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Autore: Elgas    12/06/2020    5 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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3. In the Grimm Shadow, I’ll Stand by You



Era una scia di suoni, era aria rarefatta, cenere a mutare la realtà in illusione. La Vera Oscurità
si muoveva così; vorace a confondere presente e passato, un passato che odorava di ruggine e
sangue. Luxu si mosse fatica nel corridoio, dove ogni passo tingeva il pavimento di scie scarlatte.
Riaffiorarono, le maschere dei Veggenti condannate all’oblio; spettri divorati dalla cupidigia verso
un potere irraggiungibile. Li superò tutti... Ira, Aced, Gula, Invi, ignorando le voci mute, i volti folli
negli ultimi istanti di vita.
Era questa dunque…
« ...prima meraviglia nel Caos. »
Infine apparve, quella a forma di volpe; lei piegata sul Keyblade, il volto celato in parte dall’elsa,
un bagliore di lacrime sotto i capelli ambrati.
« Finiscila. Se fossi rimasta con loro... invece d’inseguire una vana speranza! Salvare tutti…
implorando il Kingdom Hearts! Se fossi rimasta con loro… ti avrei rivelato la verità! » (0)
La vide sollevare il capo… eppure non vi fu terrore dinnanzi alla “vera” Ava; la fissò scrutandone
le ordite vuote, la pelle lacerata, assaporandone il respiro gelido. La fissò e sorrise.
« Sei morta…vattene… sparisci! »
Parole a irrompere nel Cuore, a risuonar come anatemi. I fantasmi svanirono in una lenta agonia;
la meraviglia si affievolì, simile a un canto perso nel silenzio. Sì... il tempo era giunto; doveva
emergere Luxu, far calare il sipario su uno spettacolo che rischiava d’inghiottirlo.
« Sapevo ce l’avresti fatta. »
Eppure poté solo voltarsi al suono della sua voce; non importava fosse un’illusione, un brutale
artificio messo in atto per farlo cadere. Come Orfeo di fronte a Euridice, lui era lì, perfetto come
lo ricordava.
« Maestro... sono in viaggio... »
« E io sono lieto di sentirtelo dire... »
Il tono irriverente, le mani a sfiorargli il mento, l’occhio… nebulosa persa nello spazio.
« ... ma se fosse troppo tardi, mio piccolo Luxu? »
Ed ecco... l’orrore di Orfeo quando l’amata venne trascinata negli Inferi; ecco… sangue a
deturparne il viso, il sorriso… un terrore senza nome a sfiorare il Cuore, a far tornare quei
sussurri… i sussurri della Vera Oscurità. (1)
« Eri quasi arrivato in fondo! Peccato…! »
Mephisto… la voce a risuonare e in essa l’incubo venne annientato. La realtà tornò, funesta come
non mai. Affannato era il respiro, agitato il Cuore, logorante il gelo nelle ossa mentre i pensieri
vagavano confusi.
« Più a lungo guardi l’Abisso, più l’Abisso guarderà dentro di te…! Ma per essere la prima volta
ha funzionato a dovere…. il nostro legame… il frammento della mia anima dentro di te... » (2)
Allora giunse… freddo metallo a circondarlo, lì, in un angolo della Satariel (3); il bruciore sulla
guancia… traccia di un violento schiaffo.

