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Autore: FalbaLove    13/04/2020    1 recensioni
Due piccoli occhi grigi,contornati da rughe,fissarono per l'ennesima volta una foto incorniciata malamente e con gli angoli leggermente ingialliti;un sorriso amaro comparve sul suo volto di fronte a quelle tre piccole bambine che,ignare,dormivano beate. All'improvviso il suo cuore ebbe un sussulto mentre prepotentemente si apriva la porta del suo ufficio:con rapidità la donna ripose la cornice in un cassetto spostano il suo sguardo sulla figura che comparve dinanzi a lei.
-Preside Griffin, a cosa devo l'onore?-
-Sapevamo tutte e due che sarebbe giunto questo giorno-commentò inflessibile l'altra. Faraganda si sistemò gli occhiali sospirando:si alzò con estrema calma raggiungendo l'enorme vetrata del suo ufficio.
-Ci pensi ancora? Nel senso se abbiamo fatto la scelta...-
-Giusta?-Faragonda abbassò lo sguardo.
-Forse siamo state stupide a basarci su una profezia-
-O forse no-conclusse la Preside di Alfea.
-Non lo sapremo mai-Faragonda sorrise di fronte alla risposta sconsolata dell'amica.
-Io invece,Preside Griffin,penso che lo scopriremo presto
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom, Faragonda, Flora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Bloom si fermò all’istante osservando come i raggi del sole penetrassero quasi magicamente in quel fitto bosco: sorrise sincera osservando come tutta la natura su quel mondo risplendesse di luce e vita. Una improvvisa spallata la strappò sgarbatamente  da queste sue considerazione.
-Scusa- disse divertito Nex pochi passi davanti a lei. Bloom strinse con forza i pugni fulminandolo con lo sguardo,ma lo sguardo di Helia la fece desistere da qualsiasi gesto inconsulto.
-Nex sei sicuro che questa sia la strada giusta?-la precedette l’ex specialista asciugandosi il sudore della fronte. Nex incurvò le labbra.
-Te l’ho detto,bisogna seguire i funghi-specificò  indicando come ordinatamente fossero disposti quei funghi dai variopinti colori. La rossa si limitò ad alzare un sopracciglio decisamente poco convinta visto che era da almeno mezz’ora che seguivano quelle tracce. Nex parve accorgersene e una espressione corrucciata prese posto sul suo viso prima di rimettersi nuovamente in cammino.
-Fidatevi di me, questa è la strada giusta- esclamò non nascondendo l’irritazione  nel suo tono: Bloom lo osservò aumentare il passo e superare agilmente le varie radici che stavano sempre più rendendo impossibile quel sentiero.
-Tu ti fidi?- domandò facendo attenzione a non parlare troppo forte. Helia sospirò stanco alzando la spalle e incurvando le labbra.
-Non abbiamo altra scelta- ma non poté aggiungere altro che un grido sorprese entrambi. Si guardarono intorno notando che effettivamente il loro amico era scomparso,ma prima che potessero temere il peggio un altro urlo di gioia fece accorrere i due.
-Lo sapevo che avevo ragione! E voi che dubitavate di me- iniziò a urlare Nex indicando come poco lontano ci fosse una piccola casa anch’essa a forma di fungo. Bloom pensò che se non fosse stato per le grandi dimensione l’avrebbe facilmente scambiata per un vero e proprio fungo. Helia indugiò con lo sguardo analizzando attentamente quel nuovo paesaggio.
-Mi sa che hai proprio ragione Nex,questo posto non mi è nuovo- e un ennesimo sorriso soddisfatto si dipinse sul giovane cosa che irritò la terrestre.
-Dovresti chiedermi scusa- la interrogò lui dandole una leggera gomitata: Bloom fissò per un secondo quei capelli blu così strani e scompigliati.
-E per cosa?- Nex sembrò non gradire quella domanda e iniziò a far vagare senza sosta le mani intorno a sé.
-Per aver dubitato di me- ridacchiò.
-Ma se anche tu ad un certo punto non credevi che stessimo seguendo la strada giusta-
-Ma cosa centra? Alla fine alla nostra destinazione finale ci sei arrivata-
-Ragazzi la potete smettere di litigare come due bambini?- dovette intervenire Helia che nel frattempo si era avvicinato alla porta di ingresso.
-Ma è tutta colpa sua!-esclamarono in contemporanea i due accorgendosi immediatamente del fatto: Bloom fulminò con lo sguardo Nex mentre quello si limitò a sorrise soddisfatto.
-Sei un bambino-sospirò la rossa passando affianco al paladino e dirigendosi verso l’amico. Delicatamente il pittore a quel punto si accinse a bussare sulla porta,ma non ricevette alcuna risposta. Confuso provò nuovamente,ma la casa sembrava completamente deserta.
