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Autore: JessicaBuriola    29/04/2020    1 recensioni
Draco Lucius Malfoy ha riabilitato il nome della propria famiglia ed ora è uno dei funzionari più rispettati del Ministero della Magia e proprio per questo gli è stata affidata una missione che sicuramente gli farà ottenere il posto come capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. Ventisette anni, brillante ed ambizioso, in procinto di sposarsi, tiene ben salde le redini della propria vita.
Sofia De Benedetti ha un doloroso passato alle spalle, che preferisce di gran lunga tenere chiuso in un cassetto. Pochissimi amici, un fidanzato assente e lontano. Ventidue anni, studentessa universitaria in procinto di laurearsi, un vortice di confusione e apparente spavalderia, travolgente, insolita.
Due mondi agli antipodi che finiscono inevitabilmente per scontrarsi in una delle città più affascinanti e controverse del mondo: Venezia.
A volte, nonostante tutti i nostri piani definiti nei minimi dettagli, il destino ha in mente altri progetti per noi.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Martedì 28 gennaio, ore 09:00

Draco sedeva in una stanza dalle pareti spoglie, solo un tavolo con due sedie ai lati opposti; gli avevano perfino legato le mani con le manette magiche, come il più pericoloso dei criminali: in fin dei conti non poteva dar loro torto, si sarebbe volentieri sfogato contro qualcuno.
A sua grande sorpresa entrò la Granger: impettita come sempre, notò che non era tranquilla, probabilmente avevano fatto una bella lavata di capo anche a lei. Si sedette di fronte a lui.

“Devi essere completamente idiota Malfoy, non c’è altra spiegazione, dopo tutto quello che hanno fatto per te, ti metti ad escogitare cosa? Un ridicolo piano per sfruttare le sfortune di una povera ragazza a tuo vantaggio e per cosa? Ricreare un gruppo di nostalgici? A quale scopo?” Ci aveva azzeccato, non era per niente tranquilla, ma decisamente furente.

“Non è come pensi Granger. Non ho sfruttato proprio nessuno…” Sibilò velenoso, non avrebbe permesso ad anima viva di infangare il suo rapporto con Sofia.

“E allora vedi di illuminarmi, perché ci sono andata di mezzo anch’io, visto che in questi mesi sono stata la persona con la quale prendevi contatti e visto che in questi anni ho sempre promosso un atteggiamento di apertura nei tuoi confronti. Vorrei evitare di sentire ulteriori “Te l’avevamo detto”.” Con un gesto di stizza si portò i capelli dietro le orecchie.

Hermione lo guardò fisso, dritto negli occhi, restando interdetta per un attimo: il bambino, il ragazzo e poi l’uomo con il quale si era relazionata in quegli anni si era sempre contraddistinto per la sua imperturbabilità, tant’è che l’aveva sempre messa un po’a disagio, perché non riusciva ad interpretare i suoi modi e quindi a capirlo.
La persona che si trovava di fronte oggi, invece, tradiva una certa preoccupazione, la mascella era tesa e poteva quasi sentire il rumore dei pensieri che lo affliggevano. Lo trovò davvero insolito.

Draco non sapeva come indirizzarla sulla strada giusta, senza tradirsi, anche perché non aveva ancora idea di chi muovesse i fili da dentro il Ministero.“Granger, parlerò, a tempo debito, ma tu devi farmi il favore di fidarti di me e di andare dalla persona senza la quale non sarei qui oggi, ti prego.”

Draco Malfoy che la pregava di fidarsi di lui: ovviamente la ragione glielo sconsigliava, dati i loro trascorsi e data la sua posizione, eppure l’istinto la spingeva a credergli, perché le sembrava di percepire che il turbamento che vedeva riflesso negli occhi dell’uomo non fosse tanto per sé stesso, ma probabilmente proprio per quella ragazza che si trovava al centro di tutta quella storia.

Martedì 28 gennaio, ore 20:00

“Non avrei mai dubitato della parola del professor Silente, ovviamente, ma non potrei nemmeno dubitare degli occhi con i quali vedi tu Malfoy, Sofia.” Hermione era a dir poco sbalordita da tutto quello che aveva appena sentito: guardò la giovane donna che si trovava di fronte a lei e pensò che si trattasse di un miracolo, in tutti i sensi.

Primo tra tutti il fatto che fosse un obscuriale, già di per sé evento insolito, ma ancor di più nel suo caso, dato che non rispondeva a nessuna delle manifestazioni già conosciute, sulle quali lei ovviamente si era informata: innanzitutto Sofia sembrava aver una certa influenza sulle proprie crisi, ancor di più ora che conosceva la propria natura. Per di più la forza ingestibile dell’obscuriale sembrava non averla minimamente consumata, come invece purtroppo succedeva solitamente. Non andava nemmeno tralasciato il fatto che questo suo stato sembrasse dipendere dagli eventi traumatici dei quali purtroppo era stata testimone, eventi che la mettevano in pericolo, ora più che mai, dato che si sapeva della sua esistenza.

Al di là della sua natura, ciò che l’aveva lasciata completamente senza parole erano i fatti che le aveva descritto, più nello specifico, il ruolo che Draco Malfoy aveva assunto in tutta quella storia: l’aveva protetta, senza alcuna remora, mentendo al Ministero e mettendo in discussione la propria vita e la propria posizione. C’è solo una forza che ti spinge ad agire in maniera così poco razionale: l’amore.

