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Autore: lmpaoli94    13/06/2020    2 recensioni
Vincenzo, giovane studente minorenne in attesa di diplomarsi all’ultimo anno di scuola superiore.
Michela, insegnante di storia di 40 anni piena di sogni e di speranze.
Si incontreranno in maniera molto improvvisa e si conosceranno meglio l’un l’altra.
Un rapporto che sfocerà in qualcosa di molto più grande di loro, spingendo le persone vicine a loro a dividerli per il loro bene comune.
Ma chi sarà a vincere?
La cattiveria delle persone o un amore sincero?
Un viaggio dentro gli occhi di due persone così diversi di età ma molto simili nei sogni.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Il week – end lontano dai doveri e con il pensieri fisso di una domenica rinchiuso in casa a guardare le sue serie tv preferite, avevano fatto capire a Vincenzo quanto potesse mancargli quella donna.
Non aveva niente per mettersi in contatto con lei, solo la possibilità di rivederla domani pomeriggio.
sapevo che il lunedì era il suo giorno libero e la scuola sarebbe stata molto diversa senza di lei.
Voleva continuare ad impegnarsi per far felice i suoi professori e la sua famiglia, ma non voleva nemmeno dare troppe speranze su di lui.
In fondo era sempre il solito ragazzo di sempre che aveva i suoi sogni e i suoi scopi e in quel momento avevano il nome di Michela Canini, la più bella donna di cui si poteva innamorare.
Anche se molto probabilmente lei non se ne accorgeva, Vincenzo  profondamente cambiato in tutte le sue abitudini.
Mangiava molto meno, era molto più attento alle cose che gli giravano intorno e aveva sempre una parola da dire su qualsiasi cosa.
In poche parole era sempre presente, anche se la sua maggiore intenzione era verso di lei, non riuscendo a scordarsi quel suo sguardo sempre sorridente che contraddistingueva il suo bel carattere.
Ma davvero alla fine tutto sarebbe cambiato? Che il sogno di un giorno con lei…
“Adesso devo finirla. Il mio imbarazzo non deve durare per sempre. E’ inammissibile a lunga durata… E’ il momento di concentrarsi su altro.”
 
 
Come ogni giovane uomo di cui si poteva rispettare, Vincenzo riusciva ad essere puntuale ad ogni singolo appuntamento, suscitando sempre sorprese e interesse.
Bussando alla porta dell’abitazione di Michela dopo aver suonato al citofono, Vincenzo si domandava come sarebbe andata quella giornata.
“Io e lei nel suo appartamento soli. Chissà la gente cosa avrebbe pensato… Di sicuro i miei guai sarebbero solo all’inizio.”
Mentre Vincenzo attendeva un tempo infinito, il suo nervosismo si leggeva nei suoi piccoli occhi a fessura.
Il buio di una scala di un palazzo che sembrava il luogo per un film degli orrori e la sua preoccupazione per la sua professoressa.
Ma alla fine i suoi pensieri lascivi da studente misterioso e intrigante dovettero farsi da parte.
< Scusami per l’attesa > rispose la donna con tono flebile < Dovevo finire di prepararmi. >
< Mi dispiace. Credevo di essere… >
< Sei puntuale come al solito. E questo è un grande pregio da parte tua. >
Facendolo accomodare, la curiosità del giovane studente era sempre più palpabile.
Accomodandosi sul divano facendo capire alla sua professoressa dove avrebbero iniziato, la tristezza della donna non poteva più nascondersi.
< Michela, mi dispiace davvero vederti così triste. Sono troppo abituato a vederti felice. Per non parlare del tuo bel sorriso contagioso. Perché ad un tratto sembra sparito per sempre? >
< Perché quello che ti sto per raccontare ti ferirà molto. Sempre che tu tenga davvero a me. >
“Oh cavolo…”
< Michela, anche se io sono un semplice studente minorenne, farei qualsiasi cosa per te. davvero. >
< Per questo mi spaventa molto la cosa. >
Alzandosi dal suo divano, Michela passeggiava nervosamente per il suo piccolo salotto.
