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Autore: lmpaoli94    21/06/2020    0 recensioni
Giovanni, un ragazzo di vent’anni caduto in come dopo un grave incidente, giace ancora addormentato nell’ospedale della sua città dopo un anno dal fatto.
I suoi genitori che riponevano ancora flebili speranze sul suo risveglio, gli erano sempre rimasti vicini in quel momento difficile che sembrava non avere fine.
Dal canto suo, Giovanni doveva lottare nella sua mente per superare ostacoli di ogni tipo che gli si presentavano, raccontando tutto in un diario immaginario che ha deciso di scrivere dopo un anno di oblio e di buio dove la luce era solo una pura illusione e la speranza di rinascita, una vittoria ancora troppo lontana.
P. S.: le scritte in corsivo sono i pensieri e le parole durante il viaggio nella mente del protagonista
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non volevo più andarmene da quel posto.
Non sapevo bene il perché, ma tutte quelle luci in attesa della sera mi facevano sentire uno spirito libero senza che potesse essere intrappolato nella sua testa.
Il vento che continuava a sferzarmi il viso sulla battigia del mare era tutto reale.
Non mi ero mai sentito così bene in vita mia, anzi credo che non potesse esistere un momento così magico e inusuale.
Ma perché provavo tutti quei sentimenti in quel luogo che ricordava la mia rovina?
Lottavo per amore contro uno stupido bullo prima che venissi spintonato e la mia testa batté violentemente sullo spigolo di un tavolino.
Era successo tutto molto velocemente.
Io che parlavo amorevolmente con quella ragazza di cui ignoro ancora il nome e che improvvisamente uno dei miei peggiori nemici mi viene incontro strattonandomi con forza.
Le parole erano molto forti e confuse e cercavo di difendermi il più possibile.
La ragazza dietro di me invece sembrava molto divertita.
Riuscivo a vederlo con la coda dell’occhio.
Era tutta una messa in scena? Insomma, quella ragazza voleva davvero che io e quel ragazzino della mia stessa età ci picchiassimo a vicenda? Ma dove può arrivare la stupidità umana?
Dovevo andarmene e tutto questo non sarebbe mai successo, ne sono sicuro.
Invece con orgoglio e senza giudizio sono rimasto per affrontarlo e per far valere che non ero un codardo.
Ma la mia stupidità e la mia ignoranza si sarebbero rivoltati contro di me mentre tutta quella gente si era ammassata per guardare il nostro incontro.
Incitavano il mio nemico (ricordo che si chiamava Claudio) ed io che mi sentivo molto solo.
Non m’interessava tutto ciò.
Ero consapevole delle mie capacità e lui non mi avrebbe sopraffatto, mi dicevo.
Ma invece, dopo che ero riuscito a metterlo al tappeto per alcuni minuti, Claudio si rialzò con grande scatto e mi spintonò malamente.
La caduta fu così rovinosa che battei violentemente la testa e subito dopo quel buio.
Riuscivo ancora a sentire delle voci che rimbombavano nella mia testa, capendo che erano quei ragazzini senza cervello spaventati che cercavano di chiedere aiuto.
Fu il barista che mantenne il sangue freddo e chiamò subito un’ambulanza.
Fui portato d’urgenza in ospedale e non mi ricordo se mi avevano operato oppure no.
Da quel momento era incominciato il mio oblio e solo un anno dopo sono riuscito a sentire la speranza che inebriava la mia mente.
Il cammino che si è susseguito l’ho già descritto in questo diario mentale che ho voluto scrivere per raccontare questi fatti.
E solo dopo tre giorni da quando ho avuto la possibilità di rivedere la luce, finalmente la mia situazione sarebbe divenuta realtà: forse era giunto il momento di svegliarmi.
Per troppo tempo sono rimasto inerme, ma alla fine ho saputo anche lottare, grazie anche all’intervento del mio angelo custode.
