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Autore: JennyPotter99    02/04/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "LA PIETRA FILOSOFALE (RIVISITATA)"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La cena era andata malissimo e lo zio Vernon, furioso, come punizione, montò delle sbarre alla finestra della loro camera e chiuse a chiave la porta.
Dobby era riuscito nel suo intento: Jenny ed Harry non sarebbero mai più tornati ad Hogwarts.
La sera successiva, uno strano rumore svegliò Harry.
Aprì gli occhi e si mise gli occhiali, notando che, accanto a se, la sorella stava stesa al letto fissando il soffitto.
-Stai bene?- le chiese.
-Lasciami morire in pace.- borbottò Jenny, mantenendo lo sguardo in aria. -Morirò da sola, di fame e di sete. Oh, la mia vita è stata così breve.-
Harry sospirò roteando gli occhi, quando vide una luce abbagliante provenire dalla finestra.
Ci guardò e sorrise.- Jenny, guarda!-
Jenny si alzò confusa e notò che alla finestra c’erano Ron e Fred, all’interno di una macchina che sembrava volare.
Precisamente, una Ford Anglia azzurra.
-Fred? Ron? Che ci fate qui?- gli domandò lei, entusiasta di vederli.
-Vi salviamo naturalmente. Forza, fate i bagagli!- rispose Ron.
Senza pensarci due volte, i fratelli Potter prepararono i loro bauli e si vestirono.
Qualsiasi posto era meglio che stare rinchiusi lì dentro.
Jenny si tolse finalmente le treccine, mentre Ron mise un gancio alle sbarre che, con una corda, era collegata al dietro della macchina.
Mentre chiudevano le valige, Fred, alla guida, fece manovra e andando in avanti, spezzò le grate, facendo però troppo rumore.
Tutto ciò svegliò lo zio Vernon, che armato di chiavi aprì la porta. -Non ci pensate nemmeno!- sbraitò, correndogli incontro.
Harry era già salito in auto e caricato i bagagli.
Jenny invece venne afferrata per la caviglia dallo zio.
-Non andrete da nessuna parte!- urlò l’uomo.
La ragazza cercò di dimenarsi.- Lasciami stare vecchia palla da bowling!-
Con un ultimo calcio, Jenny riuscì a liberarsi e la macchina volò via da Privet Drive.
Finalmente salvi.
***
Si fece giorno e i 4 arrivarono in una casa situata nel pieno verde.
Sembrava a più piani e intorno aveva anche una piccola fattoria.
Fred atterrò con dolcezza sul suolo e lasciarono la macchina dentro un garage.
Essendo molto presto, entrarono in casa silenziosamente.
Harry ne fu meravigliato: in salone c’era un lungo tavolo con 7 posti e sulla poltrona un ferro con del filo che animato si muoveva da solo, cucendo un maglione.
Jenny notò che su una parete c’era una costruzione tonda e in legno, varie iscrizioni tra cui Casa- Prigione- Scuola e delle lancette, con le foto di Fred e Ron, che si mossero verso Casa.
-Non è un gran che, ma è casa.- disse Ron.
-Io la trovo magnifica.- commentò Harry.
Improvvisamente, si presentò una donna che fece sobbalzare i ragazzi.
Non aveva proprio il sorriso sulla bocca.
-Dove siete stati?!- gridò col broncio, che poi si trasformò in un sorriso.- Harry, Jenny, che piacere vedervi cari.- esclamò entusiasta, per tornare di nuovo arrabbiata. -Letti vuoti, nessun biglietto, auto sparita! Potevate morire, potevate essere visti!-
Molly, la mamma di Ron.
-Li stavano facendo morire di fame: c’erano le sbarre alla finestra.- spiegò Ron.
-Beh, tu spera che non metta le sbarre alla tua finestra, Ronald Weasley.- replicò, puntandogli il dito contro. -Venite avanti, è ora di una bella colazione.-
Dato che non mangiava da un po', Jenny si sedette e si abbuffò, buttandosi sul succo e sulle uova.
Proprio mentre mangiavano, una bambina scese dal piano di sopra, in pantofole e vestaglia.- Mamma, hai visto il mio pullover?- domandò, ma poi notò che c’era qualcuno a tavola.
Sgranò gli occhi e divenne rossa come un peperone, accorgendosi di Harry.
-Ciao.- le disse proprio lui, sorridendole.
Lei balbettò qualcosa e scappò via, mentre i fratelli ridacchiavano.
Harry aggrottò le sopracciglia confuso.- Che cosa ho detto?-
-Ginny: è tutta l’estate che parla di te, una noia da morire.- rispose Ron.
-Anche Fred non fa altro che parlare di Jen- intervenne George, prima che il proprio gemello gli desse una gomitata.- Ahia!-
Jenny li guardò ridacchiando, li trovava divertenti insieme.
Proprio in quel momento, entrò un signore con un buffo cappello a punta e delle scartoffie in mano.- Buongiorno miei Weasley!- esclamò, sedendosi al centro tavola.
