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Autore: JennyPotter99    17/06/2020    1 recensioni
SEQUEL DI "I DONI DELLA MORTE PARTE 2"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Delphini Riddle, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Autunno 2024. (7° anno)
 
Dopo aver avuto un’estate intera per riposarsi, all’inizio del nuovo anno, Scorpius ed Albus vennero chiamati nell’ufficio della preside McGranitt per discutere dei loro atti.
Insieme ai fratelli Potter e Draco, i due cugini si presentarono davanti alla sua cattedra a mani unite e testa bassa, immaginando che li avrebbe espulsi.
-Vi devo far presente che avete infranto almeno una dozzina di regole della scuola.- gli disse Minerva.
-Sì, signora.- annuirono entrambi.
-Sto parlando anche con lei, signor Malfoy. Smaterializzarsi a Hogwarts è assolutamente vietato.-
-Beh, preside, l’ho fatto per salvare mio figlio.- balbettò l’uomo, non si era immaginato che Minerva lo avrebbe ripreso.
-Tuttavia, al massimo delle vostre capacità, avete protetto questa scuola.- continuò la donna, voltando lo sguardo verso il quadro di Silente.- Albus ne sarebbe molto fiero. Perciò, ho deciso di non espellervi.-
-Grazie, signora.- esclamarono i due cugini sorridendo.
-Ma dovete promettermi che non lo farete più, tutti voi.-
-Non lo farò più.- disse Albus.
-Non lo farò più.- ripeté Scorpius.
La McGranitt guardò anche Draco.- Forza signor Malfoy, anche lei.-
-Ehm, non lo farò più.- aggiunse l’altro, mentre sua moglie ridacchiava sotto i baffi.
-Ora fuori di qui prima che cambi idea.-
Non appena furono in cortile, Harry ed Albus si abbracciarono.
-Sono molto fiero di te.- commentò l’adulto.
Albus sgranò appena gli occhi, quella frase non gliela aveva mai detto.- Davvero?-
-Lo sono sempre stato, Albus.-
-Papà, riguardo quello che ti ho detto ad Halloween….-
-Non lo pensavo neanche io, Al.-
Con gli occhi lucidi, il ragazzo si strinse a lui.- Ti voglio bene, papà.-
Allo stesso tempo, Draco aveva portato in infermeria sua moglie per cambiarle la medicazione alla gamba.
Scorpius sbirciò un po' e notò lo sguardo sofferente sul volto di sua madre: qualcosa non andava.
I due sposi si sussurrarono qualcosa che il ragazzo non capì e poi voltarono entrambi lo sguardo verso di lui.
-Ehi tesoro, stavo dicendo a papà che voglio portarti in un posto, ti va?- gli disse lei, alzandosi lentamente insieme alla stampella, come se nulla fosse.
-Certo.-
Jenny lo condusse appena fuori Hogwarts, su una piccola collina illuminata dal sole, con una leggera brezza che rendeva il posto stupendo.
Scorpius si guardò intorno e poco più in là, vide una lapide: Cedric Diggory.
-So che hai fatto quello che hai fatto non solo per Delphi.- commentò Jenny.
-Credevo che se lo avessi salvato, il mondo sarebbe stato un posto migliore.-
-Certe cose accadono per una ragione. Cedric è stato il martire della battaglia contro Voldemort, se lui non fosse morto, adesso noi non saremo qui. Non è morto invano, ma…era destino.- spiegò la donna.
Ripensando alla morte, Scorpius ricordò anche quella di Delphi e si asciugò gli occhi.
-Mi dispiace per la ragazza.- mormorò Jenny, accarezzandogli la guancia col dorso della mano.
-Sai, credevo che uccidendo Nott, avendo la mia vendetta, mi sarei sentito meglio, ma non è così.- singhiozzò, poggiando la testa sulla sua spalla.- Fa male, mamma.-
-Lo so amore, passerà. Un mio vecchio amico una volta disse: Le persone muoiono tutti i giorni, ma mai invano.-
Scorpius analizzò bene quella frase e la guardò negli occhi, cercando di leggerle dentro.- Mamma, stai morendo?- le chiese, piangendo ancora.
Jenny balbettò.- Tesoro….-
-N-no…- piagnucolò, facendo qualche passo indietro.
-Ascolta, le cose succedono e tu non puoi impedirle.-
-Come farò senza di te?- mugugnò Scorpius, mentre Jenny gli si riavvicinò.
