- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. III, part I)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, PG 13
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle,
Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise
Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
PER PUBBLICITA' OCCULTA: Andate a leggere "Le Pieghe del Tempo (Past, Present, Future)", la mia ultima ff pubblicata!!!
CAPITOLO QUARTO
COLORO CHE HANNO RINNEGATO
...Puoi anche cercare di dimenticare la tua vera natura, ma
ciò che sei, rimarrai...
Tom si alzò di scatto a sedere, scosso da quelle parole
sussurrate nel sonno.
Sapeva a chi apparteneva quella voce e quell’avvertimento.
La voce della sua coscienza.
La sua vera coscienza, quella che aveva prima di conoscere
quel Potter.
Ma adesso era diverso, lo sapeva, lo sentiva, lo capiva.
Tutta colpa di Harry Potter: la sua vita, la sua esistenza
e anche la sua prima morte, tutte collegate a lui, a quel Grifondoro... e lui? Lui
cos'era? Blando particolare che niente era e niente potrà essere.
Ma aveva un giuramento su cui contare, se lo ripeteva
sempre.
E il ricordo di quel giuramento lo sollevò momentaneamente
dai suoi scabrosi pensieri.
Si guardò attorno e non vide altro che una stanza
abbastanza spaziosa illuminata fiocamente dalla luce lunare. Vide altri due
lati e due ragazzi dormienti che vi riposavano, con il respiro affannato che
presagiva un incubo.
Tom si trattenne dal entrare nei loro sogni e spiarli:
aveva dato la sua parola.
Sospirò anzi più precisamente sbuffò e guardò l'orologio:
tre della mattina.
Si alzò e si vestì lentamente senza fare troppo rumore.
Era l'ora che di solito si alzava.
Alle tre si alzava dal suo letto con il suo solito sbuffo
scocciato, si vestiva in silenzio, lasciando la mente vagare, rivangare i
ricordi e i sogni, apriva la porta e prima di chiuderla gettava sempre uno
sguardo al letto che in genere era accanto al suo, a quella persona che
spessissimo dormiva accanto a lui.
Ripetè quel cerimoniale ben preciso anche quella volta e
anche quella volta gettò uno sguardo a quello dove credeva dormiva il suo
"amico" prima di rimproverarsi di non farlo più, perchè l'altro non
c'era e al suo posto vi erano altri due ragazzi che non conosceva, che non voleva
conoscere e che già detestava.
Aprì la porta e la richiuse nemmeno tanto piano e scese in
sala comune. Una sala comune diversa da quella a cui era appartenuto tempo
prima: niente dipinti, niente serpenti, nessun argento e verde.
Solo divanetti di velluto verde scuro, un caminetto
spazioso, due finestre e due arazzi alle pareti. Si chiese che avrebbe potuto
fare fino alle otto, ora di colazione, come passare il tempo.
In genere a quell'ora nemmeno Harry era sveglio ma quando
lo era si allenavano con incantesimi e maledizioni o semplicemente parlavano
fra loro o si preparavano per un imminente viaggio.
Ma lì Harry non c'era e ciò lo riportò a pensare a quello
che aveva in mente la sera prima.
Si chiese se anche Harry fosse sveglio e se magari avesse
avuto la sua stessa idea di scendere in sala comune e, come Tom voleva fare, di
sedersi di fronte al caminetto.
Voleva provare almeno.
Strinse la bacchetta dicendo: - Incendio! - e subito
la sala fu illuminata dalle rosse fiamme che scoppiettavano allegramente nel
camino.
Trovò un vasetto di polvere volante sulla mensola del caminetto. S'inginocchiò nel freddo lastricato e gettando un pizzico di quella polvere speciale nel caminetto disse, con voce chiara: - Dormitorio di Grifondoro! -
Le fiamme divennero verdi e Tom si sentì vorticare poi vide
di fronte a sè e poi vide il viso di un ragazzo, inginocchiato anche lui di
fronte al camino, con un sorriso furbo stampato sul volto: - Lo sapevo -
Tom esibì un ghigno: - Davvero? Non credevo di essere così
prevedibile -
- Sei tutt'altro che prevedibile, Tom, ma in questo
frangente sei sempre il solito - Harry rise a bassa voce e Tom notò che fosse
già vestito.
- Come mai in piedi, Potter? -
- Probabilmente perchè sono troppo emozionato di essere
ritornato qui - rispose l'altro nascondendo a stento un sorriso timido. Tom
apprezzò nuovamente il suo lato dannatamente tenero e sincero, un lato che
aveva sempre odiato in chiunque ma che su Harry era… perfetto.
- Come siamo sentimentali... - sogghignò. Adorava prenderlo
in giro in quella circostanza, lo faceva sentire forte, lui che non rendeva
conto a niente e nessuno e che di tenero proprio non aveva nulla.
