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Autore: Saeko_san    28/06/2020    1 recensioni
E' passato diverso tempo dalla conclusione di Bleach, ma ci sono attimi e concetti che difficilmente Tite Kubo ci ha fatto dimenticare. In questa raccolta di one-shot, la storia di Bleach verrà ripercorsa sotto diversi punti di vista, per poi arrivare ad un'unica, grande conclusione: "siete lupi, siamo lupi. E i lupi non ululano mai da soli".
| 16 os first published on EFP between 2012 and 2014 |
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin Ichimaru, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Vol. 12:
HAD ENOUGH
Non dimenticatevi, fino alla vostra morte
 
 
Ruggisce ancora una volta, la gola gli fa male, ma non importa.
La battaglia è iniziata da più di mezz’ora, ormai.
Sente le pulsazioni della donna dai capelli ramati farsi sempre più disperate, quella della piccola arrancàr dai capelli verdi vacillare dalla paura, quelle di Kurosaki infiacchirsi sotto ogni colpo.
È a quest’ultima constatazione che comincia a capire: non manca molto alla fine.
Girando su se stesso, Grimmjow assesta un altro potente colpo sul volto del suo nemico, che rotola in mezzo alla sabbia, alzando un nugolo di polvere grigiastra; il nemico, veloce come una trottola, va a finire contro uno dei tanti pilastri color magenta che tappezzano quella parte di Las Noches, dimenticata come tutte le altre.
Una voragine enorme si apre nel cemento spirituale; al suo centro sta lo shinigami dai capelli arancioni, sanguinante, ansimante, senza forze.
 
-Sembra quasi che sia finita sul serio, questa volta- dice Grimmjow, con uno sguardo leggermente intristito.
 
Sa che, una volta ucciso Kurosaki, non avrà più il piacere di battersi con qualcuno con quello sguardo, con qualcuno con quella forza, con qualcuno che lo eguagli per più di un’ora in battaglia.
Probabilmente, non avrà più quella stessa adrenalina provata in quello scontro, così diversa da quella innescata dalla paura, quando ancora era un adjuchas e combatteva e uccideva solo ed esclusivamente per sopravvivere e non per sola e pura gioia di combattere.
Un peccato, eppure freme dalla voglia di finirlo con i suoi stessi artigli.
Il ragazzo si rialza a fatica, ansimando pesantemente, puntando gli occhi gialli del suo hollow interiore contro di lui, la maschera che portava sul volto è quasi del tutto andata, rimane un solo lembo sull’occhio destro, che si appaia al sinistro in un baluginio testardo.
Sono occhi che non sanno perdere.
La rabbia di Grimmjow monta nel suo animo; odia quegli occhi, davvero.
 
-E’ finita, Kurosaki-.
 
Anche se odia quegli occhi, ormai la battaglia è terminata seriamente e lo shinigami ha perso.
Grimmjow prepara gli artigli.
 
-Non morire- gli pare di sentir dire, dall’alto del pilastro sul quale Kurosaki è finito.
 
Un altro grido, una ripetizione, vengono dalla voce della donna, che qualche ora prima la Sesta Espada aveva preso come ostaggio.
Vede lo shinigami voltarsi verso quel grido, mostrandogli la nuca.
Come osa?
Pensa di essere così al sicuro tanto da mostrargli le spalle?
Allora vuole proprio morire!
 
-Non devi vincere. Non devi continuare a provare- sta sussurrando la donna tra le lacrime.
 
Che scena davvero pietosa.
Possibile che gli stia facendo perdere così tanto tempo?
La simil-tristezza che aveva provato poco prima, all’idea di uccidere Kurosaki, svanisce del tutto.
Kurosaki gli mostra ancora le spalle e quella situazione lo fa imbestialire.
 
-Solo, non farti ferire ancora, per favore- piagnucola un’altra volta quell’irritante voce femminile.
 
