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Autore: BlackHawk    08/04/2020    1 recensioni
Drake scoppiò a ridere. Una risata amara che in realtà nascondeva una grande disperazione e sofferenza.
Quando si accorse che Kailey stava per rientrare nel locale, si ritrovò a pronunciare le parole che era riuscito a dire ad alta voce solo una volta da quando aveva parlato con suo fratello. –È morta.-
- Drake mi dispiace, non volevo….-iniziò a dire Kailey, ma lui la interruppe bruscamente.
-Ieri, ma l’ho scoperto stamattina.-
Non immaginava che ne avrebbe mai parlato con qualcuno, ma con lei non era riuscito a trattenersi.
-Drake, mi dispiace.- ripeté Kailey, mostrandosi sinceramente dispiaciuta.
-Era incasinata.- si ritrovò a dire. –Però non era colpa sua. Mio padre la picchiava e quando lui se ne è andato, lei ha cominciato a drogarsi. Non riusciva a smettere.-
-Non è facile.- osservò Kailey, dopo essersi schiarita la voce.
-Davvero non ricordi nulla?- le chiese, cambiando completamente argomento.
-Per ora ricordo molto poco, Drake.- rispose. -Però…-
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Drake non era riuscito a trattenere un sorriso quando il suo sguardo aveva incrociato di nuovo quello smarrito e confuso della sconosciuta.
Probabilmente era la prima volta che si imbatteva in una ragazza che non facesse di tutto per mettersi in mostra davanti a lui e per quanto assurdo potesse sembrare trovava la cosa estremamente piacevole.
-Non sono qui per farmi un tatuaggio.- gli aveva detto lei dopo un po’, schiarendosi la voce.
-Ah no?-
-Assolutamente.- aveva risposto la ragazza, scuotendo la testa con decisione.
 Drake si era sporto verso di lei e aveva sorriso.–E allora che ci fai qui, principessa?-
La ragazza aveva assottigliato lo sguardo e poi gli aveva risposto con un’altra domanda. –Ho un nome, sai?-
-E quale sarebbe?- le aveva chiesto, ridendo.
-Kailey.- gli aveva detto. -Mi chiamo Kailey.-
-Che ci sei venuta a fare in uno studio di tatuaggi se non hai intenzione di fartene uno, Kailey?-
Kailey aveva alzato gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente. -Ma che te ne importa?-
-È un segreto per caso?- l’aveva presa in giro Drake, strappandole un sorriso.
-No. Certo che no.- gli aveva risposto lei, divertita. - In realtà io non ci volevo nemmeno venire in questo posto. Mi ci ha trascinato Lizzie. E comunque faresti meglio ad andare dalla tua ragazza.-
Drake aveva inarcato un sopracciglio, perplesso. –Ragazza?-
-Quella della reception.-
-Intendi Ava?-
-Non lo so come cavolo si chiama. So solo che da quando ti sei seduto vicino a me non ha fatto altro che lanciarmi occhiate di fuoco. Non credo di esserle molto simpatica, sai?- gli aveva detto Kailey, arricciando il naso.
Drake era scoppiato a ridere. –Non è la mia ragazza.-
Erano stati a letto insieme parecchi mesi prima, era vero, ma di sicuro non stavano insieme.
-Ah. E allora non capisco proprio quale sia il suo problema.- aveva detto Kailey, scrollando le spalle.
-Non vede molto di buon occhio quelle come te, tutto qui.-
Kailey aveva incrociato le braccia al petto e gli aveva lanciato un’occhiata torva. –Quelle come me?-
-Già.-
-E che diavolo significa?-
Drake aveva ignorato il suo tono scontroso e poi aveva sorriso per l’ennesima volta da quando l’aveva incontrata. –Andiamo a fare un giro?-
 
-Mi passi l’apribottiglie?-
Drake alzò lo sguardo dalla cassa di birra che aveva scaricato poco prima sulla penisola della cucina e poi guardò la sorella di Chase con aria interrogativa. Cosa gli aveva chiesto esattamente?
