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Autore: AleDic    28/04/2020    1 recensioni
[Raccolta ǀ mostly family!fic ǀ Destiel a libera interpretazione]
#1. ~ Dean & Cas & Sam: I Winchester lo lasciavano sempre confuso.
#2. ~ Bobby & kid!Dean: «Non è questo il punto, Dean» disse il cacciatore, regolando la lenza della sua canna.
#3. ~ Dean & Cas: Forse è perché si era abituato al fatto che Cas ci fosse. Sulla Terra, a una chiamata di distanza.
#4. ~ Dean & Cas & Jack: «Spiacente deluderti Jack, ma chiunque sarebbe in grado di battere Cas. È pessimo nei giochi».
{Questa storia partecipa a #TheWritingWeek di Fanwriter.it}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Disclaimer: non sono miei, ovviamente.
Generi: Introspettivo, Slice of life.
Avvertimenti: Missing moment.
Rating: Verde.

Prompt: Day 2 – Flashback.
Contesto: 6x04.
Personaggi: Bobby Singer, kid!Dean.
Pairings: Nessuno.

 

 

 

 

 

 

II

 

{ 851 parole }

 

 

 

 

 

 

Le giornate di Bobby erano frenetiche e pesanti anche se non si muoveva da casa. Tra cacciatori che chiamavano per qualche consulto su Wendigo e altre strane creature, intercettazioni per falsi FBI, e gli ospiti inaspettati (o indesiderati) che gli arrivavano all’improvviso, non aveva un attimo di pace.
Per non parlare delle sue due più grandi fonti di guai e preoccupazioni: i fratelli Winchester.
Conosceva quei ragazzi da quando erano ancora così piccoli da arrivargli a stento alle ginocchia. Bobby non aveva mai voluto bambini in casa o tra i piedi, e di certo quello non era l’ambiente giusto per loro. Ma il fato aveva deciso diversamente.

 
Una telefonata più complicata delle altre lo costrinse ad abbandonare la sua amata cucina per cercare un vecchio tomo orientale che era sicuro di aver messo da qualche parte nel ripostiglio al piano di sopra. C’erano, per di più ammucchiati in massa, oggetti che difficilmente avrebbe utilizzato se non sporadicamente (o anche una volta sola). Bobby aveva imparato che tutto poteva tornare utile, prima o poi, così non butta via nulla se poteva evitarlo. Fu il motivo per cui appena aperta la spessa porta in mogano scuro al centro del corridoio, quasi venne sommerso da vecchie scope e lance antiche. Imprecò a gran voce - tanto nessuno poteva sentirlo. A fatica riuscì a spostare il tutto e appoggiarlo alla parete senza rischiare di amputarsi una mano o perdere un occhio, e cominciò a cercare il volume per cui era salito lassù. Mentre spostava oggetti di cui a malapena ricordava l’uso o l’origine, uno di loro restò impigliato in qualcosa di sottile. Quando allungò la mano per toccare il filo e cercare di sbrigliarlo, si accorse fosse attaccato a una stecca di legno sotto un mini-frigo. Era una canna da pesca.

A Bobby era sempre piaciuto pescare. La considerava una pratica rilassante, perfetta per prendersi una pausa e svuotare la mente da qualsiasi pensiero. Per la vita che conduceva, era di vitale importanza avere una valvola di sfogo, un modo per lasciarsi tutto quello schifo alle spalle, anche se solo per qualche ora. A volte aiutava a sentirsi ancora degli esseri umani. Parte del mondo fuori dall’ombra, in qualche modo. Una parvenza di normalità che gli era stata preclusa. Eppure, quando il suo sguardo si posò sull’oggetto, non fu uno di quei momenti a tornargli in mente.

 

Sioux Falls, 1988

 

«Credo di averne preso uno, zio Bobby!»
Dean era seduto sul molo di legno che dava sul lago, la canna ben piantata tra le gambe, entrambe le piccole mani ben salde a tenerla nella giusta pendenza. Aveva voltato la testa entusiasta verso di lui, gli occhi verdi brillanti sotto il sole estivo del South Dakota.
«Mi spiace ragazzo» gli disse Bobby, aiutandolo a tirar su il filo per fargli vedere come fosse vuoto, il verme ancora attaccato all’amo. «Ma non ha abboccato. I pesci non sono tutti stupidi».
Lo sguardo di Dean si accigliò in disapprovazione e scosse le spalle tornando a fissare il lago. «Allora a che serve starsene qui seduti immobili? Non dovremmo trovare una strategia migliore per prenderli?»
Bobby si voltò di nuovo verso il giovane Winchester e vide come nel suo sguardo non ci fosse né svago né calma: era inquieto, determinato, il corpo teso quasi stesse aspettando che Bobby gli dicesse di gettarsi nell’acqua per catturare i pesci a mani nude. Tutto nel suo comportamento faceva pensare a un guerriero invece che a un bambino di nove anni. Sentì una fitta al petto colpirlo all’improvviso e strinse i denti, appuntandosi mentalmente le cose che avrebbe dovuto dire a John quando fosse tornato a prendere Dean.
Bobby allungò una mano e la poggiò sulla spalla del bambino, tirandolo un po’ verso l’interno così che aggiustasse la schiena e assumesse una posizione più rilassata.    
«Non è questo il punto, Dean» disse il cacciatore, regolando la lenza della sua canna.
Dean voltò il capo verso di lui, gli occhi verdi che si facevano più grandi per lo stupore e la confusione. «E allora perché siamo qui?»
Bobby quasi rise per la genuina innocenza che risaltava delle increspature della pallida imitazione di John Winchester che il bambino cercava così testardamente d’impersonare, che faceva sembrare Dean più piccolo e infantile di quanto non fosse. Bobby non resistette e portò una mano a scompigliare i capelli del bambino con affetto.
 «Oh, lo capirai un giorno. E allora sono sicuro che ti piacerà, pescare».

 

Un forte rumore alla sua sinistra riscosse Bobby dai ricordi. Un pila di vecchi tomi era crollata come un castello di carta a soli pochi millimetri dai suoi piedi. Lo avevano mancato di un soffio, ma tra la copertine impolverate individuò quella che stava cercando.
Doveva proprio mettere un po’ d’ordine in quel ripostiglio appena avesse del tempo libero. Aveva appena finito di formulare quel pensiero che udì lo squillo di uno dei suoi telefoni d’emergenza dal piano di sotto. Sospirò pesantemente e, afferrando il grosso volume, richiuse la porta e si avviò di nuovo giù per le scale.
Probabilmente gli ci sarebbero voluti anni prima di ricordarsi del bisogno del vecchio stanzino.

 

 

   
 
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