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Autore: JennyPotter99    30/04/2020    0 recensioni
SEQUEL "IL CALICE DI FUOCO"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I tempi si fecero più cupi e tenebrosi: le persone, nel mondo magico, iniziavano a sparire, mentre Voldemort radunava seguaci più velocemente di quanto si immaginasse.
I fratelli Potter, ancora obbligatoriamente rintanati a casa dei Dursley, avevano passato l’estate più buia della loro vita.
Ron ed Hermione mandavano lettere raramente, mentre di Draco nessuna traccia.
Jenny non ci aveva pensato tanto spesso.
Sapeva che la maledizione ci sarebbe stata comunque, ma almeno non avrebbe avuto un legame emotivo con lui.
Sarebbero successe cose brutte e non voleva soffrire doppiamente.
Un po' da egoisti, sì e lei lo sapeva benissimo.
Da quel momento in poi, la sua vita e quella di Harry non sarebbe mai stata la stessa.
Tutto iniziò quel 31 Luglio: le temperature salivano fino ai 35 gradi e mentre zio Vernon non stava lontano dal frigo, zia Petunia stava seduta tutto il giorno davanti alla tv, con il mini ventilatore puntato sulla faccia.
Mentre Harry era fuori a fare una passeggiata, Jenny preparava un muffin per il loro compleanno, con tanto di candelina.
Lo stava nascondendo in un cassetto in camera loro, quando notò che fuori si era fatto nuvoloso tutto d’un tratto.
Si affacciò alla finestra e oltre ad un forte vento, i lati del vetro iniziarono a ghiacciarsi.
Poteva significare una sola cosa: Dissennatori.
Preoccupata per suo fratello, Jenny uscì di casa in fretta e in furia.
Trovò Harry a qualche casa più in là, che portava Dudley su una spalla, insieme alla signora Figg, la loro vicina.
Una vecchietta minuta, con un vestito a pallini.
-Signora Figg?- domandò Jenny, confusa.
-Dissennatori a Little Whinging, ci mancava! Il mondo sta andando allo scatafascio!- esclamò la donna.
-Come fa a sapere dei Dissennatori?- domandò Harry.
-Silente mi ha chiesto di tenerti d’occhio.-
-Silente? Lei conosce Silente?-
-Buon Dio, dopo quello che è successo a quel ragazzo, Diggory, Silente mi ha chiesto ti tenervi d’occhio. Credevi che vi lasciaste vagare liberi?- spiegò la vecchietta.- Credevo foste intelligenti.-
Grasso com’era, Jenny aiutò il fratello a sorreggere Dudley e a portarlo dentro.- Ma cosa è successo?-
-I Dissennatori ci hanno attaccato, mi sono dovuto difendere.-
Usare la magia fuori dalla scuola era vietato fino al raggiungimento dei 17 anni.
Dudley ne era uscito maluccio: continuava a rigettare e il suo sguardo rimaneva fisso per terra.
Ovviamente, i Dursley ne furono furiosi.
-Siete contenti?! Finalmente lo avete rimbambito!- esclamò Vernon.
-Sssh, Vernon, non dire così.- sussurrò Petunia.
-Ma guardalo Petunia! Tuo figlio è diventato un mentecatto!-
Jenny alzò gli occhi al cielo mentre portava un asciugamano ad Harry per pulirsi dalla pioggia.
Fu in quel momento, che dalla finestra giunse un gufo e lasciò per terra una lettera.
Essa prese vita, trasformandosi nel disegno di una bocca femminile.
 
 
-Caro signor Potter. Il Ministero è venuto a conoscenza che, alle 18:23 di questo pomeriggio, lei ha usato un Incanto Patronus alla presenza di un babbano. Alla luce dei fatti, lei è con la presente, espulso, dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.- disse, prima di tornare una normale lettera.
-Giustizia.- commentò Vernon, digrignando i denti.
-Ma ti sei soltanto protetto, non possono farlo!- aggiunse Jenny.
Harry non ne voleva sapere e arrabbiato andò a farsi una doccia.
Jenny poté consolarlo quanto poteva e quando tornò in camera, il ragazzo si ritrovò sua sorella con un muffin in mano, insieme ad una candelina rossa accesa.
Harry sorrise e le andò in contro.- Lo hai fatto tu?-
-Con le mie splendide manine.- rispose lei. -Esprimi un desiderio.-
Egli prese un bel respiro.- Che niente ci separi mai.-
Jenny annuì, con le lacrime agli occhi.- Niente.-
Poi, insieme, soffiarono sulla candelina e si divisero il dolce prima di andare al letto.
Non era tanto la separazione con Draco che faceva fare a Jenny brutti sogni la notte, ma la morte di Cedric.
