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Autore: danyazzurra    28/06/2020    10 recensioni
E se Lily e Scorpius, per caso, tornassero indietro nel tempo? E se tornassero al quinto anno dei loro genitori? E se volessero cercare di cambiare le cose? Ennesima Lily/ Scorpius... ennesima idea che mi è balzata in testa!! spero che leggerete e mi farete sapere!!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Nuova generazione
Capitoli:
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Scorpius rientrò in sala comune dopo diverse ore e la trovò semi deserta.
D’altronde era mezzanotte passata, ma lui aveva deciso di non rientrare a scuola dopo l’incontro con suo padre.
Lo aveva attaccato, ma non lo aveva fatto solo perché aveva offeso Lily.
Certo quella era stata la classica goccia, ma anche solo vederlo in quel modo gli aveva fatto salire la rabbia a livelli che non pensava di aver mai raggiunto.
Lo aveva mandato fuori di testa.
Vedere così suo padre che nella loro epoca gli aveva detto più volte quanto fosse pentito di tutto quello che aveva detto o fatto da adolescente, di cui aveva visto il rimpianto negli occhi quando gli diceva come avesse odiato, negli anni a seguire, la sua immagine di rampollo viziato e manovrabile.
Ed invece ora ce lo aveva davanti agli occhi, in tutta la sua odiosità.
Come avrebbe potuto continuare a vederlo, ad incontrarlo e parlare con lui senza sentire ogni volta il bisogno di picchiarlo e dargli una shackerata al cervello fino a farlo tornare sano di mente?
Mai come in quel momento sentiva la mancanza di Albus. Avrebbe voluto parlare con lui, era sicuro che il suo amico avrebbe trovato le parole giuste e gli avrebbe impedito di restare fuori al freddo fino ad oltre mezzanotte.
Vide Lily rannicchiata in una delle grandi poltrone rosse della sala. Sembrava addormentata ed era come se quella poltrona l’avesse inglobata dentro di sé.
Oltre a lei c’erano solo poche persone che stavano finendo i loro compiti o parlando vicine come se stessero condividendo dei momenti speciali.
“Ehi” sussurrò tirandole un piccolo colpetto sulla gamba “Lily” la chiamò e si piegò sulle gambe fino a raggiungere il suo viso.
Merlino se era bella. In quel momento poi, illuminata dalle braci che stavano esaurendo la loro luce sembrava avere la pelle di alabastro per come era chiara e le sue lentiggini risaltavano di più.
Sentì le dita formicolare, forse non si sarebbe svegliata se le avesse toccato il viso.
Solo una volta, solo sfiorarla per sentire se effettivamente la sua pelle era così morbida come sembrava.
Appena si rese conto dei suoi pensieri si alzò in piedi di scatto.
Maledetto Godric Grifondoro!
Era davvero impazzito?
Poteva essere più stupido? Sembrava un patetico diciassettenne innamorato.
Sembrava Albus.
Merda! Sembrava Albus quando parlava di Alice.
Merda. Merda. Merda.
Era davvero fregato.
Si era davvero innamorato della piccola Potter?
Certo che gli piacesse lo aveva capito ormai da tempo.
Da quando non passava notte senza che quella streghetta dai capelli rossi entrasse in ognuno dei suoi sogni, ma non pensava di essere ridotto addirittura così male.
Oltretutto si era impantanato in un amore praticamente impossibile, dato che per lei era solo un fratello fastidioso. Era stata chiara.
Merlino. Avrebbe pagato Galeoni sonanti per poterla considerare in maniera fraterna, sarebbe stato molto più semplice.
Era ridotto proprio male pensò con un sospiro. Doveva togliersela dalla testa, ma come poteva fare quando era bloccato con lei nel passato?
Scosse la testa e prese un respiro, avrebbe trovato il modo.
Per un attimo fu quasi tentato di lasciarla lì, preoccuparsi per lei non era esattamente il modo per cominciare i suoi buoni propositi, ma poi si sentì in colpa.
Probabilmente si era addormentata aspettando lui.
“Lily!” ripetè a voce un po’ più alta e lei finalmente aprì gli occhi “alla faccia del sonno pesante” scherzò.
