Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sia_    30/04/2020    7 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Oh, al diavolo - Capitolo diciassette


Il pomeriggio successivo, Hermione decide di rintanarsi con Harry e Ron in biblioteca, nella speranza di non pensare troppo al gemello, alla pozione e a Draco. Stacca gli occhi dalla sua pergamena per osservare i suoi due amici che si sussurrano qualcosa di impercettibile, ma è quasi sicura che si stiano lamentando reciprocamente del troppo lavoro. Sorride, con il cuore ad un tratto più leggero, “Vado a cercare un libro.” li informa  poi con voce bassa.

La salutano con un breve movimento della mano e lei lo ricambia, prima di raggiungere la sezione degli Incantesimi: a volte, pensa, potrebbe persino perdersi dentro quella biblioteca se non stesse attenta. I tomi antichi l’accolgono come una di famiglia, alcuni volandole ai lati del viso, altri rimangono zitti nella speranza di essere notati anche in silenzio. Hermione però sta cercando un libro in particolare, quello che, nota amaramente, è nello scaffale più alto ed è difficilmente raggiungibile: fa per prendere la bacchetta nella tasca, ma si accorge che l’ha dimenticata al tavolo. Sospira, cercando una scala. 

“Fred è sempre in giro a darmi fastidio, mai che ci sia quando ho davvero bisogno di lui.” si lamenta con un sussurro, raccogliendo i capelli in una crocchia, dirigendosi verso la fine della sezione per recuperare la lunga scala di legno. Cerca di tirarla verso di lei e, mentre indietreggia, sbatte contro qualcuno e si gira di fretta per scusarsi, “Scu… Fred?” Arrossisce visibilmente per due motivi: perchè, ancora una volta, la sua mente ha pensato subito a lui e perché, come per magia, è arrivato ad aiutarla di nuovo. 

Hermione?” il gemello sembra altrettanto confuso, principalmente perché un attimo prima era nella sua stanza e ora si ritrova in Biblioteca.

“Cosa ci fai qui?” Hermione si gira completamente, appoggiando la schiena alla scala di legno. 

Fred la guarda stranito, inclina la testa leggermente, “Mi stavi pensando?” le chiede con fare del tutto innocente, sinceramente curioso di sapere come sia in grado di teletrasportarsi per il castello. 

Hermione si tira le maniche della camicia fino ai gomiti, “Io non ti stavo pensando, Fred.” chiarisce pratica, “Stavo solo considerando che sarebbe stato utile averti qui, dato che ho bisogno di un libro e non ci arrivo.” spiega metodica, cercando di non essere goffa. 

Fred sorride malandrino, "Sei una strega e hai bisogno di me per prendere un libro?" si avvicina di qualche centimetro, "Sicura che non ti mancassi e volessi semplicemente passare del tempo con me?"

"Fred, ho davvero bisogno di quel libro.” Hermione, con le guance scottate, si nasconde tra la lunga scala e lo scaffale, passando un braccio tra gli scalini. Resta a guardalo, il volto inclinato verso l’alto come a chiedere di più con il corpo e meno con la voce. 

Fred ci gioca un po’ con quello sguardo, le sposta perfino una ciocca di capelli dal viso, ma con il suo solito sorriso malandrino si allontana di qualche passo, “Quale libro?” 

Hermione si fa coraggio, lo guida fino all’altra estremità della corsia e glielo indica con sicurezza, accorgendosi solo dopo che anche lui è troppo basso per arrivarci, “Hai davvero delle grandi aspettative.” commenta il gemello con una risata, “Non ho con me nemmeno la bacchetta.”

“Che razza di mago se ne va in giro per il castello senza la bacchetta?” chiede lei con un pizzico di divertimento, incrociando le braccia al petto. 

“Dov’è la tua?” il giovane alza un sopracciglio con curiosità, estendendo le labbra in un sorriso malandrino, quando lei distoglie lo sguardo e arrossisce. 

È questione di secondi, mentre lei indugia nel suo evidente imbarazzo, Fred la cinge con le braccia e la solleva di qualche metro da terra, “Prendilo, forza.” la incita divertito, mentre Hermione ci mette un secondo per realizzare. Stretta in quella presa, si accorge che le piace, che il profumo del gemello si fa intenso, che non lo vuole prendere quel libro, per paura di rompere la magia. Alla fine la mente ha il sopravvento, dispiaciuta di pesare troppo, recupera il tomo che le serve e Fred la fa scivolare su di lui, senza adagiarla completamente a terra. È il libro che li separa di qualche centimetro ed Hermione, per la prima volta in vita sua, lo trasformerebbe in cenere. 

