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Autore: anirbasoup00    04/07/2020    0 recensioni
Non sarà una scelta tra grifondoro e serpeverde, ma sarà una scelta dettata dal bene comune. Ma se il bene comune non fosse la strada giusta?
Gazzetta del profeta: HARRY POTTER AD AZKABAN
A seguito della convocazione da parte dell'intero Wizengamot, il tribunale britannico emana la sentenza: Harry Potter dovrà scontare la sua pena per omicidio ad Azkaban.
No, non è uno scherzo. La notizia ha superato i confini del mondo magico britannico...
Si autodichiara colpevole affiancato dal testimone della difesa Horace Lumacorno, ex professore di pozioni alla scuola di magia e...
Alcuni riportano che la sua cella si trovi accanto a quella di Lucius Malfoy.
I presenti alla battaglia di Hogwarts non sono tanto sorpresi...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Ron

Scese le scale di fretta, non perché morisse dalla voglia di incontrare Malfoy, il tassorosso e lunatica, ma perché la maggiore distanza che guadagnava tra lui, sua sorella ed Harry lo rassicurava. 

Dato che era sempre stato molto fortunato, quando incontrò i capelli biondi e crespi di lunatica al terzo piano, non fece due passi che la corvonero si accorse della sua presenza, ma non gli disse nulla: non si comportò come se volesse fargli credere che non l'avesse visto, ma, al contrario, lo guardò negli occhi, prima di riprendere il suo cammino verso la biblioteca.

Stavano diventando veramente troppi i comportamenti inusuali della ragazza da sembrare accidentali. Succedeva però che, ogni volta, si dovesse ricordare che la sua indole non sarebbe mai cambiata; non gliel'avrebbe fatta mai cambiare nessuno.

Libera nelle sue stranezze.

Ron si innervosí e decise, accelerando il passo, di superarla e porre fine a quella fastidiosa sensazione di disagio che gli era sorta, ma lei non glielo permise perché, appena affiancata, iniziò a camminare anche lei alla sua stessa velocità. Era ridicolo.

Fu così che proseguirono i corridoi uno di fianco all'altro, in silenzio: la ragazza non accennava a parlargli, a guardarlo, a considerarlo e più i secondi passavano, maggiore diventava la sua voglia di urlare; perché non iniziava a parlare di nargilli? O di come il Cavillo fosse sempre un passo avanti rispetto a tutte le altre riviste?

<< Scusa per l'altro giorno >> parlò, perché non poteva fare altro e percepí finalmente la sua attenzione

<< Per cosa? >> chiese, alzando il volto verso di lui. Oh be', modestamente era alto.

Sbattè le palpebre, cercando parole che sembravano sostare nell'ombra.

Era sorpreso, ancora, perché era palese cosa le avesse riservato negli ultimi mesi: parole poco carine che per lei sembrava non fossero mai state dette

<< Sai, per cosa ho detto ad Hogsmeade >>

<< Non mi sembra che tu abbia detto qualcosa in particolare >> percepiva del risentimento nella voce, anche se il suo sguardo appariva alquanto tranquillo.

Un'ondata di incredulità e rabbia si riversó in lui: se non accettava le sue scuse poteva dirglielo apertamente << Sai benissimo cosa ti ho detto e credo anche di... averti zittito? >> troppe volte l'aveva fatto, ma

<< No, volevi zittire il tuo malessere >> lo disse come se fosse una verità assoluta e certa, come se lei sapesse.

<< Il mio- >> deglutì << il mio malessere? >> quasi si strozzó quando si riscoprì a ridere di fronte alla sua ferrea convinzione

<< Sì, non è iniziato da quando hai perso la fiducia di Hermione? >>

<< Hermione non c'entra niente con questo >> disse, indurendo la voce, come se potesse imprimere quelle parole dentro di sé 

<< E non ho nessun malessere. Se la smettessi di crearti continuamente castelli in aria, forse...>> 

Lo guardò, in attesa che continuasse << Cosa? >>

<< Siamo arrivati >> le disse invece di risponderle, prima di superarla per entrare per primo in biblioteca

Appena passati i primi tre scaffali con la coda dell'occhio vide un ragazzo del primo anno che si alzó di scatto dalla sedia al suo passaggio

