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Autore: JessicaBuriola    19/04/2020    1 recensioni
Draco Lucius Malfoy ha riabilitato il nome della propria famiglia ed ora è uno dei funzionari più rispettati del Ministero della Magia e proprio per questo gli è stata affidata una missione che sicuramente gli farà ottenere il posto come capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. Ventisette anni, brillante ed ambizioso, in procinto di sposarsi, tiene ben salde le redini della propria vita.
Sofia De Benedetti ha un doloroso passato alle spalle, che preferisce di gran lunga tenere chiuso in un cassetto. Pochissimi amici, un fidanzato assente e lontano. Ventidue anni, studentessa universitaria in procinto di laurearsi, un vortice di confusione e apparente spavalderia, travolgente, insolita.
Due mondi agli antipodi che finiscono inevitabilmente per scontrarsi in una delle città più affascinanti e controverse del mondo: Venezia.
A volte, nonostante tutti i nostri piani definiti nei minimi dettagli, il destino ha in mente altri progetti per noi.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sabato 11 gennaio, ore 15:32

Sedeva sui gradini dell'ingresso del piccolo cottage, l'unico in tutta la pianura, un timido sole le baciava il viso. Si era sgranchita le gambe durante quello che ormai era diventato un appuntamento fisso, una camminata per la campagna circostante, per svuotare la mente; era una buona abitudine che le aveva consigliato l'uomo al quale era affidata: Albus Silente.
Un altro strambo nome, strambo tanto quanto l'uomo che lo portava.
Le piaceva Silente, sapeva crearle una serenità interiore che difficilmente riusciva a trovare da sola in quei giorni.

Ricordava ancora le parole di Draco: "Gli affiderei la mia stessa vita Sofi. Puoi fidarti di lui, non ti lascerei con nessun'altro al mondo."
Draco. Non lo vedeva dal giorno in cui si era svegliata lì, in un altro letto sconosciuto, in un'altra casa che non era la sua, ancora una volta nessuna cognizione di cosa fosse accaduto.

Draco stava bene, così come Blaise e Theodore, perfino Amelia si era ripresa.
Serranti invece, era morto.
Proprio quella notte che aveva cercato di aggredirla e le aveva rivelato che lei per lui non era stata altro che una faccenda da tenere d'occhio per il proprio tornaconto personale.
Aveva chiesto con voce tremante se era stata lei ad ucciderlo, ma Draco aveva scosso la testa con decisione: "No, quel traditore schifoso si è tolto la vita." Lo aveva detto con una freddezza tale da lasciarla turbata: non che rimpiangesse l’uomo che più di tutti l’aveva ingannata e che aveva distrutto la sua famiglia, il fatto era che nel giro di poche ore aveva visto un tratto della personalità di Draco al quale non era minimamente abituata, a lei sconosciuto, ma che sembrava caratterizzarlo profondamente.
Sospirò.

"Brutti pensieri mia cara Sofia?" La voce calda di Silente. Sì voltò a guardarlo, giusto in tempo per vederlo sedere in una delle sedie in vimini del portico. "È ancora troppo presto per stare fuori, fermi, a contemplare la campagna, rischiamo solo di alimentare il freddo che sentiamo dentro."

Restarono in silenzio per un po’, poi Sofia prese coraggio: "Professor Silente... Lei crede davvero che riusciremo a sbloccare la mia mente?" Lo guardò: questo per lo meno era quello che aveva detto a lei e Draco.

"Non vorrei sembrare arrogante, ma raramente mi sbaglio." Sorrise benevolo. "Vedi, probabilmente il buon Draco non te l'ha detto, per non spaventarti, ma mia sorella era un obscuriale; una storia tristissima e tragica per la quale non ho fatto abbastanza, accecato da altre futili cose... Purtroppo Ariana è morta. Sai, questo è il freddo che io mi porto dentro."

"Mi... Mi dispiace tanto."