-Mi sembra chiaro che non ci sia nessuno in casa- azzardò Nex appoggiandosi con la schiena a uno dei tanti alberi.
-Le probabilità sono due: o si è trasferito in un’altra catapecchia come questa o è morto- aggiunse ridendo da solo per questa frase.
-Ragazzo mi dispiace deluderti,ma non è ancora giunta la mia ora- una voce roca,ma allo stesso tempo divertita sorprese i  tre: a poco distanza dal paladino vi era un vecchio minuto che nella mano destra teneva un piccolo cestino completamente pieno di funghi da tutti i colori. Quei pigmenti brillarono negli occhi celesti di Bloom. Nex balbettò qualcosa imbarazzato mentre il vecchio si avvicinò, a fatica, sempre di più verso i tre.
-Helia è un piacere rivederti dopo tutto questo tempo-confessò il vecchio riacquistando una certa allegria nel suo tono e stringendo vigorosamente la mano all’ex-specialista.
-Mentre voi due dovete essere Nex e Bloom- i due però lo guardarono confusi corrugando la fronte cosa che sembrò ancora più divertire lo sconosciuto.
-Le piante mi hanno sussurrato i vostri nomi, hanno ascoltato per tutto il tempo i vostri litigi e ne sono rimaste particolarmente divertite- e si lasciò andare a una fragorosa risata che riecheggiò per tutto il bosco.
-Hanno detto che siete molto divertenti e non vedevo l’ora di conoscerti. Il mio nome è Gargantua- continuò.
-Gargantua?- ripeté Bloom  trovò estremamente buffo quel nome e decisamente azzeccato per quel vecchio arzillo.
-Immagino che per una terrestre questo sia un nome alquanto inusuale- disse entrando nella sua abitazione.
-Gli alberi sono molto pettegoli,non ve l’avevo detto?-continuò divertito percependo la confusione in Bloom per quelle informazioni così personali.  Zoppicando il vecchio si diresse verso il piccolo tavolino intagliato posandoci sopra il cestino.
-Scusate per il disordine,ma è decisamente da tanto che non ricevo ospiti- e con un rapido movimenti di mani tutto si sistemò al suo posto rendendo quella piccola sala accogliente e ordinata. Bloom,non ancora abituata alla magia, fece un balzo all’indietro sorpresa cosa che divertì estremamente il vecchio che rise di gusto.
-Allora ragazzi miei cos’è che vi ha spinti fino a questo povero vecchio?-domandò Gargatua riempiendo un grosso pentolone d’acqua che successivamente mise sul fuoco scoppiettante.
-Pensavamo che tu ci avresti potuto aiutare a trovare un lago- il vecchio annuì debolmente socchiudendo gli occhi.
-Il lago di Roccaluce- ci tenne a precisare la rossa. Gargantua si grattò pensante il capo e corrucciando prepotentemente la fronte.
-Purtroppo ciò che cercate si trova lontano da qui-
-Quindi lei conosce dove si trova?-lo interruppe Bloom speranzosa e lasciando sfuggire un piccolo sorriso.
-Naturale ragazza mia, in prossimità di quel lago vive  la Lanusia, un bellissimo fiore azzurro come i tuoi occhi. Ho passato interi mesi a studiarla per via delle sue grandi proprietà- disse sbattendo le mani e i funghi appena raccolti ordinatamente finirono dentro al pentolone.
-Si può sapere dove si trova?- domandò sgarbatamente Nex incrociando le braccia e irritato dal comportamento così ambiguo del vecchio. Quello però mantenne il suo perenne sorriso che irritò maggiormente il paladino.
-Si trova a Magix, al centro del cratere della Dimensione magica- all’udire quelle parole il viso di Helia si fece contratto.
-Vicino alle scuole di Fonterossa,Alfea e Torrenuvola- ci tenne a precisare il giovane leggermente turbato da quella notizia a differenza della sua amica che invece si illuminò: la verità era che moriva di curiosità per quella scuola di fate che Helia aveva solo accennato nei suoi discorsi.
-Grazie Gargatua per questa informazione- lo ringraziò Bloom sfoderando il suo sorriso più sincero. Il vecchio la guardò compiaciuto
-Forza ora sedetevi: non c’è niente di meglio che una zuppa di funghi appena raccolti-


 
 
I passi della Preside Griffin risuonarono incessanti per i corridoi oscuri e bui di Torrenuvola: i pensieri della strega erano ingarbugliati e privi di senso. Digrignò i denti non riuscendo ancora a capacitarsi che tutto questo non fosse solo un terribile incubo. Senza pensarci il suo sguardo ricadde sull’anulare della mano destra dove aveva un piccolo anello d’oro che oramai non si toglieva da decenni.