< Tu non sai che effetto possono farmi gli uomini… Loro mi guardano con gli occhi pieni di piacere con la speranza di portarmi a letto. Ma quando gli faccio capire che non hanno nessuna speranza, la loro sottile violenza sprigiona in loro atti che non avrei mai pensato potessero esistere. E questo è quello che è successo agli ultimi miei due uomini: credevo di essermene innamorata, ma poi ho scoperto che erano solo due individui molto violenti. >
< Ti hanno fatto del male questi tipi? >
< No… ma me ne volevano fare. Il loro rapporto è durato abbastanza per farmi capire che potevo avere un futuro molto diverso e inusuale da quello che ho adesso.
Anche se non sembra, ho sempre sognato di avere una famiglia.
Bambini che correvano in tutta la casa e non in uno squallido appartamento e avere un marito che mi sarebbe rimasto accanto in tutti i miei momenti di difficoltà.
La mia visione di vita era questa, fino a quando non ho capito che il mio destino era di rimanere sola.
Non avevo più nessuna intenzione di venire offesa o addirittura picchiata. Non potevo più sopportarlo. >
< Quindi ti hanno fatto del male. Voglio subito i loro nomi e… >
< NO, Vincenzo. Tu non farai un bel niente. Anche perché sono in una città diversa da questa e non potranno mai trovarmi. Stai tranquillo. >
< Grazie dell’assicurazione, ma non mi fido. >
< Scusa una cosa: mi vuoi forse far capire che tu farai a botte con uomini alti 1 m e 90 cm e palestrati? Non credo che sopravvivresti. >
< Forse no. Ma il mio metro e 75 cm può riservare molte sorprese. >
< Su questo hai assolutamente ragione. >
Mentre la sua calma stava diventando reale, anche Vincenzo aveva ricominciato a sorridere.
< Adeso non voglio più parlare delle mie vite fallite. Quando i miei genitori sono venuti a sapere che stavo solo con uomini violenti, mi hanno detto che il problema ero solo io.
Ero io che non ero perfetta per loro e hanno avuto il coraggio di dirmi che non ero più la stessa.
Capisci quanto mi potevo sentire ferita? >
Una giovane donna come lei abbandonata a sé stessa da tutti.
Nessuno si meriterebbe un simile futuro, nemmeno la peggior persona del mondo.
In quel momento non potevo far altro che replicare se non con un abbraccio.
Sorprendendo la mia professoressa piena di sentimenti, riuscivo a sentire completamente il suo calore e il suo amore inespresso.
< Scusami. Forse non avrei dovuto… >
< Non scusarti. Anzi, sono molto contenta di avere almeno qualcuno dalla mia parte. >
< Come ho detto prima, farei qualsiasi cosa per te. >
< Vincenzo, ti prego: non dirmi così. Sai che io e te… >
< Anche se siamo molto diversi, non vuol dire che possiamo essere… >
Ma la frase a cui Vincenzo aveva pensato, venne interrotta da un pensiero proibito.
Il giovane ragazzo che seduceva con tutte le sue forze l’unica donna di cui si era davvero invaghito, facendo di tutto per tenere all’oscuro tale segreto.
< Vincenzo, cosa volevi dirmi? Che cosa sono io per te? >
< Ecco, io… non so se il mio pensiero potrebbe piacerti. >
< Prova a convincermi. >
Mentre Michela attendeva la sua risposta, Vincenzo si avvicinò a lei piano piano e chiuse i suoi occhi.
Ogni singolo centimetro diventava un passo verso il suo sogno. Fino a quando…
< Vincenzo, non farai quello che sto pensando, spero. >
< Michela, io… >
< Ti ringrazio per la tua vicinanza, ma io e te… non possiamo. Apparteniamo a due mondi troppo diversi. Tu sei un semplice studente, mentre io una professoressa piena di problemi sentimentali. Come faremo a durare? È impossibile. Senza dimenticare che tu sei minorenne. >
Non sapendo cosa dire, i sogni di Vincenzo si frantumarono in pochissimi secondi.
Aveva visto una vita diversa in quel momento, il tutto insieme a lei.
Ma adesso si era incrinato e molto probabilmente non si sarebbe mai più ricucito un rapporto nato da un profondo scambio di sguardi.
< Vincenzo. Dimmi qualcosa, ti prego. >
< Hai già detto tutto tu, Michela. Io sono uno studente, mentre tu… >
Non riuscendo a sopportare tale situazione, il ragazzo pensò bene di lasciare subito l’abitazione della donna per tornare a casa.
