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Autore: mikyintheclouds    02/05/2020    2 recensioni
Lily, James e tutti i loro compagni stanno per iniziare il sesto anno ad Hogwarts, ma un evento improvviso, inaspettato e molto triste sconvolge l'estate di tutti, in particolare quella di James.
Questo, quindi, lo porta a maturare e Lily, che l'aveva sempre accusato di essere un bambino, inizia a vederlo con occhi diversi, inizia a considerarlo un uomo, forse il suo uomo.
Tra la guerra, la resistenza, i compiti e i piccoli grandi drammi di Hogwarts, vi propongo una storia James/Lily, in cui sono presenti ovviamente anche i Malandrini, le amiche di Lily e gli altri personaggi che tanto amiamo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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James e Sirius camminavano in silenzio lungo i freddi corridoi del castello, diretti all’ufficio della Professoressa McGranitt, dalla quale avrebbero appreso quale sarebbe stata la loro punizione per aver scagliato incantesimi nei corridoi.
“Potter, Black!” Esclamò la professoressa quando li vide. “Eccovi qui. Ed in perfetto orario, per giunta. Sono quasi commossa.” Continuò sarcastica.
James e Sirius ridacchiarono alla battuta della professoressa e James chiese: “Allora, Professoressa, cosa ci ha riservato per questa serata?”
“Potter, tu aiuterai Madama Pince a riordinare i libri in biblioteca. Black, tu invece dovrai lucidare i trofei insieme a Mastro Gazza.”
“Le fortune sempre a te, fratello.” Commentò con un sussurro che, tuttavia, udirono molto bene sia James che la McGranitt.
“Non ti lamentare, Black, altrimenti passerai il prossimo mese a lucidare ogni statua del castello.”
“Scusi, Professoressa.” Si arrese, con una vocina da cucciolo che poco gli si addiceva.
“Andate ora. Ah.” Li richiamò, poi: “Al di là della punizione, spero che vi siate scusati con la signorina Evans per quello che è successo.”
“Ci stiamo lavorando.” Rispose James.
La McGranitt arricciò leggermente le labbra, ma poi sorrise; sapeva bene che Lily Evans era un osso duro.
Uscirono dall’ufficio della McGranitt e, prima di dirigersi in due direzioni opposte, James sogghignò e domandò all’amico: “L’hai portato?”
“Certamente.” Rispose Sirius.
“A dopo, fratello.” Sghignazzò James, salendo le scale.
“Puoi dirlo.” Lo imitò Sirius, scendendole.
 