Quasi ogni sera, Harry la vedeva contorcersi nel letto.
Non che lui non avesse incubi, certo, ma ogni volta, si alzava e si infilava sotto le coperte insieme a lei, abbracciandola da dietro.
Solo in qui momenti, Jenny si sentiva davvero al sicuro.
In quella particolare sera, mentre entrambi cercavano di riprendere sonno, sentirono un rumore provenire dalla porta chiusa.
Videro la serratura girarsi lentamente e la chiave cadere: qualcuno stava forzando la porta.
Si misero in piedi di scatto e afferrarono la bacchetta.
La porta si aprì d’improvviso, mostrando il volto di una giovane ragazza, con vestiti mascolini e capelli viola.
-Puliti questi babbani.- mormorò.
-Tonks, per l’amor del cielo!- esclamò Moody, dietro di lei.
Insieme a loro c’erano altri maghi, probabilmente Auror, tra cui un uomo di colore vestito di blu: Kingsley Shacklebolt, impiegato del Ministero della magia come Arthur.
-Professor Moody, che ci fate qui?- domandò Harry.
-Ti sto salvando.- rispose lui, facendo un occhiolino con l’occhio buono.
Li condusse fuori dalla casa, porgendogli le loro scope.
-La lettera dicevo che ero stato espulso.- continuò Harry.
-Silente ha convinto Caramel ha rimandare la tua espulsione, per mezzo d’udienza al Ministero.- spiegò Kingsley.
Nessuno dei due Potter aveva idea di dove stessero andando, ma seguirono il gruppo per tutta Londra, attraversando quartieri e porti, nel buio della notte.
Giunsero fino ad un lungo palazzo, nel bel mezzo della via di Grimmauld Place, esattamente il numero 12.
Moody batté il suo bastone a terra due volte e d’un tratto il palazzo si allargò di più, creando quindi un’altra casa in più, dal nulla.
Sorpresa, Jenny attraversò il cancelletto ed entrò in una casa con un corridoio stretto.
Alla fine c’era una stanza, dove si sentirono delle voci.
Seduti ad un tavolo c’erano Sirius e Lupin che chiacchieravano di Voldemort.
Jenny avrebbe tanto voluto abbracciare il suo malandrino preferito, ma Molly chiuse la porta.
-Ragazzi, che piacere vedervi!- esclamò la donna, abbracciando i due fratelli. – Per cenare dovrete aspettare la fine della riunione. Secondo piano a sinistra, troverete gli altri.- continuò, indicando le scale.
Harry e Jenny le salirono, notando un imbronciato elfo domestico che continuava a blaterare qualcosa sui Mezzosangue.
Entrati in camera, Hermione corse incontro ad Harry.- Harry! Stai bene?- gli domandò col fiatone. -Mi sono informata, non possono espellerti.-
-Sto bene anche io, comunque.- intervenne Jenny. -Che cos’è questo posto?-
-Il quartier generale dell’Ordine della Fenice: un’organizzazione che hanno creato per combattere Tu sai chi.- spiegò la ragazza.
Nessuno dei due sapeva niente riguardo tutto ciò.- Perché non ci avete detto niente? Tutta l’estate senza uno straccio di notizia.- commentò Harry.
-Silente ci ha fatto promettere di non dirvi niente.- aggiunse Ron.
Jenny incrociò le braccia, leggermente infastidita.- Perché? Insomma, sono io che ho visto il ritorno di Voldemort, io che l’ho affrontato, io che ho visto morire Cedric Diggory.-
Improvvisamente, Fred e George si materializzarono della stanza, facendola sobbalzare.
-Ehi Jenny!- esclamò Fred.
-Ci sembrava di aver sentito la tua voce soave.- continuò George.
-Ma invece di star a parlare qui, volete sentire qualcosa di più interessante?-
I gemelli Weasley avevano raggiunto i 17 anni e quindi potevano usare la magia fuori dalla scuola.
Si affacciarono sulle scale e tramite una loro invenzione, ovvero  orecchie umane collegate da un filo, spiarono quello che stavano dicendo durante la riunione.
Fred fece scivolare l’orecchio destro fino all’ultimo piano, verso la porta del salone.
Jenny sentì chiaramente la voce di Piton.- Piton fa parte dell’ordine.-
In quel momento, apparve Blue, cresciuto da quando Hagrid lo aveva comprato a Diagon Alley e iniziò ad annusare l’orecchio.
-No, Blue,va via!- gli disse Jenny.
Il felino non ascoltò e azzannò l’orecchio, iniziando a giocarci.
-Cattivo Blue!- sospirò la ragazza, quando la porta si aprì.
