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Autore: ballerina 89    18/05/2020    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attendeva quel giorno con impazienza, erano settimane che aspettava che quel momento arrivasse e quel momento finalmente era arrivato: presto, molto presto Emma Swan si sarebbe ricongiunta al suo caro capitano. 

Erano state settimane infernali senza di lui, si era sentita sola, triste, incompleta... si era tenuta impegnata, avendo un’enorme quantità di lavoro da svolgere sia come mamma che come sceriffo, ma questo non aveva in alcun modo allontanato i pensieri dal suo uomo. Avevano avuto possibilità di vedersi via web e sentirsi telefonicamente ma tutto ciò non alleviava la mancanza anzi... la rendeva ancora più reale. Oltre a lei anche i ragazzi sentivano la mancanza del loro papà, sopratutto i due più giovani che vivevano  ancora con loro ma vedendo la loro mamma farsi in quattro per non far mancare loro nulla o fargli sentire quel clima di tensione decisero di essere forti per lei e provare a collaborare nonostante i rapporti tra di loro non fossero mai stati molto amorevoli.Non ci riuscirono molto bene ad andare d’accordo, ogni giorno trovavano  un prestesto per litigare ma ad Emma non dispiaceva la cosa, anzi... nonostante avesse sempre desiderato che i due trovassero un modo per andare d’accordo riteneva che farlo in quel momento significava solamente farla contenta e questo non le bastava, preferiva di gran lunga che fossero se stessi piuttosto che fingere perché la vedevano preoccupata. Ma tornando al ritorno di Killian... Emma aveva organizzato tutto alla perfezione: lo avrebbe preso al porto verso l’ora di pranzo, sarebbero andati a mangiare tutti insieme da granny, avrebbero passato parte del pomeriggio in compagnia dei propri figli dopodichè per cena aveva organizzata  una intima  cenetta, solo loro due, nello stesso locale dove avvenne il loro primo appuntamento. Non aveva tralasciato nulla al caso, aveva addirittura riproposto anche lo stesso menu di quella sera, corrompendo il proprietario del locale per trovare quel tipo di vino particolare che ormai era difficile da reperire, tutto doveva essere perfetto diceva perchè quella sera non avrebbero festeggiato solo la loro riunione ma anche un’altra piccola cosuccia.... ebbene sì, quella sera aveva intenzione di comunicare lui l’arrivo del tutto inaspettato del loro nuovo piccolo Jones. Aveva tenuto quel segreto tutto se perché voleva fosse il primo a saperlo, Regina non faceva testo naturalmente visto che fu costretta a dirglielo a causa di forse maggiori e adesso non vedeva l’ora di incontrare il suo uomo, perdersi nei suoi occhioni azzurri e assistere alla sua reazione. Ha avuto molta paura che lui potesse non prenderla bene inizialmente, in fondo erano passati ben 12 anni dalla nascita del loro ultimo bambino, non era nei programmi metterne in cantiere un’altro, ma grazie a Regina era riuscita a vedere la situazione da un punto di vista tutto nuovo e ha superato la sua paura iniziale. Suo marito sarebbe stato felicissimo di quel nuovo arrivo, adesso ne era sicura e non vedeva l’ora di poter condividere con lui questa dolce novità. 

Si prese un giorno libero dal lavoro quella mattina, per una volta suo padre avrebbe dovuto fare il doppio turno e occupò tutto il suo tempo a scegliere cosa indossare quella sera per lasciarlo a bocca aperta. Si concesse del tempo anche per lei, si fece una maschera per il viso, si sistemò i capelli e si truccò di più del solito. Tutto naturalmente era per lui ma almeno con la scusa si era coccolata un po’. 

Alle undici era già pronta ma pur di non angosciarsi nel vedere che le lancette dell’orologio camminavano con incessante lentezza  si mise a riordinare qua e là! Con due figli disordinati in casa c’era sempre qualcosa da fare. Era alle prese con la camera di Liam, non dimenticherà mai quel momento, quando d’un tratto il campanello suonò annunciando l’arrivo di qualcuno. Corse le scale due a due pensando che magari potesse essere il suo Killian che tornato prima volesse sorprenderla ma quando andò ad aprire la parta trovò davanti a se solamente la sua amica.

  • ah! Sei tu! - esclamò facendole segno di entrare.
  • Wow! Ma che bella accoglienza... è sempre bello essere apprezzati! - rispose lei con fare ironico immaginando già a cosa fosse dovuta la sua delusione. 
  • Scusami è che non sto più nella pelle di vederlo, sembra passato un secolo e io odio star separata da lui anche se per un solo giorno quindi....
  • Non preoccuparti, conosco i miei polli! - rise. - sono qui solo perchè volevo rendermi utile. Non so posso aiutarti in qualche modo in particolare? 
  • Beh... credo di aver già fatto tutti quin.... - non riuscì a finire la frase che venne interrotta dall’incidente suonare del cellulare di Regina la quale dopo aver risposto con fare criptico, il nome segnato sul display non le prometteva nulla di buono, si era allontanata per avere un po’ di privacy. Era whale al telefono e quando whale chiama di solito significa che ci sono guai in vista. Non pensò a quell’ipotesi, non le passo minimamente per la testa che potesse essere successo qualcosa, tutt’altro... credette che il medico volesse parlare con lei per quanto riguarda il fatto della madre surrogata in quanto, anche se inizialmente non era favorevole, decise di dare a whale, oltre che il medico che l’aveva vista in passato, l’incarico. Rispose quindi con leggerezza, pensando fosse qualcosa inerente a delle analisi ma quello che si ritrovò ad ascoltare le gelò il sangue. piu di un’eliambulanza era atterrata sul terrazzo del loro ospedale a causa di un incidente che aveva coinvolto più persone. C’era stata un’esplosione e di conseguenza parecchi feriti di cui uno, il più grave era niente di meno che il marito della donna nella stanza accanto a lei. Già Killian era stato coinvolto in un incidente e come al solito toccava a lei darne la notizia. Si fece spiegare da whale bene o male le dinamiche dell’incidente e le condizioni del suo amico, voleva essere pronta ad ogni genere di domanda che Emma avrebbe potuto farle ma poi non potè far a meno di ricordare lo stato in cui versava la sua amica: Era incinta di pochi mesi e uno stress particolarmente pesante come quello che di lì a poco avrebbe vissuto avrebbe potuto avere delle conseguenze assai pericolose. Infrangendo la promessa fatta spiegò a whale il problema e insieme concordarono di non dirglielo in casa ma di portarla direttamente in ospedale con una scusa in modo che una volta appresa la notizia, se ce ne fosse stato bisogno, ci sarebbe stato del personale medico qualificato per soccorrerla. 

Riagganció il telefono completamente sconvolta ma prima di tornare di la, doveva quantomeno riacquistare un minimo di lucidità, pensò fosse il caso di chiamare David per informarlo della situazione. “So già tutto, mi hanno chiamato dal luogo dell’esplosione sapendo che sono nostri concittadini ma prima di chiamarti volevo informarmi personalmente della salute di Killian. Sto uscendo ora ora dall’ospedale, Penseremo io e mary a prendere i ragazzi da scuola tu avvisa Emma, vi raggiungo in ospedale appena possibile.” Bene, suo padre già sapeva... un problema di meno, adesso doveva solo trovare una buona scusa per convincere Emma a seguirla in ospedale. 