Dall’altra parte del castello, Lily era in camera sua, da sola. Era bello condividere il dormitorio con le sue compagne, ma ogni tanto le piaceva restarsene lì per conto suo, in totale tranquillità.
Stava ripensando a quanto aveva sentito nei sotterranei il giorno precedente e ancora non si capacitava che Potter e Black (e molto probabilmente anche Remus e Minus) sapessero tutto e non le avessero detto niente. Ma come si era permesso Potter di fare una cosa del genere? Lei era la diretta interessata di quanto accaduto, lei sarebbe stata la prima a dover essere informata di eventuali sviluppi della vicenda. Chissà come avevano fatto, poi, a scoprire tutto. ‘Di sicuro, infrangendo le regole.’ Pensò. Comunque, chi si credeva di essere quel pomposo di Potter? Perché voleva sempre proteggerla?
Le ritornarono in mente bruscamente le parole di Piton dell’anno precedente: ‘Tu gli piaci davvero, Lily.’ Possibile che Severus avesse regione? Certo, dall’estate precedente era molto cambiato, in meglio per fortuna, ed era successo quell’episodio in Sala Grande in cui lui aveva in parte ammesso i propri sentimenti nei suoi confronti, ma come poteva essere sicura che non fosse stata tutta una messa in scena architettata per farsi vedere dagli altri? In fondo, non erano soli in quell’occasione.
Ma, poi, ripensò anche a quello strano incontro del giorno precedente alla torre di Astronomia, chiuse gli occhi e rivisse quell’abbraccio che aveva avuto il potere di calmarla e rassicurarla. Non avrebbe mai dimenticato la dolcezza con cui le aveva sussurrato che le avrebbe raccontato tutto e un brivido le corse lungo la spina dorsale, proprio come l’aveva sentito stando tra le sue braccia.
Cosa le stava facendo quel dannato Potter?
Persa nei suoi pensieri, non si rese conto che la porta del dormitorio si fosse aperta e che Marlene fosse entrata, fino a che non sentì il materasso del letto abbassarsi sotto il leggero peso dell’amica.
“Ehi.” Le disse dolcemente Marlene, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Ciao.” Rispose Lily.
“Mi spieghi che sta succedendo, tesoro? È da ieri quando hai saltato il pranzo e poi ti sei presentata ad Incantesimi con in volto rigato di lacrime – no, ti interrompo subito, sei la migliore amica, non cercare di negare, so quando piangi – che te ne stai per conto tuo, tutta zitta. C’entra per caso James che è entrato a sua volta in ritardo, senza i suoi amici e subito dopo di te?”
“Ma come ci riesci?” Ripose Lily, sorridendo, stupita come sempre dall’abilità dell’amica di capire tutta la situazione in un attimo.
“Te l’ho già detto, tesoro, sono la tua migliore amica e ti conosco meglio di chiunque altro. Anche se non so cosa passa in quella testolina rossa, capisco quando hai un problema. Me ne vuoi parlare?”
Lily ci pensò su un momento, poi decise che aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno e raccontò tutto ciò che aveva udito, detto e fatto il giorno precedente.
Buttò fuori tutto d’un fiato, senza quasi respirare, ma stando bene attenta a ponderare le parole per evitare di rivelare inavvertitamente il segreto di Remus e dei Malandrini.
Quando Lily terminò il racconto, Marlene rimase in silenzio per qualche minuto, guardando intensamente Lily con due occhi ‘a cuoricino’.
“Cosa?” Riprese Lily, notando lo sguardo dell’amica, ma snervata dal suo silenzio.
“Quel ragazzo.” Pronunciò dopo aver atteso ancora qualche minuto in silenzio. “Dopo tutta questa storia, ti sei finalmente resa conto di quanto James ti voglia bene? Hai capito cosa sia disposto a fare pur di proteggerti?”
“È proprio questo il punto, Marlene. A me non serve la sua protezione e non so nemmeno se voglio sapere come ha fatto a scoprire tutta la verità, perché onestamente penso che sia qualcosa che va contro le regole.”
“Sicuramente sarà così, ma cosa ti importa?”
“Sono un Prefetto! Devo far rispettare le regole e non mi sta bene che vengano violate, tanto meno per fare un favore a me.”
“Stasera Sirius e James sono in punizione.” Osservò.
“Vero. Ma solo perché hanno incontrato me. Se avessero stregato un altro studente, un ragazzino del primo anno per esempio, l’avrebbero fatta franca.”
“E sarebbe stato un grosso problema?”
