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Autore: Soul Mancini    02/04/2020    5 recensioni
Frammento dopo frammento, giorno dopo giorno, la vita di Ives scivola via e la sua anima si spegne pian piano. Quell'anima che era così pura e luminosa, ma che come la fiammella di una candela tremola a ogni soffio di vento.
Dai suoi primi giorni di vita, una serie di momenti che l'hanno portato a bucare la sua pelle con l'ultimo, fatale ago.
[Il capitolo "VIII" si è CLASSIFICATO SESTO al contest "November Rain" indetto da MaryLondon e giudicato da Juriaka sul forum di EFP.]
[Il capitolo 'XII - Like a crystal tear' si è CLASSIFICATO SECONDO al contest "This is our place, we make the rules" indetto da mystery_koopa sul forum di EFP.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Needles'
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IX
 
 
 
 
 
And when you smile
The whole world stops and stares for a while
[Bruno Mars – Just The Way You Are]
 
 
 
 
Non appena poso lo sguardo su di lei, il primo pensiero che mi salta in mente è che stona completamente con l’ambiente circostante. In mezzo a tutto quel casino, alle ragazze dal trucco pesante e le minigonne che tentano in ogni modo di attirare l’attenzione, ai ragazzi con l’alito che odora di alcol e le pupille dilatate, al degrado dell’intero locale; lei sembra così ordinaria.
Così luminosa, coi suoi capelli di caramello, le iridi di miele, la maglia bianca che mette deliziosamente in risalto le sue forme e i jeans scuri e attillati. Una ragazzina acqua e sapone, di quelle che prendono buoni voti a scuola e aiutano la mamma a fare la spesa.
Perché si trova qui?
Seguo Ethan e Oliver verso il bancone, dove casualmente si trova proprio il gruppetto di cui fa parte anche la ragazza di mio interesse. Succede sempre così dopo i concerti: andiamo a ordinare qualcosa da bere e nel frattempo rimorchiamo qualche donna con cui concludere la serata in bellezza.
A dire il vero io non sono particolarmente amante della avventure di una notte, ma non sono mai riuscito ad avere una ragazza fissa. Forse non ne sarei nemmeno in grado.
Però stasera è diverso. Stasera c’è davvero qualcuno che mi interessa.
Il mio cantante e il mio chitarrista si avviano al bancone con passo sicuro, lanciando qualche occhiata alle ragazze nei paraggi e attaccando subito bottone con loro. Io invece rimango un passo indietro, voglio prima studiare la situazione.
Noto che la ragazza dai capelli di caramello si discosta dalle sue amiche, quasi spaventata dall’arrivo di Ethan e Oliver; la vedo sollevare gli occhi al cielo, poggiare i gomiti al bancone lurido e sospirare. Non sembra particolarmente contenta.
È la mia occasione.
Prendo coraggio, mi piazzo accanto a lei e le rivolgo un sorriso conciliante. “Ciao! Ti hanno lasciato sola?”
Lei mi rivolge un’occhiata scettica e incuriosita allo stesso tempo; le sue iridi sembrano proprio dipinte col miele, sono belle da morire. “Più o meno. Sapevo che sarebbe andata a finire così…” borbotta.
Così come?”
“Alcune mie compagne di scuola,” fa un cenno alla sua destra, dove le tre ragazze che la accompagnano continuano a parlare e ridere con Ethan e Oliver, “mi hanno convinto a venire qui, anche se ero piuttosto refrattaria. Mi hanno promesso che non mi avrebbero lasciato da sola per andare con qualche ragazzo, invece…”
“Non ti piacciono i concerti?” mi informo.
Lei scuote la testa e per la prima volta sorride. “Adoro i concerti, ma non mi piace l’atmosfera che si crea tutt’intorno.” Ridacchia appena e le sue guance si arrossano appena.
È assolutamente adorabile.
