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Autore: lapacechenonho    25/04/2020    2 recensioni
Scorpius ultimamente si era scoperto a fissare un po' troppo l'innocentissima sorellina del suo migliore amico e si sa che la sorella del migliore amico è sempre off limits. "ultimamente" era un lasso di tempo che andava dall'inizio del suo settimo anno. Doveva ammettere che Lily Luna Potter stava crescendo proprio bene, le curve al punto giusto, non era volgare, anzi era leggermente goffa ed era forse proprio questo che la rendeva adorabile.
Song-fic ispirata dalla canzone "Come te" di Fabrizio Moro.
Storia pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come te'
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Capitolo 2.

"L'amore è (...) l'ingenuità che provi a ingannare
Quando non sai ma provi a spiegare"

Lily era furibonda. Come si permetteva quel biondo tinto di darle della poco di buono? Poi proprio lui che poteva contare sulla punta delle dita le ragazze che non erano state con lui! Stavolta aveva davvero esagerato, avrebbe di gran lunga preferito essere schiantata che essere definita in quel modo. Quelle parole l'avevano fatta sentire sporca e sbagliata. Era così tanto arrabbiata che sentiva gli occhi pizzicarle e delle lacrime pronte a cadere. 
Nella corsa verso la Sala Comune aveva incontrato suo fratello che vedendola così sconvolta le aveva chiesto cosa avesse ma non ci aveva badato più di tanto, rispondendogli con un gesto sbrigativo della mano. Arrivata in camera aveva notato che le sue compagne di stanza dormivano, così non aveva esitato a chiudersi in bagno e abbandonarsi ad una doccia calda mentre il suo cervello continuava a fare domande senza avere risposte.

La mattina dopo, il risveglio fu traumatico. Aveva dormito pochissimo ed era certa glielo si potesse leggere sul volto. Il peggio di certo doveva ancora arrivare perché non appena scese a fare colazione, accanto ad Hugo c'era suo fratello Albus che aveva elegantemente snobbato il tavolo dei professori. I suoi lineamenti facevano presagire della rabbia. Sospirò e, come un condannato si dirige al patibolo, lei si diresse verso il tavolo Grifondoro. 
«Che cosa ti stava facendo Lorcan?» sbottò il maggiore dei Potter senza manco salutare. «Buongiorno anche a te fratellino, dormito bene stanotte?» 
«Rispondi». Lo sguardo di Hugo intanto viaggiava da un cugino all'altro con fare interessato e incuriosito. 
«Vedo che hai parlato col tuo amico» osservò. «Scusate qualcuno mi può spiegare?» chiese il rosso. 
«Ieri sera, a quanto pare, Lily e Lorcan sono stati sorpresi nell'aula di Difesa mentre lui palpeggiava lei». La ragazza sospirò indispettita. «Ah solo questo ti ha detto? Perché non ti racconta cosa è successo dopo?» 
«Cosa intendi?» chiese perplesso. Tipico di quella serpe velenosa: aveva raccontato solo ciò che gli conveniva. 
«Chiedilo al tuo amico» sibilò. «E se ci tieni così tanto a saperlo, ho iniziato io a palpeggiare lui» concluse dirigendosi da Lorcan con cui avrebbe avuto un inizio di giornata più piacevole.