“Si, Marlene. Non sopporto chi non rispetta le regole. Sono un Prefetto, devo far rispettare le regole, non aiutare ad infrangerle.”
“Tesoro lo capisco, ma dovresti anche rilassarti un po’. Come vanno le cose con Sebastian?”
Lily guardò l’amica come se fosse stralunata. Cosa c’entrava Sebastian in quel momento? Ora che ci pensava… era da un po’ di giorni che non parlava con Sebastian, perché in effetti non l’aveva nemmeno visto.
Il suo pensiero dovette riflettersi sul viso, perché l’amica disse: “Lo vedi, tesoro? L’ordine e la perfezione non ti si addicono per niente. Sono settimane che hai questa mezza storiella con un ragazzo che non ti piace solo per far ingelosire James – non ti azzardare nemmeno a dire il contrario, sai benissimo che è così – e ti sei sempre annoiata. Non hai mai avuto nemmeno il desiderio di baciarlo e adesso, solo perché te l’ho fatto notare, ti sei ricordata che sono giorni che non lo vedi, che non gli parli e non lo menzioni nemmeno.”
“Ho avuto altri pensieri per la testa, questo non vuol dire…” Cominciò a difendersi, ma non sapeva nemmeno lei cosa dire e lasciò la frase in sospeso.
“Questo vuol dire, tesoro. È normale avere giorni in cui si hanno altri pensieri per la testa, giorni in cui ci si veda poco o niente, ma il tuo ‘lui’ dovrebbe essere il primo pensiero la mattina quando ti svegli e l’ultimo quando vai a dormire. Anche io e Sirius ci stiamo vedendo poco in questo periodo, ed ora so anche il motivo, ma penso sempre a lui.”
“Mi spiace, per altro, di averti rivelato queste cose su Sirius. Se non te ne ha parlato, magari non voleva farlo e ora tu sarai arrabbiata con lui ed è tutta colpa mia.”
“Non ti preoccupare, tesoro. Non sono arrabbiata con te, né tanto meno con lui. Tu non lo conosci, hai i tuoi pregiudizi su di lui, come li hai su James (okay, ammetto che non hai tutti i torti ad averli), ma in realtà Sirius è un ragazzo molto dolce e leale. Ci amiamo davvero, Lily. L’estate scorsa mi ha raccontato tutto sulla sua famiglia, su come si è sempre sentito diverso e non accettato e sicuramente mi racconterà anche di Regulus, quando si sentirà pronto. Il punto non è questo, però, il punto sei tu. Dimmi onestamente quante volte ti sei svegliata o sei andata a dormire pensando a Sebastian?”
Lily rimase in silenzio per qualche minuto, non voleva ammettere che Marlene avesse ragione su tutti i fronti.
“Mai.” Rispose, poi amaramente e un po’ riluttante.
“E questo cosa ti dice?”
“Che forse dovrei parlare con lui e mettere un punto a questa farsa.”
“Fossi in te lo farei il prima possibile, soprattutto se andrai ad Hogsmade con James.”
“Non vado a Hogsmade con James.”
“Certo che andrai con lui, tesoro. Mi sta bene che Sirius aiuti James e che abbiano i loro segreti, come noi abbiamo i nostri, ma non rinuncerò ad un appuntamento con lui solo perché tu fingi di non sopportare James e non vorrai che Mary rinunci ad andare con Remus quando insieme sono così belli e si stanno frequentando da così poco tempo!” Attaccò Marlene, bravissima a far leva sul senso di colpa dell’amica.
“Ma Potter ha promesso che ci sarebbero stati tutti i Malandrini!” Protestò Lily.
“E ci saranno, tesoro, ma da una certa ora in poi. Remus troverà una scusa con Mary e io la recupererò per tornare insieme al castello, mentre tu parli con loro. Prima di quel momento, però, io voglio stare con il mio ragazzo, Mary vorrà stare con il suo e tu starai con James, perché James è brivido, è caos, è adrenalina e scombina il tuo ordine e la tua precisione e non ti fa annoiare. E a te serve decisamente un ragazzo che non ti sappia annoiare, uno che sia in grado di tenerti testa. Ora ti faccio questa domanda: quante volte ti sei svegliata o sei andata a dormire pensando a James?”
Lily la guardò così male che delle saette sarebbero potute uscire dalle sue iridi verdi, ma Marlene, abituata agli sguardi minacciosi dell’amica, non demorse e continuò a fissarla senza battere ciglio.
Ma anche Lily era un osso duro e, cocciuta, non rispose alla domanda.
“Continua pure a non rispondere, tesoro. Ma ti ho ascoltata e ti ho osservata bene mentre parlavi del tuo incontro con James sulla torre di Astronomia. Sei un libro aperto per me e i tuoi occhi parlano da soli.” Detto questo, scoccò un bacio sulla guancia dell’amica, si alzò dal letto e andò in bagno.
 
