Film > Pirati dei caraibi
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Autore: JennyPotter99    07/04/2020    0 recensioni
Schiamazzi, urla, risate, profumo del maialino appena cotto e di birra continuamente versata a terra.
Gli uomini erano fin troppo ubriachi per reggere il bicchiere o anche per camminare.
Quella era una delle solite serate che aspettavano gli osti della principale taverna di Port Royal.
I coniugi Garcia e la dolce Alice possedevano quella taverna da antiche generazioni.
Da ormai 5 anni, anche la bambina li aiutava spesso a servire i tavoli.
Nel suo piccolo vestitino sporco e povero nascondeva parte delle mance dei clienti, senza farlo sapere ai proprietari.
Quella sera in particolare, sulle rive di Port Royal si aggirava una tremenda tempesta, proprio mentre quella che, si diceva essere la nave più veloce dei Caraibi, attraccò al porto con il primo ufficiale Norrington e il governatore della città, il signor Swan.
Alcuni ufficiali britannici fecero irruzione nel tugurio e posarono sul tavolo un bambino, quasi dell’età di Alice, forse più grande, che non respirava.
-Serve aiuto qui!- disse un mozzo, vestito comunque della divisa britannica.
Ma prima che qualcuno potesse fare qualcosa, un cannone distrusse quasi metà della taverna.
Alice si accucciò sotto il tavolo, troppo impaurita, ma dal buco vide chiaramente cosa avesse sparato.
Era una
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Durante la notte, mentre Jack era ormai svenuto per aver bevuto litri e litri di rum, Alice aveva preso qualche ramo d’albero e mischiato ai barili di rum, aveva creato un grande fuoco il cui fumo si vedeva lontano chilometri.
Quando Jack iniziò a sentirne l’odore, spalancò gli occhi e si alzò.- No! Non bene!- urlò, scuotendo la braccia.- Ma che diamine hai fatto?! Hai bruciato il rum!-
Alice sospirò, aggiungendo altra palma al fuoco.- Sì, ho bruciato il rum.-
-Perché hai bruciato il rum?!- le chiese, mangiandosi le mani.
-Uno: perché è la bevanda più ripugnante che esista, capace di trasformare anche un uomo rispettabilissimo in un corsaro spregevole!- rispose lei, seccata.
Lui la guardò male.- Ma credevo ti piacesse!-
-No Jack, a te piace, il rum mi fa schifo!-
Jack digrignò i denti e con istinto tirò fuori la sua pistola.- Bestemmia! Idiozia!- esclamò, ma sapevano entrambi che non aveva coraggio a spararle.
Alice scosse la testa e gliela prese tra le mani, incastrandola nei propri pantaloni, prima di sedersi sulla spiaggia.- E due: l’intera marina britannica è in cerca della figlia del governatore Swan, perciò, aguzza la vista e in massimo un’ora vedrai una nave.-
Jack ringhiò e le voltò le spalle.- 3 settimane bloccato da solo qui.- borbottò.- Beh sempre meglio di ora!- gridò, raggiungendo una collinetta di sabbia da cui vide poi una nave con le vele britanniche venire verso di loro.- E dopo questa chi la sopporta più.-
***
La nave si rivelò essere la Dontless, con a bordo il commodoro Norirngtorn e il governatore Swan.
Non appena capirono che non si trattava di Elizabeth, li misero entrambi ai ferri.
-Signor commodoro, mi perdoni, non vi conviene ucciderci, perché sappiamo dove sia la signorina Elizabeth.- esordì Alice.
-E perché dovrei fidarmi della vostra parola?- domandò egli.
-Quali affari avete con miss Swan, se posso chiedere?-
-Avevo intenzione di sposarla.-
-Che bello! Adoro i matrimoni! Da bere per tutti!- esclamò Jack.
