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Autore: rosy03    11/04/2020    1 recensioni
*Alcune storie partecipano alla Challenge 'Hugs&Kisses' di carlotta.97 sul Forum di EFP*
*Altre storie partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" di Soly Dea sul forum di EFP*
| Raccolta | Flashfic & One Shot |
Racconterò della mirabolante ciurma di Cappello di Paglia e dei suoi stravaganti componenti, seguendo le tracce fornite dalla Challenge in questione: tanti Baci e tanti Abbracci ^^ Momenti fluff, drammatici e comici!
O... in alternativa, utilizzando parole che non hanno un vero e proprio corrispettivo in italiano ^^
P.S. Potrebbe sopraggiungere qualche Law selvatico o, peggio, un utilizzatore a caso del frutto Mera Mera.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Pirati Heart, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro, Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Abbraccio di gruppo




La Polar Tang proseguiva il suo viaggio e da una settimana a quella parte Yuka aveva potuto constatare quanto la ciurma del Chirurgo della Morte fosse tutto fuorché sana di mente. Esempio di tale follia era il fatto che tutti, ma proprio tutti, avessero una vera e propria fissazione per il loro capitano.
Non ai livelli di un maniaco ossessivo complusivo ma quasi.
Penguin l’aveva redarguita quando l’aveva sentita prenderlo in giro riguardo alle sue letture poco serie: trattandosi di fumetti, poi, c’era da aspettarselo che la kunoichi si sarebbe messa a ridere non appena l’aveva visto stringere gli occhi alla comparsa del personaggio più odiato dal dottore.
Ikkaku, poi, aveva raggiunto più volte il punto di non ritorno e c’era voluto uno squadrone per riuscire a calmarla dall’attentare alla vita della povera Yuke che, poverina, la sua unica colpa era quella di venire amata dal capitano di cui sopra.
Amata in tutti i senti possibili e immaginabili e solo Shachi poteva sapere quanto avesse rosicato fuori la porta della cabina del Chirurgo la prima notte che aveva deciso di spiarli. Dopo sette giorni però le due erano diventate stranamente amiche.
Amiche inseparabili e c’era chi vedeva qualcosa di satanico in quel rapporto.
Law non aveva avuto voce in capitolo e al diavolo la gerarchia, quando Yuka era presente sulla Polar Tang, quasi passava in secondo piano se non fosse che lui era.. lui, solo un po’ meno figo perché la kunoichi lo sfanculava ogni volta che ne aveva l’occasione.
Tra parentesi, Yuka faceva parte della ciurma del Cappellaio, l'uomo che aveva ucciso e sotterrato il fascino da pazzoide che Trafalgar Law si era faticosamente costruito, grazie alle sue bravate.
Era questione di tempo. Purtroppo. E all'improvviso quel giornò, disgraziatamente, arrivò.
Era un giorno come un altro, il sole splendeva e i NewsCo volavano distribuendo notizie riguardandi un certo Reverie finito in tragedia. Ma questo, ovviamente, i pirati Heart non poteva di certo saperlo.
Loro erano chiusi in quel fottutto sottomarino da settimane e sapevano per certo che non sarebbero tornati in superficie tanto presto.
Yuka lo ignorava ma si presagiva una giornata di merda.
Si era svegliata di buon umore e aveva dato del filo da torcere a Seiuchi perché pretendeva di preparare dei pancakes quando il cuoco le aveva gridato più e più volte di non mettere piede nella sua cucina.
Subito dopo era andata in obitorio ma di Law nessuna traccia.
Questo è strano.
Adocchiò Bepo ma questo aveva un’aria stanca e la liquidò con un gesto della mano.
Questo è anche più strano.
Yuka decise quindi di andare a chiedere a Ikkaku cosa diavolo stesse succedendo in quel dannato sottomarino ma quest’ultima era scoppiata a piangere prima di poter aprire bocca. I pirati Heart sembravano essere stati colpiti da una violenta e improvvisa depressione e il capitano era come sparito.
La spiegazione a tutto le fu data da quell’anima pia di Jean Bart che senza troppe cerimonie le disse che:
– Oggi è l’anniversario della morte della sua famiglia –
Il disastro.

