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Autore: littlepink6690    26/05/2020    1 recensioni
SwanQueen
Regina è intenzionata a lanciare il Sortilegio Oscuro per rovinare il lieto fino di tutti, non solo di Biancaneve e del Principe Azzurro.
Non le importa che Campanellino le abbia detto che una persona con un particolare tatuaggio, sarà quella che la porterà ancora ad amare. Non sa chi sia, non le importa tanto è accecata dalla collera.
Rivisitazione della serie in chiave SwanQueen...
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dandelion

3

“Ci hai pensato vero?” -disse Regina correndo dietro ad Emma, dopo che furono tornate da New York.

“Di cosa stai parlando?” – domandò Emma.

“A lasciarmi morire!” – rispose la mora.

“Dico ma sei impazzita?” – chiese scioccata la bionda – “Non l’avrei permesso”

 

Tremotino era stato liberato dalla sua Oscurità attraverso il cappello, grazie all’aiuto dell’Apprendista, ma era troppa da contenere ed adesso vagava per Storybrooke in cerca di qualcosa da offuscare. Emma era appena uscita in strada seguita da Uncino, che era diventata la persona di cui più si fidava la bionda.

 

“Cosa succede?” – chiese Regina, arrivando a sua volta, seguita da Robin.

“Lo sapresti se non passeggiassi” – sputò Emma.

“Ti va di litigare Swan?” – chiese la mora guardandola sconcertata, da quando erano tornate da Lowell, e poi dalla Foresta Incantata del libro di Isaac era sempre così scontrosa verso di lei e non ne capiva il motivo. Regina ricordava distintamente le parole che Emma le aveva rivolto, prima che salvassero la situazione, ma cosa significassero davvero?

“Signore, l’Oscuro non è più nel corpo del Coccodrillo, dobbiamo capire dove sia” – disse Hook.

E negli istanti successivi delle spire di materia oscura, attirarono Regina nel loro turbinio.

“Regina” – disse Emma guardandola avvolta dall’Oscurità, sollevò le mani.

“Emma” – la mora la guardò attraverso la nube e si sentì soffocare a causa delle spire di oscurità che iniziavano ad entrarle nelle narici.

“Mamma” – disse Henry vedendo Regina lì.

“Allontanatevi” – disse Emma nel momento in cui gli occhi di Regina divennero neri come la pece, la bionda scagliò la magia sulle spire. Quelle uscirono dalla mora, che poté vedere in brevi istanti, il braccio di Emma sollevarsi in alto, brandendo il pugnale dello Oscuro. Il maglioncino bianco di Emma che si sollevava appena mostrò un tatuaggio, e Regina sgranò gli occhi.

“Emma no” –disse Regina guardando la figura bionda che si arrendeva all’Oscurità per contenerla. Emma la guardò per un lungo istante negli occhi.

“Mamma?” – Henry guardò sparire sua madre in quella nube, e l’unico rumore: quello del pugnale cadere a terra. Tutti i presenti videro il nome impresso su, ma fu Regina ad essere invasa da un senso di confusione. Le tornarono alla mente le immagini del cigno sognato la notte prima che Henry portasse Emma a Storybrooke, le parole di Campanellino.

“Una persona con un particolare tatuaggio, ti porterà di nuovo ad amare e ti salverà dall’Oscurità”

A Regina in quel momento fu tutto chiaro, quella persona era Emma, adesso comprendeva le sensazioni che provava quando le era accanto, tutti quei sogni ricorrenti, su eventi che la bionda aveva vissuto, e Regina era stata costretta a sognare suo malgrado. Crollò in ginocchio, trattenendo le lacrime.

“Mamma che succede” – disse Henry mettendosi davanti a lei – “I tuoi occhi mamma” – vide crearsi come una patina.

“L’Apprendista non ha detto nulla a riguardo” – disse Killian guardando la donna – “Lui è morto, si è preso Emma e la vista di Regina”

“Dobbiamo trovare Merlino” – disse Henry guardando Regina, che oltre alla mancanza di vista, era entrata come in catarsi.

“So dove trovare Emma” – disse lasciandosi aiutare a mettersi in piedi

 

“Regina devi avere pazienza” – disse Robin facendosi vicino a lei.

“Robin, pensi che possa avere pazienza? Devo portarmi dietro mia sorella, e trovare la Signora Oscura ah e volevo ricordarti che sono cieca” – disse sarcastica.

“Non fare così” – poi si fece audace e chiese – “Cosa hai visto prima di perdere la vista?”

“Robin, ho visto la madre di mio figlio afferrata da una cosa più grande di lei, ricordami di indirizzarle uno schiaffo” – rispose.

“Mamma, basta” – Henry prese la sua mano.

“Ti ha salvato, bel modo di ringraziare” – disse Killian.

“Certo che la ringrazio, ma non doveva sacrificarsi” – rispose, pensando a quello che Emma aveva fatto, che lo sapesse?

“E’ la Salvatrice” – disse Henry.

“Era tesoro, tua madre adesso è l’Oscura” -spiegò Regina.