Lei si strusciò un occhio con le dita “avresti anche te il sonno pesante con James…”
S’interruppe e puntò due occhi d’un tratto svegli e arrabbiati su di lui “si può sapere dov’eri?” chiese e dalla sua voce Scorpius ebbe la conferma di quello che aveva appena letto dai suoi occhi.
“A fare un giro” rispose e la vide stringere gli occhi ed alzarsi in piedi “eri a fare un giro?” la sua voce era divenuta stridula, probabilmente non era un buon segno.
“A fare un giro, non credo ci sia niente di male” disse e cercò di non ridere.
Il viso di Lily era così espressivo che poteva leggere quanto fosse scandalizzata dalla sua risposta.
“Sei sparito per tre ore, Scorpius!” replicò furiosa “litighi con tuo padre e sparisci per tre ore” ribadì come se avesse paura che il concetto non fosse stato abbastanza chiaro.
Gli occhi di Scorpius si oscurarono quando il pensiero gli andò nuovamente al litigio con la versione adolescente di suo padre.
La rabbia che aveva provato non era spenta, ribolliva sotto la sua pelle.
“Beh, avevo bisogno di sbollire” si giustificò.
Non voleva darle delle giustificazioni.
Cosa avrebbe dovuto dirle? Che sentire suo padre così tronfio e ottuso lo aveva ferito quanto una lama affilata sulla carne? O che quando lo aveva sentito dare della sanguesporco proprio a lei il sangue gli era arrivato di botto al cervello oscurando ogni altro ragionevole pensiero?
“Non mi importa quello che ha detto tuo padre” chiarì e nei suoi occhi gli parve di leggere la verità.
“Ma importa a me”.
“Perché?” chiese stupita “perché deve importarti? Da noi quelle parole non significano più niente e oltretutto non lo sono neanche… il mio cognome è Prewett, ricordi?” scherzò “appena gli diranno come mi chiamo non potrà più appigliarsi a questo”.
Il suo sorriso sincero gli fece venire voglia di prenderla tra le braccia e questo lo fece innervosire ancora di più.
“Possibile che tu non capisca?” le chiese, la rabbia che minacciava di tornare fuori, poi scosse la testa “no, senti, non posso proprio parlarne ancora… vado a letto”.
Era troppo arrabbiato, rischiava di esagerare.
Lily lo fermò per un braccio mentre la stava già superando.
Salazar, le sensazioni di quelle dita sulla pelle nuda. Scorpius si chiese come dovesse essere sentirle sul proprio corpo.
Si diede una scrollata mentale. Doveva smettere di comportarsi da ragazzino.
Lei non lo voleva. Doveva bastargli quel pensiero per scordarsi di lei.
La guardò negli occhi, ma la situazione non migliorò. Avrebbe voluto che Silente le modificasse quegli occhi che riuscivano ad ammaliarlo in quel modo.
“Devi imparare a controllarti…” gli disse lei “in quest’epoca la gente si attacca nei corridoi, la Umbridge è una rospa sadica ed ha spie da tutte le parti… verrà istituita la squadra dell’inquisizione”.
“Già e indovina chi ne farà parte?” le disse con un sorriso sarcastico.
Lily sospirò “lo so, ma devi riuscire a scinderti da questa cosa”.
La sua voce dolce lo irritò ancora di più. Non era un caso pietoso da salvare.
“Non è così semplice” le disse freddo.
“Lui non è più il ragazzo che vedi qua!” s’impuntò Lily e Scorpius perse definitivamente la battaglia con la sua rabbia.
“Non è così semplice!” ribadì alzando la voce e nel silenzio della sala comune sembrò quasi avesse urlato.
Vide i suoi occhi feriti e si sentì uno stupido. Lei era preoccupata per lui e lui la ripagava così.
Il fatto era che non voleva essere il suo caso pietoso e tantomeno che si preoccupasse di lui come lo avrebbe fatto per Albus o James.
“Avevi ragione… è l’ora di andare a letto” disse senza neanche guardarlo più negli occhi.
Stavolta fu lui a fermarla per un polso e la vide sgranare gli occhi e scrollarsi immediatamente la sua mano di dosso.