-Mi servirebbe quell’affare che di solito si usa per aprire le bottiglie. lo prese in giro Ella, sforzandosi chiaramente di non ridere. - Hai presente?-
Drake si voltò e poi le passò l’apribottiglie, chiedendosi nel frattempo come mai all’improvviso gli fosse venuto in mente quel ricordo.
-Ho saputo di tua madre.- gli disse dopo un po’ la sorella di Chase, guardandolo negli occhi. - Mi dispiace davvero tanto, Drake.-
Drake annuì impercettibilmente e poi andò a prendere un’altra cassa di birra nel soggiorno, chiarendo in quel modo che non aveva nessuna intenzione di parlare ancora di sua madre.
Quando tornò in cucina non riuscì a fare a meno di lanciare un’occhiata al telefono per controllare che ore fossero.
-Avete ancora bisogno di me?- chiese poi ad Ella, rendendosi conto che era arrivato il momento di andare a prendere Kailey.
La sorella di Chase lo guardò per un attimo senza dire nulla e poi incrociò le braccia al petto.
-Perché? -gli chiese, chiaramente sospettosa. - Devi andare da qualche parte?-
Prima che Drake potesse dire nulla li raggiunsero Tyler e Chase, che avevano passato l’intero pomeriggio a sistemare il terrazzo per la festa di quella sera.
Non aveva ancora capito il motivo per cui Ella avesse deciso di festeggiare il proprio compleanno a casa di Tyler, ma era piuttosto sicuro che il bassista del suo gruppo fosse interessato a lei. E non era una cosa buona. Per niente.
-Ho bisogno di una birra.- disse Chase, afferrando una lattina dalla penisola della cucina.
-Non ci pensare nemmeno.- lo rimproverò sua sorella, riprendendosi la lattina.
Chase sbuffò sonoramente e poi le disse spazientito:-Io e Tyler abbiamo sgobbato tutto il pomeriggio per te e tu non ci vuoi dare nemmeno una birra?-
Ella guardò prima lui e poi il suo amico. –Se avete sete, prendetevi un bicchiere d’acqua. Non si beve a stomaco vuoto, Chase. E poi la birra è per stasera.-
Drake si sforzò di non ridere.
-Ha ragione tua sorella.- disse Tyler, afferrando una bottiglietta d’acqua.
Chase lo guardò storto per un momento. –Mi prendi per il culo? Da quando in qua….-
-Avete sistemato tutte le luci?- chiese Ella, intromettendosi nella conversazione.
Vide Chase annuire e poi prendersi anche lui una bottiglia di acqua. -Non potevi festeggiare al locale di Mark come tutti gli anni? Sarebbe stato molto meno faticoso. A proposito perché…-
-Dobbiamo portare gli alcolici in terrazzo, Chase.- lo interruppe Tyler prima che lui potesse terminare la frase.
Chase alzò gli occhi al cielo e poi fece una smorfia di disappunto. –Andiamo.-
Drake li vide uscire dalla cucina e poi posò il suo sguardo su Ella. –Se non avete più bisogno di me…-
-Vai da qualche parte?-
-Devo andare a prendere una persona.- rispose Drake, evasivo.
Vide Ella illuminarsi all’improvviso. –Porterai una ragazza alla mia festa?-
-Non è come pensi tu.- si affrettò a dire, alzando gli occhi al cielo.
-Non ci credo!- esclamò Ella, sorridendo. -Drake Evans porterà una ragazza alla mia festa!-
Drake ignorò il tono eccitato della sua voce e poi le disse:- Non metterti strane idee in testa, ragazzina.-
-Ho ventidue anni, Drake. Non sono più una ragazzina. E comunque devi piacerti sul serio se hai intenzione di portarla qui.-
Drake la vide sorridere e poi aprire l’anta del frigorifero per prendere qualcosa.
-Perché non parliamo del motivo per cui hai deciso di festeggiare il tuo compleanno a casa di Ty?- le chiese, ignorando le sue insinuazioni.