“Hermione, tutto bene?” Harry spunta dalla fine della corsia, osservando le spalle di Fred che si rilassando: non nota, da quella prospettiva, che i due sono abbracciati e che si lasciano andare, facendo finta di portare avanti una qualsiasi conversazione.

“Sì, Fred mi ha aiutato a prendere un libro.” si riprende la giovane con un sorriso, non staccando gli occhi dal volto del gemello, che ha stampato in viso un ghigno malandrino, “Io… Io torno a studiare, ci vediamo, va bene?”

 

 

Hermione ha sempre creduto nella possibilità di viaggiare nel tempo e tiene nel cuore la sua esperienza del terzo anno, per quanto stancante essa fosse stata. Saltare nel passato a piacimento, rivivere dei momenti, essere in più posti contemporaneamente è qualcosa che le manca. Perché, si accorge, il tempo le scorre tra le mani come acqua: non fa in tempo a fermare un momento, tutto è veloce, movimentato. Quando due giorni prima, George le ha detto di aspettare per avere la pozione pronta, era sicura di dover attendere l’eternità. 

Invece è stata sommersa da ogni parte: Ginny è venuta a chiederle un consiglio per il suo primo pomeriggio sola con Harry, Harry ha fatto lo stesso, Ron le ha fatto correggere il compito di Pozioni, la McGranitt l’ha convocata nel suo studio per farle i complimenti su un tema che, a dirla tutta, non ricordava di aver nemmeno scritto e ha avuto persino il tempo di parlare con Fred in biblioteca. Quando ha toccato il letto, affranta, si è infine ricordata di impostare la sveglia il più presto possibile, per incontrare George e recuperare le boccette delle pozioni: una per lei, per Ron e Draco. Il gemello, come concordato precedentemente, si sarebbe preoccupato di farla bere a Tiger e a Fred. Il cuore di Hermione, ogni volta che pensa ai possibili effetti di quest’ultimo, si ferma dolorante, impaurita di perderlo per sempre.

In questi giorni, Fred è stato un pensiero quasi costante, presente e frizzante nella sua mente: ha dipinto tanti momenti, ne ha immaginati altri. Sospira, mentre la sua mano ricorda con facilità l’attimo in cui, con un dito, ha toccato tutte le lentiggini sul volto del gemello e le ha unite con linee inventate, come fossero costellazioni. 

Fred, che sta correndo per il corridoio del quinto piano con tutto il fiato che si ritrova nel corpo, si deve improvvisamente fermare, mentre uno strano vento fresco gli percorre il viso: come se qualcuno lo stesse toccando in quel momento. Poi si guarda indietro, ricordandosi il perché della sua fretta e, un passo dopo l’altro, svolta l’angolo ancora prima che Gazza riesca a recuperare quello prima. Nota, con piacevole sorpresa, che a qualche metro di distanza, Hermione sta camminando sovrappensiero, lanciando di tanto in tanto lo sguardo fuori dalle finestre. 

Aumenta la velocità, incastrando le dita della sua mano in quelle di lei, che si spaventa, "Fred Weasley, che diavolo… " riesce a dire, lanciando quello stesso sguardo negli occhi del gemello, per assicurarsi di star parlando con quello giusto. 

"Devi correre." le sussurra all’orecchio, portandola con sé, mentre la voce di Gazza li raggiunge dall’altra estremità del corridoio. Hermione deglutisce, cercando di posizionare al meglio la tracolla sulla spalla per non perderla: uno strano sentimento le attanaglia lo stomaco, mentre lo maledice mentalmente. 

Ha qualcosa da fare quella mattina, non può starsene a correre per i corridoi, con la risata di Fred Weasley nelle orecchie. Deve cercare gente, risolvere problemi, seguire la lezione prima di pranzo. Ma al di là dei suoi pensieri, aumenta la velocità della corsa e lo raggiunge, smettendola di farsi trascinare, perché lei non ha intenzione di stare un passo indietro. Quando lo raggiunge, il cuore di Fred fa un salto mortale nel petto: come se la stesse spogliando, le sorride maliziosamente, stampando nella sua mente la figura di Hermione Granger con le guance arrossate e i capelli che continuano a svolazzare intorno al suo volto. 

Toccando il cielo con un dito, scende i gradini a due a due, continuando a guardare lei, che si lascia trascinare nella risata e per questo rimane un po’ indietro rispetto al ragazzo. Fred divide le loro mani, raggiungendo più velocemente la fine della scalinata, per poi girarsi, aprendo le braccia, "Salta." la incita, sorridendo. 

Il tempo di decidere, Gazza raggiunge l’inizio delle scale, alle quali piace muoversi. Hermione, se ne rende conto, se non salta è spacciata. Per cosa poi? Perché Fred sta correndo? Cosa ha combinato questa volta? Alza gli occhi, mentre riprende a correre e… Oh, al diavolo.