In biblioteca, James eseguiva il noioso lavoro che Madama Pince gli aveva assegnato e già da più di un’ora riordinava libri su libri, starnutendo per la quantità incredibile di polvere che giaceva sulle mensole.
Accertandosi di essere fuori dal radar della bibliotecaria, estrasse dalla tasca dei pantaloni un piccolo specchio e si sedette su una sedia. Portò lo specchio vicino al volto e sussurrò: “Sirius.”
Improvvisamente, il suo volto riflesso nello specchio venne sostituito con quello dell’amico, che possedeva l’altra metà dello Specchio Gemello. Sirius aveva trovato questo raro cimelio in una delle stanze della sua enorme casa quando era al secondo anno e, dopo una rapida ricerca per capire il funzionamento dell’oggetto, aveva ritenuto opportuno condividerlo con il suo amico James e, da quel momento, i due specchi erano stati i loro più utili e fedeli compagni di punizioni.
“Eccomi, fratello. Perché ci hai messo tanto?”
“Sai com’è fatta la Pince, non mi toglieva gli occhi di dosso. È ancora arrabbiata con me perché ho disturbato con il Boccino quando sono venuto a trovare Margareth. A te come va con Gazza?”
“Tutto sommato bene. Pix gli sta dando del filo da torcere, quindi sono rimasto solo per quasi tutta la serata.”
“Meno male che poi eri il più sfortunato tra noi, eh!”
“Prima o poi tornerà e lo sai cosa succede se non vede il lavoro fatto bene. Ma parliamo delle cose importanti. Hai intenzione di dire alla Evans tutta la verità?”
“Direi di sì, ormai sa delle nostra capacità di trasformarci e ti ha sentito parlare a Regulus, quindi vuole sapere tutto.”
“Lo capisco James, ma è rischioso. È la Evans.”
“Appunto.” Rispose James, non capendo.
“Tu sei annebbiato dai sentimenti che provi per lei, ma ti dico che potrebbe essere pericoloso. Sta venendo a conoscenza di troppe cose che ci riguardano, potrebbe denunciarci.”
“Non lo farebbe mai, Sirius. Hai visto come si è comportata con Remus.”
“Sì, per ora. Ma chi ti dice che in futuro non possa tradirci?”
“Mi fido di lei.” Disse semplicemente James.
“Amico, io mi fido di te e, se tu ti fidi di lei, allora lo farò anche io, ma se dovesse mai succedere qualcosa, ti picchierò, sappilo.”
“Me ne prenderò ogni responsabilità.” Disse James con un leggero sorriso sulle labbra.
“Sarà meglio.” Disse Sirius guardando il tralice l’amico. “Ora.” Riprese dopo qualche secondo di silenzio. “Devi chiudere quella specie di relazione che hai con la Linch, prima che anche lei venga a sapere di tutti i nostri segreti.”
“Già. O meglio, devo chiudere con lei anche per questo motivo. Quello principale è Lily. Non faccio altro che pensare a lei, Sirius.”
“Sei proprio fregato, fratello. Dove la porterai?”
“Che significa dove la porterò? Te l’ho già spiegato ieri, Felpato, non voglio portarla da nessuna parte. Saremo tutti e quattro e le parleremo, poi lei sarà libera di andare dove le pare e con chi le pare. Sicuramente Harrison le avrà già chiesto di uscire e non voglio tormentarla. Non più.”
“Per la barba di Merlino, Ramoso! Sei messo anche peggio di quello che pensassi! James Potter che non chiede a Lily Evans di uscire è da mettere sui libri di storia!”
“Taci, idiota. Sono serio. Andremo insieme, è deciso.”
“Devo dissentire, fratello. Io voglio andare con Marlene. Ci vediamo pochissimo ultimamente e voglio stare un po’ con lei. Remus vorrà andarci con Mary, dato che si frequentano da poco, e un paio di giorni dopo l’uscita ci sarà la luna piena, quindi sai benissimo quanto sia suscettibile nei giorni precedenti; fossi in te, non mi metterei contro di lui. Poi vi raggiungiamo, non ti preoccupare. Dovrete restare insieme per un paio d’ore senza uccidervi, pensi di poterlo fare?”
“Stai scherzando vero? Ho detto alla Evans che non saremmo stati soli lei ed io.”
“Le parlerò io, se la cosa ti può far sentire meglio.”
“No, che non mi fa sentire meglio. Sei un pessimo amico, lo sai?”
“Un giorno mi ringrazierai fratello. Devo andare, penso stia arrivando la sudicia gatta di Gazza.”
“Spero ti graffi.” Rispose James, ancora fintamente offeso.
Tornò anche lui alla propria punizione, ripensando alle parole di Sirius. Sarebbe dovuto andare da solo ad Hogsmade con Lily? Ma che diavolo saltava in mente al suo migliore amico? Non era sempre stato lui a dirgli di concentrarsi su altre ragazze e dimenticare la Evans? Capiva la sua voglia di stare con Marlene, ma non potevano vedersi in un altro momento? Sirius conosceva tutti gli anfratti del castello, avrebbe sicuramente trovato un posto in cui restare solo con lei.
‘Maledizione!’ Pensò. Ovviamente, da una parte era più che contento di passare del tempo con Lily, ma era sicuro che lei avrebbe avuto da ridire a riguardo, soprattutto dopo la promessa che lui le aveva fatto.
 
