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Autore: pokas    22/05/2020    2 recensioni
Quando dovrebbe essere una domenica calma e rilassante una password dimenticata fa partire il caos.
Un viaggio attraverso ricordi e amori, una sola domanda basta e spalancare il passato aperto a diverse esperienze e pieno di sentimenti di una persona semplice, una segretaria come tante che ha un'unica preoccupazione: rispondere alla domanda di sicurezza "chi è stato il tuo primo amore?".
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero immersa nei miei pensieri quado sentì il citofono, mi alzai ed andai ad aprire -Chiara, sono io, apri per favore?- chiese Daniele. Salì le scale e di corsa si fece trovare fuori la porta -amore, mi sembri stremato, perchè vai così di corsa?- chiesi chiudendogli la porta alle spalle 
-meglio prepararci, è mezzogiorno Chiara, per l'una e mezza dobbiamo essere al ristorante-
-dov'è?- chiesi 
-un agriturismo in campagna e di domenica incontreremo molto traffico quindi forza, datti una rinfrescata e usciamo- mi incoraggiò scappando in bagno.

Avevamo un bagno parecchio grande, lui si buttò in doccia ed io gli sistemai i vestiti, quando poi lui uscì mi feci io la doccia. Eravamo coordinati quando c'era di mezzo il lavoro, uscì e lui mi vesti come se fossi una bambina, sapeva che ci mettevo più del solito, sembrava molto agitato per il colloquio. Mi truccai e mi sistemai i capelli, stavo per uscire quando mi si parò davanti Daniele con tutti i capelli scombinati -potresti sistemarmeli?- chiese sedendosi sul cesto dei panni sporchi 
-certo- risposi dandogli una pettinata, col fon gli resi un po’ mosso il ciuffo e poi uscimmo.

Al volante c'ero io, lui era troppo agitato e rischiavamo di fermarci almeno 5 volte lungo il tragitto. Avevo preso la patente nella città più affollata e abitata da pirati di strada, avrei potuto guidare persino su Marte se era necessario. Dopo circa un'ora arrivammo al ristorante ed entrammo, Daniele sudava freddo e mi strinse la mano guardandosi in torno -sei agitato amore mio? Vuoi che faccia io la tua parte?- gli chiesi accarezzandolo
-pensi di riuscire?-
-si, sono molto professionale e sono anche la segretaria del capo migliore del nostro settore-
-non posso negare che sia vero, va bene. Ho bisogno che convinci questa coppia a firmare uno dei nostri contratti sull'automatizzazione della casa. Ricorda di promuovere il nostro nuovo impianto a basso consumo e i livello di confort e sicurezza che possiamo offrire- mi ricordò lui accomodandosi al tavolo prenotato.

Mi sedetti e dopo qualche minuto si presentò davanti una coppia, già non mi piacevano. Lei una con la puzza sotto al naso e lui preso dal cellulare, se mi avessero ascoltata solo per i primi 10 minuti sarebbe stato già un miracolo. -Potrei chiedervi il motivo del ritardo?-
-problemi con l'antifurto rispose lei infastidita 
-bhe suppongo di poterle essere d'aiuto, voi mi sembrate una coppia molto impegnata e che desidera l'efficienza, motivo per cui vorrei presentarvi un nuovo prototipo di casa intelligente. Comprende un sistema di allarme antifurto personalizzabile, apparecchiatura per la cucina e l'illuminazione. Vi è anche un sistema per mantenere la temperatura della casa accogliente sia d'estate sia d'inverno.-
-scusa cara, stavi dicendo qualcosa?- chiese la donna distogliendo lo sguardo dal suo telefono
-si, le stavo presentando un nuovo progetto dell'azienda…- 
-scusate se mi intrometto, ma non dovevamo incontrarci con un suo collega maschio?- chiese il marito
-non vedo dove sia il problema signore, sono capace quanto i miei colleghi a presentare articoli- risposi
-no ragazza, non ci siamo capiti. Io non perderò il mio tempo con una segretaria da quattro soldi-
-mi dispiace deludere le sue aspettative, ma io sono una professionista quanto i miei colleghi, infatti sono stata accompagnata dal mio segretario personale, presentati Daniele- dissi facendogli cenno
-buongiorno signore-
-mi sembra che si stiano riscaldando un po’ gli spiriti, vi va di prendere qualcosa da bere?- propose la donna. Ordinammo del vino, ogni volta che qualcuno di loro diceva qualcosa di altamente inopportuno ed offensivo facevo un sorso per evitare di parlare. 

