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Autore: Valethebest92    17/05/2020    1 recensioni
In una giornata come tante altre, la protagonista si ritrova catapultata nel mondo di Naruto Shippuden. Quando incontra altri che come lei si sono ritrovate nella sua stessa situazione, chi in uno schieramento chi nell'altro, capisce che non si trova in quel mondo per una semplice coincidenza, bensì perchè abbia una missione da portare a termine che cambierà il corso degli eventi.
Dal testo:
In tutta risposta, gli do una gomitata con quanta forza riuscì a metterci, mirando al suo ventre, costringendolo a mettermi giù, aprofittandone successivamente per allontanarmi e studiarlo meglio: ragazzo alto, fisico asciutto, capelli biondi e brizzolati, occhi azzurri, dei buffi baffi che assomigliavano a dei graffi su entrambe le guance, vestito con una tuta arancione e nera mentre sulla fronte aveva una fascia con una targhetta incisa il simbolo del Villaggio della Foglia; non vi erano dubbi: anche se era l'ultima persona che mi aspettavo di ritrovarmi davanti, quello era proprio Naruto Uzumaki.
Genere: Avventura, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sono ancora assorta nei miei pensieri mentre seguo i due ninja lungo il sentiero in terra battuta attraverso il bosco, finchè, alcuni minuti più tardi, un gigantesco portone di colore verde, con disegnata sopra una lettera dell'alfabeto giapponese, ai lati delle mura, si staglia di fronte a noi; lo riconosco al volo, si tratta dell'ingresso al Villaggio della Foglia. Mi blocco, elettrizzata, mentre avverto un brivido d'eccitazione percorrermi la schiena: finalmente potevo visitarlo dal vivo e non da dietro allo schermo di un computer!

Oltrepassiamo la soglia, e mentre i miei compagni tirano dritti, getto un'occhiata alla piccola costruzione che si trova immediatamente oltre al varco, presidiata da due ragazzi, uno con un ciuffo davanti agli occhi, il secondo con delle bende sul naso, che si alzano, sui loro visi riesco a leggere meraviglia; una volta che si accorgono della mia presenza, però, diventano più diffidenti, probabilmente perchè ai loro occhi sono una sconosciuta, ma non intervengono, visto che mi trovo in compagnia dei loro amici.

Proseguiamo lungo una delle vie principali del borgo, ed intanto che Maestro ed allievo si perdono nei ricordi su di esso, io tengo il naso sollevato in aria, attenta a non perdermi nessun dettaglio e lasciandomi sfuggire un "Wow.." affascinata: con quelle casette in cemento ed alcune tettoie in legno ai lati della strada, e le persone in carne ed ossa che mi camminavano di fianco, squadrandomi con fare sospetto e mormorando tra loro, sembra di ritrovarmi dentro ad un sogno ad occhi aperti, e devo darmi un pizzicotto sul braccio per capire che sia tutto vero; in più, nonostante siamo distanti, riesco ad intravedere il palazzo rosso circolare, sede dell'Hokage e dietro di esso i quattro volti dei suoi predecessori più quello attualmente in carica, scolpiti sul fianco della montagna e che si stagliavano all'orizzonte.

Ero così assorta nelle mie fantasie, tuttavia, da non accorgermi della brusca frenata di Jiraya davanti a me, gli finisco addosso e rischio di essere sbalzata a terra; tuttavia riesco a stare in piedi, tenendomi il naso ammaccato e mettendomi al suo fianco mentre lui borbottava, con un sorriso a fior di labbra: -Se la sta proprio spassando..- giusto in tempo per osservare il biondino fare un balzo ed arrampicarsi di corsa lungo un traliccio verticale, giungendo fino alla cima, facendomi sfuggire un sorrisino a mia volta, aveva proprio ragione.