Ma in realtà anche Harry era forte.
Forse perchè aveva dei sentimenti.
Quello lo aveva capito quando lo aveva veramente
conosciuto.
Harry sorrise nuovamente: - Come ti sei trovato nel tuo
nuovo dormitorio? -
Il bel viso di Riddle si incupì: - Sono stato molto vicino
a strozzare quella vecchia folaga di Silente quando mi ha detto che avrei
dovuto dormire con i Serpeverde isolati. Dicevo, lo stavo quasi per strozzare
ma tu sei intervenuto... -
- Come minimo. Devi controllarti un po' -
Tom fece una smorfia: - Ah sì? -
- Sì. Sei andato vicino a fare a pezzi Silente per ben due
volte in meno di un quarto d'ora... - Harry sogghignò divertito - Lo sai che ti
fa male alla pressione se continui a sopperire i tuoi istinti omicidi? -
- A me farebbe piacere scaricarlo su qualcuno - ribattè
Riddle "O anche la prima persona che passa..." ma non lo disse anzi,
riprese - Perchè due volte? -
- Cosa credi, guarda che ho notato il tuo sguardo per
niente amichevole quando Silente ti ha presentato alla scuola - ridacchiò e
scimmiottò la voce solenne del preside - ... "Questo ragazzo si chiama Tom
Rice e da quest'anno farà parte del dormitorio di Serpeverde" - citò, poi
aggiunse - Tom Rice... Rice! - rise forte.
Tom lo guardò con malevolenza, seccato da quel siparietto.
Non perchè il tono di voce della sua risata sembrava poter
svegliare le persone che dormivano nella quiete del loro letto a quell'ora di
notte, anche perchè non gliene importò nulla, quanto più perchè Harry aveva
ripetuto per ben due volte il cognome tanto odiato appioppatogli dal preside.
Rice.
Un cognome che urlava la sua appartenenza al mondo babbano.
- Non è divertente, Potter! -
- Oh sì che lo è, Tom - lo contraddisse Harry smettendo di
ridere e asciugandosi le lacrime per le risa.
Tom decise di ignorarlo: - Comunque non avrebbe mai dovuto
scaricarmi qui... io volevo essere a Serpeverde -
- Finiscila di fare il bambino lamentoso che non ha
ottenuto il gelato al gusto che voleva! - lo rimbeccò Harry - Sai perfettamente
perchè ti ha messo lì -
- Lo so e non lo approvo -
- E ti pareva -
- Usa meno il sarcasmo, Potter, puoi essere irritante -
- E chi lo dice... - ridacchiò Harry.
Tom Riddle era campione di sarcasmo ed era naturale che
Harry, che aveva trascorso un periodo relativamente a suo stretto contatto
sentisse naturale uscire con battute sarcastiche.
- Soprassediamo per il momento. Ma senti un po', quel
Malfoy e quel Zabini sono così di loro o ci fanno? -
- Cioè? -
- La descrizione che hai fatto di loro coincide a metà. A
me sembrano più del tutto... -
Harry lo interruppe: - Ma se li conosci da meno di una
serata! -
- Come sempre ti ripeto se vuoi conoscere come una persona
è veramente devi litigarci almeno una volta - disse l'altro in tono falsamente
solenne, come se dispensasse un consiglio saggio.
- Non mi dirai che hai già litigato con loro! -
Tom fece un gesto con la mano, come se fosse stizzito: -
Non ho voglia di scrivertelo -
Harry alzò gli occhi al cielo: - Tom, pensavo di averti
palesato più che chiaramente i miei intenti! Non devi incrementare la crepa che
c'è fra le case di Hogwarts! E soprattutto non devi litigare con i Serpeverde
rinnegati! Ricordi quello che ha detto il professor Silente? Non dovete... -
- ... incrementare l'astio che si va a creare, ma portare
armonia - concluse con un sospiro annoiato Tom - Ma ti vorrei far notare che
guardava te, il suo piccolo grinfocino -
- Tom, smettile di sparare idiozie una dopo l’altra! Stai
perfettamente che tutti dobbiamo fare la nostra parte! -
- Va bene, va bene... ma adesso non scaldarti: non credo di
volermi sorbire la tua noiosa ramanzina da Grifondoro patentato alle tre del
mattino del mio primo giorno in questa odiosa scuola tutto candore e buoni
propositi! - lo interruppe Tom - Quindi non dirò niente per "incrementare
l'astio" tra le case! - poi aggiunse sottovoce - Almeno non troppo... -
- Ti ho sentito! - esclamò Harry.