  • era Whale! Dice che sono pronte le mie nuove analisi - disse, dopo essersi ricomposta,tornando dalla sua amica per non farla insospettire, ci stava mettendo troppo a calmarsi. - vorrebbe incontrarmi... sa, par parlare di come procedere, di quale sarà il momento migliore... queste cose qui insomma.
  • Direi che è un’ottima notizia! Festeggiamo ti va??? Io non posso bere ma tu... 
  • Emh... Emma io... dovrei andare da whale! 
  • Ah! Adesso vuole vederti? - domandò pensando fosse davvero strano. Whale di solito incontra i pazienti, loro compresi, solo su appuntamento. - va pure tranquilla tanto qui non mi serve aiuto! Ho tutto sotto controllo! - le rivolse un gran sorriso - chiamami quando hai finito! Voglio sapere che ti dice. 
  • Perché non vieni con me! - disse a bruciapelo. - un’ amica mi sarebbe davvero d’aiuto in questo momento! Non che ci siano problemi anzi.... è solo che vado in paranoia di solito quindi pensavo che se tu venissi con me potresti...
  • Prenderti a schiaffi se dovessi dare di matto? - rise - Mi piacerebbe accompagnarti  ma tra un paio d’ore Killian sarà qui e.... lo so Regina sono una pessima amica ma non riesco a pensare ad altro oggi. 
  • ti prometto che sarai qui in tempo per accogliere il tuo uomo ma ti prego accompagnami! Non voglio andarci da sola! - dallo sguardo in cui la guardava non sembrava intenzionata a cedere tanto facilmente.  - ti prego Emma fallo per me! 
  • Ashley, ruby, robin, mia madre.... non c’è nessuno che potrebbe sostituirmi? 
  • No Emma, voglio che sia tu ad accompagnarmi! È l’ultimo favore che ti chiedo. Promesso.
  • Mmmh.... sicura sicura che sia solo per le tue analisi? - sbiancò a quella domanda e Emma se ne accorse subito. Regina ha sempre saputo mentire molto bene ma ultimamente, da quando era diventata buona, ha dei seri problemi a farlo. - lo sapevo! Lo sapevo che c’era sotto qualcosa! 
  • No Emma non...
  • Vuoi scommettere che indovino? Mi vuoi li così potrai scongiurare whale di convincermi a farmi visitare! - alzò gli occhi al cielo esasperata da quante volte glielo avesse già chiesto mentre Regina, sollevata che non avesse scoperto nulla in realtà, tirò un sospiro di sollievo - te l’ho già detto! Mi farò controllare non appena ci sarà anche Killian! Non voglio si perda nulla di questa gravidanza quindi....
  • Non pensi che sarebbe carino invece per la sorpresa che vuoi fargli presentargli il suo piccolino? Non credi sia carino fargli vedere una sua foto??? Andiamo Emma sarebbe bellissimo! 
  • Regina....
  • Pensaci almeno! Accompagnami da whale per le mie analisi e utilizza il viaggio in macchina per pensare. Non insisterò se non vorrai farlo ma ti prego accompagnami. 
  • Se ti dico di no continuerai all’infinito suppongo....
  • Esattamente! 
  • D’accordo verrò con te ma se non hai finito entro la prossima ora giuro che ti pianto li! Ho un appuntamento importantissimo a cui non posso assolutamente mancare. 

Il tempo di prendere le chiavi della macchina, la borsa ed eccole partire. Emma era a dir poco raggiante mentre Regina... beh a Regina sembrava avessero appena dato una sentenza di morte. Era consapevole che da lì a pochi minuti la sua amica avrebbe subito un crollo emotivo non indifferente ma l’idea di essere lei a darle quella spiacevole notizia continuava a torturarla. Non le piaceva proprio il compito che le avevano dato e per telefono ci provò anche a chiedere a whale di essere lui a spiegargli i fatti ma era stato irremovibile: lei era la sua migliore amica, si fidava ciecamente di lei e di conseguenza era la persona più adatta a tale compito. 

  • sei troppo silenziosa per i miei gusti! Mi dici che hai? E non dire niente perché non ti credo. Sei strana....
  • è la situazione, anche se non devo preoccuparmi, anche se so che tutto sta procedendo bene non riesco a restare calma. - inventò la prima scusa che le venne in mente. - e poi sono un po’ preoccupata per te! Per la storia del bambino. Quanti mesi sono passati ormai? Quasi tre? Non credi sia ora di farti contro....
  • Alt, alt, alt! Ti faccio scendere dalla macchina se continui! Potrai richiedermelo da domani ma fino ad allora è vietato questo argomento! Senza Killian non farò nulla.
  • Ok ok! Come non detto! - la loro conversazione finì lì in quanto arrivarono a distenzazjone, Storybrooke era una cittadina davvero piccola, tutto era facilmente raggiungibile in breve tempo. Arrivarono in portineria e si fecero annunciare al dottor whale il quale le accolse immediatamente nel suo studio per poi invitare Emma a sedersi sul lettino visite. La donna inizialmente rimase perplessa della proposta dell’uomo ma poi tutto le fu più chiaro.
  • Non posso crederci Regina! Glielo hai detto????? - domandò contrariata conoscendo già la risposta.
  • Emma io...
  • Emma cosa???? È mai possibile che i miei pensieri non vengano mai ascoltati? Cosa c’è di difficile da capire che non voglio sottopormi a nessuna vista se mio marito non sarà presente? E dai..... potrei capire questa insistenza se mancassero due mesi al suo ritorno ma tornerà tra qualche ora: aspettare un paio di giorni non cambierà di certo le cose! 
  • Emma non voglio costringerti a fare nulla credimi....
  • È un po’ difficile da credere visto dove mi hai portata! La storia delle tue analisi almeno è vera? - scosse la testa ammettendo di averle raccontato una balla. - grandioso! Beh... grazie per avermi fatto perdere tempo prezioso! - stava per afferrare la maniglia della porta e uscire ma whale la fermò prima che potesse farlo.
  • Ho chiesto io a Regina di portarti qui! - esordì attirando l’attenzione della ragazza davanti a se. - la storia delle analisi è stata usata solo come pretesto per convincerti a venire. - confessò. - avevo urgente bisogno di parlarti, c’è una cosa che devo comunicarti e pensavo che fosse meglio farlo qui. - l’ospedale di Storybrooke è sempre stato a stretto contatto con l’ufficio dello sceriffo per via delle emergenze che potessero esserci in città quindi non era strano che whale volesse parlare con lei... la cosa strana era il dove volesse farlo.
  • Non... non potevi chiamarmi sul cellulare come sempre? - domandò non capendo! 
  • È una questione un po’ delicata ecco perché ti ho voluta qui, ora può sederti per piacere? - sbuffò, non aveva tempo da perdere, ma fece ugualmente come disse l’uomo davanti a se. Era meglio assecondarlo... avrebbero perso molto meno tempo. - non ci girerò attorno ok? C’è stato un incidente in un porto qui vicino... un’esplosione da quel che i testimoni raccontano. I feriti sono stati elitrasportati qui e...
  • E hai bisogno che rintracci le famiglie per avvisarli della cosa. - è questa l’emergenza whale? - per lei quell’uomo doveva rivedere il vero significato di emergenza - comunque ok, mandami l’elenco è vedrò di farlo fare a mio padre quanto prima anche se è alquanto fuori luogo. Non è territorio nostro, non spetta a me indagare.... - ci pensò un secondo - a meno che... oh cavolo! Pensi ci sia dietro la magia? - il suo cervello stava  vagliando ogni possibilità, peccato fossero tutte sbagliate. Regina e whale si guardarono per un istante condividendo lo stesso pensiero: bisognava dirle la verità al più presto.
  • Emma non centra la magia... - fu Regina a prendere in mano la situazione visto che spettava a lei dirglielo - è che tra i coinvolti in questo incidente purtroppo... beh... purtroppo c’è anche Killian... - ecco, glielo aveva detto. Rimase accanto alla sua amica nel caso in cui c’è ne fosse stato bisogno, nelle sue condizioni era meglio essere prudenti, ma a lei la cosa non sembrò toccarla affatto. 
  • Cosa? No non è possibile Regina. L’ho sentito questa mattina, stava per mettersi in viaggio e a proposito - guardó l’orologio - è ora che io vada a prenderlo. - si mise in piedi e prese le sue cose. 
  • Emma... Regina non sbaglia, Killian e alcuni membri della sua ciurma sono stati coinvolti nell’incidente. Sono qui adesso, tutti loro compreso lui. 
  • Killian non è qui! - esclamò convinta ma con uno sguardo decisamente diverso da quello di poco prima. Il suo cervello stava elaborando la cosa ma allo stesso tempo stava cercando di difendersi. - no lui non... non è possibile che sia qui! È fuori città con la sua nave, lui sta...
  • Ehi! Guardami ok? Sono tua amica, non ti mentirei mai e lo sai quindi ascoltami attentamente: Killian è qui. È ferito ma è vivo! - disse sperando di aiutarla ad accettare la cosa.
  • Non è qui... io ho organizzato tutto per il suo ritorno lui non... 
  • venite  con me! - fu whale a interrompere quella conversazione capendo che non avrebbe portato da nessuna parte. Emma era entrata in un meccanismo di auto difesa, il che da una parte era un bene, ma doveva comunque prendere atto della cosa per cui decise di accompagnarle entrambe davanti la porta della terapia intensiva dove fece vedere loro l’uomo attraverso un vetro. 
  • K...Killian.... k.... - il suo corpo non resse lo stress davanti al fatto compiuto e privo di ogni forza per poter reagire si accasciò a terra. Non svenne, era cosciente ma era come se fosse in trance. 
  • È tutto ok? - le chiese Regina inginocchiandosi per poterla guardare negli occhi ma  lei non rispose, sembrava addirittura non vederla. 
  • Un uomo dell’equipaggio sostiene che uno dei nuovi assunti durante la pausa abbia gettato a terra una sigaretta accanto ad uno dei barili ancora da caricare sulla nave e non si accordo che perdeva! La sigaretta a contatto con il rum ha causato un incendio che poi è divampato causando un’esplosione. Killian a quanto pare stava cercando di rimediare al guaio del suo subordinato ed era troppo vicino quando c’è stata l’esplosione. - era dura da mandare giù, se Regina avrebbe voluto incenerire quell’uomo all’istante pensare cosa potesse passare nella testa di Emma ma a differenza di quanto ci si aspettasse conoscendola non fece nessuna scenata, rimase lì impassibile come se le avessero appena detto che fuori stava piovendo. - Ha una ferita al petto abbastanza importante e in più  ci siamo resi conto facendogli una radiografia che ha una scheggia proprio vicino al cuore. I polmoni non sono stati compromessi fortunatamente e questo è già un fattore positivo ma non possiamo intervenire se prima non si stabilizza. L’intervento per la rimozione della scheggia è assai complesso visto il posto in cui è insidiata e dobbiamo essere sicuri che i suoi valori siano stabili prima di poter intervenire o potremmo rischier....
  • Basta così whale! - lo fermo regina. - credo che per ora vada bene così. - Emma Non stava reagendo come si sarebbero aspettati ma non significava certo che stesse bene, al contrario.... forse stava anche peggio delle altre volte visto che non riusciva a fare nulla, di conseguenza non gli sembrava giusto continuare a tormentarla con tutti quei paroloni. 
  • D’accordo! - annuì dando ragione alla donna, forse si era lasciato andare più del dovuto. - portala di la, vengo a vedere come sta tra poco. 

