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Autore: en86    11/08/2009    4 recensioni
In questo sito ci sono molti appassionati di manga eppure ho trovato poche fanfiction che tentano di unire il mondo di Harry e i manga. Ho provato a rimediare prendendo a prestito alcuni particolari da uno dei manga più amati di questi tempi: Naruto. Solo spunti non personaggi.. e una spruzzata di mitologia fantasy presa da varie fonti....ambientata a partire dal quinto anno con un Harry cupo e più mago oscuro che eroico grifone Dal cap 3:“Le arti oscure sono solo armi, è come le si usa ciò che importa”. Il giovane Harry e il suo viaggio iniziatico alla scoperta dei segreti più oscuri della magia. Spero di avervi intrigato e siate clementi è la mia prima storia... e sia che vi piaccia, sia che non vi piaccia...vi prego sprecate un istante della vostra vita per un piccolo commentino!
Genere: Dark, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter e l'Essenza della Magia'
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19 natale movimentato                                                                                  


CAP 19 – Un Natale Movimentato

§§      Serpentese

“”       Pensieri

-         Dialoghi

^^       Telepatia

Manda insegnò ad Harry la magia dei bracciali animati ossia la trasformazione dei serpenti in bracciali che potevano essere comodamente indossati ma potevano tornare di carne autonomamente o con un semplice comando psichico trasmesso attraverso il marchio.
Poi gli insegnò ad evocare i serpenti, ad Harry bastava far colare una goccia di sangue sul marchio e concentrarsi sul tipo di serpente desiderato e quello compariva all’istante, poteva evocare un qualsiasi serpente del Clan di Manda di ogni sorma e dimensione.
Poi gli insegnò ‘l’ombra della serpe’ che permetteva di evocare serpenti finti come quelli evocati dal ‘Serpensortia’.
Potevano essere distrutti dal ‘Vipera evanesca’ovviamente, ma lui era in grado di materializzarne un numero considerevole che gli spuntavano dalle maniche e dalla base della veste, per avventarsi sul nemico, e quest’ultimo stordito dal numero e dalla rapidità dell’azione, riusciva raramente a contrattaccare e a farli evanescere tutti in un solo colpo.

Imparò anche a comunicare telepaticamente con Linas e con ogni altro serpente evocato e a collegarsi con i loro occhi, cosi che potessero andare in esplorazione per lui.
Tutto questo Manda glielò insegnò di notte, Harry lo raggiungeva e gli dedicava metà della notte, mentre l’altra metà la dedicava a Balerion che gli insegnava la meditazione druidica, Harry faceva ben pochi progressi in quest’ultima ma non demordeva.
Balerion gli aveva anche promesso di insegnargli un antico potere druidico, ‘la Trasmigrazione attraverso Satori’ che permetteva di trasmettere una certa quantità d’energia verso un’altra persona per un tempo limitato, con lo scopo di guarirla o aumentarne temporaneamente il potere magico.
Manda gli aveva insegnato a preparare una pozione a base di veleno di serpente che rafforzava i sigilli del suo coprifronte-bracciale relegando l’influenza degli horcrux nel profondo del suo subconscio, grazie a ciò si sentiva più rilassato, nonostante l’astinenza da sesso lo mandasse ancora un pò in tilt.
Il coprifronte continuava a figurare sul suo polso destro come bracciale mentre Linas sembrava un grosso bracciale d’oro sull’avambraccio sinistro.
Nessuno commentò il nuovo orecchino, nemmeno i suoi amici.
Tutti i segni sul suo corpo, seconda cicatrice compresa erano nascosti da un incanto dissimulante eterno, mantenuto attivo da un gruppo runico tracciato sull’orecchino d’argento.
Balerion aveva insistito perchè anche la casacca e i guanti fossero immersi nella pozione sigillante.
Linas si era dimostrato capace anche di inghiottire la sua bacchetta per tenerla al sicuro, se la voleva gli bastava desiderarlo e il serpente la sputava fuori pur rimanendo in forma di bracciale.
La McGranitt gli aveva fatto i complimenti per la trasfigurazione-animazione del bracciale benché risultasse chiaro che trovava discutibile il design....
Il bracciale-serpente fu l’ultima goccia per trasformarlo definitivamente agli occhi di tutti in un mago oscuro.
Ron era convinto che la colpa di ciò fosse da attribuire all’influenza nefasta di Malfoy e quasi non voleva avere più niente a che fare con lui, persino i gemelli lo guardavano male e Hermione si sedeva lontanissima da entrambi ad ogni lezione e alle ore pasti, anche le riunioni dell’ES si erano fatte tetrissime , Harry passava il tempo libero con Draco e Daphne, lei si era rivelata molto simpatica, dotata di un ottimo senso dell’umorismo caustico ma sobbalzava ancora ad ogni finto bacio che lui le dava in pubblico.
Lei in realtà gli era molto grata per quello che stava facendo e diventava di giorno in giorno, un pò meno glaciale.
A parte loro due, Harry si fermava spesso a chiacchierare con Neville e Luna.
Qualche giorno prima di Natale, Harry regalò ai due serpeverdi, un paio di bracciali-vipera guardiani
-    Cosa dovremmo farcene? – fece Draco
-    Regalo di Natale – rispose Harry
-    Oh.... – fecero entrambi imbarazzati
-    Non preoccupatevi....voglio solo una promessa in cambio....non toglieteveli mai, nè per andare a dormire nè sotto la doccia
-    Perchè? – chiese Daphne
-    Fidatevi di me...
-    Va bene – fece Draco dubbioso
Harry aveva ordinato ai due serpenti di avvertirlo nel caso uno dei due si fosse trovato in pericolo.

