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Autore: Risa_chan    24/05/2020    1 recensioni
Era entrato in un’aspirale e non sapeva come uscirne, no, non voleva uscirne, perché Hinata prendeva un pezzo di cuore a chiunque incontrasse. Se lo prendeva e se lo portava via.
Ed eri felice di darlo.
* NO SPOILER FREE* *OIHINA*
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo tre

 
 
 
 
 
Nel locale gli odori e suoni si confondevano, la musica, le voci risuonavano nella testa di Oikawa, l’unica cosa che era chiara era il volto di Hinata pericolosamente vicino al suo.
«Non so se è chiaro,» cominciò, «ma mi piaci Oikawa-san, mi piaci tanto!»
Era un ragazzo appassionato che metteva impegno in ogni cosa che faceva; aveva scelto con cura i luoghi da fargli visitare; si stava dando a lui nella maniera più spontanea e completa. In quei giorni gli aveva raccontato tanto di sé, lo aveva accolto nel suo personale spazio, il suo posto soleggiato.
Poteva solo essere grato di quel dono inaspettato, tuttavia…
«Cosa mi dici di Tobio-chan?» chiese non volendo cedere a quei sentimenti.
 «Quando sono partito per il Brasile ci siamo lasciati.»
Lasciati… si sono lasciati…
Nella sua testa quelle parole si ripetevano come un mantra, una preghiera di ringraziamento ai Kami che avevano voluto graziarlo.
Shoyo si sporse verso di lui tenendo i gomiti sul tavolo, le sue labbra d’un soffio dalle sue.
«Avevamo già deciso; sai, ci siamo detti: “Un a relazione a distanza è troppo complicata.”»
Il peso insopportabile che gli gravava sullo stomaco si sciolse completamente, non esisteva nessun impedimento, nessun amore del passato scomodo.
Toruu toccò il viso di Shouyou, e questi inclinò il capo per andare incontro alla sua carezza.
Le dita gli si movevano da sole, la mano salì intrecciandosi ai suoi capelli, era incantato da tanta fortuna.
Shoyo, a quel punto, si alzò leggermente dalla sedia per azzerare la distanza rimasta, appoggiò le labbra sulle sue, un tocco da prima leggero poi schiuse le labbra per chiedere di più.
Toruu gli afferrò il viso con le mani per tenerlo più vicino, assaporando ogni centimetro di pelle. Non ci credeva ma erano seduti ad un tavolo nascosto di un pub di Rio e si stavano baciando.
«Da te o da me?»
Hinata ridacchiò tra le sue labbra: «Dove vuoi…»
Durante il tragitto di ritorno rimasero in silenzio mano nella mano: Oikawa non credeva a quello che stava accadendo, eppure poteva stringer la mano di Hinata nella sua, forte e calda.
Finalmente suo.
Appena la porta della camera di Oikawa si chiuse dietro di loro, ripresero a baciarsi, le mani che vagavano sulla schiena, fermandosi sui fianchi.
Quando Hinata si staccò da lui per potersi togliere la maglietta sentì il cuore che gli rimbalzò in bocca; osservava il petto di Hinata alzarsi e abbassarsi, le labbra semi aperte, gli occhi lucidi.
Hinata spinse Toruu sul letto prima di iniziare a sbottonarsi i pantaloni senza smettere di guardarlo.
Poi toccò ai boxer.
 «Che fai, lasci fare tutto a me?» chiese Shoyo con lo sguardo più malizioso che gli avesse mai visto fare.
«No,» si schiarì la voce, «Certo che no!»
 
 ˜˜˜
 
 
Toruu accarezzava la schiena nuda di Hinata disteso supino con la testa rivolta verso di lui. Era bellissimo con gli occhi lucidi, le guance tinte di rosa, il viso sfatto e sorridente.
Da quando non faceva del buon sesso? Quasi si era dimenticato come fosse, troppo preso dagli allenamenti e le partite.
«Puoi rimanere a dormire?» 
«Lavoro nel pomeriggio, posso rimanere anche di più,» rispose Shoyo, «Se vuoi.»
Nella testa di Toruu si formarono moltissime idee su cosa avrebbe potuto fare quella notte e l’indomani.  Fare l’amore ancora, dormire, e di nuovo sesso, andare a correre insieme prima di fare la colazione, perché no, un'altra partita di beach volley, rilassarsi sulla spiaggia o fare un giro in centro, mano nella mano.
Oppure rimanersene a letto tutta la mattina, perché lui aveva un giorno di riposo dagli allenamenti.
“Viaggi con la fantasia, eh, Toruu-Chan?” disse la vocetta nella sua testa, cercando di ricordagli tutti i contro di quella relazione.
La stronzetta.
Non poteva stupirsene, d’altronde, lui era uno stronzo di prima scelta anche verso sé stesso.
Decise di non ascoltare quello che la testa gli sussurrava perché la felicità superava tutto anche gli aspetti più brutti come la sua partenza.
Non avrebbe permesso alla sua coscienza di rovinare il suo angolo di paradiso, non avrebbe rinunciato a quella sensazione di leggerezza e benessere che stava provando.
 
