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Autore: BlackHawk    04/04/2020    1 recensioni
Drake scoppiò a ridere. Una risata amara che in realtà nascondeva una grande disperazione e sofferenza.
Quando si accorse che Kailey stava per rientrare nel locale, si ritrovò a pronunciare le parole che era riuscito a dire ad alta voce solo una volta da quando aveva parlato con suo fratello. –È morta.-
- Drake mi dispiace, non volevo….-iniziò a dire Kailey, ma lui la interruppe bruscamente.
-Ieri, ma l’ho scoperto stamattina.-
Non immaginava che ne avrebbe mai parlato con qualcuno, ma con lei non era riuscito a trattenersi.
-Drake, mi dispiace.- ripeté Kailey, mostrandosi sinceramente dispiaciuta.
-Era incasinata.- si ritrovò a dire. –Però non era colpa sua. Mio padre la picchiava e quando lui se ne è andato, lei ha cominciato a drogarsi. Non riusciva a smettere.-
-Non è facile.- osservò Kailey, dopo essersi schiarita la voce.
-Davvero non ricordi nulla?- le chiese, cambiando completamente argomento.
-Per ora ricordo molto poco, Drake.- rispose. -Però…-
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Kailey deglutì nervosamente e poi alzò lo sguardo verso di lui, costringendosi a ignorare il cuore che le batteva forte nel petto.
Il giorno prima aveva continuato a riflettere sulle parole di Tessa e si era resa conto che purtroppo la sua migliore amica aveva maledettamente ragione.
Non sapeva praticamente niente di Drake se non quel poco che lui le aveva detto e in ogni caso non aveva la certezza assoluta che si trattasse della verità. Eppure quella sera era salita in macchina e si era presentata a casa sua senza pensare alle conseguenze delle sue azioni. Che diavolo le era saltato in mente?
-Sto aspettando - la incalzò lui all’improvviso, distogliendola dai suoi pensieri.
-Io…ehm… - iniziò a dire, farfugliando imbarazzata.- volevo solo….-
Non riuscì a fare a meno di abbassare lo sguardo e arrossire.
Non solo non sapeva cosa dire, ma non riusciva nemmeno a formulare una frase di senso compiuto perché lui continuava a guardarla con un tale disprezzo da lasciarla senza fiato. Perché aveva reagito in quel modo quando l’aveva vista?
-Non sono venuta per il motivo che pensi tu.- riuscì a dire alla fine, cercando di nascondere la sua agitazione. -Non farei mai una cosa del genere.-.
Non aveva risposto esattamente alla sua domanda, ma almeno aveva detto la verità. Non era certo andata lì per fare sesso e aveva bisogno che lui lo sapesse.
Notò un lampo strano balenare nei suoi occhi, ma non riuscì a decifrare la sua espressione.
Si schiarì la voce quando lui dischiuse lievemente le labbra e poi ripeté in tono ironico:-Ma davvero?-
-Perché la cosa ti sembra tanto assurda?-
-Non è quello che volete tutte, in fondo?- le chiese arrabbiato, chinandosi ancora di più.
Kailey fece per parlare, ma poi si bloccò quando analizzò meglio le sue parole. Cosa intendeva esattamente?
-Ho sbagliato a venire qui.- ammise alla fine, rendendosi conto troppo tardi del suo errore. –Non so cosa mi sia passato per la testa.-
Drake scosse la testa e poi si fece da parte quando le disse:- Vattene via, allora.-
Kailey si costrinse a ignorare il tono sprezzante della sua voce e si avviò verso la porta.
Si bloccò quasi subito quando si rese conto che se fosse andata via senza dire nulla avrebbe solo avvalorato la tesi di Drake e non era quello che voleva.
Prese un respiro profondo e si voltò. –Che intendevi prima?-
Lo vide avanzare verso di lei fino a quando non furono a un metro l’uno dall’altra e poi incrociare le braccia al petto.
Sospirò quando lui non disse nulla e poi chiese:-Cosa vogliono tutte?-
-Essere scopate.-
-Non è quello che….- le si spense la voce quando si rese conto che agli occhi di Drake lei non era poi così diversa dalle altre, in fondo.
Aveva passato la notte insieme a lui e poi lo aveva ignorato come se nulla fosse. All’inizio, però, non ricordava nemmeno come si erano conosciuti, dannazione! Che avrebbe dovuto fare?