“Grazie ma… Ho bisogno di capire cosa possiamo fare, anche Draco è in pericolo e dobbiamo fare qualsiasi cosa per allontanarlo da chiunque abbia escogitato tutto questo. Posso andare anche ora da questo Ministro della Magia, non mi importa, gli dirò tutto quello che vuole sapere.” Sofia guardò con decisione Hermione.

“Frena Sofia… Non è saggio, soprattutto per la tua condizione. Anche in questi tempi moderni i maghi tendono a temere ciò che non conoscono…” Il professor Silente guardò apprensivo la ragazza.

“E cosa dovrei fare? Stare qui ad aspettare che il mio dannato cervello decida di collaborare mentre Draco si prende colpe che non ha solo perché ha voluto proteggermi? Non esiste. Cosa rischia?” Sofia tornò a guardare Hermione.

“Il bacio di un dissennatore, visto che è accusato di tradimento e visti i suoi trascorsi e la famiglia dalla quale proviene.” Fu Narcissa a parlare questa volta.

Sofia cercò di chiamare alla memoria il significato di quella parola: le balenava davanti agli occhi solo l’orribile immagine di uno spettro incappucciato di nero. “Risucchia tutta la felicità di una persona Sofi, ecco cosa fa, è terribile…”. Le parole di Draco le rimbombarono nelle orecchie.

“Cosa significa bacio di un dissennatore?” Guardò interrogativa Narcissa, temendone la risposta.

“Che gli risucchieranno via l’anima…” Sussurrò Hermione.

Fortunatamente era seduta, altrimenti le gambe non le avrebbero retto: prese un lungo respiro, doveva rimanere lucida, per Draco. Un silenzio pesante era calato in tutta la stanza. Fu proprio Sofia a riprendere la parola.

“Faremo aprire il processo, con la nostra versione e le poche prove che abbiamo. Questo ci farà guadagnare tempo e soprattutto farà tornare a casa Draco, in custodia. E poi forzeremo la mia mente, non vedo alternative.” Concluse Sofia seria.

“Sofia, sai cosa vuol dire questo, ne abbiamo già parlato con Draco ed è un’opzione che abbiamo scartato di comune accordo, proprio per la sua pericolosità.” Il professo Silente guardava greve la ragazza, purtroppo ben conscio di non poterle far cambiare idea. “Senza contare che il legilimens più bravo che conosco sia proprio lui e sai quanto me che si rifiuterà di fare una cosa del genere, mentre io sono troppo vecchio ormai.”

"Fare cosa?” Narcissa guardò Sofia.

“Far forzare la mia mente da un bravo legilimens, facendogli estrapolare quei ricordi che la mia mente rifiuta di rivivere, perché troppo dolorosi, in modo da poter ricostruire in maniera accurata quanto è successo quella notte. Quei ricordi che sembrano scatenare il mio obscuriale.”

“Quali sono i rischi?” Narcissa continuava a guardare Sofia.

La ragazza sospirò. “Il meno grave che perda il mio potenziale magico e rimanga una babbana; con Draco e con il professor Silente mi stavo esercitando con fatica a cercare di governarlo, per poter usare la mia magia, ma ci vuole pazienza e soprattutto tempo, che non abbiamo. Il più grave, beh, non sopravvivere alla liberazione dell’obscuriale, sollecitato contro la mia volontà.” Guardò la donna intensamente, quasi pregandola con gli occhi, sapeva di poter trovare un’alleata solo in lei, l’unica capace di capire che tutto questo era più che accettabile se significava poter salvare Draco. “La prego Narcissa…” Sussurrò la ragazza.

La donna, per la prima volta nella sua vita, si trovò combattuta per una questione che riguardava suo figlio: da sempre era pronta a sacrificare qualsiasi cosa o persona pur di proteggerlo, ma guardando negli occhi quella giovane ragazza, vedendo la sua determinazione, il coraggio con il quale era pronta ad affrontare un destino incerto pur di preservare quello di Draco, si trovò interdetta.
Allo stesso tempo sentì un’altra consapevolezza arderle dentro: poteva proteggere anche lei, poteva salvarli entrambi, ne aveva le capacità e lo avrebbe fatto. “Lo farò io. Sono una legilimens probabilmente anche più brava di mio figlio, d’altronde è un’abilità che ha appreso da me e da Severus.”

Albus Silente scosse la testa contrariato. “Non è la strada giusta…”

Sofia ignorò deliberatamente il vecchio professore. “Hermione… Tutto questo sarebbe sufficiente per vincere il processo?”

La donna interpellata sospirò. “Probabilmente. I tuoi ricordi avvallerebbero di sicuro quello danneggiato di tuo padre, altrimenti inutilizzabile. Ci serviranno gli altri testimoni, che anche se sono amici di Draco, sono piuttosto credibili. Chiaro che la chiave di tutto rimane la tua testimonianza e ciò che ricordi. Questo però vuol dire mettere in allarme chiunque vi stia remando conto, mettendovi in pericolo, soprattutto te Sofia.” Hermione sospirò. “Senza contare il fatto che gli obscuriali sono sempre percepiti come una minaccia, non so come la potrebbe prendere Il Ministero e tutta la comunità magica…”

Era adrenalina quella che sentiva scorrere nelle vene?
Era pronta ad affrontare tutto questo e molto altro se questo significava salvare la vita a Draco.
Qualsiasi altra conseguenza le appariva come irrilevante.
 
 
 
   
 
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