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Autore: adrienne riordan    28/04/2020    0 recensioni
[La calaca de azùcar]
Questa storia partecipa a #TheWritingWeek di Fanwriter.it
Momenti di vita quotidiana a Esqueleto... sfortunatamente per Mordecai, non sono momenti tranquilli, tutt'altro.
Genere: Angst, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 2: Terrorizzato

Allen era solito abbracciare Ebenezer dopo aver fatto l’amore con lei e non lasciarla andare. L’accarezzava in silenzio e la donna si lasciava cullare, ricambiando quelle tenerezze fino a quando non cadeva addormentata tra le sue braccia. E allora Allen la guardava intensamente, imprimendo nella sua memoria ogni singolo millimetro di pelle delicata e bianchissima, così diversa dalla sua, bruciata e screpolata dal sole. Era bassa e bellissima, la sua Ebi. Il suo aspetto non era praticamente cambiato da quando l’aveva conosciuta e sposata – tanto tempo fa.

L’era del Quarto Sole, per la precisione. Per il dio Xochipilli aver avuto quella dea incantevole come sua sposa gli era sembrato una benedizione… e una disgrazia allo stesso tempo, perché non gli sembrava possibile che una tale meraviglia del Creato potesse amare davvero… beh… una divinità come lui. Senza lode e senza infamia, Xochipilli era una divinità di tutto rispetto, ma poteva essere sufficiente per Mayahuel? Le avrebbe donato il sole e le stelle, se avesse potuto… invece poteva darle solo... fiori. Sospettava inoltre che la venerazione degli umani fosse dovuta solo alle speciali piantine, sua creazione, che donavano effetti allucinogeni ai sacerdoti… Per dirla in modo conciso e brutale, Xochipilli soffriva di senso di inferiorità. Cosa piuttosto patetica per un dio.

La paura di Xochipilli era perdere Mayahuel. Come avrebbe potuto quindi non preoccuparsi dell’amicizia che la sua sposa aveva instaurato con Quetzacoatl, con cui aveva in comune l’interesse per gli abitanti della Terra? Come avrebbe potuto non soffrire, quando i due si nascosero tra gli umani? Come avrebbe potuto non sospettare che fossero amanti?

Non ebbe mai la possibilità di chiarire, di accusare la moglie, di battersi con Quetzacoatl. Li aveva rintracciati, ma solo per trovare Mayahuel trucidata dalle Tzitzimime governate dalla zia di lei, Tzitzimitl. Quetzacoatl stava piangendo come fosse stato lui il marito. Totalmente dimentico dei diritti dello sposo di Mayahuel almeno sulle  spoglie della dea, l’aveva trasformata nella prima pianta di agave, per darle nuova vita e onorare la sua memoria in eterno. Fu il marito a ricavare da quella pianta qualcosa che l’avrebbe resa indimenticabile e amata dagli umani. Alcool. Cos’altro di buono sapeva fare, dopotutto? Xochipilli, col cuore ribollente di dolore, aveva giurato vendetta nei confronti del dio del vento. E l’aveva avuta, ma non gli aveva dato nemmeno una magra consolazione.

Quando Allen aveva incontrato Ebenezer per la prima volta, non era sicuro di cosa fare. Tenerla lontana? Fingere di non ricordarsi di lei? Fu lei ad andare da lui. Sembrava così innamorata. Come non assecondare il suo cuore? Cosa poteva andare storto, vivendo come due semplici umani, in un’epoca tutto sommato pacifica?

Sembrava andare tutto per il meglio. La vita a Esqueleto era davvero tranquilla e piacevole. Era stato felice.

Finché Quetzacoatl, nei panni di un’inconsapevole Mordecai, non mise piede al Pavo de Corral, sancendo la sua prigionia nella cittadina, proprio a una manciata di mesi  dalla fine dell’era del Quinto Sole. Ebenezer aveva ripreso a frequentarlo ma sembrava più ispirata dalla tenerezza materna per quell’imbranato senza memoria del passato che non dalla passione di un’amante. 

Da allora gli incubi del passato tornarono a far visita spesso ad Allen. Non aveva saputo salvare Mayahuel dalla morte e le immagini degli occhi vitrei e del sangue sul suo corpo erano più dure della paura del tradimento. Ora che era solo Allen, provava il terrore di veder morire di nuovo la donna che amava più della sua stessa vita. Avrebbe tollerato il peso del tradimento e dell’abbandono, piuttosto.

Ogni notte, mentre guardava la sua fidanzata, si addormentava adombrato da questi cupi pensieri, consapevole che gli incubi sarebbero tornati a fargli visita non appena avesse chiuso gli occhi.

  
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