Sì, colei che non mi ha mai abbandonato e mi ha fatto sentire vivo quando sentivo la mia anima morire e scomparire sempre di più.
Ma grazie alla visione di quel male e alla luce che in fondo non mi aveva mai abbandonato, il mio sogno di ricominciare a vivere si stava realizzando.
Non so ancora come descrivere quel fatto, anche perché credo che quel momento si sia realizzato in poco tempo.
Quel tempo che credevo essersi fermato per sempre, invece continuava incessante a scorrere nella mia mente.
Mentre la luce si faceva davvero accecante, mi voltai in tutte le direzione per rivedere Ambra.
< Perché non riuscivo a vederla? Perché anche adesso deve scomparire? Ambra, torna da me. >
Ma lei era lì, sotto forma di uno spirito che si stava dissolvendo.
Da angelo protettore si era trasformato in fantasma.
Non riuscivo a capire il motivo, ma la sua bellezza rimaneva immutata.
Questo ricordava il film che ho visto molti anni fa’: Ghost – Fantasma.
Ricordo quando i due protagonisti si salutano un’ultima volta prima che il suo amato si ricongiunge in paradiso dopo aver compiuto la sua missione personale.
Mi rivedo in lui in quel momento (anche se non sono bello e affascinate come Patrick Swayze) che saluta la sua amata prima di ricongiungersi in un altro mondo.
Però perché sono proprio io ad andarmene? Doveva essere lei… lei doveva salire al cielo mentre io rimanevo su quella terra.
Ma come poi capii, eravamo in un universo alternativo nato tutto dalla mia mente contorta.
“Ambra, credo che sia il momento che io vada…”
Vidi ancora quelle lacrime trasparenti che mi straziavano il cuore e mi facevano sentire come se un pezzo del mio cuore mancasse all’appello.
Ma il mio cuore e il mio amore sarebbe rimasto composto di quei momenti che come gli avevo promesso, non avrei mai dimenticato.
< Non dipende da te ma dai tuoi pensieri > mi aveva detto.
Non m’importava lo stesso: il vero amore non poteva essere dimenticato, anche se non era niente di reale.
Fissando i suoi occhi languidi e pieni di tristezza, sentii un’ultima volta il suo tocco mentre la mia strada si faceva sempre più luminosa.
“Vai, Giovanni. La tua nuova vita ti aspetta.”
“Ma io… non voglio lasciarti…”
“LO so. Ma non puoi tornare indietro adesso che sei giunto alla tua meta. Hai saputo tenermi compagnia in questi momenti che ai miei occhi sono sembrati un’eternità. Non potrò mai dimenticarti e sarò il tuo angelo custode anche quando sarai in vita.”
Forse allora in questo modo non sarei mai riuscito a dimenticarla.
Lei aveva promesso di starmi accanto, anche se non sarei riuscito a vederla.
< Davvero snervante. >
Ma in quel momento avevo un ultimo desiderio: sentire il suo tocco, ma con le sue labbra.
Fissando i suoi occhi pieni di piacere, non servì domandarglielo.
Lei si avvicinò a me stringendomi ancora una volta e in quell’istante sentii un calore inimmaginabile invadermi lo stomaco.
Non erano le cosiddette farfalle nello stomaco, ma un calore soffocante e inebriante che mi aveva preso dai capelli fino ai piedi: quel calore si chiamava amore e in quel momento non mi ero mai sentito così vivo.
“Ti amo, Ambra.”
“Ti amo anch’io, Giovanni. Addio.”
Quell’ultima parola che non avrei mai voluto sentir dire, ma che alla fine è sfuggita dalle sue labbra.
La parola addio faceva sempre male in ogni frangente, ma quella disperazione fu colmata da due parole molto forti e coincise: ti amo.
Non avrei mai immaginato di potermi innamorare di un angelo protettore che in quella mia vita parallela era più reale che mai.
Attraversando quel bagliore di luce, sentii la mi anima risucchiarsi in un vortice talmente forte che quando spalancai gli occhi vidi la realtà: mi ero finalmente svegliato.

