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Autore: lapacechenonho    18/04/2020    4 recensioni
Scorpius ultimamente si era scoperto a fissare un po' troppo l'innocentissima sorellina del suo migliore amico e si sa che la sorella del migliore amico è sempre off limits. "ultimamente" era un lasso di tempo che andava dall'inizio del suo settimo anno. Doveva ammettere che Lily Luna Potter stava crescendo proprio bene, le curve al punto giusto, non era volgare, anzi era leggermente goffa ed era forse proprio questo che la rendeva adorabile.
Song-fic ispirata dalla canzone "Come te" di Fabrizio Moro.
Storia pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come te'
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Capitolo 1.

 

"L'amore è il tasto di un interruttore
Una risposta che non ha parole"

Scorpius Malfoy osservava il paesaggio dal finestrino pensando al suo funerale. Sì, proprio al funerale, perché ultimamente si era scoperto a fissare un po' troppo l'innocentissima sorellina del suo migliore amico e si sa che la sorella del migliore amico è sempre off limits. "ultimamente" era un lasso di tempo che andava dall'inizio del suo settimo anno. Doveva ammettere che Lily Luna Potter stava crescendo proprio bene, le curve al punto giusto, non era volgare, anzi era leggermente goffa ed era forse proprio questo che la rendeva adorabile. E di certo Scorpius non era stato l'unico ad accorgersene, molti ragazzi, infatti, avevano iniziato a farle la corte, ma a parte qualche flirt, Lily non aveva dato loro molta speranza. E c'era un altro piccolo problema che rendevano Scorpius inquieto: lui aveva la ragazza. L'aveva conosciuta alla Coppa del Mondo di Quidditch quell'estate, era italiana ed era più grande di lui. Si chiamava Giada, aveva occhi e capelli castani e Merlino se non era bella! Aveva quel fascino mediterraneo a cui Scorpius non riusciva a resistere. Si sentiva un completo idiota. Si passò una mano sul volto stancamente sospirando, mentre l'espresso che li avrebbe condotti ad Hogwarts continuava il suo percorso.

«Tutto bene?» chiese Albus premuroso. «Ti vedo male, amico» aggiunse con un ghigno. «Che c'è la bella italiana ti sta sfiancando?». Scorpius rise di gusto. «No, tutto bene. È solo che mi fa strano tornare a scuola» 
«Beh ma fino a tre mesi fa eravamo lì» osservò l'amico. «Ma adesso siamo i tutor, siamo dall'altro lato, non dobbiamo più scendere nei sotterranei per andare in Sala Comune, o rispettare il coprifuoco o uscire solo quando ci sono le uscite ad Hogsmeade. Abbiamo delle stanze che sono interamente nostre, ti rendi conto?». Albus parve pensarci un attimo. «Peccato tu abbia la ragazza, saremmo potuti andare tutte le sere ad Hogsmeade e rimorchiare». Risero insieme, quando improvvisamente la porta del loro scompartimento si aprì. Una testa rossa con dei lunghi capelli, occhi castani e svariate lentiggini, fece il suo ingresso. «Lily non dovresti essere qui!» esclamò Albus. «Stai calma signorina, non mi ha visto nessuno» rispose sventolando il mantello dell'invisibilità del padre davanti agli occhi del fratello. Entrambi avevano giurato alla Preside di non dire a nessuno che sarebbero tornati ad Hogwarts ma nasconderlo alla propria sorella, con cui condivideva la casa, era stato impossibile per il figlio del Salvatore del Mondo Magico. Scorpius aveva impercettibilmente smesso di respirare. Ma che cosa gli stava succedendo? Lui aveva una ragazza, anche se era a chilometri di distanza, lui doveva pensare a lei, alle sue curve perfette, al suo accento italiano così buffo che lo faceva ridere di gusto. Stavano bene insieme, anche se la grande distanza era un problema oggettivo.