Quella notte, il moro rimase in stanza, Balerion e Manda avevano faccende da sbrigare e gli avevano dato la ‘ notte libera ’ ed Harry aveva voglia di riposare un pò...il ragazzo fissava le stelle affascinato, dalla finestra della sua camera..poi un borbottìo sonnacchioso lo distrasse e l’occhio gli cadde su Ron addormentato
-    Harry....Hermione....no...
Harry sospirò e si perse nella contemplazione della sua chioma rossa...
D’improvviso osservando quei capelli percepì una forte massa d’emozioni che gli arrivavano dalla cicatrice
“Che stai combinando Tom?”
Lasciò cadere le barriere mentali e la cicatrice bruciò furibonda....
Harry si trovò all’istante nella mente del suo nemico...o meglio...nella mente del suo nemico che era dentro a Nagini....il serpente strisciava lungo e sinuoso nel corridoio dell’ufficio misteri, il Signor Weasley era addormentato accanto alla porticina nera, ma si svegliò, vide il serpente...bisognava ucciderlo...saltargli addosso...zanne...veleno...mordere...uccidere...sangue
-    Aaaaargh!
Urlò Harry tenendosi la fronte e ritornando improvvisamente in sè
-    Harry! – urlò Ron e lo sorresse mentre si accasciava a terra
-    R-Ron...vieni presto...
-    Cosa? Dove? Harry come stai?
-    Aaaargh – ringhiò Harry – da Silente! Vieni! presto!
E afferrò Ron per la manica tenendosi la fronte con l’altra e sotto lo sguardo basito dei loro compagni di stanza lo condusse fuori dai dormitori fino allo studio del preside chiedendosi intanto come fosse possibile che nonostante tutti i suoi poteri, soffrisse ancora così quando percepiva la rabbia di Tom...
Una volta arrivati al grifone, Harry sempre ignorando le proteste di Ron, tirò fuori la bacchetta dal bracciale e spedì un patronus dal vecchio
-    Come hai fatto a farlo senza parlare? – chiese Ron – e soprattutto perchè l’hai fatto?
Harry non rispose