All’improvviso le sembrò tutto più chiaro.
Non avrebbe reagito forse come Drake se un ragazzo fosse venuto a letto con lei e poi le avesse detto di non ricordarsi nulla e di non voler avere niente a che fare con lei?
-Mi dispiace per come ti ho trattato.- gli disse, schiarendosi la voce. -Non mi ricordavo nulla della notte che abbiamo passato insieme e sono andata nel panico.-
Drake sussultò appena e poi scoppiò a ridere, cogliendola di sorpresa. –Ti stai scusando con me.- le disse, come se fosse una cosa assurda.
-Più o meno.- annuì Kailey, schiarendosi la voce.
-Perché mia madre è morta e ti faccio pena, non è così?- le chiese, serrando la mascella.
Kailey prese un respiro profondo e lo guardò dritto negli occhi. –No, Drake. Non mi sto scusando con te perché mi fai pena, dannazione. Sarebbe una cosa orribile! Mi sto scusando perché non voglio che… beh…non… -
Drake le lanciò un’occhiata e poi sospirò, passandosi una mano nei capelli. -Perché sei qui?-
Kailey ignorò la sua domanda e ne fece invece un’altra:-Perché sei scoppiato a ridere quando ti sei seduto accanto a me nello studio di Carter?-
-Te lo ricordi?- le chiese, spalancando leggermente i suoi occhi verdi per la sorpresa. Iniziò a rilassarsi quando vide gli angoli della sua bocca incurvarsi appena. -Quando sono uscito dalla stanzetta stavi ridendo da sola, ma hai smesso non appena ti sei accorta di me. Ti stavi sforzando così tanto di non guardare nella mia direzione che ho deciso di avvicinarmi a te solo per vedere come reagivi e devo ammettere che non mi sono mai divertito così tanto in vita mia.-
Kailey non riuscì a trattenere un sorriso. –Non ero in me quella sera. Ero un po’ brilla, credo.-
Drake inarcò un sopracciglio e disse:-Se il giorno dopo non ti ricordavi nulla eri un po’ più che brilla.-
-Oh…ehm…non è per l’alcool che non ricordo cosa …ehm…abbiamo fatto.- farfugliò  Kailey, imbarazzata.
-Non riesci proprio a dirlo ad alta voce, eh?- ripeté lui, infastidito.
Kailey arrossì involontariamente, ma apprezzò il fatto che il suo umore fosse nettamente migliorato rispetto a prima.
Si guardò intorno nella speranza di nascondere il suo imbarazzo.
Notò che il soggiorno in cui si trovavano era molto più piccolo di quanto non ricordasse e individuò subito il mobile accanto al televisore sui cui aveva trovato la sua borsa quella domenica mattina.
Vide il divano su cui probabilmente si erano seduti anche quella sera e poi si concentrò su una pila di cd sul davanzale della finestra.
-Vuoi qualcosa da bere?- le chiese Drake, richiamando la sua attenzione.
Si voltò verso di lui e sentì le sue guance scaldarsi di nuovo quando notò che lui aveva seguito il suo sguardo fino al divano.
-No, grazie.-
Lo vide scrollare le spalle e poi dirigersi verso il frigorifero accanto al piano cottura. Non si stupì quando tirò fuori una birra.
-Non bevi un po’ troppo?- si ritrovò a chiedere, pentendosi immediatamente di aver aperto bocca.
Avrebbe dovuto apprezzare il suo atteggiamento più conciliante invece di fargli la predica. Dannazione.
Drake stappò la bottiglia e prese un lungo sorso, mantenendo il contatto visivo con lei.- Che diavolo te ne importa?-
Kailey si rese conto che era bastata quell’unica domanda per peggiorare di nuovo il suo umore. Perché si comportava in quel modo assurdo?
-Ti piace proprio litigare, non è vero? Non importa che sia un tuo amico o un estraneo, l’importante per te è discutere e allontanare le persone.-
-Non sapevo di essere circondato da psicoanalisti.- replicò Drake in tono duro.
-Lo stai facendo di nuovo!-
-Non ti ho chiesto io di venire qui, Kailey. Se non ti sta bene quello che faccio puoi anche andartene via.-
Kailey sospirò e poi si andò a sedere su una delle sedie intorno al piccolo tavolo vicino all’angolo cottura.