Perso nei suoi pensieri non si era accorto che i due Potter gli stavano rivolgendo la parola. «Scusate ero sovrappensiero».
«Ah, l'amore. Da quando sta con Ghiada non fa altro che pensare a lei!» disse Albus rivolto alla sorella. Vide per un attimo Lily indugiare, era stata solo una frazione di secondo e si convinse fosse frutto della sua immaginazione. «Si chiama Giada» lo corresse. «Non sapevo fossi fidanzato» disse accomodandosi. «Non sapevo fossi interessata alla mia vita sentimentale» rispose lui ripristinando l'ordine naturale delle cose: loro due che si punzecchiavano a vicenda fino all'esasperazione. «No, infatti. Quindi il giovane Scorpius Hyperion SonoUnFigoTutteVoglionoVenireALettoConMe Malfoy si sta accasando?» chiese inviperita. «Accasando mi sembra una parola grossa» precisò. «Mi volevi dire qualcosa, sorellina?» chiese il maggiore per evitare che i due iniziassero a battibeccare. «Sì, ehm... Ecco» iniziò. Era improvvisamente timida, Scorpius poteva giurare di non averla mai vista così impacciata, manco quando le era arrivata la strillettera di sua madre durante il quarto anno di lei, perché aveva davvero esagerato con le punizioni in quel periodo. Ne era uscita a testa alta dimostrandosi una degna erede di James Potter e Fred Weasley Senior. «Dunque» disse prendendo una boccata d'aria. «senza che tu ti innervosisca, o svenga, o faccia qualsiasi altra cosa illecita, volevo dirti che mi sto vedendo con qualcuno». 

Crack
Era il suono del suo cuore. Scorpius lo aveva sentito chiaramente. Ma perché? Era tutto così strano, non capiva, si sentiva confuso. Aveva bisogno di bere, di prendere una boccata d'aria o di scopare. Una delle tre. O tutte e tre insieme, non sapeva.

Albus impallidì seduto accanto alla sorella che le poggiò una mano sul ginocchio per rincuorarlo. «Chi è?» chiese con un filo di voce. «Lorcan Scamandro». L'ex Serpeverde tirò un sospiro di sollievo. «Almeno non è Serpeverde» commentò ricevendo lo sguardo truce di Scorpius. «Oh andiamo, ma ti immagini mia sorella con, che so, Zabini?» chiese retorico Albus guardando Scorpius che guardava Lily che si guardava le unghie che sembravano essere la cosa più interessante dello scompartimento. «Sei stata con Zabini?» chiese Scorpius tra il divertito e l’infastidito. Improvvisamente Lily avvampò. «Fa caldo qui dentro, non trovate?» disse dirigendosi verso la porta dello scompartimento. «Dove credi di andare, signorina?» disse Albus cercando di recuperare un minimo di lucidità. Scorpius nel frattempo rideva sotto i baffi. Dovendo essere onesto con sé stesso, aveva avuto qualche dubbio l'anno precedente parlando con Zabs, come adorava chiamarlo lui in onore di una sua vecchia fiamma. Aveva fatto qualche allusione a tigre, letto, notte, rossa, Grifondoro, erano queste le parole chiave che avrebbero potuto far pensare ad una qualsiasi delle Weasley rimaste ma Scorpius aveva pensato sempre a Lily. E la conferma era arrivata. Percepì un certo fastidio alla bocca dello stomaco e pensò che forse quel po' di succo di zucca che aveva bevuto a colazione gli aveva fatto acidità. «Io e Malfoy!» esclamò la piccola Potter trionfante. L'unico rampollo di Draco si girò verso la coppia di fratelli, sentendosi chiamato. «Stavamo parlando delle coppie più improbabili» spiegò Albus. «E perché io e te dovremmo essere così improbabili?» chiese piccato incrociando le braccia. «Ma come perchè Malfoy? Quando non sei ad Hogwarts sei a casa mia, sei come un fratello. Antipatico ma pur sempre fratello» rispose con una naturalezza disarmante Lily. Al cuore di Scorpius non di aggiunse un solo crack ma una decina in più. 
Nome del paziente: Scorpius Hyperion Malfoy. 
Causa del decesso: Cuore spezzato. 
E nel suo limbo emotivo si trovò a chiedersi perché non esistesse una pozione in grado di anestetizzare i sentimenti. 