La prima lezione dell'anno era proprio Difesa Contro le Arti Oscure. «Fantastico» mormorò Lily. 
Poco dopo venne raggiunta da Hugo nel corridoio che conduceva all'aula, il cugino la guardava sottecchi. «Vuoi farmi anche tu la ramanzina?» 
«No» rispose semplicemente. «Volevo chiederti perché un'aula? Non era più comoda la Stanza delle Necessità con un bel letto?». Lily rise prendendo sotto braccio il cugino. «Troppo lontano» rispose. «Io non voglio farmi i fatti tuoi o sapere cosa fai di notte e con chi. Puoi farti anche ogni ragazzo della scuola, se questo ti rende felice. Ti prego solo di essere sicura delle tue scelte e della persona con cui la fai. E...» 
«E...?» 
«E cosa è successo dopo che siete stati scoperti?» 
Lily si rabbuiò al pensiero delle parole dell'amico di suo fratello. «Malfoy mi ha detto che sono una zoccola». 
Il cugino arrestò la loro camminata per raggiungere l'aula. Non era mai stato un tipo geloso nei confronti di Lily, per questo lei si era trovata così tanto bene con lui fin dai primi momenti di vita. Però quella volta lo vide per la prima volta infuriato. Non erano diventate rosse solo le orecchie ma anche le guance. «Malfoy, lurido pezzo di...» 
«Ehi, ehi, ehi» disse bloccando Hugo prima che potesse dire qualcosa di cui si sarebbe pentito. «Le parole hanno peso ed importanza in base a chi le dice e queste parole valgono meno di zero. Lui che dà a me della zoccola, ti sembra coerente?» 
Ma la ragazza sapeva che proprio perché erano state dette da lui avevano un peso maggiore. 
Lily di nove anni giurava che non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da Scorpius, Lily sedicenne era pronta a contrattare aggiungendo qualche "ma". 
Che schifo l'adolescenza non vedeva l'ora di uscirne, anche se suo fratello James giurava che non sarebbe cambiato molto. 
Arrivata nella familiare aula di Difesa, si accomodò in modo tale da non farsi notare più di tanto, era pur sempre l'insegnante che la sera prima l'aveva scoperta a pomiciare nella sua classe. "E anche la fidanzata di Scorpius" aggiunse una vocina nella sua testa. 
Il suo cervello continuò con delle elucubrazioni mentali per gran parte del tempo, e avevano due pensieri fissi: Lorcan e Scorpius. Più il secondo che il primo e Lily lo sapeva che questo era sbagliato, quindi si sentiva in colpa e si lasciava assillare dai sensi di colpa che erano causati da Scorpius e allora il giro ricominciava. 
Sospirò pesantemente tornando alla sua pergamena, ciò di cui non si rese conto era che forse aveva sospirato troppo rumorosamente. 
«Signorina Potter ha qualcosa da dire?» chiese la professoressa guardandola. Lily scosse la testa e l'insegnante tornò a spiegare. Lily si soffermò sulla donna, sembrava grande ma non troppo, forse era intorno ai 25. E Scorpius ne aveva appena 18. 
Ma come poteva essere che a Scorpius piacessero le più grandi? Di questo passo non l'avrebbe mai guardata! Ma da quando le interessava essere guardata da Scorpius? In quel momento si rese conto che il suo primo giorno di scuola sarebbe stata una lunghissima giornata.

 Per appianare la colpa che sentiva verso il suo ragazzo, il pomeriggio lo aveva passato con Lorcan, era il primo giorno di scuola, quindi non avevano ancora chissà quanti compiti, e poi lei aveva l'intero pomeriggio libero perché Astronomia sarebbe iniziata a mezzanotte. Si pentiva di aver pensato a Scorpius, perché con Lorcan stava bene. Riusciva a farle spuntare il sorriso anche quando non ne aveva voglia, proprio come in quella giornata. «Che hai?» le chiese ad un certo punto. 
Erano seduti sulle sponde del Lago Nero a godersi gli ultimi raggi caldi di settembre. Lily era appoggiata al petto di lui e si beava di quella sensazione di pace che il silenzio riusciva a regalarle. «Niente, perché?». Il ragazzo sospirò. «Sei pensierosa» osservò. «Be’ sai com'è, l'inizio della scuola, non ho ancora avuto modo di parlare con Andrea perché ieri sera quando sono tornata in dormitorio lei già dormiva e credo di averne bisogno».
Andrea era forse la sua più cara amica. Si erano viste spesso durante l'estate ed era al corrente di tutto ciò che succedeva nella sua vita. Doveva ammettere che nelle ultime ventiquattro ore avevano parlato solo per i convenevoli, il buongiorno, l'orario eccetera. Non ci aveva riflettuto fino a quel momento, ma era così tanto presa dalle sue turbe mentali che era passato in secondo ma ora sapeva che se voleva fare un po' di chiarezza nel suo cuore doveva parlare con lei. In un modo o nell'altro aveva sempre la risposta giusta. Baciò a lungo Lorcan e scusandosi si diresse dalla sua amica. 

Di certo non si aspettava che la sua amica le confessasse di avere una cotta per suo fratello Albus. Dovette chiudersi la bocca manualmente perché temeva che se fosse rimasta aperta ancora un po', la sua mascella si sarebbe staccata e avrebbe iniziato a fare scherzi con Pix in giro per il castello. «Scusami e da quando?» chiese. «Credo da questa estate ma forse anche di più». 
«Perchè non me l'hai mai detto?» 
«Io ero confusa, non sapevo se mi piaceva o no!» si giustificò timidamente. «È così bello, è intelligente, gentile, ha quegli occhi così verdi che se ci guardi dentro puoi vederci un prato in primavera». 
Lily mimò un conato di vomito facendo ridere la sua amica. «Che sei scema» le disse spintonandola leggermente. «Tu lo sapevi sarebbe tornato ad Hogwarts?» chiese dopo un poco. Lily annuì. «Mi aveva chiesto di non dire niente, in teoria non avrebbe dovuto dirlo neanche a me». 
Rimasero ancora un po' ad osservare il tramonto dalla Torre di Astronomia quando poi all'improvviso a Lily si illuminò il volto. «C'è una cosa che porri potremmo fare». 
L'amica la guardò dubbiosa e Lily iniziò a spiegarle la sua idea.