E’ il momento, non può lasciarsi scappare un’occasione simile.
Forse perché ora non vede i suoi occhi?
Comincia a correre, l’istinto è tornato forte come prima; punta gli artigli affilati in sua direzione, pronto a ferire, di nuovo ghignante.
La sabbia lo circonda, meschina, mentre le sue zampe battono leggere e felpate sul terreno.
 
-Kurosaki!- grida.
 
Ma ecco che, proprio mentre sta per trafiggergli il collo con il suo stesso arto, il suo avversario, senza nemmeno voltarsi, alza il braccio.
Un fruscio accompagna la mossa; Ichigo Kurosaki blocca la mano appuntita di Grimmjow a pochi centimetri dal suo viso.
Lo shinigami mostra ora il suo volto: lo sguardo non è più quello di prima.
E’ lo stesso, invece, che aveva mostrato Grimmjow nel tentativo di farlo fuori, uno sguardo carico di tristezza.
Ma quello di Kurosaki è più calmo, come se non avesse nulla da perdere.
E soprattutto, è sicuro.
 
-Scusa, Grimmjow- dice il nemico.
 
Gli occhi azzurri si spalancano di sorpresa, la folta e lunga chioma celeste rimane quasi immobile, fors’anche per l’assenza di vento, tipica di quel deserto.
 
-Non posso permettermi di esser ferito ancora-.
 
Adesso c’è di nuovo lo sguardo che Grimmjow detesta più d’ogni altra cosa, lo sguardo di qualcuno che non accetta la sconfitta, di qualcuno che è convinto di poter vincere, sempre e comunque, anche quando le sue capacità non glielo permetterebbero.
Odia quella situazione.
Il contatto con la pelle dello shinigami lo disgusta.
Con una mossa fulminea, proprio mentre la pantera sta ancora spalancando gli occhi, egli lascia andare la mano ferina di Grimmjow e pone la propria accanto all’altra, sull’elsa della spada.
Con un unico fendente, Kurosaki lo ferisce al petto.
Sono affaticati, entrambi.
Dal dolore, Grimmjow guarda un attimo al cielo, accasciandosi a terra; in ginocchio.
L’altro piega leggermente le gambe, come afflitto da un peso indicibile.
Il sangue avversario è rimasto sul filo della sua lama e goccia leggermente.
Una pressione risveglia Kurosaki dalla sua fatica: la mano di Grimmjow ha avvolto la lama, l'arrancar è seduto sui suoi polpacci e lo guarda con odio, i denti digrignanti, la fronte corrucciata sotto il peso della maschera.
 
-Pensi di aver vinto?- ansima, al di sotto della sua folta chioma azzurra.
-Di avermi battuto?- aggiunge ancora.
 
I suoi occhi sono pazzi di rabbia.
Il fulgido colore del cielo si riflette luminoso nelle iridi dell'Espada.
Adesso Grimmjow ne ha veramente abbastanza.
Lo trafigge, lo colpisce a sua volta.
Ma tremano entrambi.
Dove conduce, tutta questa rabbia?
Non sarà forse un caso, il vuoto di quel deserto di anime?


 
Finite in pezzi, 
tutti quanti.[1]




 
 
[1] Tite Kubo, Bleach vol. 24: IMMANENT GOD BLUES, Grimmjow Jaegerjaquez























Note di Saeko:
finally, eccomi qui! Ci ho messo un po' perché sono fuori città e ho avuto anche altro da fare; ero intenzionata a pubblicare anche domani, perché volevo festeggiare il mio compleanno, ma proprio perché sarà il mio compleanno, ho deciso di regalarmi una pausa da tutto - a meno che l'ispirazione non torni. Comunque questa one-shot, esattamente come la precedente, non ha subito grandi modifiche rispetto alla prima stesura (avvenuta il 20/05/2013), perché mi piaceva esattamente così com'era. Io spero di essere riuscita a comunicare quanto volevo, soprattutto per la frenesia del combattimento, che pur conserva le sue pause.
Grazie a chiunque passerà e, a questo punto, ci vediamo venerdì prossimo!

Saeko's out!
  
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