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Autore: Dangerina15    20/06/2020    1 recensioni
Ho visto cose che trascendono il mondo.
Ho sentito parole e voci provenire dal vento e dall'acqua.
La Terra mi ha parlata attraverso il suo canto soave e ammaliante;
E' tutto chiuso in una memoria che resterà impressa nelle pagine di un quaderno, per tutti coloro che avranno la forza e la volontà di abbandonarsi ad essa...
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA DI UN NUOVO GIORNO


Non mi è mai successo finora di poter librare la mia anima lontano da questa terra. Ogni cosa qui è diversa, persino il fiore che sboccia sul ciglio della strada, l’odore delle spezie che, già dal primo spuntare dei raggi luminosi della stella solare, pervade le narici, trasformando anche i colori della mia immaginaria tela di percezioni. Mi sento circondata da ciò che non è contaminato dalla mano dell’uomo, da ciò che c’era, che c’è e che ci sarà con o senza la creatura creata da Dio.
Posso toccare, percepire, capire, vedere, sentire, immaginare.
Una mano mi sfiora leggermente la spalla: è Anghelos che mi sorride.
«Guarda…» mi dice.
Non fa in tempo a terminare la sua frase che i miei occhi hanno già anticipato il suo gesto. Il mio viso si contrare in un’espressione che, ormai, è diventata consueta: sorrido, come non ho mai fatto fino ad ora. Quello spettacolo di luci che sommerge interamente la mia vista è come un regalo, o Terra. Non finirò mai di esserti grata per questo.
Il cielo è tinto di un rosso scarlatto che sovrasta il buio nero della notte che, fino a qualche minuto prima, dominava incontrastato il cielo nella sua immensa e indefinita forma. Un soffio di vento sposta lentamente dei banchi di nuvole che fanno come da cornice ad un naturale quadro dipinto con i colori del mondo. Il sole sta nascendo dalle viscere della terra che, come una madre, ogni giorno partorisce il figlio di luce e calore; una sfera di fuoco che dona bellezza e illumina ciò che la circonda.
Non ha rivali, il sole; nulla che gli vieti di innalzarsi alto, di stagliarsi potente, come una meteora, nella sfera celeste del mattino. Lo spettacolo della natura non ha eguali: ti trascina in un vortice e non puoi liberartene. Diventa come una droga, più ne hai e più vuoi averne.
Rimango lì, a fissare il nascere di un nuovo giorno, non so per quanto tempo ma sembra che tutto abbia perso senso dinnanzi a ciò. C’è Anghelos lì con me; la sua tacita presenza mi ricorda che siamo entrambi lì perché c’è un motivo. In quella atmosfera statica, mi soffermo a riflettere, forse per la prima volta, sulla misteriosa figura che, non solo come maestro, guida i miei passi e le mie emozioni.
 E’ un’anima complessa, Anghelos; questo mi affascina. Il suo mondo è sconosciuto ai miei occhi, tuttavia c’è qualcosa che grida dentro di lui e che mi chiama a gran voce. C’è una sorta di legame invisibile che mi tiene ancorata a lui, ma non so di che natura sia; c’è empatia tra noi, ma non ci sono parole a sufficienza che lo dimostrino. C’è un mondo inesplorato nell’anima di questo messaggero, proprio come colei che lo ha mandato a me. Terra, voi siete come diamanti dalla dura copertura che celano il contenuto più prezioso all’interno; io voglio leggerlo, apprenderlo, capirlo. Mi avvicino ad Anghelos che fissa il sole e si perde con lo sguardo nel roseo orizzonte dell’alba.
«Che cosa provi in questo momento?» domando. Lui non risponde in un primo momento, si limita a sorridere. I suoi occhi distolgono lo sguardo da me e tornano a perdersi negli spazi azzurri del cielo. Assecondo quel silenzio che mi turba in qualche modo; forse considera la mia domanda avventata e curiosa. Seguo la linea del suo sguardo e mi ritrovo a fissare lo stesso punto perso nel vuoto orizzonte del mondo.
«Pace.» sussurra dopo un lungo silenzio.
Mi volto nuovamente a guardarlo; la sorpresa si legge chiara nell’espressione del mio volto, eppure non riesco a controllarla.
«Perché mi fai vivere tutto questo?» chiedo ancora. Lui so volta e mi guarda negli occhi.
«C’è un’anima diversa dentro di te, devi imparare a sorgere come il sole.»
«A quale scopo?» ribatto.
«Può essere la strada che può condurti alla tua verità.»
Anghelos mi stringe la mano e mi porta con sé, sperduti tra le sabbie del deserto.
Mi perdo; sento di potermi fidare ancora una volta. L’istinto non sbaglia, è la miglior guida ai nostri passi.
Le sabbie fredde del mattino ci fanno strada verso quella che, per Anghelos, è la strada forse…la mia strada verso la verità.
  
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