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Autore: Ayon    28/04/2020    0 recensioni
Era finita. Lui era battuto. Tutto era salvo. Eppure il fato non lascia mai tregua ed ora la leggenda deve affrontare la sua sfida più grande: sconfiggere un cattivo? No...sopravvivere con il Mostro . "Ora tu..drago..hai la sua attenzione, e Lui non ti darà tregua"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Angolo dell'Autore: ciao a tutti, mi dispiace di averci messi tanto a completare questo capitolo ma, si sa, la situazione di questi tempi non è rosea ma non preoccupatevi! E SIENTIFICAMENTE PROVATO (faccia da Einstein) che i brutti periodi non durano in eterno e, dopo i momenti brutti, arrivano quelli belli. Quindi resistete un altro po', gente, e godetevi la vita che contiene anche le cose belle e, nel frattempo, leggete questo (un po' lungo) capitolo.

Avevano vinto la battaglia, i nemici erano morti, definitivamente! Ma le cicatrici, seppur non fisiche, rimanevano. Atreus, ancora stretto fra le ali di Cinerea, aveva ancora uno sguardo vacuo puntato sul pavimento, sopraffatto com'era dalla consapevolezza di quello che aveva compiuto..e dal rimorso. I due draghi guardavano a loro volta il giovane, i loro sguardi pieni di compassione e tristezza, vicini al ragazzo come non mai, consapevoli del fardello che lo opprimeva e desiderosi di darli tutto il loro sostegno. Un pesante sospirò arrivò alle orecchie di tutti, facendoli voltare o alzare la testa: Kratos, il padre del ragazzo, era fermo davanti a loro, imponente statua nella cupa disperazione, benchè adesso apparisse rovinata dal peso degli anni che li erano piombati addosso; eppure, ancora non cedeva! Fu questa sua determinazione a infondere nuovo vigore nei più giovani e a permetterli di non sprofondare nel torbido mare delle emozioni. "Voglio andare via" disse Atreus mentre abbandonava la dolce e, al contempo, forte protezione della draghetta e si rialzava "allora concentrati..dobbiamo trovare un uscita". Non ci volle molto per trovarla: uno spazio fra le roccie del piano superiore era quello che serviva; Kratos si mise accovaciato sotto il passaggio e, dopo aver unito le mani, fece cennò ad Atreus di metterci il piede sopra di esse, in modo da darli una spinta e farlo arrivare al passaggi; ma Atreus sembrò riluttante a fare questo: tutti capirono che l'atto compiuto lo aveva profondamente scosso, al punto che il giovane ragazzo non era più energetico come prima; servirono diversi incitamenti silenziosi da parte dei due draghetti e del padre per convincerlo a farsi lanciare in alto per raggiungere l'apertura. "trova qualcosa per portarci su" li gridò il padre, ma il giovane non rispose. Lentamente, Atreus camminava per i piani, ispezionandoli silenziosamente in cerca di una corda, di una scala o di un qualcosa da calare per il padre e i draghetti. Per chi stava di sotto e osservava il ragazzo vagare per i piani superiori in cerca di qualcosa, con quella sua espressione vacua e fredda, fu un vero strazio da vedere: un ragazzo cosi energetico e pieno di vita ridotto a un ombra di se, cupa e silenziosa.. era qualcosa di terribile per i due draghi, che tanto speravano poter essere spensierati e allegri come lui, cosi per Kratos, il quale, nonostante tutto, amava l'energia e la vitalità del figlio. "Kratos..posso andare da lui?" chiese Spyro all'improvviso: non se la sentiva proprio di lasciare da solo il giovane in quei momenti. Sorprendentemente, Kratos annui e, senza dire una parola, salvò un cenno, si rimise sotto l'apertura e aiutò il drago viola a raggiungerlo, mentre Cinerea rimase a guardarlo al piano inferiore con un moto di apprensione; Appena salito sopra, il draghetto subito si mise a fianco del ragazzo "ti aiuto a cercare!" disse soltanto e si maledì per questo: avrebbe voluto consolarlo, dirli qualcosa per calmarlo, per farlo tornare il gioioso sè di un tempo, ma non ci riuscì..che cosa nè sapeva lui di queste cose, dopotutto, quando lui stesso, da allegro, spensierato e avventuroso draghetto, aveva lasciato che utte le esperienze subite, in primis il peso del mondo sulle sue spalle, lo riducesserò a un ombra taciuturna di se; un ombra che avrebbe già ceduto se non fosse stato per li altri "proprio quello che sta passando Atreus..e per questo non devo lasciare che accada" penso il draghetto viola con un impeto di coraggio "Atreus..io..io lo so, che cosa stai passando. Sò che sei ancora sconvolto. Sò il dolore che ti pervade per quello che hai fatto ma, credimi, non ci devi pensare..poteva ucciderti e, se fossi morto..molti avrebberò sofferto" il giovane alzò la testa e si fermò a fissare li occhi ametista del drago viola "lo so! Dovevo farlo" disse il giovane con voce spenta "io..io lo so bene, solo..solo","non volevi..ti capisco" lo precedette il draghetto mentre abbassava la testa "spesso dobbiamo fare cose che non vogliamo..lo so bene..anch'io non avrei voluto fare certe cose" pensò il drago viola, mentre la sua testa veniva affolata dalle turpe memorie di quando aveva contributo a liberare (inconsapevolmente) il Maestro delle Ombre o di quando fu costretto a lascir morire il Drago Rosso "ma, ora non dobbiamo pensarci..abbiamo una missione da portare a termine e non possiamo deconcentrarci","questo lo so!" proruppe Atreus in un moto di stizza "solo che..solo","solo che si torna a casa!" risuonò all'improvviso la forte voce di Kratos dal basso; anche da quella distanza, il vecchio uomo aveva sentito tutto! I due giovani rapidamente si affacciarono al piano inferiore guardando il vecchio con li occhi sgranati e gridando un "COSA!!" a cui si unì quello di Cinerea. Il vecchio uomo incrociò le braccia e li fisso con espressione indecifrabile "arrendersi cosi facilmente e siamo appena partiti" lo sguardo sconvolto della dragonessa nera, ritta al fianco del vecchio uomo, si illuminò quando capì le sue intenzioni "ma guarda che furbone manipolativo" pensò lei prima di voltarsi a guardare i due giovani al piano di sopra "ha proprio ragione: se già ti arrendi alle prime difficoltà, Atreus, come speri di andare avanti? Tanto vale tornare indietro per non correre rischi" il drago viola spalancò ancora di più la bocca, tanto era lo shock per quello che aveva sentito, almeno finché Cinerea non li fece l'occhiolino, e a quel punto anche lui capì "ohh..ehm..hanno ragione! Se già ti arrendi","Io non mi arrendo! Stavo solo riprendendo fiato" rispose Atreus con vigore, correndo ad afferrare una catena la vicino e gettandola al piano inferiore "far leva sull'orgoglio altrui per distrarli ..non mi aspettavo che fossi così manipolativo" disse Cinerea mentre guardava il vecchio uomo, intento ad arrampicarsi "più dici a uno di non pensarci, più lui ci pensa. Bastava trovare il modo per distrarlo","sempre di manipolazione si tratta" terminò Spyro.

Usciti da quell'edificio pieno di dolore e angoscia, il gruppetto si trovò nuovamente negli spazi freddi e innevati del bosco e la fresca e sana aria respirate ebbe per loro una sorta di effetto purificante, liberandoli da qualsiasi brutto pensiero provato prima e rinvigorendoli "Ascoltami" disse Kratos all'improvviso, voltandosi a guardare Atreus e i due draghi "sia tu, ragazzo, che voi due, draghetti: un bravo Guerriero non deve impietosirsi del nemico..la strada che ci aspetta è lunga e implacabile..non è per ragazzi, solo per guerrieri. Se non vi comportate come tali, soccomberete e farete soccombere chi vi sta vicino, ricordatevelo","ho capito!" disse Atreus, mentre Spyro e Cinerea annuivano, sapendo che, in quelle fredde e spietate terre, quello era l'unico modo per Sopravvivere "evitiamo comunque di trasformarci in mostri" disse Spyro sottovoce "non ho detto questo" rispose Kratos, facendo spalancare li occhi dei due draghi "sul serio, che razza di udito hai!?" chiese Cinerea sconvolta "un guerriero deve avere un orecchio allenato per percepire i pericoli intorno a lui..e c'è qualcuno più avanti..ascoltate" confusi, i giovani si portarono le mani/ali alle orecchie per sentire "ANDIAMO! MUOVITI","c'è qualcuno davanti" disse Atreus, avvicinandosi per sentire meglio "E ANDIAMO! SU, FORZA, DANNAZIONE! CHE COSA STAI ASPETTANDO? LA COLAZIONE O CHE QUALCUNO TI LEGGA UNA FAVOLA!? AVANTI MUOVITI!","e a un pessimo carattere" commentò Spyro senza un briciolo di sarcasmo nella voce " SE NON TI DECIDI A MUOVERTI TI PRENDERO' A CALCI IN C..","davvero pessimo" fu l'unico, divertito, commentò di Cinerea.
Poco più avanti, i quattro viaggiatori si trovarono davanti a un ponte, dall'aspetto più solido rispetto al precedente (commentò di Kratos: "speriamo, abbiamo già perso tempo") sebbene ricoperto dalla vegetazione; tuttavia non poterono attraversarlo poiché era bloccato: non da massi o da tronchi ma da una strana creatura stesa proprio in mezzo! Guardandola meglio, il gruppo ammise che non aveva mai visto un essere così strano: si trattava di una sorta di lucertola troppo cresciuta, con le zampe posteriori (che a Kratos ricordarono i grossi elefanti del sud) molto più grandi e massicce di quelle anteriori, ben più magre e striminzite, inadatte per sostenersi, chiarendo che doveva essere un bipede; detto questo, la creatura sembrava un vero e proprio ibrido dato che, sul massiccio corpo presentava, oltre alle scaglie, una fitta peluria e la lunga testa, sorretta dal massiccio collo, terminava con un vero e proprio becco. Si, era proprio un vero e proprio ibrido fra rettile, mammifero e uccello! Qualcosa che nessuno dei due draghi o Kratos, avevano mai visto, salvo Atreus "è una Hulda-Creatura! Una razza di animali che sono usati di solito come carovane o come bestie da lavoro, stando a quello che mi ha detto mamma" e, in effetti, la creatura presentava sul grosso dorso una sella e numerosi oggetti, come scudi, coppe e altri. Un suono sordo, simile a una mano che schiaffeggia qualcosa, seguito da un grido rabbioso e un verso di fastidio dell'animale segnarono l'entrata in scena del proprietario della creatura, nascosto poco prima dalla mole della bestia: tale individuo indossava una pesante armatura d'oro di raffinata fattura, per i due draghi simile a quella indossata delle talpe, quasi nascosta da un grembiule da lavoro contenente diversi oggetti chiodi e alla vita portava una cintura con diversi martelli attaccati; ma non era questo ad attirare l'attenzione, bensì le caratteristiche fisiche personaggio! L'individuo, infatti, era insolito sotto diversi punti di vista: innanzitutto era alto all'incirca come Atreus, ma il corpo era più massiccio, la testa era calva e il volto era circondato, come Kratos, da una barba rossiccia ed era visibilmente molto più vecchio di quello del ragazzo, cosi come il profondo timbro vocale; ma la cosa più strana, era che la sua pelle era blu! Spyro e Cinerea si chiesero subito se anche quello strano tipi faceva parte della stessa specie di Kratos e Atreus, quando il ragazzo esclamo sbigottito "è un Nano!","Si, sono un Nano moccioso! Mai visto uno!?" brontolò lui in tono acido "di persona è ancora più maleducato di quando gridava poco prima!" fu il pensiero generale. "Devo dire che non mi aspettavo che ci fossero persone ancora in giro di questi tempi..e davvero una sorpresa" disse il Nano pensieroso, scrutando ognuno dei quattro con i suoi piccoli occhi "sopratutto non mi aspettavo di vedere delle lucertole del genere","chi sarebbero le lucertole!?" sibilò Cinerea irritata ripensando a quelle fastidiose creature rosse che avevano il vizio di rubare le gemme "noi siamo draghi" intervenne Spyro; il Nano non riuscì a trattenere una risata "se voi siete draghi, io sono abbastanza magro da entrare nel fondoschiena di un Troll","su questo non ci sono dubbi" rispose la draghetta sarcastica "è tuo questo animale?" disse Kratos all'improvviso, attirando l'attenzione del Nano "si, ma questa stupida bestia si rifiuta di attraversare il ponte" brontolò lui, colpendo nuovamente l'animale sul grosso (sopratutto per lui) muso "ha paura di qualcosa fra li alberi" disse Atreus improvvisamente; tutti lo guardarono sorpresi "e di che cosa?" chiese il Nano acido; senza dire altro, Atreus si avvicinò a Kratos "padre, lancia l'ascia sugli alberi dall'altro lato del ponte; quelli con il tronco bianco" e si voltò a indicare un gruppetto di alberi dal tronco, appunto bianco, e li alberi rossi;l'uomo marchiato lo guardò scetticò "fidati questa volta..ti prego" il vecchio si voltò un attimo a guardare i due draghi, entrambi che lo ricambiarono con espressioni convinte, poi il figlio, speranzoso e il Nano, scettico; Kratos emise un sospirò, estrasse l'ascia da dietro e, dopo aver preso bene la mira, la lanciò fra di essi. Subito un gemito di rabbia e dolore si levò da essi, con shock di quasi tutti. Con un gesto, Kratos richiamò l'arma, che tornò subito in mano, sporca di una sostanza incandescente, e si voltò verso il ragazzo "avevi ragione" disse il vecchio uomo sinceramente colpito, facendo sorridere il ragazzo e i due draghi, felici per lui, mentre l'Hulda-Creatura emise un verso di assenso e si alzò in tutta la sua stazza "ehi! tu si che sei un tipo in gamba, ragazzo!" disse il Nano con espressione compiaciuta, prima di voltarsi a guardarlo meglio "sei un ragazzo, giusto?","secondo te?" sbottò Cinerea infastidita "secondo me tu sei un maschio con la voce da femmina e quello viola una femmina con la voce da maschio, lucertola" replico lui in tono sarcastico "hai completamente sbagliato: io sono maschio e lei è femmina" rispose Spyro alzando un sopracciglio squamato "ci stà prendo in giro" rispose Cinerea esasperata; il Nano, però, non li badò più, dato che stava cercando di muovere la creatura che, anche se il pericolo era passato, insisteva a non voler avanzare, anche se lui l'aveva colpita alla coscia e, adesso, cercava di muoverla, puntando i piedi per terra e spingendola con le spalle; il fatto che non ci riuscisse, fece sorridere la draghetta nera "ha un nome?" chiese Atreus mentre accarezzava il becco della creatura "che né so! Questa maleducata non ha chiesto il mio e, quindi, io non ho chiesto il suo";"quindi sa parlare? Perchè non l'ha fatto prima?" si chiese Spyro mentalmente "era sarcasmo" rispose Kratos, indovinando ("leggendo") i suoi pensieri. "E il tuo?" chiese Atreus al Nano (che ancora non riusciva a muovere l'animale) "Brok","altro nome strano" brontolò Cinerea "ah si? E sentiamo il tuo, lucertola?" rispose Brok con una punta di irritazione nella voce"Cinerea" disse Atreus, facendo alzare li occhi alla giovane dragonessa (pensieri di lei: quando capiranno questi maschi che, se voglio dire il mio nome, lo dico da me e non mi servono li interlocutori","sono d'accordo con te, draghetta","ma dillo che leggi nella mente!") "io, invece, sono Spyro e lui","lo dico da me se voglio" lo interruppe Kratos "ma che male c'è?" protestò il draghetto "c'è che siete tutti strampalati" ghignò il nano colpendo nuovamente la creatura, e ottenendo uno sventolata di coda in faccia, con divertimento di tutti (e sbuffo irritato di Kratos). "ti posso aiutare io" disse Atreus all'improvviso e, senza darli il tempo di rispondere, si avvicinò alla creatura e li disse "Vera Logan" i due draghetti (e l'uomo marchiato) non sapevano cosa significassero quelle parole, ma, qualunque fosse, fu sufficiente a calmare l'Hulda-Creature e a farla avanzare "in gamba il ragazzo, vero?" disse Brok mentre si affiancava a Kratos e ai due draghetti.
