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Autore: BlackHawk    01/04/2020    1 recensioni
Drake scoppiò a ridere. Una risata amara che in realtà nascondeva una grande disperazione e sofferenza.
Quando si accorse che Kailey stava per rientrare nel locale, si ritrovò a pronunciare le parole che era riuscito a dire ad alta voce solo una volta da quando aveva parlato con suo fratello. –È morta.-
- Drake mi dispiace, non volevo….-iniziò a dire Kailey, ma lui la interruppe bruscamente.
-Ieri, ma l’ho scoperto stamattina.-
Non immaginava che ne avrebbe mai parlato con qualcuno, ma con lei non era riuscito a trattenersi.
-Drake, mi dispiace.- ripeté Kailey, mostrandosi sinceramente dispiaciuta.
-Era incasinata.- si ritrovò a dire. –Però non era colpa sua. Mio padre la picchiava e quando lui se ne è andato, lei ha cominciato a drogarsi. Non riusciva a smettere.-
-Non è facile.- osservò Kailey, dopo essersi schiarita la voce.
-Davvero non ricordi nulla?- le chiese, cambiando completamente argomento.
-Per ora ricordo molto poco, Drake.- rispose. -Però…-
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Kailey si alzò dalla sedia e poi osservò i suoi colleghi uscire uno ad uno dalla sala riunioni.
Una volta rimasta sola si concesse un sospiro di sollievo.
Non avrebbe mai immaginato quanto potesse essere stancante e difficile imporsi su una squadra di venti persone, ma alla fine era riuscita a vincere la riluttanza dei suoi colleghi e questa cosa la riempiva di soddisfazione.
Si avvicinò ad una delle ampie finestre della stanza e si concentrò sul panorama. Guardò le cime degli alti grattacieli, i tetti scuri delle case e il traffico nelle strade. Era una giornata meravigliosa e lei non riusciva a smettere di sorridere.
-Non è andata così male, non credi?- le chiese una voce maschile, facendola sobbalzare.
Si voltò lentamente e incrociò gli occhi sorridenti di Max, che chiaramente era rientrato nella stanza senza che lei se ne accorgesse.
Durante quelle due interminabili ore l’aveva trattata sempre con rispetto dimostrando di avere completa fiducia in lei e Kailey gli era profondamente grata per il suo inaspettato sostegno.
Lo vide sedersi su una sedia e poi sorridere di nuovo.
Si costrinse a ignorare ancora una volta la somiglianza tra lui e Drake. Ogni volta che lo vedeva le sembrava di avere di fronte una versione più matura ed equilibrata del ragazzo con cui era andata a letto.
-Non credo che ce l’avrei mai fatta senza il tuo aiuto.- ammise Kailey, schiarendosi la voce.
-Io non ho fatto niente.- replicò Max, scuotendo la testa.
-Non è vero, Max. Hai dimostrato di avere fiducia in me davanti ai miei colleghi e sospetto che questo abbia inciso fortemente sul loro atteggiamento nei miei confronti.-
-Forse o forse no.- disse Max, alzando le spalle. -In ogni caso hai dimostrato di essere in grado di gestire venti persone e soprattuto fare bene il tuo lavoro, confermando che non avrei potuto scegliere qualcuno più capace ed efficiente di te per questo incarico.-
Kailey non riuscì a trattenere un sorriso. –Grazie, Max. Davvero.-
-Smettila di ringraziarmi. Perché non andiamo a mangiare qualcosa invece?- Kailey si sforzò di non mostrarsi sorpresa. Il suo capo la stava invitando a pranzare con lui?
Tralasciando il fatto che trovasse il suo invito fuori luogo, non credeva di essere capace di passare molto tempo con lui senza pensare a Drake e a quanto si assomigliassero.
Doveva assolutamente scoprire se fossero parenti, ma forse non era quello il momento più adatto.
-Non credo che…- iniziò a dire, cercando il modo più opportuno per declinare il suo invito.
-Siamo colleghi, Max.- disse infine, guardandolo negli occhi. –Tu sei il mio capo.-
-Non ti sto invitando ad uscire Kailey.- replicò Max, con un tono che voleva essere rassicurante. –È ora di pranzo e pensavo semplicemente che potessimo mangiare qualcosa insieme, ma se credi che ci sia un secondo fine dietro le mie parole allora forse….-
Kailey non poté fare a meno di arrossire. Forse era stata troppo brusca.