Fred, che la guarda dal basso, le sorride e gli sembra che il tempo stia cominciando a scorrere a rallentatore: i capelli di Hermione sono sparsi un po’ dovunque, le guance sono ancora arrossate, ma la luce nei suoi occhi è inconfondibile: si sta divertendo come una matta a fare qualcosa di illegale. Poi tutto ricomincia ad essere frenetico, il corpo di Hermione si infrange contro quello di Fred, che non fa fatica a rimanere in piedi e a stringerla forte nelle braccia.

"Ti ho presa." sussurra, tenendola ancora nella sua presa. Sorride, osservando il volto di Hermione che lo guarda imbarazzata, stringendo le mani intorno al collo di lui. Piano piano il suo corpo scivola contro quello del gemello e, quasi a malincuore, tocca terra. 

"Mi hai presa perché mi sono lasciata prendere." risponde con tono saccente, senza staccare gli occhi dal viso del gemello. 

"Avresti preferito essere presa da Gazza?" Fred alza un sopracciglio, ridendo, mentre lei scuote il capo. Prima di poter parlare, la campanella della fine della prima ora, ricorda alla ragazza che non può stare nelle braccia del gemello. Si stacca da lui, sperando che nessuno si sia accorto di loro, osservando un briciolo di tristezza negli occhi di Fred. 

"Devo andare." dice sbrigativa, passandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, continuando a scendere le scale. 

"Hermione." la richiama, sporgendosi dall’alto per farsi vedere, quando lei ha ormai raggiunto una nuova rampa. Guarda verso l’alto, osservando il volto di Fred che la fissa maliziosamente, "Non te la caverai così facilmente la prossima volta." Ride di nuovo lei, rispondendogli con un veloce gesto della mano, continuando a scendere le scale, scuotendo il capo. Anche Fred, imboccando il corridoio del quarto piano, non riesce a smetterla di ridere. 

 

 

Draco Malfoy, dal suo terzo anno ad Hogwarts, mantiene un enorme segreto. Non ne ha parlato con nessuno, mai avrebbe anche solo osato aprire l’argomento con qualcuno, specialmente con suo padre. Ora, all’inizio del suo quinto anno, questo segreto lo sta logorando dentro. Dal suo terzo anno, dopo aver ricevuto un pugno in pieno volto da Hermione Granger, Draco si è reso conto di provare per quella ragazza qualcosa più del disprezzo. Ha cominciato a compatirla, a vederla come una persona vera, a seguirla con gli occhi per i corridoi, a girarsi ogni volta che qualcuno pronunciava il suo nome, a maledirsi per essersi girato. 

Draco Malfoy, con il tempo, si è scoperto innamorato di Hermione, che è sempre la più intelligente, che si preoccupa per gli altri, che a suo modo fa ridere, che con tutti i libri che porta nella tracolla ha sempre un sacco di difficoltà a raggiungere la biblioteca, Hermione che è Prefetto come lui, Hermione che urla sugli spalti della Coppa del Mondo e ride con uno dei gemelli. E Draco se l’è stampato in testa quel sorriso, desiderando ardentemente di farlo spuntare lui, prima o poi. 

Si siede sotto ad un albero del giardino di Hogwarts, passandosi una mano sul volto: sembra che da qualche giorno questo segreto voglia scappare fuori. Draco non ce la fa più, vuole prendersi Hermione, vuole dar vita a questi suoi sentimenti. Vorrebbe urlarlo a tutti che è innamorato della Grifondoro e che ormai non gli importa più nulla, ma sa che le conseguenze potrebbero essere gravi. Lascia scappare un profondo sospiro, che illumina la risata di qualcuno a fianco a lui. Apre velocemente gli occhi, sorpreso, mentre gira lo sguardo proprio verso la causa di tutti i suoi mali. 

"Granger, cosa vuoi?" chiede, sprezzante, mentre il cuore gli scoppia nel petto, osservando i ricci della ragazza che cadono sul lato sinistro della spalla. 

"Ti stavo cercando." dice tranquilla, sedendosi davanti a lui, come se si fosse dimenticata di tutti gli agguati che Draco le ha fatto. Il Serpeverde alza un sopracciglio titubante, cominciando a torturarsi le mani per impegnare sia la mente, che il corpo. 