Il Maestro non può essere… ah… che idiota…

« Nonostante la conclusione sia stata un pochino brutale. »
« Oh! Perché tu cosa avresti fatto, Lucifer? »
Le intravvide appena… le luci del corridoio, iridi dorate a incastonarsi nelle proprie… poi fu
un bacio, semplicemente un bacio; piacere a scacciare l’angoscia. Chiuse gli occhi, desiderandone
di più. Chiuse gli occhi mentre il corpo si muoveva guadagnando spazio, ricercando un calore
che a lungo l’aveva accompagnato nelle ultime notti.
« Una cosa del genere fratello… »
« Non male… adesso.. potremo andare avanti. Giusto Luxu? »
Più intenso appena Mephisto azzannò il collo, le vertebre, e Lucifer scese a sfiorargli la schiena.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Camminare nei sentieri della memoria; il Seiðr lo rendeva possibile, specie quando la coscienza
si smarriva per sfuggire da incubi oscuri. In ogni caso, Kugo mal digeriva tale pratica, persino
quando si era rivelata necessaria; l’aveva fatto con Luxord solo perché Askin l’aveva pregato in
ginocchio; con Sora catapultandolo nei Confini, poiché di vitale importanza. (4)
Camminare nella memoria, ricacciando la coscienza indietro, sempre più indietro; uno dei tanti
modi per preservare se stessi. Da quel punto di vista Aqua aveva fatto la scelta giusta; isolarsi così
e al primo tentativo… merito degli anni passati nel Reame Oscuro? Forse… in ogni caso il miracolo
non aveva sottratto il Lupo dall’essere lì, a sbirciare in una vita altrui, ricercando il frammento in
cui si era rifugiata.
Camminare... nel buio; a lungo vi fu soltanto il soffice buio del Regno dell’Oscurità. Intravvide
frammenti di Mondi emergere qua e là, rammentando con lieve irritazione quanto concedessero
gli Heartless. Camminò... finché le tenebre lasciarono spazio al Cimitero dei Keyblade. Tra migliaia
di Chiavi e il falso Kingdom Hearts a svettare in un cielo cupo... la vide, china sul freddo corpo di
Ventus, il viso confuso nella disperazione.

Non è qui…

Buio, battaglie, ricordi, soprattutto ricordi; la consegna dei Portafortuna, l’esame per diventare
Maestra, l’incontro con Ven, i momenti spensierati con Terra, gli allenamenti sotto la guida di
Eraqus… infine fu il mare, il profumo di salsedine, lo stridio dei gabbiani.
Un paesaggio identico a tanti altri; un paesaggio sfumato di sangue. Risalì, lasciandosi dietro
sabbia fine, scogli a emergere da placide onde, un’orizzonte che andava tingendosi dei colori
dell’alba. Risalì; sul crinale una decina di canoe, superata una pineta… radi fili d’erba in mezzo a
un manto di cenere, legno talmente contorto da rendere le capanne simili a carcasse. Al centro
del villaggio, il fetore di carne bruciata divenne più forte; poi lo udì… un pianto sommesso...

- Mi chiamo Aqua. Aqua Shinju. - (5)

… una bambina; la chiama blu sporca di fuliggine, la veste in juta lacerata, lì nella penombra.
Due voci irruppero al limitare della boscaglia.
« Questa faccenda non ci riguarda Maestro! »
« Avventato come sempre, giovane allievo. »
« Sono stati banditi! Non Heartless! »
« Di nuovo... lasci che il passato offuschi il tuo giudizio. »
« Io… vedo la realtà! Uomini hanno distrutto il villaggio… e un padre è stato ben felice di liberarsi
del figlio bastardo. A volte mi chiedo se siano peggio »

« Ho avvertito un Cuore forte… e ti portato qui per farti capire una cosa. Esisteranno sempre dolori
più grandi del tuo. »
Ma la piccola rimase immobile, come se la cenere avesse creato un muro invisibile.
Il Lupo attese e osservò, il ricordo divenne più nitido appena Eraqus lo superò, seguito da un
giovanissimo Terra. Altre parole giunsero mentre lei veniva tratta in salvo tra le braccia del
Maestro. Infine fu Calore, Limpidezza;
« I tuoi capelli ricordano il mare, la pelle invece una perla preziosa. Ti chiamerai Aqua, Aqua Shinju. »
Luce…
« Aqua… vieni. »
Lentamente il paesaggio si dissolse; finché rimase un’infinita distesa bianca e lei… soltanto lei, a
sorridergli.
« Sì… »
Un bagliore… lo Shrapenl… e come immersa in una dolce corrente, la realtà tornò.
Aqua era lì, come l’aveva lasciata; adagiata sul materasso, il respiro ora calmo, il Cuore leggero,
la mente rilassata nel dormiveglia.
Kugo sospirò, ma almeno ne ebbe la conferma; grazie alla forte volontà, la ragazza gli avrebbe
dato meno problemi in futuro. Si sedette a terra, la schiena poggiata a bordo del letto. La osservò
ancora prima di accendersi la sigaretta. Un lieve aroma di tabacco, fumo a dissolversi nel silenzio;
quiete vuota, eppure per un attimo gli sovvenne… il sorriso di Aqua.

No… che idiozia..

Non esisteva niente… solo il passato, lei… a cui guardare senza rimpianti o risentimenti; i legami,
i momenti preziosi; il futuro lastricato di sangue; e il presente in cui tracciare la via... verso la fine.

