almeno per un po’ che sua madre era morta, ma poi il suo sguardo si era posato sulla ragazza di cui aveva capito di avere un disperato bisogno e le parole di suo fratello erano tornate a tormentarlo di nuovo con insistenza, senza dargli un attimo di tregua. Era riuscito a suonare e cantare un paio di canzoni senza troppi errori, ma poi alla fine si era arreso e aveva chiesto a Tyler e Chase una breve pausa nella speranza di raggiungere quel grado di inconsapevolezza generato dall’alcool che gli avrebbe concesso la possibilità di escludere dalla mente gli avvenimenti di quella mattina.
Lanciò un’occhiata alla ragazza dietro al bancone. Non ricordava il suo nome, ma era piuttosto sicuro che sarebbe venuta a letto con lui senza pensarci due volte. Forse sarebbe riuscito a dimenticare Kailey se fosse andato a letto con qualcun’altra, liberandosi dalla convinzione che solo lei poteva aiutarlo a dimenticare i suoi problemi.
Si costrinse a non voltarsi nella sua direzione, sebbene ogni singola fibra del suo corpo fosse consapevole della sua presenza. Dannazione.
Non si sarebbe mai immaginato di incontrarla lì e non era riuscito a fare a meno di guardarla tutto il tempo mentre si esibiva sul palco, concentrandosi più sul modo in cui le ciocche dei suoi capelli le sfioravano il collo che sulle parole e sugli accordi delle canzoni che erano venuti ad ascoltare molti clienti del locale.
Eppure lei non lo voleva. Glielo aveva detto chiaro e tondo quella mattina, spazzando via ogni dubbio. Si chiese che ci facesse nell’ufficio in cui lavorava suo fratello, ma poi si rese conto che quell’informazione non avrebbe certo cambiato le cose.
Kailey non si ricordava niente della notte passata insieme e il bacio del giorno prima in camera sua non aveva significato nulla, perciò Drake avrebbe dovuto smettere di pensare a lei. Peccato che non fosse così facile.
Fece un cenno alla barista e poi ordinò una tequila, consapevole di essere ancora fin troppo lucido.
Sentì la gola in fiamme dopo averla mandata giù tutta d’un fiato, ma non gli importava. Niente era doloroso come la consapevolezza che non avrebbe mai più rivisto sua madre.
Credeva che prima o poi si sarebbe ripresa, ma non era stato così e adesso l’aveva persa per sempre.
-Che cazzo stai facendo?- gli chiese una voce accanto a lui, costringendolo a voltarsi. Non si stupì di incrociare gli occhi furiosi di Chase. Sicuramente non gradiva che lui si ubriacasse quando l’esibizione non era ancora finita.
-Fatti i cazzi tuoi.-
-Riprendiamo fra cinque minuti e tu pensi ad ubriacarti, Drake?-
-Non sono ubriaco.- replicò Drake, guardando dritto davanti a sé. Non ancora.
-Alza il culo da quella sedia e torna sul palco.-
Drake si costrinse a non reagire, ricordando che dopotutto era suo amico. Scese dallo sgabello, ma non riuscì a fare a meno di lanciargli un’occhiata truce.
-Devi darti una calmata, Drake.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti ti sbattiamo fuori dal gruppo.-
-Non potete farlo.-
Vide Chase inarcare un sopracciglio. I suoi occhi scuri gli stavano trasmettendo un messaggio forte e chiaro. Possiamo e lo faremo se necessario.
-Fanculo.- disse Drake, avviandosi poi verso il palco.
Si bloccò non appena capì che il ragazzo che stava parlando con Kailey e le sue amiche era Tyler.
Notò che Kailey rideva e chiacchierava lui come se si stesse divertendo moltissimo e questo lo mandò fuori di testa.
Drake si voltò appena per accertarsi che Chase non fosse nei paraggi e poi ordinò altra tequila, fino a che la rabbia non iniziò a svanire, sostituita da una piacevole sensazione di stordimento.
Solo a quel punto si avviò verso il tavolo di Kailey, senza sapere nemmeno lui cosa avrebbe fatto.
La vide irrigidirsi non appena i loro occhi si incrociarono e all’improvviso si chiese se non le fosse del tutto indifferente come voleva lei fargli credere.
-Drake.- disse Tyler, notando probabilmente che non era perfettamente sobrio. Notò che le amiche di Kailey si lanciavano strane occhiate e che lei si muoveva a disagio sulla sedia.
