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Autore: Spensieratezza    10/04/2020    2 recensioni
Lilian è la classica perla rara, che vive per l'amore e desidera vederlo e donarlo a tutti, ma nessuno sembra amarla e a scuola soprattutto , tutti si impegnano per farla vivere come in un inferno.
Lilian non riesce a capire perchè, lei che vorrebbe solo il bene di tutti, deve essere trattata così male.
Nella vita di Lilian c'è sempre stato qualcosa che non andava, ma non era mai riuscita a capire cosa, come una maledizione che la isolasse dagli altri, che non gli permetteva mai di avere un amico. Tutti la isolavano, sentiva che nessuno la capiva veramente, fin da bambina e anche se riusciva ad avere un amico, era sempre per poco tempo prima che anche quell'amico la lasciasse. Tutti prima o poi la lasciavano, ma forse c'è qualcosa di davvero strano nella sua vita.
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il mio primo giorno di scuola. me lo ricordo come fossi ieri.
Avevo il vizio di svegliarmi prestissimo, anche quando non dovevo andare a scuola.
Mi svegliai alle 7:00, continuavo a giocare a Super Mario, si sveglia mia mamma e mi chiede come mai non sono ancora pronta per andare a scuola.

Mi metto a ridere. Dentro di me SPERAVO che si dimenticassero, ma come avrebbero potuto??
 
Salivo le scale della mia scuola. La mia scuola era suddivisa così: al piano terra c’era la scuola materna, al piano superiore, a cui non eravamo mai saliti, le elementari.

È incredibile pensare a come, quando sei bambino, le cose ti sembrano sempre più intense.
Ai tempi, quell’unica rampa di scale mi sembrava quella di una scalinata di un castello, che chissà cosa nascondeva.

Mia madre mi accompagnava e ricordo che avevamo avuto una brutta litigata nei giorni scorsi, ci eravamo tenuti il muso. Mi promise che non avremmo mai più litigato. Le chiesi di promettere davvero perché anche un’altra volta aveva rotto la promessa.
Lei sembrò scocciata da questo, come se fosse colpa mia.

Sapevo che l’avrebbe rotta anche stavolta ma quando sei piccola, non so perché, ma una promessa infranta non sembra più così terribile.
Sai che la persona con ogni probabilità non la rispetterà, ma il solo fatto che ci proverà, ti sembra splendido.
Forse è vero che è meglio quando sei bambino.
Rimasi un po' delusa, quando arrivai al piano.

Non c’era davvero niente di speciale, ma forse le apparenze ingannavano.
 
Entrammo nella classe e cominciarono ad assegnarci i posti.
Pretendevano di dirci dove dovevamo sederci, mi ricordo che trovai la cosa ingiusta e senza senso. Perchè non potevamo sederci dove volevamo?
Non volevo che mia madre se ne andasse, ma era così che doveva andare, i genitori se ne dovevano andare.

Una ragazzina che era stata sempre con la sua amica si mise a piangere all’idea di venire separata da lei, per mettersi seduta vicino a me.
Mi sforzai di non sembrare offesa.
 
Dovevamo portare tutti i grembiuli. Io li odiavo.

Non so perché li odiavo, ai tempi mi sembrava che non mi facessero sentire libera, un po' come una manica di soldatini tutti uguali.
Ora invece mi piacerebbe tornare a portarli. Sono belle le divise.
Ma ai tempi mi pareva come se ti nascondessero e in un certo senso era così.
E siccome io mi sentivo già invisibile, non era il massimo portare pure il grembiule.

Neanche una settimana dall’inizio della scuola, ma che dico, appena due giorni dopo, ero riuscita a rompere il fiocchetto del grembiule. Non l’avevo fatto apposta, ma è che..con me ha funzionato sempre così, quando una cosa mi provocava disagio o imbarazzo, io..combinavo disastri.
Non l’avevo neanche toccato, ma..si era rotto!
Mia madre aveva scosso la testa, si era un po' arrabbiata ma poi aveva lasciato perdere la questione.

A me dispiaceva, avrei voluto che si rompesse il grembiulino, non il fiocco, che tra l’altro  a me piaceva.
 
Ero ossessionata dalle pareti. Mi chiedevo se fossero tutte così quelle della scuola. Qualcosa mi diceva che non era così.

Erano VERDI, e avevano una consistenza come di ghiaia, ci lasciavo passare sempre le mani. Era una consistenza ruvida, non gentile, eppure ne ero ossessionata. Poi ad un certo punto si interrompeva il verde e c’era solo il bianco normale. il muro normale, senza ghiaia.
Mi fermavo sempre a riflettere e a chiedermi perché avessero sentito il bisogno di separare i due strati. Era inspiegabile. Era come un mistero che non riuscivo a capire.

Le mie giornate a scuola spesso erano fonte di malessere e non so perché, quando tornavo nell’aula, passare le mani sullo strato verde, mi rilassava quasi.
Spesso pensavo a quando non le avrei riviste più, mi sarei scordata quelle pareti, probabilmente.
E invece le ricordo ancora.






















Note dell'autrice: ciao!!! Mi dispiace per il capitolo corto. Davvero. Cercherò di rimediare xd nel frattempo, secondo voi cosa rappresenta per Lily, quel muro verde??
Voglio ringraziare nel frattempo Abby e Team, davvero, non mi aspettavo neanche che questa storia avesse delle rec xd
vi rispondo appena posso <333 
nel prossimo dovremmo già parlare di Lily e di alcune cotte che ha avuto xd

ps ho perso altri 5 etti xd ma il guaio è non riprenderli xd
   
 
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