Dopo qualche secondo, passato a camminare per il lungo ponte ricoperto dalla vegetazione e a fissarne le caratteristiche, come e numerose bandiere attaccate ad esso e il fatto che terminasse con due bracieri ai lati, talmente rivestiti di fauna da non capire di cosa fosserò fatti, se di pietra o di legno, Brok si decise a parlare di nuovo "senti..so che tu non ci crederai ma, quell'ascia che hai..sono stato io a costruirla","davvero?" chiese Spyro stupito e anche Cinerea sembrava colpita; il nano non poté che sorridere "certamente..insieme a mio fratello ed è una delle migliori. Non lasciare, uomo pallido, che nessuno ci metta le mani addosso, tranne noi due","tu e tuo fratello? A proposito, dov'è?" chiese Spyro sentendo una fitta di dolore alla parola fratello: chissà come stava il suo e se era riuscito a salvarsi "non lo so dov'è finito, e neanche me né importa" borbottò lui in tono brusco; prima che Spyro potesse chiedere il perché, Brok stava nuovamente parlando con Kratos "devi trattarla in modo speciale o si rovinerà irreparabilmente" il Nano si fermò per colpire nuovamente la sua creatura per farla avanzare "se vuoi, potrei potenziarla anche ora","le armi si possono potenziare!?"chiese Spyro incredulo; Brok annuì "certamente! Si possono infondere di magia o aumentare i poteri magici in esse, come nel caso della nostra ascia; oppure renderle più resistenti e affilate, così come ripararle e bilanciarle meglio. Naturalmente, ci vuole un bravo fabbro per questo e io sono uno dei migliori; potrei anche ri-affilare la lama sulla coda della tua amica, dato che mi pare poco affilata","nessuno si avvicinerà alla mia coda!" sibilò lei in risposta e facendo ondeggiare minacciosa la stretta lama metallica; il Nano si limitò a scuotere la testa e si rivolse nuovamente a Kratos, che appariva pensieroso "allora, vuoi che la potenzi adesso, figlio di puttana?" quando il significato delle parole arrivarono ai cervelli dei due draghi (non che le capissero molto, ma capirono subito la loro gravita vedendo il volto sconcertato di Atreus), questi spalancarono la bocca increduli per la maleducazione di quel Nano e subito si voltarono per vedere come avrebbe risposto l'uomo marchiato: se avesse semplicemente lasciato correre o avrebbe risposto suonandoli la suddetta ascia dritta in testa (e, forse, neanche dalla parte piatta)! In effetti, l'uomo pallido si era immobilizzato e sembrava lottare fra i due istinti e..vinse quello pacifico "hai ragione..non ti credo" brontolò lui, facendo cenno ad Atreus e hai due draghi di seguirlo "c'è una runa a forma di forcone lì sul manico" disse Brok di colpo, mentre, dopo aver colpito nuovamente l'animale, che si era fermato per guardare Atreus, s'è né andava, borbottando qualcosa nella sua lingua. I due draghi, Atrues e Kratos si bloccarono di colpo! brontolando, Kratos prese la sua ascia, la girò e.. tutti videro che c'era proprio una runa a forma di forcone, terminante con due teste di drago, sul manico "bé,ha ragione" fu l'unico commentò di Spyro e Kratos non poté resistere ad alzare li occhi al cielo, borbottando qualcosa in una strana lingua, anch'essa sconosciuta hai due draghi (e anche ad Atreus, data l'espressione confusa sul suo volto). Tenendo l'ascia fra le mani, l'uomo si voltò e avanzò verso Brok, che teneva fra le mani un ferro per marchiare dalla forma della runa, seppur tagliata a metà "era il marchio mio e di mio fratello, prima che ci dividessimo, vedi?" bastò una breve occhiata per capire che era proprio quella runa, solo che era stata tagliata a metà "sei fregato, Kratos" sghignazzò Cinerea, facendo sospirare il vecchio guerriero "allora..vuoi che tè la potenzi o no?" sospirando nuovamente, Kratos annuì "D'accordo..ma mi aspettò un miglioramento" annuendo, Brok fece cenno hai viaggiatori di seguirlo verso una tenda, dov'era posizionata una rudimentale fucina e dové l'Hulda creautura si era sdraiata e si stava rifocillando dalle fatiche del viaggio "dov'è l'altro metà del marchio?" chiese Atreus "ohhh, c'è l'ha il mio stupido fratello ma a me è rimasto il talento..sta a vedere" detto questo fece cenno a Kratos di passarli l'ascia, cosa che l'uomo fece dopo un attimo di riluttanza. Dopo averla presa in mano e averla rimirata per qualche secondo, commentando il buon modo in cui era mantenuta, il Nano la poggiò su un banco da lavoro, prese i suoi oggetti, e tiro dalla tasca un cofanettò contenente una strana fiamma azzurra che, insolitamente, più che calore emanava freddo. Brok ci lavorò sopra l'ascia per qualche istante, battendo la strana fiamma finchè non fu assorbita dalla lama, poi controllò l'ascia ben bene, battendo o affilando qua e là e facendo qualche prova per valutarne la stabilità; infine la passò a Kratos: l'uomo marchiato sentì istintivamente, data la sue esperienza con armi magiche, che il potere dell'arma era aumentato e la stessa arma sembrava più bilanciata di prima "se avete argento posso anche forgiarvi delle armature oppure migliorare l'arco del ragazzo, anche per voi lucertole","sai forgiare armature per draghi?" chiese Spyro colpito "certamente, non ho forse detto di essere un fabbro geniale? No? Bè, ora lo sapete!","sei sicuro di sapere quello che fai" chiese Cinerea sospettosa "naturalmente! Basta che siano leggere e ben bilanciate, oltre che non molto ingombranti, in modo da non compromettere la capacità di volare o i vostri movimenti in volo sopratutto, dato che è una delle vostre armi migliori o sbaglio, lucertola nera?" anche se era offesa dal suo tono, Cinerea non pote ammettere che il Nano Maleducato (nuovo soprannome) aveva ragione "tuttavia, con i materiali che ho ora, posso solo forgiarvi attrezzi di cuoio. Allora, cosa volete?" I due draghi si guardarono incerti per un attimo "ehm, come possiamo dire, ma non abbiamo soldi, Brok","ah! Questo è un problema. Mi dispiace ma anche in questi fottuti tempi devo guadagnarmi da vivere","pago io per loro!" tutti si voltarono a guardare Kratos sconcertati, non aspettandosi assolutamente che il vecchio uomo fosse disposto a pagare qualcosa per loro "mi ripagherete a tempo debito e cercate di non farmene pentire" terminò lui freddo, facendo sbuffare Cinerea "tè pareva!","grazie lo stesso, Kratos" disse Spyro grato; l'uomo più vecchio sbuffò nuovamente. "bene, se è così, ditemi i vostri acquisti".
Con il poco argento che avevano ("tè l'avevo detto che sarebbe servito più a noi che hai morti, draghetta","questo non cambia che sia disgustoso") Kratos acquisto un miglioramento per l'arco di Atreus, rendendolo più forte e flessibile e per i due draghi: "fatemi prendere un attimo le misure prima, che devo regolarmi anche per le volte future" disse Brok, avvicinandosi hai due con uno strana striscia di cuoio dov'erano incise delle tacche "e proprio necessario" chiese Spyro a disagio "naturale, lucertola viola (sicuro che non sei femmina? Sto scherzando) oppure vuoi un armatura che ti và troppo stretta o troppo larga?" il draghetto dovette ammettere che il Nano aveva ragione "bene, ora stai fermo che ti calcolò quello che serve" e detto questo, iniziò a misurare la circonferenza delle braccia, del torso e delle ali, utilizzando quello strano nastro come una sorta di confronto e borbottando di continuo "bene, bene, molto bene..per tutti i busti formosi di donna, c'è da dire che voi draghi siete proprio messi male" disse lui all'improvviso, con gran confusione di Spyro e Cinerea "perché scusa? che cosa abbiamo che non va" chiese Spyro sbigottito "c'è che avete siete troppo magri! Avete i muscoli e va bene, ma dovete ingrassare un po'. Tu in particolare, lucertola nera! Vedi di fare un po' di ginnastica e ingrassare per bene, altrimenti finisci male tanto sei magra","guarda che sono nata così e mi trovo bene così" sibilò la draghetta stizzita "ed è bella così" pensò Spyro mentre guardava l'amica; quando lei si voltò verso di lui, il drago viola, imbarazzato, si sbrigò a girarsi dall'altra parte e ad alzare la testa al cielo, notando solo ora che quello strano misuratore, intento a calcolarli la distanza fra le corna, stava facendo tutto da solo! Brok, infatti, era intento a lavorare su diversi oggetti di cuoio "può bastare..passa all'altra" nonostante i ringhi di protesta di Cinerea, lo strano nastro tacchettato iniziò a misurare anche lei "bene..ora prova questo" prima che Spyro potesse dire qualcosa, Brok li infilò (bruscamente) sulla testa un elmo di cuoio, il quale li aderiva a pennello! "Ti piace? se nò, prova questi" e, dopo aver ripreso l'elmo, li mise una corazza sulla coda e, dopo quella, dei bracciali alle zampe "allora, direi che ti stanno bene" borbottò lui "naturalmente, qualsiasi cosa che indossa su quel bel corpo li stà bene" Spyro si girò a guardare Cinerea, confuso se avesse sentito bene o meno, ma la dragonessa si era già voltata (nascondendo un certo rossore di squame). Alla fine, i due draghetti scelsero dei bracciali di cuoio, per proteggersi le -striminsite- (a detta di Brok) zampe. Sia Atreus che Kratos ammisero che li stavano veramente bene quei bracciali, che li davano un aria più -civilizzata- e intelligente, e, a quanto pare, anche i due draghi lo pensarono, guardandosi sorridenti fra di loro..prima di voltarsi appena sentirono un certo calore alle scaglie. Un rumore attirò l'attenzione di tutti "Non guardare ora, ma sono tornati i nostri amici che si nascondevano fra li alberi" disse Brok indicando un gruppo di Draugr che, più infuriati che mai, si stavano avvicinando "sembra che sia ora di provare l'ascia" disse il Nano sarcastico.