-Mi dispiace, non volevo essere scortese.- si scusò, schiarendosi la voce. –Ho parecchie cose da sistemare, però. Magari un’altra volta.-
-Certo.- disse Max, annuendo.
-Se hai bisogno di aiuto non farti problemi a chiamarmi.- aggiunse poi, sorridendole in modo gentile e alzandosi dalla sedia.
Indossava un completo blu che lo rendeva fin troppo affascinante per i suoi gusti. Kailey annuì e poi lo guardò andare via.
Non riuscì a fare a meno di alzare gli occhi al cielo e sbuffare sonoramente. Non aveva voglia di tornare nella sua stanza perciò decise di rimanere ancora un po’ lì per riflettere senza il rischio di essere disturbata.
Sul piano professionale la sua vita era praticamente perfetta.
Si era laureata in breve tempo con il massimo dei voti e poi era riuscita ad ottenere un lavoro in una delle più grandi multinazionali del paese.
Adesso era a capo di un gruppo di venti persone e il suo stipendio era notevolmente aumentato, superando le sue più rosee aspettative.
Era arrivata più in alto di quanto lei stessa potesse immaginare e non riusciva assolutamente a lamentarsi di nulla, nemmeno della sua fastidiosa assistente. La sua vita sentimentale, però, era tutta un’altra storia.
Due anni prima aveva lasciato il suo fidanzato storico perché si era resa conto che avevano preso strade parallele destinate a non incrociarsi mai e per quanto assurdo e strano potesse essere sembrato alle sue amiche lei non aveva mai rimpianto quella decisione. Si era concentrata sul lavoro e la solitudine non era stata affatto un problema.
Poi però era arrivato Drake e tutte le sue certezze erano crollate.
Aveva sperato che la notte passata insieme a lui fosse solo una breve parentesi della sua vita, un’esperienza da dimenticare, ma non era stato affatto così.
Si erano incontrati di nuovo, si erano insultati e provocati e poi era successo quello che era successo.
Lei si era arresa a lui e gli aveva permesso di baciarla, per poi respingerlo di nuovo.
Sono propria una stronz,  eh?, si chiese, ridendo amaramente.
Non riusciva nemmeno lei a spiegarsi perché si sentisse tanto in colpa. In fondo lui l’aveva insultata in malo modo in più di un’occasione, perché preoccuparsi di aver ferito i suoi sentimenti?
Poi però si ricordò di quando lui le aveva parlato della madre.
Si sentiva in colpa perché aveva paura che il suo rifiuto potesse peggiorare la situazione.
Perché mi importa così tanto?, si chiese sorpresa.
Chiaramente Drake aveva un passato difficile alle spalle, ma fingeva che andasse tutto bene e lei sentiva l’irrazionale bisogno di aiutarlo. Era evidente che non si trattava solo di desiderio fisico.
Le tornarono in mente le sue parole. Sei per caso una cazzo di psicologa?
No, non era una psicologa, ma era in grado di capire che dietro al suo atteggiamento sprezzante e indifferente nei confronti di tutto e tutti si nascondesse una profonda sofferenza. Chiunque l’avrebbe capito.
-Sei qui!- esclamò una voce infastidita, distogliendola dai suoi pensieri.
Si voltò e si costrinse ad essere gentile con la sua insopportabile assistente.
Era veramente minuta, ma in compenso era una grande rompiscatole. I suoi grandi occhi azzurri la stavano guardando con disapprovazione.
Kailey notò che aveva raccolto i capelli neri in uno chignon morbido e che indossava un abbigliamento fin troppo casual per un ambiente di lavoro.
-Ti sto cercando da mezzora.- le disse, sbuffando. -Credevo che fossi tornata nel tuo ufficio.-
Respira Kailey, respira, si disse.
-Dovevo sistemare alcune cose Caroline. Perché mi cercavi?- le chiese, usando un tono gentile che lei non si meritava.
Sapeva che quel suo atteggiamento accomodante non sarebbe servito a niente con una persona come Caroline, ma sperava che prima o poi la sua assistente si potessi ricredersi sul suo conto.
-C’è una certa Lizzie al telefono.- rispose Caroline, come se per lei fosse faticoso riferire una notizia del genere.
Kailey non aveva voglia di parlare con Lizzie. Credeva che Drake le avesse detto la verità. La sua amica le aveva mentito e poi l’aveva sfruttata solo per farsi gli affari suoi. Che razza di amica era?