- Sei veramente insopportabile e petulante quando ci ti
metti! - replicò seccamente l'altro poi, nel vedere che Harry non accennava ad
abbandonare l’argomento ma anzi stava prendendo fiato per cementare le sue
teorie, cambiò argomento di conversazione - Senti, hai intenzione di andare a dormire,
Potter? -
- No, Rice - obiettò quello, calcando la voce
sull'ultima parola così che il viso divenne soddisfatto quando vide le labbra
di Riddle contrarsi in una smorfia di disgusto - Adesso ho intenzione di fare
qualcosa si costruttivo... -
- Come ad esempio, piccolo Potter? - calcò anche lui
l'ultima parola e sorrise nel vedere l'espressione adirata di Harry.
- Come ad esempio chiudere questa comunicazione, Rice
-
- La trovi una cosa saggia, piccolo Potter? -
- Di certo non sprecherò quattro ore a parlare con te - ribattè l'altro - Ti conviene non uscire dal tuo dormitorio -
- Perchè? -
- Lo sai -
- Ok, ok. La stessa cosa vale per te, piccolo Potter -
- A tra un po', nonna papera -
E, prima che Riddle facesse esplodere tutta la sua rabbia, Harry sorrise furbescamente e si alzò di scatto, interrompendo la comunicazione via camino.
- Nonna papera... - sbuffò scocciato Riddle ricordando il
nomignolo affibbiatogli da Harry.
Si alzò, ignorando il male alle ginocchia, e decise di fare
qualcosa anche lui.
*
Il primo giorno del suo settimo anno a Hogwarts era appena
iniziato e Draco era già di cattivo umore.
Quel ragazzo che aveva visto entrare con Harry Potter la
sera prima in Sala Grande si era rivelato la persona più indisponente che
avesse mai conosciuto. E di persone indisponenti ne aveva conosciute a palate
durante la sua vita.
Tom Rice aveva qualcosa che non andava.
Avvertiva qualcosa di... sbagliato in lui, come se in
realtà non fosse quello che veramente dice di essere.
Per fortuna quella mattina quell'antipatico si era già
alzato e se ne era già andato via dalla stanza lasciandolo dormire con il suo
compagno di stanza Zabini.
- E quindi dovremo passare l'intero anno scolastico con
quello? - chiese sbuffando Blaise mentre chiudeva la porta della stanza e
scendeva con Draco nella sala comune.
Draco non rispose.
Appena in sala comune furono raggiunti dalle due ragazze,
Tiger e Goyle per scendere tutti assieme in Sala Grande e poter fare colazione.
Il tragitto si rivelò decisamente meglio della scorsa
serata senza realmente motivi di umiliazione da parte di quelli delle altre
case anche perchè l'ora che avevano scelto per scendere a colazione era
piuttosto presto. Infatti una volta giunti in Sala Grande notarono quanto i
quattro tavoli fossero per lo più vuoti o occupati da poche persone.
Si sedettero e furono subito raggiunti dal professor Piton
che consegnò loro gli orari.
- Prima ora: Pozioni doppie con Grifondoro - lesse
Millicent - Contento, Draco? – domandò divertita.
- Estasiato - rispose quello, lanciando uno sguardo al
tavolo di Grifondoro, notando immediatamente l’assenza di Harry.
- Rice dov'è? - chiese Pansy, guardandosi attorno.
- Rice? -
- Sì, Vincent, quel ragazzo nuovo di ieri... -
Blaise appoggiò subito la tazza che stava portando alla
bocca per bere: - Rice? Io spero vivamente che un basilisco se lo sia mangiato!
-
- Blaise! -
- No, Pansy, ho ragione. Sai con chi dorme quello? -
- Con i Serpeverde -
- No, Pansy - intervenne Draco - Con me e Blaise -
- Come scusa? -
- Hai capito bene - ribattè seccamente l'altro - È la
persona più indisponente che io abbia avuto la sfortuna di incontrare -
- A me non è sembrato antipatico - lo difese Pansy - Non
puoi giudicarlo così se non lo conosci neanche! -
- Pansy ha ragione - affermò Millicent - Aspettiamo di
conoscerlo meglio, magari si può rivelare un alleato -
- Millicent - ribattè Draco - io ti auguro di non
conoscerlo meglio! -
- Ho capito - sospirò quella - Ci avete litigato -
Blaise sorrise: - Esatto e non voglio diventare loro amico!
Piuttosto vado a braccetto con Weasley! -
- Io torno a dire che dovremo conoscerlo meglio - obiettò
Pansy - Magari non è così antipatico... -
Poi si alzarono e si stavano dirigendo nei sotterranei dove
si doveva tenere la lezione di pozioni, accorgendosi che ormai la sala si stava
popolando e dopo che un Grifondoro cominciasse a cantare l'odiata canzoncina
che raffigurava i sei Serpeverde dei rifiuti della società, affibbiando un
soprannome per ognuno di loro. I Tassorosso e Corvonero, al sentire la canzone,
cominciarono a intonarla anche loro e Tiger notò l'arrivo dei Serpeverde nella
sala così si alzarono e uscirono, con un coro di risate derisorie che li seguivano.