I draugr, uno pesante seguito da due normali, si avvicinavano sempre di più ai quattro -viventi-; le armi in pugno e i volti devastati e incandescenti per l'ira. Gridando vendetta, i nemici si prepararono a caricare li avversari. "sono proprio arrabbiatI! Non deve esserli piaciuto il fatto che un ascia li abbia colpiti","e a chi piacerebbe essere preso in pieno da una dannata ascia, lucertola viola" brontolò Brok, intento a farsi posto fra li oggetti dietro il bancone per nascondersi "c'è posto per me là dietro?" chiese Atreus, nascondendosi insieme al nano "ci pensò io a proteggerli" disse Spyro mentre si metteva insieme a loro. L'uomo e la draghetta emisero uno sbuffo d'irritazione "sembra che siamo rimasti solo io e te, buzzurro pallido"sibilò Cinerea, facendo ondeggiare la lunga coda e fissando i nemici con i suoi occhi smeraldo"vedi di non starmi tra i piedi, dragonessa" rispose Kratos, fissando a sua volta i nemici "sei tu quello che non deve starmi fra le zampe" e detto questo, si lanciò verso il Draugr più vicino, facendo una giravolta a mezz'aria e colpendolo con le zampe posteriori talmente forte da farlo volare all'indietro per diversi metri; l'altro draugr normale si avventò con un urlo d'ira sulla dragonessa, ma lei schivò agilmente il colpo e ferì il nemico al ventre distrutto con un colpo della lama, non riuscendo, però, a penetrare molto la coriacea carne rinsecchita; la dragonessa non si diede per vinta e, dopo aver schivato un altro colpo e parato con l'ala quello dell'altro Draugr, rimessosi in piedi nel frattempo, afferrò con la bocca il nemico più vicino per il piede e, dopo averlo fatto ruotare in aria, lo scaraventò con violenza sull'altro. Nonostante la botta, i due si rialzarono più adirati che mai; Cinerea rispose strigendo li occhi e lanciandosi nuovamente su di loro, ferendoli varie volte con le sue eleganti mosse acrobatiche. Kratos, nel frattempo, era intento a schivare una serie di violenti colpi del Draugr Pesante! Schivato anche l'ultimo, l'uomo pallido si lanciò verso il nemico e lo feri con l'ascia diverse volte: c'era da dire che il risultato era buono, dato che l'arma in questione fendeva la coriacea carne del nemico, ormai simile a legno, più facilmente rispetto al passato "allora! Cosa nè pensi del mio ritoccò!" gridò Brok da dietro il tavolo, da cui facevano capolino anche le teste di Spyro e Atreus "decente!" rispose Kratos mentre schivava un fendente verso il basso e contrattaccava, ferendo il nemico "decente dice lui!" brontolò Brok irritato "sai cos'è decente? Quel lavoro di piedi. Pestato lo sterco!","può darsi!" sghignazzo Cinerea, dopo aver schivato un fendente orizzontale di un Draugr e aver risposto con un colpi di coda eseguito dopo una giravolta "disse quella che non sa far altro che mettersi in mostra" brontolò Kratos per risposta "oltre al fatto che, francamente, la tua lama fa meno male di una puntura di zanzara sul fondo schiena!" li gridò Brok "ehm, credo che quello faccia molto male" disse Spyro "e una lama nè deve fare di più. Cos'è, un giocattolo! E tu, pestone, migliora quel lavoro di piedi!","odio i nani" brontolarono Kratos e Cinerea all'unisono. Una palla di lava volò sopra le loro teste a testimoniare altri Draugr in arrivò! Cinerea, eliminato l'ultimo dei drue Draugr con un preciso colpo di coda ("il sesto o il settimo!" gridò Brok) si lanciò subito contro i nuovi nemici, schivando agilmente i proiettili di fuoco e, arrivato al primo nemico, lo colpi al collo con la lama, ferendolo ma non uccidendolo "accidenti! La loro pelle è cosi rinsecchita da sembrare la corteccia di un albero!" sibilò la draghetta mentre si abbassava per schivare un proiettile da destra"oltre al fatto che la tua lama e smussata!" gridò Brok, Cinerea dovette reprimere l'impulso di dirli qualcosa di osceno ("mi sta contagiando"). Schivata un altro dardo, la dragonessa saltò in avanti e, dopo un altra giravolta, che la salvò pure da un altra palla di fuoco di un altro Tiratore, colpi il Draugr Tiratore con entrambe le zampe, infliggendoli una ferita a X sul corpo e uccidendolo! "I miei artigli sono ancora affilati!" sorrise lei "ma non per molto"li gridò dietro Brok. Sibilando di rabbia, Cinerea si lanciò verso l'altro Draugr e lo lancerò con numerose artigliate prima di girarsi verso l'ultimo che, gridando di rabbia, lanciò un ultima palla di lava. Schivato il colpo con un rapido e sinuoso movimento, Cinerea saltò per finire il nemico con un fendente di coda aereo ma, poco prima di colpirlo, una grossa massa nera investì la sua -preda- e quasi non prese anche lei. Il Draugr pesante e il Tiratore svanirono entrambi in una nuvola di cenere, mentre Cinerea si voltava a fissare indignata Kratos "attento a dov'è miri!","tu attenta anche a quello che ti circonda, oltre al solo nemico, dato che tutto può accadere durante una battaglia..e il nano ha ragione riguardò alla tua lama" la draghetta emise uno sbuffò e trotterello verso l'accampamento di Brok, il più lontano possibile dal Buzzurro Pallido. Il drago viola, oltrepassato il bancone con un salto, non potè che avvicinarsi all'amica e sorriderli, venendo ricambiato (e subito entrambi si voltarono per nascondere un certo rossore, facendo alzare li occhi a Kratos e a far ridere Brok; Atreus,invece, non ci capì nulla) "bene..entrambi sapete UCCIDERE a quanto pare" affermò il Nano colpito "anche tu con quella tua lama smussata" Cinerea sbuffò di nuovo e fisso velenosamente il Nano "sai che ti dico, nanerottolo: giusto per non sentirti più, ti permetto di affilarmela" tutti guardarono la giovane dragonessa stupiti "ho già chiarito che lo faccio solo per non sentirlo brontolare più" disse lei nuovamente in tono acido "e perchè ha dannatamente ragione: questi Draugr avevano la pelle come una corteccia ed è meglio non correre rischi" aggiunse lei mentalmente "stai imparando, draghetta","leggimi di nuovo nella mente e ti farò provare la Paura","nè dubito seriamente","certo che voi due sembrate una coppia di sposini o, forse, lo siete?" sghignazzò Brok mentre andava verso il suo bagaglio"perchè draghi e uomini posso stare insieme? Ahh, era una battuta" ridacchiò il drago viola imbarazzato dopo aver notato le espressioni dei compagni "scusate ma non sò molto di come funzionano queste cose" Cinerea, dapprima incredula, non potè che sbuffare"bè, ti pare che due creature di specie diverse possono stare insieme?","una volta un toro ha sedotto una fanciulla" disse Kratos all'improvviso e, salvò Brok che era intento a rovistare in cerca di qualcosa, tutti li altri si voltarono a guardarlo sconcertati "Uoa..e come è andata?" chiese Atreus tutto interessato: raramente suo padre raccontava storie "la loro relazione? Non lo so, ma posso dirti che il risultato della loro unione fu qualcosa di orribile","perchè, che cosa","LO TROVATO!" gridò Brok di colpo e si avvicinò al gruppetto tenendo in mano una pietra liscia e ben levigata, oltre che ricoperta di rune "dammi la lama draghetta e guarda come tè la sistemo in dieci secondi" anche se era parecchio seccara dal tono del Nano, la draghetta mosse la coda e porse la lama verso il fabbro "d'accordo..cerca di non farmi male o","ho finito!" tutti si voltarono a guardare Brok, troppo sorpresi per parlare "guardare per credere" si limitò a sbuffare lui; voltando lo sguardo verso la lama sulla coda, il gruppo scoprì che il Nano aveva ragione: la lama, anche solo di vista, era veramente più affilata di prima "bene e, come ultimò ritoccò, un po di olio nanesco" e con questo Brok versò una strana sostanza fra le mani e poi la passò sulla lama di Cinerea, rendendola addirittura più splendente di prima; tutti rimasero assolutamente sconcertati "allora..vuoi che faccia qualcosa anche per quelle lame sulle ali? Il primo assaggiò è gratuito".
Finito quello di potenziarsi, il gruppo riprese alla volta del viaggio, non prima che Kratos chiedesse indicazioni "si, la direzione dovrebbe essere questa..e dimmi, moccioso, quando crescerai diventerai come tuo padre" Atreus parve subito scioccato da quella domanda "io..non so sè","speriamo di no altrimenti sarebbe più scorbutico di Ghepardus" ridacchiò Cinerea "bè, ha anche dei lati positivi, no? Però, in effetti è molto sgorbutico" rise il drago viola "sè avete finito i commenti, possiamo andare" brontolò l'uomo gelido. Mentre i quattro se nè andavano, Atreus si voltò verso Brok "e stato un piacere; penserò a un nome per l'Hulda Creatura","e se la chiamassi Grazie al C..","ma che volgare..e poi cosa sarebbe questo c..","meglio che non lo sai, drago viola" brontolò l'uomo pallido. Superato un cancellò e addentratisi nelle viscere della montagna, kratos si fermò un attimo e si voltò a fissare Atreus "chissà cosa vorra stavolta" pensò il ragazzo: quello che disse il padra, lasciò tutti sorpreso "mi hai lasciato da solo" brontolò l'uomo pallido fissando il figlio (ma anche il drago viola) gelido "non dirmi che te la sei presa" esclamò Cinerea scioccata "certo che si..dobbiamo rimanere uniti in questo viaggio..se ci separiamo per cose frivole o per sciocchezze..tanto vale tornarcene a casa" dal tono della voce, si capiva che il vecchio uomo non stava mentendo"non succederà più" si affrettò a dire Atreus "infatti..chiudi un occhio per ora" lo pregò Spyro "sei esagerato e ingiusto" aggiunse, invece, Cinerea e i due ragazzi li scoccarono un occhiata esasperati. Kratos, dopo aver guardato i volti decisi dei draghi e quello supplichevole del figlio, non potè che sbuffare un "e va bene..andiamo..ma che non succeda più. Persone a parte, tutto il resto lo cambatterete finchè non vi fermo o siamo morti, capito? Impegnamoci","tranquillo, sergente istruttore","sargent..che cosa!?" chiese Atreus a Cinerea "è un grado militare: tuo padre assomiglia a uno, dato com'è inflessibile",".sei stata in un esercito, draghetta?" chiese Kratos leggermente interessato; il volto della draghetta si oscurò, mentre un ombra di dolore lo attraversava "non esattamente..non","guardate un passaggio" esclamò Spyro all'improvviso, indicando uno stretto passaggio nella roccia della caverna!, attirando l'attenzione dei due uomini e distraendoli da Cinerea. Sorridendo grata all'amico, che ricambiò, la giovane si affrettò a raggiungere i due uomini al passaggio, mentre il draghetto viola rimase dietro a fissarla "ancora provi tanto dolore, Cin..come vorrei aiutarti..strapparti questo dolore di dosso..e lo farò" si ripromise il giovane prima di affrettarsi a raggiungere li altri.

Passare attraverso il buco non fu complicato, ne tanto piacevole; bastava acquattarsi e camminare, evitando di inciampare negli scheletri che erano sparsi per il breve tunnel. Usciti da essi, la prima cosa a cui dovettero stare attenti era una sorta di parete di metallo interamente cosparsa di spuntoni che sbarrava il passaggio (Atreus, nella foga, ci era quasi finito per sbattere, per fortuna che Kratos l'avevà bloccato in tempo) "questa deve essere una trappola" disse Atreus mentre notava che la parete era attaccata a un palo di legno tramite degli anelli metallici mobili "ma qualcuno la già fatta scattare, per nostra fortuna"","e questo spiega li scheletri nel tunnel" borbottò Spyro cupo, mentre osservava li spuntoni scuri per la rugine e il sangue represso. Oltrepassare la parete fu semplice: come subito notato, una parte del rivestimento metallico era saltata, rivelando la base in legno sotto (per qualche strano motivo verniciata di giallo, come i simboli notati in precedenza); bastò un lancio preciso di Kratos per farla cigolare e spostare di lato; ci volle un altro colpo per spostarla completamente e aprire la via. Quello che trovarono dietro fu ancora più insolito: una grande stanza con un ponticello spezzato e, davanti, una sorta di piattaforma coperta da un grosso oggetto metallico attaccato a delle catene, prima che qualcuno dei giovani potesse chiedersi che cos'era, Kratos aveva già lanciato la sua ascia verso le pale di una sorta di palo: appena colpiti, questi presero a ruotare e, con grande sorpresa dei giovani, scoprirono che più ruotavano, più il grande oggetto metallico si alzava, tirato delle catene, chiarendo che quella girandola e quel grosso oggetto facevano parte di un complesso eppur semplice meccanismo. Li "oh!" di sorpresa dei giovani (solo Atreus e Spyro, Cinerea era più restia a mostrare espressioni del genere) si trasformarono in shock quando notarono le numerose fila di punte attaccata al di sotto di quello, chiarendo che l'oggetto metallico era in realtà un enorme pressa pronta a schiacciare chiunque c'era (o ci era stato) sotto "sembra invitante" disse Cinerea fra il sarcastico e il preoccupato, fissando la pressa che assomigliava tanto a delle grosse fauci mostruose pronte a divorarli. Senza dire niente, Kratos richiamò la propria ascia e la lanciò su una ruota dorata sotto alle pale, congelandola e, fra lo sconcerto generale saltò in mezzo alla piattaforma, proprio sotto l'enorme pressa "che cosa fai!?" gridò il drago viola mentre si preparava a raggiungerlo "resta lì!" fu la pronta risposta del guerriero "non vedi che il soffitto non scende?" borbottò poi; i tra giovani, sconcertati, fissarono la pressa e notarono che, effettivamente, la pressa non si stava abbassando e rimaneva ferma lì, sospesa in modo minaccioso, ma immobile Tutti capirono all'istante che, congelando l'ingranaggio con la sua ascia, Kratos aveva bloccato l'intero meccanismo! "Geniale!" esclamarono Spyro e Atreus all'unisono; anche Cinerea dovette ammettere che, effettivamente, avevano ragione; tuttavia, prima che potessero raggiungerlo, l'uomo marchiato li bloccò con un gesto della mano "restate lì!","e perchè?" chiese il drago viola e Atreus confusi "credo sia per quello" disse la dragonessa nera mentre indicava con un cennò della testa dei cumuli di ossa e cenere da cui stavano emergendo dei Draugr. Subito il drago viola si preparò a raggiungere l'uomo pallido, ma stavolta fu inaspettatamente la draghetta nera a bloccarlo; prima che lui potesse dire qualcosa, lei lo fissò negli occhi e davanti a quello sguardo smeraldino e deciso, lui ammutolì "aspetta, Spyro! Sa quello che fà, almeno credo; per quanto buzzurro, non è stupido" anche se voleva ribattere, il drago viola si costrinse a rimanere zitto, sapendo che la comp..amica aveva ragione; il fatto che anche Atreus non pareva preoccupato o deciso ad aiutarlo, lo aiutò. Tuttavia, tale fiduci sembrava sciamare man mano che la lotta contro i Draugr proseguiva perchè..Kratos non stava finendo i nemici! Per quanto li colpisse con i suoi pugni o li calciasse, il guerriero marchiato non si decideva a darli il colpo di grazia; non perchè non avesse l'ascia, dato che tutti sapevano che l'uomo pallido era in grado benissimo di strappare a mani nude quei morti viventi, ma perchè sembrava non volesse..e più lo scontro proseguiva, più Draugr venivano fuori dai resti, fino a circondare completamente l'uomo "che stai aspettando. Kratos, perchè non li uccidi?" pensò Spyro preoccupato, anche Atreus e, sorprendentemente Cinerea, sembravano altrettanto turbati, fino al punto che il ragazzo non nè potè più e afferrò l'arco, pronto a tirare..ma il padre lo bloccò con un gesto e la sua potente voce "fermò e aspetta! Che cosa ti ho detto riguardo alla fiducia reciproca? Aspetta!" anche se Atreus voleva ribattere non ci riuscì e posò l'arco deluso e turbato. Kratos non badò a questo, nè alle espressioni incredule dei draghetti, rimanendo concentrato..mancava poco ormai! L'uomo diede un occhiata ai gruppo di Draugr e ai cumuli dai quali erano usciti e osservò soddisfatto che erano spariti. A quel punto tutto avvenne velocemente: l'uomo richiamò la sua ascia, suscitando le grida spaventate e scioccate dei più giovani, dato che, appena tolta dall'ingranaggio, quello si era scongelato all'istante e stava facendo calare la pressa! Kratos fu velocissimo: Lanciò la sua ascia, non ai Draugr ma a uno dei muri di ferrò acuminati dietro ai nemici, facendolo rimbombare, in questo modo, distrasse i nemici, che si girarono credendo fosserò altri avversari e, approfittando di questo, l'uomo saltò verso i tre giovani, proprio prima che degli spuntoni emerserò dal pavimento, impedendo ulteriori salti: i Draugr ebberò appena il tempo di capire cos'era successo che la pressa li cadde sopra, schiacciandoli!