< E la nostra lezione di storia? >
< Se la dimentichi, professoressa. Non ho più un motivo per rimanere qui. >
< Mi stai forse dicendo che il tuo scopo era di… non ci posso credere. >
< Mi dispiace che lei pensa che i miei sogni sono così… disturbanti nei suoi confronti. Il mio cuore si era invaghito di lei e non ho potuto far altro che seguilo. Ma non avrei mai pensato che mi avesse portato all’illusione. >
< Hai fatto presto a riprenderti le distanze, Vincenzo. Mi duole sapere questo, ma alla fine è meglio per tutti e due. >
< Di cosa hai paura, Michela? Hai timore che qualcuno possa scoprire un amore così giusto? Tu hai bisogno di qualcuno che ti stia accanto in momenti difficili e per ora sono l’unico ragazzoche è in grado di capirti davvero. >
< Solo perché ora sai alcuni miei segreti non vuol dire che riuscirai davvro a capirmi… Che cosa vedi in me, adesso? >
< Vedo una bellissima e graziosa donna che sta facendo di tutto per rovinare un momento incredibile che può cambiare per sempre il nostro futuro… Davvero lo vuoi anche tu^ vuoi cacciarmi? Se è davvero così, non ho più nessun modo di rimanere qui. Studierò storia da solo, proprio come ho fatto in tutti questi miei anni scolastici. >
Uscendo dalla sua casa senza nemmeno voltarsi per salutarla, Vincenzo voleva scappare da quell’appartamento e quella vita che non gli sarebbe potuto appartenere.
Ma il destino a volte gioca in maniera molto avversa.
Controllando la sua bicicletta, il ragazzo vide che aveva la catena rotta.
“Splendido. Adesso come torno a casa?”
Tornando verso l’appartamento della sua professoressa con la coda tra le gambe, senza degnarla di uno sguardo gli domandò se poteva dargli uno strappo a casa.
< Solo se studieremo insieme. Anche se sarà per un’ultima volta. >
Non riuscendo e non potendo dire di no, Vincenzo accettò riluttante.
< Entra pure… sconsiderato. >
 
 
Durante il percorso in macchina, Vincenzo non disse nemmeno una parola.
Si limitò a guardare fuori il buio dal finestrino, mentre la sua professoressa era impegnata a guidare.
Una volta giunti dinanzi al suo vilaetto, il ragazzo non poté che ringraziarla.
< MI ha salvato la vita, professoressa. E forse sarà l’ultima volta che accadrà. >
< L’ho fatto con piacere, Vincenzo > rispose la donna ritornando ad avere quel suo sorriso che pensava di aver perso < Almeno ci ho guadagnato una ripetizione con te. >
< A proposito delle nostre ripetizioni, credo di doverle dare qualcosa in cambio… >
< Stai scherzando, spero. L’ho fatto con piacere. >
< Insisto. Il suo tempo è molto più importante che farmi ripetizioni gratis. >
< MI ha fatto molto bene la tua compagnia. Ed io non posso che esserne felice… Però ti prego di non darmi del lei. >
< Dovrò farlo quando torneremo a scuola. Chissà quale scandalo un alunno da del tu ad un docente. Molti si farebbero delle domande e non dobbiamo spostare la nostra attenzione su di noi. >
< Quindi hai deciso di non vedermi più oltre l’orario scolastico? Magari potremmo vederci per altre lezioni di storia. Anche se non ne avresti bisogno, sono molto felice di insegnare ad un giovane ragazzo promettente come te, Vincenzo. >
Il givane studente sarebbe rimasto tutta la notte ad ascoltare i complimenti che quella donna aveva rivolto solo a lui.
Si sentiva desiderato, anche se in un modo che non credeva possibile.
< MI dispiace Michela, ma come hai detto tu, è meglio per tutti noi. >
Non se ne voleva andare da quella macchina.
Non avrebbe mai voluto cancellare quel momento molto significativo., ben sapendo il destino avverso operare a favore di lui.
< Al diavolo le nostre distanze >
Prendendolo per un e trascinandolo nella sua auto, Michela incollò le sue labbra in quelle di Vincenzo, scambiandosi un bacio appassionato che durò svariati minuti.
Il tutto era accaduto all’improvviso, mentre alla fine della giornata le colpe degli uomini non furono così lontano come pensava Vincenzo, riuscendo ad esaudire la brama di assaporare il suo tocco e il suo sapore in quel vortice di emozioni che si scatenavano nella sua mente.
   
 
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