Allora Alice cercò di inventarsi qualcosa per ottenere la sua fiducia.- Come immaginavo, lei non vede l’ora di sposarvi. Sempre che abbia finito di fare gli occhi dolci al buon Will, ma d’altronde a quest’ora potrebbe già essere bello che morto.-
Norrington arrossì.- Davvero, a-accetterebbe?-
-Assolutamente sì.-
II commodoro teneva ad Elizabeth, perciò non ebbe scelta.- Signor Sparrow, affiancherete i miei uomini per la rotta, poi passerete il resto del viaggio a rimuginare sul significato di: Muto come una tomba. Sono stato abbastanza chiaro?-
Jack gli sorrise.- Qui non ci piove a chiarezza.- commentò.- Ma se posso dire la mia, una volta che saremo lì, dato che Barbossa e la sua ciurma saranno impegnati in tagliuzzamenti e sgozzamenti vari, vi consiglio di attaccare la Perla Nera. Se me lo permettete, scenderemo a terra e li convinceremo ad esporsi.-
-E perché mai dovrei farlo?-
-Beh, ve lo immaginate? Distruggere l’ultima minaccia dei Caraibi.-
Jack teneva alla Perla e inizialmente Alice non capì affatto il suo piano.
***
Entro sera giunsero all’Isla de Murte e come accordato con Norrington, Alice e Jack scesero a terra con una scialuppa, mentre il commodoro e gli altri soldati rimasero appostati sulle barche, pronti al combattimento.
-Vuoi per favore spiegarmi qual è il tuo piano?- gli chiese Alice, scendendo dalla scialuppa.
Jack le prese i fianchi.- Stellina, dopo questa notte, dopo che tuo padre e il commodoro si saranno ammazzati a vicenda, ti prometto che saremo solo io, te e la Perla.-
Alice sorrise, credendo che finalmente stesse facendo una scelta giusta.- Me lo prometti?-
-Te lo prometto.- annuì, baciandole la mano.
Proprio mentre Barbossa stava per tagliare la gola a Will e spargerlo sull’intero tesoro, Alice e Jack si mostrarono.
-Ma com’è possibile?!- borbottò Hector.
-Conflitti d’interesse.- rispose Alice, sorridendogli con le mani unite dietro la schiena. -Oh e, Elizabeth, ho fatto sapere al commodoro che ti attingerai a sposarlo, come da te promesso.-
-Cosa?! Io non voglio sposarlo!- ribatté la donna, con le mani legate, accorgendosi che Alice le faceva cenno di stare al gioco.- Oh, okay.-
-Ormai è troppo tardi!- continuò Barbossa, posando il coltello sulla gola del ragazzo.
-Dimmi che non stai per fare quello che credo.- intervenne Jack.
-Invece credo che lo farò.- replicò Barbossa.
Jack annuì, stringendosi nelle spalle.- Buon funerale.-
Sentendogli dire quelle parole, Barbossa sbuffò e mise via il coltello.- Perché non dovrei farlo?-
-Beh, perché qui fuori ci sono appostati Norrington e i suoi uomini pronti ad assalirvi non appena varcherete l’uscita.- rispose Jack, avvicinandosi con Alice.- Senti cosa ti propongo: tu adesso fermi il macello del ragazzo e con la tua ciurma ti appresti ad uccidere Norrington e i suoi uomini, così da ritrovarti con ben due navi. La Dontless e la Perla, finalmente avrai una flotta tutta tua, navigherò sotto i tuoi comandi con il 10% dei tuoi bottini.-
-E sicuramente in cambio vorrai che io non uccida il ragazzo.-
-Oh, no, uccidilo pure.- continuò Jack, prendendo in mano tre monete del tesoro.- Ma al momento opportuno spezzerai la maledizione, solo dopo aver ucciso la ciurma britannica.- spiegò, gettando poi nello scrigno due pezzi d’oro.- Fino..A…L’ultimo..- sussurrò, tenendosi una moneta per se, nascondendola nel polsino della camicia.
Non appena Alice glielo vide fare, allora, capì tutto: lui aveva sì intenzione di prendere la Perla, ma anche rimanere immortale, servendosi di quella maledizione.