I tre giovani poterono solo guardare la pressa a bocca spalancata, cominciando a capire tutto "hai volontariamente evitato di ucciderli in modo da prolungare il combattimento il più possibile e attirare altri Draugr! Poi, una volta radunati tutti dai cumuli di cenere, hai attivato la trappola e li hai eliminati in un colpo senza sprecare troppe forze!" esclamò Cinerea "è subdolo, ma geniale" ammise la draghetta colpita "e ti sei messo in pericolo da solo" borbottò Spyro sottovoce "ma, in questo modo, non hai perduto l'ascia!" disse Atreus, che, dall'eccitato, era passato al turbato "dipende la parete che ho colpito" e richiamò a se l'ascia, che volò sopra la pressa dritta nella mano. Quando Kratos rialzò la pressa, il gruppo vide che il muro che aveva colpito, era uno di quelli semoventi e si era quasi aperto "da quì non lo vedevo e dovevo verificare se c'era un modo per passare, ecco perchè vi ho detto di non salire; perchè dovevo vedere se c'era un modo per sfuggire a quella trappola","ci ha messi al sicuro..ci ha protetti!" fu il pensiero sconcertato che passò per la mente di tutti "no..mi avreste intralciato e basta in quello spazio ristretto e ci saremmo intralciati a vicenda per fuggire in caso non ci fosse via di fuga" fu il secco commento dell'uomo; i giovani si limitarono a sollevare li occhi al cielo e a mormorare un "tè pareva..forse".

Un sospiro di sollievo vennè emesso dai giovani mentre uscivano dal tunnel sotto la collina; l'aria pulita fu un vero toccasana per i loro polmoni, purificandoli dal tanfo di morte espirato fino ad allora. Appena usciti dalla grotta, Atreus scattò rapidamente in avanti e saltando su una roccia (quasi non cadde se Spyro non lo avesse afferrato per la maglietta, stabilizzandolo) a qualche metro di distanza da un precipizio: davanti a loro sorgeva, più vicina che mai, l'immensa mole della montagna, talmente alta da toccare il cielo e completamente avvolta dal bianco della neve "Uao!" esclamarono all'unisono Spyro e Atreus "deve essere persino alta quanto il vulcano sotto al tempio o anche di più" disse il primo meravigliato "ma è molto più..piacevole" disse Cinerea e al drago viola non sfuggì il tono sorprendentemente dolce e rilassato dell'amica, uno che aveva sentito soltanto una volta; sensa dire niente, il drago viola si avvicinò all'amica, sedutasi sulla fredda e, tuttavia, accogliente neve e le avvolse le spalle con un ala: un brivido attraverso le scaglie ebano della draghetta, che, tuttavia, non si mosse, lasciando che il torpore dell'amico l'avvolgesse. Per una volta da tanto tempo, il draghetto viola si sentiva spensierato e felice, come se ogni preoccupazione fosse stata cancellata all'istante "ora che il Maestro delle Ombre non c'è più, la vita mi sembra molto più leggera e spensierata" pensò lui e, a giudicare dall'espressione serena della dragonessa, lei pensava la stessa cosa; prima che il coraggio se ne andasse, il giovane drago aprì la bocca per parlare, per dirli una cosa che si sentiva dentro da tanto; prima che potesse, un rumore di passi attirò l'attenzione sua e della draghetta: Kratos si era avvicinato ad Atreus "non sono mai stato così vicino alla montagna..sembra enorme" confessò il ragazzo mentre fissava l'imponente mole del monte, immensa forza della natura nel infinito bianco "vorrei che mamma la vedesse" un sentimento di genuina compassione comparve sul muso dei due draghetti, ora ancora più consapevoli del dolore che stesse attraversando il giovane; neanche Kratos né fu immune: un brivido di eccitazione e felicità attraverso le scaglie dei due draghi mentre vedevano l'uomo marchiato muovere una mano verso la spalla del giovane ma, appena prima che questa lo sfiorasse, il vecchio uomo ci ripensò, osservò l'arto per un istante e, con gran dolore dei due draghetti, lo ritrasse. Tale decisione sembrò, per un istante, mutare nel dolore il duro volto dell'uomo, prima che scomparisse sotto il suo solito cipiglio gelido "avanti..andiamo" senza dire nulla, il ragazzo, dopo un ultima occhiata alla montagna, si sbrigò a seguire il padre, e anche i due draghetti si affrettarono a rialzarsi e a separarsi; per Spyro, sembrò che un ondata di gelo lo pervadesse congelando il piacevole calore di prima "non è a ancora pronto..e neanch'io" si disse il drago viola mentre fissava la sinuosa sagoma dell''amica, ora più triste, andare dietro al vecchio e al ragazzo "ma, forse un giorno..lo saremo..forse" e, detto questo, si affrettò a seguire li altri lungo il sentiero boscoso.
"E questo cos'è?" esclamò Atreus mentre osservava un grosso la misteriosa costruzione davanti a loro: una sorta di grossa porta rotonda incavato nella roccia, formata da diversi segmenti metallici sparpagliati con su incise delle strane rune; a fianco di esso vi erano due statue e i due giovani draghi non furono del tutto sicuri che rappresentassero degli esseri umani, dato come apparissero innaturalmente aggraziate, nonostante le devastazioni del tempo, avvolte in lunghe tuniche e con la testa all'insù in un espressione solenne ("o arrogante" pensarono Kratos e Cinerea all'unisono) sembrava che avessero le orecchie appuntite. La cosa più insolita, però, era l'oggetto che sorgeva davanti al grosso portone rotondo incastonato nella roccia; una sorta di vasca ripiena di sabbia su un piedistallo "vi sono delle rune incise" esclamò Atreus "cosa dice" si affrettò a chiedere Kratos; dopo essersi schiarito la voce, il ragazzo lesse"- in due o in tre come siamo, sentirsi soli non possiamo-","un enigma?" disse Spyro sorpreso "ho la sensazione che, per proseguire, dobbiamo risolverlo" affermò Cinerea "allora guardiamoci in torno: in genere vi sono degli indizi per arrivare alla risposta" borbotto Kratos. Senza perdere altro tempo, il gruppetto iniziò a guardarsi intorno e a setacciare la zona in cerca di qualsiasi cosa possa condurre alla risposta: passò solo qualche secondo prima che Spyro gridasse da sopra a un rialzamento là vicino "qui c'è una sorta di ruota! Forse se la girò succede qualcosa" dopo aver ottenuto il consenso da Kratos, il draghetto afferrò la ruota davanti a se (in realtà uno strano meccanismo simile a un triangolo formato da tre segmenti) e la ruotò: un cigolio fece voltare li altri, i quali scoprirono che i segmenti del portale rotondo avevano iniziato a muoversi. Ben presto Kratos capì subito il perché e la soluzione, e anche Cinerea "ho la sensazione che, se riusciamo a bloccarli nel modo giusto, quelle rune formuleranno l'indizio","la tua sensazione è giusta, draghetta" brontolò Kratos mentre, afferrata l'ascia, colpiva li ingranaggi che via via venivano rivelati dal passaggio dei pezzi. Dopo qualche tentativo, le rune sparpagliate ebbero finalmente un ordine logico "bene, ora sono leggibili","cosa dicono, ragazzo","dicono: -famiglia-, cosa?", "non è un indizio: è la risposta" esclamò Spyro sorpreso "-sentirci soli non possiamo- è in famiglia che non ci sentiamo da soli, anche se siamo in due o in tre soltanto" ,"in effetti a senso" prosegui Atreus, a cui sfuggì una nota triste; "bene e ora che la sappiamo, cosa dobbiamo fare: dobbiamo pronunciarla ad alta voce" disse Cinerea sarcastica "oppure" Kratos fece guizzare lo sguardo verso la vasca di sabbia "ragazzo, prova a incidere la risposta nella sabbia con il pugnale" nonostante lo sguardo scettico (come quello dei due draghi) Atreus fece come richiesto e incise nella sabbia con il pugnale la parola "Kinslov" nello stesso esatto momento che la parola venne completata, accadde qualcosa: delle scie luminose ed eteree vennerò emessa dalla vasca e si diressero verso la porta, la quale, con un cigolio somesso, rotolò di lato, mostrando una galleria; dopo un attimo di incredulità, Cinerea non potè fare a meno di dire "bè, ha funzionato" e, senza aggiungere altro, il gruppo si addento nella galleria; bè soltanto due di loro: Spyro, girandosi, vide Atreus rimanere fermo all'ingresso, silenzioso. "Che succede Atreus?" chiese Spyro mentre si avvicinava la ragazzo; non li ci volle molto per capire che il giovane era piuttosto triste. Dopo un attimo di silenzio, il giovane rispose "secondo te: è vero che in famiglia non possiamo sentirci soli" la domanda scioccò non poco il giovane drago, il quale si fermò a riflettere e a pensare a tutta la sua famiglia: sua madre, suo padre e suo fratello; ma anche ai suoi amici: ai Guardiani, a Hunter e a Cinerea; con loro non si era mai sentito solo, ma lui; Spyro seppe istintivamente che la sua situazione era ben diversa da quella del giovane ragazzo, il quale aveva appena perso sua madre e si era ritrovato, da un giorno all'altro a vivere con suo padre, che, in effetti, non poteva dirsi fosse la persona più pacata e comprensibile del mondo "io..non so come risponderti" sospiro lui, guardando con i suoi grossi occhi ametista il triste volto del ragazzo " io nella mia famiglia non mi sono mai sentito solo..quindi non saprei dirti..ma credo che, nonostante tutto, la famiglia è la famiglia e, in ogni caso, è comunque impossibile sentirsi da soli, dato che c'è comunque qualcuno a far chiasso e a distrarti" a quelle parole, Atreus non poté fare a meno di ridacchiare, contagiando anche il drago "in effetti; sopratutto con qualcuno che non fa che gridarti in continuazione: -ragazzo attento a quello-,ragazzo attento a quest'altro, ragazzo lì, ragazzo là- in effetti: è veramente impossibile sentirsi da soli" e i due presero nuovamente a ridere "avete finito di ridere e venite qui!" giunse la voce di Kratos da dentro al tunnel "appunto" altre risate vennero emesse dai due"va bene: ARRIVIAMO..e Spyro, grazie" disse Atreus mentre si affrettava a raggiungere il genitore (che a quanto pare, stava per litigare nuovamente con Cinerea per il suo continua brontolare) stavolta fu il draghetto viola a rimanere immobile, con lo sguardo fisso a terra "non credo di meritarlo, dato che avrei dovuto dirti di più..oppure era sufficiente?" si chiese il drago viola fissandosi le zampe; un ulteriore chiamata (e un ulteriore litigio fra bianco e nero) convinse il giovane a raggiungerli, non prima di aver fissato le due silenziose e immobili statue "chissà che creature sono?" e, con un guizzo di coda, svanì nella cavità, lasciando le sentinelle a contemplare il cielo sempre più nuvoloso.
"Che nè pensate di Brok?" chiese Atreus all'improvviso "perchè lo chiedi" domandò Kratos con il solito tono brusco e freddo; il giovane si strinse nelle spalle "così..per fare conversazione","mentre stiamo in territorio sconosciuto e potenzialmente ostile?","io lo trovò simpatico, sebbene un po' rozzo volgare" disse il drago viola all'improvviso, facendo sospirare l'uomo pallido "solo un PO' rozzo e volgare?" domandò Cinerea lanciando un occhiata scettica all'amico "ok..abbastanza","molto!" si intromise Kratos "e anche parecchio fastidioso" dissero l'uomo pallido e la draghetta nera all'unisono; i due si girarono contemporaneamente e si ritrovarono a guardarsi a vicenda con espressione perplessa, prima di voltarsi rapidamente con stampato sui volti una smorfia disgustata; il ragazzo e il draghetto viola non riuscirono a trattenere una risatina "sembra che, tutto sommato, andate d'accordo su qualcosa" un altra espressione di disgusto si dipinse lungo i volti del uomo e della draghetta, facendo ridacchiare nuovamente i due ragazzi "bé, giusto per cambiare argomento, a me Brok sta simpatico..ma preferisco andarmene da qui","e allora cosa aspettiamo: andiamo via che credo di sentire un brutto odore. Chissà di chi è" e lanciò un occhiata a Kratos, che, invece di prestare attenzione, si era chinato a fissare il pavimento: come notarono i più giovani avvicinandosi, il vecchio uomo aveva trovato delle tracce nel fango, diverse da quelle del cervo di prima "deve essere un cinghiale!" affermò Atreus con sicurezza "né sei certo? Non potrebbe trattarsi di un altro cervo" non potè che chiedere Spyro; in quel momento, il dubbio precedente di Kratos (risalente alla prima caccia di Atreus) li tornò in mente e, prima di lasciarlo perdere come prima, lo espose "per curiosità, ma voi avete mai cacciato o cacciate in modo diverso voi draghi?" i dubbi del vecchio divennero tangibili quando vide l'espressione leggermente imbarazzata sui due "bè..tecnicamente siamo stati istruiti in materia ma non abbiamo mai, come dire, cacciato veramente..c'erano i Guardiani a portarci quello che ci serviva" disse il drago viola sorridendo nervosamente. Atreus fu certo che una vena stesse per esplodere sulla fronte del padre "tradotto: siete stati viziati" brontolò con voce irritata"o non direi dato che abbiamo passato il tempo ad allenarci a combattere e a studiare" rispose Cinerea irritata "cacciare è la base della sopravvivenza" disse Kratos irritato "come pensati di sopravvivere alla natura selvaggia se","tè lo detto, buzzurro pallido. Non abbiamo provato sul campo ma abbiamo studiato" rispose la draghetta inferocita "ma c'è una bella differenza fra provare sul campo e studiare","e se li insegnassimo noi?" si intromise Atreus; un altra espressione di disgusto si dipinse sui volti dei due litigiosi "già devo verificare come ta cavi, prima di provare a insegnare a questa sfrontata e dubito che sia possibile" ringhio l'uomo marchiato "e io non accetterei mai insegnamenti da questo antipatico" sibilò lei "a me sembra una buona idea" si intromise Spyro e si pentì di aver parlato quando l'amica lo fulminò con un occhiataccia "bè, io non ho bisogno di un insegnante; infatti posso dirvi che il cinghiale è andato in quella direzione" e indicò con l'ala un grosso spazio parzialmente nascosto dalla nebbia e in cui si intravvedevano delle enorme strutture rocciose simili a delle orrende zanne "ehm, sicura che è la via giusta?" chiese Spyro all'amica, leggermente a disagio; come poté notare, anche lei pensava la stessa cosa; le successive parole di Kratos non aiutarono per niente"si..anche perché è l'unica" per un istante, il drago viola si chiese se l'uomo pallido avesse sorriso, o forse se lo era immaginato?