-Ehi, Villaggio della Foglia! Naruto Uzumaki è tornato!- lo sento urlare a pieni polmoni, alzando un braccio verso il cielo; le sue grida tuttavia non coprono una seconda esclamazione proveniente alle mie spalle, piuttosto sbalordita, da una voce femminile: -Naruto, sei proprio tu?-

Mi volto, ritrovandomi a pochi passi di distanza una ragazza alta, magra, coi capelli di un colore rosa quasi innaturale tra i quali spiccava un coprifronte vermiglio che glieli tirava indietro, mostrando la sua fronte spaziosa, occhi verdi, vestita con una maglia rossa senza maniche, gonna corta e degli stivaletti neri, affiancata da un gruppo di tre ragazzini, di cui uno indossava una sciarpa blu molto più lunga di lui; li riconosco immediatamente: sono Sakura Haruno, la compagna del Team 7 del volpino, manesca e facilmente irritabile, e Konohamaru, che adoro, coi suoi inseparabili amici.

Accortosi della presenza dei nuovi arrivati, Naruto salta giù ed incomincia a chiacchierare allegramente, finchè l'amica non gli porse, piuttosto imbarazzata, la fatidica domanda:

-Mi trovi più donna?-  

Ovviamente sapevo come sarebbe andata a finire: quella testa quadra, che di donne non ne capiva nulla, l'avrebbe involontariamente offesa, così tento di fargli capire, sbracciandomi, di non rispondere, ma arrivo troppo tardi ed il ragazzo dice, sorridendo ingenuamente:

-Ti trovo bene, non sei cambiata di una virgola!-

Come previsto, l'amica si infuriò e mise il broncio, voltandosi a braccia conserte e senza degnarlo più di uno sguardo, mentre io e Jiraya tiriamo un sospiro, delusi: era davvero un caso perso.

Ad un tratto il nipote del Terzo Hokage si trasforma in una donna avvenente e con ogni forma al suo posto ma nuda, attirando l'attenzione di tutti quanti su di lui; io invece distolgo lo sguardo, chiedendomi se non fosse un pochino troppo usare la tecnica seducente, insegnatagli proprio dal più grande, in strada ed in pieno giorno, sciogliendo poi l'abilità e domandando al biondo, entusiasta:

-Allora, come ti è sembrato? Andava bene, le forme c'erano, vero?-

-Ascolta, Konohamaru,mi dispiace, ma ormai non sono più un ragazzino ed anche tu dovresti smettere di usare quella tecnica, non serve a niente- per un attimo cado nella stessa illusione di Sakura, pensando che finalmente Naruto fosse maturato e lasciato alle spalle il se stesso del passato; però..

-Quella è soltanto roba per poppanti senza cervello! Adesso ti faccio vedere io la nuovissima tecnica che ho imparato dall'Eremita dei Rospi! E la proverò su Sakura!-

Non riesco nemmeno a vedere il pugno che colpisce il volpino in piena faccia e lo scaraventa lontano in strada, facendolo rotolare malamente ed inabissarsi in profondità nel terreno, lasciandogli fuori soltanto le gambe, mentre quella, con una vena che le pulsava sulla tempia, marciava verso di lui; per evitargli ulteriori massacri, decido di intervenire, dicendole, cauta:

-Sakura, non ucciderlo, è appena ritornato al villaggio dopo un viaggio di tre anni, abbi un po' di pietà..-

L'attenzione della diretta interessata si sposta, guardandomi con un espressione torva sul viso, per un attimo ho quasi paura che se la prendesse con me e mi colpisse con un suo pugno di chakra, facendomi volare all'altro capo del Villaggio; invece mi domanda soltanto, perplessa:

-E tu chi sei? Non ti ho mai vista al Villaggio-

-Mi chiamo Laura, tanto piacere- le dico, abbozzando un sorriso, sono ancora piuttosto agitata e tengo i sensi all'erta in caso di arrivo improvviso di un cazzotto; a distrarmi ci pensò proprio il più piccolo del gruppo che con un sorrisetto pervertito sul viso, esclama:

-Ah, quindi tu sei la ragazza di fratello Naruto! Benvenuta, sorella Laura-

A quelle parole, avverto le guance andarmi a fuoco e spalanco gli occhi: che cos'aveva detto quel marmocchio!?  A salvare la situazione in corner ci pensa Jiraya, che si intromette, diventando improvvisamente serio:

-Stavamo giusto andando da Tsunade per parlare con lei e scoprire qualcosa in più, vuoi venire?- la ragazza dai capelli rosa accetta, così, dopo aver salutato la banda dei mocciosi, saliamo verso il palazzo dell'Hokage.
 