-Mi ero stufata di festeggiare in quel locale e poi adoro il terrazzo di questa casa.-
-Ma davvero?- le chiese, inarcando un sopracciglio.
Ella annuì e poi gli chiese sorridendo: –Non dovevi andare a prendere una persona?-
Drake la fulminò con lo sguardo e poi uscì dalla cucina, chiedendosi come avrebbero reagito i suoi amici quando avessero visto Kailey.
Non aveva detto a nessuno che l’aveva invitata alla festa di Ella e non perché non ne avesse avuto occasione. Anzi. Il problema era che non aveva idea nemmeno lui di che cosa gli fosse saltato in mente quando l’aveva chiamata il giorno prima.
Cosa avrebbe mai potuto dire ai suoi amici?
-Dove stai andando?- gli chiese Chase, richiamando la sua attenzione.
Drake si voltò verso di lui e poi si passò una mano nei capelli. –Passo un attimo e casa e poi torno.-
Chase gli lanciò un’occhiata prima di annuire e proseguire verso la cucina, permettendogli di uscire dall’appartamento.
Una volta in strada si rese conto che l’indirizzo che gli aveva mandato Kailey era solo a pochi isolati da dove si trovava lui, perciò decise di lasciare la moto dov’era e di andare a piedi.
Mentre attraversava la strada sentì il suo telefono vibrare nella tasca dei jeans. Quando si rese conto che si trattava di suo fratello non riuscì a fare a meno di pensare all’ultima volta che si erano visti.
Quel giorno invece di presentarsi al funerale della madre era salito in moto ed era andato in uno dei pochi luoghi in cui l’aveva vista sorridere per davvero.
Suo fratello lo aveva chiamato così tante volte che alla fine aveva dovuto spegnere il cellulare per non sentirlo più suonare. Max non si era arreso, però. Si era presentato a casa sua e aveva fatto quello che sapeva fare meglio. Giudicare le sue azioni.
Probabilmente chiunque al suo posto lo avrebbe fatto. In fondo non era andato al funerale della madre, santo cielo.
Peccato che poi avesse avuto il coraggio di parlare di quel bastardo del padre, facendogli perdere del tutto le staffe. A quel punto lo aveva cacciato in malo modo da casa sua e da quel giorno non si erano più rivolti la parola.
Che razza di famiglia era la loro?
Quando abbassò di nuovo lo sguardo sul telefono notò che aveva smesso di suonare. Meglio così.
Fece qualche metro e poi si fermò ad un semaforo.
Quando scattò il verde si affrettò ad attraversare l’incrocio e poi si avviò verso la strada in cui abitava il fratello di Kailey.
Notò che i palazzi erano estremamente signorili e che si assomigliavano quasi tutti.
Per un attimo si chiese come sarebbe stato abitare in un quartiere chic come quello. Ppoi però si rese conto che probabilmente non l’avrebbe mai saputo.
Aveva appena superato un paio di palazzi quando notò una chioma rossa familiare.
Kailey era seduta a gambe incrociate su un muretto e sembrava totalmente immersa nella lettura di un libro di cui lui non riusciva a vedere la copertina.
Per un attimo si chiese che diavolo ci facesse lì. Una parte di lui sapeva benissimo che la cosa giusta da fare era girare i tacchi e andarsene, eppure il suo istinto gli diceva di essere esattamente dove voleva essere in quel momento.
Non ebbe il tempo di riflettere sul da farsi perché Kailey alzò la testa all’improvviso e i loro sguardi si incrociarono.
In quel momento si rese conto di sapere perfettamente il motivo per cui era andato lì.
Ella lo aveva capito ancora prima di lui.
Kailey gli piaceva. Gli piaceva sul serio. Non era solo una questione di sesso. Forse non lo era mai stata.
La vide infilare il libro in borsa e poi venire nella sua direzione.
In pochi secondi si ritrovarono l’uno di fronte all’altra.
Drake non le diede il tempo di dire nulla. Le afferrò la nuca e la baciò. La baciò perché gli era mancata. Gli era mancata più di quanto avrebbe mai immaginato.