 
 
Mia madre e mio padre furono allibiti quando mi videro sveglio.
Non riuscirono a trattenere la contentezza che quasi svennerotutti e due.
I miei genitori gridarono il miracolo, richiamando subito i medici che lavoravano in quell’ospedale.
Il dottore non faceva altro che farmi un sacco di domande, mentre io non riuscivo a ricordare niente di quello che era successo.
Volevo provare a riaddormentarmi per capire se era tutto vero: e con mia grande sorpresa, potei constatare che la mia vita non sarebbe stata così dannatamente bella e impressionante da vivere.
 
 
Sotto gli occhi guardinghi dei miei genitori, dopo alcuni giorni avevo bisogno di ricamminare.
Rimanere intrappolato in un letto d’ospedale per più di un anno non faceva sicuramente bene alla mia circolazione, ai miei muscoli e alle mie ossa.
Quindi quale idea migliore che fare una passeggiata al parco vicino all’ospedale.
Pregai i miei genitori di lasciarmi da solo perchè avevo una faccenda da portare avanti che non poteva più tardare.
Non sapevo descriverla, ma sicuramente quella giornata di sole avrebbe riservato ancora molte sorprese.
Mentre i miei genitori mi facevano un sacco di domande senza che potessero ricevere le dovute risposte, io riuscii ad allontanarmi con il loro consenso e mi diressi verso una panchina nel mezzo del parco.
Incredibilmente, riuscii a riconoscere quei contorni che ancora adesso non avevo mai dimenticato.
La sottile linea che mi separava dalla vita alla morte era più reale che mai con quella visione.
Pensai alle parole della colonna sonora del film in cui in un primo momento mi ero ritrovato nel protagonista Patrick Swayze. E quelle parole, non furono più azzeccate del mio breve momento passato:
 
 
Oh, amore mio, amore mio
Oh, my love, my darling



Ho fame del tuo tocco
I've hungered for your touch



Un tempo lungo e solitario
A long, lonely time



Il tempo passa così lentamente
Time goes by so slowly



E il tempo può fare così tanto
And time can do so much



Sei ancora mio?
Are you still mine?



Ho bisogno del tuo amore
I need your love



Ho bisogno del tuo amore
I need your love



Dio dammi un po 'del tuo amore
God speed your love to me
Flusso di fiumi solitari
Lonely rivers flow
Al mare, al mare
To the sea, to the sea



Alle braccia aperte del mare
To the open arms of the sea



Sospiri fiumi solitari
Lonely rivers sigh
"Aspettami, aspettami"
"Wait for me, wait for me"



Torno a casa, aspettami
I'll be coming home, wait for me
Oh, amore mio, amore mio
Oh, my love, my darling



Ho fame, per il tuo tocco
I've hungered, for your touch



Un tempo lungo e solitario
A long, lonely time



Il tempo passa così lentamente
Time goes by so slowly



E il tempo può fare così tanto
And time can do so much



Sei ancora mio?
Are you still mine?



Ho bisogno del tuo amore
I need your love



Ho bisogno del tuo amore
I need your love



Dio dammi un po 'del tuo amore
God speed your love to me
 
 
Dovevo farlo adesso senza più indugiare, sperando che non potesse succedere l’irreparabile.
“Ciao” mi limitai a dire con tono acceso mentre la giovane ragazza si girò verso di me squadrandomi con un sorriso sincero.
“Ciao.”
< Mi ha risposto. Incredibile. Allora forse vuole parlare con me… >
“Posso sedermi accanto a te? tutte le altre panchine sono occupate.”
“Ma certo”
Facendomi spazio, fui molto estasiato dai suoi occhi azzurri e dal suo corpo perfetto mentre stava leggendo…
“Bellissimo il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Stai leggendo il terzo, giusto? Il ritorno del Re.”
“Sì. Ho visto i film e mi sono ripromessa che prima o poi avrei letto anche i libri. E solo dopo averli letti capisco che sono ancora più incredibili nei film.”
“Sì. Ci sono un sacco di dettagli che i film non sottolineano… Ed è normale, altrimenti sarebbero durate troppe ore.”
“Ahahah è vero.”
Mentre continuavo a fissarla con sguardo sincero e pieno di piacere, desideravo più di qualsiasi altra cosa conoscerla meglio.
“Sai, mi ricordi una persona che ho incontrato in uno dei miei viaggi… Li era proprio come te: bellissima.”
“Grazie. Anche tu mi ricordi una persona che ho incontrato in un passato molto recente” rispose lei facendomi l’occhiolino.
“Spero che abbia lasciato in te un bel ricordo.”
“Sicuramente.”
Anche se in quel momento non c’eravamo presentati, mi piaceva ricordare quella misteriosa ragazza come Ambra, il mio angelo custode in carne ed ossa.
Lei era veramente uguale a lei, non c’era dubbio.
“MI piacerebbe conoscerti meglio, se vuoi, ti va di fare una passeggiata?”
“Certo. Mister uomo sconosciuto sorridente.”
Una battuta che mi fece molto ridere, soprattutto in quel frangente che mi aveva donato la serenità giusta.
Non mollai gli occhi di dosso da lei, mentre incredibilmente riuscii a sentire il tocco della sua mano mentre toccava la mia.
< Sì… è proprio lei… è la mia Ambra. >
Non volevo risvegliarmi da quel sogno così lucido e reale.
Era incredibile come avevo legato con quella persona ed era sensazionale il fatto che il suo magnetismo e la figura che mostrava ogni emozione e sentimento più forte di ogni barriera, sarebbe diventata la metà della mia vita che tanto mi era mancata fino a quel momento.
   
 
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