Gli occhi di Pansy sembravano desiderare intensamente
piangere per l’umiliazione ma Millicent
che era al suo fianco e la confortò toccandole il braccio, il gesto dell’amica calmò
un poco Pansy e finalmente tutti e sei ripresero a parlare di quel Tom Rice.
Erano quasi arrivati nei sotterranei, quando una folla di
Serpeverde li additò con risate di scherno li raggiunsero, accerchiandoli. Era giunto
il momento. Come sospettavano l’anno scolastico era iniziato come il precedente
e l’estate non aveva mitigato minimamente il desiderio di fare dei sei ‘Rinnegati’
un bersaglio di scherzi gratuiti e dispetti ‘divertenti’. In particolare i
Serpeverde avevano ricevuto sicuramente un bel lavaggio di capo dai genitori
durante l’estate su come trattare coloro che avevano rifiutato l’incarico
supremo di congiungersi all’Oscuro Signore.
- Dovremo passare - commentò gelido Draco, stringendo il
pugno attorno alla bacchetta, nella tasca.
- Che volete? - domandò scocciata Millicent, stringendo più
forte il braccio di Pansy.
- Come sei indisponente, Bulstrode, sai, dovresti portare
più rispetto a noi - disse uno di loro.
- Proprio così... o potresti farti male -
- Sto tremando - replicò la ragazza.
- Non fare questi commenti viscidi a noi, Bulstrode... - la
minacciò un altro.
- Viscidi? Gli unici viscidi qui siete voi! - esclamò
Blaise, anche lui la mano stretta sulla bacchetta.
Sapeva come andavano a finire queste scaramucce.
I Serpeverde provocavano, loro stringevano le bacchette, i
Serpeverde provocavano ancora, i membri delle altre case seguivano il loro
esempio, loro cercavano di resistere, ma gli altri provocavano e infine erano
LORO a lanciare le maledizioni e finire in punizione per aver usato la magia in
corridoio.
Erano sempre loro ad essere dalla parte del torto a conti
fatti, i Prefetti e i Caposcuola delle altre case affibbiavano punizioni a quei
sei che irrimediabilmente dovevano sottostare dal momento che non potevano
rivolgersi ai professori perchè erano loro a lanciare le maledizioni per primi,
ad essere mandati in infermeria nel caso acciuffare con un incantesimo
qualcuno, di qualunque casa fosse, erano loro a non potersi discolpare e
pronunciare la loro innocenza che subito venivano smentite dalle decine di
testimoni che affermavano il contrario.
E nemmeno Piton poteva aiutarli.
Non poteva mostrarsi dalla loro parte e favoreggiarli.
In fondo non aveva alcun motivo per farlo davanti a tutti:
non erano più Serpeverde e tutto durante la Cerimonia di Abbandono a cui erano
stati sottoposti.
Niente più distintivi di appartenenza alla casa nè elementi
che li possano identificare con essi (come il cravattino in due colori), se
facevano qualcosa di male non venivano sottratti punti a Serpeverde in quanto
non riconosciuti tali, nessun sostegno dal professor Piton, sempre loro alleato
ma non poteva palesarsi, nessun aiuto nelle risse...
E così il loro isolamento, con grande delusione di Silente,
aveva portato ad una crepa sempre più profonda tra le case in primis tra
Grifondoro e Serpeverde, un attaccamento a Grifondoro per quanto riguardava la
maggior parte di Tassorosso e Corvonero, l'aumento dei neutrali ma insensibili
alla guerra e nei confronti dei sei, soprannominati da Ron i
"Rinnegati", e una stessa crepa all'interno di Serpeverde e proprio
per il trattamento riservato a coloro che rifiutavano l'alleanza con l'Oscuro
Signore a far cambiare idea a quei tiepidi proprio all'interno della stessa
Serpeverde.
Blaise pensava, stringendo convulsamente la bacchetta tra
le dita nervose: "Non daremo un motivo per il quale finire in
punizione!... " Oh no, mai. Non di nuovo sarebbe cominciata quell’infinita
tortura, non sarebbe rincominciato un nuovo anno di umiliazioni. Adesso basta.
Il tempo di pensare questo e un Serpeverde aveva proferito
per divertimento una battuta pesante su Millicent, Pansy non si controllò e gli
lanciò svelta addosso un incantesimo, troppo furiosa per pensare alle
conseguenze del gesto.
L'incantesimo beccò in pieno un Serpeverde del sesto anno,
facendogli sputare ininterrottamente viscide e bavose... lumache. Scosci di
risate scoppiarono nei sotterranei, tutte appartenenti al settimo anno di
Grifondoro, tra i quali spiccava Ron Weasley.