Come aveva potuto permettere a quelle due mocciose di ridurla così? Di sconfiggerla con così tanta facilità? Un sorriso amaro si dipinse sul suo pallido viso: doveva ricordarsi di non sottovalutare i poteri di Valtor.
I suoi passi si fecero più frettolosi mentre una lunga chioma color pesca si impossessò della sua mente,ma la strega fu più brava a sotterrare tutto sul nascere. Non doveva e non poteva lasciarsi sopraffare da vecchi sentimentalismi, non ora che Faragonda l’aveva avvisa che Valtor era riuscito ad impossessarsi della Gemma. Un’espressione divertita comparì sul suo volto pentendosi di non aver potuto assistere al momento in cui lui si era accorto che nonostante tutto si trattava di un oggetto inutile nelle sue mani. Purtroppo sapevo d’altro canto che prima o poi si sarebbe vendicato, dopotutto lui era da sempre un tipo vendicativo. Con tutta se stessa d’altro canto pregava che l’uomo non avesse ancora rivelato la verità a Darcy e Stormy: era stata una sciocca ad ignorarle e forse celare ulteriormente la verità era stata una scelta ancor più peggiore. La Griffin conosceva perfettamente Valtor e ancora più perfettamente sapeva che era un mago nel manipolare le menti e Darcy e  Stormy erano due burattine perfette.
Ma lei sarebbe stata capace, dopo tutto questo tempo, di rivederlo e combatterlo nuovamente? Sospirò resasi conto che era passato così tanto tempo. All’improvviso la scuola di Torrenuvola si mise a tremare pericolosamente e la donna si dovette appoggiare a un muro per non cadere: Torrenuvola non era un semplice collegio, era  un vero proprio essere vivente e in quel momento la preside percepì chiaramente che stava per succedere qualcosa. Senza porsi ulteriori domande iniziò a correre più velocemente possibile verso l’anfiteatro di Torrenuvola dove la scuola stava implorando il suo aiuto,ma quando arrivò si sentì gelare il sangue. Le sue allieve erano tutte completamente svenute a terra mentre le loro membra sembravano esser impossessate da una strana magia nera. Solo i suoi colleghi stavano combattendo stremanti tre figure sconosciute e potenti,ma quando i suoi occhi incontrarono uno sguardo oscuro e potente la strega si rimangiò questo suo ultimo pensiero.
-Non è possibile- sibilò a fior la donna mentre un sorriso soddisfatto si dipinse sul volto dell’uomo che toccò terra.
-Griffin è sempre un piacere rivederti- sospirò Valtor leccandosi le labbra mentre la battaglia continuava  incessante intorno a loro.
-Non sei cambiata affatto- aggiunse mentre la strega si sentiva immobilizzata. I suoi occhi veloci scivolarono totalmente sulla sua figura: il tempo per lui sembrava non esser passato e pareva che si fosse solo accanito su di lei. Però lui ora era lì ,davanti a lei, dopo tutto quel tempo e quelle lacrime e la cosa sembrava divertirlo.
-Tu dovresti essere morto-
-Io dovevo essere tante cose ricordi? O gli anni ti hanno fatto dimenticare di me?- domandò passandosi una mano tra i capelli color pesca.
-Ma non sono qui per una visita di piacere o per ricordarci dei vecchi tempi : io voglio te- e senza preavviso dalle sue mani generò un potente fascio di magia nera che colpì in pieno la strega. Griffin non ebbe alcun modo di difendersi e venne pesantemente scaraventata contro un muro.
-Non pensavo che ti avrei trovata così impreparata,non dopo lo scherzetto che tu e la tua amichetta mi avete tirato- la rabbia cresceva sempre di più nella sua voce tradendo il viso calmo e rilassato. La donna non rispose,ma dolorante provò a rialzarsi con successo.
-Avrei voluto esserci quando hai scoperto che la Gemma nelle tue mani ora è inutilizzabile- mormorò sapendo perfettamente come avrebbe reagito l’uomo: e infatti con un urlo di stizza Valtor scaraventò nuovamente la sua magia sulla Preside che però non si fece ritrovare nuovamente impreparata.
-Non sono riuscita ad ucciderti una volta, ma questa volta però non mi lascerò scappare questo onore- urlò la Preside generando  delle enormi sfere viola che senza esitazione scagliò contro il nemico. Un fumo viola e tossico circondò Valtor mentre un sorriso soddisfatto si dipinse sul suo volto.
-Non provare ad utilizzare la tua magia contro di me,Griffin!- la figura dello stregone riprese pian piano nitidezza e con uno schiocco di dita il mago fece sparire le sfere della donna. Griffin indietreggiò rabbrividendo: era senza dubbio diventato molto più forte.