 
Lei aveva perso molte persone per cui poteva capire come si sentiva.
Aveva perso sua madre, i suoi migliori amici (uno di loro forse anche qualcosa di più all’epoca), la sua umanità... anche se grazie a Rufy l’aveva ritrovata.
Law era chiuso nella sua cabina da dodici ore e nessuno aveva il coraggio di andarlo a chiamare per il pranzo. Jugon aveva provato a dire che, forse, gli avvenimenti di Dressrosa gli avevano fatto tornare alla mente ricordi troppo dolorosi. Per cui l’anniversario di quel fatidico giorno gli era caduto addosso come un macigno.
Law era una persona estremamente orgogliosa e cinica ma nonostante questo era sempre riuscito a condividere con i suoi compagni gioie e dolori, come non faceva con nessun altro. Quella volta però sembrava diverso.
Mentre Ikkaku e Seiuchi si prodigavano in cucina, Shachi provò a bussare alla porta del capitano. Gli altri pirati attendevano il verdetto poco dietro di lui.
– Ehi, Law, il pranzo è pronto –
Nessuna risposta. O per lo meno per i primi due minuti, perché subito dopo la porta si aprì rivelando la figura slanciata di Trafalgar Law.
Gli occhi contornati di nero, segno che non aveva dormito neanche un’ora quella notte; il viso pallido e le labbra secche; i capelli scompigliati; addosso aveva una maglietta sgualcita e un paio di pantaloni; non portava le scarpe o il suo amato capello.
Penguin fu il primo a fare un passo in avanti, ma dovette fermarsi quando il suo capitano cominciò a parlare – Scusate, ragazzi, vi sto facendo preoccupare –
Yuka posò gli occhi sul suo viso, sulle sue mani che stringevano lo stipite della porta.
I pirati Heart sussultarono a quelle parole. Loro adoravano il Chirurgo, nonostante qualche volta si esibisse in stronzate degne del più grande folle in circolazione, rimaneva sempre il loro cocciuto e austero capitano.
Un uomo freddo all’apparenza ma che con la sua ciurma era tutto tranne che quello.
– Non ti devi scusare, captain – disse Kurione.
Shiachi intervenne a dargli man forte facendo sì con la testa – Se possiamo fare qualcosa, qualsiasi cosa, per aiutarti non esitare a dircelo –
– O se vuoi parlare – continuò Azarashi.
– Se hai bisogno di sentire delle cacchiate io e Kurione siamo sempre disponibili, lo sai – disse Jugon guadagnandosi un’occhiataccia dal suddetto, al quale rispose con un alzata di spalle.
Trafalgar Law esibì un mesto sorriso di gratitudine.
Ma no, non aveva bisogno di parlare, né di sfogarsi, né di qualsiasi altra stupidaggine.
No. E i primi ad averlo capito furono proprio Shachi e Penguin che, senza preavviso, si gettarono addosso al povero capitano e lo strinsero in un abbraccio spacca ossa al quale si aggiunsero prontamente anche Bepo e tutti i componenti della ciurma presenti nel corridoio.
Yuka si morse un labbro e sorrise teneramente dinanzi a quella scena.
Vide Law appoggiare delicatamente il mento sulla spalla del suo orso preferito e ignorare il senso di claustrofobia derivato da quell’abbraccio soffocante.
Ben diciotto persone gli si erano abbarbicate addosso.
– Ehi, ma... che succede?! Capitano? –
– Oh mio Dio! –
Seichu e Ikkaku, di ritorno dalla cucina, sgranarono gli occhi e subito dopo si lanciarono addosso a quell’agglomerato umano che ormai aveva bloccato intasato il corridoio.
Era fortunato, Law. Fortunato ad avere una ciurma che l’amava e l’avrebbe sempre amato incondizionatamente.
Pazzi, sì. Ma del loro capitano.











# Questa è un po' strana. Si apre come un mini racconto comico e termina come una sorta di fluff rivisitato...!
Che ne pensate di Law e della sua ciurma? Io li adoro ^^
Yuka, ovviamente, è un mio OC. Tempo fa scrissi una raccolta di FlashFic su loro due (Law e Yuka) dai temi più disparati: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3858625&i=1

Felici feste pasquali ^^

rosy
  
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