Il gruppetto di avventurieri si guardò intorno con circospezione mentre avanzavano nella nebbia, la ghiaia e l'acqua che zampillavano sotto i loro piedi in quel piccolo acquitrino; poiché l'ultima volta che si erano ritrovati nella nebbia avevano avuto un confronto con una Redidiva, streghe non morte maledette dalla loro brama di potere e fra li esseri più malvagi che il gruppo avesse mai incontrato, ognuno di loro era intento a guardarsi intorno con circospezione e sospetto, cercando di scrutare nella nebbia per notare eventuali minacce. Buona notizia e che quella nebbia non emanava la stessa sensazione malsana di quella evocata dalla Redidiva, in ogni caso, come ripeteva sempre Kratos, era meglio non abbassare mai la guardia. A parte la fitta nebbia, le uniche cose visibili nella fitta coltre erano le enormi strutture rocciose che circondavano la zona, che i due draghetti notarono essere sorprendentemente simili a delle ossa di una gabbia toracica; in effetti e se fossero proprio ossa? "in questo caso, mi chiedo a che genere di creatura fatta di carne potessero appartenere" si chiese il draghetto, sempre curioso di cosa c'era intorno a se, dopotutto era cresciuto isolato in una palude. Un urlo quasi umano attirò l'attenzione dei quattro, subito in posizione di difesa. Dalla nebbia si materializzarono diverse figure umane, intente a gridare nella loro lingua e, benché nessuno capisse cosa stavano dicendo, era chiaro che non erano parole amichevoli"sembra sia arrivato il momento di lottare; anche se dubito che saranno una sfida" sbuffò Cinerea. All'improvviso, un grido di guerra forte come un tuono scosse l'intera area e dalle nebbia emerse l'enorme sagoma di un Troll! Questi si lanciò sul gruppo di nemici e, prima che potessero reagire, li schiacciò sotto il suo enorme Totem. Un altro grido di guerra proruppe dal bestione mentre si girava a guardare le sue nuove -prede- "se volevi una sfida, sei stato accontentata draghetta" disse Kratos irritato, guardandola come se fosse solamente colpa sua; la giovane sbuffò in risposta e il gruppetto si preparò a fronteggiare l'enorme avversario

Il Troll emise un altro grido di sfida e avanzò minaccioso verso i quattro davanti a se; come i due draghetti poterono notare, sebbene simile al Troll incontrato in precedenza (corpo enorme e massiccio, due paia di doppie corna sulla testa e l'uso di un grosso pilastro su cui erano incise delle rune come arma e totem) questo aveva la pelle ricoperta di tatuaggi giallo-arancio e indossava una maschera simile a un teschio; nel vederlo, Atreus emise un gemito di spavento "è Brenna Daudi, il Brucia-Morte! Un Troll Brandifuoco particolarmente violento e noto per aver incendiato diversi villaggi!" quasi come a voler confermare, il Troll ruggì di nuovo e si lanciò alla carica "sparpagliatevi" gridò Kratos; in un batter d'occhio, i 4 si lanciarono in direzioni opposte per distrare l'enorme avversario. Gemendo irritato, il Troll si lanciò verso il bersaglio più vicino, Kratos, e provò a schiacciarlo sotto l'enorme totem, ma il guerriero schivò agilmente il colpo e lanciò la sua ascia dritto sulla testa del bersaglio, scalfendo la corazza e facendolo urlare per la rabbia. Nel frattempo i due draghetti avevano preso il volo e cercarono di avvicinarsi per ferirlo, mentre Atreus li copriva con le frecce. Schivato un poderoso colpo di totem, Cinerea si lanciò in picchiata e feri la creatura all'addome con la coda, mentre Spyro lo colpi alla testa; irritato, il Troll provò a colpire i due draghi volanti con l'enorme Totem ma i due si ritrassero velocemente e poi si buttarono nuovamente in picchiata, ferendolo nuovamente, stavolta al collo. C'era da dire che le manovre aeree dei due erano particolarmente aggraziate e spettacolari, per quanto.."siete troppo avventati, draghi!" urlò Kratos "cercate di confonderlo e poi aspettate che lo distragga con un colpo, prima di buttarvi agli organi vitali e i punti più vulnerabili o rischierete grosso","non credo che rischiamo molto se ci teniamo fuori dalla portata dei suoi colpi" ribatte Cinerea mentre si allontanava per evitare un altro mazzata " e poi, prima la finiamo, meglio è, o no?","se non ci rimettete l'osso del collo" brontolò l'uomo pallido mentre scansava un pestone e un'altra mazzata. Ruggendo la sua frustrazione, il Troll sollevò nuovamente l'arma e la calò con violenza sul terreno, con tale forza da farlo tremare e sbilanciando Kratos; nello stesso istante, i due draghetti svolazzarono in aria, preparandosi per un attacco frontale; accorgendosi quello che i due draghi stavano per fare, l'uomo pallido cercò di avvertirli, ma un altro colpo al terreno lo fece sussultare nuovamente; fu Atreus a gridare allarmato hai due draghi "fermi! Papà ha ragione! I Troll sono più insidiosi di quanto appaiono a causa delle Rune" troppo tardi: i due draghetti si erano già lanciati in picchiata dritti alla testa dell'enorme nemico, lanciando solo un occhiata confusa al ragazzo, fu in quel momento che il Troll colpì: alzando un braccio al cielo, l'enorme creatura ruggì qualcosa nella sua gutturale lingua e, in quel momento, le rune su di esso scintillarono e avvolsero il braccio in fiamme vive! I due draghetti, sorpresi, poterono solo cercare frenare bruscamente a mezz'aria, ma questo non li salvò quando il Troll mosse il bracciò nella loro direzione e il fuoco che lo avvolgeva si trasformò in una vera e propria pioggia di lava che li investì in pieno! Atreus potè solo guardare sconvolto i due draghi che precipitarono a terra, mentre Kratos potè solo borbottare uno "stolti" a denti stretti. Ruggendo di trionfo, il Troll si fece avanti per finirli, ma, in quel momento, kratos si lanciò verso il grosso nemico e lo colpi in pieno con un onda d'urto magica (il Tocco di Hel), facendolo ruggire e indietreggiare "allora, voi due, vi muovete o volete sonnecchiare ancora" un brontolio fu la risposta: Atreus fu molto sorpreso e contento quando vide i due draghi alzarsi, ancora di più quando vide che la pioggia lavica li aveva soltanto bruciacchiato leggermente le scaglie "e dire che quell'attacco avrebbe incenerito tranquillamente un uomo" potè solo pensare il giovane; Cinerea emise uno sbuffo disgustata mentre guardava le bruciacchiature sue e dell'amico "fammi indovinare: sanno usare la magia!","già, Magia Runica: usando le Rune e possibile incanalare la magia del corpo o dell'ambiente e utilizzarla sotto forma di attacchi elementali. Un po' come li Attacchi Runici","uao, un po' come le scimmie utilizzano le gemme per incalanare la Magia Elementale e usarla" commentò Spyro scrollando le ali, più bruciacchiate del resto del corpo "potevate dircelo" brontolò Cinerea "dovevate aspettarvelo, draghetta sconsiderate e ora se volete aiutare.." brontolò Kratos mentre schivava un pestone intriso nelle fiamme e contrattaccava con un lanciò preciso alla testa. In quel momento, però, una sfera di un verde malsano sfrecciò dritta verso di loro, costringendoli a saltare all'indietro per schivarla: un urlò quasi umano attirò l'attenzione di tutti (eccetto Kratos e il Troll intenti a proseguire il gioco -schiaccia, schiva, contrattacca e vedi di crepare-): hai bordi del campo, quasi coperti dalla nebbia, vi erano li stessi uomini di prima, intenti a lanciare imprecazioni nella loro abietta lingua "ci mancavano loro" sibilò Cinerea mentre scansava altri di quei proiettili verdi che, a contato col terreno, esplodevano liberando il nauseante puzzo del veleno "draghi!" gridò Kratos, dopo essere rotolato all'indietro per evitare la pioggia lavica "potete occuparvene voi?","ci pensò io! Cinerea, aiuta Kratos" disse Spyro mentre spalancava le ali (che li dolevano di meno adesso) per volare verso li aggressori "ahhh, devo proprio?" una goccia di lava cadde dritta accanto a lei, facendola sobbalzare "e va bene! Anche perchè quel Troll mi ha stancato" sibilò lei mentre caricava l'enorme avversario "padre! Cosa devo fare?" gridò Atreus, mentre schivava un altro proiettile velenoso "occupati di loro! Io me la vedo con il Troll insieme alla dragonessa nera","puoi anche chiamarmi per nome, maleducato","possibile che battibeccano anche in battaglia" pensarono il draghetto e il ragazzo all'unisono mentre avanzavano verso la nebbia.
nella gelida coltre che tutto nasconde, solo i tonfi dello scontro con il Troll si udivano; i due giovani avanzavano a carponi, guardandosi intorno per non farsi prendere alla sprovvista "vedi o senti qualcosa?" chiese Atreus, tendendo l'arco "per sentire, sento i tonfi della lotta con il Troll e le imprecazioni che tuo padre e Cin stanno scagliando, se contro il nemico o fra di loro non so dirlo; per quanto a vedere..non vedo a un artiglio dal mio muso" il giovane annuì e tese ulteriormente l'arco, prima che un dettaglio li passò per la testa "hai detto -Cin-?" il drago viola ebbe voglia di mordersi la lingua, ma si ricompose in fretta "bè si. Sai, -Cinerea- e un nome così lungo e" un proiettile velenoso sfrecciò davanti agli occhi dei due che, voltandosi, si trovarono davanti uno dei loro aggressori; senza perdere tempo, Atreus scoccò la freccia e lo trafisse al ventre, mentre Spyro si lanciò in avanti e lo investi in pieno con tutto il suo peso, atterrandolo; un altro proiettile velenoso quasi non lo prese, costringendo il drago a girarsi e vedendo altri dei loro aggressori molto vicini a lui, stavolta, così vicini che ora poteva vederli: a petto nudo, leggermente muscolosi e vestiti soltanto con dei pantaloni, benché assomigliassero ad umani era chiaro che non lo erano o non più, ormai, poiché la loro pelle era di un grigio cadaverico e i loro occhi brillavano di un malsano color giallo; Spyro capì che, chiunque erano, dovevano essere collegati in qualche modo alle Redidive e, quindi, alla Magia Seidr corrotta. Atreus lo confermò subito "Ombre! Persone corrotte dalla magia Seidr in cambio di potere, fai attenzione Spyro! Non sono più uomini!" gridò il ragazzo mentre scoccava delle frecce verso i nemici, colpendoli con precisione e facendoli gemere. Senza perdere tempo, Spyro caricò il nemico più vicino e lo colpì con una violenta testata, atterrandolo. Urlando di rabbia, uno dei nemici alzò la mano e subito essa venne rivestita di veleno poi, con un movimento improvviso, lanciò il proiettile velenoso contro il drago viola, che lo evitò con una rapida rotolata; una freccia saettò nell'aria, il sibilio udibile anche nella coltre nebbiosa, e trafisse il nemico alla gola: invece di ucciderlo, il colpo lo stordì, ma questo fu sufficente al drago viola per avvicinarsi e finirlo con una zampata; un rumore alle sue spalle lo fece voltare all'improvviso, solo per vedere una delle Ombre accasciarsi al suolo con il cranio trafitto da tre frecce. Il drago viola si voltò a sorridere all'amico, che ricambiò "e sempre bello avere qualcuno che ti copre le spalle" commentò il drago viola nella propria testa, quando un violento boato distolse i suoi pensieri e quelli di Atreus: un altra battaglia era ancora in corso.
"quanto detesto che qualcuno che non sia mio figlio mi copra le spalle, sopratutto se quel qualcuno continua a parlare e fare azioni avventate" borbottò Kratos disgustato mentre scansava un colpo di totem "sai, potrei dire la stessa cosa" esclamò Cinerea scocciata mentre schivava un proiettile di lava partito dalla manona del Troll "io, almeno, non sono avventato","ma neanche collabori" un ennesimo colpo di totem fece indietreggiare i due, intenti più a battibeccare che a combattere "qui non nè usciamo integri se non collaboriamo","bravo, dittelo da solo" l'uomo pallido scoccò alla dragonessa nera un occhiata di fuoco ma preferì non ribattere: aveva speso troppo tempo ed energie più per quel litigio infantile che per combattere; a quanto pare, la draghetta era del medesimo pare, dato che non proseguì; con un reciproco moto di intesa, i due partitono nuovamente alla carica: ruggendo la propria ira, il Troll provò a colpirli con l'enorme Totem, ma i due schivarono l'attacco con precisione e si lanciarono alle gambe del bestione, suo punto debole, e le ferirono con dei rapidi fendenti dell'ascia e della coda. Barcollando, ma non fermandosi, il Troll ruggì nuovamente, avvolse la propria gambe nel fuoco e provò a schiacciare Kratos ma il guerriero lo evitò facilmente con un abile capriola all'indietro; imprecando nella sua lingua, il Troll si voltò e provò a schiacciare Cinerea sotto la sua gigantesca arma, ma fallì anche questa volta a causa della notevole velocità e agilità della draghetta e, cosa peggiore, si espose a un vigoroso fendente al ginocchio da parte di Kratos, talmente forte da farlo inginocchiare. Approfittando dell'attimo, la dragonessa volò verso il suo volto e lo colpi con un potente fendete rotante della sua coda e delle sue ali, tranciandoli di nettò la maschera e lasciandoli un profondo squarcio sul volto. Ululando per il dolore, Brenna Daudi barcollò all'indietro fino a schiantarsi su una delle enormi forme rocciose simili a ossa acuminate, con tale forza da provocare diverse crepe; vedendo l'opportunità di finirla, Kratos evocò la Rabbia di Sparta, lanciando un ruggito talmente forte da scuotere le rocce e spaventare Cinerea e si scagliò in avanti! Ruggendo come una belva, il Guerriero Marchiato colpì il ventre del bestione con un potente pugno avvolto nelle fiamme della Rabbia, con tale forza che l'impatto non solo fece vomitare sangue al nemico ma fracasso la roccia dietro, i detriti e la grossa punta che calavano verso di loro! Mentre il tempo sembrava rallentare agli occhi esperti del guerriero, lui vide l'opportunità: usando la gamba inginocchiata del Troll per darsi una spinta, il Guerriero Marchiato saltò in aria, afferrò la punta acuminata della struttura e, ruggendo la sua Ira, la calò dritta nel cuore del Troll! Espirando un ultima volta, il bestione caddè con un tonfo a terra, mentre un silenzio di tomba calava sul campo di battaglia.