Intanto nel suo ufficio, Silente discuteva con i ritratti degli antichi presidi e l’argomento era proprio Harry
-    Stai sbagliando tutto Silente – diceva Nigellus – il ragazzo si sta solo dando da fare, non sei contento che mostri un maggior talento per la magia?!
-    Non è così semplice Phineas, Harry è legato indissolubilmente a Voldemort, se si fa corrompere dalle Arti Oscure sarà la fine per tutti noi – disse il vecchio con aria stanca
-    Silente.... – lo ammonì un altro vecchio preside – da quello che ci hai detto, il ragazzo è un mago potente e abile per la sua età e noi sappiamo – aggiunse calcando sulle parole e fissandolo storto – che tutti i maghi potenti hanno la loro fase di avvicinamento alle Arti Oscure...
Prima che Silente potesse rispondere, comparve una tigre d’argento che disse con la voce di Harry,
-    Preside, sono Harry, io e Ron siamo giù, apra! E’ importante!
E poi sparì
Silente rimase un attimo inebetito dall’ennesima manifestazione d’abilità e ordinò al grifone di far salire i due ragazzi, che comparvero poco dopo, Harry ancora con la mano sulla cicatrice e Ron sempre trascinato e con l’espressione ebete.
-    Preside – urlò subito Harry – Il Signor Weasley è stato attaccato da Nagini, il serpente di Voldemort, presto! Bisogna fare qualcosa!
Silente lo guardò
Poi con calma irritante chiese
-    Come lo sai?
-    Lo sa come lo so preside! Non mi faccia perdere tempo! L’ho visto nella sua mente, lui era nel serpente e io ero con lui!
Gli gridò addosso con rabbia velenosa, ben conscio che il vecchiaccio sapeva benissimo del suo legame mentale con Tom, Ron intanto era sbiancato paurosamente, Silente assunse solo per un secondo un’espressione di delicata incredulità poi si alzò precipitosamente e gridò ordini a un paio di ritratti che sparirono subito, mandò un patronus dalla McGranitt dicendole di svegliare gli altri Weasley e mandò Fanny a sorvegliare la Umbridge.
Di strano ci fu che la fenice prima di sparire volò in circolo attorno a Harry cantando e becchettandolo, poi gli strinse per un attimo la spalla con gli artigli e infine sparì in un lampo.
Silente e Harry rimasero per un attimo perplessi ma prima che potessero formulare un qualche pensiero, la porta si aprì ed entrò la McGranitt con i Weasley spaventati e in pigiama (Harry invece era vestito di tutto punto), il moro intanto cercava di far cessare il dolore erigendo barriere mentali
-    Harry che succe....? – cominciò Ginny agitata
-    Silente – la interruppe un quadro affannato – ho urlato che era successo qualcosa, finchè non si sono decisi ad andare a vedere, l’hanno trovato, l’ho visto, non ha un bell’aspetto....
-    L’hanno portato al St Mungo – intervenne un secondo ritratto giunto poco dopo
-    Grazie Everard, e anche a te Dilys
Poi spiegò la situazione ai Weasley e spedì Nigellus ad avvertire Sirius dopodiché prese uno dei suoi strani aggeggi d’argento e cominciò a borbottare mentre guardava un fil di fumo levarsi da quest’ultimo, poi lanciò un’ occhiata indagatrice e interrogativa ad Harry, che gli rispose con un’espressione innocente....era sicuro che quello strano strumento verificasse qualcosa che aveva a che fare con gli Horcrux.....Nigellus tornò poco dopo e Silente li spedì tutti a Grimmauld Place con una passaporta.

-    Fuori di qui!
Sentirono dire da una voce ben nota appena arrivarono, Harry notò con la coda nell’occhio Sirius che scaraventava Kreacher fuori dalla cucina poi si chinò verso di loro
-    Cos’è successo? Phineas mi ha detto che Arthur è rimasto ferito
Cominciò agitato...ma si bloccò subito e fissò stranito i vestiti di Harry e il suo inquietante bracciale.
Harry invece si tirò su e lo avviluppò in una stretta virile e possente che per un attimo mozzò il respiro al suo padrino, ma Fred li interruppe
-    Chiedi ad Harry cos’è successo – disse guardandolo storto..come faceva sempre da un paio di settimane.
-    Si, vorrei sapere anch’io – intervenne Ginny con un espressione più neutra
Ma Harry li ignorò entrambi e si diresse alla dispensa tirando fuori una burrobirra e bevendone un sorso, poi si sedette e includendoli tutti in un unico sguardo disse
-    Il Sig. Weasley è stato attaccato da Nagini, il serpente di Voldemort
I Weasley lo guardarono a metà tra l’inorridito e il sospettoso
-    E tu come lo sai? – chiese George
-    L’ho visto George – disse semplicemente
Poi si alzò e si avvicinò a Ron che lo guardò sospettoso...
Harry gli pose l’indice e il medio sulla fronte, poi fece lo stesso con gli altri tre e immediatamente, tutti loro sentirono un fiotto di calore e fiducia e improvvisamente rilassati, cominciarono a discutere di cosa avrebbero mangiato per festeggiare il ritorno del loro padre dall’ospedale.
Harry uscì dalla cucina e si diresse in bagno, ma Sirius gli fu alle spalle in un secondo e lo afferrò per il braccio
-    Harry, cos’hai fatto ai ragazzi? – chiese turbato
-    Una mia versione dell’incantesimo rallegrante senza bacchetta – rispose serafico - così non può essere tracciato, sparirà tra qualche ora, speriamo di avere buone notizie per allora
In realtà era stata una blanda ipnosi con lo sharingan, era diventato così bravo da poterlo attivare e disattivare così velocemente che un osservatore non scorgeva altro che un bagliore rossastro nei suoi occhi, anche se così non poteva sfruttarlo a dovere..
Sirius però non si accontentò di quella scarna spiegazione
-    E come hai fatto a fare un incantesimo senza bacchetta? Solo i maghi più potenti ci riescono..
-    Evidentemente lo sono...e mollami il braccio!
Si liberò con uno strattone e si diresse in bagno a sciacquarsi la faccia, poi andò in camera e si cambiò, indossando jeans e t-shirt come non faceva da tempo, poi spedì un paio di patronus da Manda e Balerion per spiegare la sua improvvisa scomparsa.
Tornò in cucina e si versò un bicchierone di Firewhisky sotto lo sguardo perplesso di Sirius che però non disse nulla e Harry cominciò a sorseggiarlo accompagnato dal borbottare di sottofondo dei Weasley.
Poco prima dell’alba, quando il bicchiere fu vuoto, arrivò Mamma Weasley ad annunciare che era tutto a posto e che suo marito sarebbe sopravvissuto.
Tutti si rilassarono e Molly dopo qualche istante si fiondò su Harry abbracciandolo e piangendo
-    Grazie, grazie, grazie, grazie... – gli sussurrò all’orecchio
-    Le avevo promesso che non sarebbe successo nulla ad alcun membro della sua famiglia...ricorda? – le sussurrò lui di rimando
Molly scoppiò in un pianto ancora più dirotto, abbracciandolo ancora più convulsamente, quando finalmente si staccò, ringraziò anche Sirius per aver badato ai suoi figli e fecero tutti colazione.