In men che non si dica siamo all'interno del piccolo e circolare ufficio della Signorina Tsunade, nonchè Quinto Hokage in carica del Villaggio, che dall'altro capo della sua scrivania mi sta osservando con uno sguardo che mi mette i brividi, mi piacerebbe proprio sapere a che cosa sta pensando.

-Da che Villaggio provieni?- mi domanda, con tono inquisitorio, dopo aver ascoltato per tutto il tempo in silenzio l'Eremita dei Rospi che le raccontava com'era avvenuto il nostro fortuito incontro; per un attimo penso che mentire sarebbe stata la cosa migliore, visto che se avessi rivelato che venivo da un altro mondo mi avrebbero preso per matta. Però poi ripenso agli interrogatori di Hibiki, il capo dell'omonima squadra, e che se mi avessero dato in pasto a lui, non sarei resistita un secondo. Così rispondo, con leggerezza:

-Dall'Italia-

Come avevo previsto, sulle facce di tutti i presenti si disegna un espressione stupefatta, quindi prendo un bel respiro e con l'aiuto del Manga che ancora si trovava nel mio fidato Eastpack, mi lancio in una complessa spiegazione del posto in cui vivevo prima di ritrovarmi nella loro dimensione e di come laggiù loro fossero dei personaggi immaginari, tratti dalla matita di uno dei più geniali Mangaka.

-Capisco..- fu tutto quello che riuscì a dirmi il capo, sospirando, per poi prendere una decisione:

-Allora, mentre cerchiamo un modo per rimandarti nel tuo Mondo, tu non ti allontanerai dal Villaggio e resterai a casa di Naruto-

Spalanco gli occhi, sicura di non aver sentito bene quello che aveva appena detto: io dovevo stare a casa di Naruto? Era come se uno dei miei sogni ad occhi aperti si realizzasse! Un dubbio mi assale e gli do immediatamente voce:

-D'accordo, ma come la mettiamo con il mio addestramento per diventare ninja?- uno dei miei desideri fin da quando avevo iniziato a seguire questo Anime è di diventare una ninja come i suoi personaggi, mi ero messa pure d'impegno per imparare le posizioni delle dita per le mie tecniche preferite, come il Millefalchi o la Palla di Fuoco Suprema; purtroppo le mie ambizioni dovettero scontrarsi con il muro solido della donna, che tuona, contraria:

-Assolutamente no, sei una civile e ci metteresti troppo tempo!-

-E chi se ne importa!- grido, ostinata: ormai ero arrivata fino a qui, tanto valeva approfittarne, per quello che ne sapevo non sarei tornata a casa tanto presto, no? Così mi butto tra le braccia del biondino, facendogli una faccia da cane bastonato e gli sussurro:

-Mi allenerai tu, non è vero, Naru?- in tutta risposta, quello sorride e la rassicura, sollevando il pollice in aria:

-Non si preoccupi, Nonna Tsunade, ci penso io ad addestrarla affinchè diventi una ninja-

Esulto mentalmente, felice per quella vittoria, oso perfino voltarmi e fare una linguaccia alla strega, che in tutta risposta mi lancia uno sguardo omicida; con questo, la riunione terminò e fummo liberi di andarcene, salutando Jiraya e dirigendoci verso casa del volpino, sicura che ora sarebbe stato molto più divertente rimanere.


L'appartamento in cui il protagonista vive non è molto distante dalla residenza della leader: è situato al terzo ed ultimo piano di una palazzina ovale, ed è piuttosto piccolo: appena varco la soglia, infatti, mi trovo già nella sua sala da pranzo, che funge da salotto ma anche da cucina; mi basta una rapida occhiata intorno per capire che, tra confezioni di Ramen precotto, ciotole accatastate in pile disordinate, pacchetti di patatine aperti, stoviglie ancora incrostate nel lavandino e tanto altro, l'ordine non fosse il suo forte, probabilmente era partito assieme al Maestro lasciando in quelle condizioni il luogo.

Mentre sono persa in queste considerazioni, però, mi accorgo con la coda nell'occhio che Naruto mi sta fissando, squadrandomi da capo a piedi, e ciò mi fa sentire un pochino nervosa, non riesco a capire cosa stia pensando, ma dopotutto è stato per tre anni assieme all'Ero Sennin, quindi spero che non voglia saltarmi addosso.