Respirando affannosamente, Kratos iniziò a calmarsi: doveva stare attento ad usare un simile potere dato che, più ne abusava, più la Rabbia, sua ex-alleata, rischiava di rimpadronirsi di lui come un tempo "devo trovare un altro metodo per uccidere dei Troll, invece che usare la Rabbia" commentò lui gelido. Un improvviso vociare dietro di lui, lo fece voltare, trovandosi davanti Cinerea, il bel volto simile a quello di un uccello esprimeva quella che sembrava ammirazione, ma anche timore e sospetto "Uao, non sapevo che potessi fare una cosa simile" disse lei in tono sospetto "che cos'era?","non sono affari tuoi, draghetta" un lieve sbuffo sfuggì alle labbra della giovane, che continuo a fissare il vecchio uomo con i suoi intelligenti e arguti occhi smeraldo; per niente intimorito, Kratos rispose con un freddo sguardo di sfida: i due rimasero l', a guardarsi, per quello che sembrava un eternità, nessuno dei due intenzionato a cedere all'altro. Kratos provò un'altra fitta di irritazione per la continua sfrontatezza della giovane dragonessa, al punto da sentire la Rabbia risalirli lungo i pugni e le braccia; tuttavia, questa era tenuta a freno anche da un sincero rispetto e ammirazione per quella giovane testarda "quasi mi ricorda me quando ero giovane, ma almeno ero più rispettoso degli anziani" si disse lui mentalmente, prima di sospirare "più o meno". Dopo un altro attimo di silenzio, fu Cinerea stessa a rompere il silenzio e quella -gara di sguardi- "non mi fido di te" disse lei con voce sicura "la cosa è reciproca" rispose lui convinto "hei! padre, Cinerea! Abbiamo trovato uno scrigno, venite!" Senza perdersi d'occhio, i due si incamminarono verso dove Atreus li aveva chiamati, trovandosi davanti un altro scrigno dai contorni dorati e con delle rune magiche incise e luminose "ecco un altro -Scrigno delle Nornanne-!" disse Atreus allegro; tutti si voltarono a guardarlo, la confusione ben espressa dai loro volti "Nornanne?" chiese Spyro confuso, come li altri due "Si" annuì Atreus "le Nornanne ovvero i Fati","i Fati!?" esclamò Spyro incredulo mentre Cinerea apri la bocca sconcertata "già, si dice che siano loro a controllare i Destini di tutti noi esseri viventi; loro a controllare il Fato stesso dei Nove Regni" fu la semplice risposta di Atreus; l'incredutilà e la sorpresa dei due giovani draghi parve aumentare a dismisura dopo quella rivelazione "quindi, stai dicendo, che ci sono questi essere chiamate Nornanne che, in poche parole, controllano il Destino di tutti noi?" chiese Cinerea ancora più incredula "e così" i due draghi non dissero altro, rimanendo silenziosi e cupi nei loro pensieri"che siano loro ad aver dato inizio al Destino del Drago viola..loro a determinare il mio Destino?" si chiese Spyro cupo "ho mai avuto una scelta". Un DONG distolse la loro attenzione e i due giovani draghi si voltarono a guardare Kratos, il quale aveva appena richiamato la sua ascia ed era pronta a lanciarla di nuovo, verso una campana svettante sopra una roccia: stranamente, su di essa era incisa una runa luminoso, precisamente uno di quelle sullo Scrigno delle Nornanne. Appena l'ascia la colpì, questa emise un altro Dong e la runa luminosa incisa subito si spense sullo scrigno; richiamata l'ascia, l'uomo pallido si guardò rapidamente intorno e, appena individuata un altra campana, subito la colpì con l'arma. Un altro DONG e un CLICK fecero capire a tutti che lo Scrigno era stato sbloccato. Senza troppi convenevoli, l'uomo pallido apri lo scrigno, ci mise la mano dentro, facendosi largo fra i numerosi oggetti in esso racchiusi e nè tirò fuori una specie di corno chiuso da un tappo: appena stappato, da esso emerse una nuvoletta rossa e dal odore forte e pungente che, per qualche strano motivo, sembrava provocare una scarica di adrenalina solo annusandola; avvicinando il corno, Atreus e i due giovani draghi videro che dentro di esso era conservato una sorta di liquido rosso, dello stesso colore del sangue ma fumante e ribollente come lava appena eruttata "Idromele Sanguigno!" esclamò Atreus sconcertato "una delle bevande degli dei; secondo mia madre, berne anche un solo sorso ti infonderà una scarica di adrenalina tale da permetterti di eseguire lavori pesanti per giorni interi senza bere o mangiare e non solo: se nè bevi a sufficienza, aumenterà anche i tuoi poteri innati","un pò come quelle gemme verdi giganti, solo che qui i colori sono invertiti" furono i pensieri dei due draghetti "bevete" disse Kratos all'improvviso, attirandosi li sguardi sorpresi di tutti "e perchè?" chiese Cinerea sospettosa; Kratos emise un sospiro e guardò i due draghi (ma anche Atreus) con i suoi pesanti, seppure brillanti di saggezza, occhi ambrati "so cosa vi turba..cosa vi inquieta: se abbiamo o meno una scelta. Bè, sappiate che tutti noi abbiamo una scelta" disse l'uomo marchiato con voce calma e pacata, benchè ancora autorevole "non scordatevelo: il fato può mettervi davanti delle situazioni e delle scelte ma siamo noi a determinare cosa fare; siamo noi a determinare le nostre scelte; non sentitevi sottomessi e reagite. Ora bevete: vi farà sentire meglio" senza dire altro, i due draghetti preserò il corno e, senza neanche preoccuparsi, lo bevvero una alla volta; nello stesso istante una scarica di adrenalina e potere li attraverso dalle corna alle punte della coda: se essere attraversati dal potere delle gemme era come rilasciare l'energia di un migliaio di soli, bere quell'idromele era come sprigionare la furia di migliaia di vulcani, la cui forza spazzò via la nube di inquietudine che li aveva avvolti; nel complesso si sentirono molto meglio "sai..alcune volte fai davvero paura!" esclamò Cinerea all'improvviso, attirandosi li sguardi confusi di tutti "voglio dire: ti comporti come un buzzurro testardo e irragionevole ma mostri una saggezza e, certe volte una gentilezza, davvaro insolite. Hai persino dato quell'idromele a noi invece che tenertelo per te" uno sbuffo, simile a una risata, emerse dalle labbra di Kratos "veramente.." e, mettendo nuovamente la mano nello scrigno, tirò fuori un altro corno di Idromele Sanguigno "e ti pareva" pensarono tutti roteando li occhi. dopo aver bevuto il suo idromele (non lo aveva dato ad Atreus perchè il ragazzo aveva preferito non berlo perchè non se la sentiva ancora, cosa che il padre e i draghi rispettarono) il guerriero pallido disse"per quanto riguarda le Nornanne..e meglio non averci niente a che fare..immischiarsi con simili esseri porta solo guai","per una volta siamo d'accordo su qualcosa" esclamò Cinerea e, senza dire altro, il gruppo si incamminò di nuovo in viaggio.

I 4 erano riparati dietro a un albero; davanti a loro, a pochi passi di distanza, vi era la loro preda: un grosso cinghiale con dei strani simboli dorati sul corpo! Era stata una fortuna trovare le traccie proprio appena usciti dalla zona dove avevano affrontato Brenna Daudi, motivo per cui avevano preso una piccola deviazione per allenarsi un po' nella caccia, sia il ragazzo che i due draghi "quindi..quando usciamo allo scoperto?" chiese Spyro alzando leggermente la testa sopra l'albero caduto; un lieve sbuffo fu la risposta del guerriero marchiato "te lo già detto: quando il ragazzo scaglia la freccia e lo trafigge, tu e la draghetta lì saltate addosso e lo finite tagliandoli la gola","spero che un piccolo pezzo c'è lo lascerai" disse Cinerea sarcastica "se fate tutto bene e non combinate guai" uno sbuffo fu la risposta della dragonessa; c'era da dire che era un po' difficile trattenersi, con tutta quella morbida carne in continuo movimento, sufficiente a sfamare un drago adolescente per un po' (forse) "spero che dopo andremo a cacciare nuovamente, dato che dubito che basti per tutti" commentò Cinerea continuando a fissare la preda "se mangiamo troppo, poi saremo rallentati: meglio rimanere leggeri","parla per te"; dall'altro lato del tronco, Atreus aveva incoccato una freccia e si preparava a tirare "tira quando sei pronto e tendi la freccia fino al petto, il cinghiale ha la pelle spessa" lo raccomandò il padre; annuendo il ragazzo fece come dettogli in precedenza: tese l'arco a sufficienza, liberò la testa da ogni pensiero superfluo e immagino il cinghiale come un bersaglio; mentre l'aria intorno si riempiva di silenzio e tensione, il ragazzo prese bene la mira e scoccò! La freccia sibilò nell'etere e colpì il cinghiale dritto alla spalla ma, invece di trafiggerlo, il dardo rimbalzò come se avesse colpito un muro di pietra! Grugnendo spaventato, il cinghiale si diede alla fuga, mentre il gruppo continuava a guardare il dardo roteare per aria e poi incastrarsi nell'albero "ma..l'ho colpito, no?" disse Atreus turbato, temendo di aver sbagliato qualcosa "si, lo hai preso ma, non so come, la freccia e rimbalzata sul suo corpo" esclamò Spyro "i cinghiali hanno la pelle davvero spessa","non così" disse Kratos mentre tirava fuori la freccia e la passava ad Atreus "se è così, allora quel cinghiale a qualcosa che non va" disse Cinerea mentre superava con un agile balzo l'albero e si metteva a cercare le tracce prima che la neve le coprisse "deve essere un cinghiale magico, no?" rispose Atreus mentre superava anche lui l'albero e si metteva ad aiutare le tracce "tu che ne dici?" rispose Kratos burbero come suo solito "che è il cinghiale più strano che abbia mai visto, anche se nè ho visti solo morti e cotti" borbottò Spyro mentre affiancava Kratos "allora cacciatelo: sarà una bella preda","e, spero, anche nutriente" disse Cinerea mentre si lanciava all'inseguimento. Le tracce del cinghiale li condussero ha quel che rimaneva di un villaggio, ormai distrutto e pervaso dall'odore del fuoco e della morte; a qualche metro dall'ingresso, Kratos si bloccò all'improvviso e fece cenno agli altri di fermarsi "che succede" sibilò Cinerea irritata, ma tenendo comunque la voce bassa "di nuovo Draugr o altri predoni" chiese Spyro guardingo "qualcos'altro" fu la mesta risposta dell'uomo. Mano all'ascia, l'uomo inizio ad avanzare circospetto, seguito dai due draghi e dal figlio, anche loro in modo cauto e silenzioso. Una volta entrati, il gruppetto si trovò davanti una scena spaventosa: case distrutte e cadaveri ovunque, appartenenti a Draugr e predoni, solo che non erano esattamente predoni "di nuovo quelle cose morte" esclamò Atreus mentre osservava il cadavere più vicino, trafitto da una spada semi sciolta: si, apparteneva proprio a quelle creauture non morte che li avevano aggrediti dopo la morte dei predoni, impossibile non riconoscere la pelle azzurrina e li occhi vitrei e spenti, cosi gli strani simboli sul capo; accanto a loro, vi erano i corpi morti (e morti sul serio) di diversi Draugr "sembra che quelle creature non-morte e i Draugr si siano combattuti fra di loro prima che arrivassimo noi" notò Spyro osservando le spade rovinate dei Draugr nei corpi delle creature e le spade semi congelate delle creature nei corpi dei Draugr "meglio per noi: significa che non sono alleati e, quindi, non dobbiamo temere il fatto che li troveremo insieme contro di noi e poi più si ammazzano a vicedendo, meglio è per noi" disse Cinerea. Kratos non rispose: non era la scoperta che lo turbava ma qualcos'altro. Appena era entrato in quel luogo i suoi sensi affilati si erano risvegliati e avevano avvertito qualcosa di insolito nell'aria; qualcosa di -estraneo- ma diverso dal senso di malessere e di -sbagliato- che avvertiva vicino a non-morti e redidivi; era qualcosa di più vicino a uno dei trucchetti di Quelli là. Kratos spalancò li occhi e si voltò: aveva sentito un rumore, simile a un tintinnare di gioielli; non li ci volle molto per capire da dove provenisse. Appollaiato su un ramo di un albero vi era un corvo, ma era chiaro che non era un corvo -normale-, dato che le sue piume erano traslucide come gioielli e di un verde brillantissimo; eccola là fonte del suo disagio, un corvo magico, sicuramente pregno della Loro magia; li occhi del corvo, brillanti di un intelligenza insolita, troppo insolita per un animale, fissarono il gruppetto sotto di se, poi, la creatura spalancò le ali e spicco il volo. Capendo istintivamente il pericolo del farsi scappare quello strano uccello, Kratos afferrò rapidamente l'ascia e gliela lanciò contro! Il corvo, però, si bloccò appena un attimo prima che il micidiale dardo lo colpisse, lasciando che l'arma lo superasse, e poi si voltò a fissare il responsabile dell'attacco, un inconfondibile sguardo di scherno balenò nei suoi occhi brillanti, ma l'essere fece un errore: un suono fendette l'etere e la creatura ebbe appena il tempo di voltarsi, prima che l'ascia magica di Kratos lo colpisse in pieno! Il guerriero strinse li occhi quando vide che il corvo, invece che precipitare a terra, era letteralmente esploso a contatto con l'arma, di lui solo alcune piume verde brillante erano rimaste, svolazzando nell'aria"e quello cos'era" l'inconfondibile voce di Spyro risuonò al fianco del guerriero, che, voltandosi, si ritrovò davanti il muso perplesso del draghetto "un fastidio" fu la risposta e, senza dire altro, l'uomo riprese a camminare, cercando l'uscita del villaggio

un occhi si spalancò nell'oscurità, mentre un sospirò risuonò per la stanza "cosa succede Padre" chiese una voce nell'ombra; solo dopo qualche secondo, lento e profondo come l'eternità, una voce rispose "uno dei miei occhi è stato accecato","chi oserebbe?" chiese l'altra voce perplessa. Nessuna risposta. Dopo qualche altro, profondo e interminabile attimo, la voce risuono di nuovo "a che punto sta mio figlio?".