- La Parkinson ti ha fatto la festa! - esclamò Seamus,
piegato in due dalle risate.
- Pansy! - esclamò in un sussurro un po' troppo alto Draco.
- Non ti permettere di dire una cosa del genere a
Millicent! - esclamò la ragazza per tutta risposta, ancora impugnando la
bacchetta saldamente.
- Pansy, per favore! - sussurrò Millicent.
- Adesso ti sistemiamo, Parkinson! - disse un Serpeverde.
Draco e Blaise non fecero in tempo a sfoderare le bacchette
che un Serpeverde fece sputare dalla bacchetta uno scintillio scuro che si
diresse verso Pansy e l'incantesimo la colpì in pieno, facendola sbalzare
contro il muro in un grido soffocato.
- PANSY! -
La ragazza fu aiutata da Millicent a sedersi e tutti si
accorsero che l'incantesimo aveva fatto spuntare due corni frontali a Pansy
suscitando uno scroscio di risate sia da parte dei Serpeverde che dei
Grifondoro.
Per un istante a Draco sembrò di sentire anche la risata di
scherno di Harry Potter ma, chino su Pansy, alzò gli occhi e non trovandolo
sentì una strana morsa allo stomaco.
Non c'era.
Non c'era a minacciarli e deriderli ma non c'era nemmeno a
difenderli.
Non c'era.
Guardò Pansy a terra, tenendosi i due corni con gli occhi
che traboccavano di lacrime e guardò le persone, del suo stesso anno, ridere a
quell'esibizione.
"Perchè... perchè doveva finire così?... "
- Ora trasformo la Parkinson in un bel carciofo bicornuto!
- disse un altro Serpeverde alzando la sua bacchetta.
- Lasciala stare! - esclamò Draco, sfoderando la bacchetta
e alzandosi in piedi, subito seguito da Blaise mentre Tiger e Goyle si preparavano
a una rissa più fisica.
- Se no cosa mi fai, Malfoy? -
- Expelliarmus! - gridarono Draco e Blaise ma troppo tardi,
infatti Ron Weasley e Seamus Finnigan avevano lanciato a loro volta un
incantesimo di disarmo ancor prima che i due avessero terminato la frase e le
loro bacchette volarono entrambe ai due Grifondoro.
- Troppo lento, Malfoy! - gridò Dean Thomas.
Il Serpeverde che aveva lanciato l'incantesimo a Pansy alzò
la bacchetta: - Adesso vedrete il Malfoy furetto! - e l'incantesimo partì ma
prima che raggiungesse il biondino fu fermato.
- Ma guarda guarda... e questa sarebbe la Hogwarts famosa
per aver sfornato streghe e maghi di eccellenti qualità? -
Tutti si voltarono da dove proveniva la voce sarcastica e
secca e videro il nuovo ragazzo, occhi e sorriso strafottenti che osservava la
scena con una punta di cinismo: Tom Rice.
E accanto a lui vi era Harry Potter, occhi smeraldo duri e
imperturbabili, bacchetta alzata a mezz'aria che aveva bloccato l'incantesimo
diretto a Malfoy.
Draco non si sentì del tutto sicuro nel vedere Harry bloccare
l'incantesimo diretto a lui anche perchè non accennava a fare altro... lo
fissava e basta e sembrava pensare.
Che volesse lanciargli un incantesimo lui?
I Grifondoro erano evidentemente della stessa idea dei
Serpeverde .
- Bene Harry, ti sei perso la parte migliore ma adesso puoi
trasformare TU Malfoy in un delizioso furetto... - sogghignò Ron.
Seamus diede le bacchette di Malfoy e Zabini nelle sue
mani: - Sarà più divertente se usi le loro -
Harry sogghignò anche lui, abbassò la bacchetta, l'incantesimo
ancora bloccato a mezz'aria di fronte a un Draco esterrefatto, prese le
bacchette che gli porgeva Ron e avanzò, avvicinandosi a Malfoy, Zabini, Tiger,
Goyle, in piedi e a Bulstrode e Parkinson, ancora a terra: tutti lo fissavano,
anche Tom Rice.
Harry giunse di fronte a Malfoy.
Non disse niente. Non fece niente.
Lo guardò semplicemente negli occhi per un lungo istante
durante il quale tutti pensavano che Harry stesse scegliendo quale incantesimo
fosse migliore da lanciare ai Rinnegati.
Poi spostò lo sguardo da Malfoy a Zabini, ai due bestioni
Tiger e Goyle e infine alle due ragazze, l'una dallo sguardo orgoglioso e
minaccioso, l'altra che tratteneva a stento le lacrime di vergogna.
Riportò lo sguardo su Malfoy.
Alzò la propria bacchetta e strinse ancor più forte le
altre due bacchette che teneva nell'altra mano.
I Grifondoro e i Serpeverde osservarono la scena con occhi
interessati e soddisfatti.