Quando erano tornate a casa non se l’era sentita di affrontare l’argomento, troppo scossa da quello che era successo con Drake, ma al più presto le avrebbe chiesto spiegazioni. Solo che non era quello il momento adatto.
-Dille che sono ancora in riunione.- disse a Caroline, avvicinandosi al tavolo della sala e iniziando a raccogliere alcuni documenti.
-Mi pagano per prendere telefonate di lavoro, non quelle personali.- protestò Caroline,  sbuffando sonoramente.
Kailey alzò lo sguardo e incrociò le braccia al petto.
-Adesso basta Caroline, questo atteggiamento è inammissibile.- iniziò a dire Kailey, seccata. –Qualunque tipo di problema tu abbia nei miei confronti ti consiglio di risolverlo alla svelta, altrimenti sarò costretta a lamentarmi di te ai piani alti e non sarà una cosa piacevole per te.-
Vide Caroline assottigliare lo sguardo, pronta a ribattere, ma non disse nulla.
-Va bene.- disse alla fine, in tono neutro.
Kailey si costrinse a non sorridere compiaciuta davanti a quella piccola vittoria e poi finì di raccogliere i documenti che le erano serviti per la riunione.
-Ah Caroline?- la richiamò, prima che uscisse.
-Sì?-
-Mi vai a prendere un panino? Niente cetrioli, grazie.-
La sentì sbuffare lievemente e poi andarsene. Ben fatto Kailey. Uscì dalla sala riunioni e si avviò verso la sua stanza.
 
Poco prima di uscire dall’ufficio decise di chiamare suo fratello,  che le rispose al secondo squillo.
-Ehi Kailey.- la salutò allegro.
-Ciao Dave. Scusa se non ti ho più chiamato, ma sono stata piuttosto incasinata con il lavoro.-
-Figurati, K! Come va in ufficio?-
-Direi bene. Mi chiedevo se stasera avessi da fare.-
-Per la verità sì, K. Ho del lavoro da sbrigare purtroppo.- disse Dave, con un tono che sembrava sinceramente dispiaciuto.
-Oh. Ok, allora ci vediamo domani o più in là.-
-Certo, sorellina.-
Kailey scoppiò a ridere per quell’appellativo. –Va bene Dave. Ti chiamo domani allora.-
-A domani, K.-
Kailey chiuse la telefonata e poi decise di andare via. Raccolse le sue cose poi uscì dalla stanza.
Mentre percorreva il corridoio passò davanti alla stanza di Max la cui porta era socchiusa. Si chiese se non dovesse scusarsi di nuovo per come aveva affrontato il suo invito, ma alla fine decise che era meglio lasciar cadere la cosa.
Continuò a camminare e poi si avviò verso la macchina.
Era stata una giornata stancante e aveva assolutamente di parlare con Tessa.
Sarebbe andata a casa sua e le avrebbe raccontato tutto quello che era successo con Drake, chiedendole infine un consiglio su come comportarsi. Aveva decisamente bisogno di sfogarsi con qualcuno.
In poco tempo arrivò a casa sua e parcheggiò la macchina. Si stupì quando al citofono la sua amica aprì senza nemmeno chiedere chi fosse.
Salì con l’ascensore al terzo piano e bussò un paio di volte. Il campanello era fuori uso e Tessa si dimenticava sempre di farlo aggiustare.
Spalancò gli occhi sorpresa quando si ritrovò davanti suo fratello.
Aveva i capelli bagnati e sembrava essere appena uscito dalla doccia.
-Che diavolo ci fai qui? - gli chiese, confusa. - Non dovevi lavorare?-
Quando sentì la voce mielosa di Tessa che chiamava suo fratello dall’interno della casa le fu tutto chiaro.
-Ti vedi con la mia migliore amica!- esclamò incredula, guardandolo negli occhi. Lo vide passarsi una mano nei suoi capelli castani e poi sospirare.
-Te lo avremmo detto, K- disse alla fine, spalancando la porta per farla entrare.
-Non ci posso credere David!- urlò, usando il suo nome completo, segno che era davvero arrabbiata.
Stava cercando di calmarsi quando arrivò Tessa, praticamente mezza nuda.
-Kailey, oddio.- disse la sua migliore amica, chiaramente in imbarazzo.
-Mettiti qualcosa addosso e poi vieni in salone.- le ordinò seccata, lanciandole un’occhiata.
Si avviò in soggiorno e poi si sedette sul divano. Suo fratello l’aveva seguita e la guardava in modo strano.
