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Autore: lapacechenonho    10/07/2020    1 recensioni
Voleva rassicurarla e dirle che sarebbe andato tutto bene ma Harry non sapeva come sarebbe andata a finire.
Avrebbe voluto baciarla e stringerla forte a sé ma non poteva: dopo il funerale di Silente si erano lasciati.
Avrebbe voluto dirle di aspettare perché sarebbe tornato ma un pensiero intrusivo gli fece pensare che sarebbe potuto morire e Voldemort sarebbe potuto salire al potere.
Ricacciò indietro il pensiero con riluttanza soffermandosi sugli occhi castani di lei, sulle lentiggini che le cospargevano il viso e fece l'unica cosa che poteva fare: la accarezzò.
Dolcemente, lentamente.
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'E vennero a trovarci le prime luci del mattino.'
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Era successo tutto in maniera così naturale che Harry era ancora un po' stupito.
La sera prima Harry, Ginny, Ron ed Hermione si erano chiusi a parlare nella stanza delle due ragazze, per un paio di ore Voldemort non gli stava sul fiato sul collo, la gente aveva smesso di morire e di scomparire e la guerra era stata lontana anni luce da loro.  
Solo per qualche ora.
Avevano parlato fino a notte fonda quando poi Hermione aveva iniziato a sbadigliare, seguita da Harry, Ginny e infine Ron che era tornato nella sua stanza.
Un timido raggio di sole fece svegliare Harry che aprendo gli occhi vide le iridi nocciola di Ginny e sentì il cuore sussultare. Non era abituato ad un risveglio così dolce e nell'incertezza più totale, si chiese se avrebbe potuto mai riavere un risveglio simile. Chissà da quante ore era sveglia e lo guardava dormire, chissà se aveva mai veramente dormito.
Improvvisamente Voldemort era di nuovo col fiato sul collo, la gente continuava a scomparire e morire e la guerra lo attendeva fuori dalla porta. Non sapeva cosa dire, Harry. Di fronte alla luminosità degli occhi della ragazza che avrebbe voluto amare per tutta la vita, aveva perso le parole.
Voleva rassicurarla e dirle che sarebbe andato tutto bene ma Harry non sapeva come sarebbe andata a finire.
Avrebbe voluto baciarla e stringerla forte a sé ma non poteva: dopo il funerale di Silente si erano lasciati.
Avrebbe voluto dirle di aspettare perché sarebbe tornato ma un pensiero intrusivo gli fece pensare che sarebbe potuto morire e Voldemort sarebbe potuto salire al potere.
Ricacciò indietro il pensiero con riluttanza soffermandosi sugli occhi castani di lei, sulle lentiggini che le cospargevano il viso e fece l'unica cosa che poteva fare: la accarezzò.
Dolcemente, lentamente.
Ginny chiuse gli occhi e sospirò a quel contatto, forse Harry per la prima volta dopo la Camera dei Segreti la vide fragile e si sentì un vile al pensiero che la causa di quella fragilità era proprio lui.
Sentirono dei passi pesanti fuori dalla porta, segno che Molly Weasley si era svegliata per preparare la colazione ai figli e agli ospiti. Ginny sospirò. «Devi andare, Harry» disse solamente.
Harry annuì e controvoglia si alzò dal letto.
Si diresse verso la porta, aprendola piano.
Osservò di nuovo la figura di Ginny che non lo guardava, aveva lo sguardo rivolto verso il muro, la sentì non riuscire a nascondere un singhiozzo e resistette all’impulso di correre da lei ad abbracciarla.
Chiudersi lentamente quella porta alle spalle fu per Harry l'azione più difficile da compiere.
Avrebbe lottato per tutto il Mondo Magico e Babbano, ma avrebbe lottato anche per lei, per riscattare quell'uomo che l'aveva posseduta impedendole di vivere la magia del primo anno ad Hogwarts.
Avrebbe lottato per quegli occhi castani che lo scioglievano.
Avrebbe lottato per quel sorriso che avrebbe illuminato il mondo e che adesso non c'era più, al suo posto c'erano delle lacrime amare.
Avrebbe lottato per loro.
Guardò la porta ormai chiusa e con passo leggero per non farsi scoprire, tornò nella sua stanza.
Avrebbe vinto, doveva vincere.
 
"Domani arriverà fra un po'
Ma tu sei sveglia già
Avrei bisogno di qualcosa da dire
Avrei bisogno di qualcosa da fare
(...) Dai che domani uscirà il sole"
(Domani - Fabrizio Moro) 
Angolo autrice:
Questa storia nasce totalmente a caso. Stamattina mentre mi preparavo per uscire la riproduzione casuale di Spotify ha fatto partire questa canzone. Non sono un’amante del what if, ma ho pensato a questo momento che non dovrebbe sconvolgere più tanto la trama del settimo libro. Sarei curiosa di sapere cosa ne pensate perché dal punto di vista di Harry ho sempre scritto poco, quindi mi sento “inesperta” sotto questo punto di vista.
Grazie a chi recensirà o anche solo leggerà.
A presto,
Chiara.

Ps. Sì, tre storie su quindici hanno il titolo di una canzone di Fabrizio Moro ma sono incondizionatamente e totalmente innamorata della sua discografia, non posso farci niente.
   
 
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