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Autore: alessia21685    02/06/2020    2 recensioni
A grandissima richiesta, ecco il sequel della mia prima FF "Take my heart,take my soul...take everything I am."
Hermione era stata mandata nel passato da Silente in una missione segreta. L'obbiettivo? Uccidere il giovane Tom Riddle. Ma invece di ucciderlo lei se ne innamora perdutamente. Ora è tutto diverso, e il futuro è cambiato...o no?
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Tom O. Riddle, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Hermione non aveva toccato cibo quella sera. Mentre rimestava assente con un cucchiaio la tazza di zuppa al pomodoro davanti a sè, ormai gelata, il cielo incantato del soffitto della Sala Grande si illuminava di stelle.  "Hermione ?"  Hermione si destò all'improvviso dai suoi pensieri, sorpresa che qualcuno le rivolgesse la parola. "Sì?" rispose tutto d'un fiato.  Di fianco a lei Neville  la osservava titubante. "Ecco io... ho ...un messaggio per te da parte di Christian Black" e così dicendo le porse un bigliettino di carta, appallottolato alla bell'e meglio. "Grazie."Mormorò confusa Hermione, accettando con riluttanza il biglietto. Lo aprì, e poi lesse quello che vi era scritto con calligrafia infantile e caotica : Facciamolo. Stasera, nel corridoio che porta alla biblioteca. Fai in modo che lui ci veda. E cerca di essere convincente! ;)  Hermione arrossì,  alzò istintivamente lo sguardo verso Christian, che sedeva in fondo dall'altra parte della tavolata. Lui intercettò il suo sguardo, sfoggiò il suo seducente sorriso storto e le strizzò l'occhio, facendola arrossire ancora di più. Il suo cuore iniziò a correre all'impazzata e nascose velocemente il volto in fiamme nascondendosi dietro ai sui capelli riccioluti. Cosa intendeva fare Christian? Fin dove voleva spingersi? Un conto era far credere a Tom di essere corteggiata da altri per farlo ingelosire, un altro era pomiciare sfacciatamente davanti a lui con uno dei più bei ragazzi della scuola. Con il cuore pesante, si voltò verso il tavolo dei Serpeverde, alla ricerca di lui. Con sua somma delusione, Tom non era in Sala Grande. Non ne era molto sopresa, anche in passato era difficile trovare Tom a cena con i suoi compagni, preferiva passare il suo tempo a studiare da solo, in biblioteca. Hermione sospirò. Le mancava immensamente. I suoi sorrisi, i suoi occhi verdi che la scrutavano fino in fondo all'anima, l'odore della sua pelle, e la sensazioni che le regalavano le sue carezze... Rivoleva il suo Tom, a qualsiasi costo. Ma era davvero quello il prezzo da pagare? Tradirlo per farlo tornare da lei? Aveva già fatto quello sbaglio con Ron e non era finita affatto bene. No, non avrebbe proseguito oltre su quella strada pericolosa. Stava per alzarsi per andare da Christian a mettere subito le cose in chiaro, quando la voce di Silente irruppe stentorea dal tavolo degli insegnanti. "Silenzio! Ascoltate tutti!" all'improvviso, l'allegro vociare degli studenti si interruppe, e tutti gli occhi furono puntati sul preside, che si era alzato in piedi e aveva l'aria preoccupata. "Mi è appena stato riferito" continuò "Che una creatura malvagia si sta aggirando per i corridoi del castello" Subito le grida echeggiarono lungo le pareti di pietra e un chiassoso vociare concitato coprì le parole del preside. "Calmi! State tutti calmi!" continuò Silente battendo sul tavolo con la bacchetta in modo da zittire la folla. "Ognuno ritorni nei propri dormitori! I prefetti sono responsabili di quelli del primo anno, per far sì che tutti arrivino sani e sani nelle proprie Case, tutti i professori invece si