 

Sentiva l’aurea che emanava Emma, e la bionda aveva compreso perché nonostante tutto quello che Regina aveva fatto passare alla sua famiglia, ne fosse attratta. Era il destino, la profezia, erano sempre stati lì a fare capolino nelle loro vite.

“Emma?” – Regina era sola nella sua camera a Camelot, ma sentiva di non esserlo – “Ci sento ancora” – disse restando come a cercarla alzando le mani.

“Sono qui” – disse prendendole tra le sue, e portandosele al viso.

“Emma” – disse muovendo le dita sul suo viso - “Avresti dovuto lasciarmi andare”.

“Sono la Salvatrice” - disse – “Non potevo lasciarti andare. So tutto Regina” – disse poggiando la fronte alla sua.

“Cosa sai?” – chiese. Emma prese le sue dita portandole al tatuaggio sul polso.

“Questo è un tatuaggio. Un Dente di Leone” – disse Emma.

“Sai della profezia?” – chiese allontanandosi appena – “Come, non usare la magia oscura Emma” – disse supplichevole.

“Parte di te era nell’Oscuro. Non ci è stato bisogno” – sorrise – “Sono la tua Salvatrice”

“Emma, io sono così confusa e ho paura” – tenne le sue mani nelle proprie.

“Paura di amare ancora? Non devi averne, Regina” – le accarezzò il viso.

“Perché eri così arrabbiata con me? Prima di sapere…” – chiese.

“Non lo so, adesso dovrei esserlo ancora, mi meraviglio che tu non l’abbia capito prima” – disse.

“E tu se provavi qualcosa perché non me lo hai detto?” – disse.

“Perché non capivo, avrei dovuto odiarti, ma più la pensavo così e più ero attratta da te, ma non volevo” – ammise.

“Che si fa adesso?” – chiese Regina.

“Credo che in primis dovremo liberare Merlino, fingere che tu sia la Salvatrice, e tornare a Storybrooke quanto prima” – spiegò.

“E noi? Insomma, se questa è davvero la profezia io” – Emma la zittì con le sue labbra. Si scambiarono un lungo bacio, che sfociò in qualcosa che di certo non si sarebbero aspettate. Emma distese Regina sull’enorme letto e le tolse uno dei suoi tanti tailleur firmati – “Em-ma”

“Sono qui” – disse accarezzandole tutto il corpo.

“Togli qualsiasi cosa tu abbia addosso, mi fai il solletico” – sorrise Regina tentando in modo impacciato di non farsi vedere nuda, sentendo di esserlo, aveva fatto tutto Emma.

“Non devi vergognarti” – Emma le lasciò una dolce scia di baci sul collo.

“E che non so come tu mi stia guardando, e arrossisco”

“Ti sto guardando come si guarda la persona più bella del reame” – sorrise al suo orecchio – “Che vuoi che ne dica Sidney, sei tu per me” – disse Emma accarezzandole il viso e imprimendo le labbra sulle sue. Regina le strinse le braccia al collo e approfondì il bacio. Sentì Emma tra le sue cosce, ormai nuda, e ansimò appena quando la bionda prese tra le labbra morbide un suo seno.

“Em-ma, tu” – e sempre per quei pochi ricordi e domande, che l’Oscuro le aveva trasmesso con la trasformazione, la bionda capì cosa volesse la mora da lei.

“Ti guido io” – sorrise prendendo una sua mano, portandola sul proprio seno – “Adesso devi solo scendere dal centro, finché…”

“Finché non sento calore” – sussultò Regina sulle sue labbra.

“Impari in fretta” – disse sfiorandole i fianchi, e sentì le dita della mora sfiorarla, chiuse gli occhi istintivamente e fece la stessa cosa.

La stanza si riempì di gemiti soffocati, di ansimi profondi, delle loro labbra bramose, dei nomi sussultati, prima di lasciarsi andare più volte al piacere.

“Em-ma” - la strinse forte a sé, tremando ancora sotto il suo tocco.

“’Gi-na” – posò la fronte sulla sua spalla.

Regina aveva provato qualcosa di davvero intenso, il fatto di non poter vedere Emma, ma di sentirla aveva triplicato il tutto. Aveva sentito i polpastrelli sfiorarle tutto il corpo, provocandole tantissimi brividi che la fecero eccitare all’inverosimile. Aveva percepito la lingua di Emma toccare i suoi punti più erogeni, aveva accolto le sue dita dentro di sé, con sospiri e ansimi che le riempirono la gola. La stretta sulle lenzuola del letto, le aveva permesso di sfogare appena la frustrazione mentre l’orgasmo la raggiungeva. Ed era certa che Emma, avesse sorriso proprio lì tra le sue cosce, mentre gemeva il suo nome.

Mentre rileggevo il capitolo mi sono accorta che fosse corto, quindi l'ho accorpato al successivo, o sarei stata certo linciata! In sostanza spero vi sia piaciuto e che continuiate anche se silenziosi a leggere questa ff! A domani xoxo

  
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