Scorpius, dopo aver "accompagnato" Lily alla Sala Comune si era beccato un bel rimprovero da parte della sua ragazza. «Non era un linguaggio adeguato quello, Scorpius!» 
«Oh andiamo!» si lamentò mentre si dirigevano nelle stanze dei professori. «Hai detto "tette" davanti a degli allievi!» 
«Giada per favore conosco Lily da quando ha nove anni, è la sorella del mio migliore amico, è come una sorella per me, non si sarà scandalizzata perché ho detto "tette" davanti a lei. Ho detto anche di peggio, credimi!» 
«Scorpius qui ora non sei più uno studente, non è più la sorella del tuo migliore amico o la tua quasi sorella. Non sei più il Caposcuola che deve assicurarsi che i ragazzini siano a letto e deve spaventarli con qualche minaccia che non avrà ripercussioni. Sei un tutor! Se trovi due ragazzi a scopare in un'aula vai dalla preside e glielo dici!» disse tutto d'un fiato la ragazza. Era leggermente affannata e forse anche un po' arrabbiata. Davvero se l'era presa così tanto solo perché aveva usato la parola "tette"? Possibile fosse così pudica?

La mattina seguente, prima di colazione, aveva affrontato il problema con Albus, che dopo lo shock iniziale dovuto a Lorcan e Lily si trovó a dare ragione a Giada. «Ma tu da che parte stai?» chiese esasperato. 
Fondamentalmente sapeva che entrambi avevano ragione ma era una persona stramaledettamente orgogliosa, quindi quell'ammissione gli sarebbe costata un paio di ore di silenzio tombale con l'una e con l'altro. Vide Albus dirigersi verso il tavolo Grifondoro e sebbene la rivalità tra le due case non fosse più così forte come in passato, un pizzico di competizione rimaneva, tant'è che al vedere il suo amico, una delle Serpi più fiere della sua appartenenza, sedersi in mezzo ai Grifondoro, gli causò un brivido e non certo di piacere. 
Poco dopo arrivò Lily, aveva l'aria stanca, come se non avesse dormito o avesse dormito poco ed era nervosa. Con gli anni aveva notato che quando era innervosita tendeva a mangiarsi gli angoli della bocca, in modo quasi impercettibile. Si riprese dalle sue riflessioni quando una mano si poggiò delicatamente sulla sua spalla. Vide Giada arrivare, era indubbiamente bellissima ma, pensò, le mancava qualcosa. 
«Scusami per ieri sera» iniziò. «Forse ho esagerato un pochino, alla fine eravamo qui solo da quanto? Tre ore, al massimo? Non potevi comportarti subito da professorone». 
Scorpius annuì sorridendo e lasciandole un delicato bacio a stampo senza attirare troppo l'attenzione.

 Essendo il tutor di Astronomia, aveva praticamente tutta la giornata libera fino alla mezzanotte. Essere un tutor aveva I suoi vantaggi: intanto non dovevi seguire le lezioni, dovevi solo concordare con gli alunni in difficoltà quando vedersi, le ripetizioni sarebbero iniziate non prima del secondo trimestre, avevi tantissimo tempo libero, non dovevi studiare e non avevi compiti in classe da fare ma solo da correggere. 
Era stato divertente per la prima ora, poi era diventato una noia mortale. Mentre le sue lezioni si svolgevano dalle 20 in poi, quelle di tutti gli altri erano di giorno, di conseguenza era praticamente solo. Aveva finito di sistemare il suo angolo di studio e improvvisamente non sapeva più che fare. 
Inevitabilmente pensò ai suoi anni ad Hogwarts. Erano stati davvero belli. Non rimpiangeva una sola cosa di ciò che gli era successa, neanche tutte le volte che era stato schiantato dalla Piccola Potter o lei aveva schiantato lui. 
La loro prima drastica litigata era avvenuta davanti all'aula di pozioni. Lei era bravissima in quella materia, sembrava fosse nata per fare Pozioni e nient'altro, oltre il Quidditch. La Piccola Potter aveva appena undici anni all'epoca, non riusciva a ricordare per cosa avessero iniziato a discutere, ricordava solo che era colpa sua, forse aveva fatto una battuta sui capelli che al tempo erano stati malamente tagliati a caschetto da suo cugino Fred mentre dormiva. Lei si era così arrabbiata che improvvisamente Scorpius si era ritrovato ad essere inseguito ma una miriade di piccoli uccellini che avevano iniziato a beccare le sue mani, la sua testa, il suo collo, nonostante lui stesse correndo più veloce che poteva. 
Sorrise divertito, ora gli sembrava una scemenza, anche perché negli anni successivi avevano continuato a schiantarsi, disarmarsi, infastidirsi come meglio potevano, ma ricordava che sei anni prima gli era sembrata la cosa peggiore che gli fosse accaduta in vita sua. A poco erano servite le parole di Albus che gli ricordavano che non era niente in confronto a ciò che faceva Lily a casa con la magia involontaria.