Doveva essere un bello spettacolo: due Rinnegate a terra,
due senza bacchetta e un Harry Potter sogghignante davanti che poteva
tranquillamente divertirsi a rivendicare tutte le prevaricazioni che aveva
dovuto subire da Malfoy e company in cinque anni di scuola...
Anche Tom Rice lo osservava.
Sapeva cosa avrebbe fatto ma in fondo non lo credeva
veramente: era passato un lasso di tempo troppo lungo, che avesse intenzione di
trasformarli tutti in furetti pelosi e saltellanti?
Si pregustò la scena nonostante non lo credesse veramente.
La figura nell'ombra fissava la scena.
Nessuno si era accorto della sua presenza e forse non
sarebbe accaduto nulla nemmeno se si fosse mostrato uscendo dall'oscurità che
lo nascondeva.
Non disse nulla tuttavia e nulla fece.
Si limitò a fissare ancora la scena.
Fissava i Serpeverde e i Grifondoro e sentiva quasi le loro
emozioni e pensieri dal momento che erano tutti uguali, fissò i sei Serpeverde
in netta minoranza, in svantaggio anche psicologico, lo aveva capito proprio lì
e con sua somma sorpresa, fissò Tom Rice, lo strano ragazzo, non avvertiva da
lui niente, solo qualche ondata perplessa, fissò Harry Potter e quello che
sentì lo stupì enormemente.
Harry sogghignò ulteriormente facendo gelare il sangue a
Draco.
Che incantesimo avrebbe usato?
Perchè invece lui aveva creduto che fosse la loro speranza?
Perchè era stato così cieco?
"Harry... io... ti amo... perchè? Perchè sei così?
Perchè mi sono illuso così? Perchè sono stato così stupido da credere che tu
fossi la nostra speranza? Perchè? Possibile che il male che ti ho fatto non si
possa mai più cancellare?
Che tu non credi alla nostra buona fede che ci ha fatto
rinsavire, che siamo dalla tua parte, che non vogliamo il Marchio, che non
vogliamo un padrone, che non vogliamo Voldemort, che lo vogliamo combattere al
tuo fianco, con te? Possibile che tu non creda alla nostra parola, che non
creda al nostro odio genuino per i nostri genitori, che mai abbiamo conosciuto,
e per la nostra infanzia rubata? Possibile che tu non creda che anche noi
abbiamo un cuore e adesso abbiamo capito e sentimenti e che questi sentimenti
vogliono essere palesati?
Dacci un'occasione per dimostrare tutta la nostra lealtà e
noi te la daremo.
Dammi un'occasione per poter sperare che tu non mi odi, che
non mi detesti, che forse una speranza la posso avere. Se non come amante
almeno come amico. Ti prego... So che sono parole che avrei dovuto rivolgerti
in un'altra occasione, prima di tutto questo, che dovrei gridartele queste
parole, che dovrei ripeterle e ripeterle... ma adesso è troppo tardi.
Hai visto cosa siamo costretti a subire? Angherie non solo
dai nostri abituali nemici ma anche da quelli che credevamo amici e alleati.
Noi abbiamo fatto sacrifici per palesare la nostra vera scelta, il nostro
rifiuto.
E dopo aver abbandonato una fazione io credevo di trovare
calore in un'altra, di trovare anche te... e invece mi sono illuso, tu non
c'eri, la situazione è precipitata e adesso siamo i zimbelli della scuola...
che mi sia illuso anche questa volta?
Che abbia sbagliato i miei conti? Che tu non sia la
speranza? "
E poi Harry fece una cosa inaspettata.
Con la sua bacchetta diede uno strattone all'aria e
l'incantesimo ancora sospeso di fronte a Draco venne scagliato non enorme
potenza contro chi lo aveva lanciato, trasformandolo in un furetto peloso.
I Grifondoro osservarono la scena sorpresi.
Che stava facendo Harry?
Lui detestava Malfoy, lo odiava, lo aveva mortificato per
anni interi e adesso che poteva umiliarlo con facilità impressionante non aveva
fatto niente e... lo aveva difeso?
Harry doveva odiare Malfoy. Doveva.
Draco era ancora troppo sorpreso ma si riscosse quando
Harry parlò, con voce chiara e dura, stranamente dura e si rivolse a tutti
specialmente ai suoi compagni di casa che lo guardavano esterrefatti: - Ho
sempre pensato che niente in questa scuola fosse più odioso che il
comportamento dei Serpeverde verso i membri delle altre case. Pensavo che il
loro provocare male gratuito fosse una loro specialità e loro esclusiva. Mi
sbagliavo. Ora ho avuto la conferma che anche i MIEI stessi compagni di
dormitorio sono delle vere e proprie serpi, che causano anche loro male
gratuito, che si divertono nel provocarlo. Mi sento profondamente disgustato da
tutto ciò - e quelle parole le rivolse direttamente ai suoi migliori amici,
Ron, Hermione, Seamus, Dean e Neville, fissandoli con insistenza.