Portarla in sala d’attesa non fu affatto semplice visto il fatto che non collaborava ma dopo innumerevoli fatiche Regina riuscì nell’intento e andandosi a sedere su delle poltroncine aspettarono che qualcuno desse loro ulteriori informazioni. Non aveva mai visto Emma così silenziosa e non potè far a meno che essere preoccupata per la sua amica:  non stava manifestando il suo dolore, lo stava tenendo dentro di se e  la cosa non era affatto positiva. Provò a farla parlare sperando di riuscire a toccare qualche tasto e farla di conseguenza reagire ma fallì miseramente... non ne voleva sapere di accettate la realtà, la vide tornare un po’ più in se solo quando arrivarono anche i ragazzi in ospedale. erano stati messi al corrente, non raccontando loro proprio tutto tutto, di cosa fosse accaduto e ora erano tutti e tre in lacrime, Leila, Chloe e Liam, mentre Henry era accanto a loro con una faccia totalmente sconvolta. Fu in quel preciso istante che Emma si riprese dal suo coma vegetativo e anche se ancora non sembrava essere pienamente cosciente della cosa si alzò e raggiunse i suoi figli per abbracciarli. Cercava di dar loro coraggio ma la realtà è che lei ne aveva bisogno più di loro. Qualche lacrima inizió ad uscire dai suoi occhi e presto eccola totalmente conscia della situazione: i suoi figli e i loro occhi l’avevano svegliata dal suo stato di negazione e correndo a più non posso usci di corda dall’ospedale lasciando i ragazzi spaesati per quel gesto. Rimasero David, Snow, Erik e Gideon con loro, anche i due fidanzatini erano accorsi non appena seppero la notizia, mentre Regina andò a cercare Emma per assicurarsi che stesse bene. La trovò nel suo maggiolino ma le sue condizioni non promettevano nulla di buono: Aveva preso coscienza di cosa stesse realmente accadendo e stava manifestando il suo dolore. La raggiunse in macchina e anche se potè far ben poco le restò comunque accanto. 

  • lui non può.... non... io...
  • Non gli succederà nulla vedrai, Killian è un combattente nato e supererà anche questo.
  • Non... non doveva... non doveva andare.... - continuava a singhiozzare non riuscendo neanche a completare le sue frasi.
  • Emma per favore cerca di respirare, non fa bene ne a te ne al bambino agitarti in questo modo. 
  • Io... io gliela brucio quella nave.... lo giuro. porta.... porta solo guai. 

Preferì non commentare o avrebbe replicato e si sarebbe agitata ancora di più. Le rimase vicino senza dire una parola e quando finalmente si fu un po’ calmata la convinse a tornare dentro dai suoi figli. 

Erano tutti e tre sulla stessa poltroncina, Leila e Chloe si dividevano la seduta mentre  Liam era abbracciato e loro e tutti e tre si tenevano abbracciati come se fossero l’uno l’ancora di salvezza dell’altro. Era una scena strappalacrime e lo era ancora di più vedere Chloe che provava inutilmente a consolare Liam. Dopo dodici lunghi anni ecco il primo momento dei due da veri fratelli ed Emma che aspettava quel giorno da tutta la vita si ritrovò a maledire quel momento tra di loro. Se il loro essere fratelli era destinato a  venire fuori solo in quelle circostanze allora avrebbe preferito di gran lunga vederli odiarsi. 

Passarono tutto il pomeriggio li, con Erik e Gideon che si fecero in quattro per rendersi utili in ogni  modo possibile: portarono loro il pranzo, il caffè, l’acqua... tutto ciò che potesse aiutarli a rendere l’attesa meno snervante. Andarono addirittura a comprare anche delle nuove riviste e un libro di fumetti per il più piccolo visto che ormai avevano sfogliato ogni genere di giornale esistente pur di ingannare l’attesa. si sentivano decisamente di troppo in quel momento ma non avrebbero mai e poi mai lasciato le loro rispettive fidanzate da sole ad affrontare un dolore così grande. 

Arrivata sera, fortunatamente senza complicazioni, whale consigliò a tutti di tornare a casa ma come si aspettava già Emma provò in tutti i modi possibili di convincerlo a restare lì. In una circostanza diversa l’avrebbe anche assecondata ma nelle sue condizioni e visto il considerato che durante l’arco di tutta la giornata era dovuto  accorrere in suo soccorso ben tre volte tanto da somministrarle dei calmanti di nascosto, preferì essere irremovibile e spedirla a casa. 

  • voglio restare! Non andrò via. - esclamò guardandolo negli occhi.
  • non posso fare eccezioni neanche per te Emma mi dispiace. 
  • Ma con chi ti credi di parlare è?!?! Che diritto hai di mandarmi a casa! 
  • Emma...
  • Ho un distintivo brutto idiota! Sono un’autorità e se ritengo giusto dover restare per monitorare il tuo paziente io  resto! - disse con convinzione e anche alterata. 
  • Ma sai bene che se sei un famigliare della persona coinvolta sei automaticamente fuori dal caso. - rispose mettendola a tappeto - senti mi dispiace davvero ma devi ascoltarmi. Tutto il tempo che utilizzo per convincerti ad andare via è tutto tempo che perdo nei confronti di tuo marito. Per favore, fa quello che ti dico. Devi riposare nelle tue condizioni, sei in...
  • Taci!!! - lo fermò prima che potesse fare danno. 
  • Whale ha ragione, devi riposare e i ragazzi hanno bisogno di sapere almeno uno dei genitori in casa. Io vengo con voi, non vi lascio soli e semmai whale dovesse chiamare  prometto di non ostacolarti per venire qui. Adesso andiamo però... lasciamolo lavorare. 