-Non capisco perché ti arrabbi tanto, K-
-Perché sei un idiota, David.-
-Ci tengo a lei, Kailey.-
-Non ti è passato per l’anticamera del cervello che se dovesse finire male il mio rapporto con Tessa potrebbe subirne le conseguenze?- gli chiese, arrabbiata.
Vide gli occhi nocciola di suo fratello incupirsi. –Non finirà male.-
-E come diavolo fai a saperlo?-
-Perché io la amo.-
Kailey stava per ribattere che l’amore non è eterno quando Tessa rientrò nella stanza. Si andò a sedere vicino a suo fratello e poi si concentrò su di lei.
-Te lo avremmo detto, K.- le disse, usando le stesse parole di David.
-Da quanto va avanti?-
-Tre mesi.- disse David, guardando Tessa.
-Tre mesi?! - esclamò incredula Kailey, spostando lo sguardo da suo fratello alla sua migliore amica. - Non ci credo!-
-Perché non puoi semplicemente provare ad accettare la cosa?- le chiese Tessa, stringendo una mano di Dave.
-Perché mi avete mentito!-
-Non ti abbiamo mentito.- la corresse Dave. -Abbiamo omesso la verità-
-Per me significa mentire.- insisté Kailey, guardano le loro mani unite.
-Adesso vattene.- disse poi a suo fratello, in tono duro. David la guardò seccato. –Rimango qui-
-Ho bisogno di parlare con Tessa da sola.-
-Vai tesoro.- lo esortò Tessa, baciandolo rapidamente sulla bocca.- Ci sentiamo dopo.-
Vide David sorridere felice a Tessa e poi guardare lei. –Se la ferisci in qualche modo mi arrabbierò sul serio, K.-
Kailey si rese conto di non aver mai visto suo fratello così preso da una ragazza. Gli lanciò un’occhiata dura e poi annuì.
Aspettò che se ne andasse prima di parlare.
-Perché non mi hai detto nulla?- chiese a Tessa, sospirando.
-Avevo paura che…che non avresti preso bene la cosa e avevo ragione.- rispose Tessa, puntando i suoi occhi azzurri in quelli di Kailey.
-Non sono contenta che la mia migliore amica si veda con mio fratello. Voglio bene a entrambi e mi sembra di essere tra l’incudine e il martello.-
-Lo so, ma io lo amo.-
Kailey non poteva negare che sentire quelle parole le scaldassero il cuore. Suo fratello non avrebbe potuto trovare una ragazza più dolce e meravigliosa di Tessa, ma era la sua migliore amica e questa relazione ovviamente era pericolosa per la loro amicizia.
-E se non dovesse finire bene?-
-E se non dovesse finire proprio?- replicò Tessa, accennando un sorriso.
Kailey sperò di aver capito male. Cosa intendeva Tessa? Stava parlando di passare il suo futuro con Dave?
-Perché sei passata qui?- le chiese la sua migliore amica, tentando palesemente di cambiare argomento.
-Bel tentativo, Tessa.-
Vide Tessa scoppiare a ridere. –Oh, ma dai! Ti serve del tempo, lo so, ma sento che accetterai la cosa.-
Probabile, pensò Kailey.
Adorava suo fratello e voleva davvero bene a Tessa. Non si sarebbe mai immaginata di trovarli insieme, ma sapeva che con il tempo sarebbe stata felice per loro. O almeno lo sperava.
-Se quello stronzo di mio fratello dovesse incasinare le cose, ricordati che la nostra amicizia dura da molto più tempo.- le disse, costringendosi a non ridere.
-Lo so, K. Lo so.- annuì Tessa, sorridendo. –Adesso basta parlare di me e tuo fratello. È imbarazzante.-
-Oddio, sì!- disse Kailey, ridendo. – Terribilmente.-
-Allora, che ci fai qui?- le chiese Tessa, ridendo anche lei.