Passarono la mattinata dormendo e al risveglio erano tutti più rilassati e affabili e si rivolgevano ad Harry con cortesia...anche se un pò forzata... anche Sirius sembrava aver dimenticato l’episodio della notte precedente.
Harry era affabile ma rigido, perchè benché ne avessero tutti i motivi, il moro non poteva scordare il loro atteggiamento delle ultime settimane...cominciava a sentire il peso della solitudine che si era autoimposto...
Quel giorno si diressero tutti verso il St Mungo.
Era la prima volta che Harry vedeva l’ospedale dei maghi e ne ebbe una buona impressione, entrarono da una finta vetrina e un’infermiera li diresse dal Signor Weasley, il quale sedeva tranquillo sul suo letto leggendo un giornale
-    Come stai Arthur? – chiese la moglie premurosa..
-    Bene! Ma non posso togliermi le bende..  
-    Perchè? – chiese Ginny
-    Perchè appena le tolgono, comincio a sanguinare, a quanto pare nelle zanne di quel serpente c’era qualcosa che impedisce di rimarginarle
Harry avrebbe tanto voluto analizzare quel veleno...Manda gli aveva preannunciato che le prossime lezioni sarebbero state basate sulle pozioni preparate con veleno di serpente, ma già si era esposto troppo con il giochetto mentale della sera prima che aveva insospettito Sirius...sospetto che sarebbe stato sicuramente riportato al vecchiaccio.
Harry sapeva che Silente era sicuramente sospettoso nei suoi riguardi e lo faceva imbestialire il fatto che nonostante tutto non volesse ancora parlargli e si accontentasse di farlo spiare.
Il treno di pensieri di Harry fu interrotto dai gemelli che cercavano di carpire al padre informazioni sul luogo dell’attentato, Harry rimase in silenzio.
Poco dopo uscirono e entrarono Moody e Tonks e li fecero uscire, i gemelli vollero subito estrarre le orecchie oblunghe per spiare la conversazione e invitarono Harry a unirsi a loro.
Quando però Moody espresse il sospetto che lui fosse posseduto da Voldemort, tutti lo fissarono spaventati, Harry lasciò cadere il filo color carne e si allontanò
“Bel lavoro Moody...ora faranno tutti due più due riguardo al mio comportamento degli ultimi tempi....accidenti...”