-Questa è la mia scuola Valtor, vattene!-
-Ma io non voglio la tua stupida scuola, io voglio te- e con un potente urlò Valtor scagliò nuovamente un raggio di energia contro la Preside che impotente si accasciò a terra. Il suo corpo però non subì alcun colpo a differenza di un gran tonfo che udì a poca distanza da lei.
-Elditrude? Zarathuta?- mormorò la donna osservando le due professore che stremate si erano contrapposte tra lei e il nemico.
-Preside Griffin lei deve mettersi in salvo, ci penseremo noi a Valtor- disse la prima concentrando tutti i suoi poteri in un guscio magico che vibrò di fronte all’ennesimo attacco di Valtor.
-Ma io non posso lasciarvi- sospirò la donna oramai priva di forze.
-Lo sa bene anche lei che ora la priorità è impedire a Valtor di usare la Gemma- disse Zarathuta aiutandola a rialzarsi.
-Ci penseremo noi a tenerlo occupato, ma faccia in fretta, non penso di riuscire a resistere ancora per molto- confessò Elditrude mentre le energie stavano sempre più abbandonando le sue membra: Griffin la osservò accasciarsi mentre oramai il guscio di energia si fece sempre più debole.
-Tornerò- concluse la Preside rivolgendo un ultimo sguardo prima di teletrasportarsi.  Valtor osservò impotente la donna scomparire da davanti ai suoi occhi.
-No!- urlò disperato scagliando un potente incantesimo contro la barriera energetica: le due professoresse caddero stremate a terra mentre anche l’ultimo lembo della Griffin sparì.
-Non ti permetto di scappare ancora da me!-urlò con ancora più forza Valtor mentre Torrenuvola iniziò lentamente e inesorabilmente a crollare su se stessa.


 
 
Flora non riuscì a trattenere un sorriso lasciandosi cullare dalla incerta brezza: i suoi capelli volteggiarono liberi mentre una miriade di petali accarezzarono dolcemente il viso ambrato della fata. Le sue membra riacquistarono all’istante una forza che da giorni pareva averla abbandonata.
-Linphea è veramente un pianeta stupendo- sospirò incantata Musa che purtroppo durante la sua breve vita non era riuscita ancora a visitare molti pianeti. I suoi occhi blu come la notte vagarono per alcuni secondi tutti intorno attirati dalla flora e dalla fauna: Saladin sorrise divertito facendo attenzione a dove metteva i piedi. Flora li seguì a ruota superando agilmente una spessa radice.
-Quindi il suo amico si trova nel bosco oscuro?-domandò curiosa la fata cercando di raggiungere il Preside. Casa sua non era molto lontana da lì e la fata aveva trascorso molto tempo in quella foresta che possedeva un nominativo che non gli si addiceva: purtroppo il bosco era davvero grande e la mora non riusciva a ricordare neanche uno di quei sentieri.
-Dobbiamo seguire i funghi-specificò il vecchio indicando quella che sembrava una scia: funghi di tutte le dimensioni e di tutti i colori parevano guidare i tre visitatori.
 Flora osservò attentamente come quei funghi comparivano al loro passaggio. Sembrava fossero lì proprio per loro e che li stessero guidando verso un luogo ben preciso.
-Ma come mai questo bosco è chiamato così? – domandò Musa arricciando il naso e appoggiandosi ad un albero per riprendere fiato: nonostante la veneranda età del preside di Fonterossa la fata faceva davvero molta fatica a stargli dietro. Appoggiò delicatamente la testa sulla corteccia socchiudendo gli occhi e cercando di riacquistare ossigeno. Linphea era un posto così diverso dal suo mondo e per un secondo si beò della dolce melodia che animali e piante parevano emanare.
-Comunque quando si fa una domanda sarebbe carino ricevere una risposta Flora- bofonchiò piccante aprendo per un secondo un occhio: purtroppo le figure dei suoi compagni parvero come scomparse.
-Flora?-chiamò iniziando ad indagare con lo sguardo tutto intorno. Alberi dai grandi tronchi e piante di un verde brillante parvero esser diventati i suoi unici interlocutori. Musa si accigliò sbuffando sonoramente: si era persa. Cercando di non perdere la calma la fata si guardò meglio intorno cercando di avvistare una lunga chioma mora.
-Bene mi sono persa- sospirò grattandosi nervosamente la testa e ricomponendo i buffi codini sopra la sua testa. Possibile che riuscisse sempre a cacciarsi nei guai? I suoi occhi,persa la speranza di trovare Saladin e Flora, si alzarono verso il cielo: le foglie e i rami erano talmente tanto fitti che sarebbe stato inutile volare per individuare i due.
-Questo posto non mi piace- confessò a se stessa mentre il luogo attorno a lei parve perdere all’istante il suo fascino mentre una forte insicurezza si impossessò del suo cuore. All’improvviso uno strano rumore attirò la fata dalla pelle color porcellana: a pochi passi lontano da lei un cespuglio pareva muoversi indispettito. Confusa Musa aggrottò la fronte,ma il rumore si fece sempre più incessante.