Mentre si dirigeva al tavolo Grifondoro per la cena, Lily si chiese se non fosse diventata improvvisamente stupida o cosa. Davvero aveva detto a Malfoy che era come un fratello? Forse era vittima di un Confundus. Doveva anche ammettere che sapere che il deficiente, come lo chiamava lei, avesse una relazione più o meno stabile l'aveva mandata totalmente nel pallone per una frazione di secondo. Era sempre stato il donnaiolo della scuola, aveva tutta Hogwarts ai suoi piedi, la popolazione femminile, e in parte anche quella maschile, lo venerava, era un dio. Nessuno lo metteva in discussione, se lui diceva ad un compagno A, il compagno in questione faceva A. Nessuno tranne Lily, ovviamente, lei non sarebbe mai fatta mettere i piedi in testa da lui. Lo aveva giurato a sé stessa quando lo aveva visto per la prima volta a casa sua l'estate dopo il primo anno di Albus. Però doveva ammettere che era proprio carino e poi quella camicia bianca gli stava così bene che Lily al pensiero si trovò a mordersi un labbro. Ma lei aveva Lorcan e si trovava così maledettamente bene con lui che poteva passare ore solo a chiacchierare. Era dolce e premuroso, la loro relazione era nata quasi in modo spontaneo e Lily era felice quando era con lui. Il fatto che l'avesse detto a suo fratello era già un bel passo avanti ma un pensiero fece capolino nella sua testa. Lorcan era perfetto ma non era lui. Scosse la testa pensando di essere ancora sotto l'effetto di un Confundus, qualcuno le cinse i fianchi e non ci mise molto a riconoscere Lorcan con cui si scambiò un lungo bacio prima di recarsi ognuno al proprio tavolo.

Conclusa la Cerimonia dello Smistamento la preside prese la parola: «Buonasera a tutti ragazzi, bentornati ai vecchi e benvenuti ai nuovi. Quest'anno ci sono alcuni cambiamenti: ogni materia avrà un tutor che vi verrà presentato durante le varie lezioni delle varie materie. Si occuperanno dei ragazzi che hanno delle insufficienze e devono recuperare. Abbiamo una nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure lei è Giada Rossi, è italiana» Lily alzò la testa di scatto a quelle parole. Poteva essere che quella ragazza fosse proprio lei? Si girò verso il tavolo dei professori e vide Scorpius sorridere contento. Doveva essere una cosa molto seria per trascinarsela fino ad Hogwarts. Sospirò tornando alla sua ala di pollo. Ormai a scuola erano rimasto solo Hugo della sua famiglia, se fosse un bene o un male dipendeva solo dai punti di vista. Sicuramente sarebbe stata molto più libera, ma il pensiero di non avere più Rose, Lucy o Roxanne la buttava un po' giù. «Tutto bene?» le chiese Kate, la sua compagna di stanza. Annuì poco convinta tornando a mangiare.