Fred e George si materializzarono di sotto, spaventando la mamma.
-Non è che perché adesso potete fare magie fuori dalla scuola mi dovete spaventare con ogni piccola cosa!- esclamò, schiaffeggiandogli la spalla.
Non appena vide Sirius, Harry gli andò in contro, abbracciandolo felice.
Lo stesso Jenny, quando scendendo le scale notò Lupin.
Era così contenta di rivederlo, come se nessuno avrebbe potuto capirla quanto lui.
Si misero a tavola insieme alla famiglia Weasley, mentre Molly tagliuzzava un broccolo.
-E’ molto strano: pare che la tua udienza, Harry, avverrà dinanzi a tutto il consiglio.- esordì Artur.
-Non capisco, cos’ha il Ministero della magia contro di me?- domandò il ragazzo.
-Contro di voi.- sussurrò Moody.- Mostrateglielo, tanto prima o poi lo scopriranno.-
Kinglsey passò a Jenny una copia della Gazzetta del Profeta: lei era in prima pagina con una scritta bella grande.- La ragazza che mente?-
-Continuano ad accusare anche Silente.- intervenne Sirius, a capo tavola.- Caramel sta usando tutto il suo potere, compresa la Gazzetta del Profeta, per screditare chi parla del ritorno dell’Oscuro Signore.-
-Perché?-
-Il Ministro crede che Silente voglia la sua carica.- rispose Remus.
-Ma è pazzesco! Nessuno sano di mente crederebbe ad una cosa del genere.- commentò Jenny.
-E’ per questo, infatti. Caramel non ha la mente sana: è stata contorta e deformata dalla paura. Essa fa fare così orribili, Jenny, l’ultima volta che Voldemort è salito al potere, ha quasi distrutto tutto quello che a noi sta più a cuore.- disse Lupin, mentre, accanto a lui, Jenny gli stringeva la mano sotto il tavolo. -Ora è tornato e probabilmente il Ministro farà di tutto per nascondere questa terribile realtà.-
-Secondo noi Voldemort sta dando la caccia a qualcosa.- aggiunse Sirius.- Una cosa che non aveva la prima volta, oltre a reclutare seguaci, come stiamo facendo noi.-
Jenny osservò gli occhi del padrino: si stava trattenendo, come se in realtà non volesse rivelare quello che aveva appena detto.- Intendi tipo un’arma?-
-Ora basta!- esclamò Molly, interrompendo l’uomo prima che potesse rispondere.- Sono soltanto dei ragazzi! Tanto vale ammetterli subito all’ordine, no?!-
-Bene, se Voldemort crea un esercito, voglio combattere!- affermò Jenny, sicura di se.
Di quei tempi, il coraggio era una cosa ben accetta.
Jenny era in prima fila, dopo quello che era successo.
Ciò ancora non la faceva dormire la notte.
E mentre Ron russava, la ragazza sgattaiolò fuori dalla casa.
Passeggiò lungo l’orto con le mani conserte per via della leggera brezza.
Fu in quel momento che si ricordò di quella notte.
I nervi, per un attimo, le fecero male, come se Voldemort la stesse ancora torturando.
Ma, cosa peggiore, stesse torturando anche Draco.
Improvvisamente, qualcuno le mise una mano sulla spalla, facendola sobbalzare.
-Scusa, non volevo spaventarti.- le disse Fred, con un leggero sorriso.
Jenny si accorse di avere una lacrima sulla guancia e se l’asciugò.- Non fa niente.-
-Non riesci a dormire?- le chiese, strofinandosi un braccio per via del freddo.
Jenny scosse la testa, abbassando lo sguardo.- Faccio sempre lo stesso incubo.-
-Io ti credo: ti conosco e non mentiresti su una cosa del genere.- commentò.- Sono dei pazzi a pensare che tu sia una brutta persona.- aggiunse, aggiustandole un capello.
Lei non si definiva proprio così.
Il ragazzo di cui era innamorata la odiava, proprio come tutto il resto del mondo.
Avrebbe voluto passare più tempo con l’anima di Cedric, per chiedergli scusa, per prendersi tutta la colpa.
-Sai, io ero lì e non l’ho fermato.- mormorò, con le labbra tremanti. -Potevo fare qualcosa e non l’ho fatto.- singhiozzò, rannicchiandosi su se stessa.- E adesso lui è morto.-
Fred la strinse a se mentre lei scoppiò a piangere e la tenne lì, fino all’alba, fino a che non smise.
Col passare del tempo, quel dolore sarebbe passato, ma mai si sarebbe dimenticata di Cedric.
Come una cicatrice sul cuore.
   
 
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