Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: JessicaBuriola    08/05/2020    1 recensioni
Draco Lucius Malfoy ha riabilitato il nome della propria famiglia ed ora è uno dei funzionari più rispettati del Ministero della Magia e proprio per questo gli è stata affidata una missione che sicuramente gli farà ottenere il posto come capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. Ventisette anni, brillante ed ambizioso, in procinto di sposarsi, tiene ben salde le redini della propria vita.
Sofia De Benedetti ha un doloroso passato alle spalle, che preferisce di gran lunga tenere chiuso in un cassetto. Pochissimi amici, un fidanzato assente e lontano. Ventidue anni, studentessa universitaria in procinto di laurearsi, un vortice di confusione e apparente spavalderia, travolgente, insolita.
Due mondi agli antipodi che finiscono inevitabilmente per scontrarsi in una delle città più affascinanti e controverse del mondo: Venezia.
A volte, nonostante tutti i nostri piani definiti nei minimi dettagli, il destino ha in mente altri progetti per noi.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giovedì 16 luglio, ore 17:21 – Tre mesi dopo

Sofia, indaffaratissima, cercava di sistemare degli scatoloni di libri arrivati quella mattina. Ovviamente Riccardo si era volatilizzato. A volte si chiedeva se avesse fatto la scelta giusta nel condividere con lui casa e lavoro. Sbuffò, continuando a sistemare i volumi sugli scaffali: gliene avrebbe dette quattro non appena si fosse deciso a riapparire.

In realtà era ben consapevole che quel ragazzo fosse una benedizione. Lo aveva conosciuto grazie ad un annuncio letto per caso: cercava qualcuno con cui gestire la storica libreria ereditata dal nonno defunto. Le era sembrato il lavoro perfetto per lei e quindi lo aveva contattato, scoprendo così che cercava anche un posto dove stare, per lasciare la casa dei genitori.

In questo modo aveva trovato un collega e un coinquilino: vivevano nella vecchia casa di zia Maria, che aveva provveduto a sistemare un po’. Non era stato facile tornare lì, ma ad oggi era felice della scelta fatta, perché si sentiva nuovamente a casa, nella sua città. Era riuscita ad affittare anche il piccolo appartamentino al piano di sopra, quello che era stato il suo rifugio per diversi anni.

Aveva anche cominciato a seguire dei progetti di insegnamento per i bambini in un paio di scuole private: le dava una certa soddisfazione, le piacevano quelle piccole pesti. Probabilmente a settembre si sarebbe iscritta nuovamente all’università, per la laurea magistrale, ma ci stava ancora pensando.

Insomma, una nuova vita, una nuova Sofia, nuove prospettive: andava tutto bene. Più o meno. Doveva solo ignorare quel gigantesco buco al centro del petto, sperando che giorno dopo giorno, piano piano, continuasse a chiudersi e a guarire.

“Ehi tesoro! Chi è andato a prendere la merenda? Gelato, il tuo preferito.” Riccardo era riapparso con un sorrisone, la solita faccia da schiaffi.

“Vorrai dire chi si è volatilizzato giusto quando è arrivato il momento di sistemare.” Sofi lo guardò con un cipiglio severo.

“Dettagli. Fortuna che ho optato per una merenda dolce, così almeno ti addolcisci un po’…”

Sofia esasperata alzò gli occhi al cielo, tradendosi però con un sorriso. “Ti perdono solo per quello. Porto gli scatoloni vuoti nel magazzino e le bolle della consegna in ufficio. Non fare disastri e soprattutto non mangiarti il mio gelato!” E così dicendo si avvio sul retro.
 

L’aveva osservata tutta la mattina. Non aveva avuto ancora il coraggio di entrare: era a pochi metri da lui eppure le sembrava che fosse ancora distante chilometri. Aveva notato tutti i cambiamenti: portava i capelli più corti, era dimagrita, troppo, era più abbronzata di come la ricordava ed aveva cambiato gli occhiali da vista che usava per leggere.
Nonostante queste piccole differenze, era sempre lei, la sua Sofia, probabilmente ancor più bella, sicuramente più donna.
Era abbastanza turbato dal ragazzo che stava con lei: sembravano avere parecchia confidenza, ma non era sicuro si trattasse di quel tipo di rapporto.