Convincerla non fu opera semplice ma  anche se con fatica alla fine riuscirono a convincerla e tornarono tutti a casa. David e Snow rimasero ancora un po’ in compagnia della figlia e dei nipoti ma poi tornarono nel loft mentre Regina come promesso rimase con loro. Provò a distrarre i ragazzi, che oltre ad essere preoccupati per Killian lo erano anche per Emma, chiedendo loro della scuola e delle loro amicizie ma non sembrò funzionare e non funziono neanche ordinare per loro, per Emma nel suo stato era vietato, del sushi per cena. Non funzionò neanche quel tentativo, non avevano appetito e scusandosi per la loro poca voglia di compagnia si congedarono ognuno nelle rispettive stanze. Leila si mise a studiare per un esame, Chloe si mise ad ascoltare musica e Liam non volendo fare nulla provò a dormire un po’. 

Le due donne erano dunque rimaste da sole e Regina ne approfitto per parlare a cuore aperto. 

  • dovresti condividere con i tuoi figli il lieto evento sai? 
  • Quale lieto evento! Non ce nessun lieto evento! Fa tutto schifo, la vita fa schifo. 
  • Credo invece che farebbe bene ai ragazzi ricevere una notizia positiva e quale notizia è migliore se non l’arrivo di un nuovo fratellino??? Ormai sono tutti grandi, non ci sarà neanche il rischio della gelosia. 
  • È una notizia che riceveranno da me e killian... insieme! Punto... e non voglio più parlarne ok? 
  • D’accordo.... non insisto, parliamo d’altro ti va? Qualunque cosa va bene: scegli tu l’argomento. - le stava tentando tutte pur di farla svagare. 
  • Mmmh... pensavo: meglio un colpo di magia secco o qualcosa di più lento e doloroso? 
  • Non.. non capisco! - rispose confusa 
  • Mi chiedevo... come ripago il caro aiutante di Killian per ciò che ha commesso? Forse la seconda opzione è...
  • Oooook va bene ho capito, smettiamo anche di parlare! Mangiamo? Non hai toccato cibo per tutta oggi. 
  • No e non dirmi che devo per via del bambino ecc ecc ecc! Sto bene, non mi serve niente.
  • Ricevuto sceriffo! 
  • Fammi un favore: non preoccuparti per me ok?!? Non ho bisogno di nulla se non essere lasciata un po’ da sola. Apprezzo il tuo sforzo, lo apprezzo davvero credimi ma è inutile, non riuscirai a farmi stare meglio. - disse sinceramente. - ho bisogno di un po’ di tempo per stare da sola con me stessa, voglio essere libera di piangere, pensare, dare di matto senza che nessuno mi veda. Vai a riposare, hai già fatto tanto per noi oggi. 
  • Io vado ma promettimi di non restare tutta la notte sveglia, prova a dormire un po’, ti aiuterà ad affrontare la giornata di domani! 
  • Ci proverò! Ora va! E grazie... sei un’amica.

Non era molto d’accordo nel lasciarla da sola ma decise comunque di rispettare la sua decisone e andare al piano di sopra. Controllò i ragazzi per vedere se servisse loro qualcosa ma fortunatamente li trovò tutti e tre addormentati, Henry era l’unico sveglio ma stava lavorando ad un progetto per l’università e preferì non disturbarlo. Non avendo nulla da fare pensò bene di sistemarsi per la notte e provare a dormire un po’, il mattino seguente sarebbero andati in ospedale molto presto conoscendo Emma pertanto era meglio acquisire un po’ di energie. Impiego tutta se stessa per riuscire quantomeno a chiudere gli occhi per un paio d’ore ma non ci riuscì... ogni cinque o dieci minuti si svegliava innervosendosi sempre di più. È davvero snervante non riuscire a dormire e aggiunto allo stress di sentirsi totalmente inutili lo è ancora di più. Se lei che non aveva nessun legame stretto con Killian, amicizia a parte, non riusciva a dormire come poteva stare la sua amica? La voglia di controllarla era molta ma sapeva che l’avrebbe fatta arrabbiare facendolo, di conseguenza decise di rimanersene in camera e non disturbarla. Tentò ancora e ancora pur di prendere sonno ma alle tre del mattino, complice anche l’eccessivo caldo rinunciò all’impresa e si convinse a raggiungere il piano di sotto. Forse con una tisana sarebbe andata meglio e poi a quell’ora non c’era rischio di incontrare Emma. Di sicuro era in camera sua. 

Cercando di fare il meno rumore possibile attraverso il corridoio e scese le scale, stava per raggiungere la cucina quando una voce la fece sobbalzare. Era Emma ed era ancora sveglia.

  • Emma mi hai fatto prendere un colpo! Che ci fai ancora sveglia? Sono le tre del mattino. 
  • Potrei farti la stessa domanda! - le disse costatando il fatto che anche lei fosse sveglia. 
  • Pensavo di prendere un bicchiere d’acqua e farmi una tisana. Ho difficoltà a dormire. 
  • Non parlarmene... questo divano è scomodissimo, ricordami di cambiarlo! 
  • Il divano? Stavi provando a dormire sul divano? Emma mah....
  • Non posso entrare nella mia stanza... ci ho provato ma mi sono ritrovata a contemplare investiti di Killian nell’armadio. Ero arrivata al punto di voler mettere una sua magia al cuscino ma poi mi sono ripresa e sono scesa giù! 
  • Vai nella stanza degli ospiti ci dormo io sul divano! - le propose ma Emma rifiutò. Bevvero la tisana insieme, l’unica cosa che Emma in tutta la giornata riuscì a mettere nel proprio corpo dopodichè sedendosi entrambe nuovamente sul divano si misero a chiacchierare del più e del meno. Cercarono di non parlare di quella giornata, anche se Emma continuava spesso a chiedere di lui e se whale l’avesse contattata ma presto si ritrovarono a dover necessariamente parlare di lui in quanto qualcuno le raggiunge chiedendo prorpio di lui. 
  • Mamma quando torna papà?!?! - fu il piccolo Liam a porle la domanda che la mandò nuovamente nel baratro ma nonostante il suo stato per il suo piccolo provò a trattenersi e a incoraggiarlo. Lo vedeva spaventato e non voleva che anche lui avesse le due stesse preoccupazioni. Lei era adulta, per quanto facesse male poteva sopportarlo ma lui... lui era solamente un ragazzino di dodici anni  ed era giusto che non pensasse a tutto ciò. 
  • Molto presto amore... molto presto! - cercò di essere convincente - ma che ci fai ancora sveglio? È tardi! 
  • Non.. non riesco a dormire... ho fatto un brutto sogno su papà! 
  • Mi dispiace tesoro che ti sei spaventato ma è tutto finito adesso ok? Non ci pensare più, Vai a prendere un bel bicchiere d’acqua e poi prova a rimetterti a letto. 
  • Mamma posso... posso chiederti una cosa prima? 
  • Certo amore, puoi dirmi tutto quello che vuoi! - il ragazzo anche se leggerne rosso in viso si avvicinò all’orecchio di sua madre e senza farsi sentire da Regina, si vergognava, le chiese se potesse dormire nel lettone con lei quella sera. - solo questa sera... non sono più piccolo lo so, mah.... 
  • Non devi neanche chiedermelo tesoro solo che.... - non sapeva come dirglielo - non andare in camera da letto, vai nella stanza degli ospiti io arrivo subito. - a Regina non servi altro per capire cosa avesse chiesto Liam e ringraziò mentalmente il ragazzo per quanto, anche se involontariamente, aveva  fatto: grazie a lui forse sua madre sarebbe riuscita se non a dormire almeno a riposare su un vero letto. Lo raggiunse qualche minuto dopo, dopo essersi assicurata che per Regina il divano letto andasse bene, lo strinse a se come quando era piccolo e accarezzandogli i capelli aspettò che si addormentasse. Lei non ci provò nemmeno, sapeva che non ci sarebbe riuscita. Si mise a contemplare il soffitto cercando di muoversi il meno possibile per non disturbarlo quando ecco qualcun’altro entrare in stanza per chiederle sostegno. Era Chloe questa volta seguita neanche un’ora  dopo da sua sorella Leila la quale, a differenza dei suoi fratelli, decise di dormire con sua madre non per paura ma per controllarla. Era una giovane donna ormai e iniziava a capire le cose per quello che erano e percepiva lo stato di angoscia di sua madre. Mentre i due fratelli minori si addormentarono subito, ormai al sicuro tra le braccia di mamma Emma, Leila ci mise di più: si era prefissata di non dormire fin quando non lo avesse fatto sua mamma... un gesto davvero carino, peccato che Morfeo la rapì senza che lei se ne accorgesse. Il letto era diventato decisamente più strettino per tutti e quattro  ma ad Emma non importava di certo:per la prima volta in quasi 24 h su sentì final e al sicuro. 