Serrò la mascella e prese un respiro per calmarsi.
“Senti, non posso davvero prometterti che riuscirò a stare calmo con lui, ma posso prometterti che ci proverò” sospirò “E’ mio padre e mi ha insegnato tutto ciò che ho di buono e invece adesso è un viziato rampollo, pieno di sé e ottuso…”
S’interruppe vedendo le labbra di Lily tremare come se stesse trattenendo una risata.
“E ora che c’è?” le chiese e lei scosse la testa, ma Scorpius notò che aveva sempre più difficoltà a trattenere la risata.
“Dimmi, che cosa ci trovi di tanto ilare?” le domandò offeso e Lily finalmente rise apertamente “scusa, scusa… giuro che non volevo ridere di te, ma descrivendo tuo padre hai appena descritto te, lo sai, vero?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia “che stai dicendo?”
“Bè, come viziato rampollo, pieno di sé e un po’ ottuso…”
“Non paragonarmi a lui” la interruppe e capì che il suo volto doveva aver mostrato tutta la rabbia che provava in quel momento perché la vide tornare seria.
“Scusa, io…”
“Non importa, come dicevo, vado a letto” sentenziò “e non preoccuparti più per me, non sono uno dei tuoi fratelli” le disse e poi la superò inforcando le scale prima di poterci ripensare.
Si sentì in colpa per un momento, ma fu solo un attimo.
Lui l’aveva difesa, lui l’aveva fatto perché l’amava e lei lo paragonava a suo padre?
Entrò nella camera ed individuò subito il letto di Harry, dormiva esattamente come Albus.
Era incredibile quanto fosse uguale al figlio.
Sentì di nuovo la mancanza del suo migliore amico anche se neanche a lui avrebbe potuto confessare di essersi preso una cotta colossale per Lily.
Era una sensazione nuova per lui, non aveva mai provato niente del genere per nessuna ragazza e quelle con cui era uscito erano stato puro divertimento.
Si spogliò e si mise a letto, ma era sicuro che non sarebbe mai riuscito a dormire.
Quel giorno aveva vissuto davvero troppe emozioni. Ed era solo il primo giorno.
Si ritrovò a pregare tutti i fondatori perché Silente ci mettesse poco tempo.
Non sapeva come sarebbe finita altrimenti.
***
Lily non scese a far colazione quella mattina.
Forse era un comportamento un po’ infantile, ma non aveva voglia di vedere il viso di Scorpius più di quanto non fosse necessario.
La sera prima era ancora nitida nella sua testa.
Forse aveva sbagliato a paragonarlo al padre, ma lui aveva esagerato e Lily non l’aveva mai visto così.
Arrivò davanti all’aula di incantesimi , la prima lezione che avrebbero avuto quel giorno, ma quando lo vide appoggiato al muro con gli occhi bassi e le braccia conserte desiderò tornare indietro o forse correre tra le sue braccia.
Era arrabbiata con lui, ma allora perché lo trovava così dannatamente attraente?
Lo vide alzare gli occhi e guardarla come se, non solo avesse percepito la sua presenza, ma avesse anche capito il punto preciso in cui si trovava.
Quei maledetti occhi azzurri che anche in quel momento sembravano voler far fuoriuscire il colore originario per come sembravano in preda ad una tempesta interiore.
Non le sorrise, ma si staccò dal muro e si avvicinò a lei.
“Sei in ritardo” le disse.
“Non mi pare che la lezione sia ancora cominciata” replicò e poi fece per superarlo.
Non aveva voglia di cominciare a litigare, le era bastata la sera precedente, ma lui non glielo permise e la fermò per un polso.
Lei si voltò di nuovo verso di lui, gli occhi infuocati per la furia.
“Insomma, cosa vuoi ancora?” chiese rabbiosa, ma lui non si scompose “Non eri a colazione” rispose semplicemente.
“E quindi?” domandò lei scrollandosi il braccio “tu non eri a cena ieri sera e mi sembra che abbiamo stabilito di non preoccuparci l’uno dell’altro se non sbaglio”.
“Lily…”
Fu interrotto dall’arrivo di Vitius che con un “tutti dentro” mise fine al loro discorso.