-Spero che questo posto non sia infestato dagli orsi- mugugnò sbattendo la schiena contro un albero: all’udire quel rumore forte uno scoiattolo saltò fuori dal cespuglio correndo via indispettito. Un grosso senso di sollievo parve riprendere nuovamente possesso all’interno del corpo della giovane.
-Mi sto solo facendo suggestionare, non possono esserci orsi qui- si tranquillizzò ridendo divertita e riprendendo la camminata: non sapeva dove andare,ma in cuor suo sperava che prima o poi Flora si sarebbe accorta della sua sparizione ritornando indietro per cercarla.
-Speriamo solo che io non stia tornando indietro- sospirò avendo oramai perso il senso dell’orientamento,ma la fata non poté fare alcun altra conversazione che notò chiaramente un cespuglio enorme iniziare a muoversi sempre con più insistenza.
-Sarà un altro scoiattolo-pensò,ma le parve immediatamente evidente che si trattava  sicuramente di una creatura più grande. Deglutì a fatica mentre le sue mani iniziarono a sudare sempre di più: indietreggiò pensando se fosse necessario trasformarsi.
Però quello che comparve davanti allo sguardo di Musa fece assumere un'espressione corrucciata alla ragazza: anziché un folto pelo marrone davanti a lei apparve un chioma blu e ribelle. Il ragazzo, decisamente rapito nei suoi pensieri, si stupì quanto lei.
-Non sapevo che questo bosco nascondesse ragazze così belle- disse divertito inarcando un sopracciglio e non mostrando alcun imbarazzo per la sconosciuta. Musa lo guardò confusa e alzando gli occhi al cielo:non solo si era persa,ma a quanto pare aveva appena incontrato un'altro sbruffone.
- Cos'è ti hanno mangiato la lingua?-continuò lui imperterrito sogghignando. Musa inspirò cercando di mantenere la calma di fronte allo sconosciuto che le ricordava tremendamente Riven.
Senza proferire parola riprese il suo cammino ovviamente senza avere la minima idea di dove andare: nella sua mente sperava solo che quel ragazzo non la seguisse e anche il pensiero di ritrovare Flora era passato in secondo piano.
Lo sconosciuto però non la seguì fisicamente,ma si limitò a pedinarla con lo sguardo divertito e irriverente. Musa provò a seguire un sentiero,ma tutto intorno a lei era così simile che iniziò a ipotizzare di star rifacendo il percorso dell'andata.
-Immagino che tu ti sia persa- sogghignò il ragazzo divertito dalla sua esitazione.
-No, affatto-mentì lei fermandosi ed osservando un albero dalle strane foglie rosse.
-Lo sapevo che non eri del luogo,ragazze così belle a Linphea non c'è ne sono - disse lui avvicinandosi a lei: le girò per un paio di volte intorno come se lei fosse la sua preda. Poi senza aggiungere altro si appoggiò al tronco dell'albero mentre i suoi capelli blu iniziarono a risplendere colpiti dai raggi del sole.
-Noto invece che di sbruffoni ne è pieno- sospirò lei sfidandolo con lo sguardo e questo parve ancora di più divertire lo sconosciuto che rise di gusto.
-Sei un bel peperino- commentò,ma la loro discussione venne interrotta da un'altra figura che trafelata si avvicinò a loro.
-Nex lasciala in pace- disse infuriata la nuova ragazza: Musa corrucciò la fronte osservando la folta chioma indomabile della nuova sconosciuta. Quella appena incrociò il suo sguardo parve perdere la sua espressione infastidita e si lasciò andare a un sorriso.
-Spero non ti abbia dato troppo fastidio- commentò riprendendo con lo sguardo quello che doveva essere il suo amico: Nex alzò le spalle con aria innocente.
-Facevamo solo due chiacchiere-
-Forza muoviti dobbiamo andare,Helia ci sta aspettando- continuò quella guardando Nex con disapprovazione. Musa osservò divertita la scena capendo che non fosse l'unica a cui la strafottenza del ragazzo non andava giù.
-È stato bello conoscerti principessa- disse lui ignorando completamente le parole della rossa.
-Io non sono una principessa- tagliò corto Musa scuotendo energeticamente i suoi codini blu.
-Scusalo,  è un idiota- provò a intervenire la sconosciuta e Nex la guardò con ripicca non contento di quel epiteto. Musa si lasciò andare a una fragorosa risata trovando estremamente divertente la ragazza.
-Ci siamo per caso già viste?- domandò la sconosciuta arricciando il naso: i suoi occhi cerulei si soffermarono con insistenza sul volto della Fata di Melody come cercasse di identificarla.