Il mattino seguente la prima ad aprire gli occhi tra i tre fratelli fu Leila e notò subito il fatto che sua mamma fosse rimasta sveglia tutta la notte.

  • mamma... non hai dormito niente vero? 
  • Non sono riuscita a prendere sonno ma non preoccuparti, sto bene. - le disse come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
  • Non si direbbe... - sospirò - senti è ancora presto perché non ci provi adesso? Non ti farebbe male.
  • Leila...
  • Lo so che sei preoccupata mamma ma non devi esserlo ok? Noi ce la faremo... papà ce la farà! andrà tutto bene mamma fidati di me! - le sorrise, quella ragazza era un vero tesoro -  e poi lo sai anche tu che se papà si sveglia e ti vede così si preoccuperà quindi... - non rispose neanche questa volta, si limitò a sorridere, ad abbozzare un sorriso, lasciando così intendere a sua figlia che il dormire era fiori questione. - posso almeno  lasciati cinque minuti da sola?  vado a preparare la colazione per questi due per quando si sveglieranno, vuoi che porti qualcosa anche a te? Non si ripeterà di nuovo quindi ti conviene approfittarne. - provò di sdrammatizzare.
  • Sto bene così tesoro! 
  • Mmmh... ok - Ormai Rassegnata la dolce Leila provò senza svegliare nessuno ad alzarsi dal letto per andare in cucina  ma prima che potesse farlo Regina entrò con un gigantesco vassoio in mano anticipandola sulla colazione. 
  • Ecco dove eravate finiti tutti quanti! - cercò di alleggerire la tensione immaginando che fosse stata per tutti una nottataccia - c’è una riunione per caso? 
  • Regina cosa.... perché sei già sveglia? - disse controllando l’ora: non erano ancora le sette 
  • Ho una buona notizia. Sveglia i ragazzi, mangiate qualcosa e vestitevi... mi ha chiamato whale poco fa: dice che i valori di Killian stanno migliorando e pensa che entro la giornata se la situazione non cambia  potrebbe anche svegliarsi. 
  • Suo serioooo!!!! - esclamò con voce leggermente alta mettendosi con un un balzo seduta. Fortunatamente non sveglió me Chloe ne Liam o si sarebbero spaventati. 
  • Si ma se non mangi giuro che non ti porto da nessuna parte. Leila controllala che esegua i mie ordini per favore, io vi aspetto di sotto. 

Secondo i programmi di Regina alle sette e mezza sarebbero dovuti partire ma non riuscirono prima delle otto in quanto Emma ebbe un piccolo inconveniente con le nausee mattutine. Non ne aveva avute moltissime nell’ultimo  periodo, quasi niente in realtà ma il forte stress evidentemente le aveva fatte tornare. Tenne il muso a Regina per tutto il tragitto incolpandola della cosa ma non appena whale la vide e le diede il via per andare a far visita a Killian la rabbia andò via. 

Vederlo in quelle condizioni, pieno di tubi e con il torace bendato  che si alzava e abbassava in maniera meccanica  non fu affatto semplice ma si ripromise di non dare in escandescenza, non davanti a lui che anche se non poteva vederla era sicura che con il cuore potesse sentirla. Si sedette accanto a lui, gli prese la mano e la strinse tra le sue baciandogliela di tanto in tanto. 

  • ehi... lo sai che non è carino far aspettare una donna? Ma quanto ci metti ad aprire gli occhi! - gli parlò come se davvero lui potesse ascoltarla. - aspettavo con impazienza il tuo ritorno ma a sapere questo avrei preferito aspettare ancora un po’... forse se ti fossi trattenuto un paio di giorni in più questo non sarebbe successo. - di tanto in tanto prendeva una pausa pensando anche di essere un po’ stupida a parlare da sola ma poi alla fine tornava sempre a conversare con lui passando da un argomento all’altro. - ci sono i ragazzi fuori, sono preoccupati per te.... non ci crederai ma Liam mi ha chiesto se potesse dormire con me stanotte.... miracolo vero? Credevo che neanche sotto tortura me lo avrebbe chiesto più ormai. A proposito di..... - stava per confessargli il suo più grande segreto, forse se la stava ascoltando sarebbe stato un buon incentivo per farlo svegliare ma non riuscì a continuare il suo discorso in quanto whale entró chiedendole di uscire, dovevano visitarlo e le regole non precedevano familiari in quei contesti, sopratutto in una terapia intensiva. - devo andare amore mio, mi raccomando... non metterci molto, ho una cosa importante da dirti! - trattenendo le lacrime gli diede un bacio sulla fronte e accompagnata da un’infermiera uscì fuori. Andò in bagno a ricomporsi, le lacrime che aveva trattenuto stavano uscendo incontrollate ormai dopodichè torno dagli altri. Per tutto il pomeriggio, esclusa Emma che ebbe la possibilità di entrare di nuovo in stanza per qualche minuto potendo scambiare addirittura due chiacchiere con whale, nessuno di loro ebbe notizie tanto che arrivarono a  supporre che anche per quella sera niente sarebbe cambiato. I ragazzi si stavano preparando psicologicamente all’idea di dover tornare a casa ancora una volta senza poterlo vedere ma quando meno se lo aspettarono ecco spuntare whale in sala d’attesa.
  • Oh bene siete qui! - esclamò senza lasciar trasparire nessuna emozione. 
  • Tutto bene whale??? - fu la domanda di Emma facendogli cenno di sbrigarsi a parlare.
  • Mio padre sta bene vero? - continuò Chloe raggiungendo sua madre con a seguito liam, chi avrebbe mai detto che quel ragazzino sembrava essere diventato l’ombra di chloe. Leila rimase al proprio posto ma non smise un secondo di guardare whale. 
  • Killian si è svegliato, i suoi valori non sono ancora  stabili come dovrebbero essere per sostenere un intervento ma non possiamo più aspettare: la scheggia si è mossa e questo potrebbe causare dei seri danni se non estratta per tempo.
  • Che... che significa mamma??? Papà sta bene vero???? - le parole di whale non erano state per nulla positive, Chloe lo aveva capito, ma nonostante ciò fece quella domanda a sua madre: voleva credere di aver capito male, non voleva che suo padre fosse  ancora in pericolo. Emma si ritrovò per la prima volta nella sua vita a non saper cosa rispondere a sua figlia: lei era impanicata tanto quanto la sua bambina. Fu Regina con l’aiuto di Leila ad intervenire cercando di allontanare Chloe e Liam da lì con la scusa di andare a prendere la cena ma se per un giovane Liam fu semplice distrarsi per Chloe non lo fu affatto ed ecco che tutte le sue paure represse vennero fuori facendola  iniziare a piangere e ad urlare al tempo stesso a gran voce la parola papà. Venne portata fuori di peso dalla stessa Regina nonostante si dimenasse per restare lì nel mentre Emma riprese  a parlare con whale.
  • Stara bene vero? Non... non...
  • Emma farò tutto il possibile te lo prometto ma sarà un intervento delicato e voglio che tu sia preparata a.... - non lo lasciò neanche finire di parlare.
  • promettimi che nel al primo  istante in cui crederai di non farcela mi chiamerai. 
  • Emma...
  • Promettimelo whale! Devo essere certa che se non ci riuscirai tu potrò farlo io. - parlava di magia naturalmente. 
  • Regina ha detto...
  • Fregatene di quello che dice Regina! Non mi interessa ciò che ti ha detto, è  di mio marito che stiamo parlando e non mi interessa nulla se dovrò pagarne il prezzo io stessa: se sarò costretta a farlo lo farò... non posso perderlo. - whale sapeva che prima o poi lei avrebbe tirato fuori l’argomento, la stessa Regina che in quel momento non era presente lo sapeva e infatti gli aveva fatto promettere di non farsi abbindolare da due occhioni verdi disperati. Qualsiasi cosa Emma gli avrebbe detto lui avrebbe dovuto ignorarla, salvare la vita di Killian con la magia significava condannare a morte un’altra persona e in quel caso a pagarne il prezzo sarebbe stata o Emma o il bambino che aveva in grembo. Non poteva permetterlo, lo stesso Killian non avrebbe voluto di conseguenza whale  venne costresso, in caso contrario Regina lo avrebbe rovinato, a non  accettare la stramba richiesta della sua amica. “Cosa faccio se mi implora?” Le chiese per telefono quando ne stavano parlando “fai buon viso a cattivo gioco” rispose la donna. 
  • Ok, faremo a modo tuo - le disse consapevole di star mentendo - ma prima di portarlo in sala operatoria vorrei che ti vedesse. Non riesce a parlare, è sedato, disorientato ma sono sicuro che ti sta cercando: con lo sguardo sta vagando per tutta la stanza in cerca di qualcosa e quel qualcosa di sicuro sei tu. Posso dare il permesso di poterlo vedere anche a Leila che è maggiorenne se sei d’accordo ma per i due più piccoli... visto anche la reazione di poco fa di Chloe..
  • No! voglio che nessuno di loro lo veda in questo stato. Lo vedranno appena si sveglierà! 