Il primo quarto d’ora della lezione di incantesimi si svolse con il piccolo professore che elencava loro l’importanza dei G.U.F.O. e poi passarono all’incantesimo di appello che per fortuna Lily conosceva da quando era piccola, dato che senza non sarebbe mai riuscita a riprendersi le bambole che James e Albus le fregavano.
Il fatto che fosse già preparata in incantesimi però permise alla testa di Lily di girovagare per tutto il tempo e con sua rabbia, i pensieri le finivano sempre su un ragazzo che avrebbe invece voluto dimenticare.
Dopo Incantesimi fu il turno di trasfigurazione e lì la cosa si fece più difficile.
Conosceva la McGranitt solo come preside, ma era una professoressa davvero brava e pretendeva molto di più rispetto alla loro.
Non riuscì a padroneggiare l’incantesimo evanescente nonostante ci provasse ogni volta e sentì la rabbia salirle quando vide che oltre a sua zia Hermione, l’unico ad esserci riuscito era stato Scorpius.
Anche se per lui la strada era più semplice visto che nella loro epoca frequentava il settimo anno si innervosì ugualmente soprattutto dato che entrambi fecero guadagnare dei punti alla sua casa e la McGranitt si complimentò con loro.
Durante la strada che li portava a cura della creature magiche Scorpius le si riavvicinò.
“Devo pensare che stai cercando di evitarmi?” le chiese
“No dovresti pensare che sto cercando di dimenticarmi che esisti”.
“Addirittura?” le domandò con un sorriso e Lily arricciò i pugni.
Non sapeva se la infastidiva più la sua arroganza o il fatto che non riuscisse a restare indifferente a quel sorriso.
“Senti, Lily, forse ieri sera…”
“Non lo voglio sentire, ok?” lo interruppe spazientita “penso tu abbia detto abbastanza ieri sera, tu…”
Lily si interruppe sentendo una risata famigliare alle sue spalle, si voltò e vide Draco Malfoy con la sua cricca che ridevano a sua volta per qualcosa che sicuramente Draco aveva detto.
“Ha la mia stessa risata” disse Scorpius piano.
“Allora ora si possono fare paragoni?” chiese Lily irritata, prima di posizionarsi accanto ad Harry che stava parlando di Hagrid con i suoi zii.
“Chi è Hagrid?” finse e suo padre si voltò verso di lei, per un attimo sembrò indeciso se parlargliene, ma poi le sorrise “il miglior insegnante di cura delle creature magiche abbiamo mai avuto” le disse e guardò sua zia Hermione come a sfidarla a negare, ma lei scosse la testa “sono d’accordo” disse semplicemente ed Harry si voltò di nuovo verso Lily “nessuno può esser bravo come lui”.
Dopo di ciò continuarono a seguire la lezione sugli Asticelli e sinceramente a Lily parve che la professoressa Caporal fosse brava, ma non osò aprire bocca per due motivi: conosceva Hagrid anche se ormai non insegnava più era un amico per lei ed i suoi fratelli e secondo, Draco Malfoy stava prendendo in giro apertamente il mezzo gigante e Lily non riusciva a staccare gli occhi da Scorpius che sembrava furioso ogni secondo di più.
La campanella arrivò in maniera tempestiva perché Lily era sicura che se avessero trascorso lì un altro secondo Scorpius lo avrebbe steso di nuovo.
Guardò Scorpius e sospirò. Era ancora arrabbiata con lui, ma erano soli e i suoi pugni chiusi e il suo sguardo basso erano come un coltello piantato nel cuore per lei.
“Ehi” gli disse affiancandolo.
“Adesso mi parli?”
“Bè, qualcuno deve farti i complimenti per non aver picchiato di nuovo quel borioso e pomposo di tuo padre”.
Scorpius emise un sorriso “sono stato tentato, Hagrid sta simpatico anche a me…”
“Ma non l’hai fatto” lo interruppe Lily “ed è questo che conta”.
Lui si fermò di botto e Lily lo guardò accigliata “adesso che cosa ho detto di strano?” gli chiese quasi offesa.