"Stavolta non fuggirà" giurò Atreus a se stesso. A pochi metri da lui, la sua preda, il magico cinghiale, era intento a mangiare qualcosa. I due dragetti lo affiancavano pronti a balzare al momento opportuno. Suo padre, dietro di lui, si abbassò per darli dei consigli, ma il ragazzo lo respinse (garbatamente) con un gesto "lo so" e, voltandosi, fissò la sua preda "gomito alto..mano ferma" l'aria sembrò riempirsi di tensione e la nebbia iniziò a calare "rilassati" hai suoi occhi non era più una preda, ma un bersaglio "preciso" tutto sembrò rallentare: che si trattasse dei movimento del cinghiale, che, aveva alzato la testa, o dei pesanti respiri dei due draghetti, tutto si muoveva a rallentatore per il giovane cacciatore, ormai pronto "e senza fretta, scocca la freccia perchè prenda la preda" il dito si mosse, la corda tintinnò e il dardo saetto nell'aria. Un grugnito di dolore risuonò per l'aria nebbiosa! Ferito e spaventato, il cinghiale si diede alla fuga nella nebbia silenziosa che era calata. Invece di inseguirlo, i -cacciatori- erano intenti a festeggiare "lo hai preso" esclamò Spyro felice "un tiro magistrale" si congratulò Cinerea. Atreus, il cui cuore era balzato in petto quando aveva colpito l'animale, si girò al settimo cielo verso il padre; con gran sorpresa e gioia di tutti, il volto del vecchio uomo sembrava soddisfatto e contento "non lo perdere" disse Kratos. Senza dire altro, il giovane si lanciò all'inseguimento, rapidamente inseguito dai due draghi e dal padre. Spyro era al settimo cielo: contento per il successo raggiunto dal giovane, e perchè Kratos, per una volta, sembrasse soddisfatto del figlio; il drago viola si voltò a sorridere raggiante all'amica, che ricambiò, e poi si voltò verso Kratos, ma, con sua sorpresa (e quella dell'amica) il vecchio uomo non era subito dietro di loro come si aspettavano, ma era chinato a terra a raccogliere qualcosa. Incuriositi, i due draghi si avvicinarono e videro quello che Krato aveva raccolto, ovvero il pugnale di Atreus! "deve esserli caduto nella foga" disse Spyro turbato, temendo la reazione del padre del ragazzo "per fortuna che lo trovato" disse Kratos e nel suo tono c'era un che di seccato. Sospirando, il vecchio uomo alzò la testa per chiamare Atreus, ma si bloccò all'improvviso, li occhi spalancati. Un brivido percorse le scaglie dei due draghi che, voltandosi, videro cosa turbava l'uomo pallido. Un fitto mare di nebbia era calato fra li alberi, al punto che non si vedeva niente neanche a un palmo di naso (o muso) ma, la cosa peggiore, era che Atreus era sparito!
"RAGAZZO!" gridò Kratos mentre si precipitava nella nebbia, seguito dai due draghi "DOVE SEI!" li fece eco Spyro "RISPONDI!" proseguì Cinerea "DOVE SEI!" urlò nuovamente Kratos, sfrecciando fra i boschi nebbiosi; gli occhi che guizzavano nervosi da una parte all'altra, cercando tracce del ragazzo o anche del cinghiale "LO TROVATO!" risuono l'inconfondibile voce del ragazzo che, però, risuonava distante e ovattata, come se fosse a miglia di distanza "ASPETTACI!" gridò Cinerea "non andare da solo nella nebbia..può essere pericoloso!" disse Spyro, saltando con un agile balzo un albero caduto "sta' rallentando..sbrigatevi!","ASPETTA!" urlò Kratos sfrecciando accanto ai due draghi. Nella fitta coltre che tutto avvolgeva non si riusciva a distinguere niente, solo ombre distorte e lievi apparizioni che comparivano e svanivano a ogni sguardo, talmente velocemente che non era chiaro se fossero state veramente li. Un movimento furtivo nella nebbia fu percepito di striscio da Spyro che, nella fretta di voltarsi, inciampò in qualcosa: rialzandosi e muovendo lo sguardo in direzione di qualunque cosa l'avesse fatto inciampare, il draghetto vide che si trattava di un corpo morto di recente, orribilmente straziato . Un brivido percorse le scaglie del draghetto mentre si affrettava a rialzarsi, ansimando. Voltandosi, il giovane drago vide con orrore che anche Kratos e Cinerea erano spariti, inghiottiti dalla nebbia. All'improvviso altri rapidissimo movimenti nella fitta coltre balenarono agli occhi del giovane drago "ATREUS ASPETTACCII!" gridò lui mentre iniziava a correre più freneticamente, poiché nessuno di quelli sembrava appartenere ad umani. Poco davanti, Kratos e Cinerea facevano guizzare lo sguardo da una parte all'altra, in cerca di tracce; un grosso muro di roccia si parò all'improvviso davanti a loro, dividendo la strada in tre vie; guardandosi solo per un istante, l'uomo pallido e la dragonessa nera si precipitarono ognuno in una via diversa, a destra e a sinistra. Spyro, arrivato leggermente dopo, guardò per un attimo le vie, poi prese quella centrale.
"ATREUS!" gridò Kratos mentre correva lungo le strette vie nebbiose del boschetto, saltando alberi caduti e rocce, nessuna risposta "ATREUS!" gridò nuovamente ma nessuno rispose lo stesso. Il suo orecchio affilato percepiva rumori e grida ma che appartenevano chiaramente hai due draghetti. "ATREUS ASPETTA! RISPONDIMI" urlò nuovamente lui. Ad un tratto, un veloce movimento attirò la sua attenzione: qualcosa si stava muovendo fra le cupe ombre nascoste dalla nebbia: qualcosa di inumano li diceva l'istinto e nelle sua testa balenarono ricordi di storie su spiriti e oscure creature in agguato nelle fitte nebbie della regione, pronte a ghermire chiunque entrasse nel loro dominio; l'uomo pallido aveva visto troppe cose per non credere a simili racconti. Altri movimenti nella nebbia lo fece scattare in avanti e svanire nuovamente fra le nebbie.
"ATREUSS!" gridò Cinerea, schizzando rapidamente fra ammassi di massi e tronchi senza sapere dove stava andando e neanche da quanto tempo ormai gridava il nome del ragazzo senza ottenere risposta "che li antenati lo proteggano quel testardo di un ragazzo!" mormorò lei. Ovunque muovesse lo sguardo, vedeva solo sagome che apparivano e scomparivano nella nebbia come Spettri e, per un terribile istante, li parve di vedere muoversi qualcosa veloce quanto lei e di scorgere delle orrende luci simili a occhi. All'improvviso qualcosa capitç fra le sue zampe e la dragonessa cadde rovinosamente a terra, imprecando. Proprio in quel momento, un ombra saltò oltre la sua testa, saettando e sparendo velocemente nella nebbia..qualcosa per niente simile a un umano! Piena di paura e apprensione, la giovane si rialzò velocemente e, senza neanche pensare, si lanciò alle calcagna della creatura; il terrore che potesse trovare e aggredire il giovane ragazzo si impadronì di lei e questo la rese più veloce. Correndo a perdifiato, la giovane draghetta si avvicinò all'ombra che l'aveva superata la quale, resosi conto di essere seguita, si voltò di scatto, ma fu troppo tardi! Approfittando dello slancio la dragonessa le balzò sopra con tutta la sua furia ed entrambi, mere ombre nelle nebbie, rotolarono per diversi metri, graffiandosi e mordendosi ferocemente e senza trattenersi. Dopo un terribile attimo in cui la giovane temette di essere sopraffatta dalla possente figura, la draghetta riuscì, con un ultimo sforzo di volontà e delle sue zampe posteriori, a ribaltare l'avversario e a inchiodarlo al terreno! In un attimo, la lama sulla coda saettò nell'aria come un dardo e le ali terminanti con lame si chiusero in una morsa, pronte a traffigere il nemico, ma, a pochi secondi dal colpirlo, la giovane bloccò bruscamente le sue intenzioni poichè aveva appena scorto il riflesso di occhi ametista e squame viola. Sospirando di sollievo, Cinerea si affrettò a togliersi dal drago viola, ansimante come lei per la breve ma dura battaglia appena combattuta; solo uno scambio di sguardi imbarazzati e una lieve tensione segui la scena. Ad un tratto, un movimento nella nebbia e un forte rumore giunse hai due che si voltarono in posizione di battaglia proprio quando una grossa sagoma saltò dalla nebbia davanti a loro! Per fortuna dei due, si trattava solo di Kratos, il quale, non dando segni di fatica, si appresto d aprire la bocca per dire qualcosa, quando, all'improvviso, una voce forte risuonò nella nebbia "CHE COSA HAI FATTO!?" un altra li rispose e tutti riconobbero la voce spaventata di Atreus. Senza neanche guardarsi, i tre corsero verso il luogo dove provenivano le voci, correndo come matti e senza neanche prendere respiro. Dopo qualche secondo passato a correre nella nebbia, orientandosi con la provenienza delle voci, i tre raggiunsero una parete rocciosa, solcato da uno stretto passaggio, l'unico ostacolo che li separava dalla voce spaventata del ragazzo. I due draghi si bloccarono, sapendo che non ci sarebbero mai passati ma Kratos, invece, si fiondò come un dardo in esso e iniziando a farsi strada a forza! Tanto fu la forza messa nell'atto che l'intera roccia prese a tremare fino al punto che, per un terribile istante, i due draghi temettero che franasse dritta sull'uomo pallido! Per fortuna, questo non solo non avenne ma i due draghi scoprirono che il passaggio di Kratos aveva allargato la fenditura, permettendoli di passare. Quello che trovarono dietro lì sorprese: steso a terra vi era il cinghiale, intento a dimenarsi per il dolore e, inginocchiata accanto a lui, vi era qualcuno; a fissare la scena, vi era un agitatissimo (ma per fortuna incolume) Atreus intento a farfugliare scusa "non sapevamo fosse tuo" disse lui scosso e dispiaciuto al tempo stesso "No..è solo mio amico" rispose la figura e, nonostante l'ansia nella sua voce, i draghetti capirono che si trattava di una Lei "il ragazzo seguiva un mio ordine" si intromise Kratos, avanzando deciso verso la figura, affiancato dai due draghi. Questa si volto all'improvviso e i due giovani draghi dovettero ammettere che, effettivamente, aveva un "aria da donna": si trattava di una donna alta e attraente a giudicare dai lineamenti piuttosto giovane; aveva capelli scuri lunghi fino alle spalle, alcuni raccolti in trecce e vestiva un lungo abito di pelle e dei pantaloni ma non indossava scarpe, rimanendo a piedi nudi; una spada di ottima fattura era allacciata dietro la sua schiena; nonostante i suoi umili vestiti, la donna emanava un aria di regalità, rispetto e di forza, anche quando afferrò la mano di Kratos e lo fisso con i suoi bellissimi occhi scuri "allora devi aiutarlo". "aiutarlo? E come?" disse Kratos con il suo solito cipiglio "forse utilizzando una di quelle pietre rosse" disse Spyro"quelle verdi, qui le cose sono diverse" lo corresse Cinerea "no! Le ferite sono troppo gravi e poi qui non c'è ne sono. Occorre prima fermare l'emorragia" i tre giovani si guardarono un attimo fra di loro, perplessi e confusi "ehm, e come se i Cristalli Magici non servono e non si trovano" chiese Cinerea con la solita punta di sarcasmo (ennesima occhiata esasperata di Spyro) "bisogna farlo manualmente" fu la fredda risposta di Kratos che senza proferire altro, si sedette davanti al maiale e mise ben in chiaro il significato di quelle parole infilando le mani dritto nella ferita del cinghiale! Sguardi di orrore e ripugnanza (seguiti da qualche "Bleah") seguirono quella scena e divennero più forti man mano che le mani di Kratos penetravano nella ferita "Bene! Hai afferrato le arterie recise ora uniscile" disse la donna seriamente; borbottando disgustato, Kratos fece come richiesto (altri "Bleaah" seguiti da connotati di vomito); nel contempo la donna misteriosa aveva preso una sorta di sabbia luminosa da un borsello e l'aveva messo sulle mani, borbottando nel contempo "è l'ultimo esemplare del Regno e voi lo abbattete? E' stato per fame?" i giovani si guardarono imbarazzati per un istante, prima che Atreus rispondesse "pratica di tiro"; lo sguardo della donna diceva tutto "pratica di tiro? Di tutti i motivi proprio questo! La prossima volta mirate a un albero","chiediamo scusa, non sapevamo fosse tuo, bè, di qualcuno in realtà" rispose Spyro dispiaciuto; l'espressione della donna si addolcì lo sguardo "è colpa mia: avrei dovuto sorvegliarlo","in effetti" rispose Cinerea con il solito tono sarcastico, sebbene Spyro leggesse chiaramente il dispiacere e il senso di colpa nei suoi occhi smeraldo. Dopo essersi assicurato che le arterie della creatura fossero unite, la donna poso le mani sulla creatura e, quello che seguì, sconvolse tutti "non è possibile" disse boccheggiando, mentre i due draghi guardavano la scena, confusi per la luce che era emersa improvvisamente dalle mani della donna dopo che lei aveva pronunciato una strana parola "sei una Strega!?"