-Nah non penso- disse Musa convinta che una chioma come quella della ragazza era difficile da dimenticare. Un debole sorriso si dipinse sulla rossa che annuì
-Hai ragione, è impossibile- commentò estremamente convinta tanto che Musa rimase decisamente sorpresa.
-Bloom,Nex!- una voce calma attirò all'istante i due ragazzi mentre uno stormo di strani uccelli si alzò in volo evidentemente disturbato dalle urla.
-Noi ora dobbiamo andare, ma è stato un piacere conoscerti- concluse la ragazza prendendo per un braccio l'amico e trascinandolo: Nex per tutta risposta non fece resistenza,ma le regalò un ultimo occhiolino prima di scomparire tra la vegetazione. Musa osservò divertita tutta quella scena incrociando le braccia al petto: quella Bloom le era estremamente simpatica. D'improvviso però una scintilla disturbo i suoi pensieri. Le era completamente passato di mente che lei si era persa in mezzo a tutta quella natura.
-Dannazione!- esclamò riacquistando un volto corrucciato e infastidito. Improvvisamente i suoi occhi blu però parvero notare qualcosa di interessante sul terreno e la fata si accucciò a terra. Dei funghi dai vibranti colori parevano indicarle un percorso secondario da seguire. La fata corrucciò la fronte assolutamente convinta che prima questi strani funghi non ci fossero e ne estremamente certa. Oramai priva di energie per porsi altre domande si incamminò: dopotutto era meglio un orso che un Nex.
 
 
Brandon si asciugò la fronte grondante di sudore mantenendo una camminata costante per i corridoi di Fonterossa: doveva ammettere con se stesso che gli allenamenti con Codatorta erano estremamente pesanti, niente a che vedere con quelli ad Eraklyon. Sospirò non vedendo l'ora di rifugiarsi nella sua stanza dove ad aspettarlo vi era sicuramente una doccia calda e rilassante. Guardò di sfuggita il cellulare che aveva abbandonato in una tasca del mantello: Timmy lo aveva avvisato tramite un breve messaggio che dopo l'allenamento con Codatorta si sarebbe diretto ad Alfea per andare a trovare Tecna. Una risata divertita fu impossibile da trattenere allo specialista non riuscendo ancora a capacitarsi Timmy con Tecna. Le missioni in cui erano stati coinvolti gli specialisti con quelle quattro  fate erano state abbastanza per creare un rapporto di amicizia: Tecna però era da sempre la più enigmatica delle quattro e quella con cui il moro aveva fatto più fatica ad approcciarsi. Era fredda come un ghiacciolo,ma non fredda come Musa che cercava solo di nascondere il suo vero carattere: il moro se non sapesse con certezza che si trattasse di una fata l'avrebbe facilmente scambiata per un robot. Sogghignò cercando di non pensare a cosa potevano discutere o fare quei due da soli e per un attimo si pentì anche solo di esserselo domandato. La verità era che non vedeva l'ora di partecipare ad altre missioni nonostante conoscesse perfettamente il potere del loro nemico. Brandon aveva sempre desiderato diventare un eroe per distaccarsi dall’appellativo di scudiere del principe di Eraklyon.
E poi, sospirò,non vedeva l'ora di rivederla.
Scosse la testa con decisione capendo perfettamente a chi il suo cervello alludesse: non vedeva l'ora di rivedere tutte e quattro le fate ovviamente. Si morse un labbro con decisione cercando di percorrere più velocemente possibile i pochi metri che il corridoio divideva lui dalla sua stanza.
Era vero quello che aveva pensato? All'inizio la principessa di Solaria le era parsa una facile scopata, come tante altre sarebbero venute dopo di lei,eppure aveva scoperto che tra tutte era la più fragile. Dentro di lui si sentiva quasi onorato di essere uno dei pochi a cui la bella bionda aveva mostrato la sua vera essenza e a cui aveva confessato il suo vero amore: già perché  Stella amava Flora. Lo leggeva nei suoi occhi che la fata della Natura era molto importante per lei,ma la cosa che più gli faceva paura era sapere perfettamente che la Principessa sarebbe uscita scottata da tutta quella storia. E lui come ne sarebbe uscito? Corrucciò la fronte non capendo il senso di quella domanda o forse non volendolo capire. Lui non era innamorato di nessuna di loro o così gli piaceva credete. All'improvviso si fermò di scatto: davanti alla porta della sua stanza vi era una figura alta e formosa  e più il giovane si avvicinava più la trovò decisamente familiare. Quella, uditi i suoi passi, si voltò verso di lui mentre i suoi occhi neri come la pece parvero infiammarsi.