uniranno a me, per scovare la creatura e neutralizzarla." Hermione sbiancò. Tom. Non si trovava nella Sala Comune con tutti gli altri, probabilmente era all'oscuro di tutto e si trovava in serio pericolo! Si alzò e strinse forte la bacchetta tra le mani. "Harry!" Gridò, rivolgendosi all'amico che ora parlava concitato con Ron e altri Grifondoro. "Harry devo chiederti un favore. Ti prego occupati tu di quelli del primo anno. Io devo andare a cercare Tom". Lo sguardo di Harry era titubante, ma poi si fece serio ed annuì. Hermione trasse un sospiro di sollievo. "Te ne sarò eternamente grata".  Ron, per la prima volta da quel pomeriggio in infermeria, le rivolse la parola."Non puoi andare da sola Hermione. Verrò io con te."  Hermione non sapeva cosa rispondere, aveva quasi le lacrime agli occhi. Forse non aveva perso per sempre i suoi amici.  "Anche io vengo con te Hermione." La voce profonda di Christian la colse di sorpresa. La guardava con sguardo risoluto e serio, così diverso da quello allegro e giocoso a cui si era abituata. "Grazie." esclamò, sinceramente grata. "Non c'è tempo da perdere. Andiamo!"  I tre si intrufolarono nella folla disordinata e spaventata che come un fiume si riversava fuori dal portone della Sala Grande. "Dove andiamo?" Domandò Ron. "In biblioteca" Rispose Christian risoluto. Hermione era stupita che Christian conoscesse così bene le abitudini di Tom. "Come lo sai?" domandò mentre correva trafelata. "Lo sanno tutti che il tuo ragazzo passa le ore sui libri invece di cenare. Hai dei gusti bizzarri in fatto di uomini sai?" "Hey!" esclamò Ron offeso. "Smettetela di dire stupidaggini! Tom è in pericolo!"  li riprese Hermione seria. Mentre correvano a perdifiato diretti alla biblioteca, sentirono un grido agghiacciante . Si guardarono tutti e tre negli occhi, paralizzati al terrore. "Veniva dal bagno dei prefetti!" esclamò Hermione.  Subito si precipitarono su per le scale fino alla statua di Boris il Basito. Come fecero per entrare però, Boris gli si parò davanti bloccando loro l'accesso.  "S- solo i P- prefetti e....e  i C-ca- capitani delle squadre di Q-quiddich possono entrare..." balbettò. Hermione gli ringhiò contro. "é un emergenza! Abbiamo sentito un grido provenire dal bagno!"  La statua sembrava terrorizzata, qualsiasi cosa avesse appena visto, non doveva essere piacevole. Hermione sbuffò. "Ok, entro io. Io sono Prefetto.".  Ron stava già per protestare quando Christian lo bloccò. "E io sono Capitano della squadra di Quiddich dei Grifondoro!" Esclamò con voce autoritaria rivolto alla statua. "Ron tu stai di guardia qui fuori.  Pronuncia la parola d'ordine alla statua di Boris.Se non ci vedi tornare entro dieci minuti, chiama aiuto."  Poi si voltò verso Hermione e spalancò i suoi grandi occhi grigi. "Insieme Hermione." Lei esitò un attimo, poi annuì. "Uno." iniziò a contare. "Due."  "FRESCOSPINO!" Gridò Ron . "TRE!" esclamò Christian prima di precipitarsi con Hermione all'interno del bagno. Si bloccarono di scatto, mentre la porta pesante si chiudeva dietro di loro. La stanza era buia, il braciere che solitamente la inondava di luce dorata era spento e un odore acre di fumo si levava in una spirale bianca come un fantasma sopra di esso. L'unica luce proveniva dai raggi della luna che penetravano timidi tra le tende bianche delle finestre. C'era un odore strano, metallico. Il silenzio era angosciante, Hermione rabbrividì.  "Incendio" pronunciò Christian, accendendo il fuoco nel braciere, che illuminò improvvisamente tutta la stanza. Era vuota. Un ondata di sollievo riempì il corpo di Hermione, e sentì il corpo teso di Christian rilassarsi alle sue spalle. "Non c'è nessuno qui." bisbigliò Hermione. "Hermione!" gridò Christian. "Guarda!" Con terrore, Hermione capì a cosa Christian si stava riferendo. L'acqua della vasca, di solito colma di schiuma profumata, era tinta di rosso. "Sangue!" Esclamò lei tappandosi la bocca con la mano. Sul fondo della vasca giaceva un corpo. Il corpo minuto di una ragazzina. Christian si tolse a maglietta, e si tuffò in acqua. Hermione soppresse un singhiozzo e attese con impazienza che il ragazzo riemergesse.  Dopo pochi secondi, in uno scroscio di acqua, Christian emerse dall'acqua scuotendo i capelli bagnati lontani dal viso, e sollevò con le braccia muscolose il corpicino della ragazza adagiandolo con attenzione sul pavimento di mattonelle del bagno. "Oh mio Dio!" Esclamò Hermione sconvolta. La ragazza aveva una profonda ferita sul braccio.  Era ancora incredula e terrorizzata quando vide Christian slacciarle la divisa per liberarle il petto e iniziare a farle il massaggio cardiaco. "Uno, due, tre...Hermione! Aiutami. Falle la respirazione bocca a bocca sei capace?" Hermione si scosse da quello stato di stupore e scosse la testa.  "Esiste un incantesimo per aiutarla . Ma non so se ne sono capace." Per un breve attimo, ricordò la serata in cui era caduta nel lago e Tom si era tuffato per salvare lei. Aveva pronunciato un incantesimo per liberarle l'acqua dai polmoni. Tom, che ancora non sapeva dov'era, se era al sicuro...  "Lo farò io." La voce di Tom risuonò autoritaria alle sue spalle. Il cuore di Hermione perse un battito. "Tom!"   "Presto! Le sue labbra stanno diventando blu!" gridò Christian  che non aveva smesso un attimo di massaggiare la cassa toracica della ragazza. Tom esitò per un attimo, scrutando prima lei, poi Christian, lo sguardo freddo e sospettoso. Ma subito tirò fuori la bacchetta e pronunciò l'incantesimo che Hermione aveva udito tanto tempo addietro. La ragazza sputò un fiotto d'acqua rossastra e iniziò a tossire e a trarre dei profondi respiri. Christian la lasciò alzare, il petto ancora ansante per la fatica. Hermione trasse un profondo sospiro di sollievo, mentre la ragazza apriva lentamente gli occhi. Subito la sua fronte di corrucciò in una smorfia di dolore, e si strinse il braccio ferito con la mano. "Dobbiamo portarla in infermieria". Disse serio Christian, prendendo in braccio e sollevando da terra la ragazza ferita . Lei sbattè le palpebre confusa.  "Posso farlo io." Disse Tom, con una smorfia infastidita mentre guardava il figlio di Sirius in cagnesco. "Dopotutto l'ho salvata." In quel momento la ragazza guardò Tom e spalancò gli occhi dal terrore. "No!" Gridò! "Lui è il male! Lui mi ucciderà!" Non appena pronunciate queste parole, la ragazza svenne. Hermione e Christian si voltarono verso Tom, che guardava la ragazza attonito. "Cosa?" mormorò, gli occhi colmi di terrore.  Il sangue di Hermione di ghiacciò nelle vene. Perché la ragazzina aveva paura di Tom? Cosa era successo realmente quella sera mentre tutti erano in Sala Grande? "Tom." Mormorò piano lei mentre lo guardava piena di paura e angoscia. "Cosa ..." "Stai lontana da lui Hermione!" gridò Christian, il corpo svenuto della ragazzina ancora fra le braccia. "No!" protestò Hermione, avvicinandosi a lui. "Tom. Dimmi la verità.Sei stato tu ad aggredire questa ragazza?" Domandò lei a pochi centimetri dal suo volto .  Lui la guardò negli occhi, uno sguardo ferito, tormentato. "Non sono stato io. E tu..." continuò, una smorfia di dolore gli increspò la bocca "...Tu dovresti saperlo." In quell'istante il preside Silente insieme ad altri tre professori irruppero nella stanza.
  
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