"strega?" chiese Spyro confuso, non avendo mai sentito una parola simile in vita sua e chiedendosi se avesse qualcosa a che fare con la parola Sciamano; Cinerea, al contrario, sembrava aver capito il significato di quella parola e subito si era messa in posizione di difesa, oscillando la coda minacciosamente; Atreus, nel frattempo, continuava a guardare la "Strega" con un misto di paura e ammirazione; l'unico che sembrava rimanere calmo, invece, era Kratos, che continuava a guardare la donna senza mostrare paura o ferocia, ma solo con il solito sospetto "scusate! Non per fare la figura dell'ingnorante ma cos'è una Strega? A qualcosa a che fare con li sciamani" l'uomo pallido si chiese fino a che punto arrivasse la conoscenza del draghetto che alcune volte sembrava superiore a quella di un adulto mentre altre volte assomigliava a quella di un bambino "immagino che crescere velocemente lasci qualcosa indietro, se è come penso io e i due draghetti hanno avuto un qualche brutto evento nel passato, dato come sembrano maturi (più o meno per la draghessa nera)" fu l'unico pensiero di Kratos. Dopo un attimo per riprendersi, Atreus rispose "le Streghe, contrapposte hai Maghi, sono donne in grado di usare la magia che è un abilità un po' innata un po' da apprendere da queste parti; immagino che pr i draghi siano diverso" disse Atreus ricordando le strane abilità dei due draghetti. Il drago viola scosse la testa "in effetti: quindi sono un po' come li Sciamani","Maghi e Sciamani sono due cose totalmente diverse" si intromise la donna misteriosa "e non iniziamo a parlare delle differenze o ci metteremo tutto il giorno e non abbiamo tempo" il draghetto annuì, poi, però, li sorse un dubbio "ma che problema c'è se è una strega","c'è che le Streghe usano le Arti Nere" sibilò Cinerea socchiudendo li occhi e guardando in malo modo la donna, che ricambio, assumendo anche un espressione offesa "e chi avrebbe messo in giro queste ASSURDITA'!","assurdità!? Sono cose che sanno tutti (eccetto l'adorabile drago viola accanto, per fortuna che non sente i pensieri)" ribatte Cinerea sempre sulla difensiva e ricordandosi certe storie che li erano state raccontate "credo ci sia anche una filastrocca, non so, ma so che le streghe sono brutte e vestite di stracci, scagliano Oscuri Sortilegi che provocano miseria e volano sulle scope","TI SEMBRO BRUTTA E VESTITA DI STRACCI!" ribatte la donna alzandosi di scatto e mostrandosi in tutta la sua bellezza, con i lunghi capelli scuri e intrecciati e i semplici ma eleganti vestiti, li occhi scuri che sembrarono illuminarsi per un istante "e poi cose questa sciocchezza sul volare su delle scope? Sarebbe scomodissimo!","così ho sentito" ribatte Cinerea ostinata "io mai" replicò Kratos "e neanche io" aggiunse Atreus, sempre più confuso. Un grugnito del cinghiale attirò rapidamente l'attenzione "non posso curarlo qui" disse la donna misteriosa, un espressione di dolore e confusione ben evidenti sul volto "dovremmo portarlo a casa mia","oh fantastico! Andare nella casa di una strega, piena di intrugli disgustosi, calderoni pieni di sostanza puzzolente e pozioni nefande; forse troviamo persino un gatto nero e, se ci va bene, ci trasforma in un rospo e ci mangia" disse Cinerea sarcastica "sarebbe sempre meglio che rimanere trasformati in una brutta lucertola nera" replico la donna mentre, superando con grazia la dragonessa, si avvicino a un muro di rampicanti e, con un rapido movimento della mano e una parola mistica, faceva muovere i rampicanti liberando la strada "sbrighiamoci, non abbiamo molto tempo" disse la donna mentre si affrettava per il sentiero; Kratos, però, sembrava non aver intenzione di proseguire, convincendosi solo dopo un cenno e uno sguardo speranzoso del figlio e del drago viola; anche Cinerea sembrava restia a seguire la strega, convincendosi pure lei solo dopo un grugnito di dolore e un respiro di affanno del cinghiale (che li riportarono alla mente tragici ricordi di draghi lasciati morire per dissanguamento) e uno sguardo speranzoso dei due giovani amici. Dopo aver brontolato il suo disappunto, l'uomo pallido afferrò il cinghiale e si affrettò a seguire la sconosciuta, seguito dai curiosi Spyro e Atreus e dalla per niente eccitata o curioso Cinerea. Appena superata la barricata di rampicanti, questa si richiuse alle loro spalle, mentre dietro la nebbia si infittiva e orribili sagome umanoide apparirono ringhiando per un istante, prima di scomparire.

"ok, mi sono sbagliata; la Strega non vive in una foresta orrenda o in un pantano maleodorante o qualcosa del genere come credevo" disse Cinerea mentre si guardava intorno ammirata; la Strega del Bosco li aveva condotti lungo un sentiero fino a una sorta di "-Campi Elisi- in terra" come lo aveva descritto Kratos, intento a trasportare il grosso cinghiale; per la cronaca, nessuno aveva capito cosa fossero questi Campi Elisi ma, qualunque cosa fossero, erano indubbiamente qualcosa di magico e bellissimo, se aveva paragonato quel posto a questo: un boschetto con alberi dalle foglie colore del rubino e i tronchi bianchi come neve, con prati color oro e fiori che dalle foglie color zaffiro e ametista, emananti profumi mai sentiti e misteriosi, benchè piacevolissimi; fra gli alberi saltellavano numerosi cervi, alcuni albini e dalle corna solcate da energia luminoso, e l'aria non puzzava di morte o decadenza, ma di un piacevolissimo profumo autunnale che donava serenità; nel complesso un luogo pregno di così tanta magia e quiete che i due draghetti e il ragazzo si chiesero se fossero finiti in un piacevolissimo sogno e il fatto che non si sentisse quasi alcun rumore, salvo il dolce canto degli uccelli, rendeva tutto ancora più irreale; i giovani draghi, per un istante, si chiesero se fosse quello il luogo ideale per vivere, un luogo bello e isolato dove non poter essere disturbati e poter vivere in pace per sempre; eppure vi era una nota stonata perché, per quanto il luogo fosse superbo, le pareti rocciose che lo avvolgevano rendevano tutto simile a una sorta di ingannevole prigione e quello a cui i due draghi anelavano era la pura libertà, dopo tutto il loro dolore. La bella voce della Strega interruppe le loro riflessioni "quell'arco non è troppo grande per te" chiese la donna ad Atreus in tono gentile ; il ragazzo rispose quasi subito "appartiene a mia madre; lo ha fatto lei per quando sarei cresciuto"," li mancherà molto non averti a fianco a se?" nonostante la domanda fosse innocente, ciò provoco comunque una fitta di dolore ad Atreus "lei..è morta" disse il giovane dopo una breve pausa e i due draghetti si resero nuovamente conto di come, nonostante tutto, Atreus era ancora un giovane ragazzo che aveva perso sua madre da pochissimo e anche loro provarono un forte dolore nel ricordarsi chi avevano perso; la Strega si bloccò di colpo a quelle parole e si volto a guardare Atreus, con un espressione gentile e addirittura materna sul viso "mi dispiace tanto" sussurrò lei e la dolcezza di quelle parole fecero riprendere tanto il ragazzo quanto i due draghetti "non preoccuparti..la stiamo portando sul monte più alto dei Nove Regni" a quelle parole la Strega non potè che fissare il ragazzo perplessa ed esclamare semplicemente un "cosa?" come se fossero le parole più insolita che abbia mai sentito. un "EHI!" attirò l'attenzione del gruppo: Kratos, dietro di loro, stava trasportando il cinghiale e aveva sul volto un espressione fredda e di avvertimento "non li piace proprio che si sappiano troppe cose su di loro: che uomo riservato" commentò Spyro mentalmente. Proseguendo, il gruppo si trovò davanti un enorme albero dalle foglie rubino, sorgente in una meravigliosa radura "siamo arrivati" disse la strega "vivi in un albero?" chiese Atreus colpito "che vi dicevo che viveva in un albero" si intromise Cinerea con un espressione soddisfatta sul muso "prima dicevi che viveva in una brutta capanna" disse Spyro perplesso, guadagnandosi un colpetto con l'ala da parte di Cinerea. La Strega del Bosco sorrise "non dentro, sotto","fammi indovinare: animi l'albero e lo fai sollevare" disse Cinerea con il solito sarcasmo; il sorriso della Strega crebbe "non esattamente..Heimil!" appena pronunciate quelle parole l'albero si mosse e, bè, non che l'albero fosse esattamente animato, come il gruppetto scoprì guardando l'enorme testa che si sollevò da sotto terra: si, era proprio cosi, lo capirono subito guardando le gambe tozze e la lunga testa, cosi come il grosso guscio che copriva il corpo, che sotto l'albero abitava una gigantesca tartaruga! Spyro nè aveva viste di cose strane nella sua vita (per esempio delle strane creature tentacolari e fluorescenti che vivevano nel Boschetto Antico o quelle Strane Creature nella Convessità, esseri che fluttuavano per l'aria come se stessero nuotando per mare, beffandosi di qualsiasi legge di gravita) tuttavia nè rimase comunque colpito, forse per come sembrava cosi innocente e pacifica quella creatura, il cui unico movimento era spostare lentamente la testa da una parte all'altra, in un modo talmente svogliato e beato da far tenerezza. A quanto pare, anche Atreus la pensava come il draghetto e, infatti, si avvicinò a uno delle lunghe protuberanze che pendevano da sotto la testa (un po' come dei baffi o una barba) e, lentamente, alzò la mano e la avvicino per accarezzarli, quando un "Ragazzo/Atreus!" risuonò alle sue spalle: a quanto pare a Kratos non andava a genio che suo figlio toccasse quella strana tartaruga e neanche a Cinerea "non ti preoccupare. E' mio amico anche lui ed è innocuo" lo tranquillizzò la Strega; come per confermare, la creatura ondeggio lentamente la testa sopra e sotto. Nonostante questo, Kratos (e anche Cinerea) non sembrava convinti, tuttavia questo non impedi al ragazzo di accarezza lo stesso le protuberanze, viscide e ruvide al tatto ma in un modo piacevole, oltre che piacevolmente tiepide; anche Spyro ebbe la tentazione di toccarlieli ma preferì lasciar perdere, dopotutto, per i draghi il contatto fisico era una questione delicata. Avvicinandosi sotto al torace della creatura, giunse la parte sorprendete, ovvero che vi era una casetta attaccata "ecco perchè vive sotto la tartaruga: al torace e attaccata una casa" disse Atreus, mentre Spyro non potè che concordare con un movimento della testa. Proprio in quel momento il cinghiale, prima calmatosi grazie ai poteri della strega, aveva ripreso a dimenarsi e a grugnire per il dolore, un suono che urtava sensibilmente i nervi, prima rilassati dalla beatitudine del boschetto. "Portalo dentro!" ordinò la Strega con voce decisa e autoritaria in modo sorprendente, sopratutto se paragonata al fatto che viveva in un bosco isolata. Nonostante la faccia contrariata, l'uomo marchiato fece come dettogli cosa che colpì molto i giovani, draghi e figlio: l'interno non era -l'Antro Tenebroso- come pensava Cinerea, pieno di teschi, pozioni, resti di animali morti e altre cose sgradevoli, benchè avesse ragione sul fatto che fosse pieno di contenitori, appoggiati su numerose mensole, e pieni di strani intrugli, così come era vero che ci fosse un camino con sopra un calderone che riboliva; per il resto, era una dimora molto umile e modesta ma comunque molto bella nel complesso. "Presto, poggialo sul simbolo" disse la Strega indicando lo strano segno runico al centro della stanza; lentamente Kratos esaudi la richiesta e, ennesima sorpresa per i giovani, ci mise anche una delicatezza e una pazienza insoliti, considerando il suo carattere burbero. La Strega del Bosco, nel frattempo, era intenta a rovistare fra i numerosi contenitori alla ricerca di qualcosa "vivi da sola?" chiese Atreus all'improvviso, desideroso di fare conversazione "e meglio per me" fu l'unica risposta dopo un attimo di incertezza "già, neanche a mio padre piace la gente" ai due draghi venne da ridere per quelle parole e per l'espressione corrucciata di Kratos "ragazzo","bè è vero" si intromise Cinerea sempre sorridendo e beccandosi l'occhiataccia. Un nuovo grugnito di dolore del cinghiale mise rapidamente fini a qualsiasi gioia "tienilo fermo sè no si farà male" disse rapidamente la Strega, ancora intenta a frugare fra i numerosi contenitori. Un imprecazione sfuggì alle sue belle labbra "li ho finiti, dannazione" imprecò lei, prima di essere distratta dall'ennesimo grugnito di dolore della creatura; avvicinandosi con sorprendente velocità, la donna si inginocchiò davanti all'essere sofferente, trattenuto dalla possente ma sufficentemente delicata stretta dell'uomo pallido, e li mise una mano sul dorso, iniziando ad accarezzarlo con una dolcezza tale che all'intero gruppo ricordò le carezze di una madre al figlio ferito durante un qualche esercizio "tranquillo" sussurrò lei dolcemente e con voce materna "tranquillo..andrà tutto bene" a quelle dolcissime parole, talmente simili a quelle di una madre che consola il figlioletto ferito che ad Atreus sfuggì un singhiozzo, a malapena represso da una mano sul volto, il cinghiale placò i propri spasmi e si accoccolò beato, benchè continuasse a respirare in modo affannato e doloroso; quelle parole avevano colpito anche i due draghetti, Spyro in particolare, a cui mancavano le lente carezze prima di dormire di sua madre, bè madre adottiva ma comunque madre; con sorpresa di Spyro, persino Cinerea sembrava aver perso il solito sguardo fiero e indomito, lasciando il posto a uno di profondo dolore e tristezza, al punto che Spyro non resistette a coprirla con un ala; l'unico che sembrava immune a quelle carezzevoli e dolci parole era Kratos che, invece che triste, sembrava ancora più cupo del solito, talmente cupo che sembrava irradiare una sensazione oscura intorno a lui, man mano che terribile e bellissimi ricordi tornavano alla mente;

Ricordi di una bella bambina nel suo letto, carezzata da un amorevole mano; ricordi della sua mano che si avvicinava ma poi esitava, non volendo sporcare tanta purezza con le sue dita sporche di sangue e dolore altrui, finchè la stessa mano che accarezzava la bambina non afferrava la sua, non pallida come la luna, e la posava sul viso della bambina e questa apriva lentamente i suoi bei occhie e la tenera bocca si muoveva per dire qualcosa, ma da essa, invece che le belle parole che lui sempre sentiva, sgorgò sangue e anche la tenera mano che lo teneva nè fu presto avvolta, finche non rimase solo una mano pallida avvolta dal fuoco e sporcata dal peccato .

Dopo averlo accarezzato un altra volta il cinghiale, i bei occhi della donna si spostarono dalla creatura per posarsi su Kratos e sui giovani "mi servono due cose: voi ragazzi potreste andare a prendermi la radice rossa che cresce dietro la casa" solo dopo aver guardato Kratos per chiedere conferma e aver ottenuto il consenso, i giovani si precipitarono fuori dalla casa, ansiosi di respirare quell'aria pulita e pura e di non dover più vedere la scena della creatura sofferente, oltre che ansiosi di aiutare. Appena spariti dietro la porta, Kratos si voltò verso la Strega"che altro" chiese l'uomo pallido, facendo voltare la Strega verso di lui, fissandolo con i suoi bellissimi occhi e, dopo un attimo di incertezza, pronunciò le seguenti parole "io..lo so che sei un Dio!" li occhi dell'uomo pallido strabuzzarono per quelle parole mentre mille pensieri li affollarono all'istante la testa..e non solo i suoi: fuori, nascosta sotto una finestra, una sagoma slanciata e serpentina, nera come la notte e rossa come il rubino, dalle corna d'avorio e li occhi color smeraldo ebbe la medesima reazione e lo stesso, fisso, pensiero "non è possibile!?".
   
 
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