La mia presentazione continuò fino a che non arrivò il primo. Per Daniele una penna all'arrabbiata, per la signora un'insalata, per il signore una pasta con scaglie di tartufo bianco e funghi raccolti in giornata mentre per me decisi di scegliere qualcosa che potesse tenere testa alla sua voglia di pavoneggiarsi, un patto di rape rosse e mela verde, molto insolito e sofisticato.

-cara, muoviamoci, dobbiamo andare a vedere uno spettacolo del grande maestro Stecca- disse l'uomo facendo l'ultima forchettata
-interessante. Ho conosciuto il maestro personalmente. Avevo avuto una relazione con suo nipote un po’ di tempo fa- dissi mangiando il più composta possibile 
-qualcosa da raccontare?- chiese incuriosito lui
-Antony non ha lo stesso talento del nonno, anzi l'ho visto fare davvero una brutta fine in questi anni. Desiderava lavorare a teatro con la famiglia, ma poi ha conosciuto gli stupefacenti e il potere del denaro sulle donne-
-mi sorprende che una donna dica una cosa simile, se davvero sei più di una segretaria, mi chiedo quanti lavori sottobanco hai dovuto fare-
-come sono arrivata ad occupare questo ruolo non le deve interessare, piuttosto potremmo ricominciare a parlare del nostro progetto- ripresi diretta verso la signora
-cosa provi a fare? Ad ignorarmi per caso?- chiese lui. Iniziai a veder le sue guance rosse e capì in fretta, aveva bevuto almeno mezza bottiglia di vino solo lui. 
-Preferisco discuterne con la sua consorte poiché ho l'impressione che lei abbia esagerato con il vino- gli risposi mostrando un catalogo alla signora -la prego di dare un' occhiata ad alcuni prototipi, sono davvero invisibili, in più consumano davvero poco e tutto può essere controllato dal suo telefono. Allora cosa mi dice?- le chiesi, lei si girò verso il marito che mi fissava infastidito 
-mi dispiace…- bisbigliò lei notando che il marito si stava innervosendo. Solo in quel momento mi resi conto di quanto trucco avesse in faccia, aveva quasi una maschera di creme, soprattutto attorno all'occhio sinistro.

Era una donna molto silenziosa, e il perché si notava se si guardava bene quel occhio -dovrebbe parlarne con qualcuno signora- le dissi mentre lei pagò la sua parte di conto e si alzò dalla tavola 
-non posso, lui non è cattivo, devo solo tenerlo lontano dall'alcool- rispose andandosene con il marito sottobraccio.

-dannazione!- borbottai prendendo il bicchiere col vino
-anche tu dovresti stare lontana dagli alcolici piccola, piuttosto perche non ordini qualcosa che ti sazi?- propose Daniele posando il contrato ed il catalogo in borsa
-una pizza?- chiesi 
-ottima scelta- mi disse lui.

Dopo pranzo ci avviammo verso casa, guidava Daniele mentre io mi misi comoda dal lato del passeggero. -Una relazione con uno degli stecca, cosa devo sapere più dei tuoi ex?- chiese lui
-era una bugia. Era tipo il secondo anno delle medie, il nipote del famoso Stecca frequentava la mia classe e un giorno ci provò con me. Per scommessa con alcuni compagni lo baciai e lui iniziò a perseguitarmi con richieste di fidanzamento che ovviamente rifiutai. Da quel momento mi prese un pò di mira per gli insulti- gli dissi. 

Non sapevo se ero sveglia o dormivo, ne se ero ubriaca o solo brilla, ma vidi una macchina volare giù dalla carreggiata vicino e finire sulla nostra. Neanche il tempo di girarmi verso Daniele che ci fu un forte tonfo e poi il buio più totale.
   
 
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