Draco sorseggiò l’ennesima bevanda che aveva ordinato per mantenere il tavolino al bar di fronte alla piccola libreria. Le si addiceva come luogo, si muoveva sicura, decisa, salutava i clienti cordiale e poi sembrava raccontare loro delle storie per aiutarli a scegliere un libro piuttosto che un altro, con quel suo infinito gesticolare.

Che cosa stai aspettando idiota? Entra. Il timore di averla persa però, continuava a pulsargli dentro: sembrava abbastanza serena, perché incasinarle la vita nuovamente se era riuscita ad andare avanti?
Perché in lui risiedeva ancora la piccola speranza che non lo avesse dimenticato, non completamente.
Ci aveva provato a lasciarla andare, a ricostruirsi una vita: non aveva funzionato, per niente. Ogni cosa finiva per farlo tornare sempre al punto di partenza, lei.

Si alzò di scatto, lasciando sul tavolino molti più soldi di quanti in realtà ne dovesse e si avviò con passo deciso. Doveva sapere, questa volta doveva dirglielo in faccia che non lo voleva più nella propria vita. Solo sentendolo dalla sua voce e vedendolo nei suoi occhi, avrebbe potuto finalmente accettarlo e mettersi il cuore in pace.

La campanella sulla porta suonò non appena la aprì: il ragazzo al bancone lo salutò cordialmente e Draco rispose con un cenno del capo. Si infilò subito dietro uno degli scaffali. Doveva capire come muoversi, era stato troppo impulsivo, probabilmente l’avrebbe solo spaventata.
E poi eccola, apparire dal retro, si guardava le mani perplessa.

Sofia non era sicura di aver compreso a pieno quello che le era appena successo: stava preparando alcuni pacchetti sul retro, per le spedizioni de prodotti acquistati online, quando si era accorta di non avere il nastro adesivo con sé. Avrebbe dovuto ricominciare da capo: aveva chiuso gli occhi sbuffando. Quando li aveva riaperti il nastro adesivo si trovava accanto a lei. Probabilmente il caldo di luglio le stava facendo venire le visioni.

“Sofi, tesoro, lo so che volevi mangiare il tuo gelato in santa pace, ma è appena entrato un inglese doc e sai che io non me la cavo per niente con la lingua. Ti faccio anche un favore, credimi, è uno stallone…” Riccardo le fece l’occhiolino.

Alla parola stallone Sofia sentì una piccola fitta. Prese un lungo respiro: non essere sciocca. “Vado.” Si avviò con decisione verso gli scaffali che le aveva indicato Riccardo, completamente impreparata a chi si sarebbe trovata di fronte.

Dovette appoggiarsi allo scaffale, perché le gambe sembravano non volerla reggere: Draco, la barba un po’ incolta, bellissimo e affascinante come sempre. Notò che non era vestito di nero: indossava dei pantaloni di lino grigio chiaro e una t-shirt bianca, decisamente sportivo per i suoi standard. Le sembrò anche più alto e più muscoloso.

Se ne stava lì, a guardarlo in silenzio, appoggiata allo scaffale di libri, il petto le si alzava e le si abbassava più velocemente del normale.

“Sofi…” A Draco uscì solo un debole sussurro, indeciso su come approcciarsi a lei.

Sì, decisamente il caldo di luglio le stava facendo venire le visioni.

Giovedì 16 luglio, ore 19:49

Camminavano uno accanto all’altra per le calli di Venezia, ancora piuttosto affollate, vista la bella stagione.
Il sole stava tramontando piano, non si erano detti molto.
Dopo lo shock iniziale in negozio, lo aveva abbracciato: aveva improvvisamente percepito il suo profumo, il suo calore, la sua stretta salda, tutto esattamente come lo ricordava. Quel buco al centro del petto si immediatamente chiuso, nel giro di pochi secondi.

Gli aveva chiesto come avesse fatto a trovarla: l’aveva cercata prima ad Oxford e chiedendo in giro gli avevano detto che era tornata a casa e casa non poteva che significare Venezia.

Non aveva potuto non notare che non indossasse la fede. I motivi potevano essere così tanti, non doveva farsi troppe illusioni.