-Che.. Che c'è? Perchè mi fissi in quel modo?- gli domando, tentando di non lasciar trasparire la mia agitazione, tradita dal mio corpo che avverto irrigidirsi;
in tutta risposta, il volpino mi sorride e dice, allegro:

-Niente, è che stavo pensando che quei vestiti sono un pochino troppo appariscenti per il nostro mondo e soprattutto scomodi; per rimediare, potrei prestarti una delle mie tute. Seguimi-

Anche se mi domando cosa mai potrebbe esserci di sbagliato nel mio felpone grigio e jeans strappati color blu elettrico, lo seguo comunque fino alla piccola cameretta, che si trova sulla destra; una volta arrivati, il ragazzo spalanca le ante di un enorme armadio, ed io emetto un fischio di ammirazione: era pieno di tute arancioni col centro nero, e non posso fare a meno di chiedermi se non avesse a Konoha una fabbrica che le produce apposta per lui.

Il volpino ne afferra una e me la porge, la prendo ma successivamente noto che resta lì a fissarmi con un sorriso ebete sul viso; ancora una volta non posso fare a meno di arrossire, sentendomi come un adolescente alle prese con la prima cotta e tempeste ormonali, ma gli dico, con garbo ed un pochino di timidezza:

-Ehm, Naruto, ti dispiacerebbe uscire? Io dovrei cambiarmi, adesso..-

-Non c'è nulla di male se rimango, tanto siamo amici, giusto?-

Dopo quell'uscita del mio nuovo coinquilino, non ci vedo più: lo afferro per la collottola, senza sapere da dove riesco a tirare fuori la forza per sollevarlo da terra, ed urlando a pieni polmoni "F-U-O-R-I!" lo sospingo fino alla porta, dove riesco a scaraventarlo fuori e chiudermela alle spalle; sbuffo sonoramente, mentre dall'esterno lo sento borbottare qualcosa che non riesco completamente a comprendere: forse non lo fa apposta ed è solo tonto, ma certe volte proprio non riesce a comprendere le donne e non vorrei che questo lato sia stato accentuato a causa della compagnia col ninja più pervertito di tutto il mondo.

Mi cambio rapidamente, abbandonando i miei fedeli vestiti sul letto, poi mi fermo davanti ad una delle ante, a cui è stato attaccato uno specchio, a rimirare l'immagine riflessa di una ragazza di 17 anni, alta, magra, capelli lunghi che ricadono dolcemente sulle spalle e biondi, viso ovale ma con zigomi un pochino accentuati, occhi castani, labbra sottili, naso all'insù, terza di seno, con abiti che non mi sarei mai aspettata di indossare, con l'unica differenza che opto per lasciare la parte del torso aperta. Mi scappa quasi da ridere: se mi vedesse mio fratello maggiore in questo momento, penserebbe che con un buon taglio e delle lenti a contatto potrei essere un ottimo cosplay e partecipare alle fiere assieme a lui.

Una volta terminato, riapro l'uscio e mi dirigo verso la sala, dove il biondino mi stava aspettando seduto per terra, balzando in piedi non appena appaio e facendomi il segno ok con il pollice, accompagnato da un sorriso solare e dicendomi, entusiasta:

-Wow, ti sta benissimo! Se non sapessi che tu venissi da un altra dimensione, ti avrei quasi scambiata per la mia sorella gemella!-

Avverto del calore sulle mie gote, però mi dico che con tutta probabilità sta solamente cercando di farsi perdonare per ciò che è accaduto pochi minuti fa; tuttavia, quando faccio per aprire bocca e rispondere, il mio stomaco mi precede, emettendo un basso gorgoglio che nel silenzio della casupola pare rimbombare fin troppo. Porto le mani alla pancia, imbarazzata: dopotutto, è da stamattina che non metto nulla sotto i denti, e non ho fatto nemmeno una colazione troppo abbondante a causa della scuola.