Con Lorcan si erano dati appuntamento dopo cena fuori dalla Sala Grande. L'avrebbe accompagnata fino alla Sala Comune dei Grifondoro e poi sarebbe ritornato in quella Corvonero. A dispetto di quanto si potesse pensare, non era stralunato come la madre, era piuttosto sveglio. Si erano scritti per tutta l'estate, e quelle volte in cui le due famiglie si erano incontrate erano state una benedizione per loro. Non si stupì quando lui la condusse in un'aula vuota facendola sedere sulla cattedra cingendole i fianchi. Le mani di lei invece erano sulle guance di lui. Lily lo sapeva che non c'era un secondo fine, Lorcan era così premuroso che non avrebbe mai fatto niente che lei non avesse chiesto. 
«Mio fratello lo sa, non c'è bisogno di nascondersi» disse tra un bacio e l'altro. «Ma vuoi mettere l'eccitazione di baciarsi nascosti in un'aula con quella di potersi baciare in mezzo alla gente?». Lily si trovò d'accordo con lui, aveva un che di eccitante nascondersi e rischiare di essere scoperti. Forse per questo Lily decise di movimentare la situazione e iniziare a dare baci più famelici. Fece scendere le mani sul petto di Lorcan iniziando a percorrerlo su e giù. Nel frattempo lui aveva portato le mani sull'orlo della gonna iniziando, lentamente a sollevarlo e muovendo cautaente le mani verso le cosce. Lily sentiva il respiro farsi più veloce, il cuore batteva all'impazzata, non sapeva perché lo stava facendo ma ne aveva bisogno. Il suo ragazzo lasciò la sua bocca per iniziare a baciare il suo collo scendendo sempre più giù mentre Lily si sentiva sempre più su di giri. E fu in quel momento che la porta si aprì. Non era la porta dell'aula, era la porta dello studio del professore, o meglio della professoressa.

L'italianissima Giada uscì dal suo studio seguita dal deficiente. I due ragazzi si staccarono, Lily, imbarazzata, cercò di chiudersi l'unico bottone della camicia che Lorcan era riuscito ad aprire. «Ragazzi ma che state facendo? Dovreste essere nei vostri dormitori» disse la donna indagatoria e leggermente scioccata. «Non è come credete» si affrettò a dire Lorcan. «Certo, la mano sotto la gonna della Potter era una nuova tecnica di massaggio immagino, e la testa in mezzo alle sue tette cos'era un nuovo metodo di rilassamento?» ringhiò Scorpius. Era...infastidito? Probabilmente sì ma solo perché era la piccola Potter, in fondo erano come fratelli. «Sarò costretta a parlarne con la preside e mandare una lettera ai vostri genitori» disse la donna. «CHE COSA?» esclamarono in coro i due studenti. «Signorina Potter e signor...?» 
«Scamandro» rispose Scorpius più veloce. «Scamandro. Non credo che fornicare nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure mentre dovreste essere nei dormitori sia nel regolamento della scuola, no?». I due scossero la testa. «Perfetto allora dovrò informare la preside». 
Vennero scortati fino alla Sala Comune dai due, la professoressa Rossi scortò Lorcan, Scorpius scortò Lily. «Davvero piccola Potter?». 
«Davvero cosa?» chiese la rossa. «Davvero volevi farlo con Scamandro?». 
«L'idea era quella» rispose lei acida. «Senti io non voglio farti la paternale» iniziò il più grande «ma non credo sia il caso di fare certe cose alla tua età». Lily si acciglio sentendo la rabbia salire. Si fermò e incrociò le braccia sotto al seno. «Sul serio?» chiese. «Tu veramente mi stai dicendo che non posso farmi il mio ragazzo quando tu ti sei scopato mezza scuola in tutti gli angoli interni ed esterni?». Vide un'espressione delusa formarsi sul volto del ragazzo. «Sono solo preoccupato, sai, sono il tuo fratello maggiore. Ho sentito alcune ragazze dire strane cose su di te e onestamente queste cose le fanno le zoccole» disse laconico. «Vaffanculo Scorpius, me ne vado da sola ai dormitori» rispose delusa e lasciando il biondino in mezzo al corridoio. 
Quando avrebbero inventato una pozione per spegnere i sentimenti? 

Angolo autrice:
Sono torntata dopo quasi due anni su questa piattaforma e, soprattutto, dopo tantissimo tempo a nell'area "Harry Potter".
Per merito o colpa della quarantena, del re-watch Mediaset e della rilettura dei libri, mi è tornata la voglia di scrivere sulla nuova generazione. 
Sono molto entusiasta di questo ritorno, perciò spero che vi piaccia almeno un pizzico di quanto è piaciuto a me scriverla.
Ogni settimana verrà postato un capitolo.
Non ho nient'altro da dire se non augurarmi qualche parere (anche negativo).
A presto,
Chiara.

   
 
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