Non poteva aver detto nulla.
Scorpius le sorrise “sei davvero permalosa” le disse e sollevò una mano per spostarle un ciuffo di capelli dietro le orecchie e indugiando per un attimo sul suo viso.
Lily sentì il cuore farle un balzo nel petto e lo stomaco stringersi fino a farle quasi male.
“Non è una novità, no?” disse, ma si accorse che la sua voce era quasi un sussurro.
“No, direi che non lo è” replicò lui e fece scivolare le dita dal suo viso, ma sembrava che i suoi occhi si fossero oscurati.
“Sei la ragazza più permalosa e cocciuta che esista”.
“Non riempirmi troppo di complimenti” lo prese in giro con un sorriso sornione, ma Scorpius le sollevò il mento con le dita.
In quel momento gli occhi di Lily era puntati talmente fissi in quelli di Scorpius da farle quasi male.
“Era un complimento” scherzò e la lasciò andare delicatamente, ma a Lily parve quasi che fosse stato in maniera brusca dato che la mancanza del suo sguardo le fece quasi male.
Lui si mise le mani in tasca e la guardò con gli occhi azzurri che brillavano “andiamo?” le chiese e Lily non potè fare meno di maledirsi.
Perché lui continuava a darle quelle sensazioni? E perché continuava a darle questi segnali contrastanti?
Non riuscì a concentrarsi per tutta la lezione di Erbologia e ringraziò Merlino che con la fine delle lezioni dovessero rientrare al castello.
Fu tentata di chiudersi in camera ad aspettare l’ora di cena, ma poi vide suo padre dirigersi verso la sala grande con ancora la borsa dei libri addosso e decise di seguirlo.
“Hai già fame, Harry?” gli chiese sedendosi accanto a lui.
Harry si servì la prima portata e la guardò quasi rassegnato “ho la prima punizione con la Umbridge” le disse.
“Oddio mi dispiace” rispose Lily sentendosi davvero male per lui.
Non aveva mai voluto sapere precisamente cosa quell’odiosa professoressa gli avesse fatto, ma sapeva che la cicatrice che suo padre aveva nella mano sinistra la doveva a lei.
Guardò automaticamente la mano di suo padre ancora sana.
“Vorrei non fossi costretto ad andarci” gli confessò e Harry la guardò accigliato “perché?” le chiese stupito e Lily arrossì per un attimo.
Merlino quanto era stupida e avventata.
“Bè, perché in fondo Lily sa che hai detto la verità”.
Scorpius le comparve alle spalle e Lily si morse il labbro annuendo al padre.
Non aveva il coraggio di guardare Scorpius. L’aveva rimproverato il giorno prima dicendogli che alla fine si sarebbe tradito e poi…
“Sì, infatti” concordò con voce ancora incerta “non meriti questa punizione”.
Harry annuì “Cedric un incidente” disse come se ancora gli ribollisse “se solo le persone avessero visto…”
“Ti crederanno tutti prima o poi ne sono sicura” lo interruppe Lily vedendo la rabbia oscurare gli occhi del padre e sentendo una tenerezza incredibile venirle dal cuore.
“In questo momento mi sembra impossibile” le disse “per convincere il ministro, Voldemort dovrebbe apparire nel bel mezzo del ministero della magia e non credo che neanche lui farebbe una cosa del genere…”
Lily quasi sorrise, suo padre aveva descritto quello che sarebbe davvero successo.
“Magari Voldemort lo farà più avanti, quando si sentirà più sicuro di…”
S’interruppe sentendo gli occhi di Scorpius puntati su di lei con un’intensità tale che le sembrò quasi di sentirsi bruciare.
Lo guardò, ma lui chiuse gli occhi e scosse impercettibilmente la testa per cui Lily si voltò di nuovo verso suo padre e vide che aveva sgranato i suoi occhi verdi.
“Perché non hai paura?” le chiese e Lily capì come mai Scorpius l’aveva guardata in quel modo.
Aveva sbagliato di nuovo.
“Cosa intendi?” gli chiese torcendosi lievemente le dita.
“Il nome” le rispose “il nome di Voldemort, nessuno lo pronuncia”.
