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Autore: cherubina    03/06/2020    1 recensioni
Leone e Valentino Maggi sono fratelli. La loro famiglia, apparentemente felice, verrà scossa da una notizia che metterà in pericolo la salute di uno dei due.
(Un AU in cui si rimescolano le carte cercando di mantenere i personaggi fedeli a sé stessi.)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Leo, Nora, Vale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le prime ore fuori dalla sala-operatoria passano in maniera circolare: Vale tiene gli occhi aperti dieci minuti, dorme due ore, riapre gli occhi una manciata di minuti e scivola nuovamente nel sonno.

Si sveglia e si addormenta come un neonato, come Paperino in alcune famose vignette.

I genitori restano al suo capezzale a vegliare il suo ciclo sonno-veglia disallineato e a Nora si stringe il cuore soltanto nell'unica volta in cui la nausea ha il sopravvento e il figlio è sopraffatto dall'istinto di vomitare.


Quando, finalmente, Vale ha la mente lucida è ormai tarda sera ma il Dottor Alfredi non si sottrae dal suo compito di spiegargli la situazione.

"Buona sera piccolo Picasso! Allora come andiamo?"

La passione del giovane per l'arte ormai è nota a tutti dacché ha abbellito le grigie pareti di quell'anonima camera con schizzi a matita e disegni pastello, colori caldi ed un'esplosione di fuochi d'artificio .

Vale sente la testa pesantissima, un dolore lancinante al basso ventre e un malessere generalizzato. Osserva sconsolato i tubicini che lo penetrano, flebo e catetere.

Stavolta non gli è andata liscia come dopo la precedente operazione

"Bene, bene vedo che riesci a rimanere sveglio! Il peggio è passato!"

Il Dottor Alfredi lo incoraggia con un sorriso.

"Non preoccuparti dei fastidi che provi: è tutto normale. L'intervento è andato alla perfezione!"

Il nemico è stato sconfitto! Lo può capire dai sorrisi sollevati e commossi di Marco e Nora, dallo sguardo caldo e soddisfatto del medico.

Lui però non riesce a gioire; è esausto.

"Adesso si tratta soltanto di affrontare la fase post-operatoria e la convalescenza. Devi stare tranquillo e non fare sforzi. Diamo tempo al tempo!"

Quelle parole scivolano in Vale come nettare però adesso vuole restare da solo, senza le premurose ma soffocanti attenzioni dei genitori. Al massimo vuole qualcuno con cui poter essere sé stesso.


Leo, per tutto il pomeriggio, ha trovato una valida consolazione in Cris e Davide che non lo hanno lasciato da solo quasi mai. Mentre suo fratello era sotto i ferri, ha fatto la conoscenza di Toni: un atipico ma simpatico oss con il quale si è trovato subito a proprio agio e con cui ha condiviso una bibita al distributore automatico. A cena i suoi zii hanno insistito per portarlo a mangiare a casa loro ma hanno raggiunto un compromesso optando per la caffetteria dell'ospedale dove Leo ha accettato di seguirli soprattutto per non far restare male Rocco.

Adesso però è da solo mentre entra nella camera di Vale.

"Sono impressionanti tutti questi tubi che hai nel corpo!"

Non è la frase più felice d'esordio ma Valentino ha sempre apprezzato il fatto che suo fratello maggiore non ha mai avuto peli sulla lingua.

"Anche a me fanno un senso pazzesco e ho una paura indescrivibile, quasi atavica, del momento in cui questi simpatici amici verranno sfilati dal mio corpicino. Facile è stato inserirli visto che ero in stato di incoscienza...Ben altra cosa sarà sfilarli da sveglio con il mio inesauribile coraggio!"

Si solleva quanto gli permette il dolore per osservare il suo addome fasciato dal quale spuntano i drenaggi.

"Beh il coraggio non è l'assenza di paura. E tu stai dimostrando di averne in abbondanza, Vale!"

Leo si siede al suo capezzale, incerto se prendergli la mano perché gli sembra faccia troppo scena da film strappalacrime.

"Di sicuro ho sopportato l'anestesia meglio di te!"

Sogghigna Vale attirandosi un gestaccio da parte del più grande perché le brutte figure si dimenticano come i brutti ricordi.

Leo era stato operato al ginocchio il 17 marzo, San Patrizio e festa in Irlanda, giorno di fate e folletti.

"I folletti mi prendono per mano e mi portano con loro nel Tir-na-nOg, la terra della giovinezza, il paradiso celtico…"

Il fratello minore gli fa il verso ricordando come Leo, sveglio, discorresse ancora di quelle figure magiche ancora avvolto dalle nebbie delle anestesie.

"Smettila Vale. Altrimenti te le strizzo io le palle…"

Si mettono a ridere all'unisono e finalmente Leo gli afferra la mano e la stringe tra le sue.

"Sono così contento che ce la stai facendo ,fratello!"

Vale trova l'energia per battere un ritmo con le dita delle mani e lentamente si riconnette con il tempo e lo spazio.

  
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