Hinata si girò in un fianco e si mise più vicino al suo corpo: «Cosa stai pensando?»
«Sto pensando che presto il mio ritiro finirà, e non ne ho nessuna voglia.»
 L’altro gli regalò un sorriso furbetto e un bacio sulle labbra.
«Non perdiamo tempo, allora, ci sono un sacco di cose che dobbiamo fare insieme!»
Toruu lo spinse gentilmente sul letto prima di farsi spazio fra le cosce dell’altro; Shoyo, in risposta, gli cinse il collo con le braccia e la vita con le gambe.
Risero spensierati prima di riprendere a baciarsi.
 
˜˜˜
 
Si lasciarono all’ultimo momento, solo quando Hinata non dovette correre a lavoro per non fare tardi.
Così Toruu fu lasciato ai suoi pensieri per il resto del pomeriggio; per lo più l’unico protagonista era Hinata il quale ormai aveva invaso e conquistato gran parte del suo cervello.

Shoyo era la cosa più bella che gli fosse capitata e più passava il tempo con lui e più ne voleva. Non gli importava più per quanto tempo, aspettava con ansia di poterlo riabbracciare il più presto.
La sera avrebbe lasciato il posto al mattino portandosi via i bei sogni, lasciandogli solo un ricordo. Nonostante ciò, vivere ogni opportunità che la vita dava era un obbligo. Non si può lasciare sprecare l’amore perché si sa che durerà quanto un’illusione.
 Hinata era stato capace di tranquillizzarlo con semplici parole: «Sono così felice di averti incontrato, anche se durerà poco, voglio vivere questa cosa con te.»

La grandezza di Chibi-chan non era il fisico prestante, non era una mente acuta, era il suo animo.
Oikawa lo aveva sempre saputo, tuttavia avendolo come avversario lo considerava fastidioso più che altro. Tutte le qualità che dimostrava, la concentrazione, l’energia abbagliante che sprigionava in campo, il desiderio di migliorarsi per poter vincere; l’umiltà che mostrava tutte le volte che riconosceva le capacità di altri giocatori. Sebbene potesse provare invidia per capacità fisiche superiori alle sue non era mai meschino; cercava di impegnarsi di più cercando di superare i suoi avversari con le sue forze; voleva abbattere il suo avversario al massimo delle sue capacità.  

Semplicemente odioso.

Nel frangente d’un un attimo, quando aveva stretto il suo corpo nudo a sé, aveva compreso che Il vero Re era sempre stato Shoyo.

Più di lui, di Ushijima, più di Tobio.

Shoyo era un Re conquistatore contro cui, prima o poi, chiunque si sarebbe dichiarato sconfitto, abbattuto.

Hinata non era il solo ad infestare la sua mente. L’altro suo pensiero fisso riguardava Iwa-chan.
Aveva escluso l’idea categoricamente, nessuno poteva conoscere meglio di lui cosa provava Hajime; si conoscevano da quando erano nati, non poteva sbagliarsi.
Tuttavia le parole di Shoyo gli erano sembrate così sincere a tal punto che avevano incrinato le sue certezze.

Toruu sospirò, guardò l’orologio del suo cellullare, chiedendosi se era troppo presto per chiamare:  Ore 21:00.

Era già a letto, perché il giorno dopo avrebbe ripreso gli allenamenti, ma sembrava non riuscire a prendere sonno.
Non sapeva bene neanche lui, cosa volesse sapere di preciso, sempre se fosse una buona idea tirare fuori il discorso.  Cosa ne sarebbe uscito fuori? Dolore, rassegnazione? Oppure sollievo perché nulla era cambiato tra di loro?
Doveva accettare il rischio di spezzare l’equilibrio perché non sapere era peggio di accettare una verità scomoda.
 
 Optò per un messaggio.
 
21:03
A: Iwa-chan
Sei sveglio?
 
09:05
A: Merdakawa
Certo, Idiota.
 
Al trillo Toruu sobbalzò, non credeva che il suo amico gli avrebbe risposto subito; di solito impiegava un po', se non gli ignorava del tutto, come, per esempio, i messaggi del Buon Giorno e della Buona notte con micini e cagnolini carini.
 
09:06
A: Merdakawa
Cosa vuoi?
 
21:10
A: Iwa-chan
Perché dovrei volere qualcosa? Magari volevo solo salutarti, sapere come stai….

09:12
A: Merdakawa
Spicciati, non ho tutto il tempo…

21:14
A: Iwa-chan
  Okay bruto… Non so se te l’ho detto, ma ho incontrato Hinata Shoyo….
 
Prima che potesse continuare con il racconto, cercando parole adeguate, il suo cellulare squillò.
 