"Mia sorella Ariana non è stata circondata da abbastanza amore, per questo è finita così. Sai, sono vecchio ma credo fermamente nel potere dell'amore e tu cara Sofia, ne sei stata toccata numerose volte, non per ultimo, proprio da quello del nostro amico Draco."
Sofia arrossì visibilmente e il vecchio professore sorrise.

"Perciò sì, credo davvero che potremmo sbloccare la tua mente: i frammenti del doloroso ricordo di quell’infausta notte che si portò via i tuoi genitori sono ciò che condiziona tutto il tuo essere. Una volta che riusciremo a metterli insieme e a dartene coscienza, sarai libera. L'unico inghippo è che ci serve tempo, ma temo che, se le mie ipotesi si riveleranno corrette, non ce ne resti molto... Per questo dobbiamo concentrarci." L'uomo guardò verso l'orizzonte. "Si sta facendo buio, quello che ci vuole ora è una bella tazza di the." Le sorrise e si alzò, offrendole il braccio.

Sofia indugiò un attimo, per poi prenderlo sotto braccio; e così rientrarono, cercando di lasciarsi alle spalle, per quanto possibile, quel freddo che li aveva attanagliati nel profondo.

Sabato 11 gennaio, ore 16:23

Seduto alla scrivania di quella che era stata la sua camera da ragazzo, Draco stava cercando di redigere il rapporto che la Granger, in quanto segretario del Ministro, gli aveva richiesto, dato che la missione affidatagli si era conclusa in maniera "poco consona"; proprio così aveva detto il Ministro, a dir poco infastidito.
Tradotto: poteva scordarsi la promozione, come se ancora gliene fosse importato qualcosa.

Continuò a scrivere:
"Gli incidenti si rivelano così essere frutto della mente malata di un nostalgico ex-mangiamorte, tale Micheal Serranti, e della sua amante, tale Maria Farinetti. Purtroppo quest'ultima veniva uccisa proprio dal Serranti, in quanto, dopo numerosi contatti con il sottoscritto, era proprio lei a confessarmi la vera natura degli incidenti: un'operazione volta a richiamare l'attenzione di altri potenziali nostalgici. Nel recarmi all'appuntamento che mi aveva dato la signora, faccio la tragica scoperta del suo cadavere e vengo attaccato da Micheal Serranti, riuscendo a neutralizzarlo dopo una furiosa lotta. Essendo innocuo e disarmato, ritengo di non legarlo e procedo quindi al suo interrogatorio, ma l'uomo sembra non voler collaborare, tant'è che lo avviso che sarò costretto ad usare il veritaserum al fine di sapere se ci sono altri collaboratori. Purtroppo non mi rendo conto che l'uomo ha una boccetta di veleno nella tasca della giacca, che ingurgita prima che possa fermarlo, dicendomi che non finirà ad Azkaban per colpa mia."

Aveva dovuto romanzare il tutto e sperò vivamente che quella versione risultasse credibile, perché anche il suo capo, nonché l'attuale capo dell'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, gli stava con il fiato sul collo: era sospettoso, gli faceva mille domande, una su tutte perché Michael Serranti avesse chiesto espressamente di lui per investigare sugli incidenti che egli stesso causava.
La risposta era balenata semplice nella testa di Draco: per il suo passato e per la sua personalità.
Semplicemente l'uomo cercava di tenere buono il Ministero cercandovi un alleato all’interno, e chi meglio dell'ambizioso e freddo Malfoy?
In realtà, Draco stesso aveva posto la medesima domanda a Micheal: perché aveva voluto espressamente lui?
E la risposta era stata proprio quella: “Perché sei freddo e ambizioso, o almeno così credevo.”

I ricordi di quella notte gli tornarono prepotentemente alla mente: lui e Theodore erano arrivati giusto in tempo, per un caso fortuito, perché non appena Sofia si era smaterializzata con Serranti e Blaise, una sensazione strana ed inspiegabile lo aveva attanagliato, tant’è che, seppur irrazionale, aveva deciso di darle ascolto.

