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Autore: mask89    29/06/2020    14 recensioni
Naruto è in esilio auto inflitto, ma un omicidio, legato a delle circostanze misteriose, lo costringe a ritornare a Konoha, dove sarà costretto ad affrontare il suo passato.
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Jiraya, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Minato/Kushina, Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Chapter V

 
Jiraiya gli aveva dato un giorno libero, per permettergli di sistemare tutte le sue cose, nella casa che gli aveva messo a disposizione. Il trasloco era durato meno del previsto, solo una mattinata, non aveva molto di suo, non gli interessava accumulare roba. Finito di sistemare quel poco che aveva, decise di uscire di casa. Pensò di andare a trovare i suoi genitori, erano quasi due anni che non li vedeva. L’ultimo loro incontro risaliva a quando risiedeva ancora a Kumo. Li aveva invitati per chiedere consiglio su una faccenda importante. Poi, nell’ultimo anno e mezzo il vuoto; inframmezzato da qualche breve chiamata e da qualche fugace messaggio. Per carità, non che i suoi vecchi fossero persone assenti, tutt’altro, ma il dolore che aveva vissuto lo aveva portato ad allontanarsi da tutto e tutti.
Giunse davanti la palazzina dove abitavano i suoi. Nonostante Konoha fosse pesantemente cambiata in quei lunghi dieci anni, quella parte della città era riuscita a mantenere il suo vecchio aspetto. Si sentì leggermente rincuorato; quel repentino cambiamento, seguito da tutte quelle novità, lo aveva un po’ scombussolato. Il fatto che quel luogo non fosse cambiato, gli permetteva di aggrapparsi a quel briciolo di ricordi felici che gli rimanevano e di non sentirsi un’entità a parte, in quella che era la sua città natale, anche se aveva dei forti dubbi sull’ultima affermazione.
Ebbe fortuna, la porta dell’atrio era già aperta, la sorpresa sarebbe riuscita perfettamente. Salì velocemente le scale che portavano al quarto piano, dove era sito l’appartamento dei suoi. Nonostante la rapidità con cui aveva affrontato quella serie di gradini, notò che non aveva minimamente il fiatone. Nonostante ultimamente si fosse allenato poco, il suo fisico riusciva a reggere ancora bene uno sforzo prolungato. Arrivò davanti all’uscio, notò con piacere che, sebbene fosse lì da diversi lustri, non era cambiato, sempre di quell’improbabile colore rosso.
Provò a sentire se dall’interno della casa provenissero dei rumori, ma tutto taceva. Una sgradevole sensazione si fece largo in lui, che avesse scelto il momento sbagliato? Che fossero via per qualche motivo? Bussò. Sentì un rumore di passi provenire dall’interno, tirò un sospiro di sollievo ma, in contemporanea, sentì i battiti del cuore accelerare.
Una donna di una incredibile bellezza, nonostante avesse superato da poco i cinquant’anni, dal fisico tonico ed asciutto, con una folta chioma rosso fuoco, che scendeva fluente per tutta la schiena, con degli incredibili occhi blu scuro screziati da venature grigie, aprì la porta. Rimase senza fiato nel vedere chi avesse bussato alla sua porta. Lo abbracciò.
“Naruto!” disse la donna in lacrime.
Il ragazzo ricambiò quell’abbraccio, gli era mancato sprofondare in quella stretta rassicurante.
“Minato” urlò piena di felicità la donna “vieni a vedere chi è venuto a trovarci!”
Un uomo, dai capelli color del grano e dai limpidi occhi azzurri, si avvicinò all’ingresso. Un’espressione di stupore fece capolino sul suo viso, poi si avvicinò al ragazzo e lo strinse forte a sé.
Naruto rimase stupito nell’osservare, come poco erano cambiati i suoi genitori, in quel lasso di tempo in cui non si erano visti. Sembrava che il tempo per loro non fosse mai passato. I capelli avevano ancora il loro colore naturale, anche se qualche filo d’argento lo si poteva notare e, qualche ruga si era fatta largo sui loro volti. Ma, tralasciando questi piccoli particolari, conservavano ancora un aspetto giovanile, li si poteva tranquillamente scambiare per una coppia di quarantenni.
Entrò in casa, notò che, a parte qualche mobile e qualche altro piccolo particolare, aveva conservato le stesse sembianze di quando era andato via. Si accomodò sul divano presente in cucina.
“Mamma, papà, io vorrei chiedervi sc…”
La mano della donna corse veloce a chiudergli la bocca.
“Non hai nulla di cui scusarti!”
“Dici? Non mi sono fatto sentire per quasi due anni. Direi che ho tutto il diritto di sentirmi in colpa e chiedere scusa.”
“È dovere di un genitore aspettare ed avere fiducia in un figlio.” rispose con calma l’uomo. “E poi, anche noi, insomma…”
“Voi non avete nessuna colpa! Sono io che mi sono chiuso come un riccio, allontanandomi da tutto e tutti. Voi ci avete provato…mi rifiutavo di rispondere alle vostre chiamate.”
“Naruto stavi passando un brutto periodo” e la madre lo guardò dritto negli occhi “Direi che lo stai passando tutt’ora.”
“Cosa? Come puoi affermare una cosa del genere?”
“Sei mio figlio, mi basta guardarti negli occhi per capire se qualcosa non va. Dimentichi sempre che ti ho portato in grembo per nove mesi.”
 Sorrise, aveva smesso di contare da un pezzo quante volte avesse sentito quella battuta.