-Era il tuo piano fin dall’inizio, vero?!- gli domandò Alice, alzando un sopracciglio, come indignata.- Non appena hai saputo il cognome di Will.-
Jack le sorrise.- Sì, direi di sì.-
-Molto bene.- annuì Barbossa.
-Orsù gente, alle barche!- ordinò Jack alla ciurma, quando Barbossa lo guardò male.- Ops, scusa.-
-Gente…In marcia.- dispose il capitano.
Jack fu confuso.- Non alle barche?-
***
Gran parte della ciurma della Perla Nera si acquattò sul basso fondale per cogliere di sorpresa l’esercito di Norrington.
Nel caos, Gibbs e gli altri riuscirono a scappare dalle prigioni e riconquistare la Perla.
Intanto, nella grotta erano rimasti Jack, Alice, Barbossa con alcuni uomini ed Elizabeth con Will, ben legati.
-Devo ammetterlo Jack, non ti facevo così disonesto.- commentò Barbossa.
-E’ proprio dai disonesti che devi guardarti.- aggiunse Jack, dando una pacca ad un uomo della ciurma di Barbossa.- Perché non ti aspetti mai che facciano qualcosa di...Stupido.- aggiunse, rubandogli la spada che tirò ad Alice.
Sorpresa, la ragazza l’afferrò.
-Non farmene pentire, stellina!-
Con un entusiasmante sorriso, mentre Jack si apprestava a tirare fuori la sua e a sfidare Barbossa, Alice diede un calcio sul viso al mozzo che teneva Will ed Elizabeth e gli slegò le mani.
Dal tipo mezzo stordito, i due presero due pugnali ed insieme ad Alice e Jack, iniziarono a combattere col resto della ciurma, mentre i raggi della luna piena entravano dalle fessure del soffitto.
-Sei arrivato al confine della mappa, mio caro, qui ci sono i mostri!- esclamò Barbossa, dando a Jack una gomitata sul viso.
Alice si ritrovò un uomo alto e possente come sfidante, con la passione per le bombe.
Debole contro di lui, la ragazza venne disarmata e in pochi attimi, la spada la trafisse da parte a parte.
-Alice!- gridò Jack, sgranando gli occhi.
Tossendo, Alice cadde su un cumolo di oggetti d’oro, proprio sotto un raggio di luna.
E in quel momento, tutti notarono che la sua pelle era sparita, solo scheletri e capelli.
Ridacchiando, giocherellò con una moneta del tesoro.- Forte.- commentò sorridendo.
Stupefatto, Jack continuò a prendersi a sciabolate con Barbossa.
-Non posso morire, Jack! Vuoi combattere tutta la notte?!- domandò quest’ultimo.
-Ti puoi sempre arrendere.-
Seccato, Hector prese un vaso d’oro e gli colpì la bocca, stordendolo temporaneamente.
Vedendo la scena, Alice si tolse la spada dal corpo e mentre il suo sfidante cercò di tirarle una mina, gliela tolse di mano e gliela inserì tra le costole, per poi spingerlo nell’ombra.
-Così non vale!-
Con la bomba dentro lo stomaco, egli esplose.
Allora Alice corse per mettersi tra Barbossa e Jack, iniziando a combattere contro il proprio padre.
Intanto, armato di pugnale, Will tornò verso lo scrigno.
Quindi, in un attimo, Alice e Jack si fecero un taglio sulla mano con la moneta, versandoci sopra rispettivamente del sangue, per poi lanciarlo a Will.
Infine, ci fu uno sparo.
Barbossa sentì una brezza fredda sulla fronte: sua figlia gli aveva sparato.- Anni e anni che tieni quel colpo e sei riuscita a sprecarlo.-
-Non l’ha sprecato.- ribatté Will, che, con la mano sanguinante, restituì al vecchio Cortez tutte le monete e il sangue da ripagare, così da spezzare la maledizione.
Hector si toccò la fronte, vedendo che usciva sangue.
Ancora con la pistola calda, Alice lo guardò mentre moriva.- Te lo avevo detto che l’avrei fatto.-
Infine, con gli occhi spalancati, Barbossa esalò l’ultimo respiro.
   
 
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