Senza aggiungere altro venne accompagnata nella stanza di suo marito ma a differenza delle volte precedenti in cui era stata lì questa volta non era da solo, con lui in stanza vi era un via vai di infermiere e medici che stavano preparando il tutto per poterlo spostare e portare in sala operatoria in sicurezza. Gli occhi di Killian si illuminarono non appena la vide e whale confermò il fatto che il pirata stava cercando proprio la sua amata. Come precedentemente annunciato non poteva ne muoversi ne parlare, era sedato per via delle ferite ed era anche stato immobilizzato per paura che la scheggia si muovesse ancora ma ad Emma non importava, importava solo che fosse cosciente in quel momento. Non erano le circostanze che si aspettava ma finalmente potè perdersi ancora una volta nei suoi occhi.

  • Se non mi fai agitare non sei tu è? - le disse accarezzandogli il viso per poi dargli un dolce bacio su una guancia. - mi sei mancato amore, mi sei mancato davvero tanto. Non ti lascerò più andare da nessuna parte sappilo, o mi porti con te o tu resterai a casa con noi. Non voglio più dormire da sola ok? E poi non avrai più tempo di viaggiare lo sai? A casa sono cambiate un po’ di cosucce.... - lo sguardo di lui si fece interrogativo - niente di allarmante, i ragazzi stanno tutti bene e richiedono lo stesso impegno di sempre ma ne riparleremo poi ok? Ora devi andare con loro. Non aver paura, è una cosuccia di routine - mentì per non farlo agitare - in men che non si dica sarai di nuovo da me ok? Fai vedere al caro whale di che pasta sei fatto. 
  • Posso procedere con l’anestesia? - chiese uno dei medici ad Emma per avere il consenso. La donna guardò ancora una volta gli occhi del suo uomo provando a dargli coraggio dopodiche annuì permettendo al personale di procedere. Gli venne fatta l’anestesia, si sarebbe addormentato nel giro di dieci secondi ma proprio qualche attimo prima di cadere in un sonno profondo emma rivelò lui la grande notizia 
  • sono incinta - gli sussurrò all’orecchio  ma  lui non potè far altro che chiudere gli occhi. Non si capì se l’avesse ascoltata ma sperava vivamente di sì, sperava che quella lieta notizia potesse dargli la forza necessaria per combattere la sua battaglia. 

Tornò nella sala d’attesa dove questa volta vi erano solo Leila Henry e Regina, Chloe e Liam erano stati prelevati da David per portarli a casa con lui: erano troppo agitati per poter continuare a stare lì ed insieme aspettarono che l’intervento finisse. Emma sembrava apparentemente calma durante l’attesa  e questo sorprendeva al quanto Regina: emma non era mai calma in questi casi, chi lo sarebbe con un marito sotto i ferri che rischia la vita? Chiacchierò un po’ con lei per cercare di capire se fosse solo apparenza la sua ma contro ogni aspettativa si ritrovò a constatare che in realtà fosse seriamente tranquilla. Gli chiese come stesse riuscendo a mantenere il controllo, come riuscisse a non dare di matto e lei con naturalezza confessò alla sua amica che Lei e whale si erano messi d’accordo per salvarlo con la magia nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno. Regina aveva fatto un accordo prima di lei con l’uomo e sapeva benissimo che il si detto ad Emma era semplicemente una farsa e di conseguenza si sentì in colpa.  Le stava evitando una condanna a morte certa ma la stava comunque tradendo.... involontariamente stava tradendo la sua fiducia. Lasciò cadere l’argomento lì per paura di tradirsi e pregò affinché le cose per Killian si risolvessero nel migliore dei modi. 

L’intervento che doveva durare al massimo due ore ne duró ben sei tanto che Regina iniziò seriamente a preoccuparsi, camminava avanti e indietro nervosamente e non si fermo, nonostante Emma la guardasse come sospetto, fin quando whale non andò da loro.