-Stai bene, amico?- gli chiese Tyler, preoccupato.
Drake prese una sedia da un tavolo vicino e la sistemò vicino a Kailey. –Alla perfezione.- rispose poi, allungando un braccio sullo schienale della sedia di Kailey, che sembrava pronta a fuggire da un momento all’altro.
Le amiche di Kailey si presentarono una ad una, continuando poi a scambiarsi occhiate perplesse.
-Vi conoscete?- gli chiese Tyler, notando che Kailey non si era presentata.
Drake si sporse verso di lei, avvicinandosi talmente tanto da riuscire a respirare il suo profumo.
-Direi proprio di sì.- rispose Drake, guardando Kailey dritta negli occhi. –Non è vero, piccola?-
Vide Kailey avvampare sotto lo sguardo di tutti, ma poi i suoi occhi brillarono di una strana luce.
-Peccato che non ti ricordi niente.- le disse in tono allusivo..
-Sei davvero uno stronzo.- sibilò Kailey, facendo ammutolire tutti.
Per alcuni secondi gli sembrò che il tempo si fosse fermato. Gli occhi di Kailey lo fissavano con odio, ma l’istinto gli gridava di afferrarla e baciarla fino a farle ammettere che stava mentendo, che non si era dimenticata tutto e che non era vero che non voleva avere niente a che fare con lui.
In quel momento a Drake sembrò che ci fossero solo loro due nel locale. Il suo sguardo si posò di nuovo sulle gambe di Kailey e poi risalì lentamente, godendosi ogni centimetro del suo corpo.
-Allora come si chiama il vostro gruppo?- chiese l’amica bionda di Kailey, spezzando all’improvviso il silenzio imbarazzante che si era creato.
-Black Chemistry.- rispose Tyler, lanciando una strana occhiata a Drake. Probabilmente si stava chiedendo perché avesse messo in imbarazzo Kailey in quel modo.
-Originale.- osservò la bionda.
-Da quanto suonate insieme?- chiese poi, cercando palesemente di distogliere l’attenzione di tutti da Kailey.
–Tanto tempo.- rispose Drake, anticipando Tyler.
-Siete davvero bravi.- si intromise un’altra ragazza, con folti capelli neri.
-Grazie.- la ringraziò Tyler, sorridendo.
Forse era l’alcool o forse solo la rabbia, ma iniziò a sentire il bisogno di umiliare Kailey e non sembrava intenzionato ad ignorarlo.
-Anche voi andate a letto col primo che passa e poi fate finta di non ricordarvi niente? - chiese alla bionda, che sgranò gli occhi incredula.
Vide Kailey voltarsi di scatto verso di lui e poi sentì la guancia bruciare prima ancora di capire che lei gli aveva appena dato uno schiaffo.
-Piantala, Drake.- lo ammonì Tyler. –Dobbiamo riprendere a suonare.-
-Non ne ho voglia.- replicò in tono di sfida, sfiorandosi la guancia.
-Credo che tu stia esagerando.- si intromise la ragazza del tatuaggio. Liz? Liza? Non era sicuro di aver afferrato il suo nome e francamente non glene importava nulla.
-Io credo che ti devi fare gli affari tuoi.-
-Adesso basta.- disse Tyler, avvicinandosi a lui. –Alzati, forza.-
Drake non aveva minimamente intenzione di privarsi dell’opportunità di mortificare Kailey perciò lo ignorò.
-Vuoi rispondere tu alla mia domanda?- le chiese, sfrontato.
Kailey si alzò, decisa chiaramente ad andarsene, ma Drake le afferrò un braccio, costringendola a sedersi di nuovo.
-Che daivolo vuoi?- gli chiese lei, furiosa.
-Perché tanta fretta, Kailey?-
Sentì Tyler stringergli una spalla e intimargli in tono deciso di alzarsi.
A quel punto la vista si annebbiò.
Si alzò e spinse Tyler con tutta la forza che aveva.
Sentì le amiche di Kailey urlare, ma l’unica cosa su cui riusciva a concentrarsi era il senso di sollievo che aveva provato dopo averlo colpito.
Lo avrebbe fatto di nuovo se qualcuno non lo avesse preso per le spalle, costringendolo ad allontanarsi da lui.
-Cazzo, Drake.- disse Chase, spostando lo sguardo da lui a Tyler, che intanto stava scuotendo la testa. –Sei impazzito?-
Drake si liberò dalla sua stretta bruscamente. Aveva appena colpito il suo migliore amico senza motivo, ma invece di scusarsi con lui continuava a guardare Kailey.