Abbiamo percorso strade diverse Askin, io… cosa potrei condividere? Perché dovrei se…

Chiuse gli occhi e nell’infinita distesa di nebbia ecco... quel ricordo simile a polvere di cristallo,
caldo come una carezza...

« Quando mi vedrai… non ci sarò più… » -
Era bella, in piedi sul balcone, stella circondata dalle bianche torre dell’Hlif…
« Shura ti avrà raccontato tutto…
Neppure l’Oracolo poteva prevederlo… dove le ombre diventano più scure, il futuro è invisibile…
… almeno posso dire… ecco, lascio quest’esistenza con onore.
Ricordi quel giorno? La notte ci aveva accompagnato attraverso la pineta, fuori le mura, poi... la betulla
solitaria in cima al crinale… e tu a sederti facendomi cenno di seguirti. Restammo così, abbracciati
osservando l’alba.
“ Lo faremo… se lo vuoi anche tu ”… risposi sì...
Dimenticammo i nomi dei nostri figli… …e il sole sorse…
…in questi ultimi istanti… mi torna alla mente il tuo sorriso... le tue parole...
“ Il Cuore non dimenticata. Nell’immoralità… il Cuore fa risuonare l’eco dei sentimenti. ”
Promettimi Kugo… promettimi... » (6)
Un sorriso… prima che il nero tingesse ogni cosa, il viso diventasse il ritratto della paura.

Fili… ragnatele tessute con cura… fili velenosi, letali.
Un suono… qualcosa si celava nell’ombra…
Un ragno...


Riemerse, circondato da un presente silente e vuoto; la camera, la sottile schiena di Aqua.
Tra le onde di un eco lontano rimase soltanto il suo nome;

Kukaku…

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Per la prima volta dopo tanto, il tempo era volato nel sollievo, il sollievo di averli salvati, tutti.
Certo, scacciarne l’Oscurità dalle menti, abbattere la minaccia esterna e trascinarli in camera
aveva richiesto attenzione. Cloud era stato il primo a riprendersi; sedeva sul divano, le iridi
azzurre a fissare il vuoto. Il the andava raffreddandosi quando gli ricordò;
« Non vorrai berlo ghiacciato? »
Come trafitto da un ordine, il ragazzo lo fini in poche sorsate, ma passarono minuti prima che
si decidesse ad aprir bocca.
« Cosa sarebbe successo? Senza lo Shrapenl io… »
Domanda legittima, ma che ben sottolineava la propensione a farsi carico dei “fallimenti”, a cui
si aggiungeva una totale indifferenza verso i compagni. Shura sorvolò, vi sarebbero stati altre
occasioni per rimproverare quei difetti, e rispose schietta.
« La Vera Oscurità rimane in una dimensione separata. Attraverso il Seiðr fa breccia nei Mondi.
In caso vi sia resistenza da parte del Cuore, inizia un lento assedio, portando alla follia gli abitanti,
facendo dilagare epidemie e altri metodi simpatici. Qui non c’è nulla… solo noi due… », Cloud la
fissò in attesa di una risposta o semplicemente di udire verità già consolidate « … senza lo Shrapenl,
il Hwergh avrebbe aperto un varco… saresti morto senza accorgertene. »
Egli soppesò le sue parole, ma infine il pensiero tornò lì; al fallimento, alla certezza che
quell’incubo non aveva minimamente sfiorato Sephiroth.
Perché l’angelo era Oscurità… Cloud Luce… destinati a scontrarsi nell’Oltre…

Come loro...

