Tutto buio qui, tutto nero,
in compagnia di sole ombre,
demoni e tormenti.
Troppe paranoie,
incubi soltanto,
mi riempion la testa di mille lamenti.
Ho paura, ti prego,
resta ancora un po’.
E la tua voce, sentila,
è musica che libera il cuore,
è luce che sconfigge quel male,
è un rifugio per quando non so dove stare,
è una mano che stringe la mia, quando non so più camminare.
Mi suggerisce di rallentare,
che va bene doversi fermare
anche quando vorrei solo correre
e sentire il sangue così forte scorrere
e che va bene
se non ne sono ancora capace.
Un giorno imparerò ad amarmi
e ti dirò: “Guardami!
Ti devo una parte di questa luce,
perché con la tua voce
mi hai stretta forte forte,
come in un abbraccio, a te.”
Un giorno vorrei raccontarti solo cose belle,
partendo da te, che sei la prima di quelle.