In quel momento lo stava fissando come se fosse un individuo pericoloso da cui tenersi alla larga e forse aveva ragione. Forse era davvero pericoloso per se stesso e per gli altri.
-Che sta succedendo qui?- chiese un buttafuori, lanciando un’occhiata ai presenti. Drake notò che alcuni clienti stavano guardando la scena curiosi. Mark sarebbe andato su tutte le furie non appena avesse saputo cosa era successo.
-Niente.- rispose Tyler, di nuovo in piedi.
-Sicuro?-
Tyler lanciò un’occhiata a Drake e poi annuì. Se avesse dato peso alla cosa avrebbe danneggiato il rapporto del gruppo con Mark. Stava tutelando i Black Chemistry, non stava difendendo lui.
Vide Kailey allontanarsi e si stupì quando nessuna delle sua amiche la seguì.
Non era intenzionato a salire su quel palco. Non era ubriaco, ma nemmeno così lucido da poter suonare o cantare in modo decente.
Si avviò nella direzione di Kailey prima ancora di valutare se fosse una cattiva idea. La voce squillante di una delle sue amiche lo costrinse però a fermarsi quasi subito.
-L’hai appena umiliata di fronte a tutti.- disse.-Non credi che dovresti lasciarla in pace?-
Drake sapeva che la bionda aveva ragione, ma non le diede ascolto. Riprese a camminare senza nemmeno voltarsi a guardarla.
Trovò Kailey fuori dal locale, accanto all’ingresso, con le braccia conserte e lo sguardo fisso nel vuoto.
Si prese un momento per osservare il vestito nero che indossava. Le lasciava scoperte le spalle e metteva in risalto le sue splendide gambe. Era semplicemente stupenda.
-Che fai qua fuori?- le chiese, attirando la sua attenzione. Non appena si accorse di lui il suo sguardò si indurì.
-Non hai di meglio da fare che insultarmi e poi chiedermi che sto facendo qua fuori?- gli chiese, tornando a concentrarsi sulla strada.
Non era tardi, ma non giravano molte persone. C’era un silenzio quasi surreale.
-Allora?- insisté Drake, non capendo nemmeno lui perché l’avesse seguita.
-Sei serio?- scattò Kailey, puntando i suoi occhi in quelli di Drake.
-Non è una risposta.- sottolineò Drake, avvicinandosi a lei.
Adesso erano fianco a fianco e osservavano le poche macchine che passavano in quella via.
-Sei ubriaco, ma questo non ti dà il diritto di insultare me o le mie amiche.- osservò Kailey dopo un po’.
Drake percepiva la rabbia nel suo tono di voce, ma era un genere di rabbia diverso da quello che l’aveva spinto a colpire Ty o ad insultare lei.
Kailey era arrabbiata perché lui l’aveva offesa gratuitamente davanti ad altre persone, mancandole di rispetto.
Invece lui era arrabbiato perché sua madre era morta e non poteva far nulla per cambiare le cose. Era arrabbiato perché non aveva fatto nulla per evitare che accadesse, ma soprattutto era arrabbiato perché l’unica persona che l’aveva fatto stare bene dopo anni di sofferenze non voleva avere niente a che fare con lui.
-Non sono ubriaco.- replicò.
Non era in grado di guidare, certo, ma riusciva a capire perfettamente tutto quello che stava succedendo intorno a lui.
-Quindi devo credere che tu mi abbia insultata volontariamente non perché l’alcool ti ha dato alla testa, ma perché sei uno stronzo di prima categoria-
-Non lo eri nemmeno tu quella notte.- disse Drake, ignorando la frecciatina. Sentì Kailey ridere, ma non era una risata allegra. Anzi.
-Già.-
Drake le lanciò un’occhiata furtiva. –E come fai a saperlo ?-
-Me lo ha detto Lizzie, anche se…-
Perché si era bloccata? Drake avrebbe voluto voltarsi e prenderla fra le sue braccia, costringendola a parlare.
-Lascia perdere.- mormorò Kailey, sospirando.
Questa volta Drake non riuscì a fare a meno di voltarsi e toccarle un braccio.
Vide Kailey fissare il punto in cui lui l’aveva toccata per un breve istante e poi la sentì sospirare di nuovo mentre si allontanava da lui, aumentando la distanza tra di loro.