Non disse altro.
In silenzio regnava in tutti i sotterranei solo interrotto
dai versi striduli del furetto- studente, accartocciato su sè stesso.
Si girò verso Draco dando le spalle a tutti, lo fissò di
nuovo negli occhi e gli rivolse un sorrisino, non era un sogghigno ma un
sorriso lieto, aperto, inaspettatamente amichevole: - Tieni - e gli porse la
sua bacchetta, altro la prese, e porse anche l'altra a Blaise, che gli rivolse
un cenno di ringraziamento.
Poi Harry fece un altro gesto del tutto inaspettato.
Si chinò su Pansy Parkinson e le puntò la bacchetta contro.
Millicent, veloce, gli puntò a sua volta la bacchetta: -
Non toccarla -
Harry non sembrava sorpreso, tuttavia continuava a
sorridere, spiazzando tutti coloro che stavano assistendo alla scena: - Ti fidi
di me? -
Millicent sembrava spiazzata.
Avrebbe voluto gridare di no, che non si fidava più di
nessuno, solo dei suoi compagni di sventura, che tutti li avevano abbandonati,
che ora era derisi e additati come zimbelli fissi, che non voleva fidarsi di
nessuno, tantomeno di un Grifondoro, tantomento di Harry Potter... avrebbe
voluto gridare queste e altre cose, tutte in una volta, palesare tutta la
rabbia che aveva dentro, tutto l'odio e riversarlo in ondate...
Ma incontrò il suo sguardo.
Vide un ragazzo della sua stessa età, più maturo di lei,
occhi smeraldo che rivelavano una durezza incredibile, ma che sapeva anche
addolorati e tristi nella loro imperturbabilità, vide la cicatrice appena
nascosta dai ciuffi di capelli ribelli, quella cicatrice che era una garanzia...
vide un ragazzo. Un ragazzo diverso da tutti gli altri.
Diverso dai suoi ex compagni di dormitorio, diverso nella
sua completezza, diverso anche dai suoi stessi compagni di dormitorio, diverso
dai suoi stessi amici, diverso ma uguale. Come fosse un metà Serpeverde e metà
Grifondoro, come se avesse le capacità di entrambe le due case opposte per
ideali e caratteri profondamente differenti.
Forse era perchè lui aveva sofferto molto, forse perchè
aveva quella cicatrice sulla fronte, forse perchè aveva quello sguardo.
Non capì bene cosa volesse fare in realtà, se abbassare la
bacchetta, se saltargli addosso e picchiarlo, se lanciargli una maledizione, se
sputargli addosso, ma deglutì solo.
Il suo sguardo.
Occhi smeraldo che la fissavano.
Occhi duri, forti, di persona determinata, di persona
sicura di sè stessa, di persona che nascondeva capacità e una forza
misteriosa... occhi di persona che aveva sofferto, di persona che aveva
comunque la forza di andare avanti, di ridere ancora... occhi che VOLEVANO dare
fiducia, che si aspettavano che fosse ricambiata.
E allora decise di cominciare a sperare. Di fidarsi di
quello sguardo.
Di AFFIDARSI a quello sguardo.
E capì, in quello sguardo, il motivo per il quale Draco
fosse perdutamente innamorato di lui. Lo capì e lo approvò.
Abbassò la bacchetta, sorrise lievemente in risposta,
accennò con il capo il suo assenso.
Quello sguardo era la fiducia, forza. Era Speranza.
E lei lo aveva capito.
Al gesto di Millicent, Harry le rivolse un cenno di capo: -
Incantem Finis - e le corna di Pansy sparirono e lui si sporse in avanti
porgendole la mano - Meglio? -
Pansy la prese subito, alzandosi in piedi, subito seguita
da Millicent: - Decisamente - e sorrise anche lei. Per il sollievo, per la
speranza, per la loro vittoria morale.
- Bene - disse l'altro - Dobbiamo sbrigarci o faremo tardi
a pozioni -
I sei si raccolsero intorno a lui e lo seguirono verso
l'aula di pozioni mentre i Serpeverde si facevano da parte, lasciandoli
passare, Harry in testa, Draco e Blaise ai fianchi, Pansy e Millicent dietro e
Tiger e Goyle in retroguardia.
Harry non degnò di un'occhiata nessuno, nè i suoi amici
ancora sorpresi nè il furetto ancora a terra, e marciò, fiero e altero come un
vero Grifondoro verso l'aula di pozioni, imperturbabile.
Tom Rice lo osservava.
Il compiacimento si era susseguito allo stupore che pochi
istanti prima aveva provato, ghignò: - Ben tornato a Hogwarts, Harry Potter...
