Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: cleofex    10/04/2020    1 recensioni
Per tutte quelle ragazze che sono state "scaricate" senza un motivo, sappiate che vi hanno fatto solo un favore!
Quella che racconto è la mia storia, vista però da un punto di vista leggermente diverso, dal suo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“..chi ha la notte dentro
Ha bisogno solo
 delle stelle”
 
 
 
Chiara aveva occhi solo per me ed io lo sapevo perché anche quando mi distraevo dalla mia vita, dalle mie cose, c’era lei a ricordarmi cosa avrei potuto fare.
Non sono mai stato un tipo allegro, sempre pessimista con zero capacità di comunicazione, non perdo mai l’occasione per lamentarmi, di tutto, di ogni cosa e non mi importa se c’è chi sta peggio.

Come quando comprai una reflex e Chiara sapeva che mi sarei subito annoiato se non avessi avuto una sfida, un obiettivo nuovo, cercò per me associazioni, gare fotografiche e mi regalò l’obiettivo che volevo. Nel senso che andammo da Euronics, io scelsi e lei pagò. Come quando sapevamo che avevo superato le selezioni, consapevoli della grossa raccomandazione, lei decise comunque di regalarmi un rasoio elettrico che pagò con i soldi della sua borsa di studio. Non saprei dire se fosse la migliore del suo corso ma sicuramente è una meravigliosa stratega, ricerca, si informa, valuta e va dritta al punto. E la cosa che mi fa ridere è che nemmeno quando ho iniziato a lavorare le ho mai fatto regali al di fuori delle classiche “festività”, mai. Anche perché non sapevo mai cosa regalarle, temevo di sbagliare e fare la figura del cretino.

Quando le chiesi cosa volesse della sua laurea mi rispose un viaggio. Un mio collega mi prendeva in giro, diceva che la mia tirchiagine era la peggiore che potesse capitare ad una come lei. Si perché dicendomi viaggio diventava automaticamente altruista, il regalo che voleva era un viaggio con me. Solo io e lei. Voleva me. Io che il viaggio glielo regalai volentieri ma feci pagare il resto tutto a lei: escursioni, souvenirs per i suoi e miei parenti…ah! E quando si avvicinava il compleanno dei miei o delle mie sorelle era già lì che mi stressava con idee per possibili regali/sorprese/torte e che dire, ci azzeccava sempre ed io facevo la mia bella figura.

Questo forse avrebbe potuto farla riflettere sul mio atteggiamento di merda ma era profondamente accecata da quello che vedeva in me e dai suoi ideali di parità dei generi che non si accorgeva di quanto fossimo sbagliati.

Dopo settimane in cui seppi solo che era partita per raggiungere suo fratello a Parma, la incontrai per caso. I suoi amici avevano appena piazzato un ombrellone dietro il mio. Eravamo vicinissimi e avrebbe anche potuto vedere la mia faccia incuriosita quando ho realizzato di non avere la minima idea di chi fossero le persone con lei. Quattro ragazzi e sei ragazze, tra queste lei e la sua migliore amica. Lei comunque non dava mai importanza a chi o cosa c’era intorno, era distratta ma aveva anche un gran voglia di farsi esclusivamente gli affari suoi. Motivo per cui litigare con lei era davvero molto difficile perché aveva una pazienza ed una calma disarmante. Litigava solo se c’era un reale motivo, se cercavi scuse se ne accorgeva e ti rideva in faccia.

Ma chi erano quei ragazzi?

 Lei comunque la trovai dimagrita, forse stava anche meglio rispetto a qualche mese fa, le vedevo persino accenni di addominali, però altro che sofferenza! Potrebbe persino ringraziarmi! Sta di fatto che non ero solo, ne in dolce compagnia ma con i miei cugini e persino amici dei miei cugini che, beh sembra ormai scontato dirlo, la ADORAVANO.