« Ma ora non pensarci. Riposa, ne avete tutti bisogno… »
« Sì… vado in camera mia. »
Rimasta sola, Shura sospirò, sistemò le coperte a Sora, Donald e Goofy; dirigendosi infine alla
sala comando, una birra aperta. Tra luci soffuse e il Seiðr a estendersi all’infinito, il collegamento
si aprì; la Fenris, la Kelpie e la Satariel, ancora sufficientemente vicine da renderlo possibile.
- Ehi Mephisto, non eri tu a odiare le robe tediose? -, chiese Askin a bruciapelo.
- Nulla lo è dopo coccole intense. Luxu dorme come un bambino. -
- Bell’immagine per iniziare la conversazione -, commentò Kugo sospirando.
- Eravamo in tre… -
- Grazie Lucifer. -
Parole leggere, tra loro che nel bene e nel male avevano condiviso un’esistenza immortale.
Così pure quell’ultimo tempo passò, risuonando malinconico, ora pieno di speranza. Una quiete
irreale, consapevoli che in futuro sarebbe stato difficile se non impossibile. Mephisto e Lucifer
li salutarono per primi, finché... parole giunsero inaspettate;
- Shura… grazie. -
Lo dissero all’unisono quei due, e altro non vi fu se non commozione; la stessa provata alla fine
di un viaggio logorante, scandito da giorni vuoti e freddi, visioni d’orrore, ma dove era brillata
la Luce di una promessa; arrivare ai Confini, messaggera dei loro ultimi istanti… per non farli
cadere, guidarli allora come nel presente.
Trattenne un singhiozzo mentre le voce di Kugo tornava ad avvolgerla.
- Scusami. Non dovevo parlarti così. Se… se noi tre siamo qui lo dobbiamo a loro, al tempo passato
ai Confini. Una strana catena di eventi. Edward citerebbe lo scambio equivalente, tu, Askin, il Destino… -
- E l’inguaribile romanticismo… però sì… non ci siamo smarriti. -
« Così mi fate piangere, brutti idioti... », allora ricordò; le notti passate a dormire insieme e
quando, nel freddo spazio oltre i Confini, aveva raccolto il biglietto di Ichigo.
« Noi… non ci siamo smarriti… salvalo Kugo…. Hime… Hime non... »
- Lo farò. E tu… prometti di guardare avanti... -
- Per Rin, Yukio e tutti gli altri… -, concluse Askin.
« Ah… Buona fortuna ragazzi. Al prossimo incontro. Nell’Hlif. »
Ultime parole e un silenzio crebbe, improvviso portatore di pace.
Contemplò il Seiðr; da qualche parte in quell’immensità vagava un santuario in rovina.
L’Hlif... casa in ere antiche, ora relitto, da cui erano scaturiti caos e discordia.

- La vendetta non ha albergato nei miei pensieri, non come lui. Del resto il Fato gioca brutti
scherzi… queste battaglie vennero decise tempo fa; quando l’Hlìf cadde, quando giungesti qui
portandone il fardello ed Edward incise il loro nome nel cuore dei Confini… forse il Lupo ucciderà
un Ragno, io con un Corvo… ironico non trovi? -
- Ti prego…! Io… non potrei sopportare di perdere anche voi…! -

Quanto sono stata egoista… ma... non ti sei arrabbiato Askin… semplicemente, hai ribadito l’inevitabile.

- Se dovessi cedere, ci sarà una Luce a riportarmi indietro. Confido… confido anche Kugo possa
trovare… una Luce più… tangibile. - (7)

Liberatevi… trovate la Luce…
Ichigo è caduto… pochi giungeranno ai Confini. Mephisto ha ragione… anime corrette… non c’è tempo…

cercarli potrebbe rivelarsi pericoloso, specie per i Prescelti… come se non bastassero...
Eppure… non posso fermarmi, voltarmi senza non fare abbastanza… ancora una volta….

- Vi salveremo! Salveremo tutti i Fyrir! -

Uhm… invidio la tua ingenuità, Sora.
Ma spero tu abbia ragione.
Lo spero con tutta me stessa.


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Odorava di ruggine e sangue l’aria di Auropoli, così nitida in un presente illusorio.
Rovine s'estendevano ora bloccando la vista, ora aprendo squarci su una distesa di nebbia, nebbia
malata; giacché nel silenzio sorgeva la certezza della morte, del nulla; essenze di Vera Oscurità.
L’aveva attraversata tante volte, ultima visione di una città morta, per tornare indietro, sempre
più indietro, GoldSaber a guidarlo. Ma ogni volta il cerchio si chiudeva lì, al giorno in cui i Hwergh
avevano divorato il Mondo... tranne il Cuore, tranne Loro. Li vide come sempre, fugaci ombre in
una città spettrale, ultimi superstiti dei Denti di Leone. Lo superarono, Lauriam, Elrena, Emdy…
attese, finché l’eco dei passi venne inghiottito dall’oblio. Amici… famiglia… confine labile, come
frammentario era l'equilibrio tra realtà e illusione, ora… lì… dove tutto rischiava di tramutarsi nel
peggiore degli orrori. Tra le macerie giunsero... latrati, ringhi di bestie e abomini; scivolarono
nell’ombra... iridi desiderose di carne e Cuori, lontane, relegate a una vita passata.
Camminò ponderando ogni passo, mente salda, Cuore forte; il Keyblade a guidarlo... verso un
epilogo impossibile da superare. Eccolo… nella casa dove avevano trovato rifugio…

… prima che Ventus sparisse… prima che mi precipitassi a salvarlo… prima che Askin...