Arthur, il padre di Ron.
-9 ispezioni oggi, 9!-
-Ispezioni?- chiese Harry.
-Papà lavora al Ministero della magia: uso improprio dei manufatti dei babbani. Papà adora i babbani, li trova affascinanti.- spiegò Ron.
-I tuoi figlioli hanno preso la tua macchina volante per tutta la notte.- intervenne Molly, aspettando che Arthur li sgridasse.
-Ma davvero? E com’è andata?- continuò egli, osservando poi che la moglie lo guardava male.- Ehm, volevo dire, avete fatto molto male ragazzi, molto male.- balbettò.
In quel momento si accorse di Jenny, accanto a lui.- E tu chi sei?-
-Oh, mi scusi, signore. Sono Jenny Potter e lui è mio fratello Harry.- si presentò lei, pulendosi la bocca.
-Accidenti, siete proprio voi.- commentò entusiasta l’altro.- Voi dovreste sapere tutto suoi babbani: qual è, esattamente, la funzione di una paperella di gomma?-
Jenny cercò di non ridere per la strana domanda.- Beh, ecco, è un curioso oggetto che i babbani usano quando fanno il bagno. La mettono dentro l’acqua insieme a loro e quella galleggia.-
Arthur annuì curioso.- Interessante.-
In quel preciso istante, George notò, da fuori, l’arrivo di un gufo.- Questo dovrebbe essere Errol con la posta.-
Errol volò verso la finestra, con un’anta aperta e l’altra chiusa.
Irrimediabilmente andò dritto verso il vetro chiuso e ci sbatté.
-Fa sempre così.- commentò Ron.
George si avvicinò per prendere ciò che portava in bocca.- Sono le lettere da Hogwarts per noi.- disse, distribuendole.- Ci sono anche quelle per Jenny ed Harry.-
-Albus Silente saprà che siete qui, non gli sfugge niente a quello.- continuò Arthur.
La lettera riportava l’elenco dei libri scolastici da comprare.
-C’è un solo posto dove possiamo trovare tutto questo.- intervenne Molly. -Diagon Alley.-
Indossarono tutti dei mantelli e si avviarono ad un grande camino, alto quanto loro, situato in un’altra stanza.
Molly prese un vasetto con della polvere all’interno. -Forza Harry, prima tu.-
-Harry e Jenny non hanno mai utilizzato la polvere volante, mamma.- disse Ron.
Jenny non sapeva cosa fosse: sicuramente qualcosa che faceva andare da un posto all’altro.
-Oh, giusto, hai ragione. Allora va prima tu Ron, così vedono come si fa.-
Ron prese un mucchietto di polvere e la tenne in mano, mettendosi direttamente dentro il camino.
-Diagon Alley!- esclamò, per poi gettarla a terra.
Il suo corpo venne circondato da fiamme verde e infine scomparve.
Mentre Harry ne era spaventato, Jenny si divertiva.
-Coraggio vieni, sta tranquillo.- continuò Molly, invitando Harry ad entrare. -Ricordati di parlare molto molto chiaramente.-
Così, Harry prese la polvere e fece la stessa cosa di Ron.- Diagon Ally!-
Il suo corpo sparì tra le fiamme, ma qualcosa era andato storto.
-Cosa ha detto caro?- domandò Molly al marito.
-Diagon Ally.-
Harry aveva pronunciato male il nome.
-Oh Harry, una sola cosa dovevi fare e sei riuscito a sbagliare anche quella.- commentò Jenny.
***
Mentre Harry era finito chissà dove, Jenny e la famiglia Weasley, arrivarono a Diagon Alley.
In particolare, al Ghirigoro, una biblioteca in cui si stava svolgendo la presentazione del libro di un famoso scrittore.
Gilderoy Allock aveva raggiunto la fama grazie alla scrittura di vari libri avventurosi: per di più, avventure che aveva vissuto lui stesso.
Jenny uscì in cerca di suo fratello e lo trovò tutto impolverato che usciva da Notturn Alley.
-Ricordati di pronunciare molto molto chiaramente.- gli disse Jenny, imitando Molly.
Harry sospirò.- Sì, sì, molto divertente.-
-Dove sei finito?- gli domandò lei, ridendo.
-In un posto che si chiama Magia Sinister. Non so, non lo conosco. So solo che c’era una schifosa mano scheletrica che si muoveva ancora.-
Jenny la conosceva bene.- Oh, hai conosciuto la mano destra di Griffin.- continuò. -Beh, vieni dentro, ti stanno cercando tutti.-
Proprio mentre entravano, Gilderoy Allock aveva cominciato il suo discorso.
Era un uomo dal ciuffo biondo, abiti costosi e un sorriso affascinante, tant’è che Molly Weasley aveva una cotta per lui.