Infatti li vedevo contenti nel guardarla, nel ritrovarsela inaspettatamente dietro il nostro ombrellone. Non potevo avvicinarmi, era stata onesta, non mi andava che mi trattasse male, che dicesse a tutti cosa le avevo fatto. Insomma non mi andava di starci assieme, figuriamoci di vederla.
E così la intravedo, a qualche metro da me con i miei cugini, impacciata, diplomatica e affettuosa come solo lei sa fare. Una battuta per tutti e pendono dalle sue labbra. Mi baciava sempre, aveva sempre voglia, io meno. Una volta inventò anche un gioco: ad ogni semaforo rosso ci saremmo dovuti scambiare un bacio e i suoi erano baci talmente appassionati che ti mandavano direttamente in paradiso. Ed ora eccola lì, non posso vederle gli occhi perché ha i suoi Rayban da spiaggia. Pochi minuti ancora e poi si salutano, finalmente. So già cosa mi diranno: ma perché??? e come mai?? ma come?? ma riprova ma risentila…ma i fattacci tuoi Alessio?! Avrei voluto urlare a mio cugino.

E comunque non si scompose, rideva, scherzava, faceva il bagno, entrava e usciva dall’acqua, ci separava qualche metro ma era concentrata su altro. Ovvio, non voleva incrociare il mio sguardo e tanto meno rilevare la mia posizione nemmeno per sbaglio.

Le avevo fatto molto male.

Tornando a casa, Alessio, di poco più grande di me, aveva iniziato a martellarmi con la storia della sua ex con la quale è rimasto in buonissimi rapporti. Mi dice che l’ha trovata in forma e sorridente ma dopotutto aveva degli occhiali da sole ed era circondata da persone che probabilmente le avevano offerto spalle su cui piangere, consigli, belle parole per lei e bruttissime per me. Insomma, morale della favola “mandale un messaggio, siete stati importanti l’uno per l’altra. Mantenete buoni rapporti”; anche mia madre mi riempiva la testa di cose del genere solo che lei sperava in un grandioso ritorno insieme. Lei che sentiva di avere quasi un’altra figlia; quando c’era Chiara e aveva piena fiducia in lei, era persino orgogliosa di lei, delle sue scelte di quello che diceva…

“scusa il disturbo, non mi sono avvicinato perché immaginavo non volessi vedermi, posso chiederti come va?”

Questo era il messaggio che i miei neuroni avevano creato, tipico messaggio da paraculo. Cosa volevo? Boh, non tornare insieme sicuramente, magari solo salvare le apparenze in modo che non avessi sempre tutti contro e dalla sua parte.
Non volevo niente.

Ancora una volta Chiara da segno di capirmi, visualizzò il messaggio mezz’oretta dopo e non mi rispose.
Chiara fu in grado di capirmi, persino quella volta.

----alla prossima---
 
Ciao a tutti!!
Mi rendo conto che nel primo capitolo mi son fatta prendere dalla voglia di pubblicare e…ho dimenticato l’angolo dello scrittore!
Il protagonista è ovviamente un idiota. I suoi pensieri sono sconnessi, fa persino male a leggerli i suoi ragionamenti contorti. Tramite i suoi ricordi e i suoi pensieri possiamo conoscere anche Chiara, l’altra parte della medaglia…
Insomma, che dire…spero vi piaccia la punto da farvi riflettere su quante volte pensieri e scelte sbagliate o giuste possano provocare dolore nell’altro. Non si può giocare con i sentimenti, non si deve. Ma…non si può evitare di stare male per Amore, vero? E allora pensiamoci sopra, chiudete gli occhi e pensate, ricordate senza soffermarvi troppo però e ditemi: la vedete la differenza? Lo sentite quel senso di libertà che prima non c’era?
Fatemi sapere cosa ne pensate e…soprattutto se vorreste leggere anche il punto di vista di Chiara!!
Un meeega abbraccio virtuale, sperando stiate tutti bene in questo periodo così difficile

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: cleofex