  • allora????? - chiese Emma sperando che fosse lì per comunicare solo esito positivi e non per richiedere un ulteriore aiuto. - Killian????
  • L’intervento è andato a buon fine! Abbiamo temuto seriamente di perderlo ad un certo punto, aveva perso il battito e non sembrava voler ripartire, ma alla fine è andato tutto bene. 
  • Killian ha rischiato di morire???? Pensavi che non ce l’avrebbe fatta e non mi hai chiamato??? - in quel momento, nonostante la buona riuscita dell’intervento, non riuscì a mettere da parte quanto appena confessato, l’aveva tradita, aveva tradito la sua fiducia ed era una cosa che non si sarebbe mai aspettata. Per tutta la durata dell’intervento era rimasta calma proprio perché sapeva che in caso di emergenza sarebbe stata avvisata e invece? Killian aveva rischiato di morire e lui glielo aveva taciuto. - fammi capire meglio... ti ho messo in mano la vita di mio marito facendo un accordo ben preciso e tu...
  • Non ho potuto fare altrimenti Emma! Mi dispiace, mi dispiace davvero ma non potevo informarti...
  • Ah no??? E per quale assurdo motivo? Non sei forse tu il capo? 
  • Si però... beh vedi.... - non sapeva cosa risponderle e dirle la verità gli sembrava una pessima idea conoscendola. Provò ad inventare qualcosa ma prima che il suo cervello potesse elaborare qualcosa di senso compiuto Regina  intervenne in suo soccorso confessando la verità.
  • Gli ho fatto chiesto di non dirti nulla... 
  • Questo lo so già, me l’ha confessato, ma gli ho detto di ignorare le tue parole e lui mi ha dato la sua parola che lo avrebbe fatto! - spiegò non immaginando ci fosse dell’altro sotto. 
  • Anche questo rientrava nel nostro accordo, gli ho chiesto io di mentirti... chiesto....l’ho praticamente minacciato in realtà! Non ne vado fiera ma era l’unico modo per impedirti di fare una strozzata colossale Emma. Salvare Killian con la magia avrebbe portarto a conseguenze cattasfofiche e io non potevo permetterlo.
  • Sei stata tu???? Regina tu....
  • Emma mi dispiace tanto ma non potevo permettere che questa cosa ti si ritorcesse contro e lo sai bene anche tu che è proprio quello che sarebbe successo. 
  • E hai preferito condannare a morte Killian?
  • Io....
  • Sparisci da qui! Non sei la benvenuta! 
  • Emma...
  • HO DETTO SPARISCI REGINA!!!! - sapeva che avrebbe potuto innescare una bomba dicendo la verità e capiva benissimo la reazione della sua amica pertanto, senza cercare di spiegarsi ancora, prese le sue cose per andare via. Era quasi arrivata al corridoio principale quando Leila dopo averla richiamata esternò il suo parere.
  • Mamma zia Regina ha agito in buona fede non merita di essere trattata così! Tu ci hai sempre insegnato che la magia ha sempre un prezzo e che non bisogna mai utilizzarla per interessi personali. Al posto tuo molto probabilmente avrei pensato di fare la stessa cosa accecata dal dolore e dalla paura ma sono altrettanto sicura che tu me lo avresti inpedito perché questo avrebbe portato a delle conseguenze inimmaginabili. Sei delusa adesso, ti senti ferita, ingannata ma a mente lucida ringrazierai la zia e sai perché lo so? Perché lei ti ha impedito di sacrificare uno dei tuoi figli e mamma lo sai bene anche tu che oltre a  papà i figli  sono la cosa a cui tieni di piu in assoluto. 
  • Non avrei mai permesso che vi succedesse qualcosa e comunque lo avrei pagato io il prezzo, non voi quattro. 
  • Non parlavo di noi quattro infatti... forse ti è sfuggito un piccolo dettaglio mamma... un minuscolo dettaglio che è ancora nascosto dentro di te. - le fece l’occhiolino facendole capire che in realtà lei già sapeva. 
  • Tu... tu lo sai???? Come... come lo sai???? 
  • Beh... potrei aver aperto accidentalmente uno dei cassetti del bagno tuo e di papà.... Lo so non avrei dovuto farlo, avrei dovuto chiedere il permesso prima ma tu non c’eri e io avevo bisogno di una cosetta.... ho visto il test di gravidanza sotto il mobiletto del lavandino e siccome quelli che hai fatto in precedenza scoprendo di noi sono tutti riposati nella scatola dei ricordi con tanto di data e nome ho fatto due più due... - sua figlia era sua degna erede non vi erano dubbi. Era stata molto attenta a non far trasparire nulla e poi lei, quella che viveva più lontano tra l’altro, aveva scoperto tutto ugualmente. 
  • mi dispiace non avervelo detto prima ma...
  • Volevi comunicarcelo come sempre insieme a papà! Lo avevo immaginato e tranquilla non lo sa nessun altro.- le sorrise - a proposito di papà... perché non dimentichi l’accaduto e corri da lui? Sono sicura che vorrà vederti! 
  • Da retta a tua figlia Emma, passaci sopra in fondo è andato tutto bene no? E poi Killian è anche già sveglio quindi... - le diede manforte whale.
  • Abbiamo un conto in sospeso noi tre ma per oggi ci passerò sopra, ho cose più importanti a cui pensare ma non crediate sia finita qui! Mi avete mentito! Avrei preferito che me lo diceste in faccia piuttosto che prendermi in giro. - ammise con onestà; anche volendo non sarebbe riuscita a farsi scivolare tutto addosso magicamente. - Regina puoi restare se ti fa piacere, non sono nessuno per impedirti di vederlo. - e senza lasciarla replicare si diresse dal suo uomo. Come aveva annunciato whale era già sveglio e con gran sorpresa anche stubato. Respirava da solo e rispetto all’ultima volta che lo aveva visto, anche se ancora malconcio, stava decisamente meglio. 
  • Mi domandavo quando saresti arrivata sai? Credevo di esserti mancato... - ed eccolo lì: sfacciato come sempre. Gli erano mancati quei suoi modi di fare e glielo dimostrò con i fatti e non a parole. Si avvicinò al suo letto e lo baciò con passione fin quando lui le fece capire di dover riprendere fiato. - wow... cercavi forze di uccidermi? - si era lasciata prendere un po’ troppo la mano  non considerando il fatto che fino a quale ora prima aveva avuto un tubo in gola per poter respirare ma a lui non dispiacque anzi... dopo aver ripreso fiato le chiese di poter avere un secondo bacio di bentornato, cosa che non tardò ad arrivare. - allora ti sono mancato un pochino.... - sfoggio quel suo sorrisetto malizioso - se mi baci così appassionatamente mi costringi a partire più spesso solo per ricevere questo trattamento lo sai si? 
    • Tu non partirai mai più puoi anche scordartelo! - improvvisamente la felicità di vederlo, di poterlo stringere e di saperlo fuori pericolo vennero messi un attimo da parte per lasciar spazio ancora una volta alle paure affrontate in quelle ultime ore - due viaggi hai fatto dopo il nostro matrimonio e in entrambi hai rischiato di passare a miglior vita. Non ti permetterò di farlo ancora e se sarà necessario te la brucerò quella nave Killian.... non... non posso vivere con la paura di perderti per sempre. - ed eccola scoppiare in lacrime proprio davanti a lui. Killian non si meravigliò minimamente della sua reazione anzi... l’aveva calcolata e la battuta di voler ripartire era stata detta appositamente per farla sfogare. La sua Emma non si sarebbe buttata a capofitto sulle sue labbra se fosse stata in se, lo avrebbe prima rimproverato a suon di insulti e poi l’avrebbe baciato. La paura di perderlo aleggiava ancora nella sua testa e killian lo aveva capito solamente baciandola. Quel pianto le ci voleva per buttare fuori la brutta esperienza vissuta e lui sapeva bene che era l’unico in grado di farla tornare in se. La lasciò piangere per tutto il tempo che ne ebbe bisogno dopodiche, immaginando che si sarebbe sentita in imbarazzo per essersi lasciata sfuggire il suo essere fragile davanti a lui, iniziò a farle battutine e a chiederle come fossero andate le cose senza di lei. Si riprese subito e non contenta del bacio di benvenuto di poco prima tornò a baciarlo ancora e ancora non saziandosi mai di quelle labbra. 
  • Emma tesoro aspetta un secondo... - ancora una volta fu lui a interrompere il bacio e lei questa volta non potè non alzare gli occhi per aria contrariata. - dispiace anche a me credimi ma mi è appena passato per la testa un flash.... 
  • un flash? - chiese lei non capendo cosa volesse dire 
  • l’anestesia fa strani effetti avvolte ma voglio farti una domanda. Sei stata qui prima che mi operassero? 
  • No, sono stata dal mio amante, ho chiesto a whale di chiamarmi quando l’intervento sarebbe terminato per avere così il tempo per potermi ricomporre e venire a fare la brava samaritana qui davanti a te come se niente fosse! - lo prese in giro facendolo sbuffare.
  • Potrei punirti, una volta tornati a casa, per questo insulto lo sai si? - rise malizioso - comunque ero serio: sei stata qui? 
  • Certamente dove credevi che andassi con te in quelle condizioni. 
  • Ed ero sveglio? 
  • Dipende... sono venuta tre volte qui in stanza, due delle quali dormivi profondamente. Ma perché me lo chiedi? 
  • Ho una cosa in testa, un ricordo, un sogno... non lo so di preciso cosa sia... non so se sia reale o meno... ma in questo flash ci sei tu quindi sei l’unica che può dirmi se stavo sognando o no. Ricordo che eri qui, mi tenevi la mano e mi rassicuravi che tutto sarebbe andato per il meglio... stavo per chiudere gli occhi, ricordo di una sensazione di sonnolenza, palpebre pesanti e tu proprio in quel momento mi hai dett....
  • Papà!!!!! Papà sei sveglio????? - e come al solito ecco che vennero interrotti dai loro figli. Strano che ancora non fossero arrivati. Fu Chloe la prima ad entrare e ad abbracciare il suo papà, seguita a ruota da Leila e Liam. Gli erano mancati come l’aria in quelle settimane di viaggio e per qualche ora dimenticò addirittura quello che stava per chiedere a sua moglie. Entrò anche Regina con loro e subito Killian, nonostante lei cercò di non farglielo vedere, notò che qualcosa non andava. Non disse niente all’inizio, osservò in silenzio, intervenne solamente quando il quadro gli fu abbastanza chiaro.
  • Perché avete litigato voi due? - chiese senza considerare il fatto che ci fossero i ragazzi.
  • Noi?? Noi non abbiamo litigato! - rispose Emma 
  • No infatti.... - replicò l’altra.
  • Mmmh lo vedo! Si vede lontano un km infatti che vi volete bene e che vorreste abbracciarvi... ah no scusa ho sbagliato: quello che vedo sono due donne che se potessero si caverebbero gli occhi a vicenda. Perché? 
  • Ci vedi davvero male pirata lasciatelo dire. Io non voglio cacciare gli occhi proprio a nessuno! Credimi....
  • Forse tu no ma la mia mogliettina si! Perché tesoro? - si rivolse direttamente a lei.
  • Non è nulla... lascia stare 
  • Mmmh... no, non è nulla. Che mi sono perso? - immaginava che sarebbe stato difficile ottenere informazioni conoscendo le due donne davanti a se ma qualcuno intervenne al loro posto e svelò l’arcano rendendo a Killian il lavoro meno stressante. 
  • Te lo dico io papà! Mamma ha saputo che whale e zia Regina hanno fatto un patto prima della tua operazione: quello di impedire alla mamma di salvarti con la magia  in caso di necessità o errore medico.  
  • Ha ragione tua sorella quando dice che sei un’impicciona sai? - le disse Emma lasciandola a bocca aperta e facendo gongolare al tempo stesso Chloe per quanto ascoltato. Peccato che non avesse il potere di vedere nel futuro o si sarebbe attrezzata di telecamera per immortalare il momento. 
  • Emma... te la sei presa con Regina per questo???  Sul serio love? 
  • Se l’è presa? Papá credimi non si è  regolata.... a momenti la inceneriva! 
  • Leila non so... vuoi dire anche altro????? - questa volta non era una battuta quella di Emma, era più che altro un rimprovero che venne recepito immediatamente rimettendo in riga la giovane ragazza. - comunque si, me la sono presa per questo! Non doveva pugnalarmi alle spalle nonostante avesse le sue buone ragioni. 
  • Io penso che abbia fatto la cosa giusta invece. Ha impedito che ti odiassi per il resto della mia vita. Se mi avresti salvato te ne saresti andata tu e lo sai bene che questa è l’unica cosa che che non riuscirei mai ad accettare. Preferirei un tradimento piuttosto. - le disse sincero 
  • Non mi sembra il caso di parlarne davanti ai ragazzi comunque non ho detto che non abbia ragione... ho detto che avrei preferito non complottasse alle mie spalle facendomi sentire una vera idiota. Ho passato tutta l’attesa per i risultati dell’intervento tranquilla, rilassata, senza timori di perderti. Mi ha illusa... mi hanno illusa: lei e whale! 
  • Sono doppiamente d’accordo con lei allora! Se ti ha tranquillizzata sono dalla sua parte. 
  • Tu non.... - l’afferro per le spalle e facendola cadere addosso a se, in modo da non ferirsi,  la zitti baciandola. Avrebbe continuato all’infinito se non l’avesse stoppata e non voleva che una visita di cortesia si trasformasse in una sentenza di tribunale. Avrebbero avuto modo di chiarirsi quelle due, ne era sicuro visto il gran bene e la stima reciproca che avevano, ma non era quello il momento. Approfitto di averla ancorata al suo corpo anche per riprendere il discorso che  precedentemente era stato interrotto e con un leggero sussurrare, avvicinandosi al suo orecchio per non farsi sentire dal resto del gruppo, le fece una domanda che le procurò brividi su tutta la colonna vertebrale.
  • Sei incinta? - le chiese facendole sbarrare gli occhi dallo stupore. Glielo aveva comunicato proprio un secondo prima di addormentarsi ma non credeva avesse recepito. - il flash di cui ti parlavo prima è questo.... tu che mi sussurri di aspettare un altro bambino. Non so se sia vero o meno ma in caso non lo fosse dovremmo valutare l’idea perché ho lottato con tutte le forze possibili per risvegliarmi e l’ho fatto non solo per voi, quello era scontato, ma per lui... per conoscerlo. - rimase senza parole a quella confessione ma si riprese all’istante felice che ne sarebbe stato contento ma sopratutto felice che il comunicarglielo in quel particolare momento gli avesse daro la forza di combattere e sopravvivere. Lo guardò dritto negli occhi rimanendo impassibile dopodiche gli sorrise e annuì dandogli in maniera del tutto silenziosa quella maravigliosa notizia.  Inizió a baciarla e a piangere nello stesso momento e lei fece lo stesso tanto che i ragazzi, Liam in particolare, si preoccuparono.
  • È tutto ok? Papà sta ancora male? - chiese Liam facendoli ricomporre, per un momento si erano dimenticati di non essere soli.
  • Emh.. no Liam non sta male il papà... non credo almeno o non bacerebbe la mamma non trovi? 
  • Ha ragione Leila campione sto bene, più che bene. - disse per poi guardare Emma - lo sanno? 
  • No... aspettavo te! 
  • Non sappiamo cosa? - domandò Chloe come al solito impicciona. 
  • Glielo diciamo? - Emma annuì ma lascio a lui la parola - beh ragazzi che dirvi... stiamo per diventare sette in famiglia. La mamma aspetta un bambino! 
  • la mamma cosa?????? - esclamò Chloe - sei.. sei incinta???? 
  • Sembrerebbe.... 
  • mah... è.... è meraviglioso mammaaaaaa!!!!!! - saltò letteralmente giù dalla sedia per correre ad abbracciarli entrambi. Non avrebbero mai creduto che la piccola Jones prendesse bene una notizia del genere visti i precedenti. 
  • Sei contenta? Sul serio!??
  • Scherzi mamma??? E quando mi ricapita che qualcuno stressi Liam fino a farlo esaurire! - esclamò facendo ridere tutti. Dovevano immaginarlo che sotto ci fosse qualcosa. - a parte gli scherzi, sono davvero felice sapete? Mi piace l’idea di un piccolo o di una piccola nanerottola in giro per casa.
  • Anche io sono felicissima mamma peccato solo che non potrò vivermelo o vivermela come invece vorrei. - continuó Leila  nostalgica al fatto che ormai non abitasse più con loro. Il suo discorso intenerì un po’ tutti ma presto gli animi vennero rallegrati nuovamente dal piccolo di casa.
  • Mamma è maschio vero????? Ti prego dimmi che è maschio non posso sopportare l’idea che ci sia un’altra femmina in giro per casa! 
  • Non si sa ancora tesoro.... 
  • un’altra come Chloe non la potrei proprio sopportare ti prego... non farmi questo. 
  • Allora spero prorpio sia una femminuccia e che sia tale e quale a  me! - lo istigò volutamente sua sorella.
  • E io vado a vivere da Henry!
  • Ma per piacere se tu piangi quando non ce la mamma vicino a te!
  • Non è vero! - replicò lui offeso.
  • Oh si che lo è! 
  • Alt! Time out! - si intromise Regina azzittendoli - direi di proseguire il secondo round a casa. L’orario di visita è quasi terminato e vostra madre e vostro padre hanno bisogno di qualche minuto da soli. Torneremo domani promesso ma ora tutti in macchina. 