<< Sei Luna? >> sentì chiedere alle sue spalle << Sono qui per l'incontro >>

<< Oh, tu sei il quarto di Tassorosso >>

<< Il quarto? >> chiese il ragazzino spostando lo sguardo verso Ron in una tacita domanda. Si faceva sempre riconoscere

<< Sì, prima c'è Ron, poi Draco, poi me e infine te >> spiegò Luna

<< Draco >> sbuffó Ron << Quanta confidenza >> dato lo sguardo smarrito del ragazzino che, si notava,  non sapesse come reagire di fronte allo sproloquio della ragazza, Ron fu caritatevole e gli andò in aiuto. Lui non si sforzava più di capirla: il risultato sarebbe sempre stato un vicolo cieco << Perché questo ordine? >> però era incuriosito sulla scelta della ragazza di posizionarlo nel primo posto, quindi attese con il tassorosso la risposta

<< Non sei nato prima tu? >> rispose la ragazza, mentre si avvicinavano alla sezione due della biblioteca.

<< Ovvio, come ho fatto a non arrivarci prima >> mormoròstiró l'angolo del labbro di fronte alla naturalezza della sua voce, alla risposta schietta che li diede, una risposta così normale che ne fu sorpreso

Trovarono Malfoy spaparanzato su una delle poche sedie con i braccioli, circondato da libri di pozioni. << Lenticchia >> fu la prima parola che gli rivolse, dopo aver salutato, con premura forzata, gli altri due per nome completo. Scoprí così che il ragazzino si chiamava Kevin Whitby.

<< Spero tu sia consapevole che per colpa di tua sorella ci hanno sostituito l'argomento meno noioso che ci fosse con quello più noioso, perché la cara Lenticchia era ancora traumatizzata per l'apertura della Camera dei segreti >>

<< Meno noioso? >> chiese con uno squittio Kevin; come tutti, era in soggezione di fronte alla sguardo gelido di Malfoy; tutti tranne Luna ovviamente che disse << La fondazione di Hogwarts >>

Il ragazzino di Tassorosso sembrava ancora confuso e Ron non poteva biasimarlo visto che anche lui non avrebbe capito un boccino se la persona che dava spiegazioni era la Lovegood con le sue frasi ad effetto << Al gruppo di Ginny hanno assegnato la fondazione di Hogwarts e a noi la storia della Camera dei segreti >> spiegò a Kevin

<< L'argomento che Draco ritiene più noioso >> continuò la Corvonero. 

Draco.

A Ron quel nome pareva quasi un'imprecazione, mentre la Lovegood aveva il coraggio di pronunciarlo con il suo solito tono sognante.<< Ma è più facile ottenere informazioni dato che conosciamo già la storia e- >>

<< Come la sai tu, la sanno già tutti e dormiranno durante l'intera esposizione >> decretò Malfoy, interrompendolo

Ron non pensava di potersi innervosire ancora di più << Ma io l'ho vissuto in prima- >>

<< Le testimonianze a dopo. Ora siamo tutti d'accordo sullo spendere il meno tempo possibile in questo progetto. Ho già recuperato i libri che ci servono >> allora non c'erano solo quelli di pozione sul tavolino << Idee? Qualcosa di rilevante che potrebbe servirci? >> domandò, sfogliando un libro dai margini consumati.

<< I disegni di Kevin potrebbero servirci a illustrare ciò che è successo con l'apertura della camera dei segreti >> propose la ragazza

<< Quali disegni? >> 

<< Dato che è bravo a disegnare >> continuò Luna, indicando le immagini colorate che spuntavano dalla borsa del ragazzino che colto alla sprovvista cercó di nasconderli con un braccio << potremmo esporre la storia, mentre i disegni in movimento di Kevin vengono proiettati sullo sfondo del palco >>

<< Potrei chiedere a Dean l'incantesimo che ha usato per la locandina di- >>

Ovviamente venne interrotto dalla serpe che non rinunciava occasione per infastidirlo << L'incantesimo è motum imaginis. Bene, quindi Lovegood ha avuto l'idea, Whitby disegna, io recupero e leggo i libri che ci servono, cosa che ho già fatto, e Lenticchia espone >>

 << No! >>

<< Se ci tieni tanto puoi renderti utile chiedendo a Thomas se c'è una una particolare procedura per l'incantesimo e dividi con Lovegood l'esposizione >> Ron guardó la ragazza che sembrava non essere per niente in disappunto su ciò che aveva appena decretato Malfoy. Bene, avrebbe potuto, lentamente e senza farsi notare, trasmettere a lei tutto il suo incarico.