“Hai fame? Potremmo andare in quell’osteria dove andavamo sempre…” Quella dove mi hai detto che mi amavi per la prima volta. Draco la guardò interrogativo.

Sofia scosse la testa con decisione. Niente tour del passato. Era già preda dei loro ricordi quotidianamente. “Non ho molta fame, però possiamo andare in un altro posto poco lontano da qui. Fanno una buona pizza ed è affacciato sulla Giudecca.”

Lo guardò, giusto il tempo di vederlo annuire, per poi fissare nuovamente lo sguardo davanti a sé. Non riusciva a mantenere un ritmo cardiaco che fosse lontanamente normale, il cuore le batteva impazzito nel petto, soprattutto quando a causa dei vicoli stretti erano costretti ad avvicinarsi.

Draco si trovò a pensare che probabilmente aveva sbagliato tutto: Sofia era sotto shock, faticava a guardarlo, l’aveva letteralmente stravolta. Però il solo fatto di averla vicino, gli aveva permesso di sentire nuovamente il cuore battere deciso, forte, vivo.
Vivo come non si sentiva da tempo.

Presero posto in uno dei tavolini all’esterno: Sofia guardava verso la laguna, più silenziosa che mai.
Draco aveva bisogno di sapere, tutto, tutto quello che le passava per la testa: si sarebbe battuto fino all’ultimo, contro ogni dubbio o incertezza di lei, per tentare di farla tornare da lui.

“Sofi…” Le sfiorò appena la mano appoggiata al tavolino e lei gli puntò addosso quegli occhi nocciola, lucidi, tristi, sofferenti.

“Mi dispiace…” Glielo sussurrò appena, senza riuscire a frenare le lacrime che ormai stavano abbandonando gli angoli dei suoi occhi. “Così tanto… Ho fatto un casino…”

“Ehi…” Le prese le mani tra le sue, sfiorandogliele appena con le labbra. “Ti prego, non piangere Sofi…”

Restarono così per un po’, finché Sofia non riuscì a calmarsi un poco. Fu proprio lei ad interrompere il silenzio.

“Te lo devo chiedere, prima di iniziare a pensare chissà cosa…” Lo guardò, questa volta seria, ma Draco fu più veloce nell’anticipare quello che era certo che lei gli stesse per domandare.

“No. Non mi sono sposato. Ci è mancato davvero poco ma…” Quasi sorrise per l’ironia di quanto stava per dire. “È stato Theodore. Ha interrotto la cerimonia chiedendomi a gran voce che cazzo stessi facendo. Pensa che Blaise si era perfino rifiutato di venire…” Fece un piccolo sorriso: era dannatamente fortunato ad averli come amici.

A Sofia tornò in mente la mezza confessione che Theodore le aveva fatto molto tempo prima e pensare che si fosse messo così di traverso, la lasciò davvero senza parole: era una persona straordinaria. Era lui il vero miracolo.

“Sai, ha conosciuto una ragazza davvero carina al lavoro, un colpo di fulmine, si sposeranno il prossimo anno, in questo periodo. Blaise invece è il solito uccel di bosco, gli piacciono tutte e nessuna.” Rise. “Invece naturalmente Astoria sta cercando di avere il mio scalpo e probabilmente anche il tuo…” A quel nome Sofia sentì ribollire il sangue nelle vene. “Ma non è importante questo.” Draco scosse la testa con noncuranza per poi guardarla diritto negli occhi. “Sofi, io ci ho provato a lasciarti andare, anche in questi mesi, dopo il matrimonio mancato, ho provato a fare quello che mi hai chiesto ma… La mia è una vita a metà senza di te e… Credo di poterti lasciare andare veramente solo se me lo chiedi guardandomi negli occhi… Devo sentirlo dalla tua voce che è finita.”

E come poteva anche lontanamente dirgli una cosa del genere? Non ne aveva avuto il coraggio in passato, figurarsi ora, che si sentiva di nuovo intera solamente per il fatto di averlo seduto lì di fronte.
Era così vicino adesso, con quel solito ciuffo ribelle che ricadeva fuori posto: con un gesto che aveva fatto innumerevoli volte, glielo scostò dalla fronte, per poi accarezzargli la guancia, un po’ pungente a causa della barba.
Come sempre lui le baciò la mano.

“Non è mai finita Draco…”
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JessicaBuriola