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Autore: chiara21    09/06/2020    0 recensioni
A undici anni Cassandra Corvini scopre il mondo della magia. A Diagon Alley fa amicizia con un ragazzino dagli occhi verdi e insieme iniziano un'avventura nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
In pratica un rewrite dei sette libri con l'aggiunta di un personaggio che potrebbe cambiare alcuni dei fatti narrati
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Vicktor/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Cassandra si svegliò eccitata la mattina dopo. Era il primo giorno della sua nuova vita nella scuola di Hogwarts. Si vestì in fretta con la divisa dei colori della sua casa, poi con Pansy andò nella sala comune dove le aspettava Blaise.
 
“Ciao ragazze, mettetevi comode perché il principino ci impiegherà un po’ a vestirsi.”
 
“Come se ormai non fossimo abituati.” Rispose Pansy con un sospiro. Cassandra stava per scoppiare a ridere capendo che stavano parlando di Draco, ma una voce la interruppe. “Blaise taci o ti cucio la bocca. Buongiorno Pansy, Cassandra.” Il cambio di tono tra la minaccia a Zabini e il saluto alle compagne si sentì chiaramente. Di sicuro quel ragazzino per quanto piccolo sapeva mettere a tacere chiunque, anche quelli del settimo anno. Tutti tranne Blaise a quanto pareva. “Oh eddai Draco lo sappiamo tutti che hai manie di protagonismo.” Uno sbuffo partì dalla bocca di Malfoy. “Non voglio perdere tempo a discutere, andiamo in Sala Grande. Tiger, Goyle, seguitemi.” I due ragazzini corpulenti lo affiancarono.
 
“Ma lo devono seguire sempre?” chiese Cassandra. “Politiche purosangue.” Disse solo Blaise, come se spiegasse tutto. Qualsiasi cosa fosse un purosangue, sembrava che tutti pensassero che anche Cassandra lo fosse, a giudicare dalla mancanza di spiegazioni.
 
Quando il gruppo di serpeverde arrivò davanti alla sale grande incrociò Harry con Ron, Hermione e un altro ragazzino. Malfoy non si fece attendere per lo scontro. “Potter”
 
“Malfoy”. Si guardavano con odio e così tutti gli altri. Cassandra non capiva il perché, così si mise tra loro, “Ragazzi, perché quegli sguardi? Non possiamo essere amici? Vi ho conosciuti ieri, è vero, ma mi sembrate tutti simpatici, non vedo perché non andare d’accordo.” Tutti tranne Harry, che probabilmente la pensava come lei, la guardarono come se fosse pazza. Fu Draco a prendere la parola, “Sei matta per caso? Tutti sanno che Serpeverde e Grifondoro non si possono vedere, sono troppo diversi.”
 
“Sì, è risaputo che sono nemici.” Gli fece eco Ron.
 
“A me sembra una cosa stupida” continuò imperterrita. “Il cappello parlante ha parlato di cooperazione tra le case, non di guerra”
 
“E tu dai ascolto a un vecchio cappello?”
 
“Bah fate come volete, ma io cercherò di non immischiarmi e vi considererò tutti amici”
 
“Può andare bene” rispose Draco “Cercheremo di lanciarci incantesimi quando tu sarai lontana.”
 
“Ottimo” rispose Cassandra ed entrò in Sala Grande per la colazione lasciando gli altri a guardarsi in cagnesco. Quando tutto il gruppetto si fu seduto passò il professor Piton a consegnare l’orario delle lezioni. A ogni lezione partecipavano due case e la prima di quel giorno era incantesimi con i Tassorosso.
 
La settimana trascorse veloce e in un attimo si arrivò all’ultima lezione, Pozioni con il professor Piton. Per quella lezione Serpeverde era abbinata a Grifondoro e già entrando nella fredda aula Cassandra constatò che la scena di qualche mattina precedente era solo un’anteprima dei prossimi sette anni. Tutti gli studenti si guardavano in cagnesco e sembrava fossero pronti a sguainare le bacchette. Fortunatamente quel giorno era una lezione teorica, perché altrimenti si poteva star sicuri che qualcuno avrebbe lanciato pozioni sugli altri. Cassandra si mise vicino a Draco, per istinto, e alla fine della lezione decise che aveva fatto bene a seguirlo, perché sembrava davvero portato per quella materia. Lo stesso non si poteva dire di Harry, che non era riuscito a rispondere a nessuna delle domande del professore. Beh, è solo la prima lezione, non molti avrebbero saputo rispondere, pensò la ragazza.
 
Dopo cena, sazi come non mai, il gruppetto Serpeverde si ritirò nella sala comune a parlare e a giocare, poiché vigeva il coprifuoco nel castello, e a seguito di un’innocente domanda – sei italiana anche tu? Aveva detto Blaise, non conosco una famiglia purosangue col tuo cognome - il caos esplose. “Tu sei una sanguesporco??” urlarono gli altri ragazzi verso Cassandra.

“Cosa aspettavi a dircelo, scusa, che ti chiedessi in moglie?” disse Draco con tono alterato.
 
“Primo, perché mai dovresti chiedermi in moglie, secondo, cosa cambia che io sono una sanguesporco? Non so nemmeno cosa significa.”
 
“Significa che non ti avvicinerai più a noi. Noi veniamo da famiglie purosangue da generazioni, non ci possiamo mischiare alla feccia.”
 
“Scusa? Come mi hai chiamato?” ribatté la ragazzina. Non stava urlando, era piuttosto calma. Cassandra non amava i conflitti, quindi quando accadevano cercava di risolverli in fretta e senza troppe urla.
 
“Feccia” ripeté Malfoy guardandola. Lei sostenne il suo sguardo. “Quindi se ho capito bene, fino ad adesso mi consideravi un’amica simpatica e ora improvvisamente sono feccia?”
 
“Su questo ha ragione, Draco, hai passato tutta la sera di ieri a dire che la trovavi interessante e che saresti stato suo amico e ora la insulti.”
“Sta zitto Blaise! Non devi ripetere tutto ciò che ti dico.” Ribatté stizzito Draco. “Ohh e così ero interessante…” disse Cassandra con uno sguardo ironico. “Zitta. Non voglio sentirvi. Vado in camera.” E con questo Draco mise fine alla conversazione e si allontanò.
 
Lo sguardo affranto di Cassandra cadde su Pansy e Blaise. “Non vi giudico se date ragione a lui, in fondo siete amici da anni, io…” ma prima che potesse continuare Pansy disse: “A noi non interessa, tu sei una bella persona e nostra amica, inoltre le nostre famiglie non sono così tradizionaliste come quella di Draco. Vedrai che riusciremo a farlo ragionare.”
 
“Sì, adesso ci parlo io.” Continuò Blaise e dicendo così corse per raggiungere l’amico.
 
“A questo punto direi di andare anche noi.” Disse Pansy.
 
“Sicura che mi vuoi in camera? Potrei passarti qualche malattia da feccia.” E lei scoppiò a ridere.
 
“Cavolo, dovrò stare attenta. Sei decisamente Serpeverde.”
 
Si avviarono in camera ridendo e dopo un po’ crollarono sfinite.
  
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