Non sapeva nemmeno lei perché non se ne era ancora andata via da quella casa.
Drake chiaramente non la voleva lì e non aveva fatto nulla per nasconderglielo, eppure le sembrava che lui stesse solo recitando una parte.
Voleva dimostrare a tutti i costi di essere un duro e di non aver bisogno di nessuno, ma fuori dal locale in cui suonava con il suo gruppo si era palesemente tradito.
Aveva parlato di sua madre e dei suoi problemi, lasciando trasparire anche se solo per un attimo le sue vere emozioni. Kailey voleva vedere di nuovo quel Drake perché a differenza di Tessa credeva che lui non le avesse mentito affatto.
-Hai…ehm…più parlato con Tyler?- osò chiedere, ricordandosi il modo in cui l’aveva spinto.
Drake prese un altro sorso di birra e poi le lanciò un’occhiata. Probabilmente le avrebbe detto di andarsene via e di non tornare mai più, ma non è quello che fece e le sue parole la turbarono nel profondo.
-Perché sei qui Kailey? Siamo andati a letto insieme e la mattina dopo hai detto che non ti ricordavi nulla. Ti ho trattato sempre di merda da quando ci conosciamo e ho addirittura dato una spinta al mio migliore amico davanti a tutti solo perché stava cercando di difenderti dai miei insulti. Ti sei scusata con me quando probabilmente dovrei essere io a scusarmi con te e continui a dire che non vuoi venire a letto con me un’altra volta. Cosa vuoi allora? Ce ne stiamo qui a chiacchierare come se fossimo amici, ma non lo siamo cazzo! Perché non te ne vai via e basta?- le disse tutto d’un fiato, guardandola dritto negli occhi.
Kailey disse quello che gli aveva detto prima e si rese conto che era la verità. Voleva solo parlare con lui. Nulla di più, nulla di meno.
Drake posò la birra sul tavolo e poi si passò una mano nei capelli. Quando alzò lo sguardo verso di lei i suoi occhi sembravano più scuri. -Non voglio la tua pietà-
-Non…-
-Ti ho detto che mia madre è morta e adesso ti sei messa in testa che ho bisogno del tuoi aiuto, ma non è così dannazione!-
-Non ho mai detto di….-
Drake la fulminò con lo sguardo e poi la interruppe bruscamente con un cenno della mano. –Non ho bisogno di te, ficcatelo bene in testa.-
Prima che Kailey potesse aprire bocca qualcuno bussò alla porta di Drake. Si scambiarono un’occhiata e poi lui posò la birra sul tavolo.
-Chi cazzo è adesso?- lo sentì borbottare mentre si avviava verso la porta.
Kailey si irrigidì quando sentì una voce familiare chiedere: -Perché cazzo non sei venuto al funerale di mamma?-
Dannazione, pensò allarmata. E adesso?
Si costrinse a rimanere immobile per non rivelare la sua presenza e si concentrò invece su quello che dicevano Drake e il fratello. Possibile che non fosse andato al funerale di sua madre?
-Deve essere il mio giorno fortunato, cazzo.- disse Drake, ironico. –Venite tutti qui a farmi la morale.-
-Che diavolo ti è saltato in mente?-
-Perché non entri così tu e Kailey commentate insieme tutte le cazzate che faccio?- Sentì un movimento all’ingresso e poi sospirò quando Max comparve nella sua visuale, scacciando via tutti i suoi dubbi.
-Kailey?- disse in tono sorpreso.
Merda, imprecò Kailey. Cosa gli avrebbe detto per spiegare la sua presenza lì?
-Ciao, Max.- lo salutò, lanciando un’occhiata a Drake che nel frattempo li aveva raggiunti.
-Vi conoscete.- osservò Drake, spostando lo sguardo da lei al fratello.
Kailey si schiarì la voce e poi si alzò dalla sedia. –Forse è meglio se vado…- Sentì Drake scoppiare a ridere e non riuscì a fare a meno di lanciare un’occhiata a Max.
Avrebbe dovuto capire subito che erano fratelli, ma in cuor suo continuava a sperare che non fosse così. Il suo capo era il fratello del ragazzo con cui era andato a letto e ora si trovavano tutti e tre nella stessa stanza.