Nonostante Harry si sforzasse di comprendere i suoi amici e le loro giuste reazioni e si ripetesse che più lontano stavano da lui e meglio era per la loro sicurezza e che lui era troppo impegnato per pensare a quisquilie del genere, la facilità con cui anche i suoi migliori amici avevano cambiato opinione su di lui lo feriva profondamente.
Così quando vide gli sguardi spaventati e sospettosi degli altri, montò in collera e si chiuse nella stanza di Fierobecco rimuginando sulla sua solitudine, aveva inoltre notato che il ritratto nella sua stanza era di Nigellus, e sicuramente aveva l’incarico di spiarlo...questo lo fece adirare ancora di più....
Harry imbestialito, si accoccolò sul pavimento della soffitta con i soli jeans addosso perchè aveva appena terminato di fare qualche flessione nel tentativo di rilassarsi.
All’improvviso, com’era accaduto qualche mese prima, qualcuno bussò e la voce dolce di Hermione si propagò nella stanza
-    Mi fai entrare Harry?
Harry fu sorpreso, sia perchè lei doveva a essere a sciare con i suoi, sia perchè non gli rivolgeva la parola da un bel pò.
Aprì la porta di scatto e la fissò
-    Ma tu non dovevi essere in vacanza? – disse, un pò busco
Lei rimase pietrificata a vederlo a torso nudo e intriso di sudore e arrossì furiosamente
-    H-Harry...puoi metterti qualcosa addosso per favore?
Lui si guardò
-    Ah già...scusa - borbottò
Si mise la t-shirt e poi le disse
-    Pensavo non volessi parlare nè con me nè con Ron
-    Senti Harry – fece lei abbassando gli occhi – io voglio bene a entrambi e non sopporto più questa situazione, per cui ti prego vieni e parliamo! – e fece per condurlo in camera
-    No – la fermò lui – in camera tua. Chiama Ron e Ginny, io ti aspetto lì
Lei non capì ma fece come richiesto e poco dopo furono tutti e quattro in camera delle ragazze, loro tre sul letto di Ginny e lui su quello di Hermione
-    Silente mi ha detto quello che è successo e sono venuta con il Nottetempo...ero preoccupata per voi – disse guardando Harry e Ron che però fissavano direzioni diverse – senti Harry...fra noi le cose non funzionano più...fra tutti e tre intendo..mi hanno detto cos’avete sentito ieri con le orecchie oblunghe ma io non ci credo...Ron? Ginny? Voi che ne pensate?
-    Neanch’io – risposero in coro i due Weasley
-    Però amico – intervenne Ron – adesso basta...ti prego...ci conosciamo da tanto tempo...abbiamo fatto tante cose insieme...sempre insieme e tu ora non ti fidi più di noi, sono pronto a scusarmi per l’atteggiamento tenuto negli ultimi tempi
-    Anch’io – intervenne Hermione debolmente
-    Ma – riprese Ron – ora ci siamo stancati...non puoi cavartela sempre con un ‘fidatevi di me’...ti prego Harry...
Harry lo guardò stupito..era raro che Ron si esprimesse con tanta eloquenza e capì che se non voleva perdere ciò per cui valeva davvero la pena lottare, doveva vuotare il sacco...almeno in parte....all’improvviso anche un’altra idea lo fulminò
“Mi sto comportando come Silente...segreti e bugie...”
L’idea lo disgustò a tal punto che stava per dire tutto
-    Ecco, allora...
S’interruppe, impallidendo improvvisamente...
Il marchio bruciava...segno che uno dei suoi serpenti lo voleva contattare, Linas era fuori a caccia nel parchetto di Grimmauld Place da quando erano arrivati, forse era in pericolo...
-    ^Linas che succede?^ - chiese telepaticamente al suo compagno
-    ^Niente....perchè?^ - rispose quello
-    ^Perchè il marchio....o cazzo...le serpi-guardiane!^
Senza perdere un istante pronunciò una parola in serpentese sotto lo sguardo sempre più attonito dei suoi amici che lo avevano afferrato nel momento in cui aveva cominciato a comunicare telepaticamente, chiedendosi angosciati cosa gli stava succedendo...
Ma Harry era altrove....attraverso gli occhi delle serpi guardiane controllò Draco ma stava tranquillamente leggendo un libro, poi controllò Daphne e ciò che vide dipinse sul suo viso una maschera d’odio talmente spaventosa che Ron indietreggiò impallidendo
-    Harry?
Harry tornò alla realtà, estrasse la bacchetta e bloccò e insonorizzò la porta
-    Harry ma che fai? Vuoi essere espulso? – gridò Hermione terrorizzata
-    Ragazzi, vi prego, state qui e aspettatemi, torno più in fretta che posso e poi vi spiegherò tutto, abbiate fiducia in me! Per l’ultima volta...
-    Torni? Torni da dove? – chiese Ginny confusa
Harry la ignorò, afferrò un libro lì vicino e vi incise le rune per superare le barriere di Greengrass Manor, analizzate giorni prima leggendo la mente di Daphne poi disse