Però, poi, tra la folla di persone presenti, Allock riconobbe la cicatrice a forma di saetta sulla fronte di Harry, il mago famoso quanto lui.- Per i folletti, Harry Potter!-
Un vecchio uomo gobbo, che stava facendo le foto, prese Harry per il mantello e lo mise accanto ad Allock.- Per la Gazzetta del Profeta.-
La Gazzetta del Profeta era il giornale più famoso nel mondo dei maghi.
-Signori e signore, che evento straordinario. Quando il signor Potter è entrato al Ghirigoro, stamattina, per acquistare la mia autobiografia, Magicamente io.- disse egli, mentre tutte le signore, tranne Jenny, gli applaudivano.- Non aveva idea che sarebbe andato via con la raccolta delle mie opere, gratuitamente.- continuò lo scrittore, facendo un altro sorriso per la fotocamera.
Molly ne era entusiasta, Jenny, invece, pensava che fosse solo un pallone gonfiato.
In quell’istante, Draco Malfoy fece la sua entrata nel negozio.
Allora sì che Jenny divenne rossa.
-Spero ti sia piaciuto Potter. Il famoso Harry Potter: anche se entri in una libreria finisci in prima pagina.- commentò acidamente il ragazzo con la chioma ingelatinata.
Però gli altri sapevano, ormai, che era sarcastico.
Draco storse la bocca.- Non funziona più, eh?-
Harry, Ron e Jenny scosse la testa ridendo.
-Allora, come state? Perché non avete risposto alle mie lettere?- chiese Draco.
-E’ una lunga storia, lascia stare.- rispose Harry, sospirando. -Qualcuno ci rubava la posta. E stato un sollievo per Jenny, credeva che l’avessi dimen-
Jenny diede un calcio sul piede del fratello prima che potesse dire altro e metterla in  imbarazzo.- Comunque, non era perché non volevamo risponderti.-
Come Jenny, anche Draco era maturato durante l’estate: si era alzato di qualche centimetro, ma i capelli biondo platino erano rimasti, come le labbra carnose e rosee.
Fu mentre la ragazza si mise a fissarlo, pensando che fosse ancora più carino dell’anno precedente, che dietro di lui si presentò un uomo.
Con il suo bastone che aveva la punta con la forma di un serpente d’acciaio, scansò Draco da un lato.- Suvvia Draco, perché non mi presenti i tuoi amici?-
Si trattava di Lucius Malfoy, il padre di Draco.
Un uomo pallido, vestito di nero, con una lunga chioma di capelli biondi, fin sotto la schiena.
Nella mano sinistra aveva dei libri scolastici, mentre con la destra usava il suo bastone di pelle.
-Tu devi essere Harry Potter.- disse ad Harry, attirandolo a se con uno scatto.- Perdonami.- sussurrò e con il bastone gli scansò la frangetta dalla saetta.- La tua cicatrice è leggenda: come il mago che te l’ha procurato, d’altronde.-
Jenny era pronta a scommettere che Lucius fosse un grande adulatore di Voldemort.
-Voldemort ha ucciso i miei genitori.- affermò Harry, scansandosi.- Non era altro che un assassino.-
Lucius lo guardò male quando sentì pronunciare il nome del mago oscuro.- Devi essere molto coraggioso per pronunciare il suo nome.- commentò egli.
-Non abbiamo paura di dirlo.- intervenne Jenny.
Malfoy alzò l’angolo della bocca in un ghigno quando vide Jenny.- E tu devi essere Jenny, la sorellina.- continuò, mentre lei annuì.- Sì, Draco mi ha parlato di te. Troppo, in effetti.- borbottò, spegnendo subito il sorriso.- Fatemi indovinare: espressioni vuoti, libri di seconda mano. Voi dovete essere Weasley.- disse, osservando gli altri ragazzi.
Fu in quel momento che arrivò Arthur.- Ragazzi, qui dentro è una bolgia, perché non usciamo?- domandò, tutto sporco di polvere magica e cenere.
-Bene bene, Weasley Senior. Molte spedizioni al Ministero, vero?-
Se Lucius sapeva i suoi movimenti, voleva dire che anche lui lavorava al Ministero della magia.
-Studiare babbani.- borbottò Lucius, come se quella cosa a lui non piacesse.- Lei non poteva cadere più in basso di così.- commentò, consegnando con un gesto brusco i libri a suo figlio.- I tuoi libri.-
Arthur non rispose alla sua provocazione, anzi, la ignorò.
Nel frattempo però, Jenny osservò che tra i libri di Draco ce ne era uno con la copertina nera che non sembrava proprio un libro.
-Ci vediamo al lavoro.- disse infine Lucius, per poi andarsene.
Draco roteò gli occhi, sospirando.- Mi dispiace, odio venire a Diagon Alley con lui.- disse, facendo un sorriso verso Jenny.- Ci vediamo a scuola.-
Jenny arrossì per la sua espressione e abbassò lo sguardo verso terra.
Era decisamente cotta.
   
 
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