-Si può sapere dove eri?- urlò inviperita lasciando che i suoi capelli azzurri si sciogliessero da una coda improvvisata. Brandon non parve capire immediatamente a cosa quella fata  alludesse, ma poi uno strano presentimento rese tutto più chiaro.
-Alessia che piacere vederti- sospirò indietreggiando di qualche passo mentre quella parve accendersi ancora di più.
-Avrei detto lo stesso se ti fossi presentato al nostro appuntamento- strillò e Brandon deglutì nervoso.
-Ti prego abbassa la voce, non vorrei che gli altri ci sentissero- borbottò, ma questo alterò ancora di più la ragazza.
-Non me ne frega niente degli altri Brandon! Non è la prima volta che mi dai buca,ma sono stata stupida io a darti una  seconda possibilità- tuonò avvicinandosi minacciosamente verso di lui: lo specialista però si trovò con le spalle bloccate al muro. Rumori di porte che si aprirono accompagnarono la marcia furiosa della fata.
-Sei solo uno stronzo e un villano!- e prima che lo specialista potesse ribattere un sonoro schiaffo rallegrò tutti gli spettatori.
- E non provare a scrivermi mai più- concluse Alessia allontanatosi furente. A Brandon non rimase che boccheggiare mentre tutti gli altri specialisti si lasciarono andare a una fragorosa risata. Una faccia amica e divertita però catturò la sua attenzione: Sky si avvicinò a lui scuotendo la testa e non riuscendo a trattenere una risata.
-Come è possibile che il grande conquistatore Brandon si lasci sfuggire una così bella preda?- lo incalzò asciugandosi con un asciugamano i capelli fradici. Brandon gli fece uno smorfia non riuscendo a capire cosa ci fosse di così divertente.
-In vita mia non ho mai assistito a un scena del genere,ma vedo che non sono l'unico a notare che in questi ultimi giorni hai la testa tra le nuvole- continuò riacquistando la sua solita calma e regalità.
-Non è vero- provò a giustificarsi l'altro fulminando con lo sguardo i ragazzi che ridevano ancora sulla soglia delle loro stanze.
-Andiamo ragazzi, lo spettacolo è finito- disse Sky seguendo il suo migliore amico che si rifugiò nella loro stanza. Brandon senza proferire parola si buttò sul letto lasciando cadere la sua testa sul soffice cuscino decisamente esausto. Il Principe lo fissò per un paio di secondi mantenendo un sopracciglio alzato
-Che c'è?- domandò Brandon aprendo solo per un secondo un occhio e notando la curiosità sul volto del suo amico.
-C'entra per caso una ragazza?- provò a dire mantenendo un certo disinteresse: sapeva perfettamente che troppa curiosità non l'avrebbe portato da nessuna parte.
-No- tagliò corto l'altro. Sky però si lasciò andare a un sorriso divertito.
-È per caso una tra Tecna,Musa,Flora e Stella?-ipotizzò stendendo l'asciugamano zuppo usato poco prima. A quella domanda i muscoli del ragazzo si irrigidirono.
-La vuoi smettere?- tuonò lasciando un cuscino che il ragazzo però seppe evitare abilmente .
-Troppo lento- lo derise raccogliendolo da terra. Qualcosa però turbò la loro discussione.
-Riven?- esclamò Sky notando la chioma fucsia fare capolinea da dietro la porta. Brandon sbuffò sonoramente rifugiandosi nuovamente tra i cuscini.
-Se sei qui per dirmi che mi sono lasciato una bellissima ragazza, ti avverto già che non è il momento- mugugnò,ma lo sguardo leggermente allarmato di Riven incupì il Principe.
-Non so di cosa tu stia parlando sbruffone,ma Codatorta ci ha urgentemente chiamato nel suo ufficio. Ci sono problemi ad Alfea-
 
 
Faragonda percorse con velocità gli ultimi metri prima di essere accolta nel grande cortile di Alfea: inspirò a pieni polmoni quell'aria fresca pomeridiana come se fino a pochi secondi prima fosse rimasta in apnea. Il suo viso rimase però tirato lasciando trapelare i mille pensieri che galleggiavano nella mente dea Preside: rivedere Aisha era stato un grande colpo per lei a cui forse non era ancora pronta. Quella ragazza era stata un tassello fondamentale nella sopravvivenza della Dimensione Magica e ora nuovamente era stata chiamata in causa per aiutare. Deglutì a fatica ricordandosi quella Principessa quando era ancora solo una bambina paffutella,oramai troppo tempo addietro.