Tuttavia quell’ultima frase mi procura una strana sensazione all’altezza del cuore: io faccio parte proprio di quell’atmosfera che non le piace, provengo proprio da questo lerciume che ci circonda; non avrei nemmeno dovuto posare gli occhi su di lei, in ogni caso questa conversazione non andrà a buon fine.
“Ah, non mi sono presentata: Cheryl.” La ragazza mi sorride con fare dolce e conciliante, le labbra rosate le si increspano.
Ricambio il gesto e la scruto imbambolato; al diavolo se non le interesserò mai, ora sono qui e voglio vivere al meglio questo momento. “Ives, piacere.”
“E così tu sei il loro bassista?” mi domanda Cheryl, accennando appena a Ethan e Oliver.
“Sì. Tu suoni qualche strumento?”
Lei scuote il capo. “Non sono capace, ma amo la musica.”
“Mi stai simpatica” affermo con sincerità. “Posso offrirti da bere?”
Il suo sorriso entusiasta mi basta come risposta, è talmente radioso che pare illuminare l’intera stanza. “D’accordo!”
Ma subito dopo il suo sguardo ricade sul mio braccio magro e pallido, lasciato scoperto dalla t-shirt che indosso, e in particolare sul bozzo scuro che spicca nella parte interna.
Il segno che mi sono procurato un paio di giorni fa, quando ho sbagliato a bucarmi.
No, no, non è così che deve andare! Ho appena conosciuto Cheryl e non voglio che scopra subito cosa sono.
I suoi occhi tradiscono un’innocenza che io non voglio deturpare, non è giusto.
“Ah, questo… è di un controllo medico” mento, posando istintivamente un polpastrello sul segno scuro, come a volerlo nascondere. Abbozzo un sorriso, sperando di risultare credibile.
Come se il fatto che mi stia giustificando non sia già abbastanza sospetto…
Ma lei sembra non accorgersi di niente, anzi, un velo di imbarazzo le offusca lo sguardo. “Non eri obbligato a dirmelo, scusa, devo farmi gli affari miei.”
“Ma figurati! Allora, cosa ti offro?” cambio discorso con allegria, scacciando l’attimo di tensione che ci ha catturato.
Lei sorride. “Veramente non saprei, non sono molto abituata a bere. Opterei per una birra, ma se hai qualche altro consiglio…”
Allungo la mano sul bancone per afferrare un cartoncino su cui è stampato l’intero menu dei cocktail. “Allora… dipende dai tuoi gusti e da quanto ti vuoi sbronzare.”
Lei ride e mi dà di gomito. “Ti assicuro che da ubriaca non sono un gran bello spettacolo!”
Le lancio un’occhiata stranita, mentre nel frattempo penso che lei sarebbe uno spettacolo in qualsiasi stato.
“Non sto scherzando! Una volta, durante la cena del Ringraziamento, mio zio mi ha riempito talmente tante volte il bicchiere di vino che poi sono uscita in giardino a piedi nudi e mi sono messa a strillare una canzone di Natale!”
Scoppio a ridere. “Non è poi così terribile, si avvicinava il giusto periodo! Tornando a noi… ti piacciono i sapori dolci o preferisci quelli più forti?”
Cheryl si sporge sul bancone per sbirciare il menu dei cocktail, una sua ciocca liscia e morbida mi sfiora il palmo della mano.
E mi sento proprio come un ragazzino innamorato, come se per la prima volta avessi perso la testa, ed è una sensazione inebriante.
Mi sento al posto giusto nel momento giusto.
Mi sento così giusto e sbagliato contemporaneamente e per la prima volta mi preoccupo di cosa questa ragazza potrebbe pensare di me; ci tengo a fare bella figura.
E vorrei perdermi nella sua dolcezza, conoscere i suoi abbracci, divorare i suoi sorrisi.
Anche se una parte della mia mente sta già pensando che tra non molto finirà l’effetto dell’eroina e dovrò farmi di nuovo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Da qui la narrazione si interseca alla raccolta di drabbles Blue Eyed Damned Soul, narrata dal punto di vista di Cheryl. Per questo motivo non mi soffermerò troppo sul rapporto tra i due, non voglio essere ripetitiva per chi sta seguendo la serie e ha già letto di quelle vicende.
 
 
   
 
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