Kailey rispose al suo bacio e poi gli posò le mani sul petto.
-Ehi.- gli disse non appena le loro bocche si allontanarono.
Drake le accarezzò dolcemente gli zigomi con i pollici e poi sorrise. –Ehi.-
Mi sei mancata. Per un attimo fu tentato di dire quelle parole ad alta voce.
-Come stai?- le chiese alla fine, guardandola negli occhi.
-Bene, adesso.- gli rispose Kailey, sorridendo.
Drake la baciò rapidamente sulle labbra e poi la prese per mano. –Ella ha deciso di festeggiare a casa di Tyler quest’anno. Non è molto lontana da qui, perciò sono venuto a piedi. Spero non sia un problema.-
Kailey osservò le loro mani intrecciate e poi alzò lo sguardo verso di lui. –Non mi dispiace affatto fare due passi.-
-Bene.- annuì Drake, incamminandosi nella direzione dalla quale era venuto.
-Dobbiamo prendere qualcosa per la sorella di Chase.- gli ricordò Kailey mentre camminavano l’uno affianco all’altra.
-Non ce n’è bisogno. Davvero.-
-Lo sapevo che l’avresti detto!- esclamò Kailey come se avesse appena vinto alla lotteria.
Drake le lanciò un’occhiata e notò che aveva un’aria compiaciuta. –Hai bevuto per caso?-
Kailey scoppiò a ridere e poi scosse la testa. –Sapevo che alla fine non ci saremmo fermati a prendere qualcosa per la sorella di Chase e quindi ho fatto di testa mia.-
-E che le hai preso?- le chiese Drake, sforzandosi di non ridere.
-Una sciocchezza, in realtà.-
Drake sorrise. –Ma se non sai nemmeno quanti anni ha!-
-Mi sono informata.- rispose Kailey, soddisfatta.
-Ma davvero?-
-Già.-
Drake non riuscì a fare a meno di chiedersi come avesse fatto a sapere l’età di Ella.
-Ok. Comunque non fare caso a lei.- le disse mentre attraversavano la strada.
Kailey si voltò verso di lui e lo guardò con aria interrogativa. –Che intendi?-
-Non fare caso a quello che dice, tutto qui.-
La vide scrollare le spalle e poi sorridere. –Va bene.- lo assecondò. -Le hai detto almeno che mi avevi invitato alla sua festa?-
-Sì. Mezzora fa, per la precisione.-
Kailey smise di camminare all’improvviso e poi disse:–Cosa? Mi prendi in giro?- Drake scoppiò a ridere. –Che c’è?-
-Non ci credo.- disse Kailey, scuotendo la testa. –E come l’ha presa?-
-Perché ti preoccupi tanto?- le chiese, curioso.
Prima che lei potesse rispondere il suo telefono iniziò a squillare. La vide alzare gli occhi al cielo e poi sospirare.
-Tutto bene?- le chiese, notando che non aveva intenzione di rispondere.
-Ho parlato ai miei genitori dell’aggressione dell’altra sera. Mia madre mi chiama ogni due secondi per sapere come sto. Non ne posso più.-
-Si preoccupa per te. È quello che fanno di solito le madri.- le disse, schiarendosi la voce.
Kailey sembrò sul punto di dire qualcosa, ma alla fine si limitò ad annuire.
-Siamo arrivati.- le disse dopo un po’, fermandosi davanti ai citofoni del palazzo di Tyler.
Aspettò che qualcuno aprisse loro il portone prima di entrare e avviarsi verso l’ascensore. In pochi minuti si ritrovarono in un appartamento pieno zeppo di gente.
Riconobbe alcuni amici di Ella, ma poi si rese conto che molte di quelle persone non le aveva mai viste in vita sua.
-Tutti amici di Ella?- gli chiese Kailey, alzando la voce nel tentativo di sovrastare il rumore della musica.
Drake si guardò intorno e poi rise. –A quanto pare.-
Si voltò alla sua sinistra quando sentì che qualcuno lo chiamava.
Vide Carter avvicinarsi a loro con una bottiglia di birra in mano e poi lanciare una lunga occhiata a Kailey.