“Tu lo pronunci” si oppose Lily.
“Sì, ma solo in pochi lo facciamo… quel nome fa paura”.
Lily sorrise “sono una Grifondoro, no?” scherzò, ma vide che suo padre non aveva cambiato espressione.
“Non vuol dire niente”.
“Sai, Harry, Lily ha avuto tutta la famiglia coinvolta nella prima guerra magica e la sua famiglia le ha insegnato a non temere un nome, neanche quello di tu sai chi, perché la paura del nome rende la paura della cosa stessa ancora peggiore” intervenne Scorpius “e Lily non ha mai paura” aggiunse con lo sguardo fisso su di lei.
Lily sentì le lacrime salirle agli occhi per la gratitudine.
Era la seconda volta che la salvava con suo padre.
“Hai perso qualcuno?” le chiese Harry scambiando i suoi occhi lucidi per dolore.
“I miei nonni, uno zio e diversi amici di famiglia” elencò Lily.
“Sono felice che i tuoi genitori siano sopravvissuti…”
“Sono vivi per miracolo ed hanno sofferto tantissimo” lo interruppe “ma non voglio più parlarne… ho sentito Angelina dirti della squadra di Quidditch, sei un cercatore?” gli chiese per cambiare argomento e subito gli occhi di Harry si illuminarono.
“Sì, esatto” confermò “il cercatore di Grifondoro… voi giocate?” chiese e Lily sorrise “sì, sono anche io una cercatrice e anche Scorpius”.
“Già, pare ci sia un esubero di cercatori quest’anno” scherzò.
“Bè, noi cerchiamo un portiere se vi interessa fare il provino”.
Stavolta fu Lily a scuotere la testa diretta a Scorpius che la guardò accigliato, ma ne seguì il consiglio implicito.
“Non sono portato per fare il portiere” rispose “no, siamo due frane” gli diede manforte Lily, sorridendo riconoscente a Scorpius.
Suo zio Ron doveva diventare il portiere di Grifondoro.
Harry infilò il suo ultimo pezzo di pane in bocca e si alzò in piedi rimettendosi la borsa a tracolla.
“Dovrò chiederle libero venerdì, fatemi gli in bocca al lupo” disse loro e sia Lily che Scorpius lo fecero.
“Ci vediamo dopo” disse loro con un sorriso e corse verso l’imboccatura della sala.
Lily sospirò guardandolo oltrepassare la porta e sapendo che stava andando incontro ad una tortura invece che ad una punizione.
“Non otterrà venerdì libero, vero?” le chiese Scorpius riportandola al presente e Lily scosse la testa “da qui a venerdì avrà già una cicatrice sulla mano”.
“Quella cicatrice che tuo padre ha sulla mano è colpa della Umbridge?” chiese stupito e Lily annuì con un sospiro “quella maledetta megera lo torturerà più volte per cercare di farlo rinnegare le sue parole…” scosse la testa per scacciare l’ennesimo orrendo pensiero dalla sua mente e guardò Scorpius che la stava osservando con una strana espressione negli occhi.
Aveva di nuovo il grigio delle sue iridi che cercava di lottare per venire fuori.
“Grazie per prima” gli disse e lui scosse le spalle “devo farti un corso di Serpeverdite” scherzò.
Lily fece un’espressione schifata e Scorpius rise “solo per imparare a mentire meglio o cavartela in situazioni come quelle di prima”.
Lily alzò gli occhi al cielo “e va bene iniettami un po’ di Serpestordite” scherzò e lo vide scuotere di nuovo la testa.
“E tu cosa mi dai in cambio?” le chiese con un sorriso malizioso.
Lily inarcò le sopracciglia “ti sei offerto tu” si oppose e lui alzò le spalle senza smettere di sorridere “questo non vuol dire che non ci debba guadagnare qualcosa” la provocò e Lily per un attimo rimase senza fiato.
Era possibile che per un attimo le sue iridi grigie avessero di nuovo fatto capolino nei suoi occhi o era l’intensità del suo sguardo a farglielo sembrare?