… pallido riflesso di se stesso; Rulod accanto alle ultime braci del falò; cerea la pelle, sangue e
lividi a decorarla in un triste mosaico, gli occhi segnati; le vesti rovinate; sul pavimento un
secondo GoldSaber… vuoto, freddo, scheggiato in più punti.
« Non dovresti essere qui… »
« Neanche tu », la udì, voce risuonare in un sibilo indefinito, corrotto dall’Oscurità.
Eppure non si ritrasse, avvicinandosi, fissando quegli occhi vuoti, ora consumati da un potere
grande e antico.
« Non fa bene parlare coi morti, quante volte devo ripetertelo? »
« Tu sei me. »
Un ghigno, una sottile risata; sbuffi di scintille risposero, guizzando a colmare la distanza che li
separava.
« Tuttavia eccoti al mio cospetto… a inseguire qualcosa che temi e al tempo stesso ti è oltremodo
necessaria. Tu…vile Nobody… »
« Smettila. »
« Ah già… come dimenticarlo? Adori sfidare il Destino… anche Rulod lo faceva. Forse... mi sono
espresso male, perdonami. Diciamo che ti manca il coraggio... il coraggio di gettarti nell’abisso. »
Ogni volta stesso copione, stesse parole…
« “Chi ero prima di giungere qui? Un pirata?” Sì, questo lo rammenti… ma è solo un frammento.
Ti sei promesso di ricordare il necessario… ma questa è la vita di Rulod Morgan, non la tua. »
« Tu sei me. »
« Guarda le nostre mani... sono sporche… »
Lo avvertì in mezzo alle dita… sangue, carne… viscere…
La prima differenza… al che il dubbio lo punse, più forte di quanto immaginasse.
Lui fu lì, svuotato di qualsivoglia umanità, ad afferrargli le mani, a premerle contro il proprio
petto; a inchinarsi fino a sfiorarlo… un respiro nell’Oscurità… una bestia affamata…
No… non il dubbio...
« Avanti, scava piccolo nessuno. Vuoi scoprire… come ottenni questo Keyblade? »
Sconfitta...
Paura…
Terrore…
L’orrore aprì le fauci…
« Luxord… ora dovresti svegliarti. »
Lo vide, sulla soglia; gli abiti sporchi, Gàe Gulg logora di sangue. Era lì, identico a quel giorno, a
salvarlo, a bandire l’Oscurità. Li udì appena, sussurri fuggire nel buio… sentì la Luce…

La sua Luce…

Sollievo e in esso la realtà tornò, quieta come il lento scorrere di un fiume.
Percepì il materasso, il viso infossato quasi a metà nel cuscino, e lui. Lo intravvide appena,
sdraiato accanto; perché la stanchezza giunse, quasi fosse rimasta sopita nelle pieghe dell’anima.
Le dita furono lì, ad sfiorare la schiena, a ricercarne il calore… desideroso di cancellare le ultime
schegge di paura.
« Sei stato bravo… resistere così a lungo », sussurrò Askin, piegandosi quel tanto da creare un
lieve penombra.
« Un giorno ci riuscirò... andare... oltre... »
« Ne sono sicuro… ne sono sicuro Luxord. »
Il presente era lì; nella voce a pronunciare il suo nome; nel buio di occhi troppo stanchi, nel
mondo definito da un tepore, un respiro. Lo strinse e per un attimo tornò indietro, al primo
abbraccio in mezzo alle rovine di Auropoli. Askin… non necessitava di acqua, cibo, sonno…
viveva in un corpo divenuto immortale, fuso col frammento di Cuore del Mondo; corpo in
grado di rigenerarsi, di non patire dolore… eppure così normale in quel calore.
Calore, pace… e pensieri a susseguirsi ancora una volta, indifferenti a tutto;

Oltre Rulod si cela… GoldSaber… il reale potenziale...
Cosa temo?
Trovare Sephiroth e… no, sconfiggerlo spetta a... Cloud… Cloud deve…
Io... ho promesso di salvarli... Lauriam, Elrena, Emdy…

- Se devo giocare una carta, se devo sfidare il Destino allora scelgo di seguirti...!
Io voglio seguirti Askin! -

Uhm… con quanta fermezza ti dissi quelle parole. Forse è stato allora che...
Presente… futuro… tu sei questo...
Anch’io… anch’io…
Cosa temo?
Sfiderò il Destino…

- L’Hif cadde… -
- A volte i legami si spezzano. È inevitabile. -
- Là fuori non devi assolutamente allontanarti da me. Per nessuna ragione. -

Askin... chi devi...