Peggio di così non può andare, pensò Kailey, rassegnata.
-Te la sei fatta anche tu, Max?- chiese Drake con rabbia.
-No, Drake, non hai capito. Lui è…- cercò di dire Kailey, ma si interruppe bruscamente quando Max si avvicinò a Drake a passi decisi.
-Non capisci un cazzo, Drake.- disse Max, scuotendo la testa.
-Perché sono come nostro padre, non è vero?-
-Non ho detto questo.-
-Però lo pensi.-
Kailey capì immediatamente che tra i due fratelli non scorreva buon sangue e si chiese per quale motivo Max pensasse che Drake fosse come il padre.
-State insieme?- le chiese Max, richiamando la sua attenzione .
Non riuscì a fare a meno di arrossire quando si rese conto che la stavano guardando entrambi da qualche secondo.
-No! Non è così…- si affrettò a dire, schiarendosi la voce. –Noi…ehm..-
-Siamo andati a letto una volta.- disse Drake, terminando la frase al posto suo.
Max le lanciò un’occhiata e poi disse in tono seccato:- Capisco.-
-Max non è come pensi, io…- iniziò a dire Kailey, ma le si spense la voce quando si rese conto che se si fosse giustificata con Max avrebbe ferito Drake e non era sua intenzione.
Guardò prima l’uno e poi l’altro, ma alla fine non disse nulla.
-Ci vediamo domani, Kailey.- disse Max, evitando il suo sguardo.
Kailey si rese conto che la stava congedando e dentro di sé tirò un sospiro di sollievo perché trovava davvero difficile affrontare entrambi nello stesso luogo e nello stesso momento.
Stava per avviarsi verso la porta quando Drake la fermò. –Questa è casa mia, Max. Decido io chi resta e chi va via.-
-Devo parlare con te, Drake.- replicò Max, sottintendendo che lei se ne doveva andare via.
-Oh. Non è un problema, davvero… Ho delle cose da fare tanto.- disse Kailey, nella speranza di evitare un’altra lite tra i due fratelli.
Vide Drake esitare per un momento e sussultò dentro di sé quando lo sentì dire:- Fanculo, Max. Qualunque cosa tu debba dire puoi farlo davanti a lei.-
Max inarcò un sopracciglio e le lanciò un’occhiata:- Come preferisci.-
Kailey si ritrovò a trattenere per un attimo il respiro. Probabilmente si trattava di qualcosa di grave e lei in quel momento si sentiva davvero fuori posto.
-Oggi ho visto papà.- spiegò Max, sospirando. Drake si irrigidì, ma non disse nulla.
-Ha chiesto un permesso per venire al funerale della mamma.-
Kailey si chiese cosa intendesse con la parola permesso e quando lanciò un’occhiata a Drake notò che aveva uno sguardo impassibile.
-E allora?-
-Esce tra pochi giorni.-
-Non me ne frega un cazzo.-
-Vuole parlare anche con te.-
-Esci fuori da casa mia.- disse Drake, in tono duro.
-Vuole solo….-
Vide Drake dirigersi verso la porta e poi afferrare la maniglia con forza. –Esci da casa mia.-
Max le lanciò un’occhiata prima di andare via e poi li lascò di nuovo soli.
Kailey non riuscì a non sussultare quando Drake richiuse la porta con violenza e tornò nella stanza come una furia.
Doveva andare via anche lei e dargli spazio e tempo per riflettere sulle parole del fratello oppure doveva rimanere lì e cercare di calmarlo?
-Non ci sono andato.- mormorò Drake, afferrando con decisione la bottiglia di birra che aveva aperto prima.
-Dove?-
-Al suo funerale.-
Kailey non ebbe bisogno di chiedere a chi si riferisse.
-Non volevo vedere di nuovo tutte quelle persone che non hanno mai alzato un dito per aiutarla. Amava troppo mio padre per rendersi conto di quanto fosse violento e quando lui se ne è andato la droga l’ha distrutta.-
Kailey aspettò qualche secondo prima di parlare. –Non deve essere stato facile per lei.-
-Non lo è stato infatti. Continuava a dire che lui non era una cattiva persona e che prima o poi avrebbe smesso di alzare le mani su di lei e un giorno lo ha fatto davvero, ma solo perché ha mollato tutto e se ne è andato via. –
-Mi dispiace, davvero.- mormorò Kailey, provando ad immaginare il dolore della madre di Drake.