-Ciao, Kailey.- la salutò, prendendo poi un sorso di birra. –Alla fine sei venuta.-
-Già.- annuì Kailey, impassibile.
Drake guardò prima l’una e poi l’altro. –Mi sono perso qualcosa?-
-Stamattina Kailey è passata allo studio per sapere che se conoscessi Ella. Aveva bisogno di una mano perché non sapeva cosa prenderle.-
Drake inarcò un sopracciglio. Per quale motivo Kailey era andata da Carter invece di chiamare lui? E perché gli dava così tanto fastidio la cosa?
Prima che potesse dire nulla la festeggiata apparve dal nulla. –Stavate parlando male di me come al solito?-
Carter scoppiò a ridere e poi scosse la testa. –Quando mai abbiamo parlato male di te?-
Ella gli lanciò un’occhiataccia e poi posò il suo sguardo su Kailey. –Sono così contenta che tu sia venuta stasera.-
Kailey sorrise e poi si presentò alla sorella di Chase. –Anche io.-
-Perché non vieni di là con me mentre Drake prende qualcosa da bere?-
-Con piacere.-
Drake non fece in tempo a dire nulla che erano già scomparse dalla sua visuale.
Merda, imprecò dentro di sé.
Non osava immaginare cosa avrebbe potuto dire la sorella di Chase a Kailey. Doveva assolutamente fare in modo che quelle due non rimanessero da sole.
-Adesso state insieme?- gli chiese Carter, richiamando la sua attenzione.
Drake serrò la mascella.
Non aveva affatto dimenticato la loro ultima conversazione a proposito di Kailey. -Che te ne importa?-
Carter scosse la testa e poi sospirò. –Non è mia intenzione discutere, Drake.-
-E allora che vuoi?- gli chiese Drake, seccato.
-Lascia perdere.-
-Dovresti fare anche tu la stessa cosa.- gli consigliò Drake, avviandosi a passi decisi verso la cucina.
Mentre si faceva strada tra i diversi gruppi di ragazzi che occupavano il salone si imbatté in Chase .
Si rese conto che aveva bevuto parecchio quando lo sentì aprire bocca. –Ehi, Drake. Ti posso presentare la mia nuova amica?-gli chiese, strascicando leggermente le parole.
-Oh. Mio. Dio! Ma tu sei il cantante dei Black Chemistry!- esclamò eccitata la biondina che era insieme a lui.
Drake si sforzò di essere gentile e si fermò parlare con loro, anche se l’unica cosa che voleva fare davvero era stare con Kailey.
-Io e le mie amiche amiamo la vostra musica.- disse la ragazza, sorridendo.
Chase le cinse la vita e ridacchiò. –Tutti amano la nostra musica.-
-Sei un’amica di Ella?- si informò Drake, notando che non l’aveva mai vista insieme a lei.
-Oh, no. Sono venuta qui solo per vedere voi. Non so nemmeno chi sia Ella.-
Drake lanciò un’occhiata a Chase. Probabilmente non era abbastanza lucido per capire che a quella ragazza non importava nulla di sua sorella.
-Perché non ti trovi una che non voglia venire a letto con te solo perché sei famoso, Chase?- chiese all’amico, infastidito dall’atteggiamento della ragazza.
Vide la biondina arrossire e poi guardarlo con astio.
Prima che lei potesse dire nulla, però, si congedò da loro per andare a cercare Kailey.
Si lasciò Chase e la biondina alle spalle e poi raggiunse la cucina, dove trovò Kailey che chiacchierava con Ella e Tyler.
-Che fine avevi fatto?- gli chiese subito Ella, divertita.
-Perché, sentivi la mia mancanza?-
-Ma figurati. Se non mi fossi attivata io, però, Kailey sarebbe rimasta ad aspettare il suo drink a vita.-
-Menomale che c’eri tu allora.- disse Drake, strappando un sorriso a Kailey.