« Ehi…! Basta rimuginare. »
Ironia a rinnovare il tepore… così da perdersi...
« Cos’è? Mi leggi nella mente? »
« No… quando rifletti, i respiri si fanno… più intensi. Ecco svelato il mistero misterioso. »
« Uhm… riesci a impressionarmi… sempre... »
...e in esso riposare, semplicemente riposare.





(0) In riferimento alla scena presente in AAA Capitolo 5, quando Luxu dice ad Ava:
« ...L’hai detto prima; vi abbiamo ingannato. Non aggrapparti a illusioni. Inoltre tu, assieme a Ira, Aced, Invi,
Gula, avete distrutto l’amicizia, ma guarda il lato positivo; vi siete liberati di una bugia, rompendo il velo
che celava la vostra natura. Ora… dovresti salvare i Denti di Leone. »


(1) Ho citato il mito di Orfeo e Euridice supponendo che Luxu/Xigbar, essendo sempre stato
affamato di conoscenze, sia stato ben curioso di approfondire i miti nel Mondo di Hercules.

(2) La celebre frase di Nietzsche viene citata da Mephisto anche nel Manga Blue Exorcist.
(3) Se vi ricordate... è… l'aeronave di Luficer. Nome tratto dagli omonimi demoni della falsità,
guidati secondo la cabala dal “vero” Lucifero.

(4) Eventi narrati in AAA Capitolo 1 e Capitolo 4 (parte finale tra Mephisto e Lucifer)

(5) Aqua lo rivela a Kugo nel Capitolo 6 di AAA. Shinju significa perla in giapponese.

(6) I figli di Kugo e Kukaku... accennati nel Capitolo. Dettaglio relativo al mio finale alternativo di
Bleach. Ah! Inoltre nei Capitoli finali di AAA e all’inizio del terzo Atto… era stato sparso… il ruolo
di Shura. Ecco ci siamo capiti.

(7) Dialogo nel Capitolo 8 di AAA. La scuse di Kugo si riferiscono allo stesso.





Angolo Autrice;

Inizio riepilogando alcuni dettagli fisici dei personaggi che d’ora in avanti vedremo più spesso:

Sora; 16, 165 cm ( in Kh2 Nomura confermò che l’altezza di Sora era 160 cm ), 56 kg
Aqua: 18 (biologica), età reale 28/30? (considerato il decennio? nel Reame Oscuro) 176 cm, 63 kg
Luxord: 34 (biologica), età reale 3000+ , 202 cm, 90 kg
Luxu : 18 (età riferita a quando egli ha cristallizzato la propria Anima/Cuore, si veda Atto II,
continuando in seguito a cambiare carcassa), 199 cm (corpo attuale di Braig/Xigbar ), 79 kg
Cloud: 26, 185 cm, 77 kg

FYRIR (anche se qui si deve parlare di età “esteriore”, essendo immortali ^^” )

Askin: 32 ( relativa alla mia Long Ikiru Riyu ), 226 cm 119 kg
Kugo: 38 ( relativa alla stessa Long ), 232 cm, 136 kg
Mephisto: 31, 239 cm, 117 kg
Lucifer: 29, 228 cm, 124 kg
Shura: 27, 204 cm, 85 kg

Un capitolo molto inside,,,se dobbiamo descrivere la Vera Oscurità facciamolo bene. Piccole tracce di lore qua e là, e abbiamo avuto introspezioni significative. Spero che gli accenni lasciati nei precedenti capitoli/atti siano ora più chiari. Una cosa a cui tengo particolarmente è rendere i rapporti tra i pg di KH e quelli Crossover più forti e veri che mai. Tutti i Fyrir i loro pregi e difetti, anzi forse alcuni hanno più difetti.
Un saluto cari lettori e alla prossima <3
   
 
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