"Mi sono accorta che ultimamente qualcosa in te è cambiato e mi sembra giusto chiarirti il motivo di persona." comincia a parlare lei, spostandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio, "Qualche giorno fa, Fred e George ti hanno fatto prendere una caramella a tua insaputa." continua il più velocemente possibile Hermione, nella speranza di non essere interrotta, ma Draco non ha assolutamente voglia di parlare, "Dopo qualche ricerca, credo che essa trasformi i sentimenti: penso che il tuo odio verso di me, si sia trasformato in una passione… "

"Non è odio." si affretta a correggerla, puntando i suoi occhi in quelli di Hermione. 

"Immaginavo che l’avresti detto, dopotutto sei ancora sotto l’effetto della caramella. Mi sorprende invece che tu non abbia chiesto come esso possa sparire." apre la sua tracolla, sporgendosi in avanti per consegnare nelle mani del Serpeverde una piccola boccetta azzurra. Al contatto con Hermione, il corpo del ragazzo sente un brivido, il sangue si raggela dentro di lui, per poi fluire caldo ad una velocità mai sentita prima.

"Bevendo questo, dovresti smetterla di provare per me quello che stai provando da giorni e potremmo continuare a detestarci, come al solito."

Draco alza per l’ennesima volta un sopracciglio, osservando la boccetta nella sua mano. Impossibile, pensa. Impossibile che lui possa smettere di provare qualcosa per Hermione. La ragazza piega la testa da un lato, mentre osserva lui che non muove un muscolo, "Lo so che è frustrante, che i gemelli Weasley non sono altro che due mascalzoni, che… "

"Impossibile." afferma allora Draco, aprendo la boccetta e bevendola tutta d’un sorso, "Penso che sia impossibile, Hermione." lei si ferma, pietrificata. 

"Magari si, magari smetterò di desiderarti ardentemente tutte le volte che mi passi a fianco nei corridoi, smetterò di cercarti e di volerti baciare, smetterò tante cose, ma non smetterai di piacermi, Hermione."

Ora è lei che alza un sopracciglio, completamente disorientata. 

"Non ti ho mai odiato, forse ti ho disprezzato per qualche anno, ma ho smesso di farlo da un bel po’. Hermione, tu mi piaci, mi piaci da quando mi hai tirato un pugno in faccia, mi piaci da quando hai risposto saccentemente a Piton, mi piaci da quando hai puntato i piedi… " si ferma, perché si rende improvvisamente conto di quello che ha detto e arrossisce, spostando lo sguardo lontano da lei, coprendosi il volto con una mano. 

Hermione, dal canto suo, si è bloccata per tanti motivi: mentre Draco ha confessato il suo amore per lei – un buon motivo per essere sorpresa –, si è anche resa conto di essere sempre stata innamorata di Fred, che la caramella non trasforma niente, è solo puro amore, come le aveva già accennato George nonostante lei non c’avesse creduto. Deglutisce, ricordando a sé stessa di essere seduta nel prato intorno ad Hogwarts, davanti a Malfoy. 

"Dimentica quello che ti ho detto, lascia stare." si affretta a dire lui, lanciandole la boccetta tra le mani, alzandosi in piedi, pronto ad allontanarsi, ma Hermione lo ferma, prendendogli l’avambraccio, costringendolo a girarsi per l’ennesima volta verso di lei. 

"Non posso ricambiare i tuoi sentimenti." sussurra lei, incatenando il suo sguardo a quello di Draco, "Ma sono felice che tu abbia avuto il coraggio di dirmelo."

Il Serpeverde alla fine cede e si lascia scappare un sorriso. Il primo, crede Hermione, del tutto veritiero. Le passa una ciocca di capelli dietro l’orecchio, lasciandosi scappare un profondo sospiro, "Dimentichiamocelo, che ne dici, Granger? Non ho bisogno della pietà di una come te."

Lei scrolla il volto, recuperando la tracolla che ha lasciato a terra, "Andiamo a Trasfigurazione, Malfoy?"

 


Sono riuscita ad aggiornare! Io mica ci credevo, avevo un sacco di cose da fare e, stamattina, quando mi sono svegliata, il capitolo non era nemmeno pronto: è lunghissimo lo so, prometto che il prossimo avrà una lunghezza quanto meno normale. 
Volevo rispettare questa tradizione di pubblicare ogni giovedì, quindi mi sono messa d'impegno prima di andare ad ascoltare lezione. Sono qui, ho portato due momenti Fred ed Hermione – che mi piacciono tanto, personalmente – e ho finalmente chiuso la piccola parentesti con Draco Malfoy. 
Ora vorrei chiedere un po' di pazienza per i prossimi aggiornamenti: il prossimo dovrebbe uscire in tempo, perché è pronto da mesi, ma per i successivi – di cui ho solo bozze – sono ancora un po' indecisa. Spero che la storia vi continui a piacere, sono felice di ricevere tanto amore, 
Sia ❤

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sia_