-Lo sapevi che la tua ragazza si è laureata con il massimo dei voti a soli ventidue anni?-
Drake si voltò verso Kailey e notò che le parole di Ella l’avevano messa a disagio.
-Le hai fatto il terzo grado per caso?-
Ella alzò gli occhi al cielo. –No, Drake.- disse, scuotendo la testa. -Non ti agitare. Abbiamo parlato del più e del meno come fanno tutte le persone normali.-
-Ne dubito.-
-Sei tu ad avere un problema, sai? Non tutte le persone danno in escandescenza o si chiudono a riccio se qualcuno chiede loro qualcosa.-
-Ella.- la rimproverò Tyler, scuotendo la testa.
-Che c’è? Era solo per dire. Comunque adesso scusatemi, ma ho una festa da mandare avanti. Ci vediamo dopo, ragazzi.-
Drake la vide uscire dalla cucina insieme a Tyler e poi si voltò verso Kailey. –Ti ha dato il tormento, non è vero?-
Kailey accennò un sorriso e poi scosse la testa. –No, anzi. È stata davvero carina. Mi piace.-
-Non è una testa calda come suo fratello, ma la sua schiettezza a volte la mette in un sacco di guai.-
-Sembrate molto legati.- osservò Kailey, appoggiandosi alla penisola della cucina.
-Conosco Tyler e Chase da una vita ed Ella praticamente è cresciuta con noi.-
-Tyler si è preso una bella cotta, credo.-
Drake chiuse la porta della cucina e poi si prese una lattina di birra:–Perché dici così?-
-Si vede lontano un miglio, Drake.-
-Lo penso anche io.- annuì Drake, prendendosi un sorso di birra. - Chase si incazzerà da morire quando se ne accorgerà.-
Sul volto di Kailey si dipinse un’espressione perplessa. –Perché?-
-È molto protettivo nei confronti di Ella.-
-Tyler mi sembra un bravo ragazzo, però.- replicò Kailey, confusa.
-Chase non vuole che lei soffra e Tyler non è esattamente un tipo affidabile. Voglio dire…probabilmente nessuno di noi lo è…- mormorò Drake, passandosi una mano nei capelli.
Kailey rimase per un attimo in silenzio e poi gli chiese:-Devi dirmi qualcosa?-
Drake prese un sorso di birra e poi sospirò. –Forse.- rispose. - Io…-
Vide Kailey fare un passo in avanti e all’improvviso si ritrovarono l’uno di fronte all’altra. -Non mi importa.-
Drake appoggiò la lattina sulla penisola e poi le posò le mani sui fianchi, attirandola a sé. –Di cosa?-
-Non mi importa se gli altri credono che non sei la persona giusta per me. Non ho la minima idea di che cosa stiamo facendo e sinceramente non ricordo ancora la prima volta che siamo stati a letto insieme, ma so che con te sto bene e questo mi basta. Non ho bisogno di nessuna etichetta, Drake. Qualunque cosa ci sia fra di noi…-
Drake non le diede il tempo di terminare la frase perché la baciò nell’esatto istante in cui si rese conto che probabilmente non sarebbe più riuscito a stare lontano da lei.
Premette le proprie labbra sulle sue e poi la strinse più forte a sè.
Quando Kailey rispose al suo bacio con lo stesso impeto Drake capì che avrebbe perso il controllo da un momento all’altro.
-Ce ne andiamo.- le disse a un certo punto, scostandosi da lei.
Kailey aveva le guance arrossate e un’espressione confusa sul viso.
-Voglio stare un po’ da solo con te, Kailey.- le spiegò, guardandola negli occhi.
Kailey prese un respiro profondo e poi scosse la testa. –Non possiamo.- replicò lei. -Ella…-
-Ella capirà.- disse Drake, sorridendo maliziosamente.
La prese per mano e poi uscì dalla cucina, avviandosi a passi decisi verso l’ingresso.
-Non è carino da parte nostra.- protestò Kailey mentre si facevano strada tra i vari ospiti.