-    Portus
E sparì in un turbine lasciando i suoi amici turbati e sbigottiti.
Atterrò nei sotterranei della casa di Daphne con agilità e contemplò inferocito l’orrendo spettacolo che aveva già visto negli occhi della serpe guardiana ora poggiata su un tavolino.
Daphne era nuda dalla vita in su e aveva le mani incatenate al soffitto mentre suo padre era dietro di lei con un lunga frusta in mano, sulla schiena della ragazza strisce vermiglie.... l’uomo non ebbe nemmeno il tempo di stupirsi per l’intrusione...
-    Crucio
Urlò Harry con tutta la sua ira e l’uomo fu sollevato da terra urlante e si schiantò sul muro.
La maledizione era durata un solo secondo ma senza la casacca e i guanti sigillanti, la magia fluiva furibonda dalle Porte dell'Anima nonostante il rosario, e l’uomo quasi morì per il dolore.
Harry liberò Daphne che semi-svenuta disse solo
-    Harry
E perse i sensi
Harry provò a curarla ma non gli riuscì granchè bene...non era proprio dotato per queste cose...riflettè velocemente sulla mossa successiva e vide l’uomo che riprendeva conoscenza lentamente...provava l’impulso bruciante di ucciderlo ma Daphne non doveva avere problemi....
-    Imperio
L’uomo si tirò su con lo sguardo fisso e vitreo.
La maledizione Imperius era limitata, non si poteva ordinare a qualcuno di suicidarsi....ma Harry....era Harry!
Per cui ordinò all’uomo di fare testamento in favore di Daphne, scrivere una lettera d’addio e di gettarsi dal punto più alto che avesse trovato.
Poi evocò un mantello e coprì Daphne, recuperò con l’incantesimo d’appello la bacchetta di Daphne, la serpe guardiana e la passaporta, modificò le rune e portò la ragazza all’infermeria di Hogwarts.
Appena li vide, la Chips cominciò a strillare isterica
-    La curi dannazione! A dopo le spiegazioni!
Le ordinò...lei sembrò ricevere una scarica elettrica e senza perdere altro tempo le curò la schiena, la svegliò, la imbottì di pozioni e la riaddormentò con un potente sedativo.
-    Dormirà per molte ore...adesso signor Potter...
Ma non finì la frase perchè Harry la obliviò e la rispedì nel suo ufficio, poi bloccò e insonorizzò la porta.
“Opss....è già la seconda volta...mi scusi madama..”
-    Dobby
Urlò e l’elfo comparve immediatamente
-    Harry Potter signore...
Ma anche lui non finì la frase perchè Harry lo afferrò, lo poggiò su Daphne, modificò la passaporta e poco dopo erano tutti e tre nei ruderi di Potter Manor, nel Galles.
Harry entrò con un brivido fra le rovine dell’antica dimora di famiglia e raggiunse la vecchia camera da letto padronale, risistemò il letto, pulendo e trasfigurando, poi accese il fuoco nel caminetto.
-    Dobby, questa è casa mia ora hai visto dov’è, puoi trovarmi qualche buon elfo che si metta al mio servizio?
-    Io, Harry Potter signore!! – squittì subito, l’eccitabile elfo
-    No Dobby...tu sei libero e lavori a Hogwarts ricordi...? - esclamò Harry pazientemente
Dobby ci pensò un pò su, poi gli si afflosciarono le orecchie e annuì mentre due lacrimoni gli scendevano lungo le guance....
-    Harry Potter signore ha ragione...come sempre....date le dimensioni della casa ci vorranno almeno cinque elfi signore! Dobby li troverà ma lei deve denunciarli all’Ufficio delle creature magiche!
-    Si, si...tu trovameli!
E l’elfo sparì con un crac.
Harry sollevò una palpebra a Daphne e la guardò con lo sharingan, agendo sulla sua mente e rinchiudendola in un meraviglioso sogno ipnotico, incise qualche runa di protezione e chiese alla serpe guardiana di avvertirlo se fosse successo qualcosa poi tornò a Grimmauld Place dopo aver modificato per l’ennesima volta il libro-passaporta.
I suoi amici erano ancora dove li aveva lasciati e quando tornò da loro, i tre lo fissarono come se avesse tre teste.
-    Harry... – cominciò Hermione – t-tu...non puoi...fuori da scuola....
La ragazza sembrava sotto shock...Harry attivò un incanto d’allarme sulla porta e si avvicinò gentilmente ai tre per poi mostrare loro la bacchetta
-    Vedete queste rune sulla mia bacchetta? Impediscono al ministero di tracciarmi...
Hermione le guardò affascinata
-    Ma...come...?
-    D’accordo – sospirò – guardate
E attivò lo sharingan.
Hermione e Ginny lanciarono un gridolino e Ron emise un suono inarticolato
-    Questi occhi particolari si chiamano 'sharingan'....sono un’abilità ereditaria della mia famiglia, come il serpentese che è un'abilità ereditaria dei Serpeverde, l’ho ereditata da un mago orientale che giunse in Inghilterra molti secoli fa, purtroppo anche Voldemort è un suo discendente ma a quanto pare non ha mai scoperto di possederla...