Lily andò a letto presto, aveva poca voglia di parlare con le sue amiche dopo la conversazione avuta con Marlene.
La stava praticamente costringendo ad andare ad Hogsmade con Potter!
Al solo pensiero, le saliva un’ansia strana, mai provata prima e non sapeva dire se fosse positiva o negativa. Sarebbero riusciti a stare da soli per un paio d’ore senza Schiantarsi a vicenda? Ne dubitava fortemente, ma era anche molto curiosa di passare del tempo con questo ‘nuovo Potter’. Chissà come l’avrebbero presa Margareth e Sebastian.
A proposito di Sebastian, anche il pensiero di parlare con lui la agitava, ma in quel caso era una sensazione decisamente negativa. Doveva pensare a cosa dirgli, così chiuse gli occhi in cerca di ispirazione, ma in men che non si dica la sua testa la portò a figurarsi Potter, quell’abbraccio, le sue mani calde intorno alla sua schiena e si addormentò con quel pensiero. Dopotutto, Marlene aveva ragione.
 
James terminò la sua punizione e tornò alla Sala Comune, fuori dalla quale trovò Sirius ad aspettarlo.
Vermicolo.” Pronunciò, senza nemmeno salutare Sirius. Il ritratto della Signora Grassa si aprì e James entrò subito.
“Andiamo, Ramoso. Stai per avere quello che hai sempre voluto. Dov’è il problema?”
“Il problema, Felpato, è che lei non lo vuole. Ed io non voglio che lei mi creda ancora il solito idiota che organizza piani stupidi per portarla fuori. Se e quando uscirà con me, sarà perché mi vorrà per davvero.”
“Molto nobile ma, davvero, le parlo io. Fidati di me.”
“Mi fido sempre di te, fratello.” Rispose, infine, riluttante.
“Bravo.” Concluse Sirius dando una pacca sulle spalle a James, prima di salire al dormitorio maschile.
James lo seguì e si mise subito a letto, sfinito. Il giorno seguente sarebbe stata una giornata impegnativa tra il discorso che avrebbe dovuto fare a Margareth e l’inevitabile sfuriata che si aspettava dalla Evans.
La Evans.
Chissà cosa avrebbe detto della proposta di Sirius.
Nella remota possibilità in cui avesse accettato, cosa avrebbero fatto?
James iniziò a fantasticare sul loro possibile appuntamento e si addormentò pensando ai capelli rossi e agli occhi verdi della sua Lily.




Ciao! Eccomi con un nuovo capitolo, spero che vi piaccia e spero che anche la storia in sè vi stia appassionando.

Baci,

Miky

 
 
 
  
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