-Nessuno si accorgerà della nostra assenza.-
-Dovremmo almeno avvertire che ce ne stiamo andando…-
-Le manderò un messaggio dopo.-
-Cosa? Un messaggio? No…-
Alzò gli occhi al cielo esasperato quando lei si fermò all’improvviso. –Faremo una pessima figura!-
Drake le afferrò il viso e poi la baciò rapidamente sulle labbra. –Non farti problemi che non esistono, per favore.-
Kailey incrociò le braccia al petto. –Siamo arrivati un quarto d’ora fa.-
-E allora?-
-E allora non mi sembra carino andarsene già via.-
-Kailey.- le disse, senza abbassare un attimo lo sgaurdo. –Ho bisogno di te.-
La vide arrossire e poi inspirare profondamente. –Andiamo.-
Drake sorrise e poi finalmente uscirono da quella casa.
Il viaggio in moto sarebbe stata una vera e propria agonia.
 
-Mi sei mancata ieri.- le disse un paio di ore dopo, pronunciando ad alta voce le parole che avrebbe voluto dire nell’istante esatto in cui loro sguardi si erano incrociati quella sera.
Kailey lo guardò negli occhi e sorrise. –Anche tu.-
Per un attimo il suo cuore batté più forte. Perché si sentiva in quel modo quando era con lei?
-Avevi detto che avresti mandato un messaggio ad Ella.- gli disse Kailey, appoggiandosi alla testiera del letto.
Drake non riuscì a trattenere un sorriso. –Non c’è fretta.-
Kailey alzò gli occhi al cielo e poi scosse la testa, divertita.
-Perché sei andata da Carter stamattina?- le chiese poi, ricordandosi di quello che aveva detto il tatuatore.
Kailey sospirò e poi si voltò verso di lui. –Non parlo con Lizzie da quando ci siamo incontrati allo studio di Carter. Non mi fido più di lei ed è una cosa orribile. Stamattina ero in giro con mio fratello e siamo passati davanti allo studio per caso. Ho chiesto a Dave di aspettarmi fuori e sono entrata. Mi sono informata su Ella e poi mi sono detta che potevo approfittarne per sapere che cosa ci fosse tra lui e Lizzie, ma…-
-Cosa?- gli chiese Drake, accarezzandole dolcemente una guancia.
-Diciamo che la conversazione si è spostata su altri temi, ecco.-
Drake si irrigidì. –Che ti ha detto?-
-Niente di importante.- rispose Kailey, cercando di minimizzare. -Davvero.-
-Che ti ha detto, Kailey?-
Kailey sospirò. –Mi ha consigliato di non venire alla festa di Ella.-
-Non ci credo, cazzo.-
Per quale diavolo di motivo Carter non si faceva gli affari suoi?
-Non te la prendere con lui.-
-Cosa?- disse Drake, serrando la mascella.
Kailey si avvicinò a lui e poi lo baciò. –Non ha fatto nulla di male. Cerca solo di proteggere entrambi, credo. Alla fine pensano tutti che non possiamo stare, che non ci possiamo frequentare perché siamo troppo diversi e probabilmente hanno anche ragione, ma a me non mporta di quello che pensano gli altri.-
Drake le accarezzò il collo con il pollice e poi la guardò negli occhi. –Non posso essere la persona di cui hai bisogno, Kailey.-
-Tu non sai di che cosa ho bisogno io, Drake. Perché non ci limitiamo semplicemente a vedere come vanno le cose?-
-Non sono mai stato con una ragazza per più di una notte e di sicuro non ho mai invitato nessuna alla festa di Ella.-
-C’è una prima volta per tutto, giusto?-
Drake sorrise. –Sei stata anche la prima ragazza a non ricordarsi di essere stata a letto con me, se è per questo.-
La vide alzare gli occhi al cielo. -Ho una forma di amnesia. Il medico mi ha detto che la memoria dovrebbe tornare in poco tempo.-
Rimasero in silenzio per qualche minuto fino a quando lui non si voltò verso di lei e disse:- Resta con me stasera.-
Kailey sorrise e poi intrecciò una mano alla sua. -Non ho intenzione di andare da nessuna parte.-
   
 
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