- disse ad alta voce poi seguì Harry, anche lui dall'incedere altero.
Una seconda figura nel buio aveva osservato la scena.
Decisamente cambiato quell'Harry Potter... decisamente.
Sorrise.
Una nuova prova da superare.
Si voltò e uscì dai sotterranei. Quasi nessuno se ne
accorse.
Gli altri fissarono Rice per la sua affermazione, sorpresi
da quelle parole che nascondevano una punta di sarcasmo, lo fissarono, alcuni
sorpresi, altri sconvolti ancora per il comportamento di Harry Potter,
Grifondoro e del suo schieramento con i Serpeverde rinnegati, quelli che tutti
sapevano doppiogiochisti e doppiamente traditori.
Li odiavano.
Ma Harry aveva preso le loro difese.
Ron e i Grifondoro erano decisamente spiazzati.
Perchè lo aveva fatto?
Ron se lo stava chiedendo.
Hermione gli toccò il braccio, anche lei sorpresa.
Harry era cambiato. In peggio?
°*°
Una volta tutti in classe, il professor Piton elargì a
tutti uno sguardo arcigno, facendo una rapida panoramica della classe individuò
immediatamente la situazione che si presentava da anni a questa parte – da
sempre, dai tempi in cui lui stesso era uno studente: i banchi alla sua destra
occupati da Serpeverde, quelli alla sua sinistra da Grifondoro. In particolare
ai primi banchi c’erano i sei ex -serpeverde, Tom Rice e Harry Potter.
Quest'ultimo nel paiolo assieme a Rice e Draco.
Per il resto, le due case rivali sedevano senza degnarsi di
uno sguardo, in silenzio, divisi come se ci fosse un muro, da una parte i
Serpeverde, dall'altra i Grifondoro questa volta, come nell'anno scorso c'era
qualcosa di più in quel muro e quel giorno sembrava essere quasi... crepato.
Fece il suo solito discorso di inizio d'anno, rivolse la
sua solita occhiata di disgusto, questa volta abbastanza contenuto, a Harry
Potter, che non fece niente se non fissarlo a sua volta, imperturbabile, la
solita occhiata e la solita frecciata a Ron e Neville e sulla loro incapacità
in pozioni e, con un colpo di bacchetta, fece apparire sulla lavagnetta le
istruzione per produrre un semplice profumo ma estremamente complicato da
preparare, soprattutto per i dosaggi.
Sapeva cos'era successo poco prima.
Era lui la prima figura nell'oscurità.
Ma la presenza della seconda, nemmeno lui se n'era accorto.
FINE QUARTO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Quarto cap postato!!! Evviva, facciamo festa! (Ma che sto
dicendo, sono impazzita?? O_O)
Il QUINTO sarà qui fra breve ma prima due domandine per
stuzzicare la vostra curiosità: chi sarà il professore di Difesa contro le Arti
Oscure? Chi è la seconda figura che ha spiato il litigio nei sotterranei e chi
si è accorto della sua presenza?
Dopo avervi messo la pulce nell'orecchio passo ai
ringraziamenti:
Rowan_Mayfair - Tom
smielato???? O__o No, non ti devi preoccupare, Tom manterrà il suo
fascino di cattivo (forse un po' troppo...) ragazzo che tra l'altro è veramente
irresistibile... *__* Non voglio invertire la sua personalità altrimenti che
Tom è? Mi raccomando... continua a commentare! Bax P.S. Grazie per aver
commentato l'altra ff presto pubblicherò il seguito!!!!! ^__-
cdm - Cognome bislacco, vero? Ma Rice era uno dei pochi
cognomi che si avvicinasse all'originale (Riddle) senza sfigurarlo
eccessivamente! Poverino ha avuto un mezzo collasso nel sentirsi appioppare
quel cognome!! ^__^
Michelle Malfoy - Il caro Draco dovrà penare non poco
purtroppo... in questo cap forse l'ho sbatacchiato un po' ma... era necessario!
Si riprenderà al prox cap (o almeno credo…), non temere!! Bax bax e continua a
farmi sapere il tuo parere!! ^__^
kristima - Draco o Tom? Tom o Draco? Questo è il dilemma!
Chissà Harry chi sceglie... ^__- Ke ne pensi del dialogo tra Tom e Harry nella
prima parte del cap? Ciao ciao e commenta! Un bacio
__ROBY__ - Grazie ma per in quanto alle coppie... non
anticipo nulla!!! ^__^
LadyBlood - Pubblicare subito fino al sesto cap?? E dove va
la suspence??? ^__- Cmq i cap saranno postati moolto velocemente... Bax!!
(Anche io preferisco Harry!!!)
Un mega GRAZIE anche a coloro che hanno letto sto' obbrobrio!!!
Lay