"Non dovevi innamorarti della ragazza, questo non era nei piani, e quando ho capito che era andata così, ti ho chiesto di aspettare a parlare con il Ministro solo perché ci serviva tempo per capire dove si trovasse ciò che ci serviva, perché quella stupida capisse qual è la sua vera natura e decidesse di andare dalla madre, era l'unica che potesse risvegliare qualcosa nella mente della donna, in modo da ottenere qualche informazione."

Draco gli puntò la bacchetta alla gola, fuori di sé. “Sei un figlio di puttana, hai finto per anni! Hai ucciso tu Maria, sei tu che hai messo sottosopra casa mia.”

“Complimenti, sei perspicace.” Rispose l’uomo sprezzante. “La donna è stata un’altra variabile non prevista, fin dall’inizio, ma me la dovevo tenere buona. Il problema è che cominciavo ad avere fretta, tu parlavi di voler portare la ragazza al sicuro, dove non avremmo più potuto raggiungerla e a me serviva quella dannata chiave. Così non appena ho saputo cosa era successo nell’istituto psichiatrico sono andato da Maria, convinto che ce l’avesse lei. Forse sono stato un po’ toppo irruento, ha cominciato a fare domande, dicendo che avrebbe dato le cose personali di Sofia solo a lei. Nemmeno sotto tortura ha voluto dirmi qualcosa in più, non mi è restato che ucciderla.” Alzò le spalle noncurante, nessuna traccia di rimorso nella voce.

“Parli sempre al plurale, TU e CHI?!” Ringhiò Draco, le vene del collo tese ed ingrossate all’inverosimile, stava perdendo il controllo.

Serranti rise sprezzante: “Dai uccidimi, so che è quello che vuoi nel tuo profondo, il lupo perde il pelo ma non il vizio… O se preferisci, la mela non cade tanto lontano dall'albero, d'altronde sei figlio di Lucius, no?”

“Draco, non cadere trappola del suo gioco. Portiamolo al Ministero, contatta subito la Granger o il Ministro stesso, lì sarà costretto a parlare, a costo di dargli del veritaserum, così scopriremo tutto.” Theodore guardò Draco, che continuava a tenere la bacchetta puntata al collo dell’uomo.

Draco a fatica fece un passo indietro e abbassò la bacchetta, guardò Sofia, priva di sensi sul letto: poteva essere migliore di così, migliore di quello che era stato un tempo. Socchiuse gli occhi ed annuì.

“Non finirò ad Azkaban perché ti sei innamorato di una ragazzina ed anche volendo non potrei collaborare. Che spreco Draco, poteva essere meglio di così.” E così dicendo Micheal Serranti estrasse una boccetta che ingurgitò tutto d’un fiato.

“NO!!!” Draco si avventò su di lui, prendendolo per il collo, ma era troppo tardi, l’uomo dopo essersi contorto per alcuni secondi, era già morto, gli occhi spalancati, fuori dalle orbite.

Draco sospirò, massaggiandosi le tempie: era incredibile la spirale inesorabile con la quale tutto stava precipitando.
Mentiva al Ministero, per guadagnare tempo e capire chi collaborasse con quel farabutto di Serranti, però brancolava nel buio e la mente di Sofia sembrava essere più impenetrabile che mai.
Non si erano ancora recati alla Gringott perché non avevano idea di dove fosse la chiave, tra le cose di Sofia non avevano trovato nulla e comunque era chiaro che, chiunque ci fosse dietro, aveva il potere di venirlo a sapere e trarne così vantaggio.
Con un gesto di stizza buttò a terra le carte sopra la scrivania.

Un leggero bussare alla porta. Perfetto, ci mancava solo Narcissa.
“Che vuoi mamma? Sono occupato.” Disse piuttosto seccato.

“Sono Astoria.”

Di male in peggio.
   
 
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