-Tu ce la farai.- esclamò Jenny, prendendogli il viso tra le mani.- Sai perché? Perché tu sei forte, guarda cosa hai fatto l’anno scorso! Tu sei il figlio della profezia! Tu sei l’amore puro! Tu sei mio figlio!- ripeté, incrociando i suoi occhi azzurri.
Scorpius calmò i suoi singhiozzi e si strinse alla madre, ancora per un po'.
***
Dopo che Jenny fu tornata a casa, Scorpius trovò Albus seduto su una panchina e gli si affiancò.
Albus, sapendo che era triste, gli offrì una gelatina tuttigusti + 1.- Alla ceca?-
Scorpius annuì ed entrambi chiusero gli occhi, come un tempo, pescando una caramella dal pacchetto e mettendosela in bocca.
-Mh, zucchero filato.-
-Fragola.-
I due ridacchiarono.
-Credo che voglia dire che adesso andrà tutto bene, no?- commentò il castano.
L’altro alzò le spalle, scuotendo la testa.
-Mi dispiace per Delphi, se solo avessi saputo come, avrei voluto aiutarla.- continuò Albus. -Mi dispiace che, insomma, tu non vivrai la tua vita con il tuo primo vero amore.-
Scorpius alzò l’angolo della bocca in un sorrisetto e lo guardò.- Lo farò, invece.-
La faccia del cugino fu paralizzata quando capì che si stava riferendo a se, ma non disse niente, si limitò solo ad abbracciarlo e di conseguenza Scorpius gli diede un bacio sulla fronte.
Successivamente, Albus guardò l’ora e sospirò.- Devo andare a ripassare Storia della Magia.-
-E io ho lezione tra 1 minuto, quindi mi toccherà correre, di nuovo.-
I due cugini rizzarono in piedi: avrebbero preso strade diverse, ma che si sarebbero sempre incrociate tra loro.
-Ci vediamo al dormitorio prima di cena?- domandò Albus.
Scorpius gli sorrise facendogli un occhiolino.- Contaci.-
L’altro l’osservò prendere la borsa e correre via: rimase immobile fin che non lo vide scomparire. -Ti amo e ti amerò per sempre.- mormorò fra se e se.
Si recò in biblioteca e prese il solito libro, Maghi famosi e le loro azioni, per poi sedersi ad un bacchetto.
Mentre apriva il volume, notò che non lontano da lui, un ragazzo con la divisa di Grifondoro lo stava guardando.
Un bel ragazzo del suo stesso anno, biondo e occhi verdi.
Egli gli sorrise e scosse la mano per salutarlo.
Albus arrossì subito e si coprì il viso con il libro, aprendolo ad una pagina a caso per fare il vago.
Scorpius corse tra i corridoi, tentando di non fare tardi alla lezione, ma quando voltò a sinistra, andò contro una ragazza, facendo volare fogli e libri.
-Oh, scusa, è colpa mia, stavo correndo.- disse lui, piegandosi per sistemare.
Albus capitò alla pagina di Bellatrix Lestrange, leggendo che, dopo la battaglia di Hogwarts, si era data alla clandestinità.
Il ragazzo si ricordò che, andando indietro nel tempo, avevano impedito a Draco di ucciderla.
-No, è stata colpa mia, non ti preoccupare.- ribatté la ragazza, piegandosi per aiutarlo.
Le ultime righe della pagina riportavano che Bellatrix aveva dato alla luce una bambina, poco prima che la trovassero e rinchiudessero ad Azkaban.
Aveva deciso di chiamarla Delphi.
Scorpius alzò gli occhi su di lei e sgranò gli occhi: era proprio lei, era Delphi.
Non riuscì a dire niente: il suo cuore pompò a mille, mentre lei gli sorrideva. -Che c’è? Ti si è annodata la bacchetta?- gli chiese, ridacchiando.
-N-No, ecco, i-io.-
Delphi sistemò i suoi libri e lo sorpassò, sorridendogli.- Ci si vede in giro.-
Scorpius non si spiegava come fosse possibile, ma qualcosa dentro di lui gli diceva che non voleva pensarci troppo.
Lei era lì, viva.
O come piaceva dire a Scorpius, forse si trattava proprio di destino.
 
FINE.
 
Angolo autrice***
Eccoci giunti alla fine ragazzi, spero davvero che vi sia piaciuto perché ci ho messo tutto il cuore. Vi aspetta una fanfiction sulle origini di Delphi e spero vi piaccia, restate aggiornati sul mio profilo. A presto!
 
   
 
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