“Perché sei tornato? Dopo il…dopo l’ultima volta che ci siamo visti, eri inamovibile sulla tua decisione di non ritornare.”
“Scommetto che è opera di Jiraiya” disse il padre.
Il ragazzo non rimase sorpreso dalla deduzione, visto che, aveva messo a corrente i suoi genitori del suo lavoro.
Ciò che non sapeva, è che, anche il suo papà, in gioventù, aveva fatto parte dell’agenzia e, a detta di Jiraiya, che era stato il suo addestratore, il miglior agente che avesse mai visto. Inoltre, era l’unico uomo a cui era stato concesso di dimettersi senza subire nessuna conseguenza. La causa delle sue dimissioni era stata una donna, sua moglie.
Kushina era una abile informatica che aveva attirato l’attenzione di un’organizzazione terroristica. Su di lei era stata posta una taglia stratosferica, per essere rapita e portata al cospetto dei criminali. Minato era stato incaricato, dall’agenzia, di sgominare l’organizzazione e di mettere in salvo la risorsa. All’inizio della missione credeva di aver a che fare con un noioso nerd. Peccato che, quando la vide, il suo cuore fece un triplo salto mortale nel petto e i suoi occhi non facevano che fissare quei fluenti capelli rossi. Si era innamorato perdutamente di quella donna a prima vista; con il prolungarsi dell’incarico l’impressione era diventata certezza e, cosa più bella, lei ricambiava i suoi sentimenti. Dopo la fine della missione decise di presentare le sue dimissioni, non voleva mettere nuovamente la donna in pericolo a causa del suo lavoro. Jiraiya, stranamente, aveva accettato le sue dimissioni senza controbattere. L’unico favore che gli aveva chiesto, era di non fare mai menzione, con nessuno, dei suoi trascorsi con “La Radice”.  Dopo poco le aveva chiesto di sposarlo e Naruto era il frutto del loro amore. Avevano raccontato a loro figlio la storia del loro amore diverse volte, ma non facendo mai menzione dei loro trascorsi con l’agenzia. Avevano taciuto su una parte del loro passato. Anche quando Jiraiya venne a bussare alla loro porta per dire cosa, il loro amato “bambino”, avesse combinato e che, appena fosse diventato maggiorenne avrebbe dovuto fare i conti con l’organizzazione.  Saperlo con “La Radice” li preoccupava molto, ma al tempo stesso erano sicuri che il vecchio pervertito, come adoravano chiamarlo, lo avrebbe messo sotto la sua ala protettiva e che non gli avrebbe mai fatto correre rischi eccessivi. Inoltre, sapevano che, al momento giusto, avrebbe trovato il modo per svincolarlo. Avrebbero rotto quella promessa solo in casi di estrema necessità.
Invece Naruto, con loro era stato sempre un libro aperto. Li aveva messi al corrente della sua scelta e, anche se non scendeva mai nei dettagli e, nel limite del possibile, li metteva sempre a conoscenza della sua attività, per non farli preoccupare eccessivamente; anche se, molto raramente, il suo capo lo mandava in missione sul campo; lo preferiva dietro lo schermo di un pc ad analizzare i dati. Tranne per quella missione di due anni addietro…
“Ci hai preso in pieno papà.”   
“Puoi dirci qualcosa in merito, oppure sono informazioni strettamente confidenziali?”
Raccontò loro, ciò che poteva del suo nuovo incarico.
“Quindi, il posto di professore universitario potrebbe diventare reale, quando riuscirai a sbrogliare la situazione…” disse la madre.
“Esattamente.”
“E hai già deciso se accettarlo quel posto, una volta che tutto sarà finito?” chiese speranzosa. Saperlo lì a Konoha, vicino a lei, a loro, la riempiva di speranza e serenità.
“Non ancora, non so.”
“Prenditi tutto il tempo che ti serve” proferì l’uomo; guadagnandosi un’occhiataccia dalla moglie “qualsiasi decisione prenderai, noi l’accetteremo e sosterremo.”
“Grazie…ora devo andare, si è fatto tardi.”
“Non vuoi rimanere per cena?” chiese la madre.
“No, ho ancora altre faccende da sistemare. Vi prometto che una di queste sere vengo a cenare qui da voi.”
L’accompagnarono verso l’uscita. Rimasero sulla soglia della porta, finché non sentirono il portone dell’androne chiudersi.
“È duro il lavoro dei genitori, eh?” disse il biondo, stringendo forte la donna a sé.
“È stato straziante, in quest’anno e mezzo, vederlo soffrire da lontano e non poterlo consolare. Vegliarlo, ma non poterlo toccare.”
“Per quanto possa essere difficile, bisogna lasciargli fare le loro esperienze ed essere presenti quando chiedono aiuto.”
“Ma lui non lo ha chiesto!”
“Vero, ma già che sia venuto qui, a parlarci di questo, è un passo avanti. E poi…”
“Poi, cosa?”
“Lei è ancora qui. Se c’è una persona, che ci può restituire il Naruto che conosciamo, è lei.”
“Dici? Dopo tutto quello che è successo? Non ne sarei così sicura.”
“Non saprei, ma sono sicuro di una cosa: certi sentimenti non spariscono nel nulla.”
La donna strinse l’uomo forte a sé, quella vicinanza le trasmetteva serenità e sicurezza. Minato le diede un bacio sul capo, tra i capelli che tanto amava. Chiusero la porta, con la speranza che il loro amato figlio, finalmente, avrebbe trovato la felicità.

 

Spazio autore:

Ciao a tutti! Ecco il nuovo aggiornamento!
Spero che sia stato di vostro gradimento :)
Mi farebbe veramente piacere conoscere la vostra opionione.
A presto, spero!
   
 
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