-Hai spinto il tuo amico senza motivo.- disse poi, guardandolo negli occhi. Drake si passò una mano nei capelli e poi scosse la testa.
-Credo che tu abbia qualche problema, Drake- mormorò Kailey, in tono serio.
-Sei per caso una cazzo di psicologa?-le chiese, sentendo di nuovo la rabbia montare dentro di lui.
Si costrinse a calmarsi non appena vide lo sguardo spaventato di Kailey, che si era avvicinata all’ingresso del locale, chiaramente intenzionata ad allontanarsi da lui.
-Aspetta. Non andare via…- le disse, nella speranza che non lo facesse sul serio.
La vide esitare per un momento. –Che ci facevi in quell’ufficio stamattina?- gli chiese poi, con voce incerta.
-E tu?-
-Non puoi rispondere a una domanda con un’altra domanda. Non te l’ha insegnato tua madre che è da maleducati?-
Drake scoppiò a ridere. Una risata amara che in realtà nascondeva una grande sofferenza e disperazione.
Quando si accorse che Kailey stava per rientrare nel locale, si ritrovò a pronunciare le parole che era riuscito a dire ad alta voce solo una volta da quando aveva parlato con suo fratello. –È morta.-
-Oddio Drake, mi dispiace, non volevo….-iniziò a dire Kailey, ma lui la interruppe bruscamente.
-Ieri, ma l’ho scoperto stamattina.-
Non immaginava che ne avrebbe mai parlato con qualcuno, ma con lei non era riuscito a trattenersi.
-Mi dispiace.- ripeté Kailey, mostrandosi sinceramente dispiaciuta.
-Era incasinata.- si ritrovò a dire. –Però non era colpa sua. Mio padre la picchiava e quando lui se ne è andato ha cominciato a drogarsi. Non riusciva a smettere.-
-Non è facile.- osservò Kailey, dopo essersi schiarita la voce.
-Davvero non ricordi nulla?- le chiese, cambiando completamente argomento.
-Per ora ricordo molto poco, Drake.- rispose. -È la verità. Però…-
La voce della bionda la costrinse a interrompersi.
-Sei qui, K!- esclamò, lanciando un’occhiata prima a lei e poi a Drake.
-Avevo bisogno di una boccata d’aria.- disse Kailey, guardandolo per un secondo.
-Certo. Perché non torni dentro?-
-Ho mal di testa. Preferisco tornare a casa Tessa.-
L’amica di Kailey gli lanciò un’occhiata. –Ma non abbiamo ancora brindato!- Drake si chiese per che cosa dovessero brindare.
-Sono stanca.- insisté Kailey.
Drake si rese conto di essere stato davvero uno stronzo con lei, ma non si sarebbe scusato davanti a quella bionda ficcanaso.
-Avverto le altre allora.- annunciò, rientrando nel locale.
-Ti devo delle scuse, Kailey.- disse, non appena furono di nuovo da soli.
Kailey lo guardò sorpresa. Chiaramente non si aspettava che si sarebbe scusato con lei.
-Mi dispiace per quello che ti ho detto.- si scusò, sincero.
Vide Kailey annuire, ma il suo silenzio gli fece capire che si era comportato davvero molto male.
Non ebbe il tempo di dire altro perché le sue amiche uscirono dal locale in quel preciso istante, portandogli via Kailey.
I loro sguardi si incrociarono un’ultima volta prima che lei sparisse dalla sua visuale. Drake colpì il muro vicinò a sé con violenza, procurandosi delle escoriazioni sulle nocche, ma non provò dolore.
Notò una coppia a pochi metri da lui osservarlo con curiosità e preoccupazione. Immaginava le domande che riempivano le loro menti.
Non era forse il cantante dei Black Chemistry il tipo che se ne stava lì fuori a colpire un muro di mattoni? Aveva bisogno di aiuto? Che gli era successo?
Drake si sarebbe messo a urlare se avesse potuto. Sua madre era morta, suo padre era in carcere e suo fratello non poteva essere più distante da lui di un estraneo.
Per non parlare del fatto che Kailey era spaventata da lui. Lo aveva capito chiaramente da come i suoi occhi nocciola lo avevano fissato dopo che aveva colpito Tyler.
Non aveva fatto altro che darle un motivo più per stare lontana da lui. Fanculo. Decise di tornare dentro e di ubriacarsi per bene. Solo a quel punto sarebbe riuscito ad accettare il fatto di non avere minimamente il controllo sulla sua vita.
   
 
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