Un chiacchiericcio annoiato sembrò però risvegliare la fata dai suoi pensieri: diversi gruppetti di allieve si riversarono in cortile segno che le lezioni,almeno per quel giorno, erano finite. La donna sorrise notando i loro sguardi stanchi, ma decisi: erano ancora così acerbe che la donna non riuscì a chiedersi tra quanto tempo avrebbero perso la loro ingenuità. In cuor suo sperava mai. Quelle ragazzine davanti a lei con capelli a volte con colori improponibili e abiti dalla dubbia fattura sarebbero state il futuro di Magix ed era un suo obbligo garantire loro il migliore futuro al mondo. Valtor doveva essere sconfitto a tutti i costi, questo non avrebbe mai dovuto dimenticarlo. Un guizzo disturbò nuovamente i pensieri della Direttrice: Faragonda si guardò intorno sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. Era da decisamente troppo tempo che non vedeva più Saladin e questo non era di certi da lui. Alzò le spalle rispondendosi che probabilmente si trovava nella serra e senza pensarci troppo si avviò. Il suo cammino però fu decisamente breve visto che un profondo urlo accompagnato da schiamazzi attirò la donna. Senza sapere il punto d'origine si guardò intorno notando un gruppo di ragazzine raccolto vicino al cancello: un orribile presentimento la fece rabbrividire. Prima che potesse raggiungere quelle allieve a lei si affiancarono Stella,Tecna e Timmy, evidentemente accorsi anche loro dopo aver sentito l'urlo .
-Preside cosa è successo?- le domandò Stella cercando di mantenere il suo passo trafelato.
-Non lo so- tagliò corto cercando di farsi spazio tra le allieve
-Permesso ragazze,fatemi passare- sospirò la Direttrice facendosi spazio tra tutte quelle figure e tra tutti quei mormorii: quando però il suo sguardo individuò l'attenzione principale di quelle fate impallidì all’istante.
-Griffin, ma stai bene?- le domandò chinandosi affianco alla sua figura: la strega, ancora più cadaverica del normale, la fissò con occhi intrisi di paura.
-Ci ha attaccato Faragonda, è tornato veramente- mormorò quasi balbettando e la fata percepì chiaramente le poche forze rimaste in lei.
-Tecna, Timmy e Stella per favore mandate queste ragazze nelle loro camerate- disse seria la Preside di Alfea cercando di fare alzare la sua amica.
-Cerca di calmarti ora,sei al sicuro qui- le sussurrò notando che la strega stava tremando. Quella però inizio a scuotere la testa con decisione.
-Tu non capisci Faragonda: ha spazzato iva senza alcuna difficoltà tutte le miei allieve e solo grazie all'aiuto di Ediltrude e Zarathustra che sono riuscita a scappare. Cercava me Faragonda per la Gemma e presto anche Alfea cadrà sotto al suo potere- sospirò cadendo nuovamente a terra esausta e raccogliendo la testa tra le mani. Faragonda all'udire quelle ultime frasi si irrigidì.
-Timmy scorta per cortesia la Preside Griffin in infermeria mentre tu Stella vai ad avvertire Griselda- ordinò mantenendo lo sguardo serio. Le due fate però rimasero a fissarla con decisione.
-Sta arrivando, vero? Valtor sta arrivando qui ad Alfea?- disse Stella stringendo i pugni. La Preside di Alfea si limitò ad annuire con il capo pregando che il suo sgomento non fosse leggibile sul suo viso
-Andate a chiamare Flora e Musa mentre io vado a cercare Saladin- commentò mentre lo Specialista aiutò la Preside di Torrenuvola a rialzarsi
-Impossibile Preside, il mio scanner rileva che non sono presenti nessuno dei tre nella scuola di Alfea- precisò Tecna iniziando a digitare qualcosa su un ologramma generato dal suo orologio. La donna però non ebbe tempo di replicare che il cielo si incupì all'istante. La Preside Griffin riprese a tremare sostenuta dalle braccia di Timmy
-È troppo tardi Faragonda, lui è qui-
 
NOTA
Super capitolo che regala un po’ di spoiler per quello che succederà nel prossimo capitolo il cui nome sarà “La Battaglia”. Helia  e Bloom hanno finalmente scoperto la ubicazione del lago dove dovrebbe aspettarli Daphne mentre Musa ha avuto un incontro ravvicinato con Nex e Bloom senza riconoscerli ovviamente. Riuscirà Flora a scoprire se realmente la Lanusia è in grado di dare nuova vita ad Aisha e soprattutto dove si trova (ma se fate attenzione sappiamo già perfettamente dove si trova…). Brandon invece è decisamente confuso e la parte con quella fata (inutile al fine della trama) spero vi abbia fatto sorridere. Valtor invece si è impossessato con le Trix di Torrenuvola ed evidentemente non si fermerà fin quando non riuscirà a fare funzionare la Gemma delle Sette Lune,ma cosa succederà se riuscirà a farla funzionare? I poteri di Bloom si risveglieranno ? ok spero di avervi creato abbastanza dubbi e niente, vi aspetto al prossimo capitolo ch sarà pieno zeppo di colpi di scena.  
   
 
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