Quando distolse lo sguardo dalla ragazza, vide la serpe che stava già ripulendo il tavolo dallo strato di polvere, lasciato dai pesanti tomi << Ci ritroveremo dopo Natale, con il discorso pronto ovviamente >> disse perentorio mentre infilava dei segnalibri nei volumi << Questi sono i libri per i vari approfondimenti >> riprese mentre infilava dei segnalibri in questi << E sarebbe meglio avere già le bozze dei disegni >>

Concluse mentre si stava già dirigendo verso l'uscita della biblioteca. Aveva fretta.

***

Draco 

Draco vide in lontananza una testa corvina che si stava avvicinando. 

<< Salazar >> stava per fare dietrofront quando si ricordò che oggi il campo era occupato dai Grifondoro e lo Sfregiato stava facendo gli allenamenti. 

Passò vicino al ragazzo e lo riconobbe come Stewart Ackerly, un corvonero del quarto anno che aveva la stessa corporatura smilza, stessi capelli incasinati dello Sfregiato, ma non portava gli occhiali e aveva un'espressione, se possibile, ancor più da ebete.

Il tipo lo guardò un po' in soggezione per lo sguardo assolutamente imperscrutabile che Draco sapeva di star sfoggiando. 

Occhi marroni. Sembrava la versione sciupata di Potter.

Svoltò l'angolo e trovò il corridoio fortunatamente vuoto. Non aveva bisogno, in aggiunta all'incontro, di un'altra perdita di tempo. Il Signore oscuro era stato chiaro: la penna dell'accettazione doveva arrivare nelle sue mani quel giorno stesso. 

Camminò due e poi tre volte davanti alla stanza delle necessità che si aprì silenziosa per farlo entrare. Controllò da abitudine se qualcuno era apparso all'ultimo secondo ed entrò. 

Il Libro dell'Ammissione, rilegato con una squamosa pelle di drago nera, si era appena chiuso di forza, sollevando una nuvola di polvere in quella stanza dalla luce tenue, dopo che, probabilmente, non aveva percepito abbastanza abilità magica provenire da un giovane mago, il cui nome stava per essere scritto da una penna che riusciva a percepire qualsiasi fiotto di energia magica. Era la piuma dell'accettazione che, ritornata nel calamaio d'argento, aspettava pazientemente la riapertura del libro per poter continuare a scrivere il nome del bambino che stava appena dimostrando un pizzico di magia.  

Draco, la prima volta che vide i due oggetti in azione, ne rimase affascinato.

Hogwarts non avrebbe consentito accesso ai maghinò grazie alla severità del libro dell'ammissione che necessitava numerose prove di abilità magica fornite dalla piuma dell'accettazione, prima che consentisse di essere scritto sulle sue pagine ingiallite. 

Voldemort voleva fare un passo avanti: non avrebbe più consentito a nessun sanguesporco di essere ammesso al castello. Stavano contaminando il mondo magico con le loro usanze babbane, mischiando il loro sangue sporco con quello magico, dando alla luce dei maghi più deboli, meno potenti.

Draco non avrebbe deluso il Signore Oscuro. Aveva sottratto la penna dal libro per un tempo di prova, costudendola nella piastrella del bagno dei prefetti, dove quel fantasma sventato, proveniente dalle tubature, avrebbe sorvegliato che nessuno si avvicinasse. Il ragazzo sentì un moto di disagio al pensiero di cosa aveva fatto per ottenere un qualche genere di cooperazione dal fantasma.

La piuma dell'accettazione, lontano dal libro per una settimana, non aveva mostrato nessun segno di fragilità, quindi ora era pronto per consegnarla al Signore Oscuro perché fosse incantata. Fece apparire l'armadio svanitore che era riuscito ad azionare pochi giorni prima. 

Quando pose la penna al suo interno, chiuse l'armadio << Harmonia nectere passus >> recitò 

Quando lo riapri, la piuma non si trovava più al suo interno: aveva funzionato.

Suo padre sarebbe stato presto liberato da Azkaban.

   
 
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