I tre lo guardarono con degli occhi grandi come delle pluffe...
-    Questi occhi mi danno la capacità di imparare molto velocemente, dormo molto poco e sono molto bravo in Legilimanzia e Occlumanzia
-    In che?? – fece Ron
-    Le arti della mente...tu per esempio, ora stai pensando ‘miseriaccia’, Hermione sta pensando “ecco perchè...” e Ginny...ehm....Ginny? – guardò l’interessata con uno sguardo obliquo e lei gli restituì un sorriso, arrossendo un pò
-    E’ incredibile Harry...
-    Già amico...non hai più bisogno di studiare.... – fece Ron
-    Non è così...è solo che studio più velocemente e facilmente..- disse Harry ridendo
-    Dove sei arrivato? – chiese Hermione con una punta d’invidia
-    Bhè...più o meno a livello M.A.G.O.
-    Accidenti...quindi tutte la volte che sparivi...andavi a studiare?
-    Si
-    Ed era così grave da non potercelo dire? – chiese lei con astio
“No...veramente era grave che usassi la mente di Voldemort...e ora che mi invento?”
-    Bhè...ecco...la verità Herm è che questi occhi sono un pò un’Arte Oscura...vedi hanno una certa influenza negativa sui miei sentimenti..e poi...questa volta volevo fare da solo...era una cosa personale! Capite? Perdonatemi vi prego...
Concluse con una faccia così afflitta che tutti lo perdonarono subito e lo strinsero in un abbraccio collettivo come avevano fatto in sala comune qualche tempo prima.
-    Non c’è nulla che possiamo fare per aiutarti, stavolta...vero Harry?
-    No Herm...mi spiace...
-    Vabbè...dispiace anche a me
Rimasero in silenzio ancora per un pò poi Hermione chiese
-    E perchè non hai chiesto aiuto a nessuno? Nemmeno a Silente...o a Sirius?
-    Oh andiamo Herm – intervenne Ginny – non ricordi il discorsetto che ha fatto la sera che è arrivato? Mi sembra ovvio che non vuole l’aiuto del preside e Sirius gli avrebbe raccontato tutto!
Harry fu stupito dalla perspicacia della piccola Weasley...
-    Va bene, va bene...ma perchè Harry? Cosa ti ha fatto il preside?
Harry sospirò
“Tanto vale dire anche questo...”
-    Io....io so cosa sta cercando Voldemort, qual’è l’arma....
Ancora una volta lo guardarono con stupore e timore
-    Lo sai? E come? – fece Ron
-    Ron...io non sono posseduto da Voldemort come pensava Malocchio
-    Lo so – disse Ron precipitosamente
-    Però condivido un legame mentale con lui...grazie allo sharingan posso leggere nella sua mente e...
-    Harry! Ma sei pazzo?! No...è troppo pericoloso!
-    Ecco perchè non volevo dirti nulla ‘Mione...non voglio sentire prediche...è una mia decisione...è la mia mente...è la mia anima...è la mia magia...capisci?
Aggiunse in tono più dolce, essendosi accorto di aver usato eccessiva durezza, Hermione lo guardò sull’orlo delle lacrime, Harry avrebbe voluto abbracciarla ma non era il momento nè il luogo.
-    Hermione ti prego...
Lei fece un profondo sospiro e un tremulo sorriso
-    D’accordo...allora cosa c’entra tutto questo con Silente? Cos’è l’arma?
-    Una profezia Hermione....quando avevo un anno, mi attaccò perchè qualcuno fece una profezia su di me e su di lui ma gli fu riferita solo la prima parte...ora la vuole ascoltare per intero. Ora, le profezie sono registrate e custodite in una sala dell’Ufficio Misteri e possono essere prese solo da coloro che ne sono l’oggetto ma siccome il bastardo non ha intenzione di farsi un giro al ministero rischiando di essere riconosciuto, mi manda visioni di quel posto sperando che io ci vada per lui...
-    Oh! – dissero tutti e tre con una faccia così buffa che Harry scoppiò a ridere, poi tornò serio
-    Come capirete non sono affatto contento che il vecchio non mi abbia detto nulla di tutto ciò...eppure mi riguarda direttamente!
-    Quindi l’ordine fa la guardia alla profezia?
-    Si
-    Cosa dice la profezia? – chiese Ron preoccupato
-    Ve lo dirò quando la conoscerò per intero
-    Vorrei poterti aiutare Harry... – disse tristemente Hermione
Harry la fissò un attimo in silenzio poi disse lentamente
-    Potete aiutarmi....imparando a battervi sul serio... – disse fissandoli con occhio penetrante
-    Ma noi ci stiamo impegnando al massimo nell’ ES Harry! – protestò Ginny
-    Già...ma...forse posso insegnarvi qualcosina in più... – disse titubante
-    Di che parli? – chiese Ron
-    Devo fare una cosa....poi se sarà possibile...vi insegnerò cose molto interessanti...se vorrete impararle...ora però voglio da tutti e tre un voto di silenzio su ciò che ci siamo detti stasera