Non fecero storie, presero le loro cose e uscirono lasciandoli finalmente soli. Scherzarono un po’ su quanto sentito immaginando che se fosse stata sul serio un’altra femminuccia Liam e Chloe avrebbero litigato ancora più di prima ma poi diventarono seri e finalmente lontano da orecchie indiscrete poterono aprire il loro cuore l’un l’altro. 

  • davvero hai tenuto il segreto per tutto questo tempo? - chiese lui abbracciandola. 
  • Non volevo dirglielo fin quando non fossi tornato! Meritavi di essere il primo a saperlo, anche se Regina l’ha scoperto e anche Leila in realtà!
  • Leila sapeva?
  • Già ma ha fatto la brava sorella ed ha fatto finta di niente davanti a loro: ti immagini se Chloe avesse saputo che sua sorella sapesse e lei no???? Non voglio neanche pensarci. 
  • Hai ragione - rise ma torno subito serio - Devo ringraziarti comunque moglie! 
  • Ah si? E come mai marito? - gli rispose per le righe
  • Perché di solito al ritorno di un viaggio è chi parte che fa il regalo a chi resta non il contrario. Oggi mi hai donato il regalo più bello che una persona possa immaginare e non potrò mai sdebitarmi abbastanza per tutto quello che in questi anni mi hai donarono. 
  • Beh... dipende dai punti di vista... io non ti ho regalato nulla in realtà! Se tra qualche mese sarò di nuovo una mongolfiera sarà solo a causa tua quindi vista da questo lato sei tu che hai fatto un regalo a me! - lo bació - non farmi spaventare mai più come oggi intesi? Ho temuto il peggio
  • Lo sai che sono bravo a sopravvivere...
  • Non scherzare, ho temuto di perderti.
  • E invece non mi hai perso! Sono rimasto! Sono rimasto e ti ho ammollato anche un bambino. Un bella fregatura non trovi? 
  • La più bella mai ricevuta! 
  • Ti amo futura mamma 
  • Ti amo anche io... futuro papà.
​Note dell'autore: mamma mia ragazzi... quanto tempo è passato? Un'eternità come minimo.... mi dispiace davvero molto avervi abbandonato credetemi ma non riuscivo a trovare nuove idee per questa raccolta. Questa famiglia ha ancora molto da raccontare posso garantirvelo ma il mio cervello e vi prometto di impegnarmi il più possibile per non abbandonarvi mai più per tutto questo tempo. Vi auguro una buona lettura e spero di leggervi nei commenti. Ciaoooo
  
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