Kailey tornò seria in un attimo e sospirò. –Avevo bisogno di parlare con qualcuno.-
-Spara.-
-Ieri sera mi sono vista con Lizzie.- iniziò a raccontare, appoggiando la schiena sul divano. –Credo che stia tradendo Jason con il tatuatore.-
Si interruppe non appena vide gli occhi di Tessa spalancarsi per la sorpresa. – Davvero?-
-Sì, credo proprio di sì. Ieri siamo andate a cena e poi mi ha portata allo studio e non puoi capire la tensione tra quei due.-
-Questa non me l’aspettavo. Voglio dire, sembrava che Jason le piacesse.-
Kailey sollevò le spalle. –A quanto pare le piace di più Carter. E poi saranno usciti sì e no tre volte lei e Jason. Non è una cosa seria. Sai come è fatta Lizzie –
Tessa annuì e poi alzò gli occhi al cielo. –Già. Che è successo poi?-
-C’era Drake.-
-Cosa? Lizzie lo sapeva?-
-No, non credo. Mi sono incazzata e lei mi ha fatto fare la figura della stupida. Non capisco perché voleva che l’accompagnassi visto che poi Carter ci ha fatto uscire dalla stanza.-
-Intendi tu e Drake?-
Kailey annuì e poi sospirò. –Siamo andati in una stanza e abbiamo cominciato a discutere. Poi però….-
-Cosa?- la incalzò Tessa, curiosa.
-Un attimo prima stavamo litigando e quello dopo ci stavamo baciando e…-
-Piantala Kailey! Che hai fatto?-
-Niente.- disse Kailey, arrossendo. –In realtà niente.-
-Perché ti sei lasciata baciare da lui?-
Bella domanda.
-Non lo so! Mi sono fatta trasportare dagli eventi!- cercò di giustificarsi, gesticolando nervosamente.
-Ti ha insultato davanti a noi, K! E poi stava quasi per fare a botte con il suo amico senza un buon motivo. Non che esista un buon motivo per picchiare qualcuno, in ogni caso. Ma dovresti stargli lontana, K. Sul serio-
Kailey sussultò. Non si aspettava che Tessa fosse così dura nei confronti di Drake, ma era anche vero che non sapeva tutto quello che sapeva lei su di lui.
-Tu non capisci, Tessa.- si ritrovò a dire, sospirando.
-Lo stai difendendo?- sobttò Tessa, allibita. - Non ci credo, K! Stagli alla larga.-
-Ha una situazione familiare complicata.- spiegò Kailey, guardandola negli occhi. Vide Tessa inarcare un sopracciglio. –E allora?-
-Sua madre è morta qualche giorno fa. Ha cominciato a drogarsi dopo che il padre di Drake se n’è andato. Lui la picchiava, Tessa. Non sappiamo se anche Drake è stato vittima della sua violenza.-
-Non farlo, K.- la supplicò Tessa, scuotendo la testa.
-Fare cosa?-
-Non farti trascinare da questa storia.-
-Non…-
-Come fai a sapere che ti ha detto la verità? Forse era solo un modo per portarti a letto di nuovo, facendo leva sulla tua compassione.-
Kailey si costrinse a mantenere la calma.- Non è così.-
-Non puoi esserne certa.-
Kailey si alzò di scatto dal divano. –Devo andare.- mormorò, avviandosi verso la porta.
-Aspetta, K. Lo sai che ti voglio bene e che ho sempre supportato ogni tua decisione, ma è mio dovere metterti in guardia. Non sai niente di lui. Non ti ricordi nemmeno cosa avete fatto quella sera.-
-Ricordo qualcosa.- ammise Kailey, bloccandosi sulla soglia di casa. - Molto poco, in realtà.-
-Fin quando non ricorderai tutto faresti bene a tenerti alla larga da lui.-
Kailey era arrabbiata perché sapeva che Tessa aveva ragione, ma non riusciva ad ammetterlo con se stessa.
E poi cosa aveva intenzione di fare?
Drake le aveva detto che voleva divertirsi con lei, non che stava cercando una relazione seria o qualcosa del genere. E lei? Lei cosa voleva?
-Ci sentiamo, Tessa.- disse infine alla sua migliore amica, aprendo la porta di casa.
-Va bene, K. Stai attenta però.-
Kailey si costrinse a ignorare il suo tono preoccupato e annuì.
Si diresse verso le scale e andò via.
Non farti trascinare da questa storia.
Le parole di Tessa continuarono a tormentarla durante tutto il tragitto di ritorno.
Cosa doveva fare? Perché il suo atteggiamento verso Drake era cambiato in così poco tempo?
Domenica mattina si era ripromessa di non pensare mai più a lui e tre giorni dopo si ritrovava a non pensare ad altro che a lui. Dannazione.
Si trattava solo del bacio che lui le aveva dato in quella stanza? O c’era dell’altro?
Si fermò ad un semaforo e si costrinse a prendere un respiro profondo, nel tentativo di riprendere il controllo della situazione.