La giornata passò e dopo aver origliato casualmente Lily e la sua amica, aver cenato, ed essere ritornato sulla Torre, era pronto per la sua prima lezione. 
La professoressa Chang gli aveva fatto sapere che la prima lezione sarebbe stata del sesto anno di Grifondoro e Serpeverde. Fantastico
Lo aveva presentato alla classe e nel cercare lo sguardo della Piccola Potter lo aveva trovato tra il vuoto e il seccato. Dopo averlo congedato, lui era rimasto a seguire a debita distanza, la docente aveva fatto un'interrogazione per capire se le lacune dei suoi studenti fossero state sanate o meno. Stupito, si rese conto che la Piccola Potter non andava così bene in Astronomia, niente di irrecuperabile, ma ciò non gli impedì di nascondere un ghigno malefico. E poi attese la fine della lezione. 
Stava giusto uscendo dallo studio per andare a dormire quando la vide appoggiata alla ringhiera ad osservare il cielo. «Piccola Potter» esordì. La vide sobbalzare e girarsi verso di lui. «Deficiente» rispose lei. Deficiente e Malfoy erano gli unici modi che aveva per chiamarlo e di solito di fronte a lui usava più il primo. 
«Non sapevo andassi maluccio in Astronomia». La ragazza tornò a fissare il cielo. Lui si avvicinò alla ringhiera e lei si spostò ancora un po' più a destra per allontanarglisi. Il fatto che lei lo stesse evitando gli causò un moto di fastidio alla bocca dello stomaco e stavolta era certo che non fosse acidità. 
«Sono già eccellente in tutto il resto delle materie, in qualcosa dovrò pur fare schifo» rispose continuando a guardare il cielo. «Senti oggi pomeriggio ho sentito che parlavi con Andrea, la tua amica». 
«Che fai? Adesso mi spii?» chiese indispettita. «È stato un caso, te lo giuro, voi eravate qui, io ero nello studio e ho sentito tutto». Lily si voltò a guardarlo, possibile che nella luce notturna fosse ancora più bella? Si sorprese a pensare che lui non aveva mai parlato con una ragazza di notte. Non l'aveva mai osservata. Non aveva mai pensato che la luna rendesse ancora più belli i riflessi dei capelli. Non lo faceva manco con Giada. Di notte si dedicava ad un altro tipo di attività che comprendeva sudare, gridare, gemere e andare via senza alcun trasporto. E per la prima volta nella sua vita si sentì una merda, e forse tutte le ragazze con cui era stato si erano davvero sentite una merda la mattina dopo quando lui aveva fatto finta che non esistessero. Quella consapevolezza era un pugno nello stomaco. 
«Quindi?» chiese lei. 
Scorpius la guardò dubbioso. «Volevo chiederti se possiamo darvi una mano». 
«Tu e chi?» 
«Giada» rispose. E per dieci secondi l'espressione di Lily passò da indifferente a rabbiosa per ricomporsi subito dopo. «Potremmo fare un'uscita a coppie, io e Giada, tu e quello, Albus e Andrea» spiegò subito dopo. «Quello ha un nome». La ragazza era tornata col naso all'insù, la voce era leggermente più stanca rispetto a qualche secondo prima. Il suo sesto senso diceva che c'era qualcosa che non andava, la sua testa diceva che era impossibile perché non aveva detto niente di male. Lily stava per prendere la borsa per tornare in Sala Comune quando Scorpius si propose di accompagnarla nel caso in cui avesse incontrato qualche Prefetto, Caposcuola o professore ma lei scosse la testa categorica. 
Era successo qualcosa, ma cosa? 

Angolo autrice: 
Eccomi qua di nuovo! Che dire? Vi ringrazio per il sostegno e la fiducia che avete dimostrato, spero di non deludere le vostre aspettative.
In questo periodo sto scrivendo un bel po' soprattutto su Lily e Scorpius, ieri ho scritto qualcosa che non so se vedrà mai la luce, forse ha bisogno di qualche appunto in pù. 
Spero che anche questo capitolo vi piaccia. 
A presto,
Chiara.

   
 
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