Drake le fece un sorriso triste e poi disse:-Anche a me-
-Quando se ne è andato tuo padre?- gli chiese Kailey, schiarendosi la voce.
-Avevo quattordici anni. Un giorno tornai a casa dopo scuola e trovai mamma che piangeva disperata in camera da letto. Le chiesi se mio padre l’avesse picchiata di nuovo e lei mi spiegò singhiozzando che lui aveva preso tutte le sue cose e se ne era andato via per sempre. Sai cosa continuavo a pensare mentre lei piangeva ininterrottamente?-
-Cosa?-
-Che era finita, che lui non l’avrebbe più picchiata e che era di nuovo una donna libera.-
-Nessuno ti potrebbe biasimare per questo.- osservò Kailey, credendo davvero a quello che diceva.
Probabilmente avrebbe pensato anche lei la stessa cosa se fosse stata al suo posto.
-Lei credeva che la sua vita fosse finita, però, e si è uccisa con le sue stesse mani, dose dopo dose. L’abbiamo portata in un centro di recupero così tante volte da perdere il conto, ma non si è mai ripresa perché non voleva farlo davvero. Mi chiedo ogni santo giorno della mia vita cosa sarebbe successo se fossi rimasto accanto a lei invece di andare in quella scuola di merda e suonare in quel cazzo di locale ogni sera. Ci servivano soldi e non… non potevo non andare al locale…-
Drake si interruppe quando la sua voce si incrinò leggermente.
-Non è colpa tua, Drake…- mormorò Kailey avvicinandosi a lui. –Dov’è tuo padre ora?-
Drake prese un sorso di birra e poi rise amaramente. –In prigione, ma non per quello che ha fatto alla mamma.-
Kailey sospirò e poi gli tolse la birra dalle mani. –Basta bere.-
-Che cavolo te ne importa se bevo?-
-Non risolverai i tuoi problemi con l’alcool, Drake.-
-Non ho nessun cazzo di problema.-
Non è così, pensò Kailey amaramente.
-Max è il mio capo.- spiegò poi, schiarendosi la voce. –Non avevo idea che foste fratelli.-
-Ti sei fatta anche lui?- le chiese Drake, seccato.
-No, Drake.-
Kailey scosse la tesat e poi lo guardò negli occhi. -Perché vi odiate così tanto?-
-Dovresti scappare a gambe levate invece di rimanere qui a parlare con me.- disse Drake, sfiorandole una guancia con le dita.
-Perché?- gli chiese Kailey in un sussurro.
-Perché non sono quello che credi e non voglio che tu ti illuda-
-Non mi sto illudendo. – protestò convinta. -Credevo che non ti importasse nulla di me, però. Non volevi solo divertirti un’altra volta?-
-Non sai di cosa stai parlando.-
-Non so tante cose, Drake. Non so perché sono qui tanto per cominciare e non so perché sei stato così stronzo con me, ma so per certo che ti sforzi disperatamente di nascondere agli altri quello che provi. Hai dovuto affrontare situazioni molto difficili, ma non sei costretto a bere in continuazione o a scoparti ragazze alle quali non importa nulla di te. Non deve andare per forza così. Hai degli amici e un fratello con cui puoi cercare di costruire un rapporto anche se a volte avete opinioni divergenti.- Kailey si schiarì la voce e abbassò per un attimo lo sguardo. Quando incrociò di nuovo i suoi occhi si chiese a cosa stesse pensando in quel momento.
Rimase immobile quando lui le afferrò il viso con dolcezza e poi la baciò sulle labbra per una frazione di secondo. –Devi andare via.-
Kailey annuì e indietreggiò di un passo. Non sapeva perché Drake l’avesse baciata, ma chiaramente lui aveva molte cose di cui occuparsi e in fondo lei non era la sua ragazza. Perché sarebbe dovuta rimanere lì?
Non fece però in tempo a fare un passo che lui le afferrò un polso e l’attirò verso di sé.
-Perché sei venuta qui?- le chiese, guardandola negli occhi.
-Non lo so.- ammise Kailey per l’ennesima volta, scrollando le spalle. Drake la guardò per un attimo e poi la baciò di nuovo, sfiorandole le labbra dolcemente.
   
 
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