I suoi occhi sembravano poterle penetrare l’anima e Lily per un secondo pensò che le stesse davvero leggendo dentro e vedendo quanto in quel momento il suo cuore battesse veloce e il suo stomaco continuasse a fare capriole dentro il suo ventre.
Si alzò di scatto. Non gli avrebbe permesso di vederla umiliarsi per lui, ma lui la fermò immediatamente, bloccandola per un polso.
La sua morsa era decisa anche se gentile ed i suoi occhi non accennavano a lasciarla.
Il tavolo li divideva e Lily sapeva che sarebbe bastato liberarsi dalla sua presa per andarsene, ma non sapeva come mai non riusciva più a farlo.
E lui ne sembrò improvvisamente consapevole.
I suoi occhi si fecero ancora più decisi “mi devi un’uscita ad Hogsmade” le disse.
“Non ti devo niente” protestò Lily e si maledì di come la sua voce risultasse ancora incerta.
Riprenditi Lily. Riprenditi.
“Non hai vinto la sfida a Quidditch” lo provocò e Scorpius le lasciò il braccio mettendosi le mani dietro la testa come se si stesse rilassando “sappiamo benissimo che avrei vinto io…” s’interruppe per sporgersi in avanti “almeno che tu non fossi riuscita a preparare la felix” la provocò e Lily inspirò bruscamente.
Come lo sapeva?
“Oh andiamo… pensi davvero che non avessi capito cosa stavi combinando? Ti stavo distraendo apposta” le disse con voce divertita.
Lily sentì la rabbia salirle e il viso diventarle a bollore.
“Ti rendi conto che stai dicendo che è colpa tua se siamo in questo casino?”
“Oh no, ragazzina, è comunque colpa tua… ti mando in confusione” la provocò e Lily arricciò i pugni.
La stava prendendo in giro?
“Sei il ragazzo più stupido, egoista ed egocentrico che conosca Scorpius Malfoy… e ad Hogsmade vacci da solo, idiota” gli disse e si voltò per andarsene, ma lui la fermò di nuovo e questa volta la presa era più decisa come se avesse già previsto che Lily si sarebbe mossa per liberarsi.
“Facciamo la sfida che dovevamo fare” le propose “un allenamento… solo noi, la prima volta che il campo sarà libero” aggiunse.
Lily si morse appena il labbro indecisa, ma in fondo che male potevano fare?
Non avrebbero cambiato niente.
“Preparati ad essere distrutto” gli rispose e lui le lasciò il braccio con un’espressione così soddisfatta che Lily avrebbe voluto tirargli un bolide in faccia.

COMMENTO: OK, DICIAMO CHE UN PO’ MI STO DIVERTENDO NEL DESCRIVERE QUESTI LILY E SCORPIUS…ERA TANTO CHE NON LI SCRIVEVO COSI’ GIOVANI E “IMMATURI” :P IL FATTO AD ESEMPIO CHE ALL’INIZIO SCORPIUS VOGLIA ALLONTANARSI DA LILY E A FINE CAPITOLO LE CHIEDA DI USCIRE FA PARTE PROPRIO DELL’AVER 17 ANNI ED ESSERE INNAMORATO… SAPERE CHE NON DOVRESTI AMARE QUELLA RAGAZZA, MA NON RIESCI A STARNE LONTANO ;) SO CHE NON ACCADONO TANTISSIME COSE, MA STO SEGUENDO ANCHE UN PO’ IL LIBRO E NON POSSO INVENTARE COSE DI SANA PIANTA, PER LO MENO NON PER ORA CHE SONO APPENA ARRIVATI ;)) SPERO VI SIA COMUNQUE PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE!!  RINGRAZIO LE FANTASTICHE PERSONE CHE LO HANNO FATTO NELLO SCORSO CAPITOLO!! NON CAPITE CHE CARICA MI DATE, VI ADORO TUTTE NELLE PERSONE DI: ICEPRINCESS / ARYELLE  / SHIORI F / LUISA 21 / DREAMER IMPERFECT / BOOW95 /LILY SCORPIUS / LAPACECHENONHO / ALESSYA / CLALIP/ HUNTER / LADY STELLAHANS / KETTY / MISS WENDY / GAIA PAOLA 94  E MARIAPIA 6 !! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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