Un ricordo però riaffiorò all’improvviso alla sua mente, proprio come era successo nel locale in cui suonava la band di Drake.
 
Kailey non avrebbe mai accompagnato Lizzie a farsi un tatuaggio, ma in quel momento non era riuscita a opporsi, quindi non era poi così strano ritrovarsi nello studio di un tatuatore di cui non si ricordava nemmeno il nome.
La ragazza scontrosa, super tatuata e piena di piercing della reception l’aveva fatta accomodare su una sedia nell’ingresso e poi l’aveva ignorata deliberatamente, come se non riuscisse a sopportare la sua presenza.
Che razza di problemi aveva? Non era una cosa intelligente trattare in quel modo potenziali nuovi clienti.
Non che lei, con la sua paura degli aghi e delle cose indelebili, potesse mai rientrare nella categoria, però…
Mai dire mai nella vita giusto?
Era scoppiata a ridere solo al pensiero. Lei, con un tatuaggio? Ma per favore.
Poi però una porta sulla sinistra si era aperta all’improvviso e la sua risata si era spenta di colpo.
Aveva incrociato gli occhi più verdi che avesse mai visto e si era ritrovata a trattenere il respiro. Da quando in qua guardare un ragazzo le faceva quell’effetto?
Aveva raddrizzato la schiena, distolto lo sguardo e cercato di mostrarsi indifferente, ma lui l’aveva notata e si era avvicinato a lei, rendendo vani i suoi tentativi di ignorarlo.
Aveva occupato la sedia accanto alla sua ed era scoppiato a ridere.
Kailey si era voltata verso di lui e non aveva potuto fare a meno di osservarlo con più attenzione.
I capelli scuri gli sfioravano le spalle, aveva un naso dritto e gli angoli della sua bocca erano incurvati in un modo che le aveva fatto battere il cuore più forte.
Per non parlare delle spalle ampie e muscolose, delle spalle larghe e delle lunghe gambe fasciate dai jeans.
Perché era così dannatamente bello?
-Si può sapere per quale diavolo di motivo stai ridendo?- gli aveva chiesto seccata, richiamando la sua attenzione.
I suoi occhi verdi si erano posati un momento sulle sue gambe lasciate scoperte dal vestito verde e poi avevano incrociato i suoi.
-Sei sicura di essere nel posto giusto, principessa?- le aveva chiesto in tono ironico, continuando a sorridere.
Lo sguardo di Kailey era scivolato sulle labbra del ragazzo e poi sulle sue adorabili fossette.
Aveva dovuto ricorrere a tutta la sua forza di volontà per guardarlo di nuovo negli occhi.
-C-certo.- aveva farfugliato, distogliendo lo sguardo.
Il ragazzo l’aveva squadrata per un momento e poi le aveva sorriso in modo malizioso. Aveva poi allungato un braccio muscoloso sullo schienale della sua sedia e si era sporto verso di lei.
-Ma davvero?-
Kailey aveva annuito con convinzione, ma era talmente persa nei suoi occhi verdi che non si ricordava nemmeno di cosa stessero parlando. Aveva poi così tanta importanza in fondo?
-Sentiamo, allora.- aveva detto il ragazzo, assecondandola. –Cosa vorresti farti tatuare? E dove?-
Kailey aveva spalancato gli occhi, riacquistando la lucidità. –No, aspetta…cosa?- Prima che lui potesse risponderle la ragazza della reception l’aveva chiamato. -Drake puoi venire un attimo?-
Kailey si era stupita quando lui, in tono perentorio, le aveva risposto di essere impegnato.Impegnato?Con lei?
 
Il suono di un clacson la riportò al presente, costringendola a premere il piede sull’acceleratore.
Dunque era quello il modo in cui lei e Drake si erano conosciuti.
Era rimasta abbagliata dalla sua bellezza proprio come quella mattina in cui si era risvegliata nella sua camera.
Avrebbe voluto ricordare di più, però. Sapere cosa era successo dopo, perché avesse deciso di andare a casa sua, ma soprattutto come erano finiti a letto insieme.
Doveva dare ascolto a Tessa? Smettere di pensare a lui e aspettare che la sua memoria tornasse pienamente funzionante?
Probabilmente era la cosa giusta da fare, ma lei non ne era del tutto convinta.
Oh, dannazione, pensò spazientita, rendendosi conto che non avrebbe minimamente dato retta alla sua migliore amica.
   
 
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