Chiamata in entrata da: Iwa-chan

 «Ci sei andato a letto?» chiese la voce profonda di Hajime, all’altro capo del telefono.
Oikawa balbettò frasi sconnesse, improvvisamente incapace di parlare.
 Hajime non aspettò la risposta: «Ci sei andato a letto.»
«Tra tutte le cose che potevi chiedermi…»
«Ti conosco come le mie tasche, Idiota.»
“Questa è la ragione del perché ho inviato la foto sua e di Hinata a Kumini e Kindachi, e non a Iwazumi,” pensò allora.
«Non mi avrai chiamato per farmi il resoconto, vero?» chiese Iwa-chan.
Oikawa, a quel punto si alzò dal materasso indignato: «L’ho mai fatto?»
Poi si ricordò di quella occasione in cui, era uscito con un tizio ma le cose non erano andate come lui sperava, e si diede mentalmente del cretino.
«No, lascia stare.»

L’altro non rispose aspettando che Oikawa sputasse il rospo, perciò Toruu decise di buttare la bomba direttamente.
«Sei innamorato di me?»
Hajime tossì per qualche minuto prima di rispondere: «Come diavolo ti salta in mente?!»
Aveva evitato la domanda, questo gli bastava come risposta affermativa.
«Perché non me ne hai mai parlato?»
«Non …» Oikawa lo interruppe prima che potesse finire la frase: «anch’io ti conosco come le mie tasche.»
“Nonostante non abbia capito nulla dei tuoi sentimenti, troppo concentrato su me stesso, sulla pallavolo, per poter vedere il resto,” pensò.
Una mea culpa rimasta nei suoi pensieri, eppure Hajime lo sapeva lo stesso.
«Sarebbe cambiato qualcosa?» chiese Iwa-chan.
«Sarebbe cambiato tutto! Che idiota sono stato!»
Hajime rise: «Ci sei arrivato, grazie a Dio!»
 «Non fartene una colpa,» continuò, «è stata anche una mia scelta; ho preferito che la nostra amicizia rimanesse così com’è.»
«Perché?» domandò, sentendosi infinitamente stupido per non aver colto niente in tutti gli anni.
La voce di Hajime si fece più gentile: «Ci sono sentimenti che vanno tenuti nascosti, Toruu.»
«Non mi ha pesato perché avremmo potuto mandare tutto a rotoli, e non mi andava di perdere quello che c’è stato tra noi.»
Oikawa annuì sebbene l’amico non avrebbe mai potuto vedere il suo gesto.
La loro amicizia era importante tanto quanto la pallavolo, si poteva dire che per Toruu erano le due cose più importanti della sua vita. Non avrebbe mai e poi mai rinunciato a nessuna delle due.
Capiva perché Hajime avesse preferito rinunciare a qualsiasi velleità romantica in favore di qualcosa di infinitamente più importante, che sarebbe durato per sempre.
«Quindi goditi qualsiasi cosa ci sia tra te e Hinata, ma non voglio saperne niente, grazie tante.»
Fu il turno di Toruu di ridere: «Non sarai geloso, Iwa-chan?»
«Ma va! Ora fila a dormire, devi riposare!»
«Hai, Hai, Mammina! Buona giornata a te!»

Chiuse la comunicazione prima di farsi riempire di insulti da Iwa-chan.
 

Risa Notebook

 
Signori e signori ecco a voi il terzo capitolo!
Siamo entrati nel vivo della trama, e davvero spero che sia riuscita a renderla bene, non sta me giudicare, ma a voi. Spero che mi facciate sapere le vostre opinioni. Quello che posso dire è che la fan fiction si inserisce in un particolare momento del canon verse, ed è la “mia visione di cosa non abbiamo visto nel manga”.
Se negli altri due capitoli ho seguito la falsa riga del manga, in questo le vicende sono esclusivamente momenti mancanti. Oikawa e Hinata, nel canon verse, passano davvero molto tempo insieme, nonostante sia entrambi molto impegnati…  qui gatta ci cova, come direbbe mia nonna XD
Comunque, tornado al mio racconto, ai nostri due personaggi manca davvero poco tempo, e presto dovranno lasciarsi, si hanno deciso di viverla così com’è, ma si sa, un conto è dirlo e un conto a farlo…
Iwa-chan: visto che nel capitolo scorso avevo accennato ai sentimenti IwaOi, mi sembrava doveroso dare una spiegazione. Spero che sia passato il messaggio: Iwazumi ama Toruu ma ha preferito tenere i suoi sentimenti per sé, perché a volte è meglio lasciare le cose come stanno. Iwa-chan ritiene  la sua amicizia talmente preziosa che non ha voluto rovinarla facendo luce su sentimenti che avrebbero potuto essere non corrisposti, o   una relazione che avrebbe potuto guastarsi. Chiedo a voi: potrebbe essere il caso di ritornare sul argomento?
 
Ormai lo saprete: fatemi sapere cosa ne pensate, ogni vostra recensione è preziosissima per me.
Kiss
Risa
   
 
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