Anche il mio compagno pare notarlo, e dopo un attimo di smarrimento,mi propone, con un sorriso gentile sulla faccia:

-Hai fame, non è vero? Non ti preoccupare, conosco un posto magico che fa al caso nostro!- dopodichè mi afferra per una mano ed inizia a correre,
portandomi all'esterno in strada, giungendo, poco tempo dopo, davanti ad un locale aperto con delle tendine gialle all'entrata che penzolavano dal soffitto e delle scritte in giapponese sopra, mentre all'interno un bancone che lo attraversava da parte a parte e cinque sgabelli vicini. I miei occhi si illuminarono non appena riconobbi dove ci trovavamo: si trattava dell' Ichiraku di Teuchi, il preferito del biondo e rinomato in tutto il Villaggio; in più, da quando avevo iniziato a guardare l'Anime, desideravo assaggiare una ciotola di Ramen fatto da quell'uomo, mi veniva sempre l'acquolina in bocca.

Entriamo e ci accomodiamo ad uno dei posti, venendo accolti dal proprietario che con tono gioviale esclama, rivolto al ragazzo:

-Naruto, è sempre bello rivederti! Ti faccio la solita ciotola di Ramen, così può assaggiarlo anche la tua nuova amica?- conclude con un occhiolino.

-Si, grazie. Sei sempre il migliore, Teuchi!- replica quello, su di giri, mentre io vorrei solo sprofondare sottoterra per la vergogna, ci conoscevamo solamente da poche ore, non eravamo così amici e men che meno intimi.

In men che non si dica, comunque, la nostra ordinazione è pronta e ci vengono messe davanti agli occhi una ciotola a testa piena di brodo e spaghetti, decorata con sette fette di carne, tre gambi di bambù, due uova sode ed altrettante girelle bianche con una spirale viola disegnata sopra; mentre però il mio compagno si abbuffava, rimanevo immobile e l'uomo parve notarlo, chiedendomi, con cipiglio severo:

-E tu che fai, non assaggi il mio Ramen? Non dirmi che non ti piace-

-No, non è per quello, solo che..- tento di difendermi, impacciata; alla fine però sospiro, abbattuta, e decido di vuotare il sacco, cercando di farmi piccola piccola e mormorando, a disagio:

-Io.. Non so usare le bacchette, mi dispiace-

A quell'uscita corrispose qualche attimo di silenzio, che mi parve un'eternità, dove tutti i presenti mi fissavano sbalorditi, persino il volpino aveva smesso di mangiare, rimanendo con le bacchette a mezz'aria e gli spaghetti in bocca; fu proprio quest'ultimo poi a scoppiare a ridere, divertito, ma smise immediatamente quando gli lanciai un'occhiata che se avessi potuto l'avrei incenerito. Fece alcuni colpi di tosse finti, alzandosi e portandosi alle mie spalle, dicendo, gentile, mentre afferrava la mia mano destra e vi ficcava le asticciole:

-Non ti preoccupare, adesso ti insegno come si fa-

Tuttavia, non lo ascoltavo nemmeno: ero concentrata su quanto fosse troppo vicino da avvertire il suo respiro sul mio collo, di come le sue dita sfiorassero le mie e le sistemassero in modo premuroso, come farebbe un insegnante paziente, e con che naturalezza stava facendo tutto ciò; adesso riesco pure a comprendere un pochino più a fondo Hinata, quel giovane riesce a metterti in imbarazzo con disinvoltura! In qualche modo riesco comunque a mettere a frutto ciò che mi ha spiegato e divorare la mia porzione, non senza prima aver fatto i complimenti al cuoco, distendendo la sua espressione ed anche l'atmosfera, che tornò allegra, col biondo che doveva recuperare quegli anni di assenza ed a divorarne addirittura tre. Una volta finito ci congediamo dal ristoratore, dirigendoci verso casa, non riuscivo più a stare nella pelle per l'inizio degli allenamenti di domani.        


Angolino Autore:
Ci ho messo una vita per questo capitolo, tra le ricerche su come si potesse descrivere il Villaggio della Foglia, il piccolo appartamento di Naruto (episodio 136) ed il chiosco di Teuchi, ma ecco qui il risultato, posso ritenermi abbastanza soddisfatt. Adesso tocca agli allenamenti, ma Naruto sarà essere un Sensei all'altezza? Grazie per essere arrivati fin quaggiù, per aver seguito e preferito la storia e ci vediamo al prossimo capitolo (sperando di non impiegarci altri sei mesi per scriverlo!) , a presto!  
 

   
 
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