-    Non ti fidi di noi? – scattò Ron indignato
-    Non è questo Ron...ma ci sono molti modi per strappare un’informazione...tortura, ricatto, pozioni e arti della mente, ti ricordo che quello che vi ho detto non deve essere nascosto solo all’Ordine ma anche e soprattutto ai mangiamorte
Ron rimase perplesso ma Ginny si alzò velocemente e gli protese la mano, Harry eseguì il voto senza bisogno di testimoni, dalla bacchetta uscirono tre lingue di fuoco che avvolsero le loro mani giunte, poi toccò a Ron, ma Hermione non gli diede la mano, invece disse
-    Prima Harry, vorrei sapere un'altra cosa...dove sei andato con la passaporta?
Harry la guardò a lungo seriamente, poi disse
-    Da Daphne
Lei lo guardò neutra ma lui percepì i suoi pensieri rabbiosi e gelosi
-    Ancora un giudizio affrettato Herm? Stai pensando che potevo evitare di correre tanti rischi per due coccole?!
-    Piantala di leggermi la mente! – urlò lei colta in flagrante
-    Se vuoi ti insegno a schermarla – rispose rigido – comunque se vuoi saperlo, Daphne non è la mia ragazza
-    Cosa? – fece Ginny stupita
-    Avete creduto che il mio strano comportamento fosse dovuto a Voldemort...non è così...avete creduto che fosse dovuto a Draco e Daphne...non è nemmeno così....vi era tanto difficile credere che tutto accadesse nella mia mente senza influenze esterne? Draco non vuol essere un mangiamorte anche se ama le Arti Oscure, ho letto la sua mente, mi fido di lui e mi ha aiutato con una pozione
-    E non potevo aiutarti io? – s’inalberò immediatamente Hermione
-    Mi serviva un pozionante Herm non un bravo studente...Daphne invece, è solo una ragazza che ha sofferto troppo, Voldemort ha ordinato alle giovani serpi di fare amicizia con me, di circuirmi e sedurmi, Daphne è stata costretta dal padre con la violenza, mi sono messo con lei per proteggerla ma non è stato così...la sono andata a salvare...suo padre la stava...
Harry non terminò la frase ma nei suoi occhi c’era un tale odio e un tale dolore che Hermione si sentì all’improvviso piccola, sporca e stupida, una bambinetta deficiente e sull’ orlo delle lacrime lo abbracciò e gli sussurrò
-    Perdonami....
Lui la guardò e le accarezzò la guancia teneramente, facendole scorrere brividi lungo la schiena che represse appena si ricordò dei suoi poteri mentali, lui sorrise malizioso e lei imbarazzata lo colpì allo stomaco sibilando
-    Piantala!
-    Sei tu che devi perdonarmi Herm – disse ignorando il suo imbarazzo – ora farai il voto?
Lei gli offrì la mano e Harry eseguì la magia.
Poi prese Ginny per mano e la condusse fuori dalla stanza dicendo a Ron e Hermione
-    Ora siete voi che dovete chiarire
Hermione guardò timidamente Ron e ricordò quella sera di tre mesi prima, quando lui l’aveva baciata, timido e impaurito, lei gli aveva risposto, perchè gli voleva bene, perchè era tenero, perchè tutti si aspettavano che il loro continuo battibeccare fosse una forma di corteggiamento, ma ora...ora aveva capito la differenza tra amicizia e amore...tra affetto e passione, ora aveva deciso di lottare, per avere Harry, per proteggerlo, da se stesso e da coloro che volevano fargli del male e la sua lotta doveva cominciare lì...da Ron...
-    Ron....
-    Lascia stare Herm, l’avevo già capito da tempo ormai, fra te e lui c’è sempre stato un legame particolare, solo....spero che tu sappia bene quello che fai, perchè è difficile essere amici di Harry, ma amarlo...è ancora più difficile. Amarlo vuol dire sacrificio e dolore, come hanno dimostrato i suoi genitori, spero solo che non dovrai soffrire così tanto, ti auguro ogni bene Hermione, io in ogni caso sarò a fianco di mio fratello, così come ho sempre fatto...anche contro V-Voldemort
Per la seconda volta in pochi minuti Hermione si sentì piccola e meschina...si ripromise di fare in modo che il sacrificio di Ron non andasse sprecato, perchè sacrificare l’amore fa male...molto male...
“Non sarà vano Ron...saremo felici...tutti e tre....e sopravviveremo a questa guerra”
-    Come sei cresciuto Ron....io...spero di essere all’altezza di entrambi un giorno....siete tutti e due così...
-    Ma no Herm...che dici? Tu sei molto più in alto!
Affermò Ron con un sorriso, poi le diede un bacio in fronte e scesero a cena.





Cari lettori spero che questo capitolo vi basti per un pò. Perchè sarà l’ultimo per qualche tempo. Gli aggiornamenti riprenderanno qualche giorno dopo il quindici.


Ciao ciao a tutti e grazie!  
 



  
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